29 March, 2024
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Gran finale della XII edizione di culturefestival, il festival internazionale di jazz organizzato dall’associazione Sardinia Pro Arte fondata e diretta dal musicista Simone Pittau, con la Presidenza onoraria del Premio Oscar Ennio Morricone.

Il grande chitarrista e compositore statunitense Pat Metheny domani non sarà solo sul palco: insieme a lui, infatti, i 60 artisti dell’Orchestra da Camera della Sardegna, sotto la direzione di Simone Pittau.

Questa la scaletta prevista per il gran finale di festival: Our final hourRain riverAlways and foreverPrecious jewelMap of the world/the moon is a harsh mi stressLast train homeFarmer’s trustThe callingTell her you saw meInterval waltzLove may take a whileSong for BilbaoLiving is easy with eyes closed/make peaceFirst song.

Insegnante fin da giovanissimo all’Università di Miami e alla Boston’s Berklee College of Music, Patrick Bruce Metheny, per tutti Pat Metheny, dall’esordio nella musica col suo primo album nel ’75 ad oggi ha collezionato un crescendo di consensi da parte della critica e del pubblico che lo hanno portato a essere definito una delle icone indiscusse del jazz e del free jazz mondiale. La sua produzione non si limita ai lavori da solista: vanta numerosi duetti e altre partecipazioni, oltre alla paternità del Pat Metheny Group di cui è fondatore e leader. Complessivamente ha collezionato 3 dischi d’oro e 20 Grammy Award.

Insieme a lui, domani sera sul palco di Mogoro si esibiranno gli elementi dell’ensemble fondato da Simone Pittau, ovvero l’Orchestra da Camera della Sardegna (OCS), un progetto nato nel 2004 col duplice intento di valorizzare gli studenti dei Conservatori e delle Scuole Europee di Musica e di riunire i musicisti sardi che esercitano con grande successo l’arte della musica in Italia e all’Estero. Il suo repertorio musicale spazia dal ‘600 all’800, oltre che esplorare altri generi quali il jazz, la musica popolare e da film, e ha la caratteristica di esibirsi nei luoghi più rappresentativi della cultura sarda, come chiese, ville, case patronali, siti archeologici e musei: non è un caso se l’OCS ha sede al Castello medievale Eleonora d’Arborea a Sanluri. L’intensa attività concertistica vanta la collaborazione di numerose personalità illustri del panorama internazionale come il Premio Oscar Luis Bacalov, Romeo Scaccia, Daniele Di Bonaventura, Andrea Morricone, Anna Tifu, Paolo Fresu, Andrew McNeill, Gilda Buttà, Marcello Peghin, Lutsia Ibragimova, Alexander Zemtsov, Eldar Nebolsin, Anton Barakhovsky, l’Amphion String Quartet, il Concilium Musicum de Galicia, l’Academy of St. Matthew’s, l’Orchestra Accademia della Sardegna e i musicisti della London Symphony Orchestra Andrew Marriner, Roman Simovic, Rinat Ibragimov, Thomas Martin, Colin Paris, Tim Hugh, Rebecca Gulliver, Jonathan Lipton, Neil Percy e Rachel Leach.

Merito delle intuizioni e della dedizione del violinista e direttore d’orchestra Simone Pittau che, formatosi al Conservatorio di Cagliari, ha poi collaborato con le più grandi istituzioni internazionali, a partire dal debutto con la London Symphony Orchestra nel 2001, su invito del grande Maestro sir Colin Davis, alla assidua collaborazione come violinista con il Premio Oscar Ennio Morricone.

Sin dagli studi in Conservatorio, ha svolto un’intensa attività concertistica come violinista in formazioni da camera, sinfoniche, operistiche, esplorando oltre alla classica diversi generi musicali, in tutta l’Europa, in Corea, Cina, Giappone, Cile, Brasile e Messico collaborando con musicisti quali Roger Waters, Dulce Pontes, Gianni Ferrio, Luis Bacalov, Riz Ortolani, Franco Piersanti, Nicola Piovani, Markus Stockhausen, Daniele Di Bonaventura, Enrico Rava, Danilo Rea, Maurizio Giammarco, Franco D’Andrea e con i musicisti del panorama pop Claudio Baglioni, Gino Paoli, Noah, Renato Zero, Celentano, Ron, Fiorella Mannoia, Cesare Cremonini, Alexia, Gianni Morandi, Lucio Dalla, Andrea Bocelli, Mario Biondi e Pino Daniele.

Si chiude così la XII edizione di culturefestival, la rassegna di jazz internazionale partita il 31 agosto da Sanluri e passata anche per Sardara attraverso un cartellone che ha contemplato alcune delle più influenti star del jazz, del soul e del funky di tutto il mondo.

