20 April, 2024
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Uno dei jazzisti italiani più noti e apprezzati a livello internazionale, Enrico Pieranunzi, è il protagonista del concerto in programma domani sera (martedì 27) a Nuoro – all’Ex Artiglieria, con inizio alle 21.00 – per il festival collegato ai Seminari Jazz in corso nel capoluogo barbaricino. I biglietti, come sempre, sono in vendita online sul sito Ciaotickets e a Nuoro al CTS (Centro Turistico Sardo) in piazza Mameli, 1.

Classe 1949, il pianista, compositore e arrangiatore romano conta più di settanta dischi registrati a suo nome (oltre a una ventina da co-leader ed altrettanti come sideman), spaziando dal piano solo al trio, dal duo al quintetto, e collaborando, in concerto o in studio d’incisione, con musicisti come Chet Baker, Lee Konitz, Paul Motian, Charlie Haden, Chris Potter, Marc Johnson, Joey Baron. Eletto tre volte miglior musicista italiano nel referendum “Top Jazz” della rivista Musica Jazz, tra i suoi riconoscimenti conta il “Django d’or” come miglior musicista europeo nel 1997, l’“Echo Award” in Germania come “Best International Piano Player” nel 2014, e il premio “Una vita per il jazz” assegnatogli (sempre nel 2014) da Musica Jazz. Unico italiano ad aver suonato più volte e registrato a suo nome nello storico “Village Vanguard” di New York, Enrico Pieranunzi ha portato la sua musica sui palcoscenici di tutto il mondo esibendosi nei maggiori festival internazionali. La prestigiosa rivista americana “Down Beat” ha incluso il suo CD “Live in Paris”, in trio con Hein Van de Geyn ed André Ceccarelli (Challenge), tra i migliori CD del decennio 2000/2010. Ha composto diverse centinaia di brani, alcuni dei quali sono ormai veri e propri standard suonati e incisi da musicisti di tutto il mondo (“Night bird”, “Don’t forget the poet”, “Fellini’s waltz”).

Ma oltre al concerto di Enrico Pieranunzi ed alle lezioni dei Seminari Jazz che si tengono da martedì scorso (20 agosto) fino a questo venerdì (30 agosto) alla Scuola Civica di Musica in via Mughina, la giornata di domani (martedì 27) ha in agenda altri due appuntamenti: il primo è alle 9.00 a I Grani con una delle “Colazioni in Jazz” che anche quest’anno vivacizzano le mattinate di Nuoro Jazz. Ospiti la cantante Francesca Corrias (docente del corso di canto ai Seminari Jazz nuoresi) ed il contrabbassista Filippo Mundula: due quarti, insomma, del gruppo Roundella, formazione di primo piano sulla scena jazzistica sarda.

Poi, alle 19.00, ancora musica dal vivo, stavolta nello showroom Desacrè, al civico 21 di via Roma, con mumucs, ovvero la “traversata in solitaria” per voce e loop station di Marta Loddo: una traversata che la cantante oristanese compie facendo affidamento solo sulle proprie forze, ponendosi all’esplorazione di un sé musicale libero, aperto, oscillando tra i generi senza dover percorrere una rotta già segnata. La accompagnano in questo viaggio una loop station e i suoi effetti, equipaggiamento necessario per realizzare quell’unione tra improvvisazione, rock, musica elettronica, che caratterizza le sue canzoni, suonate unicamente dalla sua voce che man mano si moltiplica e si trasforma.

