29 March, 2024
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E’ stato proiettato venerdì sera, nella sala conferenze del Consorzio industriale provinciale Carbonia Iglesias, il film “Fino in fondo”, scritto e diretto da Tomaso Mannoni e Alberto Badas, musiche di Alessandro Pintus e Stefano Rachel, mix audio di Edoardo Sirocchi. 

La serata, a ingresso libero e gratuito, è stata promossa dall’Associazione Enti Locali Per Lo Spettacolo in collaborazione con il Centro Servizi Culturali Carbonia-Iglesias della Società Umanitaria.

«Quando il lavoro finisce inizia la rabbia! Lavoratori del polo industriale del Sulcis sono determinati a lottare seguendo l’esempio storico dei padri uniti da un irrinunciabile oggetto di identità: il casco!»

Il film ripercorre le tappe della grande vertenza per il lavoro del Sulcis Iglesiente, a partire dalla visita dei ministri Corrado Passera e Fabrizio Barca alla Grande miniera di Serbariu del 12 novembre 2012, conclusasi, in un clima pesantissimo, con la firma del Piano Sulcis. Protagonisti i lavoratori in lotta per le grandi vertenze Alcoa, Eurallumina, Ex Ila. I registi – alla proiezione era presente Tomaso Mannoni – hanno proposto immagini e interviste realizzate nel territorio, a Cagliari e a Roma.

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13/11/2012 – 13/11/2015: tre anni fa la Grande Miniera di Serbariu è stato teatro di una delle giornate che hanno segnato la storia recente del Sulcis Iglesiente, conclusasi con la firma del Piano Sulcis, alla presenza dei ministro Corrado Passera e Fabrizio Barca, del sottosegretario Claudio De Vincenti, del presidente della Giunta regionale Ugo Cappellacci e del presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo. Molti hanno sperato che quel giorno potesse segnare il punto di svolta per il rilancio socio-economico del territorio ma oggi, a distanza di tre anni, si può dire che quelle speranze sono andate per lo più deluse e di essere quantomeno in presenza di un allungamento dei tempi che preoccupa non poco per una situazione che è andata via via aggravandosi sempre più.

L’unico vero atto concreto maturato in questi tre anni è stato il decollo della fiscalità di vantaggio per le micro e piccole imprese. Lo stato delle cose è sotto gli occhi di tutti, aggravato nelle ultime ore dall’annuncio dell’amministratore delegato Carlo Lolliri del rischio di chiusura della Portovesme srl.

Per capire ciò che era stato programmato quel 13 novembre di tre anni fa e quindi ciò che è stato fatto e ciò che invece c’è ancora da fare, riproponiamo l’articolo pubblicato nel n° 252 del periodico cartaceo “La Provincia del Sulcis Iglesiente” del 30 novembre 2015, che racchiudeva gli impegni assunti da Governo e Regione con la sottoscrizione del Piano Sulcis.

«Il 13 novembre 2012 è una data destinata a segnare una tappa importante nella storia del territorio del Sulcis Iglesiente. Scelta per ospitare la visita di due ministri, Corrado Passera (Sviluppo economico) e Fabrizio Barca (Coesione territoriale) e di un sottosegretario, Claudio De Vincenti (Sviluppo economico), giunti per affrontare con tutte le altre rappresentanze istituzionali e sociali, dalla Giunta regionale ai 23 comuni della provincia di Carbonia Iglesias, oltre che con organizzazioni sindacali e associazioni delle diverse categorie, è stata vissuta in un clima di grandissima tensione per le manifestazioni di protesta di diverse centinaia di lavoratori di cui scriviamo nella pagina seguente e si è conclusa con un atto concreto: il protocollo d’intesa per la definizione di obiettivi e condizioni generali di sviluppo e l’attuazione dei relativi programmi nel “Sulcis Iglesiente”. Nel corso della giornata, la delegazione governativa ha preso in esame, con gli esponenti delle istituzioni regionale, provinciale e locale, e con le organizzazioni sindacali e imprenditoriali, le principali problematiche industriali e occupazionali, tra le quali quelle di Alcoa, Eurallumina, Portovesme e Carbosulcis, e le prospettive di sviluppo del territorio.

Le linee-guida del “Piano Sulcis” si sviluppano nel seguente quadro di riferimento (passaggi integrali):

a) salvaguardia del tessuto produttivo attraverso iniziative industrialmente sostenibili con particolare riferimento al settore della metallurgia non ferrosa, in un’ottica di efficientamento energetico, ecologico ed economico. Nell’ambito della strategia energetica nazionale, si procederà al contenimento dei costi per le imprese energivore – secondo quanto disposto dalla normativa europea – in modo da assicurare condizioni di competitività anche per le attività collocate nel Sulcis Iglesiente;

b) realizzazione in un Centro di eccellenza “carbone pulito” nel quadro di un polo tecnologico di ricerca e produzione di energia ecocompatibile all’interno del quale verrà avviata anche una sperimentazione sul CCS (progetto integrato minieracentrale-cattura-stoccaggio Co2);

c) realizzazione delle infrastrutture indispensabili a creare le condizioni per la realizzazione di nuove iniziative settoriali e imprenditoriali;

d) individuazione di nuove prospettive di sviluppo con particolare attenzione alle seguenti macro aree:

• filiera dell’energia pulita e dell’agro-energia eco-compatibile: produzione di apparati, di combustibili, di impianti generatori e connesse attività di ricerca applicata, innovazione e alta formazione. In questo ambito si esprime l’impegno condiviso a favorire nel Sulcis Iglesiente lo sviluppo di una filiera innovativa per lo stoccaggio e la distribuzione di gas naturale, anche in relazione al futuro raggiungimento del territorio sardo da parte del gasdotto Galsi;

• filiera del risanamento ambientale: depurazione del territorio, recupero e trasformazione dei rifiuti, produzione di apparati tecnici e scientifici;

• filiera agro-alimentare peculiare del territorio;

• filiera del turismo con particolare valorizzazione di quello generato da attività nautiche (ospitalità di persone e mezzi, supporti sia tecnici che commerciali) e dalla peculiarità storica e ambientale del territorio (a partire da quella mineraria). In questo ambito Governo, Regione ed Enti locali sono impegnati a dare operatività (sulla base dell’intesa con Regione ed Enti locali soci) alle misure necessarie a dare piena operatività in tempi stretti al Parco Geominerario.

Nella fase di elaborazione dei progetti operativi, queste indicazioni saranno necessariamente intrecciate con le indicazioni nel frattempo espresse dalle istituzioni locali e dalle associazioni operanti nel territorio;

e) definizione di adeguati piani di formazione e riqualificazione professionale con l’obiettivo fondamentale di realizzare collegamenti funzionali ed operativi con i migliori centri di eccellenza (dando priorità a quelli già esistenti nella Regione) per ognuna delle filiere innovative individuate.

f) sviluppo dei centri di ricerca già esistenti sul territorio e realizzazione di un nuovo polo specializzato nelle tecnologie del risanamento ambientale dei suoli e delle acque;

g) definizione di una adeguata governance per la realizzazione, fin dalla fase di progettazione, delle complesse iniziative di cui si compone un piano di sviluppo territoriale.

Entro 60 giorni sarà sottoscritta tra tutti gli Enti interessati una specifica intesa attuativa, in particolare per le questioni di natura autorizzativa. La dotazione finanziaria complessiva del Piano è di circa 451 milioni di euro, così distribuiti. Infrastrutture.

La Regione Sardegna ha già deliberato la realizzazione dei seguenti interventi aventi carattere infrastrutturale:

a) infrastrutturazione energetica dell’area industriale di Portovesme, per un importo pari a 20 milioni di euro;

b) centro di eccellenza energia pulita, per un importo di 8,356 milioni di euro;

c) sistema approdi minerari, per un importo pari a 5,6 milioni di euro;

d) porti di Calasetta e Portoscuso, per un importo di 1,4 milioni di euro;

e) porto di Carloforte, per un importo pari a 2,5 milioni di euro;

f) collegamento idrico Tirso Flumendosa-Sulcis Iglesiente, per un importo di 50 milioni di euro;

g) impianto di depurazione di Sant’Antioco, per un importo pari a 6,6 milioni di euro;

h) collettori fognari di Iglesias, per un importo di 1,2 milioni di euro; per un totale di 95,656 milioni di euro.

I seguenti interventi di natura infrastrutturale, ritenuti invarianti, troveranno copertura sulle risorse programmaticamente disposte dalle delibera CIPE 93/2012 a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007/2013.

Interventi invarianti da individuare:

i) portualità di Portovesme, per un importo di 7 milioni di euro;

j) area franca di Portovesme, per un importo di 1 milione di euro;

k) allargamento della SS 195 nel tratto Carbonia-San Giovanni Suergiu-Giba per un importo di 30 milioni di euro; per un totale di 38 milioni di euro.

