23 April, 2024
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Mario Puddu, dopo il Ditzionàriu de sa limba e de sa cultura sarda e la Grammàtica de sa limba sarda, opere edite da Condaghes e giunte alla seconda edizione, ha proseguito l’attività di studi linguistici relativi a su limbazu sardu con approfonditi metodi di analisi, di confronto e disamina contrastiva dei determinanti fenomeni evolutivi dell’idioma in un percorso “ricostruttivo” e di “regolarità”.
Lo studio affronta l’evoluzione interna, attraverso la fonologia, la morfologia e la sintassi, nell’area linguistica dell’universo isolano e relazionando lo sviluppo nel confronto con lingua affine o “dominante”; ne scaturisce una riflessione didattica ma anche di carattere identificativo che consolida il ruolo di una ritrovata e singolare ineguagliabile lingua madre sarda, tra princìpi e parametri caratterizzanti una struttura di unicità sintattica.
Un lavoro che, secondo l’intenzione dello studioso, è concepito all’interno di una rinnovata dinamicità dell’identità culturale e dovrà favorire la corretta acquisizione linguistica de sa limba e su manizu nella quotidianità.
Il volume, titolato Grammàtica cuntrastiva sardu-italianu, volùmene I – Fonologia e fresco di stampa nella colletzione “paràulas” di NOR Editziones, a cui seguiranno altre due pubblicazioni a cadenza annuale, tratta appunto di fonologia e segue un percorso complessivo di studio tra le diverse realtà areali di pronuncia e di scrittura, da operare regolarizzando e scrivendo cun regularidade, con senso primario e nella rispettosa volontà di valorizzare tutto il patrimonio linguistico; ossia, studiando sa limba nostra comente bolet fatu e faent po dònnia limba, nella considerazione che l’identità linguistica è un bene personale e collettivo dell’essere e per essere gente/pòpulu. Lo studio fonologico scorre nelle specificità del consonantismo e nella considerazione di ogni fonema-consonante e relative questioni di pronuncia (es.: la differenziazione di scrittura e lettura tra sonu velare oclusivu surdu e sonu velare aprossimante sonoru). L’opera, di unicità e di formazione per una analitica conoscenza della lingua sarda, considera totu su sardu e totu is Sardos nell’essere gente/pòpulu, all’interno dignitoso di un mondo fatto a dimensione bidha e nella fondamentale sapienza del patrimonio di identità e cultura. La grammatica contrastiva – grazie alle consolidate e precise differenze strutturali esistenti tra la grammatica e il parlato – mette a confronto in modo nitido, direi distintivo e caratterizzante, le lingue sardu-italianu a faciapare per individuare ed evitare le frequenti commistioni linguistiche. E Mario Puddu, nella presentada, chiarisce e definisce il senso della grammatica contrastiva che “depet èssere de profetu in totu is sensos: po méngius cumprendhimentu e impreu de su sardu e de s’italianu puru, e curretzione de su manìgiu fartosu prus che àteru in limba sarda” e così realizzare un “iscrìere a totu critériu unìvocu, unitàriu e generale”, attingendo ai fondamenti fonetici della lingua viva e parlata.
Il testo, didattico e di studio, è sostenuto da esercizi pratici ed esemplificativi sulle regole di accentazione (es.: Sa régula de s’acentu gràficu), da cui risultano per i termini in sardo anche le percentuali di parole sdrucciole (12%), piane (87%) e rispettivamente 1% per le parole tronche e bisdrucciole. Le esercitazioni proposte includono l’ascolto della giusta pronuncia, in sistema a risposta rapida, con il codice QR e relativo a parole e testi letterari delle aree di Mesania, Logudoro, Nuorese, Baronia, Ogliastra, Sulcis e Campidano. Piccoli brani di letteratura offrono la possibilità di apprezzare la ricchezza e varietà “de totu is foedhadas e de cantas prus bidhas”.
Una grammatica è intesa come l’insieme delle norme che regolano una lingua e sviluppata in senso contrastivo, come in questo lavoro contivizadu da Mario Puddu tra sardo-italiano, si coglie la capacità di confronto sistematico e consapevole nel riconoscere il corretto manizu de sa limba sarda, secondo lo studio delle regole e specificità della struttura linguistica che accomuna tutti i centri dell’Isola.
Mario Puddu è nato a Illorai. Laureato in pedagogia è stato professore di materie letterarie alle scuole medie di San Giovanni Suergiu. Riconosciuto e apprezzato studioso della lingua sarda, prosegue la sua attività di insegnamento de sa limba in Masters e in corsi di laurea universitari e di aggiornamento per docenti. In sardo, oltre ai numerosi lavori di glottologia e sulla scienza del linguaggio, ha pubblicato opere di narrativa, di poesia, di saggistica e la traduzione in sardo dell’Enciclica di Papa Francesco Fratelli tutti (Totu frades), edita da Condaghes e con la presentazione di mons. Corrado Melis, vescovo di Ozieri che ha concesso, come autorità ecclesiastica, il necessario Imprimatur per la stampa.

