28 March, 2024
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1.907 giorni dopo quel 22 dicembre 2017 che segnò nello stabilimento di Portovesme il primo passaggio del cambio di proprietà tra la multinazionale Alcoa Trasformazioni e Sider Alloys, alla presenza delle massime istituzioni regionali, dell’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri e delle organizzazioni sindacali, Carlo Calenda, allora ministro dello Sviluppo economico del Governo Gentiloni (aveva ricoperto lo stesso incarico anche nel precedente Governo Renzi), oggi senatore della Repubblica e leader politico di Azione, è tornato a Portovesme, in visita agli stabilimenti Sider Alloys ed Eurallumina, per rendersi conto in prima persona dello stato di avanzamento delle due vertenze.

Il primo incontro lo ha avuto alla Sider Alloys, successivamente si è recato in Eurallumina e al termine del secondo incontro ha tenuto una breve conferenza stampa.

Al termine del suo breve intervento, hanno parlato Antonello Pirotto, lavoratore Eurallumina e per molti anni della vertenza leader della RSU aziendale, e Claudia Mariani, coniuge di un lavoratore ex Alcoa, da anni al fianco dei lavoratori nella battaglia per la difesa del lavoro.

Allegata l’intervista al senatore Carlo Calenda.

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Domani, venerdì 25 gennaio, alle 16.00, in Piazza Roma, a Carbonia, Forza Italia terrà una conferenza stampa per illustrare le iniziative che, in occasione dei 25 anni dalla fondazione del movimento di Silvio Berlusconi, daranno luogo ad una nuova mobilitazione nei territori per rilanciare i temi e i valori del programma del centro-destra. Saranno presenti i candidati, Luigi Biggio, Claudia Cannas, Maurizio Cucchiara e Claudia Mariani, alle elezioni regionali del 24 febbraio della circoscrizione di Carbonia-Iglesias.

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“La Zona Franca al consumo in Sardegna”. Questo il tema dell’incontro dibattito che si terrà giovedì 14 dicembre, a partire dalle 18.00, presso l’aula consiliare del Comune di Sant’Antioco. Il convegno, dal tenore puramente informativo, è stato organizzato dal “Movimento Sardegna Zona Franca” con il patrocinio del comune di Sant’Antioco, che mette a disposizione l’aula consiliare allo scopo di favorire un’occasione di confronto e dibattito su un tema di interesse per i cittadini.

Relatore dell’appuntamento sarà la dottoressa Maria Rosaria Randaccio, intendente di Finanza in pensione e presidente del “Movimento Sardegna Zona Franca”. Dopo i saluti del sindaco Ignazio Locci, interverranno Roberta Manunza, consigliera delegata delle Politiche dello Sviluppo economico del comune di Sant’Antioco, e Roberta Serrenti, assessore del Turismo, Sport e Spettacolo del Comune di Sant’Antioco. Modererà il dibattito Claudia Mariani, consigliera e coordinatrice provinciale Sulcis Iglesiente del “Movimento Sardegna Zona Franca”. L’ingresso sarà libero.

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Ieri, il papà del bambino strappato in modo drammatico dalle sue braccia, ha chiesto formalmente al Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU Onlus) di aiutarlo nella ricerca di un accordo con la mamma. Pochi giorni fa gli avvocati del padre, Claudia Mariani e Regina Proietti del foro di Roma, hanno inviato una richiesta formale alla mamma, al fine di trovare un accordo per il bene del bambino. Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU Onlus) si è dichiarato disponibile a favorire una mediazione volta a garantire il diritto del bambino a una vita normale.

«Saremmo lieti di portare il nostro contributo, per aiutare questa famiglia a trovare una soluzione amichevole: non lo facciamo spesso, perché la nostra mission sociale è esclusivamente quella di denunciare i crimini nel campo della salute mentale per ottenere una riforma che garantisca i diritti umani delle persone e dei bambini, ma in questo caso lo faremmo volentieri; come l’abbiamo fatto per un ragazzo di Trento, anche lui portato via con la forza. Se i genitori lo vorranno, li aiuteremo anche a preparare una denuncia contro chi ha violato così pesantemente i diritti del loro ragazzo.

