29 March, 2024
HomePosts Tagged "Christian Solinas" (Page 20)

[bing_translator]

Il servizio di dialisi notturna dell’ospedale Sirai di Carbonia non verrà sospeso. E’ il risultato dell’incontro svoltosi ieri mattina presso la sede istituzionale di Villa Devoto, a Cagliari, tra il presidente della Regione Christian Solinas, i rappresentanti dell’associazione nefropatici e trapiantati – Apent, Giampiero Bindo e Gianluca Lindiri, il dottor Giorgio Mirarchi, l’infermiere (già sindacalista ed amministratore del comune di Carbonia) Bruno Angioni ed il consigliere regionale Fabio Usai.

Il futuro del servizio di “dialisi notturna” dell’ospedale Sirai di Carbonia nello scorso mese di dicembre era stato messo in discussione dalle annose ristrettezze di organico del reparto Nefrologia-Dialisi. La reazione dei pazienti è stata fortissima ed ha dato vita ad una mobilitazione, accompagnata dalla denuncia del consigliere regionale Fabio Usai che ha sollecitato l’incontro di ieri e di altre forze politiche e sindacali del territorio.

«Da quando abbiamo la possibilità di effettuare la “dialisi notturna”hanno spiegato Giampiero Bindo e Gianluca Lindiri al presidente Christian Solinas -, la nostra qualità di vita è migliorata incredibilmente. Viviamo una vita quasi normale. Ed essendo noi pazienti cronici per i quali, probabilmente, non si potrà più nemmeno tentare la via del trapianto, arrivare a questa condizione di stabilità è fondamentale per vivere meglio e soprattutto più a lungo.»

La posizione dei due rappresentanti dei pazienti è stata ribadita da Bruno Angioni che ha spiegato al presidente Christian Solinas «l’impatto positivo, tangibile nell’osservazione quotidiana dei pazienti, della dialisi notturna. Grazie a essa, ha ribadito Angioni, molti pazienti vivono più a lungo e senza particolari o eccessive complicazioni» e dal dottor Giorgio Mirarchi, colui che per primo introdusse questo protocollo terapeutico all’ospedale Sirai di Carbonia: «Sono qui – ha spiegato Giorgio Mirarchi -, perché anche se in pensione, tengo ancora moltissimo alla vita dei pazienti che per tanti anni ho seguito e aiutato a vivere meglio. Grazie alla dialisi notturna, alla particolare modalità e tempistica con cui la terapia viene applicata la notte, ho registrato con osservazioni scientifiche adottate nel tempo un considerevole innalzamento dell’aspettativa e della qualità di vita dei pazienti. Che, curati in questo modo, accusano molti meno sintomi e conseguenze debilitanti per il proprio organismo rispetto a una terapia tradizionale. Questo protocollo è il più indicato per i pazienti impossibilitati a ricevere il trapianto».

Il consigliere regionale Fabio Usai ha ribadito come l’approccio al tema della “dialisi notturna” non possa essere ragionieristico o legato alla razionalizzazione, perché in gioco c’è il futuro di persone in carne ed ossa: «E’ necessarioha affermato Fabio Usai -, fare di tutto per salvare questo importante servizio. Perché la salute e in generale la qualità di vita dei pazienti deve avere la priorità sopra ogni cosa. Come hanno spiegato i rappresentanti dell’Apent e i professionisti della sanità presenti in sala, questo protocollo terapeutico è il più efficace per curare i pazienti e garantire loro un’esistenza dignitosa e duratura. La mia richiesta al presidente Christian Solinas – ha concluso Fabio Usai –, è che al reparto nefrologia-dialisi dell’ospedale Sirai di Carbonia siano assegnate nuove risorse infermieristiche allo scopo di colmare parte dei buchi in organico e garantire i servizi tra cui, appunto, la dialisi notturna».