Cristoforo Puddu

Si rinnova, a Santadi, il rito del Matrimonio Mauritano. Il programma prevede nella giornata di domani, sabato 9 luglio, alle 21.00, in piazza Marconi, “Gli sposi si raccontano”, presenta Luca Sarriu.

Domenica mattina, alle 7.00, la vestizione della sposa al Museo etnografico “Sa domu Antiga” e quella dello sposo alla Casa Museo “Sa domu ‘e paxi”.

Alle 9.00 la partenza del corteo nuziale, alle 9.30 l’incontro tra gli sposi al Museo etnografico “Sa domu Antiga”, alle 10.30 l’accoglienza degli sposi e alle 11.00 la celebrazione della Messa con il vescovo di Ozieri Corrado Melis ed il parroco di Santadi Giulio Demontis. Seguirà il rito de “Sa Gratzia”.

In serata festa in piazza Marconi con Su cumbiru, balli e concerto dei “Cuncordias”.

Dal Santuario del Buon Cammino di Iglesias, al Pozzo Sella di Monteponi, fino alla chiesa di Santa Barbara di Nebida, per camminare insieme a Beatrice che voleva esserci non non c’è più.

Beatrice Capelluco, adolescente torinese di 15 anni, è deceduta il 15 ottobre scorso mentre progettava con i suoi genitori di percorrere nella prossima primavera il Cammino Minerario di Santa Barbara, assieme ad altri amici di diverse regioni italiane conosciuti lungo il Cammino di Santiago.

Dopo aver appreso questa tragica notizia, gli amici sardi del gruppo di pellegrini conosciutisi lungo il Cammino di Santiago, hanno voluto anticipare la percorrenza della prima tappa del Cammino Minerario di Santa Barbara, per ricordare la giovane Beatrice prematuramente scomparsa.

In una splendida mattinata di luce e di sole, dopo la preghiera, l’augurio di Buon Cammino e la timbratura delle credenziali, da parte del vescovo di Ozieri monsignor Corrado Melis, casualmente presente nel Santuario, i 22 pellegrini hanno iniziato la percorrenza del Cammino Minerario di Santa Barbara.

Dopo la sosta nel Museo del Pozzo Sella, santuario del lavoro dei minatori, i pellegrini provenienti da diverse regioni italiane, sotto la pioggia arrivata nel pomeriggio, hanno raggiunto la chiesa di Santa Barbara di Nebida, dove il parroco don Marco Olianas, ha celebrato la Santa Messa in suffragio di Antonio, un vecchio minatore recentemente scomparso, e di Beatrice.

A conclusione della celebrazione, il parroco ha consegnato alla famiglia di Beatrice il Testimonium che la Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara ha dedicato simbolicamente a Beatrice, per ricordare  il suo sogno di percorrere con la sua famiglia e i loro amici il Cammino Minerario di Santa Barbara.

Il presidente della Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara, Giampiero Pinna, infine, ha ringraziato per la sua presenza ed il suo canto, il veterano 84enne dei pellegrini e dei camminatori della Sardegna, Francesco Calledda per l’anagrafe, Zigheddu per i sardi e Zigo per gli amici, la riproduzione di un acquerello a fisarmonica della lunghezza di 2,7 metri, realizzato da una pellegrina romana.

