19 April, 2024
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Il 5 settembre 2019, a Seneghe, prende il via la XV edizione del Cabudanne de sos poetas.

Oltre sessanta gli ospiti in arrivo: Ida Travi, Alba Donati, Mariagiorgia Ulbar, Rachel Falchi, Franc Ducros, Serge Pey, Valerio Magrelli, Claudio Pozzani, Nanni Falconi, Anna Cristina Serra, Azzurra d’Agostino, Pinar Selek, Lea Nocera, Antonia Arslan, Siobhan Nash-Marshall, Chiara Mulas, Michael Raji, Antonella Puddu Gaviano, Giangavino Costeri, Gisele Pierra, Nicola Melis, Giovanni Salis, Manuela Ennas, il Teatro delle Albe, Alessandro Renda, Marcello Anselmo e Pietro Marcello di Rai Radio3 Zazà, Nicola Muscas, Marco Menon, Raimondo Cubeddu, Marco Santagata, Sebastiano Pilosu, Davide Melis, Machina Amniotica, Andrea Melis, Raul Moretti, il musicista italo-algerino (tuareg) Faris Amine, Antonio Cubadda e Marcello Marras, Fabio Pillonca, Pier Sandro Pillonca, Tonino Oppes, Bachisio Bandinu, Andrea Tramonte, Carlo Gianbarrese, Giulio Piscitelli, Paola Atzeni, Antonio Bove, i rapper Joz, Ale Zin ed Alessio Mura (Balentia) e tanti altri.

Gli itinerari poetici come dei viaggi nella letteratura e nelle storie altre, raccontate in versi, rappresentano un cardine dell’esperienza letteraria stessa, che ha costruito una ricca tradizione nella poesia come nella narrativa. Viaggiare serve a conoscere, a conoscersi, a liberarsi da vecchi pregiudizi, a mettersi in discussione. Attraverso il viaggio ritroviamo il più profondo senso di appartenenza all’umanità. In che modo e in quali mondi ci può far viaggiare la poesia? In quali ambiti di racconto viaggio e poesia si incontrano? “Viaggi. Itinerari di versi” è il tema centrale della quindicesima edizione del Cabudanne de sos poetas, il festival di poesia, letteratura e arte curata dall’Associazione Perda Sonadora che vedrà dal 5 all’8 settembre quattro giorni di incontri con la poesia sarda, italiana e internazionale, laboratori, mostre, teatro, concerti, attività culturali e laboratoriali, e un programma molto nutrito con oltre sessanta ospiti tra gli scorci più antichi e affascinanti di Seneghe, gioiello in basalto del Montiferru. Prentza de Murone, Campo della Quercia, Putzu Arru, Piazza dei balli, Bar Su Recreu, Casa Addis e Domo de sa poesia, i luoghi centrali del paese deputati all’incontro, allo scambio e all’ascolto, ospiteranno anche quest’anno i momenti più intensi con i versi letti da alcuni dei poeti contemporanei tra i più amati, ma anche artisti, attori, musicisti, registi, studiosi e intellettuali provenienti dalla Sardegna, dall’Italia, dalla Francia, dalla Turchia, Armenia, USA, Algeria, che porteranno le proprie opere e testimonianze al pubblico del festival e alla comunità seneghese nell’incantevole borgo, tra poesia, musica, arte, mostra fotografica, cinema, installazioni, colori, sapori, tradizioni e occasioni di degustazione con i migliori prodotti tipici locali.

Tra le novità il ritorno del Teatro delle Albe di Ravenna, sodalizio con il festival dei poeti inaugurato dodici anni fa attraverso la collaborazione con Roberto Magnani, stavolta con l’attore e regista Alessandro Renda che oltre alla conduzione insieme a Giuseppina Pintus e Mariano Mastinu dell’esito de “La non-scuola del Teatro delle Albe” in apertura del festival (giovedì 5, alle 18.00, al Campo della Quercia), il laboratorio con i giovanissimi interpreti seneghesi, porterà in scena venerdì 6 settembre, alle 21.30, il monologo scritto da Marco Martinelli “Rumore di acque” con le musiche di Guy Klucevsek.