Il presidente della Regione Christian Solinas non è rimasto indifferente alle sollecitazioni e alle spiegazioni, alle quali ha risposto assumendo l’impegno a trovare una rapida soluzione. Successivamente arrivata, alcune ore dopo, nell’incontro con il commissario straordinario dell’Ares Massimo Temussi, che ha confermato l’impegno ad implementare gli organici del reparto nefrologia-dialisi di Carbonia con le due unità infermieristiche chieste dal consigliere regionale Fabio Usai per superare l’emergenza e scongiurare la sospensione del servizio.
«In prospettiva, nel contesto più ampio dell’attuazione della nuova riforma sanitaria hanno spiegato Christian Solinas e Massimo Temussi -, le criticità emerse nel suddetto reparto verranno risolte strutturalmente in maniera da assicurare una soluzione definitiva alle problematiche esposte dai pazienti. Ma per adesso la dialisi notturna è salva.»

«Il risultato raggiunto è importante per i pazienti, per l’ospedale Sirai di Carbonia, per la città e per il territorio, arrivato grazie al lavoro di gruppo compiuto tra più livelli, politico, associativo e sanitario ha concluso Fabio Usai -. Quando ci si unisce e si lotta per gli stessi obiettivi, senza polemiche, sgambetti e strumentalizzazioni, i risultati arrivano.»

[bing_translator]

Il ministero della Salute ha formulato parere positivo sul Punto nascita dell’ospedale Cto: semaforo verde alla deroga di un anno, con il monitoraggio sull’andamento dell’attività. Nonostante il calo dei parti tra il 2018 e il 2019, da 356 a 276, il punto nascita di Iglesias, l’unico del Sulcis, con un bacino di 130mila utenti, è stato riconosciuto come riferimento anche per diverse neo-mamme provenienti da Comuni che appartengono ad altre Assl.

Il ministero della Salute ha comunicato alla Regione la risposta alla richiesta di deroga anche per i punti nascita degli ospedali Paolo Dettori (Tempio Pausania), negativa, e Paolo Merlo (La Maddalena), interlocutoria, con decisione rinviata.

«Da Roma ancora un segnale di poca attenzione per i problemi del nostro territorio. In particolare, per ciò che riguarda il punto nascita di La Maddalena registriamo scarsa sensibilità per la condizione peculiare dovuta alla doppia insularità. Non possiamo accettare logiche rivolte al taglio dei servizi», ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas.

«I pareri espressi dal ministero della Salute alle nostre richieste di deroga per la riattivazione dei punti nascita di Tempio e La Maddalena ha aggiunto l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddusono l’ennesimo schiaffo alle mamme della Sardegna. Nel primo caso la chiusura è netta. Nel secondo, dopo aver atteso una risposta per oltre un anno, tutto quello che ci viene proposto è un estenuante rimpallo con un’ulteriore richiesta di approfondimenti. L’unica nota positiva è rappresentata dal parere espresso sul punto nascita di Iglesias, a testimonianza che avevamo ragione a intraprendere questa strada. Ma non saremo mai soddisfatti finché a tutte le partorienti della Sardegna non saranno garantiti gli stessi diritti.»

L’istanza era stata formalizzata dall’assessorato della Sanità e trasmessa a Roma il 31 gennaio scorso al fine di superare i limiti stabiliti dalla normativa nazionale per i punti nascita considerati ‘sub-standard’, cioè quelli in cui si registrano meno di 500 parti l’anno. Obiettivo della richiesta: scongiurare la chiusura del punto nascita di Iglesias e riavviare le attività già sospese negli ospedali della Gallura.

Negativo, invece, il parere sul Paolo Dettori. Una risposta basata, tra le altre cose, sulla premessa per cui la richiesta di deroga non sarebbe stata giustificata in ragione del basso numero di utenti. Differente, infine, la posizione sul Paolo Merlo per cui il Ministero, pur dichiarando, al momento, di non potersi esprimere in modo favorevole, ha aperto a una fase interlocutoria.