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Nel corso della riunione ordinaria della Conferenza Episcopale Sarda tenutasi martedì 9 giugno a Donigala Fenughedu, il presidente monsignor Antonello Mura ha introdotto i lavori soffermandosi sull’evento del 2 giugno, che ha visto tutti i vescovi della Sardegna radunati per una solenne concelebrazione nella Basilica di Bonaria a Cagliari. Ai piedi della Patrona Massima della Sardegna i presuli hanno voluto raccogliersi in preghiera in questo passaggio tra la fase più acuta dell’emergenza da Covid-19 e la lenta e graduale ripresa delle attività produttive, sociali e liturgico-pastorali della Chiesa.

Alla presenza del presidente della Regione Christian Solinas, del presidente del Consiglio regionale Michele Pais, del prefetto e del sindaco di Cagliari i vescovi hanno lanciato un messaggio di speranza e di incoraggiamento a tutto il popolo sardo, ponendosi al fianco di tutte le Istituzioni pubbliche e dell’intero corpo sociale nell’individuare e promuovere tutti i percorsi necessari ad un rapido superamento della grave emergenza economica e produttiva provocata da quella sanitaria. Nel loro messaggio i vescovi hanno affermato: «Mentre ci difendiamo giustamente dal “virus” che lavora per la morte, siamo però chiamati a sviluppare idee e progetti per un altro “virus”, quello per la vita. Appare necessario che la politica, l’economia, la sanità, la giustizia e la cultura si mettano in gioco, preparando una terapia adatta, che consenta al nostro popolo un respiro ampio e rigenerante». «L’evento di Bonariaha detto fra l’altro monsignor Antonello Muraha avuto ampio risalto e una positiva valutazione sul piano regionale. Ha raggiunto lo scopo di suscitare riflessione e, nello stesso tempo, offrire incoraggiamento alla nostra gente, con particolare apprezzamento per l’accenno alle scuole paritarie, all’ambito del turismo e a quello non meno importante della dimensione educativa del mondo dei ragazzi.»

Nella riunione dei Vescovi ampio spazio è stato dato a due temi. Quello del seminario regionale, anche in seguito alla visita nel marzo scorso del Visitatore Apostolico programmata dalla Congregazione per il Clero ogni cinque anni. La riflessione ha affrontato in particolare la costituzione dell’équipe educativa a partire dal 2021, vista la scadenza di quella attuale alla fine del prossimo anno seminaristico, insieme alla necessaria predisposizione di idonei percorsi di preparazione dei suoi componenti. I Vescovi non hanno mancato di sottolineare il proprio apprezzamento per il lodevole servizio sempre svolto dal Rettore e dai suoi collaboratori.

L’altro tema ha riguardato alcune considerazioni su una prima bozza della preannunciata Nota pastorale regionale sull’Esortazione di Papa Francesco “Amoris laetitia”, nata in seguito al confronto con la Commissione presbiterale regionale e con i Consigli presbiterali diocesani, nell’ambito del sostegno alla pastorale alla famiglia e alle coppie di sposi, con particolare attenzione a quelle che vivono situazioni di fragilità. Nei prossimi mesi la riflessione proseguirà, prevedendo di pubblicarla il prossimo anno, in occasione del 5° anniversario dell’Esortazione Apostolica.

Nel corso della riunione, l’attuale segretario della CES, mons. Sebastiano Sanguinetti ha confermato la sua volontà di rimettere il mandato dopo 8 anni di servizio. La Conferenza, nel prenderne atto, ha espresso per mons. Sebastiano Sanguinetti parole di apprezzamento e di gratitudine per il lavoro svolto con dedizione e accuratezza e ha quindi provveduto ad eleggere, a norma di regolamento, il nuovo segretario. È risultato eletto monsignor Corrado Melis, vescovo di Ozieri.

Da ultimo, la Conferenza ha redatto il calendario delle proprie attività per il prossimo anno pastorale. Questi gli appuntamenti:

2-4 settembre 2020: “Tre giorni” di fraternità episcopale in Ogliastra;

5 ottobre 2020: inaugurazione anno accademico della Facoltà Teologica della Sardegna a Cagliari;

6 ottobre 2020: riunione ordinaria della CES a Cagliari;

16-19 novembre 2020: Assemblea generale della CEI a Roma;

1-2 dicembre 2020: riunione ordinaria della CES a Donigala Fenughedu;

22-25 febbraio 2021: Esercizi spirituali della CES;

26 febbraio 2021: riunione ordinaria della CES;

12-13 aprile 2021: riunione ordinaria della CES;

22 giugno 2021: incontro straordinario con gli incaricati regionali dei vari ambiti pastorali.

