25 April, 2024
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Ivan Scarpa, coorganizzatore e responsabile comunicazione di eventi, ha inviato una lettera aperta al presidente della Regione Christian Solinas.

«Ill.mo Presidente Solinas, sarebbe davvero molto importante se Lei potesse dedicare qualche minuto del suo tempo alla lettura della presente, magari darci una speranza e un suo punto di vista. Noi già ci conosciamo, una volta mi ha dato il piacere di scambiare due chiacchiere con me nel mio ufficio. Sono Ivan Scarpa, coorganizzatore e responsabile comunicazione di eventi, quali Invitas, Villaggio e Parata di Babbo Natale, Primavera Sulcitana o Festa del Gusto internazionale. Attualmente ricopro anche l’incarico di presidente regionale Sardegna Afi (Associazione fieristi italiani) di cui sono anche consigliere nazionale. I nostri eventi, Lei li conosce, vengono fatti all’aria aperta, sono eventi di natura fieristica dove piccoli produttori, piccoli Street fooders hanno possibilità di incontro e vendita dei loro prodotti. Per me e per tanti, questo è l’unico lavoro. Lei è stato tra i più sensibili al nostro lavoro, ci ha dato possibilità di operare appena ha potuto esprimere il suo parere, noi abbiamo adottato tutte le più severe misure per garantire il massimo per ripartire e in sicurezza. Abbiamo lavorato da luglio fino al 18 ottobre, quando il Governo ci ha spazzato via definendoci non essenziali, ma come può essere non essenziale ciò che per tanti è unica fonte di lavoro? In tutti i Comuni in cui abbiamo operato, tutte le Amministrazioni, gli organi di controllo, forze dell’ordine, possono spendere una positiva referenza sulle misure di sicurezza adottate, in tutte quelle date tante partita Iva, che forse hanno il solo difetto di lavorare come itineranti hanno trovato soddisfazione. Adesso arriverà il Natale, che come può immaginare, rappresenta un momento fondamentale di lavoro, un pochino come per chi attende la 13ª che usa per limare qualche posizione, pagare qualche rata, avere un filo di ossigeno e “coprirsi” per i mesi freddi. Come dobbiamo oggi immaginare il nostro Natale? Possiamo immaginare insieme un ipotesi di lavoro, fatta in sicurezza, con severi accorgimenti, all’aria aperta e in spazi ampi (il clima sardo ce lo concede) secondo orari, contingentamento, prevenzione e tutto quello che è necessario per garantire massimi standard di sicurezza con operatività per gli operatori, o sarà un Natale in cui sotto l’albero non ci sarà niente per i nostri figli perché non è essenziale? La ringrazio per la Sua attenzione.»

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La consigliera regionale e segretaria della Commissione Sanità e Politiche sociali del Movimento Cinque Stelle, Carla Cuccu, ha presentato una nuova interrogazione al governatore, Christian Solinas, e all’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, per chiedere il potenziamento delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) e l’aumento dei test antigenici rapidi.

«I dati di queste ultime settimane parlano chiaro – dice Carla Cuccu -: si registra un aumento notevole delle persone contagiate dal Coronavirus in Sardegna. Non si può assolutamente abbassare la guardia.»

Le Usca erano state istituite lo scorso mese di maggio per curare i pazienti sintomatici direttamente nelle loro abitazioni, mentre a settembre il ministero della Salute decideva per l’utilizzo dei test antigenici per individuare i cittadini contagiati dal Covid-19.

«Ora più che mai il compito delle Unità speciali di continuità assistenziale diventa fondamentale – conclude Carla Cuccu -. Per questo ritengo necessario che la Regione si attivi per aumentarne il numero, così come quello dei test rapidi. Auspico che venga anche promossa una campagna regionale di monitoraggio. La situazione attuale non ammette ritardi e distrazioni: è necessario usare tutte le armi a disposizione per evitare un aumento esponenziale dei contagiati.»

