29 March, 2024
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«E’ inaccettabile l’inarrestabile, e nemmeno tanto lenta, agonia dell’A.O. Brotzu, sempre più svuotata nelle sue eccellenze, nel più totale e strumentale silenzio.»

Carla Cuccu, segretaria della commissione sanità interviene, ancora una volta, sulle gravi problematiche degli Ospedali San Michele ed Oncologico di Cagliari, centri di riferimento per tutto il territorio sardo ed eccellenze nazionali, con una nuova interrogazione rivolta al Governatore Solinas ed all’assessore Mario Nieddu.

«Non è più tollerabile che la carenza di personale sanitario sia causa di mancate prestazioni sanitarie salva vita – denuncia Carla Cuccu -. I malati oncologici, sono quell’emergenze (quotidiane e calendarizzate per protocolli) a cui non possono sospendersi gli interventi terapeutici per il sopraggiungere di nuova emergenza. Non si può essere testimoni silenti di scelte preferenziali nel gestire una patologia rispetto ad un’altra, parimenti grave.»

Carla Cuccu affonda il coltello nella piaga e ritiene improcrastinabile approvare il Progetto Trapianti 2019, scaduto dal 30 aprile 2019, per uscire dalla paralisi dell’attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti. Chiede quale sia la situazione delle lista d’attesa dei pazienti oncologici di tutta l’azienda Brotzu e ritiene necessario costituire un’equipe medica in campo oncologico per la gestione delle emergenze/urgenze sopraggiunte per non dover più rinviare gli interventi “ordinari” calendarizzati, come accaduto il 24 novembre scorso, quando sono stati rinviati tre interventi su pazienti affetti da tumore per poter eseguire un prelievo e trapianto di reni.

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Il tavolo tecnico per l’Aias non è stato chiuso, ma non sta lavorando perché i rappresentanti di Associazione non partecipano alle riunioni. E’ quanto ha affermato l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, sentito stamattina in audizione dalla commissione Sanità, presieduta da Domenico Gallus (Udc Cambiamo!), su richiesta del capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus.

L’assessore della Sanità a informato la Commissione di aver avuto notizia dal Tribunale che «adesso, essendo bloccati tutti gli atti ingiuntivi, tutte le somme che l’Ats erogherà all’Aias verranno utilizzate per pagare gli emolumenti ai lavoratori».

Mario Nieddu ha anche comunicato alla Commissione che, nella vicenda Aias, si è inserita anche un’ispezione inviata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che si è tenuta venerdì scorso, di cui però non ha notizie sull’esito. L’assessore della Sanità è stato critico sull’invio degli ispettori in una situazione così delicata e ha affermato che avrebbe gradito maggiore correttezza e garbo istituzionale. Sul tema è intervenuto anche il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, il quale ha voluto sottolineare che il partito che rappresenta non solo non era contrario all’ispezione, inviata dal Ministero, ma che è fondamentale fare chiarezza e tutelare i lavoratori e i pazienti.

Per quanto riguarda le future decisioni della Giunta, l’assessore Mario Nieddu ha spiegato che è necessario capire quali saranno le proposte inserite in sede di concordato e, soltanto dopo, si potranno fare valutazioni concrete. L’assessore ha ribadito che il mandato del Consiglio regionale è stato di andare oltre l’Aias e così si sta muovendo l’Assessorato. Allo stato attuale, è stato chiaro l’assessore, non ci sono però le possibilità per far fronte al servizio offerto dall’Aias ai pazienti residenziali, mentre per gli ambulatoriali sarebbe immediatamente possibile trovare una soluzione alternativa. Anche per quanto riguarda la convenzione, l’assessore ha specificato che non è possibile revocarla, vista la sentenza del Tribunale.