Al termine della riunione la Conferenza ha incontrato Padre Giovanni Petrelli, direttore del Centro “Il Gabbiano” di Oristano, al quale, dopo averne ascoltato una breve relazione sulle attività del centro diurno per persone diversamente abili, ha consegnato la somma di € 30.000,00, quale gesto di solidarietà delle 10 diocesi sarde, come preannunciato durante la celebrazione del 2 giugno a Bonaria: servirà per predisporre la riapertura del Centro, chiuso nei mesi dell’emergenza da Coronavirus, e dotarlo di tutti i presidi e dispositivi sanitari imposti dalle attuali norme anti-Covid-19.

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Le modalità con le quali è stata gestita l’emergenza da Coronavirus ed il relativo impatto sulla vita e sulle attività ordinarie della Chiesa, alcune questioni riguardanti il Seminario Regionale e la Facoltà Teologica della Sardegna, la riassegnazione delle deleghe vescovili ed alcune scelte pastorali per il prossimo futuro, sono state affrontate dalla Conferenza Episcopale Sarda nel corso della riunione tenuta martedì 19 e mercoledì 20 maggio, la prima dopo tre mesi d’interruzione determinata dall’emergenza Coronavirus.

«Nella sua relazione introduttiva, il presidente S.E. Monsignor Antonello Mura, ha fatto una breve sintesi sui mesi appena trascorsi di forzata quarantena e conseguente interruzione dei sacramenti e delle altre attività pastoralisi legge in una nota del segretario Sebastiano Sanguinetti -. I sacerdoti, insieme ai catechisti, hanno saputo mettere in campo fantasia e uso intelligente dei social sia per la diffusione delle celebrazioni a porte chiuse, sia per mantenere vivo il rapporto educativo con il mondo dei ragazzi e con il servizio della parola agi adulti. Anche la Sardegna, sebbene con numeri ridotti ma pur sempre devastanti, ha pagato il suo prezzo di contagi e di vite umane e continuerà a pagare a caro prezzo le conseguenze devastanti sull’economia e sul versante della produzione e del lavoro. Aspetti, che i Vescovi affrontano con particolare attenzione e preoccupazione insieme alle proprie comunità. In questo tempo di chiusura e di restrizioni delle attività, ha avuto per contro uno straordinario slancio l’azione della Caritas in tutte le Diocesi sarde in termini di interventi e di prossimità con le fasce più povere della società. Si può dire che alla mancanza del culto si è risposto con un surplus di sostegno a persone e famiglie, grazie anche alla straordinaria generosità di enti, esercizi commerciali, produttori e singoli cittadini. E se i temi economici e delle nuove povertà hanno avuto e avranno la necessaria preminenza, non meno delicata e determinante, per i Vescovi, è la questione educativa dei fanciulli e dei ragazzi. Sarà cura della Chiesa sarda, in accordo con le Autorità competenti, predisporre appositi protocolli sanitari per far vivere in sicurezza progetti e iniziative estive rivolte ai ragazzi.»
«Sono state individuate due iniziative per dare risalto a questo periodo di passaggio a una lenta ripresa delle attività istituzionali della Chiesaaggiunge la nota -. Martedì 2 giugno, alle ore 11.00, nella Basilica di Bonaria tutti i Vescovi della Conferenza Episcopale Sarda concelebreranno una Santa Messa (trasmessa in diretta dall’emittente Videolina) per affidare alla Patrona Massima della Sardegna l’intero popolo sardo in questo momento di grande sofferenza. La celebrazione sarà anche l’occasione per un Messaggio unitario di incoraggiamento e di fiducia che i Vescovi rivolgeranno a tutta l’Isola. I Vescovi, ancora, a nome delle rispettive diocesi, hanno deciso di destinare la somma di € 30.000,00 al centro di accoglienza “Il Gabbiano” della Comunità Padre Monti ad Oristano, come gesto di attenzione al mondo della disabilità e per dotarlo di adeguati presidi sanitari.»