Interventi in istruttoria, da valutare congiuntamente alla Regione Sardegna, ai fini della loro eventuale invarianza:

l) sistema portuale turistico Sulcis Iglesiente;

m) porto di Sant’Antioco; per un totale fino a 34 milioni di euro.

Ambiente e bonifiche. Gli impegni già assunti con apposite intese in materia di bonifiche ambientali e di risanamento dei suoli occupati, sottoscritte dalle maggiori imprese operanti nel Sulcis (Alcoa spa, Eurallumina spa, Portovesme srl, ecc.) con le autorità regionali e nazionali competenti, nonché con le organizzazioni sindacali interessate, costituiscono parte integrante del protocollo d’intesa. Ad esse si farà riferimento in sede di attuazione dei piani di intervento in materia ambientale già deliberati o da deliberare.

La Regione Sardegna ha già deliberato il 31 luglio scorso la realizzazione dei seguenti interventi aventi carattere infrastrutturale:

a) bonifiche aree minerarie, per un importo di 53,84 milioni di euro;

b) sito di raccolta valle San Giorgio, per un importo di 27,382 milioni di euro;

c) bonifica ex Sardamag – Sant’Antioco, per un importo di 1 milione di euro.

d) riduzione inquinamento valle rio San Giorgio, per un importo di 31,71 milioni di euro;

e) macro area Montevecchio Levante progetto stralcio sito di raccolta, per un importo di 23,5 milioni di euro;

f) macro area Montevecchio Ponente progetto stralcio sito di raccolta, per un importo di 40,236 milioni di euro; per un totale di 177,668 milioni di euro.

Interventi a sostegno delle filiere produttive.

Per il sostegno alle filiere produttive, la Regione Sardegna gha già deliberato il 31 luglio scorso la realizzazione di interventi per la valorizzazione delle filiere agroalimentari per un importo pari a 10 milioni di euro. Per il finanziamento di investimenti produttivi nell’area del Sulcis, si aggiunge il rifinanziamento dei contratti di sviluppo per 90 milioni di euro a valere vuoi in via straordinaria sulle risorse liberare dal PON SILL 2000/2006 per effetto del decreto del ministro dello Sviluppo economico del 28 settembre 2012, vuoi sull’eventuale ridestinazione in sede normativa, che il Governo auspica, delle risorse versate dalle imprese condannate dalla Commissione Europea per l’indebita fruizione di agevolazioni sulle tariffe elettriche per la quota riferita alle imprese ubicate nell’area del Sulcis. Le risorse assegnate alla Call for Proposal affidata all’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa (Invitalia) per raccogliere idee di sviluppo per il Sulcis, provenienti da contesti anche internazionali, vanno da un minimo di 55,7 milioni di euro ad un massimo di 89,7 milioni di euro. I tempi di attuazione del Piano saranno definiti da un crono-programma predisposto congiuntamente da Governo e Regione. Il protocollo prevede che venga assicurata continuità agli strumenti di tutela ed integrazione al reddito già in essere o in corso di implementazione, e azioni innovative o sperimentali da definire anche con il concorso delle parti sociali e in coerenza con le normative europee vigenti. La tutela del reddito interesserà l’insieme dei lavoratori occupati presso aziende appartenenti ai diversi settori industriali coinvolti nella crisi e l’utilizzo degli ammortizzatori sociali dovrà essere coerente con i tempi di implementazione ed attuazione delle iniziative previste nel Piano Sulcis del protocollo d’intesa. In accordo con le parti sociali verranno esaminati progetti di formazione, riqualificazione professionale e avviamento al lavoro.

La gestione dei complessi sistemi di formazione, riqualificazione e avviamento al lavoro, richiede competenze adeguate, rigore gestionale e reale potere decisionale e, a tal fine, verrà istituita, a carattere sperimentale, una “cabina di regia” affidata a persona con caratteristiche adeguate e capacità manageriale superiore individuate e selezionata di come accordo tra Governo e Regione, sulla base di severi criteri selettivi.

Giampaolo Cirronis

giampaolo.cirronis1@tin.it

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DirezioneRegionaleItaliaUnica

Prende forma anche in Sardegna Italia Unica, il movimento politico guidato a livello nazionale dall’ex ministro Corrado Passera che si colloca in un’area liberale, moderata e alternativa al “Renzismo”.

La Direzione regionale riunita a Tramatza venerdì pomeriggio, ha nominato i coordinatori provinciali (il partito è strutturato localmente sugli otto collegi elettorali regionali) che affiancheranno il coordinatore regionale Tore Piana e gli altri quadri dirigenti nella gestione del partito sul territorio.

Il coordinamento di Sassari sarà guidato dall’avvocato Gianfranco Meazza, ex assessore e consigliere comunale di Sassari; per la Gallura il coordinatore è Massimiliano Deledda, ingegnere, consigliere comunale di Monti; per Oristano è stato nominato Piero Casula, ex sindaco di Bosa, consigliere comunale, funzionario dell’Arst; per Nuoro Umberto Puggioni, impegnato nel sociale; per l’Ogliastra Giacomo Usai, geometra, consigliere comunale di Tortolì; per il Medio Campidano Giuseppe Tatti, consigliere comunale di Sanluri, funzionario amministrativo dell’Inps; per il Sulcis Carlo Murru, direttore medico e sanitario dei presidi ospedalieri di Iglesias, già consigliere provinciale a Cagliari (2000-2005) ed ex sindaco di Quartucciu dove attualmente è consigliere comunale; per Cagliari l’ingegner Fiorenzo Fiori, libero professionista. È stato inoltre deciso che faranno parte della direzione regionale il vice segretario vicario Mauro Oggiano, ex assessore al Comune di Sassari, che ricoprirà anche l’incarico di responsabile amministrativo regionale, Gigi Morittu, sindaco di Silanos, e Titino Cau, già vicesindaco di Illorai.

La direzione si è inoltre soffermata su alcuni punti del programma regionale di Italia Unica e che verranno meglio definiti nelle prossime settimane, con l’obiettivo di sottoporre all’attenzione degli elettori una serie di proposte strutturate. In particolare, è stato deciso di prendere una ferma posizione sul progetto di riforma degli enti locali che viene discusso in Consiglio regionale: il giudizio sull’iter che si sta seguendo ma anche sui contenuti che stanno emergendo, dallo scontro sulla seconda città metropolitana richiesta da Sassari ai criteri per la creazione delle unioni dei comuni, è negativo.»

«Siamo preoccupati per la confusione presente nei partiti che sostengono la Giunta Pigliaru, che con le loro idee anziché unire i territori della Sardegna li dividono – dice il coordinatore Tore Piana -. La nostra proposta è invece quella di una Sardegna unica e unita, non con territori di serie a, b e c, come invece vorrebbe il centrosinistra. Non ci limitiamo alle “città metropolitane”, ma preferiamo parlare di tre macroaree, a nord, al centro e al sud, in cui suddividere la nostra isola e che trovano già un riconoscimento nella nuova legge elettorale nazionale. Macroaree che rispondono ad esigenze di carattere amministrativo nonché economico e sociale.»

Contestualmente, si introdurrebbero parametri più alti per le unioni dei comuni, per le quali verrebbe richiesta una soglia minima di 45-50 mila abitanti complessivi.

La Direzione regionale ha espresso critiche anche relativamente all’altra riforma che il Consiglio regionale sta definendo, quella sanitaria. Infine, è stata confermata la presenza in Sardegna a fine novembre del leader nazionale Corrado Passera, che compirà un tour che comprenderà assemblee nelle principali città dell’isola.

Corrado Passera 17

Il viceministro dello Sviluppo economico Claudio De Vincenti è stato nominato sottosegretario della presidenza del Consiglio nel posto lasciato vacante dal neo ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. Claudio De Vincenti conosce molto bene la situazione di crisi in cui versa la Sardegna, avendo seguito in prima persona, prima da sottosegretario del ministero dello Sviluppo economico, poi da viceministro dello stesso Ministero, le vicende legate alle vertenze Alcoa ed Eurallumina e più complessivamente il Piano Sulcis. Il neo sottosegretario della presidenza del Consiglio faceva parte della delegazione ministeriale del Governo Monti che quel 13 novembre 2012 giunse alla Grande miniera di Serbariu, per firmare il Piano Sulcis, in una giornata che rimarrà scolpita nella storia del territorio anche per la “ripartenza in elicottero dalla Grande Miniera” dei ministri dello Sviluppo economico Corrado Passera, del ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca e dello stesso Claudio De Vincenti, in un clima di grandissima tensione.

Claudio De VIncenti 10 copiaFirma del Piano Sulcis 2 copia22 novembre 2012  Mise sottoscrizione protocollo d ' intesa per l' eurallumina

Tore Cherchi 12 copia

A metà maggio il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha delegato le sue funzioni di coordinamento del #Piano Sulcis a Tore Cherchi, ex presidente della #provincia di Carbonia Iglesias, con l’obiettivo di dare impulso all’attuazione dello stesso. La delega non modifica il modello di governance indicato nel protocollo.