Il vice presidente della Commissione, Daniele Cocco (capogruppo Leu), ha affermato che non crede che gli ispettori del Ministero andranno contro quanto deciso all’unanimità dal Consiglio regionale, né contro quanto deciderà la Giunta e l’assessorato. Daniele Cocco ha sottolineato che il Consiglio regionale è dalla parte dei lavoratori e che bisogna pensare a una soluzione alternativa a quella offerta dall’Aias, garantendo un servizio importantissimo e che non può essere interrotto. Francesco Agus, dopo aver ringraziato l’assessore e il suo staff  per aver risposto tempestivamente alla richiesta di informazione da parte della Commissione, ha auspicato che nella prossima riunione l’Assessore possa presentare al Parlamentino le soluzioni alternative al servizio offerto dall’Aias. Una posizione sottoscritta anche dalla consigliera del M5S, Carla Cuccu. Per Gianfranco Ganau, capogruppo del Pd, ci sono tutte le condizioni per mettere in discussione la convenzione ed è necessario mettere in campo una strategia che porti a soluzioni alternative.

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La consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Carla Cuccu, ha diffuso una nota, nella quale denuncia «un bollettino di guerra della sanità regionale». 

Carla Cuccu sei emergenze:

– Instabilità dell’AIAS, mancato pagamento degli stipendi ai lavoratori con inaccettabili ripercussioni sugli assistiti;

– assenza di un presidio per i controlli nell’Ospedale San Francesco di Nuoro e disagi per i 140 trapiantati di fegato del nord Sardegna;

– carenza di specialisti per il Pronto Soccorso e per i reparti di medicina degli ospedali di Lanusei, Sorgono e Ghilarza;

– carenza di specialisti per il reparto di emodinamica dell’Ospedale San Martino di Oristano, indispensabile servizio salvavita;

– assenza di Pronto Soccorso pediatrico nell’Ospedale di Bosa e di pediatri;

– stipendi a singhiozzo per i lavoratori delle mense ospedaliere ATS di Sassari e provincia”.

«Queste, solo alcune delle numerose problematiche e criticità che la Commissione regionale sanità ha potuto constatare durante i sopralluoghi effettuati nell’isola per verificare la situazione della sanità pubblica regionale – spiega Carla Cuccu –. Eppure, nonostante la grande responsabilità e l’impegno della Commissione, il sistema sanitario regionale agonizzante, si avvia, inesorabilmente alla soccombenza.»

«A tutt’oggi le scelte di questa Giunta regionale, mettendo pezze per tamponare le emergenze, non hanno risolto o programmato la risoluzione dei problemi profondi della sanità sarda – aggiunge Carla Cuccu -. Non è dato capire, in sette mesi di governo, se il paziente verrà messo al centro della programmazione regionale e se effettivamente e concretamente si voglia ricostruire la sanità pubblica.»

«Tempo scaduto – conclude Carla Cuccu -. I sardi attendono di essere tutelati nel loro diritto alla salute costituzionalmente garantito. Le promesse devono essere mantenute, gli impegni rispettati… soprattutto quando si parla di salute!»

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Le Aziende ospedaliere universitarie di Cagliari e Sassari e l’ospedale Brotzu hanno fatto richiesta di cinquanta operatori socio sanitari (Oss) e stanno attingendo dalle graduatorie del 2013. E’ quanto emerso questa mattina, in commissione Sanità, presieduta da Domenico Gallus (Udc Cambiamo!), durante l’audizione del Comitato Autonomo Oss 2013. Con l’approvazione della legge nazionale n. 128 del 2019, inoltre, le graduatorie sono state prorogate a settembre 2020, salvo che non ci sia una norma regionale che le faccia decadere prima. Per questo, i rappresentanti del Comitato hanno chiesto alla Commissione la modifica della legge regionale che rende utilizzabili le graduatorie fino al 31 dicembre 2019, perché diversamente, il primo gennaio 2020, le stesse non saranno più utilizzabili. Gli operatori socio sanitari hanno anche chiesto che le Asl e gli ospedali possano attingere prima dalle graduatorie della propria provincia, rendendo più agevole per il lavoratore gli spostamenti e consentendogli così di non doversi trasferire in un’altra provincia. A Nuoro, hanno detto, è stata fatta richiesta di più di 70 operatori e si scorrerebbe così quasi tutta la graduatoria della provincia. Gli operatori hanno anche riferito di aver avuto notizia dall’Ats che l’Azienda non si riterrebbe obbligata a utilizzare le vecchie graduatorie, ma che è una sua facoltà, e hanno chiesto ai commissari di fare chiarezza. Il presidente Gallus ha affermato, a nome della Commissione, che si farà carico delle richieste degli operatori redigendo un testo che consenta la proroga delle graduatorie, come prevede la legislazione nazionale, intervenendo affinché siano chiamati dalle aziende prima i lavoratori inseriti nelle graduatorie della provincia degli ospedali e prevedere una audizione con il Direttore generale dell’Ats per capire in che modo l’azienda stia agendo in merito allo scorrimento delle graduatorie. Durante la seduta sono intervenuti Francesco Agus (capogruppo Progressisti), Daniele Cocco (capogruppo Leu), Annalisa Mele (Lega) e Carla Cuccu (M5S). Tutti i consiglieri hanno condiviso le richieste degli Oss e hanno garantito la piena disponibilità affinché i diritti acquisiti vengano rispettati.