«Le peculiarità del territorio di Tempio e La Maddalenaha precisato Mario Nieddue in particolare l’insularità di quest’ultima, non sembra siano state prese in grande considerazione nella formulazione del parere. Le risposte che abbiamo ricevuto evidenziano la necessità di rivedere i criteri definiti dal DM70 del 2015, che legano la sopravvivenza dei servizi sanitari a parametri troppo rigidi che non considerano le specificità geografiche e demografiche della Sardegna, con il risultato di creare ulteriore svantaggio e disparità fra i territori.»

«Sul punto nascita del Paolo Merlo il Ministero decide di non decidereha concluso l’assessore della Sanitàma i nostri obiettivi non sono cambiati. Proseguiremo l’interlocuzione con Roma dando immediatamente seguito all’approfondimento richiesto.»

[bing_translator]

«Atto indegno da condannare fermamente.» Il presidente  del Consiglio regionale, Michele Pais, ha espresso tutto  il suo dissenso e la piena solidarietà al Corpo forestale  di Sant’Antioco dopo l’attentato incendiario della notte scorsa contro tre auto del Corpo.

«In attesa del completamento delle indagini da parte della magistratura, esprimo anche a nome dell’Assemblea, lo sdegnoha aggiunto il presidente Michele Paisper gesti come questo che vogliono destabilizzare e intimidire. Il Consiglio regionale è vicino a tutti i forestali che ringrazio per la responsabilità ed il grande senso del dovere.»

«Un atto gravissimo commesso contro chi ogni giorno è impegnato in prima linea per difendere il patrimonio ambientale della Sardegna, a tutela di tutte le nostre comunità.»

Così il presidente della Regione Christian Solinas ha espresso la sua ferma condanna per l’attentato incendiario contro il Corpo forestale di Sant’Antioco.

«Non sarà certo questa nuova azione vile e violenta ha sottolineato il presidente Christian Solinas – a fermare il lavoro incessante a presidio del territorio delle donne e degli uomini del Corpo forestale, ai quali va la piena solidarietà mia e della Giunta, con l’auspicio che i responsabili di questi atti criminali siano al più presto individuati e assicurati alla giustizia.»

«Un gesto vigliacco nei confronti di una realtà che opera al servizio della comunità sarda. Solidarietà incondizionata all’intero Corpo forestale, che ha sempre dimostrato dedizione e altissima professionalità nello svolgimento dei propri compiti a tutela del nostro patrimonio naturale», sono le parole dell’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis.

[bing_translator]

Cinque consiglieri comunali del gruppo “Officina civica”, Alessandro Pilurzu, Matteo Demartis, Federico Marras, Nicola Concas e Federico Casti, hanno inoltrato una richiesta di vaccinazione urgente dei lavoratori del comparto di Igiene urbana adibiti al ritiro dei rifiuti dei pazienti Covid-19, al presidente della Giunta regionale Christian Solinas, all’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, al commissario straordinario ATS Sardegna Massimo Temussi, ai capigruppo del Consiglio regionale, al presidente del Consiglio comunale di Iglesias Daniele Reginali, al sindaco di Iglesias Mauro Usai e all’Anci Sardegna.

La richiesta è finalizzata «a predisporre un piano di attuazione immediato su tutto il territorio regionale atto alla vaccinazione del personale del comparto di Igiene urbana e degli impianti di smaltimento, che si occupano del ritiro porta a porta e del trattamento dei rifiuti provenienti da pazienti positivi al Covid-19».

«Considerato che i lavoratori che dovranno essere sottoposti a vaccinazione prioritaria sono in media due o tre per comune serviranno circa 1.000 dosi di vaccino per coprire tutti gli operatori, un numero esiguo che però potrà dare tranquillità a tutto il personale che quotidianamente in maniera silenziosa ed efficace, espleta un servizio che lì mette a contatto con i materiali contaminatisostengono i cinque consiglieri comunali del comune di Iglesias proponenti -. Tale richiesta ha il fine unico di garantire la salvaguardia e l’incolumità di tutte quelle lavoratrici e di quei lavoratori, che nonostante le attenzioni delle aziende del settore che mettono loro a disposizione tutti i D.P.I. previsti, rischiano il contagio durante la loro giornata lavorativa con la possibilità di trasmettere il virus negli ambienti lavorativi e famigliari.»