Tore Cherchi ha riassunto lo stato di attuazione del Piano Sulcis al 30 giugno 2014 come definito nel protocollo d’intesa concernente gli “obiettivi e le condizioni generali di sviluppo e la attuazione dei relativi programmi nel Sulcis Iglesiente”, sottoscritto a Carbonia il 13 novembre 2013, dai ministri per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, e della Coesione territoriale e del Lavoro, Fabrizio Barca, da lui stesso nella veste di presidente della provincia di Carbonia Iglesias e dai sindaci dei 23 comuni del territorio, che ha trasmesso ai sindaci, che riportiamo integralmente.

OBIETTIVI, RISORSE E GOVERNANCE DEL PIANO

Il Protocollo d’Intesa sul Piano, fissa sette linee guida:

• salvaguardia del tessuto produttivo attraverso iniziative industrialmente sostenibili;

• realizzazione di un Centro di eccellenza per ricerca e produzione di energia eco-compatibile (cd Polo tecnologico energia). E’ compreso il progetto sulla cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica (CCS);

• individuazione di nuove prospettive di sviluppo con particolare attenzione alle macro aree delle: 1) filiera dell’energia pulita e dell’agro-energia eco-compatibile, compresa la realizzazione a Portovesme della base logistica del progetto GALSI per il metano; 2) filiera per il risanamento ambientale; 3) filiera agro-alimentare peculiare del territorio; 4) filiera del turismo, compreso il rilancio del Parco Geominerario.

• definizione di adeguati piani di formazione e riqualificazione professionale compresa la sperimentazione di flex security per i lavoratori espulsi dal ciclo di produzione industriale;

• sviluppo dei Centri di ricerca già esistenti sul territorio e realizzazione di un nuovo polo specializzato nelle tecnologie del risanamento ambientale dei suoli e delle acque;

• definizione di un’adeguata governance anche con il ricorso a misure straordinarie. Si stabilisce che entro 60 giorni, cioè entro il 13 gennaio 2013, i soggetti sottoscrittori del Protocollo, definiscono l’Intesa attuativa.

Le risorse assegnate al Piano con il Protocollo d’Intesa ammontano a 451 mln/€. Con successivi provvedimenti, le risorse sono state integrate sino a 623,8 mln/€. Sono da sommare ulteriori 7,5 mln € assegnati al Comune di Sant’Antioco per interventi ambientali in aree adiacenti a quella della ex Sardamag. Questa cifra è approssimata per difetto poiché non comprende risorse per investimenti di amministrazioni pubbliche, correlati a obiettivi del Piano Sulcis. Le risorse pubbliche sono una leva per investimenti privati che iniziano a prendere consistenza, come nei casi di Eurallumina (188 mln €), Biofuel (230 mln €), 38 piccole imprese dell’agroalimentare e del turismo (… €).

Le risorse sono ripartite per macro-programmi: 1 – Infrastrutture, 167,6 mln/€. Interventi principali: infrastrutturazione energetica Portovesme, 20 mln/€; Polo tecnologico energia, 8,3 mln/€; recupero approdi minerari ed approdi minori, 5,6 mln/€; sistema portuale turistico (Sant’Antioco compreso istmo, Carloforte, Calasetta, Buggerru), 37,9 mln/€; integrazione fabbisogno finanziario per porto industriale Portovesme, 7 mln/€ (da sommare a 8,4 mln/€ già disponibili e non compresi nel prospetto finanziario del Piano); collegamento idrico sistema Flumendosa – Sulcis 50 mln/€ (con successiva deliberazione di GR il fabbisogno finanziario è stato definito in 60 mln/€); adeguamento SS Carbonia – San Giovanni Suergiu – Giba, 30 mln/€; delimitazione zona franca Portovesme 1mln/€; altri interventi 7,8 mln/€. 2 – Ambiente e Bonifiche, 177,7 mln/€, compresi gli interventi nel Guspinese connesso all’Iglesiente. Per interventi ambientali contigui all’area ex Sardamag, erano già disponibili 7,5 mln€. 3 – Interventi a sostegno delle filiere produttive, 100 mln/€, di cui 10 mln/€ sono fondi regionali per bandi per pmi e 90 mln/€ sono fondi statali liberati dal PON SIl 2000/2006, finalizzati a Contratti di sviluppo. 4 – Call for Proposal, cioè il bando internazionale per idee innovative per il Sulcis Iglesiente, 55,7 mln/€. Come detto precedentemente, le risorse assegnate alla data della sottoscrizione del Protocollo sono state successivamente integrate con: 124,4 mln/€ per la fiscalità di vantaggio (2) delle piccole imprese (zona franca urbana); 10 mln/€ per copertura maggiore fabbisogno finanziario del collegamento del sistema idrico del Sulcis a quello del Flumendosa (3); 30 mln/€ dal Pianopluriennale di Ricerca per i programmi del polo tecnologico energia cui si dovrebbero sommare altri 30 milioni di reperimento ancora imprecisato.

Tenuto conto della preesistente disponibilità per il porto industriale di Portovesme (8,4 mln/€), le risorse pubbliche confluenti sul Piano Sulcis valgono 630,3 mln/€. Governance e Modalità operative. Il Protocollo, oltre la già richiamata Intesa attuativa, precisa che:

• la definizione dei tempi di attuazione è fatta con cronoprogramma fissato dalla Regione e dal Governo;

• la gestione avviene attraverso Accordi di Programma, con il supporto di Invitalia;

• si costituisce un Coordinamento rappresentativo di tutte le Istituzioni nazionali, regionale e territoriali;

• per l’attuazione, si ricorre alle risorse professionali interne alle Amministrazioni interessate;

• Il monitoraggio pubblico avviene attraverso il portale Open coesione.gov.it. Il Protocollo contiene una parte relativa ai problemi occupazionali con impegni concernenti: 1) tutela del reddito e ammortizzatori sociali; 2) politiche attive del lavoro e flexsecurity; 3) cabina di regia affidata a persona con “capacità manageriale superiore” per la gestione di “formazione, riqualificazione e avviamento al lavoro” del personale espulso dai cicli produttivi.

SINTESI DELLO STATO DI ATTUAZIONE

Il piano Sulcis per effetto del Protocollo d’Intesa sottoscritto il 13 novembre 2012 fra Stato, Regione ed Enti locali, e di successivi provvedimenti collegati allo stesso Protocollo, ha una dotazione finanziaria di risorse pubbliche di 623,8 milioni di euro. Considerando 7,5 milioni di euro assegnati al Comune di Sant’Antioco per interventi ambientali nell’area contigua con quella ex Sardamag. Il totale è pari a 631,3 milioni di euro. L’attuazione del Piano registra al 30 giugno 2014: fisco per le piccole e micro imprese. L’applicazione del regime fiscale e contributivo di #Zona Franca Urbana (unico caso in Italia) a 4.359 piccole e micro imprese del territorio provinciale per un equivalente di 124,4 milioni di euro, è pienamente operativa. La Regione accantonerà le quote fiscali di competenza (Irap e 70% di Irpef e Ires) per costituire una prima dote finanziaria per l’applicazione del regime di ZFU secondo la modulazione prevista in legge per 14 anni. Sarà valutata la selettività della misura verso in favore delle imprese a maggior prospettiva di sviluppo.

Grande impresa.

• E’ in approvazione in data odierna, il Contratto di Sviluppo (CS) per Eurallumina che investirà 188 milioni di euro. Il CS è agevolato con risorse del Piano Sulcis per circa 8 milioni di euro a fondo perduto e con un finanziamento di 67 milioni di euro da rimborsare in otto anni dal riavvio della produzione. E’ in formulazione un Accordo di Programma per l’ampliamento e la gestione del bacino dei fanghi rossi. Tale accordo è rilevante per avere il dissequestro dello stesso bacino. Si prevede che l’investimento Eurallumina possa dare luogo all’apertura del cantiere a partire dalla fine del primo semestre 2015 (250 occupati in cantiere per 2 anni).

• E’ in via di definizione il Contratto di Sviluppo per la realizzazione di un impianto a Portovesme, per la produzione di biofuel. L’azienda Mossi e Ghisolfi dichiara di voler essere in cantiere all’inizio del 2015. L’occupazione di cantiere è di 600 unità medie per 2 anni, con una punta di 800 unità. L’investimento è stimato in circa 230 milioni di euro, con un’occupazione diretta e indotta di circa 300 unità.

• Alcoa. La Regione è impegnata per la ripresa produttiva. La Regione, preso atto dello stato critico della trattative con Klesch, ha avviato contatti con altri primari produttori. Con uno è in corso una verifica dell’acquisizione degli impianti. D’intesa con il Governo sono offerte condizioni europee di fornitura dell’energia elettrica, ammodernamento in tempi certi delle infrastrutture, il Contratto di Sviluppo per il revamping degli impianti, l’eventuale compartecipazione della finanziaria regionale all’investimento.