La commissione Sanità ha, poi, sentito in audizione i rappresentanti dell’Associazione regionale ex esposti amianto in Sardegna, i quali hanno illustrato la situazione esistente nell’Isola e hanno fatto alcune proposte. Giampaolo Lilliu, a nome dell’associazione, ha ricordato che ogni anno muoiono in Italia 4000 persone e 120 in Sardegna per malattie collegate all’esposizione all’amianto. Secondo Lilliu la situazione va affrontata in modo capillare e bisogna dare maggiore informazione alla popolazione.

L’Associazione ha proposto alla Commissione  di valutare la creazione di un impianto di inertizzazione per rendere l’amianto da problema a risorsa e consentire la micro raccolta di manufatti da parte dei privati, come già accade in Lombardia e nella provincia Autonoma di Bolzano. L’Associazione ha riconosciuto l’importanza della sorveglianza sanitaria e ha chiesto che possa essere estesa anche a chi ha contratto la malattia per esposizione ambientale e non per cause lavorative. Non solo. L’Associazione ha chiesto che venga istituita una Conferenza regionale per l’amianto, a cui partecipino tutti gli attori coinvolti, per affrontare con tempistiche certe il problema delle bonifiche. Giampaolo Lilliu ha anche affermato che l’amianto, in varie forme e quantità, è ancora presente in molti luoghi pubblici e che è importante incentivare le bonifiche dando i finanziamenti direttamente ai Comuni. Sul tema sono intervenuti Annalisa Mele (Lega) e Gianfranco Ganau (capogruppo della Pd), i quali hanno condiviso la necessità di approfondire il problema, che è ampio e articolato, e hanno ritenuto positiva la proposta di promuovere una Conferenza regionale per l’amianto.

La commissione Sanità ha sentito in audizione i vertici dell’Areus sull’attivazione del numero unico per l’emergenza (Nue). Giorgio Lenzotti, Direttore generale di Areus, ha spiegato alla Commissione che il Protocollo d’intesa sottoscritto dalla Regione Sardegna con il ministero dell’Interno prevede l’attivazione del numero unico 112 entro il 2020. Il Nue gestirà le chiamate in caso di emergenze sanitarie, di sicurezza, gestione incendi e calamità naturali.