Altro tema affrontato è stato il protocollo d’intesa tra la RAS e la CES siglato nel 2016, e riconfermato nelle sue linee generali, con qualche ritocco, nell’incontro che si è tenuto tra la CES ed il presidente Solinas lo scorso mese di dicembre. Tre i tavoli di lavoro attorno a cui si snoda la collaborazione, che si avvale anche di finanziamenti delle due parti: patrimonio e beni culturali ecclesiastici; inclusione sociale e sanità; formazione professionale, istruzione, lavoro.
Procedendo all’attribuzione delle deleghe vescovili per i diversi ambiti pastorali della ragione ecclesiastica, è risultato il seguente organigramma.
– Monsignor Antonello Mura: Comunicazioni sociali e Insegnamento della Religione Cattolica.
– Monsignor Giuseppe Baturi: Dottrina delle Fede, Annuncio e Catechesi; Pastorale sociale e del lavoro; Osservatorio Giuridico Regionale.
– Monsignor Roberto Carboni: Evangelizzazione dei Popoli e Cooperazione tra le Chiese; Tutela dei minori.
– Monsignor Gian Franco Saba: Cultura, Educazione, Scuola e Università; Ecumenismo e dialogo interreligioso.
– Monsignor Sebastiano Sanguinetti: Liturgia e lingua sarda nella liturgia; Beni Culturali ed Edilizia di Culto; delegato per l’attuazione del protocollo d’Intesa RAS-CES
– Monsignor Giovanni Paolo Zedda: Caritas; Migranti; Pastorale della salute; Progetto Policoro.
– Monsignor Mauro Maria Morfino: Clero e vita consacrata, Commissione presbiterale Regionale, CISM e USMI.
– Monsignor Corrado Melis: Apostolato dei laici; Pastorale giovanile e vocazionale; Pastorale familiare.
– Monsignor Arrigo Miglio: Sovvenire al sostegno economico alla Chiesa.
– Monsignor Ignazio Sanna: Pastorale del turismo.
– Monsignor Mosè Marcia, affiancherà Monsignor Melis con delega per la Pastorale Familiare.

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La Settimana Santa 2020 è caratterizzata da numerose novità liturgiche legate al contenimento del contagio da Covid-19. Così come stabilito della indicazioni della Conferenza Episcopale Italiana, tutti i riti si svolgeranno «senza concorso di popolo ed evitando concelebrazioni» ma in modo che anche in tempo di emergenza e di quarantena il «momento più importante dell’anno liturgico» sia vissuto nella maniera più intensa e partecipata.

I vescovi della Sardegna si sono adoperati per garantire la trasmissione in diretta delle celebrazioni, con il supporto dei mezzi di comunicazione e delle nuove piattaforme social. Ecco il calendario con gli orari delle varie celebrazioni.

Diocesi di Ales-Terralba e Oristano (calendario comune)

Mons. Roberto Carboni celebrerà la Messa in Coena Domini del giovedì santo con la comunità delle Suore Figlie di San Giuseppe nella Casa Generalizia di Oristano alle 17.00. Il venerdì santo presiederà l’Azione Liturgica con la comunità delle Monache Sacramentine di Oristano alle 16.30. L’arcivescovo presiederà la veglia con la Comunità delle Servidoras di Oristano alle 20.00. La domenica di Pasqua mons. Roberto Carboni, amministratore apostolico, celebrerà l’Eucaristia nella Cattedrale di Ales alle 11.00, mentre l’arcivescovo emerito di Sassari, padre Paolo Atzei, celebrerà nella Cattedrale di Oristano alle 10.00.

Tutte le celebrazioni da Oristano saranno trasmesse in diretta TV dell’emittente televisiva oristanese SuperTv (canale 605) e in diretta streaming sul sito chiesadioristano.it. Le celebrazioni da Ales potranno essere seguite in diretta streaming sul canale Youtube e sulla pagina Facebook della diocesi di Ales-Terralba.