In attesa della quindicesima edizione del Cabudanne de sos poetas come di consueto partono gli appuntamenti con le anteprime: il 25 agosto a Seneghe, nella località Perda Sonadora alle 18.00 “Imaginary Soundscape”, concerto per computer, tromba e voci di e con Francesco Medda Arrogalla e Francesco Bachis. Con la partecipazione de su Contrattu Seneghesu. Il 30 agosto al Campeggio Nurapolis di Narbolia, si terrà alle 19.00 la presentazione del libro “Harraga. In viaggio bruciando le frontiere”, di Giulio Piscitelli (le cui foto saranno esposte a Casa Addis). Dialoga con l’autore Luca Manunza. Il 31 agosto a Seneghe, alle 21.30, protagonista sarà l’arte dell’improvvisazione poetica in una gara a tema. I poeti estemporanei Salvatore Ladu e Celestino Mureddu si sfideranno a suon di versi in una gara poetica, accompagnati da Su Cuntrattu de Vincenzo Uda.  Il 1° settembre ancora a Seneghe, Casa Addis, presentazione della rivista di poesia S’Ischiglia, con Mario Cubeddu, Gavino Mameli, Duilio Caocci, Antonio Canalis, Luciana Onnis. Letture di Stefano Raccis, in collaborazione con la Fondazione Faustino Onnis. Il 4 settembre, alle 18.30, l’appuntamento con l’anteprima ufficiale che darà il via il giorno a dopo al festival dei poeti è ancora a Prentza de Murone (Seneghe), con “Poesie dagli Alberi: installazione audio sul “Festival dei poeti di Castel Porziano del 1979”, a cura di Nino Iorfino, sperimentatore multimediale, e Lidia Riviello di Rai Radio 3. Col progetto “Alberi Poeti”, Nino Iorfino innesta voci poetiche fra gli alberi di giardini e festival. Le registrazioni scelte per l’installazione di Alberi-Poeti nel giardino di Sa Prentza, furono realizzate da Radio Alice il 30 giugno 1979 sulla spiaggia di Roma, dove, nell’ultima giornata del festival internazionale dei poeti di Castel Porziano si alternarono senza sosta i più noti poeti della Beat Generation.

 

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Lo spettacolo reading di Claudio Pozzani al Teatro Centrale di Carbonia è nato giocando con una famosa frase di Giorgio Caproni: il poeta è come un minatore. «Il poeta scava nelle gallerie della propria anima per estrarvi emozioni», ha affermato dal palcoscenico l’artista genovese.

In ‘Poetici scavi’, evento speciale di ‘Una miniera di cultura 2018’ firmato AES, attraverso la lettura di versi personali e di ispirati minatori che hanno raccontato le proprie esperienze, ne è scaturito un simpatico parallelismo tra i giacimenti minerali e quelli metaforici, in cui tutti cerchiamo di ritrovare la nostra essenza più profonda: «Tutti nasciamo in una galleria e da questa galleria usciamo per affrontare il mondo».

Siamo tutti poeti quindi?

«Non proprio. Occorre grande impegno e passione – ha spiegato Claudio Pozzani –. Anche se l’avvento della stampa digitale ha aperto la strada editoriale a tante persone, pertanto in Italia tutti o quasi tutti scrivono poesie ma quasi nessuno le legge. E questo è il paradigma un po’ della società contemporanea in cui tutti vogliono esprimersi, soprattutto, in cose di cui non conoscono nulla, e non prendono tempo e voglia per conoscere gli altri.»

Nell’avvicinare i giovani alla poesia, la scuola ha una funzione importante?