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Dopo quattro giorni di concerti tra vari centri e località del nord Sardegna che partecipano a questa edizione di Time in Jazz, questa sera – 11 agosto – il festival ideato e diretto da Paolo Fresu “torna a casa”, a Berchidda, per il primo degli eventi serali in programma sul “palco centrale” della manifestazione, quello allestito in piazza del Popolo. E si comincia con un evento davvero speciale: alle 21.30 va in scena, per la prima volta in Sardegna (dopo più di sessanta repliche nella Penisola), “Tempo di Chet. La versione di Chet Baker“, uno spettacolo che unisce parole, immagini e musica per rievocare uno dei miti musicali più controversi e discussi del Novecento, Chet Baker, jazzista tanto maledetto quanto leggendario. Una produzione del Teatro Stabile di Bolzano nata dalla fusione e dalla sovrapposizione tra la scrittura drammaturgica di Leo Muscato e Laura Perini e la partitura musicale curata e interpretata dal vivo da Paolo Fresu alla tromba e al flicorno con Dino Rubino al piano, Marco Bardoscia al contrabbasso e le voci evocative di un cast composto da Alessandro Averone, Rufin Doh, Simone Luglio, Debora Mancini, Daniele Marmi, Mauro Parrinello, Graziano Piazza e Laura Pozone.
A Berchidda, invece, dalle 19.45, parte la prima delle parate musicali per le strade del paese che ogni giorno riscalderanno l’atmosfera prima dei concerti in programma sul palco di Piazza del Popolo; una festosa parata multietnica all’insegna dell’incontro tra culture diverse e del dialogo tra i popoli: protagonisti la Funky Jazz Orkestra, la street band di Berchidda diretta dal trombettista Antonio Meloni, e gli Afro Giembe un ensemble di percussionisti migranti, guidati da Jacopo Cadeddu e Michèle Kramers. Una produzione originale della compagnia Theatre en Vol e di Time in Jazz, nata in seno al progetto “Babel – Migrant Reloaded”, mirato all’inclusione e integrazione dei cittadini stranieri attraverso laboratori di espressione artistica e performativa. La performance sarà impreziosita dalla presenza dell’Armoniciclo, una delle macchine teatrali storiche del mondo visionario della compagnia sassarese Theatre en vol.
E poi ancora musica, dopo “Tempo di Chet”, con il primo della serie di dj set in programma ogni sera, dopo gli spettacoli in piazza del Popolo, intorno alla mezzanotte. Protagonista DJ Rocca (al secolo Luca Roccatagliati), producer e musicista attivo da metà anni Novanta, già dj resident di un locale di culto per la club culture qual è stato il Maffia di Reggio Emilia e con un bagaglio di esperienze che conta singoli, remix ed album per alcune delle migliori etichette internazionali e collaborazioni con Howie B, Zed Bias, Dimitri From Paris, Daniele Baldelli, i Jazzanova e Franco D’Andrea.
 

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Sesto appuntamento nel cartellone di JazzAlguer, questo venerdì (12 aprile) ad Alghero; la rassegna organizzata dall’associazione Bayou Club-Events, con la direzione artistica di Paolo Fresu, propone uno dei concerti di maggior richiamo della sua seconda edizione: alle 21.00 (apertura cancelli alle 20.15, chiusura alle 20.45), nella cornice barocca della Chiesa di San Michele, è di scena il fisarmonicista francese Richard Galliano. Un concerto da tutto esaurito: i biglietti (gratuiti) messi a disposizione del pubblico sabato scorso, sono infatti andati a ruba in brevissimo tempo.

Classe 1950, virtuoso della fisarmonica e del bandoneon, Richard Galliano spazia su tutto il fronte della musica, dalla classica al jazz. Unico fisarmonicista a registrare per la prestigiosa etichetta Deutsche Grammophon, il musicista francese, di origini italiane, conta più di cinquanta album a suo nome e con tanti artisti di fama.

Figlio d’arte, all’età di quattro anni studia pianoforte e fisarmonica con suo padre, Lucien, anche lui fisarmonicista, e più avanti armonia, contrappunto e trombone al conservatorio di Nizza. Nel 1975, a Parigi, incontra il cantautore Claude Nougaro, dando il via a una collaborazione che durerà fino al 1983 e da cui nasceranno dei “classici” della canzone francese, come “Allée des brouillards”, “Des voiliers“, “Vie Violence”.