 

[bing_translator]

È partito questa mattina, alle 9.00, al CineWorld di Iglesias, e proseguirà nella giornata di domani, il programma per la somministrazione del vaccino anti Covid-19 Pfizer-BioNtech a 1.080 operatori sanitari. Per la prima volta, dall’avvio della campagna, è stata scelta per l’esecuzione dei vaccini una struttura non sanitaria, il cinema di via Cavalier San Filippo.

«Un segnale di grande attenzione per il Sulcisha detto il presidente della Regione, Christian Solinas -. La campagna di vaccinazione prosegue in tutta l’Isola. Abbiamo un sistema che funziona e ha dimostrato di riuscire a imprimere un’accelerazione compatibile con il numero di dosi finora ricevute. Quando arriverà il momento saremo pronti a vaccinare l’intera popolazione e per questa ragione è necessario che le scorte destinate alla Sardegna aumentino in tempi brevi.»

A Iglesias, con l’impiego di venti operatori, è stato stilato un cronoprogramma di 80 somministrazioni l’ora. All’interno del Cinema gli spazi sono stati organizzati con un’ampia area d’accettazione, una sala di vaccinazione e percorsi definiti. Garantita l’attività in sicurezza con la presenza fissa di un’ambulanza medicalizzata, un rianimatore ed un infermiere.

«Abbiamo scelto uno spazio che fosse adeguato all’esecuzione di un numero elevato di vaccinazioni in breve tempo ha aggiunto l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu -. Uno ‘stress test’ che ci permette di collaudare un modello che potrà essere replicato su tutto il territorio, in particolare quando potremo finalmente procedere con la vaccinazione di massa su tutti i cittadini.»

[bing_translator]

La segreteria USB Sanità boccia senza appello la gestione dell’emergenza Covid-19 nel Sulcis Iglesiente. Lo ha fatto scrivendo una lettera durissima al presidente della Regione Christian Solinas, all’assessore della Sanità Mario Nieddu ed al Commissario della Assl  di Carbonia, Gianfranco Casu.

Dopo aver ricostruito tutto quanto è accaduto nel corso dell’anno, la segreteria USB Sanità ha posto alcuni interrogativi:

  • Perché non è stato attuato il piano di riorganizzazione sanitaria regionale del 9/7/2020 che individuava come sede del reparto Covid l’Ospedale Santa Barbara di Iglesias?
  • Perché non è stata istituita in tutti questi mesi l’area grigia?
  • Perché le vaccinazioni sono partite da Iglesias e non dal centro più colpito (Carbonia)?
  • Perché non sono state potenziate le dotazioni organiche per l’emergenza straordinaria?

«A causa di questa pessima gestione – ha concluso Gianfranco Angioni, responsabile del coordinamento regionale USB Sanità -, non solo sono stati ridimensionati interi reparti che garantivano le cure ai cittadini del territorio, ma è stato disatteso il piano regionale di riorganizzazione della rete ospedaliera in emergenza al Covid-19. In questo drammatico contesto d’emergenza, acuito dalla grave e annosa carenza di personale Infermieristico e Oss, è stato messo a dura prova il lavoro del personale sanitario sempre più stremato da eccessivi carichi di lavoro non di meno sono state messe a rischio le attività assistenziali rivolte agli ammalati.»