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Partiranno da domani le assunzioni dei medici che hanno risposto all’avviso pubblico bandito dall’Ats il 23 ottobre e i cui termini sono scaduti alla mezzanotte di ieri. Al bando hanno risposto 777 medici e l’azienda regionale procederà all’assegnazione di incarichi per la durata di 6 sei mesi che potranno essere prorogati a seconda del protrarsi dell’emergenza.

«Stiamo mettendo in campo ogni strumento a disposizione per potenziare il nostro sistema sanitario e dare risposte sempre più efficaci sia in termini di assistenza, sia sul piano della prevenzione, attraverso il rafforzamento dei servizi che svolgono le operazioni di controllo e tracciamento del virus sul territoriodichiara il Presidente, Christian Solinas -. La salute dei cittadini è il bene più prezioso da difendere, in un quadro difficile a causa della pressione che la pandemia sta esercitando sui nostri ospedali. La Sardegna ha ripreso a investire sulla Sanità dopo anni di tagli i cui effetti sono ancora oggi sotto gli occhi di tutti e appaiono ancora più evidenti in un’emergenza senza precedenti per l’Isola e per il Paese.»

«Inizieremo immediatamente ad esaminare le domande pervenutedichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddue rafforzeremo ogni ambito territoriale. Non abbiamo posto un limite al numero di incarichi da assegnare e recluteremo tutto il personale necessario. Abbiamo il dovere di dare risposte ai cittadini che necessitano d’assistenza e cure, ma anche ai tanti operatori sanitari impegnati in prima linea sul territorio e negli ospedali.»

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La Regione finanzia 8 opere di contrasto al dissesto idrogeologico, per un valore complessivo di 12 milioni di euro. È stato firmato l’atto che sancisce l’inserimento degli interventi volti alla tutela del territorio e inseriti all’interno dell’accordo di programma tra Regione e ministero dell’Ambiente. Sarà possibile per i Comuni mandare in gara  i lavori entro la fine dell’anno. La firma del protocollo presso l’assessorato dei Lavori pubblici segue la conferenza dei servizi che ha visto la partecipazione, oltre alla direzione generale dei Lavori pubblici, dei rappresentanti della Protezione civile, dell’Autorità di bacino idrografico della Sardegna e, in collegamento telematico, del ministero dell’Ambiente.

«Continua il nostro impegno nella tutela del territorio, consapevoli che solo mettendo in atto tutte quelle azioni di prevenzione, difesa del suolo e mitigazione del rischio idrogeologico possiamo affrontare le sfide che questo difficile momento storico ci pone davanti. Il presidio degli insediamenti urbani e dei corsi d’acqua che li attraversano, insieme alla tutela delle fasce costiere e delle aree a più alto rischio idraulico o geomorfologico, rappresentano linee d’azione che vanno perseguite con efficacia, per rendere sicuri i territori», spiega il presidente Christian Solinas, che è commissario straordinario delegato per la realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico per la Regione Sardegna.

«La Sardegna risulta una terra particolarmente esposta ai rischi ambientali derivanti da eventi atmosferici avversi tali da procurare danni a persone e beni spiega l’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia Per questo motivo abbiamo incrementato gli sforzi, già oltre un anno e mezzo fa. La macchina della prevenzione che insieme alle attività di recupero e rispristino delle condizioni ottimali dei territori è andata a sostegno dei Comuni della Sardegna più esposti e di quelli che hanno subito danni.  Questa ulteriore iniezione di risorse testimonia l’importante attività svolta dalla Regione sul fronte della tutela del territorio.»