Altro incontro decisivo, nel 1980, quello con il compositore e bandoneonista Astor Piazzolla, che lo incoraggia a creare un “Nuovo Musette”, come lui stesso aveva fatto precedentemente inventando il “Nuovo Tango” argentino. Per farlo, Richard Galliano attinge dai suoi massimi ispiratori: John Coltrane, Bill Evans, Claude Debussy, lo stesso Astor Piazzolla.

Folto e variegato l’elenco dei musicisti con cui ha avuto modo di lavorare: tra i tanti, Chet Baker, Ron Carter, Wynton Marsalis, Charlie Haden, Gary Burton, Paolo Fresu, Charles Aznavour, Serge Gainsbourg. Tanti anche gli allori raccolti negli anni da Richard Galliano, un artista che è stato capace di rinnovare l’immagine di uno strumento come la fisarmonica, considerato sorpassato e destinato solo alle sale da ballo del sabato sera, spaziando tra molteplici stili musicali, flirtando con la salsa, fondendosi con il tango, senza però mai perdere la sua anima, profondamente ancorata alle sue radici italo-francesi.

Dopo quello con Richard Galliano, un altro appuntamento da non perdere attende il pubblico di JazzAlguer per questo mese di aprile: da domenica 28 a martedì 30, la rassegna propone infatti “Primavera à l’Alguer“, una tre giorni di musica e altro fra sonorità e luoghi diversi. Si comincia con “Un camìn en musica”, un concerto itinerante con meta il santuario seicentesco di Nostra Senyora de Vallverd, a pochi chilometri da Alghero, in compagnia dell’organettista Pierpaolo Vacca e del bandoneonista Daniele di Bonaventura. Poi, il 29 e il 30, JazzAlguer rinnova la sua partecipazione all’International Jazz Day, l’evento annuale promosso dall’Unesco, con le esibizioni di vari musicisti e formazioni.

 

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È uno degli ospiti più attesi della seconda edizione di JazzAlguer, la rassegna organizzata ad Alghero dall’associazione Bayou Club-Events con la direzione artistica di Paolo Fresu: il fisarmonicista francese Richard Galliano è il protagonista del sesto concerto in cartellone, venerdì 12 aprile nella Chiesa di San Michele. La serata, con inizio alle 21.00, è ad ingresso libero, ma in previsione di una folta presenza di pubblico, e data la limitata capienza dello spazio, gli spettatori sono invitati a dotarsi degli appositi biglietti gratuiti che si potranno ritirare questo sabato (6 aprile), a Lo Quarter, in Largo San Francesco, dalle ore 18.00 alle 19.00. I biglietti possono essere anche prenotati inviando una mail, sempre a partire dalle 18.00 di sabato, all’indirizzo ticket@jazzalguer.it.
Virtuoso della fisarmonica e del bandoneon, Richard Galliano spazia su tutto il fronte della musica, dalla classica al jazz. Classe 1950, unico fisarmonicista a registrare per la prestigiosa etichetta Deutsche Grammophon, questo francese di origini italiane conta più di cinquanta album a suo nome e cn tanti artisti di fama. Lungo e variegato l’elenco dei musicisti con cui ha avuto modo di lavorare: tra i tanti, Chet Baker, Ron Carter, Wynton Marsalis, Charlie Haden, Gary Burton, Paolo Fresu, Charles Aznavour, Serge Gainsbourg, Claude Nougaro. Tanti anche gli allori raccolti negli anni da Richard Galliano, un artista che è stato capace di rinnovare l’immagine di uno strumento come la fisarmonica, considerato sorpassato e destinato solo alle sale da ballo del sabato sera, spaziando tra molteplici stili musicali, flirtando con la salsa, fondendosi con il tango, senza però mai perdere la sua anima, profondamente ancorata alle sue radici italo-francesi.

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Seconda giornata domani (venerdì 28 settembre) a Cagliari per Forma e Poesia nel Jazz, il festival organizzato dall’omonima cooperativa, che fino a domenica 30 celebra la sua edizione numero ventuno con un ricco cartellone che ospita alcune tra le più interessanti proposte del panorama jazzistico nazionale.