«All’inizio pensavo che imparare poesie a memoria fosse una cosa inutile, poi mi sono accorto che lo studio andrebbe incentivato. Mi sono reso conto per esempio, che gli autori italiani più famosi nel mondo sono poeti, a partire da quelli classici come Dante, Petrarca e Boccaccio. Purtroppo nella scuola di oggi la poesia è marginalizzata, bisogna avere la fortuna di trovare un professore illuminato, allora puoi davvero appassionarti.»

Qual è il ruolo dei festival?

«Personalmente attribuisco grande importanza a manifestazioni che siano occasioni d’incontro e di contatto tra differenti nazionalità e lingue. La priorità della poesia è l’oralità e i festival sono quei posti dove la poesia viene raccontata. In Sudamerica, ad esempio, puoi recitare i tuoi versi di fronte a diecimila persone e si diventa come rockstar. Devo dire che in Italia la cultura in generale mi sembra sia in qualche modo respinta rispetto ad altre parti del mondo.»

E la Sardegna come risponde?

«Sono stato fortunato ad aver incontrato artisti che mi hanno introdotto al contesto dell’isola, tra questi c’è Valentina Neri. Ora arriva l’incontro con l’AES. Da due anni organizzo due giornate del mio festival a Cagliari, al Teatro di Castello, dove invito numerosi poeti che si esprimono in italiano e in sardo. Per il mio festival avevo già portato Alberto Masala e altri che erano in qualche modo famosi oltremare. Mi ha sempre interessato vedere quanto il popolo ama seguire gli eventi culturali, e mi sembra che ci sia una buona rispondenza, molto maggiore che al nord Italia ad esempio.»

In sintesi, cos’è la poesia per Claudio Pozzani?

«È il mio modo di esprimermi, il mio alfabeto, e anche una scuola di vita perché fare poesia ti insegna a fare parole e a distillarne sempre di nuove. Dove tu finisci le parole è lì che inizia la violenza, in questo senso la poesia può essere anche uno strumento di pace, nel senso che ti allarga la mente, lo sguardo, la possibilità di esprimerti e probabilmente tiene lontana la violenza.»

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Poeta, romanziere e artista, i suoi versi sono tradotti e pubblicati in oltre dieci lingue e riportati sulle pagine di importanti antologie e riviste di poesia contemporanea. Claudio Pozzani, classe 1961, sabato sera sarà a Carbonia, protagonista alle 19.30 sul palcoscenico del Teatro Centrale, dove porterà il reading letterario “Poetici scavi”. Lo spettacolo è un viaggio in poesia tra le miniere, realtà impressa nel dna di Carbonia, ed è al contempo è la narrazione di una condizione esistenziale, dello stare sotto terra come metafora della vita.

Nel 1995 Claudio Pozzani ha ideato il Festival Internazionale di Poesia di Genova “Parole spalancate”, considerato uno degli eventi poetici più importanti in Europa, di cui è tutt’ora direttore. Sempre a Genova, nel 2001 ha fondato la “Stanza della Poesia”, uno spazio interamente dedicato alla divulgazione e alla produzione poetica, che organizza ogni anno oltre 150 eventi gratuiti. Tra le sue pubblicazioni più recenti troviamo “La marcia dell’ombra” (CVTrecords), “L’orlo del fastidio – Appunti per una rivoluzione tascabile e infettiva” (Liberodiscrivere, 2017) e “Spalancati spazi – Poesie 1995-2016” (Passigli, 2017).

Nel corso degli anni ha ideato e organizzato molti eventi di poesia internazionale in Francia, Finlandia, Belgio, Giappone, Austria e Germania. È co-fondatore della piattaforma Versopolis che raggruppa 14 festival di poesia europei.

Lo spettacolo con il noto poeta ligure è inserito nella terza edizione di “Una Miniera di Cultura”, iniziativa di promozione dell’editoria libraria sarda, finanziata e coordinata dall’assessorato regionale alla Cultura come tappa del circuito regionale “L’Isola dei libri”. La manifestazione è promossa e organizzata dall’Associazione Editori Sardi (AES) d’intesa con l’assessorato della Cultura del comune di Carbonia, e in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis, la Società Umanitaria di Carbonia e le librerie locali.