Sono interessate dal finanziamento le Amministrazioni comunali di Bonarcado nella provincia di Oristano (opere di adeguamento attraversamenti stradali sulla viabilità provinciale e comunale SP11-Ponte Cispiri-Rio mare Foghe per 2.330.000); Bono in provincia di Sassari (interventi nel centro abitato per 1.350.000; Furtei nel Medio Campidano (eliminazione copertura canale Riu Mortu per 1.200.000); Buggerru (opere di consolidamento del versante Nord-Occidentale del monte Rosmarino per 885.000 euro). Tra i 4 Comuni ogliastrini interessati dai finanziamenti figurano Lotzorai (opere di salvaguardia nel bacino del rio Pramaera per 3.596.465), Ilbono (interventi nel centro abitato per 1.220.000), Baunei (sistemazione del rio Surruele  nel centro urbano di Santa Maria Navarrese per 500.000), Tortolì (interventi nel centro abitato per 530.000).

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«Vi scrivo ancora, dopo numerose sollecitazioni che arrivano dai Sindaci, dai Comuni e dalle comunità sarde in merito alla gestione dell’emergenza sanitaria da Covid-19 in atto in Sardegna. Vi scrivo, come sempre, nell’ottica della leale collaborazione affinché insieme si possano velocizzare i tempi di processo e di comunicazione.»
Inizia così una nuova lettera inviata dal presidente di Anci Sardegna, Emiliano Deiana, al governatore Christian Solinas, al presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, e ai capigruppo per ripresentare le proposte già fatte nei giorni scorsi per la gestione dell’emergenza Covid.
«Ribadiscoscrive Emiliano Deiana -, come fatto in precedenza, che sarebbe importante e necessario provvedere all’attivazione di una piattaforma informatica che metta in relazione Ats con le autorità sanitarie locali ovvero i Sindaci, con la quale si mettano a disposizione i dati di positività in tempo reale. Anci Sardegna e le Amministrazioni locali vorrebbero, inoltre, offrire un contributo concreto da parte degli enti locali nella gestione della parte amministrativa svolta da Ats.»
«I Servizi socialiaggiunge Emiliano Deiana -, in particolare quelli dei piccoli comuni, potrebbero, infatti, mettersi a disposizione per lo svolgimento di alcune attività non strettamente legate all’aspetto sanitario, come ad esempio la comunicazione di esiti e la convocazione per lo svolgimento di tamponi alle persone interessate. Il Sindaco come Autorità sanitaria ed i Servizi sociali, infine, chiedono di poter cooperare nella segnalazione dei contatti stretti da sottoporre a tampone, persone che spesso sfuggono dall’elenco della rete dei contatti dichiarati e che i medici di base fanno difficoltà a segnalare.»
«Servirebbe, poi conclude Emiliano Deianaun forte input ai medici di Medicina generale ad attivare sempre le Usca, per tutti i casi che presentano sintomi, al fine di un più celere tracciamento dei contatti e a un affidamento dei soggetti alle valutazioni e agli accertamenti del caso.»
Antonio Caria

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Si complica la situazione sanitaria in tutta la Sardegna che rischia di arrivare ad un nuovo lockdown per frenare la diffusione del Coronavirus. E’ attesa nelle prossime ore una nuova ordinanza del governatore Christian Solinas.
Tra i centri più in difficoltà c’è Iglesias, dove il sindaco Mauro Usai ha comunicato di essere in attesa dall’Ats dell’aggiornamento sui flussi Covid.
«Nel frattempo informalmente ho appreso della rilevazione di nuovi casi positivi nel plesso scolastico di Grazia Deledda (già chiuso con ordinanza di venerdì scorso) e di un nuovo caso nella scuola elementare di via Romaha annunciato Mauro Usai -. La classe è stata subito messa in isolamento.»
«La difficoltà nell’avere i dati definitivi in tempi più rapidi è imputabile alla carenza di personale ed al processo dei tamponi che ancora avviene nel laboratorio di Cagliariha aggiunto il sindaco di Iglesias -. Il macchinario in dotazione alla nostra Asl, regalato dalla fondazione di Sardegna, infatti, non è ancora pienamente operativo.»
«Spero entro la giornata di oggiha concluso Mauro Usaidi avere l’elenco flussi aggiornato in modo da poter comunicare più chiaramente la situazione.»