Tanta musica in programma negli spazi dell’ex Manifattura Tabacchi. Ma non solo. Ecco, allora, che l’intenso venerdì di FPJ si apre alle 10.00, con una passeggiata in compagnia della guida escursionistica Stefania Contini che, dopo la visita della Sella del Diavolo del giorno prima, guiderà stavolta i partecipanti alla scoperta del Parco regionale di Molentargius, l’area umida che si estende su un territorio di circa 1.600 ettari tra i comuni di Cagliari, Quartu Sant’Elena, Selargius, Quartucciu e il lungomare del Poetto. Per prenotarsi occorre chiamare il numero 348 9305607. E per chi partecipa alle escursioni è previsto uno sconto del 20 per cento sull’ingresso al festival.

Altro appuntamento itinerante della mattinata, Jazz in Metrò: tra le 11.00 e mezzogiorno, musica in viaggio sulla metropolitana leggera (Linea 1 Repubblica-Gottardo) in compagnia di Carla Giulia Striano (voce), Adriano Sarais (tromba) e Maurizio Marzo (banjo). Una novità del festival, in collaborazione con l’azienda ARST.

La lunga serata all’ex Manifattura Tabacchi prende il via alle 18.00, con il secondo incontro con Enrico Merlin e le sue “Narrazioni in Jazz”. In questa occasione, il musicista e musicologo sarà in compagnia del pianista Nicola Stilo per raccontare il trombettista statunitense Chet Baker, icona del jazz e costante punto di riferimento per vecchie e nuove generazioni di musicisti.

Poi la musica dal vivo si prende la scena con tre set in scaletta a partire dalle 19: apre il trittico un duo d’eccezione che vede insieme Francesco Bearzatti e Giovanni Guidi. Un incontro che unisce sapientemente la creatività, originalità e inventiva dell’eclettico sassofonista di Pordenone (sperimentatore sempre pronto ad allargare i confini del jazz con il suo sax profondamente intriso di blues), con il raffinato e profondo tocco pianistico del “giovane veterano” di Foligno, da anni al fianco del trombettista Enrico Rava che con il suo straordinario fiuto di talent scout ne ha intuito prestissimo le doti.

Alle 20.00 sul palcoscenico dell’ex Manifattura arriva Joe Barbieri per presentare il suo quinto album di inediti, “Origami”, un disco imperniato sui concetti di fragilità e di bellezza, che gli origami – ovvero l’arte giapponese di piegare la carta – riescono miracolosamente a porre in relazione; un lavoro che segna la piena maturità del cantautore napoletano. Con Joe Barbieri (voce, chitarra classica), a Cagliari ci saranno Stefano Jorio al violoncello, Antonio Fresa al pianoforte, Giacomo Pedicini al basso acustico e Sergio Di Natale alla batteria. Musica e parole, a partire dalle 22.00, per raccontare la vita del grande chitarrista francese Django Reinhardt, icona indiscussa dello stile manouche, all’apice del successo negli anni Trenta e Quaranta: “Django Reinhardt, il fulmine a tre dita” è il titolo dello spettacolo ideato dal chitarrista Gianfranco Malorgio dell’Hot Club Roma in collaborazione con il direttore artistico del Festival Jazz Tradizionale di Lanciano Renato Gattone, che vede l’attore Giorgio Tirabassi nella doppia veste di narratore e musicista. Tra momenti ironici e passaggi commoventi, lo spettatore si ritroverà proiettato nell’Europa delle sale da ballo della Parigi negli anni precedenti la seconda guerra mondiale, percependone le atmosfere come in un film in bianco e nero. Insieme a Giorgio Tirabassi (voce e chitarra solista), Gianfranco Malorgio (chitarra ritmica) e Renato Gattone (contrabbasso), completano la formazione Luca Velotti (clarinetto) e Moreno Viglione (chitarra solista).