Giorgio Lenzotti ha spiegato che, avendo tempi molto stretti, hanno valutato l’attivazione del 112 a Nuoro nella sede dell’Areus, che ha già la certificazione antincendio e avrà quella antisismica entro la fine dell’anno. Si tratterebbe, ha spiegato, di una situazione provvisoria in attesa di eseguire i lavori necessari a Sassari e a Cagliari, dove il protocollo d’intesa ha stabilito dovessero essere istituite le due centrali del 112, in corrispondenza le centrali del 118. La situazione della sede operativa di Cagliari, secondo il Direttore generale di Areus, richiederebbe circa due anni per renderla utilizzabile, mentre quella di Sassari, se si risolvessero i problemi di attribuzione degli spazi, che oggi sono dell’Aou, avrebbe tempi di intervento più rapidi. Per quanto riguarda la seconda centrale attivabile in caso di disaster recovery (recupero dal disastro), che permette di ripristinare sistemi e infrastrutture informatiche indispensabili per l’erogazione di servizi del 112, nel caso la prima centrale non sia per qualunque motivo operativa, Giorgio Lenzotti ha prospettato la possibilità di appoggiarsi alla Lombardia, come già fanno altre regioni, o di deviare le chiamate ai singoli centralini.

Lenzotti ha, anche, spiegato che i lavori eseguiti eseguiti a Nuoro non sarebbe inutili, perché quando si trasferiranno le centrali a Sassari e a Cagliari, nei nuovi locali si potrebbe realizzare una sede operativa per la gestione centralizzata dei trasporti programmati.

Sul tema sono intervenuti Gianfranco Ganau, capogruppo del Pd, Antonello Peru (Udc Cambiamo!), Carla Cuccu (M5S), Giovanni Antonio Satta (Riformatori), Daniele Cocco (capogruppo Leu), Annalisa Mele (Lega). Gianfranco Ganau, Antonello Peru e Carla Cuccu hanno chiesto di avere maggiori chiarimenti sui costi e i tempi necessari per i diversi interventi di ristrutturazione e ha proposto di risolvere i problemi a Sassari. Per Ganau sarebbe più utile attivare la sede di Sassari con la gestione del disaster recovery in un’altra regione, in attesa di rendere operativa Cagliari. Gianfranco Ganau ha affermato che realizzare la centrale provvisoria a Nuoro sarebbe uno spreco. Per Daniele Cocco la sede Areus di Nuoro va potenziata e non svuotata di contenuti. Annalisa Mele ha sottolineato l’utilità di programmare un’audizione con l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, e con il direttore generale dell’assessorato per valutare il tema anche con loro.

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«E’ assurdo che la persona interessata a una delibera della giunta regionale debba far conoscere la sua identità. L’uso della email per accedere alle delibere, infatti, può diventare uno strumento pericoloso di identificazione e di controllo su chi vuole consultare le delibere.»

Carla Cuccu, consigliere regionale del M5S, replica così alle dichiarazioni dell’assessore degli Affari Generali, Valeria Satta, sulle nuove modalità di consultazione delle delibere della Giunta regionale decorrenti dal 4 novembre 2019.

«La trasparenza è legata alla libertà – aggiunge Carla Cuccu -. Per questo attendo una risposta dal Presidente Solinas alla mia interrogazione nella quale ritenevo opportuno continuare a garantire la completa e tempestiva consultazione degli atti senza la necessità di ricevere una notifica nella casella di posta elettronica su quando la delibera verrà pubblicata nel sito della regione. In nome della trasparenza sarebbe molto più semplice ed agevole far conoscere ai cittadini il termine entro il quale le delibere vengono pubblicate piuttosto che ricorrere a tali espedienti. E’ su questa aggressione ai principi democratici dell’agire della pubblica amministrazione – conclude Carla Cuccu – che il M5S continuerà a vigilare per assicurare la dovuta la trasparenza e la pubblicità degli atti amministrativi.»

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…«Diritto al lavoro costituzionalmente garantito ai cittadini per condurre un’esistenza libera e dignitosa»… E’ la richiesta della consigliera regionale M5S Carla Cuccu, segretaria della Commissione Sanità, in una nuova interrogazione rivolta al presidente Christian Solinas e all’assessore della Sanità Mario Nieddu.

Carla Cuccu interviene a sostegno dei lavoratori dipendenti delle cooperative che gestiscono i servizi di CUP, ticket, centralino e supporto amministrativo dell’ASSL di Cagliari, una parte esternalizzati ed alcuni in proroga e in scadenza al 30 novembre 2019.