[bing_translator]

Il presidente della Regione, Christian Solinas, questa mattina, in videoconferenza, si è impegnato a valorizzare e rilanciare l’attività della Sotacarbo. «Nel corso dell’incontro si legge in una nota dei segretari della Filctem Cgil della Sardegna Sud Occidentale Emanuele Madeddu, della Flaei Cisl Sardegna Gianrico Cuboni e della Uiltec Uil Sardegna Pierluigi Loiè stata ribadita la centralità della Sotacarbo nel panorama scientifico regionale e nazionale considerata oramai un’eccellenza. Dal Governatore arriva l’impegno per far si che entro breve tempo siano formalizzati i passaggi per portare le quote della Regione da 50 al 51 per cento. Inoltre saranno stabilite le procedure per garantire il fondo di dotazione necessario per il funzionamento del centro ricerche investimenti, cofinanziamenti Dal governatore anche l’impegno per trovare una soluzione rapida per la nomina del nuovo Presidente. Su questo punto come sindacati e con il presidente siamo rimasti d’accordo sul fatto che il nuovo presidente, che sarà scelto tra figure di alto profilo, dovrà avere elevate e comprovate capacità scientifiche e manageriali.»

«Esprimendo un cauto ottimismoconcludono Emanuele Madeddu, Gianrico Cuboni e Pierluigi Loinon possiamo che attendere ora la concretizzazione degli impegni assunti che dovrebbero definirsi nella riunione concordata oggi e prevista per martedì prossimo, 19 gennaio.»

[bing_translator]

Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Roberto Li Gioi ha presentato un’interrogazione (sottoscritta dai colleghi pentastellati Michele Ciusa, Desirè Manca, Alessandro Solinas) con la quale chiede al presidente della Regione Christian Solinas e all’assessore della Sanità Mario Nieddu quali azioni intendano mettere in campo affinché il presidio ospedaliero di Carbonia possa tornare ad essere un centro capace di affrontare concretamente qualsiasi tipo di emergenza.

«L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha fatto affiorare una volta di più e in tutta la sua drammaticità le condizioni di inadeguatezza e fragilità in cui versa l’ospedale Sirai di Carboniaha denunciato il consigliere regionale Roberto Li Gioi – . Un presidio sanitario che nonostante l’oggettiva carenza di mezzi e personale è stato utilizzato come centro Covid pur non avendone né le caratteristiche né le possibilità. Il Sulcis, infatti, attende ancora di poter avere un reparto dedicato ai pazienti affetti da Coronavirus, nonostante la delibera del 9 agosto scorso, che istituiva il centro Covid al Santa Barbara.»

«Negli ultimi giorniha aggiunto Roberto Li Gioi le criticità presenti sono ulteriormente peggiorate. Come lamentato nelle ultime settimane anche dalla Cisl del Sulcis Iglesiente, proseguire l’attività in queste condizioni aumenta il rischio di chiusura di reparti e servizi. Una sospensione che dobbiamo assolutamente evitare.»

«Nella prima settimana di gennaio al Sirai risultavano presenti pazienti Covid positivi nei reparti di Medicina, Chirurgia, Ortopedia e Traumatologia, oltre ai numerosi casi positivi riscontrati tra il personale sanitario. La direzione aziendale della Assl di Carboniaha proseguito Roberto Li Gioiha reso noto che si sono verificati tre distinti focolai di Covid-19.»

«In questi ultimi giorni sembrerebbe che sia in atto un’attività di sospensione del servizio di dialisi notturna dovuta alla carenza di personale medico sanitario. Da mesi non funzionano anche ecografi, monitor, PC, gli esami devono essere spediti fuori, gli ortopedici non svolgono più il turno la notte e la farmacia è chiusa per mancanza di personale. A queste gravi criticità si aggiunge il fatto che, come denunciato dal sindaco di Iglesias, Mauro Usai, ancora oggi il macchinario per processare i tamponi non è entrato in funzione per i cittadini ma solo per il personale sanitario. Sebbene in questi ultimi mesi siano stati approvati diversi atti di assunzione di personale infermieristico da destinare alle strutture ospedaliere del territorioha concluso il consigliere regionale pentastellatol’Ats continua a dimenticare completamente le esigenze del Sirai. Occorre quindi intervenire con una riorganizzazione radicale a 360 gradi perché l’ospedale di Carbonia, come tutti gli ospedali pubblici sardi, non può continuare ad essere lasciato solo e in sofferenza”..»