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L’11 marzo scorso la Giunta regionale ha approvato il “Piano strategico per l’attivazione progressiva di strutture di area critica” predisposto dal Governatore, Christian Solinas, in risposta all’emergenza Covid-19. Per far fronte alle necessità che avrebbero potuto presentarsi, il Piano prevedeva una progressiva riorganizzazione dei presidi sanitari dell’Isola, individuando le strutture ospedaliere, comprese quelle private, dedicate alla cura dei pazienti contagiati da Covid-19 e le strutture dove sarebbe stata garantita l’assistenza a tutti gli altri pazienti.

Il documento strategico configura la Sardegna in due macro aree di competenza, Nord e Sud, per consentire la massima sicurezza nell’eventuale trasporto dei pazienti verso i presidi di riferimento, ed è articolato in fasi successive che si attiveranno a seconda della necessità.

Il Piano prevedeva la realizzazione di 33 posti letto Covid al Cto di Iglesias e individuava l’ospedale Sirai di Carbonia tra le strutture di supporto per la cura ai pazienti non affetti dal Coronavirus. La scelta del Cto venne contestata dalla comunità locale e la sede del Centro venne spostata all’ospedale Santa Barbara.

Il 6 giugno la Giunta regionale ha approvato in via preliminare il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera in emergenza Covid-19, così come previsto dal decreto legge licenziato dal Governo il 19 maggio.

Per l’incremento delle terapie intensive e subintensive, il piano individua diverse strutture su tutto il territorio e, in via prioritaria, i presidi ospedalieri dell’Isola già predisposti nell’emergenza alla gestione dei casi Covid-19 (Santissima Trinità di Cagliari, San Francesco di Nuoro e cliniche San Pietro dell’Aou di Sassari), venivano integrati con gli ospedali San Martino di Oristano e Santa Barbara di Iglesias.

«In caso di emergenzaspiegò l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, in riferimento al caso specifico del Santa Barbara la struttura consentirebbe la gestione dei pazienti affetti da Coronavirus mantenendo libero il vicino Cto e potrebbe, se necessario, fornire supporto al Santissima Trinità.»

A distanza di quasi 8 mesi dalla scelta iniziale e di quasi 5 dall’approvazione del Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera in emergenza Covid-19, al Santa Barbara nulla è stato fatto ed oggi, in piena emergenza Covid-19, i pazienti positivi vengono parcheggiati nei Pronto Soccorso del Sirai e del CTO, in attesa che si liberino posti letto al Santissima Trinità di Cagliari, nel quale l’emergenza è totale. La situazione è incomprensibile, per quello che era e resta il Piano approvato, ed inaccettabile, anche perché ieri sera su La7, la ministra delle Infrastrutture dei Trasporti Paola De Micheli, ha affermato che il Piano per i Centri Covid è stato ultimato in tutta Italia e che tutti i posti letto Covid sono disponibili in caso di necessità. La domanda che sorge spontanea è: «Il Sulcis Iglesiente non fa parte dell’Italia?»

Giampaolo Cirronis

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«Il nostro impegno per contrastare l’emergenza sanitaria, economica e sociale è totale. In questa fase di crescita della curva epidemiologica vogliamo rafforzare soprattutto i servizi chiave per il controllo e la gestione dei contagi sul territorio.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, presentando il bando con cui Ats ha avviato la formazione di una graduatoria per il reclutamento di medici da destinare a tutte le sedi territoriali in risposta all’emergenza Covid-19.

«Gli incarichiprecisa il presidente della Regione Sardegnaavranno una durata di sei mesi e potranno essere prorogati in ragione del protrarsi dell’emergenza. La carenza di personale sanitario, dovuta a un lungo periodo di tagli alla spesa e mancata programmazione, è oggi uno dei principali motivi di sofferenza del nostro sistema sanitario. Ora più che mai è fondamentale mettere in campo scelte in grado dare risposte concrete alle reali necessità di assistenza dei cittadini.»