«Nonostante le richieste delle Organizzazioni Sindacali ad ATS del 6 settembre e del 15 novembre 2019, a soli 11 giorni alla data del 30 novembre, i lavoratori delle cooperative non sanno ancora se continueranno ad avere un lavoro o se andranno ad integrare le già copiose sacche di disoccupazione che ormai caratterizzano la Sardegna. Il governo regionale non dà risposte; parrebbe essere affetto da un morbo soporifero di cui, ancora, non si sarebbe trovato l’antidoto. E’ doveroso – conclude Carla Cuccu -, che l’Amministrazione regionale si pronunci senza ulteriore indugio e renda effettivo il diritto al lavoro anche a questi lavoratori essenziali per rendere efficiente la sanità pubblica regionale.»

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La segretaria della commissione, Carla Cuccu M5S, denuncia la persistente gravità del distretto sanitario di Oristano. «La riduzione dei costi celata con la parola ad effetto ottimizzazione è fallimentare e sta devastando la situazione oristanese. Persiste la carenza dei medici e non si garantisce l’h24 ai cittadini. Si certifica, persino, la carenza ed insufficienza del materiale sanitario di consumo: al momento nella sala operatoria si stanno usando solo le garze laparotomiche e longuette. Nonostante le numerose proposte fatte nell’ultimo Consiglio comunale di Oristano – come l’utilizzo degli specializzandi dell’ultimo anno e bandire concorsi per primari, affinché i giovani medici, grazie alla presenza del primario, siano invogliati ad accettare le sedi di destinazione, avendo possibilità di crescita professionale – non c’è stato alcun miglioramento. Tutte le soluzioni prospettate sono, invece, cadute nel vuoto. Un grido di dolore che si alza sempre più forte.»

«E’ necessario avere coraggio per restituire dignità alla Sanità oristanese. Il M5S – conclude Carla Cuccu -, non consentirà che la sanità del territorio continui ad essere sabotata ed annullata. Gli oristanesi, i sardi e i tanti turisti che si riversano nel territorio devono avere tutelato il diritto alla salute come costituzionalmente garantito.»

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«Si garantisca ai cittadini la completa consultazione delle delibere della Giunta regionale in tempo reale.»

A sostenerlo è Carla Cuccu, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle.

«La trasparenza e la pubblicità degli atti amministrativi sono principi  cardine per consentire ai cittadini di conoscere e valutare l’operato della pubblica amministrazione, ma in Sardegna non è più così. Incomprensibilmente, infatti, “dal 4 novembre 2019, non si può più consultare agevolmente ed in tempo reale il testo integrale delle delibere della Giunta regionale” – aggiunge Carla Cuccu -, perché il cittadino interessato è costretto ad inserire il proprio indirizzo e-mail per ricevere una notifica quando la delibera verrà pubblicata nel sito della Regione. Questo, consente alla Regione Sardegna di individuare chi è interessato alla delibera e ne allunga i tempi di pubblicazione. Potrebbe, così, essere invertito il principio di pubblicità e di conoscenza degli atti che, invece, dovrebbe garantire al cittadino di monitorare l’attività della Giunta.»
E’ su questa aggressione ai principi democratici dell’agire della pubblica amministrazione che Carla Cuccu accende i riflettori con un’interrogazione rivolta al governatore Christian Solinas, affinché chiarisca se intenda o meno «garantire la completa e tempestiva consultazione degli atti».

«Il M5S – conclude Carla Cuccu – continuerà a vigilare per assicurare la dovuta trasparenza e la pubblicità degli atti amministrativi.»

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«Come la storia insegna, spesso si attendono i giorni di festa per adottare provvedimenti che ledono i diritti dei cittadini, nella speranza che passino inosservati. Ma così non è accaduto per la delibera n. 156 del 31 ottobre 2019 con cui l’ATS ha sancito l’accorpamento delle chirurgie degli ospedali di zone disagiate, quali il “San Giuseppe” di Isili ed il “San Marcellino” di Muravera. Provvedimento, in evidente contrasto con una razionale organizzazione sanitaria che garantisca il diritto alla salute ed alle prestazioni sanitarie per i cittadini.»