Energia
– il rinnovo a fine 2015 del regime di superinterrompibilità per le aziende energivore sarde, per quanto richiesto dal Governo alla UE, è molto incerto. Le aziende metallurgiche dovranno organizzarsi per usare le più favorevoli condizioni del prezzo base dell’energia elettrica in Italia, l’interrompibilità semplice e l’ Interconnector in analogia a quanto accade per l’elettrosiderurgia.

• la Regione ha aperto un confronto con Enel per l’ammodernamento della CTE Grazia Deledda di cui la precedente direzione ha ventilato la dismissione nel 2020.

– nel secondo semestre dell’anno in corso sarà dato impulso accelerato alla preparazione del bando per la centrale da 250 MWe dotata dei dispositivi di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica di cui alla legge 21/02/2014 n.9.

• è in corso l’attività per portare a regime i programmi previsti nel cd Polo Tecnologico dell’energia che impegnano oltre 68 milioni di euro. Il programma è oggetto d’Intesa fra Regione e Governo. Si prevede di avere nel mese di luglio l’intesa nel mese di luglio.

• la miniera Carbosulcis è avviata a chiusura come da delibera della Giunta regionale del 20/12/2013 che ha preso atto di una situazione incompatibile con il regime di aiuto ammesso dalla UE. Il piano all’esame della Commissione UE prevede la chiusura della miniera entro il 2018 con una successiva fase al 2026 di messa in sicurezza. La Regione si riserva di valutare concrete alternative che diano occupazione stabile nel tempo reimpiegandovi i lavoratori più giovani e così usando in modo più produttivo una parte delle risorse destinate alla chiusura della miniera. In ogni caso le misure saranno attuate in modo da prevenire gli impatti sociali negativi.

• Metano. La Regione ha dovuto prendere atto dello stallo pluriennale e delle prospettive negative del programma Galsi, decidendo la fuoriuscita dal Consorzio. E’ in valutazione l’approvvigionamento del metano via terminale di rigassificazione. Portovesme, già individuato come sede logistica del programma Galsi, potrebbe essere, previa valutazione, la sede del rigassificatore.

La Regione intende sbloccare il programma di realizzazione delle reti urbane per il gas, già concesse. Bando di idee per il Sulcis (call for ideas, finanziamento pubblico 55,7 milioni di euro). L’attuazione delle conclusioni del bando ha cumulato notevole ritardo e ha anche imboccato una strada che non offre a tutti i vincitori del bando, l’opportunità di poter realizzare la propria idea attraverso procedure ovviamente concorsuali ad evidenza pubblica. Conseguentemente la Regione ha deciso di a) utilizzare il lavoro fatto nei casi comunque rilevanti, nei quali si ravvisa coerenza solida fra esiti del bando e misure applicative e di modificare queste ultime in alcuni casi di precaria coerenza; b) chiudere in proposito l’intesa con il Governo entro metà luglio; c) convocare i sei soggetti vincitori e i dieci segnalati il giorno 15 luglio 2014, per l’avvio del lavoro; d) aprire nel Sulcis Iglesientela uno sportello dotato di personale qualificato per invitare singolarmente i 158 proponenti idee ed offrire assistenza per la traduzione dell’idea in progetto imprenditoriale, ove interessati.
Bonifiche (177,7 milioni di euro di fonte pubblica, consistenti risorse private). La situazione di Igea Spa, ha comportato la decisione di liquidare l’azienda e di costituire un’Agenzia di cui è stata censurata dalle Autorità competenti la possibilità di assunzione diretta del personale alle dipendenze di Igea. Questo fatto vanifica lo scopo dell’Agenzia. Il paradosso del passato è che l’Igea non ha fatto le bonifiche ( ingenti finanziamenti sono fermi) occupando oltre 250 unità. Ritardi notevoli si registrano nei programmi di bonifica delle aree minerarie e industriali. Fra queste ultime si segnala il caso dell’area ex Sardamag. Di norma questi ritardi condizionano anche lo sviluppo di altri programmi di investimento per turismo e porti e di infrastrutture funzionali agli obiettivi del Piano. La Regione ha l’obiettivo complesso sul piano giuridico (bisogna evitare censure sugli aiuti di Stato) di rimettere l’azienda in condizioni di piena operatività per custodire i siti dismessi e fare le bonifiche. Filiera agroalimentare peculiare del territorio e filiera del turismo. Si attribuisce particolare rilevanza a queste filiere per le potenzialità di crescita. E’ stato effettuato un primo bando per le due filiere. Sono pervenute complessive 38 richieste (20 turismo e 18 agroalimentare) con una richiesta di incentivi di 6,1 milioni di euro a fronte di 10 milioni di euro di dotazione del bando. L’esito del bando (richieste notevolmente inferiori alle disponibilità) indica che sono cruciali le azioni per aiutare l’impresa locale a crescere e attrarre imprese dall’esterno. Su queste filiere impattano una parte significativa degli investimenti in infrastrutture (acqua, porti, strade). Anche le idee emerse nella apposita Call for Proposal (vedi più navanti) in parte cospicua riguardano questi settori.

Relativamente agli investimenti di imprese nel turismo, è necessario riflettere sui seguenti dati di fatto:

• negli anni 2006/2007 è stato effettuato il Bando internazionale LUXI, per la cessione di Masua, Monti Aguxau (base 32,5 miloni €) e di Ingurtosu (11 milioni €). Nonostante l’iniziale interesse di qualificati gruppi, le gare sono andate deserte per incertezze legate alle bonifiche, vincoli, costi etc.

• nel 2008 è stato effettuato il Bando internazionale MINAS concernente Buggerru, laveria e villaggio Pranu Sartu, Sant’Antioco, ex Sardamag e Palmas Cave, Gonnesa, Villaggio Norman e Seruci. Il bando è andato deserto per identiche ragioni, dopo la due diligente di taluni gruppi imprenditoriali.

• non hanno avuto sviluppi concreti gli studi avviati per riconversione per finalità turistiche e produttive dei siti di Monteponi, San Giovanni, Campo Pisano.

• sono state censite proposte di investimento privato su aree non minerarie nei Comuni di Arbus, Buggerru, Gonnesa, Sant’Antioco, Masainas. Questi investimenti sono in stallo per ragioni di autorizzazione o si incompatibilità con i vincoli ambientali.

• La Regione esaminerà il problema in raccordo con i Comuni per darvi soluzione. Parco geominerario. L’Amministrazione regionale intende rendere pienamente operativo il Parco. Al riguardo delibera entro la prima decade di luglio che il PGM assuma compiti diretti e preminenti nella gestione del complesso dei beni e dei siti di archeologia mineraria, d’intesa con i Comuni e con Igea. La Regione incarica inoltre il PGM di avviare gli studi e la procedura per il riconoscimento Unesco del patrimonio minerari sardo. E’ favorevole a una perimetrazione dei siti che riduca al minimo la necessità di acquisizione del preventivo parere del PGM sull’edilizia.
Porti del Sulcis.
– Sant’Antioco, Carloforte, Calasetta (34 milioni di euro, compreso l’attraversamento del’istmo). L’istruttoria preliminare ha portato alla condivisione fra Regione, Comuni di Sant’Antioco e Calasetta e Direzione marittima dei piani come emergono dalla studio di fattibilità effettuato dalla Provincia e validato dal Nucleo di Valutazione degli Investimenti Pubblici della Regione. Deve essere effettuata la riunione congiunta con il Comune di Carloforte. L’istruttoria in corso porta verso la progettazione e la presentazione al mercato delle opportunità di investimento con apporto di capitale privato.

• Buggerru. L’escavo già finanziato, è bloccato dal ministero dell’mbiente che richiede una preliminare Valutazione d’Impatto ambientale. E’ altresì necessario definire una soluzione strutturale per prevenire e/o mitigare futuri insabbiamenti. Al riguardo possono intervenire un insieme di misure consistenti nell’organizzazione di un servizio di dragaggio cadenzato nel tempo e nella realizzazione di nuove infrastrutture di protezione. Uno studio funzionale anche a dare maggiore sicurezza al porto, quantifica in 15 milioni di euro il costo delle nuove infrastrutture. Dalla revisione del quadro finanziario del Piano possono essere ricavati 5 milioni di euro da destinare al porto di Buggerru. Questa somma consente di azioni di raccordo fra l’attuale programma di escavo e la situazione di regime.

• Approdi minerari e approdi del basso Sulcis (circa 7 milioni di euro).

Il programma in corso è stato finanziato dalla Provincia e in parte è delegato ai Comuni per l’attuazione.

Infrastrutture.

• porto industriale di Portovesme. L’obiettivo principale è realizzare l’escavo per rendere disponibile la grande banchina ovest completata da anni. Sono disponibili 15,4 mln/€. La Giunta regionale ha adottato in data 26/11/2013 la delibera di attribuzione al Consorzio industriale di Portovesme dell’attuazione del programma. A tal fine è stata sottoscritta (metà aprile, circa 16 mesi dopo la disponibilità delle risorse) una convenzione fra Consorzio ed assessorato dell’Industria. Quest’ultimo ha il compito di approvare il progetto. In una riunione fra Regione, Comune, Consorzio e Direzione marittima è stata condivisa la proposta del Consorzio del ricorso all’appalto integrato che, senza imprevisti, porterebbe alla realizzazione del’opera in trenta mesi. Il giorno 8 luglio si svolgerà a Roma una riunione con il i Ministeri dell’Ambiente e dei Trasporti per la condivisione del programma.