Diocesi di Alghero-Bosa

Il vescovo Padre Mauro Maria Morfino presiederà le celebrazioni del Triduo pasquale e della Pasqua di Risurrezione nella Cattedrale dell’Immacolata Concezione in Alghero. Giovedì santo la Messa in Coena Domini avrà inizio alle 18.00. Venerdì santo l’Azione Liturgica della Passione e Morte del Signore è in programma per le 16.00. Il giorno seguente, la veglia pasquale è prevista per le 21.00. La domenica di Pasqua, la celebrazione eucaristica sarà alle 10.00.

Le dirette streaming sono garantite sul sito della diocesi di Alghero-Bosa diocesialghero-bosa.it e su Youtube. Per quanto concerne le dirette televisive, sono confermate su Catalan TV (canale 18) e su Sardegna 1 (canale 19). La celebrazione eucaristica della Pasqua di Risurrezione sarà trasmessa in diretta su Catalan TV e su Sardegna 3 (canale 272).

Diocesi di Cagliari

L’arcivescovo, mons. Giuseppe Baturi, presiederà le celebrazioni del Triduo pasquale e della Pasqua di Risurrezione nella Cattedrale di Cagliari. Giovedì santo la Messa in Coena Domini avrà inizio alle 17.00. Venerdì santo l’Azione Liturgica della Passione e Morte del Signore sempre alle 17.00. Il giorno seguente, la veglia pasquale avrà inizio alle 21.30. La domenica di Pasqua la celebrazione eucaristica avrà inizio alle 10.00.

Tutte le celebrazioni saranno trasmesse su: Sardegna 1 (canale 19), EjaTv (canale 172) e sulla pagina Facebook della Diocesi.

Diocesi di Iglesias

Mons. Giovanni Paolo Zedda celebrerà la Messa in Coena Domini del giovedì santo nella Cattedrale di Santa Chiara, a Iglesias, alle 18.30. Il venerdì santo presiederà l’Azione Liturgica della Passione e Morte del Signore sempre alle 18.30. Il giorno seguente il vescovo presiederà la veglia pasquale alle 21.30. La domenica di Pasqua mons. Giovanni Paolo Zedda presiederà l’Eucaristia nella Cattedrale alle 10.00.

Sarà possibile seguire le celebrazioni in streaming su Facebook sulla pagina della diocesi di Iglesias.

Diocesi di Lanusei e Nuoro (calendario comune)

Mons. Antonello Mura celebrerà la Messa in Coena Domini del giovedì santo nella Cattedrale di Nuoro alle 19.00. Il venerdì santo presiederà l’Azione Liturgica della Passione e Morte del Signore dalla Cattedrale di Lanusei alle 17.00. Per il giorno seguente è in programma la veglia pasquale dalla Cattedrale di Nuoro alle 20.00. La domenica di Pasqua mons. Antonello Mura presiederà l’Eucaristia nella Cattedrale di Lanusei alle 10.00.

Sarà possibile seguire le celebrazioni in diretta su Telesardegna (canale 14) o sul sito dell’emittente. Le stesse celebrazioni potranno essere seguite in streaming anche da Facebook sulla pagina de L’Ortobene e di Ogliastra Web e sulla radio dalle frequenze di Radio Barbagia.

Diocesi di Ozieri

Mons. Corrado Melis celebrerà la Messa in Coena Domini del giovedì santo nella Cattedrale di Ozieri a partire dalle 18.00. Venerdì santo l’Azione Liturgica della Passione e Morte del Signore è prevista sempre per le 18.00. Il giorno seguente, la Veglia pasquale avrà inizio alle 21.00. La domenica di Pasqua la celebrazione eucaristica sarà alle 10.30.

Tutti gli appuntamenti potranno essere seguiti in diretta streaming attraverso la pagina Facebook della diocesi di Ozieri.

Diocesi di Sassari

L’Arcivescovo, mons. Gian Franco Saba, presiederà le celebrazioni del Triduo pasquale e della Pasqua di Risurrezione nella Cattedrale di San Nicola a Sassari. Giovedì santo la Messa in Coena Domini avrà inizio alle 16.30. Alle 19.30 dopo la visita delle “Sette Chiese”, l’Arcivescovo presiederà l’adorazione eucaristica dalla Cattedrale di San Nicola. Venerdì santo l’Azione Liturgica della Passione e Morte del Signore avrà inizio alle 16.30. Il giorno seguente, la veglia pasquale è in programma alle 20.30. La domenica di Pasqua la celebrazione eucaristica sarà alle 10.