Carla Cuccu, consigliera regionale del M5S, segretaria della commissione Sanità, denuncia e critica questa scelta che danneggia i cittadini.

«Ci vediamo costretti a stigmatizzare, ancora una volta, che le scelte politiche del governo regionale, nei fatti, continuano ad essere in continuità col governo precedente – aggiunge Carla Cuccu -; disattendendo, così, le promesse elettorali in campo sanitario. Con questo inconcepibile provvedimento, si isolano dalle città due realtà fortemente depauperate ed in sofferenza da anni, accelerandone la scomparsa.»

«Ancora una volta, si pongono in essere scelte programmatiche che non mettono il cittadino al centro di un’organica e funzionale programmazione efficiente – conclude Carla Cuccu -. Il reparto di chirurgia del San Giuseppe di Isili deve essere riaperto immediatamente, restituendo dignità alla sanità di questo territorio disagiato ed affidabilità dei cittadini verso la politica.»

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La capogruppo del M5S in Consiglio regionale, Desirè Manca, chiede alla collega Elena Fancello, passata al gruppo Misto, di rispettare gli elettori sardi e rassegnare le dimissioni.

«”Ho avuto l’onore di essere stata selezionata dagli attivisti e votata dai sardi che credevano in me e nella nostra offerta politica”. Queste sono soltanto due righe del lungo discorso della consigliera Elena Fancello con il quale ha motivato la sua scelta di passare al gruppo Misto. Due righe oltremodo significative a mio avviso – sostiene Desirè Manca -. Due righe che racchiudono in sé un concetto fondamentale: la consigliera Fancello ha avuto l’onore di essere stata selezionata non da un gruppo di cittadini sardi vicini a un partito qualsiasi, bensì dagli attivisti del Movimento 5 Stelle. La consigliera Fancello non è stata votata dai sardi che credevano in un’offerta politica generica, ma ha avuto l’onore di poter far parte della massima Assemblea sarda grazie al voto di tanti cittadini convinti di aderire ad un’offerta politica ben precisa, quella del Movimento 5 Stelle.»

«Indubbiamente la sua elezione è strettamente collegata ai valori, ai risultati ottenuti e alle battaglie portate avanti dal Movimento 5 Stelle negli anni. Indubbiamente è legata al simbolo del Movimento 5 stelle. Un simbolo che, in questo caso, parrebbe essere stato utilizzato come un grande bacino utile al solo scopo di raccogliere le preferenze necessarie all’ottenimento di una poltrona in Consiglio regionale – aggiunge Desirè Manca -. È in nome dell’onestà nei confronti degli elettori che chiedo le dimissioni dal Consiglio regionale di Elena Fancello, a nome mio e dei consiglieri regionali Alessandro Solinas, Michele Ciusa e Roberto Li Gioi.»

«Per coerenza, per onestà, ma soprattutto per rispetto di tutti gli attivisti del Movimento 5 Stelle e dei suoi portavoce chiedo alla consigliera Fancello di fare un passo indietro e compiere un atto dovuto: rassegnare le dimissioni subito – conclude Desirè Manca -. Il voto rappresenta la volontà del popolo, tradire questo mandato significa non avere rispetto di quello che è un esercizio democratico.»

Nel suo intervento, la capogruppo del M5S parla esprime una posizione condivisa da altri tre consiglieri pentastellati. Desirè Manca non cita Carla Cuccu, consigliera iglesiente eletta nella lista circoscrizionale di Cagliari. Carla Cuccu che, viceversa, è stata citata da Elena Fancello nella nota in cui ha annunciato la sua decisione di abbandonare il M5S e di aderire al gruppo Misto. Nello specifico, Elena Fancello ha tenuto a sottolineare che  «l’unica, insieme a me, a firmare la proposta di modifica della legge riguardante l’apprendistato professionalizzante, elaborata dagli attivisti del “tavolo lavoro” durante la scrittura del programma regionale, è stata la collega Cuccu».