• Strade, 30 milioni. direttrice Carbonia, Giba, Nuxis. La delibera della GR del 11/02/2014 individua come soggetti attuatori, il comune di San Giovanni (3 mln/€ per allargamento strada provinciale (progetto preliminare preparato dalla Provincia) e all’ANAS per quanto insiste su strade statali. L’istruttoria dell’assessorato dei LLPP e dell’Anas ha perfezionato il programma che risulta così articolato: adeguamento della SP 75, 3 milioni euro, attuatore Comune di San Giovanni Suergiu; adeguamento della SS. 195 e 293, 18 milioni di euro, attuatore ANAS; messa in sicurezza della SP 73, 1 milione euro, soggetto attuatore comune Santa Anna Arresi, a completamento dell’intervento già avviato dalla Provincia, circonvallazione Sant’Antioco, 8 milioni di euro.

• Collegamento del bacino idrico del Sulcis con quello regionale del Flumendosa,60 mln/€, programma in capo all’assessorato dei LLPP. Una delibera regionale individua l’ENAS come soggetto attuatore. Si noti che ENAS ha a disposizione i fondi per la progettazione. Le risorse già assegnate sono state reindirizzate dalla precedente amministrazione regionale verso altri interventi. L’opera ha l’obiettivo di affrancare il Sulcis dalle periodiche crisi idriche, e ha carattere strategico riconosciuto. L’impegno di questa amministrazione è di ripristinare gli stanziamenti necessari. Politiche attive del lavoro e sostegno al reddito. Per la sperimentazione delle politiche attive del lavoro è stata costituita cabina di regia presieduta da Paolo Reboani, presidente di Italia Lavoro. L’applicazione delle misure di sostegno del reddito è regolare per i lavoratori diretti delle aziende in crisi mentre incontra ritardi inaccettabili per i lavoratori indiretti delle manutenzioni.

Questi i punti in via di definizione o da definire:

• Governo e Regione devono definire una soluzione per la copertura dei lavoratori dell’indotto Alcoa, come previsto nel Protocollo e negli atti successivi.

• Per i lavoratori Eurallumina la Cig in deroga cessa a fine agosto. Per i successivi 4 mesi è da valutare la possibilità di una nuova copertura per crisi aziendale o il ricorso alla Cig per ristrutturazione.

• In via generale il Decreto del Governo sugli ammortizzatori sociali pone notevoli problemi in tutta la Sardegna ed eccezionalmente rilevanti nel Sulcis dove si concentrano 4.932 lavoratori assistiti da ammortizzatori sociali in deroga su un totale sardo di circa 14.000 lavoratori nella stessa situazione. Occorre definire come fronteggiare la situazione.

• Le politiche attive del lavoro hanno segnato il passo per l’incertezza sugli sbocchi occupazionali verso cui indirizzarle. Gli sviluppi più recenti riguardano le decisioni sugli investimenti Eurallumina e Biofuel. A questi dovrebbero aggiungersi quelli delle reti metanifere già concesse. Il piano giovani è un’altra opportunità. La cabina di regia ha temi concreti su cui impostare le politiche attive del lavoro. Lo sviluppo del Piano Sulcis è stato condizionato è stato condizionato dalla Governance.

A metà maggio il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha delegato le sue funzioni di coordinamento con l’obiettivo di dare impulso all’attuazione del Piano. La delega non modifica il modello di governance indicato nel protocollo.

Firma del Piano Sulcis 2 copia

La pubblicazione del decreto ministeriale sulla fiscalità di vantaggio che prevede l’assegnazione a 4.359 micro e piccole imprese di agevolazioni fiscali e contributive per un importo complessivo di 124.469.136,48 euro, ha rappresentato il primo tassello nel programma di attuazione del Piano Sulcis, sottoscritto il 13 novembre 2012 nella sala riunioni della Grande miniera di Serbariu, al termine di una giornata caratterizzata da una fortissima contestazione di alcune centinaia di lavoratori nei confronti della delegazione ministeriale arrivata per l’occasione a Carbonia, guidata dai ministri Corrado Passera e Fabrizio Barca e dal sottosegretario Claudio De Vincenti.

La fiscalità di vantaggio rappresenta un’importante boccata d’ossigeno per migliaia di micro e piccole imprese ormai allo stremo delle forze, ma per porre un freno alla gravissima e per molti versi drammatica crisi ed avviare un processo di rilancio del territorio, occorrono interventi strutturali, ad iniziare da quelli previsti dal Piano Sulcis.

Questa mattina l’ex presidente della Provincia di Carbonia Iglesias, oggi rappresentante del ministero dello Sviluppo economico per l’attuazione del Piano Sulcis, pubblica una nota, come fece a metà novembre, ad un anno dalla sottoscrizione, sullo stato d’attuazione del Piano Sulcis, che riportiamo integralmente.

 

«Si riassume lo stato di attuazione del Piano Sulcis al 15 aprile 2014 come definito nel Protocollo d’Intesa (1) concernente gli “obiettivi e le condizioni generali di sviluppo e la attuazione dei relativi programmi nel Sulcis Iglesiente”, sottoscritto a Carbonia il 13 novembre 2013, dai Ministri per lo Sviluppo Economico, della Coesione territoriale e del Lavoro, dal Presidente della Provincia e dai 23 Comuni del territorio.

SINTESI 

Il piano Sulcis per effetto del Protocollo d’Intesa sottoscritto il 13 novembre 2012 fra Stato, Regione ed Enti locali, e di successivi provvedimenti collegati allo stesso Protocollo, ha una dotazione finanziaria di risorse pubbliche di 623,8 milioni di Euro.

  • L’attuazione del Piano registra il sostanziale rispetto delle scadenze per quanto attiene l’ applicazione del regime fiscale e contributivo di Zona Franca Urbana, alle piccole e micro imprese del territorio provinciale.
  • Ritardi notevoli si registrano nei programmi di bonifica delle aree minerarie e industriali e di infrastrutture funzionali agli obiettivi del Piano. Si evidenzia la persistente criticità dei ritardi nell’adeguamento del porto industriale di Portovesme e della bonifica dell’area ex Sardamag di Sant’Antioco. Questi ritardi condizionano, sino al rischio di comprometterli, investimenti privati e pubblici rilevanti.
  • Il bando internazionale di idee innovative per il Sulcis (Call for proposal) è stato concluso. A mio avviso, i provvedimenti di spesa  delle risorse finanziarie correlate al bando, compromettono almeno in alcuni casi significativi, la realizzazione delle idee selezionate.
  • Nel comparto industriale e della ricerca correlata, sono state assunte importanti decisioni per il riavvio delle produzioni di Eurallumina  e dei laminati. Si prospetta un rilevante investimento per la produzione di bioetanolo a Portovesme. Sono stati assunti i provvedimenti per dare corpo al Polo tecnologico per l’energia e per realizzare una centrale elettrica di potenza ragguardevole basata su clean coal tecnology. Peraltro nel comparto industriale, la situazione di crisi indica un tendenziale aggravamento degli impatti sociali per effetto a) della persistente interruzione della produzione nell’intera filiera dell’alluminio con effetti sull’occupazione stimati in circa 3.500 unità; b) della decisione di chiudere la miniera della Carbosulcis con effetti sull’occupazione superiori a 1.000 unità e c) della prospettata dismissione della Centrale termoelettrica Enel di Portovesme (circa 600 addetti diretti e indiretti).
  • L’applicazione delle misure di sostegno del reddito è regolare per i lavoratori diretti delle aziende in crisi mentre incontra ritardi inaccettabili per i lavoratori indiretti delle manutenzioni. La prevista sperimentazione di politiche attive del lavoro  non ha avuto luogo anche a  causa dei ritardi nell’attuazione del Piano.
  • La Governance presenta rilevanti criticità. Il modello previsto nel Protocollo d’Intesa è stato applicato solo molto parzialmente. Questo fatto, a prescindere da valutazioni sulla efficacia del modello, condiziona lo sviluppo del Piano Sulcis.