La rassegna viene realizzata con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna, il comune di Sanluri, il comune di Mogoro, la Fondazione di Sardegna, dagli sponsor “Sardegna Termale Hotel”, “Gruppo Acentro”, “Bresca Dorada”, “Comochi” ed altri.

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Dopo essersi classificati nei primi 3 posti a ‘Sanremo Giovani’ con il brano “Cristallo”, guadagnandosi di diritto la partecipazione al tour mondiale, e dopo aver calcato il palco dell’Ariston con Claudio Baglioni nella serata finale del Festival 2019, la band Deschema è ufficialmente partita per il giro dei 5 continenti e si è esibita nella prima tappa in Africa il 31 marzo per poi affermare entusiasta sui social: «Grazie Tunisi, ieri sera è stato bellissimo! Adesso ci aspettano 12 ore di volo per Tokyo!».

Già, perché i live proseguono incalzanti e la prossima data è in Giappone il 3 aprile, per poi volare a Sydney il 6, Buenos Aires il 9 e Toronto il 12, prima di rientrare in Europa con le date di Barcellona e Bruxelles, rispettivamente il 15 e il 16 aprile.

«Siamo veramente orgogliosi di portare la musica italiana nel mondo! È un’esperienza che non capita tutti i giorni a giovani artisti e la vogliamo vivere al meglio! La prima tappa a Tunisi è stata un successo: di pubblico ma sopratutto di calore e di entusiasmo indescrivibili. Ma La cosa più bella è la sintonia che è subito nata con gli altri artisti, con i quali ci siamo trovati subito benissimo! Ci auguriamo che sarà così anche nelle prossime date», così hanno dichiarato i Deschema appena atterrati in Giappone, dove il concerto segna il secondo sold out di pubblico dopo quello della tappa in Tunisia.

I Deschema sono seguiti in tour da Maurizio Caridi e Roberto D’Onofrio, quest’ultimo brand manager di Lexmedia, agenzia che si occupa della comunicazione del gruppo e che si è già occupata della campagna di comunicazione di Area Sanremo Tim.

La tournée organizzata dal ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, promossa in collaborazione con la Direzione Comunicazione RAI, porta i finalisti di ‘Sanremo Giovani’ Deschema, Einar, La Rua, Federica Abbate, Nyvinne e Mahmood (che sarà presente solo in alcune tappe) a fare il giro del mondo tra Africa, Asia, Oceania, Americhe ed Europa, offrendo loro un’opportunità incredibile di esperienza e visibilità, nonché generando un’immagine al mondo di un “Made In Italy” giovane, creativo e dinamico, promuovendo la cultura e la lingua italiana a sostegno dell’economia creativa del nostro Paese.

L’iniziativa si inserisce nel programma di promozione della Farnesina “Vivere all’italiana”, che dal 2017 coniuga, in una logica di sistema, le diverse componenti della promozione economica, culturale e scientifica dell’Italia nel mondo.

La band Deschema formata dal cantante e tastierista Gianluca Polvere, dai chitarristi Nicola Facco e Giulio Cappelli, dal bassista Emilio Goracci e dal batterista Massimiliano Manetti, sta preparando il nuovo album di prossima uscita, nella cui musica non mancheranno le emozioni che questo tour mondiale regalerà loro.

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Prosegue a vele spiegate la navigazione del 33° Premio Dessì, in programma fino al 3 ottobre a Villacidro. Domani (mercoledì 26 settembre), il menù di giornata propone ancora incontri letterari e un concerto per la consueta sezione serale dedicata allo spettacolo.

Apre, alle 18.00, in Piazza Zampillo, Pino Imperatore, vincitore dei maggiori premi italiani per la scrittura umoristica, autore di quattro romanzi e di opere teatrali. Lo scrittore campano presenterà il suo “Aglio, olio e assassino” (pubblicato da DeA Planeta Libri), un romanzo in cui mescola commedia e indagine poliziesca, tra passioni e allegria, bassezze e colpi di genio, con un pirotecnico finale. Al presidente della Fondazione Dessì, Paolo Lusci, il compito di fare gli onori di casa.

Freschissimo di stampa, “L’apprendista geniale”, storia di una ragazza guidata dal sogno di diventare giornalista, segna invece il debutto letterario di Anna Dalton, attrice per il cinema, il teatro e la televisione (tra i suoi recenti impegni sul piccolo schermo, la seguitissima serie tv “L’allieva”). Il romanzo verrà presentato dalla sua autrice nell’incontro con il pubblico condotto dal giornalista Massimiliano Rais, alle 19.00, sempre in Piazza Zampillo.