Tutte le celebrazioni saranno trasmesse in diretta streaming sul canale Youtube della Diocesi, Canale 12 e IsolaTv (canale 214).

Diocesi di Tempio.Ampurias

Il vescovo mons. Sebastiano Sanguinetti presiederà le celebrazioni del Triduo pasquale e della Pasqua di Risurrezione nella Cattedrale di San Pietro a Tempio Pausania. Giovedì santo la Messa in Coena Domini avrà inizio alle 17.00. Venerdì santo l’Azione Liturgica della Passione e Morte del Signore è prevista per le 15.30. Il giorno seguente, la veglia pasquale avrà inizio alle  20.30. La domenica di Pasqua la celebrazione eucaristica sarà alle 10.00.

Sarà possibile seguire le celebrazioni su Gallura TV e  Radio Tele Gallura. Disponibile anche la diretta streaming dalla pagina Facebook del Vicariato urbano Tempio Pausania e dalla pagina di Gallura Live.

 

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«La commemorazione dei caduti e dei dispersi nelle deportazioni naziste nei campi di concentramento rappresenta un momento di ricordo e riflessione per tenere viva la memoria e l’attenzione sull’orrore della Shoah e su tutti i crimini perpetrati dal nazifascismo prima e durante la Seconda Guerra mondiale.»

Lo ha dichiarato il sottosegretario di Stato alla Difesa, Giulio Calvisi, intervenendo oggi alla cerimonia organizzata dal sindaco di Padru, Antonio Satta. All’evento hanno partecipato il prefetto di Sassari, Maria Luisa D’Alessandro; l’assessore della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, Andrea Biancareddu; il vescovo di Ozieri, Sua Eccellenza monsignor Corrado Melis; il comandante della Brigata “Sassari”, generale Andrea Di Stasio; le associazioni combattentistiche e d’Arma; la Banda Musicale della Brigata “Sassari, insieme ai docenti e agli studenti delle scuole di Padru ed Olbia.

«La presenza dei giovani studenti delle scuole di Padru ed Olbia – ha aggiunto il sottosegretario della Difesa – testimonia la volontà dei singoli cittadini, delle Istituzioni e delle Associazioni di tramandare gli ideali di valore, coraggio e pace alle nuove generazioni, che sono il futuro del nostro Paese.»

«Una giornata quella di oggi, dunque – ha concluso Giulio Calvisi – che non deve finire qui, ma che deve essere riferimento per il nostro impegno e le nostre azioni. Perché il seme del male non germogli di nuovo e perché non trovi nella nostra vita civile, nella nostra quotidianità, terreno fertile per attecchire e rafforzarsi.»

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«Esprimo anche a nome della Giunta regionale i migliori auguri di buon lavoro affinché la collaborazione della Regione con i vescovi sardi prosegua proficuamente nell’interesse della comunità. Con la Conferenza Episcopale Sarda abbiamo avviato un percorso virtuoso e positivo che attraverso il dialogo e l’ascolto sta portando buoni frutti che si traducono in servizi che sostengono il processo di crescita ed educazione di tantissimi sardi.»

Lo ha affermato il presidente della Regione Christian Solinas dopo aver appreso dell’elezione di monsignor Antonello Mura, vescovo di Nuoro ed amministratore apostolico di Lanusei, quale nuovo presidente della Conferenza Episcopale Sarda.
Il presidente della Regione ha altresì espresso «l’augurio di buon lavoro nell’impegno cristiano» anche al vice presidente della CES, Monsignor Giuseppe Baturi e ai nuovi componenti della Commissione per il Seminario Regionale Sardo: monsignor Mauro Maria Morfino, monsignor Roberto Carboni e monsignor Corrado Melis.