Il trauma al bambino poteva e doveva essere evitato. Per strapparlo alla famiglia sono intervenute circa dieci persone tra operatori, vigili, agenti e assistenti sociali, mentre l’arresto di Totò Riina è stato eseguito da quattro carabinieri. Nessuna di queste persone si è opposta a questa violenza, nessuno ha cercato di ristabilire un po’ di umano buon senso. L’annullamento del buon senso e dei sentimenti, in favore di fredde teorie pseudo-umanistiche, non è una novità. Hannah Arendt, dopo avere assistito a un processo contro un gerarca nazista, ha scritto “La banalità del male” – un best seller che ben spiega come un essere umano normale, che vive una vita normale in una famiglia normale coltivando interessi normali, possa essere indottrinato al punto di diventare il distaccato esecutore di crimini orribili. Senza voler paragonare la violenza evidenziata da questo video con l’atrocità dell’Olocausto, evidenziamo la presenza di un comune denominatore: l’ideologia psichiatrica che de-umanizza l’uomo e lo riduce a oggetto, su cui un funzionario statale abbia il diritto d’intervenire contro la volontà del diretto interessato, così come non si chiede permesso a un’automobile prima di ripararla.»

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In attesa della nuova riunione della Conferenza dei servizi, fissata per mercoledì prossimo 8 febbraio, proseguono al Palazzo della Regione, in viale Trento, a Cagliari, l’occupazione della sala riunioni ed il presidio sul piazzale all’esterno. Ieri i lavoratori hanno ricevuto la visita del vicepresidente della Regione, Raffaele Paci, che ha portato “solidarietà assoluta e totale”della Regione, a nome di tutta la Giunta. Raffaele Paci si è prima fermato all’esterno di viale Trento, dove la protesta contro il parere del Mibact continua, e ha poi incontrato i cinque operai che occupano la sala riunioni al primo piano della torre, ribadendo che la Giunta sta facendo tutto il possibile per risolvere rapidamente la situazione.

I lavoratori Eurallumina stanno ricevendo numerosi attestati di solidarietà. Ieri hanno ricevuto sacchetti di viveri dalla Rsu della Portovesme srl; dal panificatore di Cagliari Augusto Fonnesu; da Giancarlo Casciu, titolare di un catering a Carbonia, che ha preparato un piatto di pasta calda nella tenda del presidio, per i presidianti esterni e per gli occupanti interni; da Claudia Mariani, titolare di una ditta dell’indotto dell’Eurallumina, che da Portoscuso ha portato acqua e frutta; e ancora diverse dimostrazioni di solidarietà spontanea.

Un’anziana e anonima signora, alle prime luci del giorno, ieri ha portato ai lavoratori che hanno trascorso la notte in tenda, un pacchetto con alcune paste per la colazione. Non si contano, infine, le testimonianze fatte di un semplice saluto, anche attraverso messaggi, ai lavoratori impegnati nella difficile battaglia per il lavoro.

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Il Movimento Zona Franca ha contestato il presidente della Regione per i ritardi nell’applicazione della legge sulla zona franca. All’incontro tenutosi sabato al Palazzo Regio di Cagliari, dopo che il Movimento Sardegna Zona Franca aveva fatto un appello esplicito alla Giunta regionale sarda per l’applicazione della legge sulla zona franca durante il sit-in davanti al Palazzo regionale di Viale Trento, il presidente Francesco Pigliaru – si legge in una nota stampa del Movimento Zona Franca – è stato incalzato dalle domande della delegazione dei zonafranchisti composta dalla dott.ssa Maria Rosaria Randaccio, dall’avv. Francesco Scifo, dall’avv. Paolo Aureli, da Claudia Mariani e da un folto gruppo proveniente dai comitati pro zona franca dei vari territori dell’isola. 

Le scintille sono iniziate con l’intervento dell’avv. Francesco Scifo che ha chiesto al presidente Pigliaru di utilizzare tutto il suo prestigio di professore universitario e studioso della zona franca per far applicare la legge dello Stato, in particolar modo il decreto legislativo n.75 del 1998, dal momento che l’Agenzia delle Dogane non ne riconosce addirittura l’esistenza. 

«Il presidente Pigliaru – si legge ancora nella nota – inizialmente si è tenuto all’interno dei meandri del solito linguaggio in politichese prendendo l’impegno di rivendicare nelle opportune sedi il diritto della Sardegna ad avere la zona franca doganale nei 6 porti franchi, ma poi – dopo l’intervento della dott.ssa Maria Rosaria Randaccio – la quale ha chiesto al suo interlocutore se sia al corrente che il Decreto Legislativo n. 116/2016 (entrato in vigore nello scorso luglio) ha modificato nuovamente l’art. 8 dello Statuto Sardo e che quindi la Regione Sardegna, che è un’isola ultraperiferica, può incamerare direttamente i tributi che prima erano competenza dello Stato Italiano e di conseguenza dovrà rimborsare l’Iva che i cittadini sardi stanno pagando – l’ambiente si è scaldato e il presidente ha ribadito il disaccordo della sua Giunta alla questione della zona franca come intesa dai zonafranchisti, negando addirittura che la Sardegna sia un’isola ultraperiferica e che niente abbia a che fare con il regime fiscale delle Isole Canarie.»

Molto critici anche gli interventi dell‘avv. Paolo Aureli e di Claudia Mariani.