OBIETTIVI, RISORSE E GOVERNANCE DEL PIANO

Il Protocollo d’Intesa sul Piano, fissa sette linee guida:

  • salvaguardia del tessuto produttivo  attraverso iniziative industrialmente sostenibili;
  • realizzazione di un Centro di eccellenza per ricerca e produzione di energia eco-compatibile (cd Polo tecnologico energia). E’ compreso il progetto sulla cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica (CCS);
  • realizzazione delle infrastrutture funzionali agli obiettivi del Piano;
  • individuazione di nuove prospettive di sviluppo con particolare attenzione alle macro aree delle: 1) filiera dell’energia pulita e dell’agro-energia eco-compatibile, compresa la realizzazione a Portovesme della base logistica del Progetto GALSI per il metano; 2) filiera per il risanamento ambientale; 3) filiera agro-alimentare peculiare del territorio; 4) filiera del turismo, compreso il rilancio del Parco Geominerario.
  • definizione di adeguati piani di formazione e riqualificazione professionale compresa la sperimentazione di flex security per i lavoratori espulsi dal ciclo di produzione industriale;
  • sviluppo dei Centri di ricerca già esistenti sul territorio e realizzazione di un nuovo polo specializzato nelle tecnologie del risanamento ambientale dei suoli e delle acque;
  • definizione di un’adeguata governance anche con il ricorso a misure straordinarie. Si stabilisce che entro 60 giorni, cioè entro il 13 gennaio 2013, i soggetti sottoscrittori del Protocollo, definiscono l’Intesa attuativa.

Le risorse assegnate al Piano con il Protocollo d’Intesa ammontano a  451 mln/€. Con successivi provvedimenti (vedi infra) le risorse sono state integrate sino a 623,8  mln/€. Questa cifra è approssimata per difetto poiché non comprende risorse per investimenti di amministrazioni pubbliche, correlati a obiettivi del Piano Sulcis. Non sono stimati gli investimenti privati. Le risorse sono ripartite per macro-programmi:

1 – Infrastrutture, 167,6 mln/€. Interventi principali: infrastrutturazione energetica Portovesme, 20 mln/€; Polo tecnologico energia, 8,3 mln/€; recupero approdi minerari e approdi minori, 5,6 mln/€; sistema portuale turistico (Sant’Antioco compreso istmo, Carloforte, Calasetta, Buggerru), 37,9 mln/€; integrazione fabbisogno finanziario per porto industriale Portovesme, 7 mln/€ (da sommare a 8,4 mln/€ già disponibili e non compresi nel prospetto finanziario del Piano); collegamento idrico sistema Flumendosa – Sulcis 50 mln/€ (con successivo provvedimento elevati a 60 mln/€); adeguamento SS Carbonia- San Giovanni Suergiu – Giba, 30 mln/€; delimitazione zona franca Portovesme 1mln/€; altri interventi 7,8 mln/€.

2 – Ambiente e Bonifiche, 177,7 mln/€, compresi gli interventi nel Guspinese connesso all’Iglesiente.

3 – Interventi a sostegno delle filiere produttive, 100 mln/€, di cui 10 mln/€ sono fondi regionali per bandi per pmi e 90 mln/€ sono fondi statali liberati dal PON SIl 2000/2006, finalizzati a Contratti di sviluppo.

4- Call for Proposal, cioè il bando internazionale per idee innovative per il Sulcis Iglesiente, 55,7 mln/€.

Come detto precedentemente, le risorse assegnate alla data  della sottoscrizione del Protocollo sono state successivamente integrate con: 124,4 mln/€ per la fiscalità di vantaggio (2) delle piccole imprese (zona franca urbana); 10 mln/€ per copertura maggiore fabbisogno finanziario del collegamento del sistema idrico del Sulcis a quello del Flumendosa (3); 30 mln/€ dal Pianopluriennale di Ricerca per i programmi del polo tecnologico energia  cui si dovrebbero sommare altri 30 milioni di reperimento ancora imprecisato (4). Tenuto conto della preesistente disponibilità per il porto industriale di Portovesme (8,4 mln/€), le risorse pubbliche confluenti sul Piano Sulcis valgono 623,8 mln/€.

Governance e Modalità operative. Il Protocollo, oltre la già richiamata Intesa attuativa, precisa che:

  • la definizione dei tempi di attuazione è fatta con cronoprogramma fissato dalla Regione e dal Governo;
  • la gestione avviene attraverso Accordi di Programma, con il supporto di Invitalia;
  • si costituisce un Coordinamento rappresentativo di tutte le Istituzioni nazionali, regionale e territoriali;
  • per l’attuazione, si ricorre alle risorse professionali interne alle Amministrazioni interessate;
  • Il monitoraggio pubblico avviene attraverso il portale Open coesione.gov.it .

Il Protocollo contiene una parte relativa ai problemi occupazionali con impegni concernenti: 1) tutela del reddito e ammortizzatori sociali; 2) politiche attive del lavoro e flexsecurity; 3) cabina di regia affidata a persona con “capacità manageriale superiore” per la gestione di “formazione, riqualificazione e avviamento al lavoro” del personale espulso dai cicli produttivi.

STATO DI ATTUAZIONE

Per chiarezza espositiva si segue lo schema del Protocollo d’Intesa.

Industria

  • La interruzione della produzione nelle quattro fabbriche della filiera dell’alluminio ha avuto un impatto occupazionale negativo di circa 3.500 unità, una riduzione delle risorse spese nel territorio per acquisti di beni e servizi e per stipendi valutata in 170 mln/€/anno, una riduzione del fatturato di 560 mln/€/anno, oneri per la finanza pubblica per assistenza e mancate entrate fiscali e contributive (5).
  • Successivamente alla sottoscrizione del protocollo, la Regione, anche per fare fronte alla procedura di infrazione attivata dalla Commissione UE e al mutato quadro di riferimento in materia di aiuti di Stato all’industria carbonifera, ha assunto la decisione di chiudere la Carbosulcis, entro il 2018 (6). Il piano di chiusura della miniera è ufficialmente all’esame della Commissione UE dopo lunga e positiva istruttoria coordinata dal MISE. I tempi di chiusura della procedura costituiscono una criticità. La Regione deve inoltre approvare una legge per fare fronte ai costi di chiusura. La decisione ha un impatto sull’occupazione diretta e per servizi di manutenzione esterni pari a circa 600 unità.
  • Il Presidente dell’Enel ha comunicato in Parlamento, che la Centrale Termoelettrica del Sulcis è avviata verso la dismissione. Da fonti ufficiose risulta che Enel gestirà la Centrale sino alla scadenza dell’attuale autorizzazione all’esercizio, 2019. Attualmente i lavoratori impegnati in Enel, compresi quelli dei servizi esterni di manutenzione, sono circa 600.

In conclusione, la crisi del comparto industriale genera nel territorio un problema occupazionale complessivo  che vale 5000/5500 unità di lavoro.

Il recupero di occupazione nel settore industriale è un obiettivo del Piano, posto che gli altri settori dell’economia locale non sono in grado di assorbire le conseguenze sociali della crisi nel medio periodo. I fatti successivi alla sottoscrizione  del Protocollo  Sulcis, riguardano:

  • definizione del programma di riavvio di Eurallumina come da Accordo (7) sottoscritto fra le pubbliche Autorità e Rusal il 20/12/2012, a Roma. Il programma è sostenuto con un finanziamento agevolato, quindi da rimborsare, pari a 75 mln/€ provenienti dal Piano Sulcis (60 mln/€ dai Contratti di Sviluppo e 15 mln/€ dai fondi regionali  per infrastrutture). Il programma è effettivamente in attuazione ma è subordinato al superamento di importanti criticità delle autorizzazioni ambientali per la disponibilità e l’esercizio del bacino dei fanghi rossi. In funzione di questo obiettivo, è in corso una robusta iniziativa anche del Governo.
  • decisione sul riavvio della unità di produzione di laminati attraverso la newco Portal che ha rilevato gli impianti ex Ila dal Curatore fallimentare. Il programma è in ritardo per la vischiosità del procedimento autorizzativo regionale degli impianti eolici asserviti alla produzione metallurgica. Recentemente è stata conclusa la Conferenza di servizi per due autorizzare due pale.
  • localizzazione a Portovesme di un impianto per la produzione di bioetanolo (8) della capacità di 80mila tonn/anno. L’impianto proposto da Mossi e Ghisolfi può generare nuova occupazione per 350 unità, compreso l’impatto sull’agricoltura. L’investimento industriale di 200/250 mln/€  è incentivabile con risorse in parte del Piano Sulcis nei limiti dei massimali UE. La criticità dell’investimento è connessa a decisioni sulle infrastrutture di competenza pubblica, in particolare quelle relative al porto industriale.
  • nuova centrale per la produzione di energia elettrica (9), dotata dei dispositivi per la riduzione/eliminazione dell’anidride carbonica immessa in atmosfera. La decisione sulla realizzazione sarà assunta sulla base degli esiti della sperimentazione di una nuova tecnologia (oxycombustion) non ancora neppure avviata. L’occupazione non è stimata.