Gli incontri con gli autori sabato prendono il via nel pomeriggio alla Torre Civica, all’interno della sezione “Tra isola e mondo” presentata dal giornalista Salvatore Taras. Alle 16.45 Roberta Patrizia Giannotte presenta “La finestra al Sole”, un romanzo edito da La Zattera. Alle 17.30 l’autrice Manola Bacchis, in compagnia dell’editore Francesco Cheratzu illustra il suo volume “Nel segno del giudizio: l’arte nelle copertine di Salvatore Satta”, pubblicato dalla Condaghes e, alle 18.15, Luciano Trebini presenta il suo libro di poesie edito da Cuec, dal titolo “Aragonite azzurra”.

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Da domani, venerdì 16, a domenica 18 novembre, Carbonia sarà protagonista della terza edizione dell’evento intitolato “Una miniera di cultura”.

L’iniziativa di promozione dell’editoria libraria sarda, finanziata e coordinata dall’assessorato regionale alla Cultura, fa parte del circuito regionale “L’Isola dei libri” ed è organizzata dall’Associazione Editori Sardi d’intesa con l’assessorato della Cultura del Comune di Carbonia, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis, la Società Umanitaria di Carbonia e le librerie locali.

«Si tratta di un’iniziativa fortemente incoraggiata dall’Amministrazione Comunale al fine di diffondere tra i cittadini e gli addetti ai lavori la conoscenza dei libri pubblicati in Sardegna, molti dei quali scritti da autori di talento del nostro territorio che necessitano di essere valorizzati», ha detto il sindaco Paola Massidda.

«L’evento prevede presentazioni di libri, incontri con gli autori e con le scuole, reading letterari e proiezioni cinematografiche. Gli appuntamenti saranno suddivisi tra la Torre Civica (ex Torre Littoria) e il Teatro Centrale, mentre la Biblioteca comunale ospiterà gli incontri con gli studenti», ha precisato l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu. Nell’arco dei tre giorni sarà inoltre allestita la vetrina completa dell’editoria sarda, una delle poche occasioni in cui scoprire in un unico allestimento le migliori proposte di trenta case editrici isolane.

L’inaugurazione di “Una Miniera di cultura” è prevista per domani, venerdì 16 novembre, alle ore 10.30, nella sala riunioni della Torre Civica. Interverranno il sindaco Paola Massidda, l’assessore regionale della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena, l’assessore alla Cultura del Comune di Carbonia Sabrina Sabiu ed il presidente dell’Associazione Editori Sardi (AES) Simonetta Castia.

Tra le curiosità più interessanti nel calendario degli eventi spicca l’incontro di sabato 17 Novembre con Claudio Pozzani, poeta e scrittore genovese, direttore artistico del Festival Internazionale della Poesia di Genova, che porterà in scena “Poetici scavi”.

Nella mattinata di domenica 18 novembre, sarà organizzato un convegno per mettere a confronto i sindaci di diverse località interessate, durante il ventennio fascista, dalla fondazione di centri urbani, come Carbonia, Fertilia ed Arborea.

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Dal 16 al 18 novembre, ritorna a Carbonia “Una miniera di cultura”, evento di promozione dell’editoria libraria sarda organizzato e promosso dall’Associazione Editori Sardi assieme alla Regione Autonoma della Sardegna e all’assessorato alla Cultura del Comune di Carbonia, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis, la Società Umanitaria di Carbonia e le librerie locali.

Questa terza edizione, che arriva ad un mese dalle celebrazioni per gli ottanta anni della fondazione della città, porterà nel cuore di Carbonia presentazioni di libri, incontri con gli autori e con le scuole, reading letterari e proiezioni cinematografiche.

Tra le curiosità in calendario spicca l’incontro di sabato con Claudio Pozzani, poeta e scrittore genovese, direttore artistico del Festival Internazionale della Poesia di Genova, che porterà in scena “Poetici scavi”.