Protesta zonafranchisti al presidente Pigliaru

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185 milioni di investimenti, 205 lavoratori impiegati nei cantieri durante la fase di costruzione della centrale a vapore, 500 posti di lavoro consolidati e tra 500 e 750 creati nell’indotto: sono questi i numeri del progetto Eurallumina, presentato questo pomeriggio, nella sala conferenze del Consorzio industriale provinciale di Carbonia Iglesias, a Portoscuso.

Alla presentazione hanno partecipato l’amministratore delegato dello stabilimento di Portovesme, l’ingegner Vincenzo Rosino; i rappresentanti della Foster Wheeler italiana, la società che ha realizzato il progetto e i rappresentanti del Savi, il Servizio della sostenibilità ambientale, valutazione impatti e sistemi informativi ambientali della Regione Sardegna; i rappresentanti del comune di Portoscuso e della provincia di Carbonia Iglesias; parlamentari, consiglieri regionali, amministratori locali, rappresentanti di associazioni e comitati e tantissimi lavoratori.

La presentazione, come annunciato alla vigilia, è stata preceduta da una manifestazione dei lavoratori Eurallumina, partita dall’ingresso dello stabilimento, sotto una pioggia battente, e conclusa davanti alla sala conferenze del Consorzio industriale, pochi minuti prima dell’inizio dei lavori.

I lavori sono stati aperti dall’ingegner Vincenzo Rosino che con i tecnici ha presentato le caratteristiche del nuovo impianto, progettato per garantire la completa copertura della domanda di energia termica ed elettrica della raffineria di bauxite e per contribuire al raggiungimento delle condizioni necessarie per la ripresa delle attività produttive di Eurallumina, nel rispetto delle prescrizioni ambientali, molto più severe rispetto al passato.

Dopo la presentazione che ha ricalcato sostanzialmente quella fatta nella stessa sede lo scorso 28 maggio, secondo quanto prevedono le procedure, è stato dato spazio agli interventi che, contrariamente a quanto accadde sei mesi fa, sono stati tutti favorevoli, perché i rappresentanti delle associazioni ambientaliste contrarie alla realizzazione del progetto della nuova centrale, questa volta non hanno partecipato all’incontro.

Tredici, complessivamente, gli interventi. Il primo è stato quello di Francesco Garau, segretario Filtcem CGIL, seguito da quello del deputato PD Francesco Sanna che ha sottolineato l’importanza del progetto e le prescrizioni ambientali imposte, le più rigide a livello europeo.

Il professor Paolo Amat, docente universitario di chimica, ha spiegato di aver studiato a fondo le caratteristiche dei fanghi rossi che a suo parere non costituiscono un problema e, viceversa, possono essere impiegati in vari settori.

Anche Salvatore Cherchi, ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias, oggi coordinatore del Piano Sulcis, ha difeso il progetto, sottolineandone l’impatto a livello occupazionale, con 500 lavoratori diretti e un fattore moltiplicativo tra 2 e 2,5, per un totale di oltre 1.000 posti di lavoro. Non si può ignorare che resta comunque un progetto di industria pesante – ha detto Cherchi -, ma è stato progettato nel rispetto dell’ambiente e si dovrebbe convincere l’azienda a investire in studi per il riutilizzo dei fanghi rossi.

Sono poi intervenuti Nino D’Orso, segretario della Femca Cisl; Pietro Cocco, sindaco di Gonnesa e capogruppo PD in Consiglio regionale; Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia e presidente del Consiglio delle Autonomie locali; Giorgio Alimonda, sindaco di Portoscuso e presidente del Consorzio industriale provinciale di Carbonia Iglesias; Tonino Melis, componente della segreteria Uiltec Uil; Luca Pizzuto, consigliere regionale e coordinatore regionale di Sinistra Ecologia Libertà; Claudia Mariani, rappresentante delle partite iva di Portoscuso e del Sulcis Iglesiente; Mauro De Sanctis, presidente del Consorzio Fieristico Sulcitano; e, infine, Antonello Pirotto, componente della RSU Eurallumina.

Il procedimento prevede la possibilità di presentare osservazioni al progetto fino al 24 dicembre, vigilia di Natale.