[bing_translator]

Il presidente del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, Tarcisio Agus, ha inviato osservazioni alla mappa dei siti di stoccaggio per lo smaltimento di scorie radioattive in Sardegna, al ministro dell’Ambiente Sergio Costa e, per conoscenza, al ministro dello Sviluppo economico
Atefano Patuanelli, al ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo Dario Franceschini, al presidente regione Sardegna Christian Solinas e all’assessore regionale dell’Ambiente Gianni Lampis.

«La segnalazione al ministero dell’Ambiente e per conoscenza al ministero dello Sviluppo e dei Beni culturali, tende, in particolar modospiega Tarcisio Agusa rimarcare che l’area scelta di fatto è dentro un Parco Nazionale (Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna) che fino all’emanazione del Decreto del 8 settembre 2016, l’ambito di tutela si esplicava solo nelle 8 aree minerarie, ma con il suddetto decreto, al Parco viene assegnato anche il compito di tutela, studio, classificazione, protezione e valorizzazione di tutti i geositi della Sardegna.»
«Il Parco è anche Storico ed Ambientale, per cui non può non tener conto dei beni Storici e Naturali, come il geosito più importante del territorio, la Giara di Gesturiaggiunge Tarcisio Agus -. Si segnala il non rispetto di uno dei geositi più importanti della Sardegna, in quanto l’ubicazione dei depositi, di fatto lo accerchierebbe. La Giara inoltre è vincolata dalla legge regionale 31/89, quale Monumento Naturale della Sardegna. Nel territorio della Giara vive allo stato brado una colonia di 600 cavallini, che sono entro un’area SIC, ma anche tutelati dalla direttiva CEE n. 43/92 del 21 maggio. A sud est della Giara si ricorda la presenza del Nuraghe di Barumini che oltre ad essere prossimo ai centri della Marmilla, risulta prossimo anche alle altre aree di Villamar, Guasila e Segariu. Su Nuraxi è la testimonianza più rappresentativa di quel mondo che dovremmo meglio studiare e valorizzare, non mascherare con infrastrutture fuori contesto.»
«Oltre tuttoconclude Tarcisio Agussi ricorda che il Nuraghe di Barumini è parte integrante del Patrimonio dell’Umanità Unesco. Tutti i comuni detengono nel proprio territorio le testimonianze della storia della Sardegna, ma in particolare, si è posta l’attenzione sul patrimonio nuragico perché è il bene identitario più significativo dell’Isola. In proposito, rimarcandone l’importanza, si è fatto riferimento ad alcuni aspetti di particolare rilevanza storico culturale come le statue di Monti Prama, i Micenei, con i quali sono certificate le interazioni e gli Shardana, sempre più riconosciuti come parte del mondo nuragico.»

[bing_translator]

Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha firmato una nuova ordinanza, la seconda del nuovo anno, contenente «ulteriori misure straordinarie urgenti di contrasto e prevenzione della diffusione epidemiologica da COVID-19 nel territorio regionale della Sardegna. Disposizioni in materia di controllo faunistico e attività venatoria».