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Mons. Antonello Mura, vescovo di Nuoro, è il nuovo presidente della Conferenza Episcopale Sarda. E’ stato eletto oggi, nel corso della riunione straordinaria della Conferenza Episcopale Sarda, tenutasi presso il Centro di spiritualità NS del Rimedio a Donigala Fenughedu, essendo scaduti per fine mandato il presidente monsignor Arrigo Miglio ed il vice presidente monsignor Ignazio Sanna, si è proceduto all’elezione dei loro successori. Monsignor Antonello Mura, vescovo di Nuoro e amministratore apostolico di Lanusei è stato eletto presidente. Monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari, è stato eletto vice presidente.

Si è pure proceduto all’elezione della Commissione per il Seminario Regionale Sardo, che risulta così composta: monsignor Mauro Maria Morfino, monsignor Roberto Carboni, monsignor Corrado Melis.

È stata altresì eletta la Commissione per la Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna nelle persone di monsignor Giuseppe Baturi, monsignor Gian Franco Saba, monsignor Antonello Mura.

Sebastiano Sanguinetti – segretario CES

S.E. Mons. Antonello Mura è nato a Bortigali (NU), diocesi di Alghero – Bosa, il 28 dicembre 1952; ordinato presbitero il 1° agosto 1979; eletto alla sede vescovile di Lanusei il 31 gennaio 2014; ordinato vescovo il 25 marzo 2014; trasferito a Nuoro il 2 luglio 2019.

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Dai pastafariani ai maradoniani, sono circa trecento le nuove forme di fede in Italia, che tra il pullulare di sette e santoni, mitizzano le realtà più diverse senza trovare la via alla comprensione del sacro. Il dato è emerso durante il convegno “Il sacro, la memoria, il tempo”, organizzato nei giorni scorsi al Villino Ricci dall’Istituto Camillo Bellieni per analizzare, attraverso un confronto tra studiosi, teologi, scienziati e artisti, lo smarrimento dei valori dell’uomo contemporaneo.

Un’iniziativa molto partecipata il cui senso è stato suggellato dalla presenza di una copia della sacra sindone a grandezza naturale, realizzata dalle Acli di Oristano per stimolare la riflessione e l’interesse intorno ai segni della fede.

Profondo e articolato l’intervento di Gaspare Mura della Pontificia Università Urbaniana, sull’ambiguo ritorno del sacro nella cultura post moderna. Una cultura caratterizzata a suo dire dal relativismo esistenziale, che trova riscontro anche nelle scienze umane, come sociologia o psicanalisi. Sarebbe questa una delle cause del dilagare di tante nuove forme di fede. Tra le citazioni di Gadamer, Levinas e altri filosofi, altro chiaro riferimento è stato quello a Ratzinger, per cui, al fine di orientarsi e salvaguardare la fede autentica dal sacro che apparteneva già ai miti del paganesimo, la Chiesa si è avvalsa fin dalle origini del logos della filosofia.

Un collegamento tra la sacralità e i valori umani è stato fatto da monsignor Corrado Melis, vescovo di Ozieri.

C’è un ritorno verso la spiritualità necessario non solo al fine di recuperare la dimensione divina – ha spiegato l’alto prelato – ma anche quella umana, che trasversalmente abbraccia le nostre relazioni ed i valori.

La sacralità dell’arte è stata invece indagata da Roberto Puzzu. Prendendo le mosse da “Lo spirituale nell’arte” di Kandinsky, Roberto Puzzu ha illustrato il virtuoso esperimento d’arte realizzato negli spazi di Molineddu a pochi chilometri da Sassari.

Il tema del tempo è stato approfondito dal punto di vista delle neuroscienze dalla docente dell’Uniss Franca Deriu, che ha spiegato il rapporto tra tempo e memoria, e come le emozioni e lo stato mentale riescano ad alterarne la percezione.

Daniela Masia, dirigente delle Acli di Oristano, ha proposto un’analisi sul tempo della collettività e quello dell’individualità, dalla quale è emerso un fenomeno di smarrimento della socialità contemporanea. A concludere gli interventi è stato Michele Pinna, direttore scientifico Is.Be, che ha illustrato  la sacralità del vivere e morire in Salvatore Satta, autore de “Il giorno del giudizio” e grande giurista, introducendo il concetto di una dimensione sacrale anche all’interno della sfera del diritto. Una dimensione che nella lezione del grande scrittore travalica i confini della scienza giuridica per proiettarsi in una dimensione trascendente.