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Sono stati consegnati ieri mattina nella Chiesa di Gesù Divino Operaio, agli operatori della Caritas Diocesana, i giocattoli donati da tanti cittadini solidali a favore dei bambini poveri del territorio nell’ambito dell’iniziativa della segretaria sindacale FSM-CISL. Hanno partecipato in tanti all’iniziativa di grande solidarietà, durata due settimane: Rino Barca, Enea Pilloni, Massimo Cara, Claudia Mariani, Giuseppe Puddu, Franco Sanna, Gianluca Caria, Katiuscia Solinas, Cristina Bullegas, Remo Fantin, Simona Pabis, Marco Pisu, il delegato e responsabile della Caritas Giovanni Busia, Elio Acca, il sindaco di Carbonia Giuseppe Casti, l’assessore dei servizi sociali Maria Marongiu, il sindaco di Portoscuso Giorgio Alimonda, il consigliere regionale Ignazio Locci, la responsabile cittadina di Sel Laura Pilloni, il responsabile della Pastorale per il lavoro Don Salvatore Benizzi, il responsabile cittadino delle Caritas Don Giulio Demontis, il parroco di Gesù Divino Operaio, Don Giampaolo Cincotti, i lavoratori Meridiana che hanno spedito 1.200 giocattoli che uniti a quelli già raccolti permetteranno di accontentare gran parte dei bimbi poveri dell’intero territorio.

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Il movimento partite iva, presente all’incontro di Portovesme del sottosegretario Delrio con i lavoratori Alcoa, ha colto l’occasione per consegnare un dossier sullo strumento della Zona franca integrale al consumo, che seppure riconosciuto alla Sardegna dal D.Lgs 75 del 1998 è tuttora inapplicato. Claudia Mariani, coordinatrice delle partite iva di Portoscuso, ha chiesto al sottosegretario di Stato di dedicare la più assoluta attenzione alla lettura del dossier Zona franca, ritenuto l’unico vero strumento di politica economica che applicato sarebbe capace da solo di dare risposte durevoli allo sviluppo; alle famiglie, alle imprese, con particolare vantaggio per quelle energivore come la fabbrica di alluminio Alcoa che avvantaggiata sull’iva e sulle accise sarebbe in grado di ritrovare convenienza economica produttiva. Un’occasione ghiotta per la pasionaria del Sulcis: Claudia Mariani donna simbolo di tante battaglie, nella sua duplice veste di moglie di un operaio licenziato da Alcoa e piccolo operatore del settore turistico dell’autonoleggio.

«Abbiamo troppe vertenze aperte in Sardegna e tante altre si stanno purtroppo aprendo – dice Claudia Mariani – non è possibile dare risposte frammentarie, ma necessita elaborare interventi di sistema che possano invertire il processo economico disastroso che sta portando nel caos il territorio del Sulcis.»

ANTONELLO PIROTTO , FELICE FLORIS , MAESTRO EGIDIO AMBROSETTI , CLAUDIA MARIANI , CAGLIARI 03-05- 14

Il maestro Egidio Ambrosetti, scultore originario di Anagni, comune in provincia di Frosinone, nome importante nel campo artistico italiano, realizzatore di importanti opere, ha organizzato un’esposizione delle sue realizzazioni a Cagliari, nella sede dell’associazione A.Sa.M.Pa., in via Riva Villasanta 22, dal 25 aprile a domani, 5 maggio 2014. Una sua scultura raffigurante una navicella, viene utilizzata come riconoscimento, nell’importante manifestazione che si svolge a Daia Domizia, in Campania, nel mese di settembre, arrivata nel 2013 alla decima edizione, il “Premio nazionale l’Altra Italia, onore a donne e uomini d’Italia, che onorano l’Italia”, riconosciuto dal Presidente della Repubblica, presieduto da una delle firme più importanti del giornalismo italiano, il decano Ermanno Corsi, ideato e diretto nella sua parte artistica dal patron Gaetano Cerrito. La madrina del Premio è Liliana de Curtis, figlia del grande Totò.

Nelle sue diverse categorie, sono stati premiati nomi illustri, dello spettacolo, della scienza, del giornalismo, dello sport. Nella sezione dedicata ad “etica, solidarietà e lavoro”, nelle ultime tre edizioni, la visibilità mediatica che ha investito suo malgrado, per le aspre lotte dovute alla grave crisi economica e sociale, la Sardegna ed in particolare il Sulcis, ha destato l’interesse dell’apposita giuria, che annualmente assegna il “premio”. Nel 2011, ad aprire la sequenza dei premiati isolani fu Felice Floris, presidente del Movimento pastori sardi; nel 2012 è toccato ad Antonello Pirotto, operaio dell’Eurallumina; nel 2013 il premio è stato assegnato a Claudia Mariani, una donna del Sulcis sempre in prima fila nella lotta per il lavoro.

Il maestro Ambrosetti, nell’occasione della sua mostra ha contattato attraverso la direzione del Premio l’Altra Italia, i tre “assegnatari sardi”, esprimendo il desiderio di poterli reincontrare, cosa avvenuta sabato 4 maggio, come si evidenzia nella fotografia, che vede Antonello Pirotto, Felice Floris, il maestro Ambrosetti e Claudia Mariani, posare con il rispettivo premio ricevuto nel centro turistico campano.