Art. 1) Sono consentiti gli spostamenti – con mezzi propri e con la prescrizione dell’utilizzo degli stessi da non più di due persone conviventi comunque munite durante l’intera fase di permanenza a bordo di idonei dispositivi di protezione delle vie aeree – al di fuori del Comune di residenza, domicilio o abitazione perlo svolgimento dell’attività venatoria e dell’attività di controllo della fauna selvatica nei giorni in cui si applicano le misure di cui all’art. 2, del DPCM 3 dicembre 2020, nel pieno rispetto delle norme ivi contenute nonché delle disposizioni contenute nei Decreti dell’Assessore Regionale della Difesa dell’Ambiente n. 11 del 24.08.2020 “Calendario Venatorio 2020-2021”, n.13 del 23.09.2020 “Calendario Venatorio 2020-2021. Revoca dell’autorizzazione del prelievo venatorio relativo alle specie Moriglione e Pavoncella”, n. 14 del 28.09.2020 “Integrazione Decreto Assessore della Difesa dell’Ambiente A/11 del 24.08.2020. Calendario venatorio 2020/2021 – Pernice sarda, Lepre sarda e Coniglio selvatico”, n. 15 del 13.10.2020 “Integrazione Decreto Assessore della Difesa dell’Ambiente n. A/11 del 24.08.2020. Calendario venatorio 2020/2021 – Pernice sarda, Lepre sarda”;

Art. 2) Nell’esercizio dell’attività venatoria dovranno essere osservate inoltre le seguenti misure precauzionali, anche con riferimento alla caccia minuta per quanto, di norma, non sussistano, nell’esercizio della stessa, problemi di assembramento:
A. Consultare con attenzione le norme vigenti in materia di prevenzione e divieti contenute nei DPCM e nelle Ordinanze RAS; nel caso di compagnie di caccia grossa, il relativo capo squadra è tenuto alla costante divulgazione dei contenuti prescrittivi delle stesse ed alla vigilanza sul rispetto da parte di tutti i cacciatori della medesima;
B. Evitare gli assembramenti prima, durante e dopo l’esercizio dell’attività venatoria, con particolare riguardo alle battute di caccia;
C. L’eventuale pranzo potrà essere consumato esclusivamente all’aria aperta nel rigoroso rispetto del distanziamento sociale, dell’igienizzazione delle
mani e del divieto assoluto di utilizzo promiscuo di stoviglie e vettovaglie;
D. Nel caso di utilizzo di locali adibiti alla macellazione per il prelievo dei campioni da sottoporre alle analisi di legge, questi dovranno garantire una sufficiente aerazione naturale per il ricambio costante dei volumi d’aria interni ed essere comunque idonei a mantenere le distanze di sicurezza di almeno 2 metri tra ciascheduna persona;
E. Durante le eventuali fasi di macellazione dei capi abbattuti, nel rispetto delle vigenti norme in materia, devono essere puntualmente osservate le misure
di prevenzione contro il Covid-19 ed in particolare il divieto di assembramento, l’igienizzazione costante delle mani e l’obbligo di utilizzo della mascherina;
F. Le sedi di campagna eventualmente utilizzate come appoggio dai cacciatori devono essere dotate di gel igienizzante e di locandine informative sulle prescrizioni anticovid;
G. Nel caso di Compagnie di Caccia, il relativo caposquadra deve redigere e conservare per almeno 21 giorni un elenco nominativo di tutti i Componenti la Squadra con i rispettivi recapiti, onde poterli rintracciare tempestivamente per eventuali comunicazioni di carattere sanitario legate al covid;

Art. 3) Gli spostamenti nonché l’esercizio di tutte le attività sopra disposte, dovranno avvenire nel rispetto delle misure di distanziamento sociale di almeno due metri e con l’utilizzo dei previsti dispositivi di protezione individuale.

Art. 4) Per tutto quanto non espressamente disciplinato dalla presente ordinanza, si fa espresso rinvio al DPCM 3 dicembre 2020 e relativi allegati.

Art. 5) Le disposizioni della presente ordinanza producono i loro effetti a far data dal 10 gennaio 2021 – fino al 15 gennaio 2021, salvo proroga esplicita e salvo ulteriori diverse prescrizioni, anche di segno contrario, che dovessero rendersi necessarie in dipendenza dell’andamento della curva di diffusione del virus, che sarà costantemente monitorata dai competenti organi dell’amministrazione e delle aziende.

Art. 6) Si manda al Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione per le conseguenti attività di controllo sul territorio in ordine al rispetto ed alla corretta esecuzione della presente ordinanza.