A completamento dell’esame del comparto industriale di Portovesme, si riassumono le criticità della metallurgia dello zinco e dell’alluminio primario. Con riguardo allo zinco (oltre 800 addetti in impianti recentissimamente rinnovati) la criticità riguarda la scadenza al 31/12/2015 della misura sulla “superinterrompibilitá” e degli sconti tariffari collegati sulla fornitura dell’energia elettrica. La scadenza che riguarda anche altre importanti aziende sarde (tutte quelle che impegnano potenza per più di un MW),  richiede decisioni tempestive sulla prospettiva. Con riguardo all’alluminio primario, l’obiettivo perseguito è ricollocare lo stabilimento presso altro produttore (10). La trattativa in atto con Klesch è fortemente condizionata nelle stesse premesse, dal recente caso di bancarotta di una controllata Klesch in Olanda (Aldel, stabilimento alluminio primario in Vlissingen) che segue altra negativa esperienza di Klesch in Francia (caso Kem One, produzione di vinile). Nell’ipotesi di una positiva conclusione dell’esame del piano industriale di Klesch, è da mettere nel conto la richiesta delle parti sociali al Governo e alla Regione, di farsi solidamente garanti delle conseguenze in caso di ripetizione malaugurata delle esperienze francese e olandese. Sono state assunte recentemente concrete iniziative del Governo per sollecitare l’interesse di un altro importante soggetto industriale.

In conclusione, a mio avviso, alcune decisioni sull’industria vanno assunte entro un termine ragionevole e compatibile con i fatti richiamati, al fine di mitigare le ricadute economico – sociali.

  • L’investimento di Mossi e Ghisolfi è da salvaguardare; al riguardo la Regione ha la responsabilità di risolvere i problemi infrastrutturali che sono essenzialmente di tipo organizzativo/autorizzativo e per i quali sono da tempo disponibili le risorse finanziarie. Il Governo può dare una corsia veloce alle autorizzazioni necessarie.
  • Deve essere scongiurata la cessazione dell’esercizio della centrale Enel; occorre investire per migliorare l’efficienza e abbattere il costo di produzione secondo un programma già illustrato in altre comunicazioni. La centrale resa efficiente deve essere asservita alla metallurgia come se fosse un’infrastruttura e come del resto era nel disegno originario del polo metallurgico. E’ uno schema razionale che genera risparmi molto rilevanti in termini di sconto delle tariffe elettriche per la metallurgia (tenere presente lo zinco oltre l’alluminio), di retribuzione all’Enel del servizio elettrico essenziale e  di altri notevoli oneri direttamente a carico della finanza pubblico. È inoltre  necessario conciliare  il  programma di dismissione della Centrale Enel e il programma, invero incerto, di costruzione di una nuova centrale basata sulla clean coal technology.
  • Quanto all’alluminio primario, alla luce dei casi tedesco e francese di mantenimento o ripristino della produzione negli impianti dismessi dalle multinazionali Alcoa e RTZ-Alcan, è più evidente che la decisione ha un  importante contenuto politico e non  solo di mercato, con costi sociali e per la finanza pubblica, notevolmente diversi in relazione agli esiti.

b) Polo tecnologico energia. La missione è affidata a Sotacarbo SPA, società in house  di Regione e Enea, con laboratori nella miniera di Serbariu. La vigilanza della Regione è esercitata tramite l’Assessorato alla Programmazione. Oltre le attività in essere, Sotacarbo è destinataria di 60 mln/€ per lo due linee di attività: 1) sperimentazione progetto oxycombustion con un modulo di 50MWte, finanziato con 30 mln/€ provenienti da fondi statali e regionali; 2) piano di attività pluriennale finanziato con 3 mln/€/anno per un periodo di 10 anni a valere sul Piano pluriennale per la ricerca sul sistema elettrico. Si vedano i riferimenti (4) e (9). Le conclusioni della sperimentazione Oxycombustion condizionano la realizzazione della Centrale termoelettrica clean coal technology di cui sopra.

c) Infrastrutture funzionali agli obiettivi del piano. 

Il programma è finanziato con risorse messe a disposizione dal Governo alla Regione nel novembre 2012 (vedi open coesione.gov.it). L’esame dettagliato dei singoli interventi effettuato dall’Unità di Verifica degli Investimenti Pubblici (UVER) registra forti criticità sulla cantierabilità dei progetti per infrastrutture e per bonifiche ambientali. Si riassume lo stato di attuazione dei principali interventi:

  • porto industriale di Portovesme. L’obiettivo principale è realizzare l’escavo per rendere disponibile la grande banchina ovest completata da anni. Se ne rileva l’essenzialità per le industrie dell’alluminio primario e dello zinco, per la piattaforma logistica del metano/Galsi, per il progetto Biofuel, per la cantieristica, settore nautico. Sono disponibili 15,4 mln/€. La Giunta regionale ha adottato solo in data 26/11/2013 la delibera di attribuzione al Consorzio industriale di Portovesme dell’attuazione del programma (11). A tal fine è stata sottoscritta (metà aprile, circa 16 mesi dopo la disponibilità delle risorse!) una convenzione fra Consorzio e Assessorato Industria. Quest’ultimo ha il compito di approvare un progetto. Nessuno di questi atti è stato completato. Si stima che sia praticabile un cronoprogramma di 24/30 mesi per dare disponibili una parte della banchina, se si assumono decisioni coerenti.
  • strade, 30 milioni direttrice Carbonia, Giba, Nuxis. La delibera della GR del 11/02/2014 (3) individua come soggetti attuatori, il Comune di S.Giovanni (3 mln/€  per allargamento strada provinciale, progetto preliminare pronto) e all’ANAS per quanto insiste su strade statali (27 mln/€); la progettazione è in corso, disponibile solo la progettazione preliminare del tratto di strada provinciale. Programma in capo all’Assessorato,dei LLPP della RAS.
  • porti per il turismo e altre attività, 37,9 mln/€. Programma gestito dall’Ass.to LL PP. La richiamata delibera (3) ripartisce 34 mln/euro fra  Carloforte (4 mln /€), Calasetta (6 mln/€); S.Antioco (9 mln/€), individuati come  soggetti attuatori. Il compito di risistemazione dell’istmo e del collegamento mare- laguna è assegnato all’ANAS (15 mln/€). Si evidenzia che la suddetta delibera non fa riferimento allo Studio di fattibilità sul sistema portuale del Sulcis Iglesiente elaborato dalla Provincia e approvato dal Nucleo di Valutazione degli investimenti Pubblici dell’Ass.to regionale della Programmazione (12). Bisogna fugare i rischi di ripetizione di studi molto complessi già fatti e di perdere la visione complessiva di un programma che presenta  le più rilevanti prospettive di generazione di nuove attività d’impresa, riducendolo ad un mero programma di opere pubbliche. Si noti che per il Porto di Buggerru è finanziato il progetto per l’escavo con fondi extra-piano ma occorre reperire le risorse ingenti per realizzare le opere idonee a metterlo strutturalmente in sicurezza.
  • collegamento del bacino idrico del Sulcis con quello regionale del Flumendosa, 60 mln/€, programma in capo all’Ass.to ai LLPP. La più volte richiamata  delibera (3) individua l’ENAS come soggetto attuatore. Il primo atto è la progettazione preliminare. Si sottolinea che l’opera ha l’obiettivo di affrancare il Sulcis dalle periodiche crisi idriche, rafforzandone le potenzialità di approvvigionamento.
  • altri interventi. Dei 20 mln/€ per infrastrutture nell’area industriale di Portovesme, 15 mln/€ sono stati impegnati per il programma Eurallumina a titolo di finanziamento da rimborsare. Il programma sugli approdi minerari è finanziato e gestito dalla Provincia (ora commissariata); le restanti risorse riguardano il già citato Centro per le tecnologie energetiche (8,4 mln/€) e interventi su Sant’Antioco e Iglesias di competenza comunale.

d) Nuove prospettive di sviluppo. Progetti di filiera.

d.1 Energia ecocompatibile, metano. Rientrano in questo ambito il progetto sul Biofuel (vedi sopra) e il programma per realizzare la base logistica a Portovesme per il nuovo gasdotto Galsi che ha il terminale nel Sulcis. Il programma è condizionato dall’alea del progetto Galsi. Sul Galsi è necessaria una decisione conclusiva. Nell’ambito della Call for Ideas, la società Clivati ha presentato una proposta per terminale GNL a Portovesme.

d.2 Filiera del risanamento ambientale. Il Piano quantifica 177,7 mln/€. A queste risorse si sommano quelle di origine privata che ammontano a oltre 50mln/€. Talune bonifiche sono preliminari ai programmi di riconversione, vedi a titolo puramente esemplificativo l’area ex Sardamag di Sant’Antioco che condiziona l’attuazione di un programma di straordinario interesse. Le criticità riguardano le autorizzazioni e l’attuazione dei progetti di bonifica. Regione e Ministero Ambiente hanno sottoscritto un Accordo di Programma (13) per rendere più fluido il procedimento di autorizzazione. Le criticità operative sono legate alla Società in house Igea, recentemente trasformata in Agenzia e tuttora in una fase di grave incertezza. Sugli stessi problemi si sovrappongono in casi importanti, più soggetti pubblici.

d.3 Filiera agroalimentare peculiare del territorio e d.4 Filiera del turismo. Si attribuisce  particolare rilevanza a queste filiere per le potenzialità di crescita. Su queste filiere impattano una parte significativa degli investimenti in infrastrutture (acqua, porti, strade) se adeguatamente coordinati. Sulle  filiere agroalimentare e turistica confluiscono  anche 10 mln/€ di fonte regionale già inviati a bando (14). Anche le idee emerse nella apposita Call for Proposal in parte cospicua riguardano questi settori (vedi sotto). La operatività del Parco Geominerario è tuttora condizionata da decisioni da assumere a livello regionale (attribuzione del patrimonio culturale gestito da Igea) e statale (confusione sulla natura giuridica del Parco trattato dal ministero ambiente come se fosse un parco naturale e non un Agenzia per tutelare e valorizzare i beni minerari).