Musica, in serata, nel cortile di Casa Dessì: Danilo Rea, nome di primissimo piano sulla scena del jazz nazionale, ma assai ricercato anche in ambito pop (dove conta collaborazioni con artisti come Mina, Pino Daniele, Claudio Baglioni e Gino Paoli, tra gli altri), presenta alle 21.00 “Il jazzista imperfetto”, il libro scritto con Marco Videtta (e edito da Rai Eri) dove racconta la sua “vita di passione e improvvisazione”, come recita il sottotitolo. Poi, alle 22.00, raggiunto sul palco da un altro grande protagonista della musica di casa nostra, Peppe Servillo, il pianista romano darà vita a un tributo alla tradizione napoletana: un concerto in cui le melodie di autori come Murolo, Bovio, Carosone, brani come “I’ te vurria vasà”, “Reginella”, “Era de maggio”, rivivono nell’appassionata interpretazione del cantante campano e nell’eleganza jazz di Danilo Rea.

 

 

Tiene banco Piero Salvatori, sabato sera (16 maggio) a Berchidda (prov. Olbia-Tempio), nel terzo appuntamento di “Primavera al Laber”, la stagione culturale e di spettacoli organizzata dall’associazione Time in jazz. Il violoncellista romano sarà sul palco del Centro Laber, l’ex caseificio riconvertito all’arte e alla cultura, a partire dalle 20,30 per un seminario-concerto proposto in collaborazione con l’Archivio Mario Cervo di Olbia.

Classe 1969, approdato (e poi diplomato, nel 1992) al violoncello dopo anni di studio al pianoforte, Piero Salvatori può vantare un ragguardevole e variegato bagaglio di esperienze. Primo violoncello in varie orchestre, ha suonato in produzioni televisive, in registrazioni di album o in tournée con artisti come Renato Zero, Lucio Dalla, Riccardo Cocciante, Adriano Celentano, Paola Turci, Ron, Mango, Gigi D’Alessio, Sergio Cammariere, Loredana Berté, Marina Rei, Gianluca Grignani, Samuele Bersani, Franco Califano, Morgan, Giammaria Testa, Fabio Concato, Claudio Baglioni, Gino Paoli e Antonella Ruggiero.

Membro del Quartetto Alborada dal 2003, ha collaborato con Paolo Fresu all’incisione degli album “Scores” e “Think!” (con Uri Caine), alla colonna sonora del film “Te lo leggo negli occhi”, al progetto “Ethnografie” per l’Istituto etnografico della Sardegna, e dal vivo in importanti festival jazz. Dal 2004 suona anche col quartetto d’archi Arkè con cui ha inciso “Acquario” con Stefano Bollani e Gabriele Mirabassi, e “L’amico del vento” con Stefano Cantini e Rita Marcotulli. Musicista eclettico, Piero Salvatori conta anche collaborazioni con le arti visive, il teatro e la poesia, dove ha accompagnato con il suo violoncello attori come Arnoldo Foà, Remo Girone, Ugo Pagliai, Paola Gassman, Ambra Angiolini nella lettura di pagine di grandi autori americani. Il suo primo album, “Images”, è del 2009; ospiti Paolo Fresu, Stefano Salvatori, Elisa Fortunati, Mauro Beggio e Pino Tafuto. “Images” è anche il titolo di un suo progetto di musica e danza che ha debuttato nell’aprile del 2011.

La serata di sabato (16 maggio) a Berchidda, con ingresso libero e gratuito, si apre alle 19.00 con la seconda tranche di GreenMovie, la rassegna di cortometraggi sui temi della sostenibilità ambientale, realizzata in collaborazione con lo Skepto International Film Festival di Cagliari. Sette i corti in visione a rotazione, con un’ampia varietà di tecniche, generi e paesi d’origine. Quattro sono in animazione: “L’île noire (2014) dello svizzero Nino Christen, “Good Habits in 60 seconds” (del 2011) del brasiliano Marlon Tenório, “Midnight Blue” (2013) del francese David Myriam, e “Quagga” (2012) delle russe Olga e Tatiana Poliektova. Dalla Tanzania arriva “Shadow tree” (2014) di Biju Viswanath, dagli Stati Uniti “Ordinary life” (2012) di Tomoya Nakamura e Shoko Watanabe, mentre è argentino “Inside” (2014) di Federico Jacobo.

A seguire alle 19,30, consueta degustazione di vini a cura del Museo del vino di Berchidda con la collaborazione del GAL Alta Gallura – Gallura.

Continua intanto la prevendita dei biglietti per il gran finale di “Primavera al Laber”, anche quest’anno all’insegna di “La prima rondine”, titolo che contraddistingue l’evento conclusivo di ogni edizione della rassegna e che vede tra i protagonisti Paolo Fresu, l’enfant du pays ideatore e direttore artistico di Time in Jazz. Stavolta, a incontrare per dialogare in musica il trombettista berchiddese sarà il pianista e cantante Raphael Gualazzi. I biglietti, a quindici euro, si possono acquistare on line sul circuito Vivaticket e nei punti vendita autorizzati.

Per informazioni, gli interessati possono contattare la segreteria di Time in Jazz al numero 079704731 e all’indirizzo di posta elettronica info@timeinjazz.it .

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