L’avviso pubblico, inserito da ieri nella sezione ‘bandi di concorso e selezioni’ all’interno del portale istituzionale dell’azienda sanitaria regionale, resterà aperto per dieci giorni. Le manifestazioni di interesse potranno quindi essere inviate entro il 2 novembre.

«Dall’elenco saranno assegnati incarichi ai medicispiega l’assessore regionale della Sanità, Mario Niedduche potranno essere impiegati ovunque sia necessario. Sarà reclutato tutto il personale di cui ci sarà bisogno. Potranno partecipare anche i medici non specializzati, che in Sardegna sono circa cinquecento. In questa fase daremo sicuramente priorità ai servizi di Igiene pubblica, sia per potenziare la nostra capacità di tracciamento del virus, consentendoci di individuare i soggetti positivi in tempi più rapidi e prevenire così la diffusione del contagio, sia per migliorare l’attività di sorveglianza di chi si trova in isolamento domiciliare, riducendo anche i tempi delle comunicazioni, che hanno risentito pesantemente del forte aumento del numero dei casi di positività accertati.»

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«Pur nell’oggettiva criticità dell’emergenza, lo Stop&Go resta l’extrema ratio e sino a che i numeri del contagio potranno essere gestiti con misure alternative non ci sarà alcun lockdown per la Sardegna, ma una serie di provvedimenti mirati, finalizzati alla massima riduzione delle possibilità di circolazione del virus. Provvedimenti che saranno adottati con specifiche ordinanze, nei prossimi giorni, anche alla luce del costante confronto con tutte le forze politiche del Consiglio regionale, con il Cts e con il Governo nazionale.»
È la linea illustrata dal presidente Christian Solinas nel corso della Conferenza dei capigruppo, «per perseguiresottolinea il Presidente la massima condivisione con i rappresentanti di tutte le forze politiche». Alla riunione, protrattasi per 4 ore, hanno partecipato anche l’assessore della Sanità, Mario Nieddu, es alcuni membri del Cts regionale.
«La situazioneha detto il presidente della Regione -, è preoccupante, e richiede il massimo impegno da parte di tutti, Istituzioni e cittadini. Ancora una volta, ha detto il Presidente Solinas, faccio appello al grande senso di responsabilità dimostrato dai Sardi, senza il quale non potremo affrontare e vincere questa ulteriore difficile sfida.
Nei prossimi giorni adotterò ordinanze per stabilire regole che assicurino un maggior livello di controllo sanitario e la salvaguardia delle attività produttive.»
Le Ordinanze potrebbero prevedere regole più stringenti per i locali pubblici, una riduzione, ma non un blocco, delle tratte aeree e marittime, il ricorso alla didattica a distanza nelle scuole superiori e nell’università.

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La consigliera regionale e segretaria della commissione Sanità e Politiche sociali del Movimento Cinque Stelle, Carla Cuccu, ha presentato un’interrogazione al governatore, Christian Solinas, e all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, sulla chiusura alle visite dei parenti agli ospiti delle Rsa.

«A mio modo di vedere – ha sottolineato Carla Cuccu – ritengo questa misura eccessiva visto e considerato che alcune Rsa, già dopo la riapertura alle visite, si erano dotate di tutti gli strumenti necessari, tra cui gli igienizzanti per le mani, il termoscanner per la misurazione della temperatura, l’installazione di barriere in plexiglass e l’uso della mascherina, per garantire il colloquio tra ospite e parenti in totale sicurezza».

Una situazione che riguarda anche il Sud Sardegna«Molte persone – ha concluso Carla Cuccu – mi hanno segnalato tutto il loro disagio e disappuntoAuspico che questa decisione venga rivista al più presto per non creare una sorta di muro divisorio tra gli ospiti e i loro familiari».