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Enrico Pieranunzi è il protagonista assoluto del quarto appuntamento nel cartellone di JazzAlguer, la rassegna organizzata ad Alghero dall’associazione culturale Bayou Club-Events con la direzione artistica di Paolo Fresu. Il pianista romano è atteso in concerto questo sabato, 24 marzo, nella Chiesa di San Michele , con inizio, come sempre, alle 21.00 (apertura porte alle 20.15; chiusura porte alle 20.45). A precedere il suo piano solo, dal titolo “Unlimited”, consueto incontro pomeridiano con il pubblico a Lo Quarter: a partire dalle 18.00 Pieranunzi si racconta a colloquio con Giovanni Agostino Frassetto, pianista, flautista, direttore dell’Orchestra Jazz della Sardegna, e il contrabbassista Salvatore Maltana, coordinatore artistico di JazzAlguer. 

Il blues, Scarlatti, una canzone di Gershwin, una sarabanda di Haendel: il piano solo di Enrico Pieranunzi sfida luoghi comuni e leggi della geometria facendo di jazz e classica due rette parallele che si incontrano. È accaduto già prestissimo nella sua vita musicale, quando i suoni di Charlie Parker, Django Reinhardt, Lee Konitz e Chet Baker vivevano accanto a quelli di Bach e Chopin. Accade ancora oggi, sempre di più, nel suo pianismo libero, personalissimo, senza confini: “Unlimited”, appunto, come recita il titolo del concerto di sabato ad Alghero.

 

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Saranno messi a disposizione del pubblico domani pomeriggio, mercoledì 14 marzo, i biglietti per “Unlimited”, il piano solo di Enrico Pieranunzi in programma sabato 24 ad Alghero (Ss), nella Chiesa di San Michele, quarto appuntamento nel cartellone di JazzAlguer, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Bayou Club-Events con la direzione artistica di Paolo Fresu.

Come sempre, il concerto è a ingresso libero, ma data la capienza limitata dello spazio (circa 300 posti) gli spettatori dovranno munirsi degli appositi biglietti gratuiti che saranno in distribuzione (tre al massimo per persona) ad Alghero presso gli uffici InfoAlghero di Lo Quarter in Largo San Francesco, dalle ore 18.00 alle 19.00. Trenta biglietti saranno disponibili su prenotazione anche per chi non risiede in provincia di Sassari: gli interessati dovranno inviare una mail, negli stessi orari e allegando copia di un documento di identità, all’indirizzo jazzalguer@gmail.com .  

Classe 1949, Enrico Pieranunzi è da molti anni tra i protagonisti più noti e apprezzati della scena jazzistica internazionale. Il pianista, compositore e arrangiatore romano ha registrato più di settanta dischi a suo nome (oltre a una ventina da co-leader e altrettanti come sideman) spaziando dal piano solo al trio, dal duo al quintetto, e collaborando, in concerto o in studio d’incisione, con musicisti come Chet Baker, Lee Konitz, Paul Motian, Charlie Haden, Chris Potter, Marc Johnson, Joey Baron. Eletto tre volte miglior musicista italiano nel referendum “Top Jazz” della rivista Musica Jazz, tra i suoi riconoscimenti conta il “Django d’or” come miglior musicista europeo nel 1997, l’“Echo Award” in Germania come “Best International Piano Player” nel 2014, e il premio “Una vita per il jazz” assegnatogli (sempre nel 2014) da Musica Jazz. Unico italiano ad aver suonato più volte e registrato a suo nome nello storico “Village Vanguard” di New York, ha portato la sua musica sui palcoscenici di tutto il mondo esibendosi nei maggiori festival internazionali.  

Il blues, Scarlatti, una canzone di Gershwin, una sarabanda di Haendel: il piano solo di Enrico Pieranunzi sfida luoghi comuni e leggi della geometria facendo di jazz e classica due rette parallele che si incontrano. È accaduto già prestissimo nella sua vita musicale, quando i suoni di Charlie Parker, Django Reinhardt, Lee Konitz e Chet Baker vivevano accanto a quelli di Bach e Chopin. Accade ancora oggi, sempre di più, nel suo pianismo libero, personalissimo, senza confini: “Unlimited”, come recita il titolo del concerto che proporrà sabato 24 ad Alghero.

