29 March, 2024
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Venerdì 13 dicembre, nell’Auditorium “G. Lilliu” di Nuoro, si è svolta la serata di premiazione del concorso di poesia “Sardegna: Terra da abitare/Bellezza da custodire”. L’iniziativa, promossa dalla Conferenza Episcopale Sarda tramite il Coordinamento regionale per il Progetto Culturale, ha fatto segnare numeri importanti: in totale sono pervenuti 100 elaborati ripartiti nelle tre sezioni (poesia in lingua sarda e sue varianti, poesia in ottava rima, poesia in lingua italiana). La serata di premiazione ha visto la partecipazione di un pubblico attento e numeroso. Dopo i saluti istituzionali hanno preso la parola Salvatore Tola, presidente della giuria, don Lucio Casula, coordinatore regionale per il Progetto culturale e S.E. mons. Antonello Mura, vescovo delegato per il Progetto Culturale. Nei vari interventi è stata sottolineata la validità degli elaborati e la sensibilità di tutti i partecipanti nei confronti dei temi proposti. E’ stato anche rimarcato il grande lavoro svolto negli ultimi mesi da parte della giuria presieduta da Salvatore Tola e composta dai poeti Bruno Agus, Antonello Bazzu, Giovanni Piga, Anna Cristina Serra e Giuseppe Tirotto.

Di seguito i nomi dei poeti vincitori e segnalati.

Poesia in lingua sarda e sue varianti: Custa terra est bia di Franco Piga, Romana, 1° Premio; La nàccara di Gianfranco Garrucciu, Tempio, 2° Premio; E non at abbarrai di Rosanna Podda, Cagliari, 3° Premio; “Sa domo” no se tocca di Cinzia Paolucci, Alghero, Menzione; Terra di Vincenzo Pisanu, Assemini, Menzione; Peràula pro te di Maria Sale, Chiaramonti, Menzione; Terra mia di Giangavino Vasco, Bortigali, Menzione.

Poesia in ottava rima: Su connottu contra Su progressu di Ignazio Porcheddu e Giovanni Boccoli, 1° Premio; Su connottu contra Su progressu di Vittorio Sini e Luca Meledina, 2° Premio; 3° premio, non assegnato.

Poesia in lingua italiana: L’isola nell’isola di Roberto Demontis, Sassari, 1° Premio; Sardegna dipinta di Mirella De Cortes, Cagliari, 2° Premio; Testimoni d’accusa di Maria Giovanna Campanelli, Palmas Arborea, 3° Premio; Una terra, la mia di Marcella Doro, Sassari, Menzione; Rana ossidiana di Massimiliano Fois, Alghero, Menzione; D’estate di Carmela Salis, Cagliari, Menzione; Isola di Bingia Solinas, Ploaghe, Menzione.

L’evento è stato realizzato in collaborazione con la Conferenza Episcopale Italiana.

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E’ stato presentato stamane, a Cagliari, il 29° Festival internazionale “Time in Jazz“, ideato e diretto da Paolo Fresu, in programma dall’8 al 16 agosto. Paese natale del trombettista, Berchidda è come sempre il fulcro della manifestazione: qui ha casa l’associazione culturale “Time in Jazz” che ne cura l’organizzazione, e qui si concentra la maggior parte degli eventi in cartellone. Ma anche quest’anno il festival abbraccia vari altri centri del nord Sardegna: Bortigiadas, Calangianus, Chiaramonti, Ittireddu, Loiri Porto San Paolo, Mores, Ozieri, Pattada, Posada, San Teodoro, Telti, Tempio Pausania e Tula, sono le tappe di un circuito di concerti che nel mattino e nel pomeriggio vanno in scena in luoghi rappresentativi della realtà socio-culturale del posto o di valore storico o naturalistico. Novità di quest’anno, la rassegna “Time in Sassari”, consueto prolungamento di Time in Jazz in territorio sassarese, fungerà anche da prologo al festival: doppio appuntamento in calendario, dunque, l’8 e il 16 agosto, a Sassari, Cheremule e Sorso.

Sviluppando l’ideale percorso “anatomico” inaugurato due anni fa, dopo le edizioni all’insegna di Piedi e di Ali, Time in Jazz si riconosce quest’anno sotto il titolo Occhi, spunto tematico e filo rosso per nove giornate cariche di musica (e altro). Il jazz internazionale è rappresentato da artisti del calibro dei sassofonisti Charles Lloyd e Michel Portal; la scena italiana trova invece ampio spazio con la cantante Ada Montellanico, il duo del clarinettista Gianluigi Trovesi e del fisarmonicista Gianni Coscia, il quartetto Four and more, il bandoneonista Daniele di Bonaventura, i pianisti Alessandro Di Liberto, Antonio Zambrini, Stefano Battaglia, il duo Musica Nuda della cantante Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, il progetto BAM del contrabbassista Marco Bardoscia con il quartetto d’archi Alborada e la pianista Rita Marcotulli.

In un programma sul tema degli occhi non poteva mancare la giusta attenzione per gli artisti non vedenti: ecco, dunque, il pianista americano Justin Kauflin, la coppia Amadou & Mariam, dal Mali, e la cantante e pianista Silvia Zaru.

Il cartellone propone poi progetti “trasversali” come il duo Bugge Wesseltoft – Christian Prommer, o la “Norma” di Bellini riletta in chiave jazz da Paolo Silvestri e affidata all’esecuzione dell’Orchestra Jazz del Mediterraneo e all’Orchestra Jazz della Sardegna con Paolo Fresu solista. E, ancora, progetti speciali come “Il tempo in posa”, con le foto di Pino Ninfa e la musica del pianista svedese Jan Lundgren, o come il “Blind Date – Concert in the Dark” del pianista Cesare Picco; produzioni originali, come i duo del polistrumentista Mino Cinelu con Rita Marcotulli e con lo stesso trombettista di Berchidda, o come “Cecità”, un lavoro ispirato all’omonimo romanzo di José Saramago con l’attore Giuseppe Battiston e le musiche di Fresu e Daniele di Bonaventura.

Un programma ricco e variegato, dunque, in cui trovano spazio anche il chitarrista Tuareg Bombino con il suo desert blues, il progetto Last Of Songs degli israeliani Irit Dekel e Eldad Zitrin, i poeti improvvisatori Bruno Agus e Salvatore Scanu, la Banda Bernardo De Muro e la Funky Jazz Orchestra di Berchidda.

Paolo Fresu _2015 (ph © Roberto Cifarelli1905)

Paolo Fresu _2015 (ph © Roberto Cifarelli1905)

Trovesi-Coscia (foto diRoberto Masotti) ECM 2005 (s) Rita Marcotulli (foto di Paolo Soriani) (5s)

Mino Cinelu 2 Michel Portal (奇Jean_Marc_Lubrano) (s) Charles Lloyd (s) Amadou & Mariam (s)