Bando di idee per il Sulcis (call for proposal). Il bando è stato pubblicato il 18/02/2014. Sono state  presentate 148 proposte. La Commissione esaminatrice è stata insediata con ritardo, ha concluso i lavori individuando 6 idee vincitrici e 10 idee segnalate come rilevanti. A valle degli esiti del bando,  Invitalia ha elaborato, come previsto nel Protocollo,  un nuovo Piano strategico sostanzialmente limitato nelle proposte alle indicazioni su come impegnare 55,7 mln/€ finalizzati agli esiti della stesso bando.La Giunta regionale con Delibera N. 3/9 del 31.01.2014 (14) ha preso atto del progetto strategico elaborato da Invitalia e ha ripartito la suddetta somma (turismo sostenibile, cultura e produzioni locali, 27mln/€; spin off e start up, 3 mln/€; ricerca sull’ambiente, 3 mln/€; investimenti su luoghi e infrastrutture, 17mln/€; scouting, 3,7mln/€ altro a complemento). Si procederà con bandi per filiera. Quanto descritto si presta ad annotazioni critiche. La procedura della Call internazionale ha impegnato oltre un anno e notevoli risorse professionali e finanziarie. Gli esiti sono stati tradotti in bandi di filiera che potevano essere fatti senza il ricorso alla Call e la perdita di oltre un anno di tempo, sulla base degli studi già prodotti sulle potenzialità di queste filiere. Le idee vincitrici del bando, attraverso la procedura prescelta, o non potranno essere realizzate (vedi il centro di competenza su bonifiche di suoli e acque per inconsistenza dei finanziamenti assegnati) o rischiano di essere realizzati in modo monco (vedi le proposte Strade del Carignano, Bioedilizia etc). La strada alternativa ai bandi generalisti poteva essere quella degli studi di fattibilità delle idee vincitrici e almeno di taluna di quelle segnalate, e la successiva messa a gara della realizzazione. È alto il rischio di delusione dei proponenti le idee.

Centri di ricerca. Si è riferito più sopra sul Polo tecnologico per l’energia (Sotacarbo). Ci si sofferma ora sul Centro di Competenza sulla bonifica dei suoli e delle acque previsto nel Protocollo. L’Università di Cagliari ha presentato una proposta al Bando per il Sulcis, classificata al secondo posto fra le vincitrici. La Giunta regionale ha destinato 3 milioni di euro a Sardegna Ricerche per fare dei bandi per progetti di ricerca in tema di risanamento ambientale. In realtà in questo modo l’idea presentata dall’Università è sostanzialmente smarrita e non potrà essere conseguito l’obiettivo di creare un Centro di accumulazione di conoscenze sul tema. Questo sarebbe molto negativo poiché questo Centro di competenza ha notevoli potenzialità potendo contare sulla tradizione scientifica enorme dell’Università di Cagliari nel campo minerario e del trattamento dei solidi e sulla esperienza acquisite nelle bonifiche differenziate e complesse, programmate nel territorio. Si aggiunga che ad avviso di Studio Ambrosetti, consulente per il Piano strategico provinciale, questo specifico Centro di Competenza dovrebbe essere un’opzione prioritaria. Per le ragioni riportate sopra, avrebbe infatti   vantaggi competitivi,  in un mercato, quello del risanamento ambientale,  in fase di grande sviluppo in tutto il mondo,

Zona Franca urbana. Riguarda le riduzioni fiscali e contributive nel limite del de minimis per le piccole e micro imprese. Il MISE è responsabile della misura. Il bando è stato concluso. Il MISE ha decretato l’ammissione ai benefici fiscali e contributivi di 4359 piccole e micro imprese. La dotazione è di 124,4 milioni di euro con una riserva del 20% in favore delle imprese di nuova costituzione, non sono previste riserve per obiettivi settoriali. Questo intervento è stato attuato con ritardi molto modesti in relazione alla complessità delle procedure. Si richiama la presa di posizione del neo  Presidente Francesco Pigliaru, per assicurare le risorse per i 14 anni di vigenza della misura. E’ da monitorare il raccordo fra questa misura e gli obiettivi del Piano.

Ammortizzatori sociali e politiche attive del lavoro. L’obiettivo tutela del redditi e ammortizzatori sociali è stato conseguito pienamente per quanto riguarda i lavoratori diretti mentre si registrano ritardi gravi verso i lavoratori delle imprese degli appalti. La cabina di regia per le politiche attive del lavoro è stata costituita e affidata al presidente di Italia Lavoro. Non sono decollate le politiche attive del lavoro. Il responsabile della cabina di regia ha individuato circa 600 potenziali occasioni di lavoro generabili dall’attivazione delle prime misure  del Piano Sulcis. Il ritardo dell’attuazione del Piano si riflette anche su questo obiettivo. E’in corso l’attività prer dare corso alle misure nazionali che operano in funzione dell’occupazione giovanile.

Governance. Il Comitato interistituzionale si è riunito  sporadicamente su impulso del MISE e del Ministero della Coesione territoriale. Gli Accordi di Programma attuativi  non sono stati stipulati solo per alcuni casi. Il cronoprogramma complessivo del Piano non è mai stato definito;  le singole Amministrazioni hanno   individuato in alcuni casi scadenze temporali  per i programmi di competenza. La Regione ha costituito una segreteria operativa composta di dieci unità, collocata presso la Presidenza (16). Il monitoraggio su Open Coesione è parziale. Si può finire che la Governante prefigurata nel Protocollo è stata applicata solo in misura parziale e che questo fatto rappresenti una criticità.

Riferimenti

  • Protocollo d’Intesa, ai sensi dell’art 15 della L. 7 agosto 1990 n. 241, per la definizione di obiettivi e condizioni generali di sviluppo e la attuazione dei relativi programmi nel Dulcis Iglesiente. Carbonia 13 novembre 2012.
  • Legge 17 dicembre 2012, n.221, art 37; MISE, Decreto del Direttore generale, 13 dicembre 2013.
  • Delibera GR N. 5/48 del 11/02/2014. Piano straordinario per il Sulcis. Programmazione e  attuazione interventi infrastrutturali di competenza Ass.to LLPP.
  • Protocollo d’Intesa tra MISE e RAS, per lo sviluppo di un Polo tecnologico per la ricerca sul carbone pulito e la costruzione di una Centrale elettrica clean coal technology. Roma 2 agosto 2013.
  • Sostenibilità della filiera dell’alluminio nel medio periodo. S. Cherchi, 30 luglio 2013.
  • Deliberazione GR RAS, N. 53/75 del 20/12/2013. Carbosulcis SpA. Piano di chiusura della miniera di carbone.
  • Addendum al Protocollo d’Intesa per l’impianto Eurallumina di Portovesme, stipulato il 22 novembre 2012, MISE, Roma.
  • Gruppo Mossi e Ghisolfi. Progetto Sud, giugno 2013.
  • Decreto Legge 23 dicembre 2013, N. 145, “Destinazione Italia”.
  • Alluminio Alcoa. Verbale di Accordo del 27 marzo 2012, MISE, Roma. Verbale di Riunione, Incontro Alcoa, 28.10.2013, MISE, Roma.
  • Deliberazione GR RAS N. 49/43 del 26/11/2013. Interventi nella portualità di Portvoesme…
  • RAS, Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici. Parere sullo Studio di Fattibilità “Programma per il riassetto e la razionalizzazione del sistema portuale del Sulcis Iglesiente”. Febbraio 2012.
  • Accordo di Programma tra Ministero dell’Ambiente e RAS riguardante la semplificazione e lo svolgimento delle procedure tecnico-amministrative relative agli interventi… Nelle aree minerarie dismesse del SIN Sulcis, Iglesiente, Guspinese. Roma, 27/11/2013.
  • Deliberazioni GR RAS N.33/42 del 08/08/2013 e N.38/22 del 18/09/2013.
  • Deliberazione GR RAS N. 3/9 del 31/01/2014. Piano Sulcis. Presa d’atto del “Progetto strategico Sulcis” e proposta di rimodulazione allocazioni finanziarie. Atto d’indirizzo per l’attuazione del “Progetto Strategico Sulcis”.
  • Deliberazione GR RAS N. 50/62 del 21/12/2012. Protocollo d’Intesa del 13/11/2012. Attuazione del coordinamento regionale e di una segreteria operativa.»