Prima della sua esibizione nella Chiesa di San Michele, che avrà inizio alle 21.00 (apertura porte alle 20.15; chiusura porte alle 20.45), Pieranunzi avrà modo di raccontarsi nel consueto incontro pomeridiano con il pubblico di JazzAlguer: a colloquiare con lui, a partire dalle 18.00 a Lo Quarter, saranno Giovanni Agostino Frassetto, pianista, flautista, direttore dell’Orchestra Jazz della Sardegna, e il contrabbassista Salvatore Maltana, coordinatore artistico della rassegna.

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Dalla classica al jazz, sino al tango e alle sonorità che accompagnano le danze tradizionali dell’Europa orientale. Dal 29 ottobre al 17 dicembre nello storico Teatro Electra di Iglesias torna il Festival di musica da camera, giunto quest’anno alla XIX edizione.

Organizzato dall’associazione culturale Anton Stadler, sotto la direzione artistica del musicista e compositore Fabio Furìa, anche stavolta il festival richiamerà nella cittadina mineraria alcuni tra i più grandi nomi della musica internazionale: il sassofonista Roberto Ottaviano, i pianisti Pietro Laera ed Edoardo Bruni, la violoncellista Katharina Gross, sino al jazzista Gavino Murgia e allo stesso direttore artistico Fabio Furìa.

Il cartellone si apre domenica 29 ottobre (tutti gli appuntamenti saranno alle 19.00) con: “Dreams made on sand!”, una produzione firmata Anton Stadler: protagonisti saranno il fuoriclasse del jazz Roberto Ottaviano (nella sua pluridecennale carriera ha collaborato con musicisti da Dizzy Gillespie a Chet Baker e Mario Schiano) e il versatile pianista Pietro Laera che proporranno un concerto in cui musica classica e jazz si fondono mostrando come la musica sia capace di sfuggire alle etichette. Il 5 novembre arriva il Trio Garnerama formato da Fabrizio Crivellari (flauto), Edoardo Bruni (pianoforte) e Peter Lanziner (contrabbasso): improvvisazione, virtuosismo e abilità tecnica costituiranno la cifra di “Jazzy”  un appuntamento capace di infiammare il pubblico.

Il 12 novembre è la volta del duo formato da Emilia Zamuner (voce) e Marco Ciampi (pianoforte) con il concerto “Dal classico al jazz”, una serata in cui saranno proposti una carrellata di brani che spazieranno dall’“Ave Maria”, scritto da Riccardo Cocciante per il musical “Notre dame de Paris” a Sergej Rachmaninov, sino a George Gershwin.

Il 3 dicembre saranno protagonisti Katharina Gross, violoncellista richiesta in tutto il mondo sia come solista sia in formazioni cameristiche, e Matteo Falloni, pianista vincitore di numerosi concorsi. Il duo proporrà al pubblico dell’Electra il concerto “Songs, dances and fairy tales”, un affascinante viaggio dall’Europa orientale, con le sue danze tradizionali e canzoni raccolte da Bela Bartok, alle melodie della musica popolare norvegese di Edvard Grieg.

Il 17 dicembre il sipario sull’edizione 2017 del Festival di musica da camera si chiude con un’altra produzione a firma Anton Stadler che vedrà sul palco una formazione tutta sarda: il bandoneonista Fabio Furìa, il sassofonista Gavino Murgia e il pianista Walter Agus, protagonisti del concerto intitolato “Made in Sardinia”. Si tratta di una anteprima assoluta durante la quale il trio eseguirà per la prima volta anche alcuni brani scritti apposta per l’occasione dal compositore cagliaritano Matteo Martis.

Accanto alla programmazione della domenica, anche quest’anno il Festival offre ai più giovani l’occasione di avvicinarsi alla  musica, con tre appuntamenti pensati per le scuole in programma sempre nel Teatro Electra. Si comincia lunedì 6, alle 10.00, con il concerto “Jazzy”. Lunedì 13 alla stessa ora sarà proposto “Dal classico al jazz”, mentre il 27 novembre la mattina è dedicata a “Tango experience”, un suggestivo viaggio musicale in Argentina, e nei sobborghi di Buenos Aires, dove il tango è nato, in compagnia di Fabio Furìa e della pianista Maura Porru.

 

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Si chiuderà venerdì 28 luglio, con un concerto in Piazza del Municipio, la VI edizione di S’Anna Arresi Teatro Festival, rassegna di teatro sociale organizzata dalla compagnia La Cernita in collaborazione con il Comune di Sant’Anna Arresi.

In cartellone “Piacere, Chet Baker” della Compagnia Sardegna Teatro, una serata musicale per raccontare Chet Baker attraverso le canzoni che ne hanno fatto un mito, con Luigi Tontonarelli, al pianoforte Salvatore Spano e alla tromba Giovanni Sanna Passino.

Progenitore del Cool Jazz della West Coast, è stato musicista dal talento eccelso, con uno stile trombettistico puro ed essenziale. Le sue esecuzioni vocali dolorose e l’interpretazione neoclassica di classici come My funny Valentine nascondono lo scompiglio della vita privata del grande artista. Timido e spregiudicato, dolcissimo e violento, viveva prigioniero di un dualismo lancinante quasi sempre sull’orlo del baratro tra droghe, amori disperati e la sua inseparabile tromba. Chet Baker dominò la scena del jazz negli anni ’50, lavorando a stretto contatto con musicisti del calibro di Charlie Parker e Stan Kenton. Dentro e fuori dal carcere, Passando di amore in amore, da una parte all’altra dell’Atlantico ha cercato la sua redenzione attraverso la musica.

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Al via, a Sant’Anna Arresi, la VI edizione del Festival di Teatro Sociale. A partire dal 22 luglio sette giorni intensi di laboratori didattici, spettacoli, concerti e una mostra fotografica animeranno i luoghi più rappresentativi di Sant’Anna Arresi. Organizzato da La Cernita Teatro e dal comune di Sant’Anna Arresi, con il contributo dell’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Spettacolo e Sport, Associazione Candiani Portopino, Cantina Mesa, la Comunità di Sant’Anna Arresi, il festival, in un clima di sperimentazione continua, sarà quest’anno improntato sulla multidisciplinarietà.

La lotta tra Eros e Thanatos è il filo conduttore di tutti gli eventi in cartellone: dalle azioni performative passando per le sperimentazioni vocali il teatro incontra la danza, la musica e la letteratura fondendosi con i luoghi più rappresentativi del paese centro del Sulcis Iglesiente.

Il festival si aprirà nella suggestiva cornice del Belvedere con lo spettacolo Cháos della compagnia La Cernita, tratta dalla Teogonia di Esiodo, la pièce anticipa il tema del corpo come luogo simbolico e di sperimentazione della lotta tra amore e morte e verrà ripreso nel laboratorio Il Corpo e la voce parte seconda condotto dal danzatore sardo Maurizio Saiu in cui danza e vocalismi si fonderanno insieme per dare vita ad una performance per la chiusura del festival, a cui prenderanno parte i ragazzi del Centro Accoglienza Migranti Diomira di Narcao, il musicista Gerardo Ferrara, i cori diretti da Roberta Congiu.

L’amore e la follia saranno assolute protagoniste de La Gran Follia di e con Andrea Rosas, un’originale rilettura dell’Orlando Furioso al Nuraghe Arresi, mentre Claudio Moica & il Gruppo Teatro Albèschida ci racconteranno in chiave poetica l’esperienza realmente vissuta all’interno di un centro diurno di igiene mentale.

La compagnia Il Crogiuolo metterà in scena l’amore per la propria terra con Maria di Eltili, la leggenda della donna che apparteneva al mare; Bocheteatro affronterà il delicato tema della morte con Su Muru Pinzu liberamente tratto dal libro dell’artista Costantino Nivola Memorie di Orani per finire con le note di Chet Baker al Parco del Municipio: la compagnia Sardegna Teatro si cimenterà in Piacere Chet Baker, parole e musica per raccontare la vita del grande artista.