28 March, 2024
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La IV commissione (Governo del territorio), presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd), ha deciso di rinviare (probabilmente alla prossima settimana) il voto finale sulla delibera della Giunta riguardante l’individuazione dei “litorali urbani” ai sensi della legge regionale 45/89. Il rinvio si è reso necessario per la richiesta di ulteriori approfondimenti formulata da alcuni commissari, in particolare Roberto Desini di Sdl ed Antonello Peru, di Forza Italia.

L’assessore dell’Urbanistica, Cristiano Erriu, nella sua relazione, ha spiegato i criteri seguiti nella predisposizione della delibera: «Sono state individuate anche attraverso il recupero di cartografie storiche e documentali – ha detto fra l’altro – due tipologie principali, da una parte i Comuni i cui centri abitati si sono storicamente sviluppati a ridosso del mare, dall’altra quelli inseriti o contigui a grandi centri abitati con una popolazione di riferimento superiore a 50.000 abitanti residenti».

I dieci Comuni qualificati come litorali urbani della prima tipologia, in precise porzioni dei rispettivi territori, sono Alghero, Cagliari, Calasetta, Capoterra, Golfo Aranci, Olbia, Oristano, Porto Torres, Portoscuso e Quartu Sant’Elena.

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Roberto Desini (Sdl), Giuseppe Fasolino e Antonello Peru (Forza Italia), Giuseppe Meloni e Salvatore Demontis (Pd).

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Sette comuni sardi che non hanno approvato il Puc nei tempi fissati hanno ricevuto oggi i decreti di diffida firmati dall’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, in attuazione della legge regionale n. 8/2015 (il cosiddetto Piano casa). I comuni destinatari della diffida sono Cuglieri, Gonnesa (il sindaco, Pietro Cocco, è capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale), Loiri Porto San Paolo, Pula, Santa Giusta, San Teodoro e Villaputzu, che non hanno completato l’iter di approvazione del Puc in adeguamento al Piano paesaggistico regionale (PPR). Si tratta di un primo gruppo di Amministrazioni comunali colpite dal provvedimento, ma nelle prossime settimane saranno firmati altri decreti analoghi.
I Comuni interessati sono quelli il cui territorio ricade interamente negli ambiti di paesaggio costieri. L’articolo 20, comma 4 ter della legge regionale n. 45/1989 prevede che «in caso di mancato completamento dell’iter di approvazione del Piano urbanistico comunale adottato in adeguamento al Piano paesaggistico regionale (PPR), l’Assessore regionale competente in materia di governo del territorio assegna al Consiglio comunale un termine di tempo non superiore a 60 giorni per provvedere. Decorso inutilmente tale termine, ove il mancato completamento non sia imputabile a ritardi o inadempimenti di altre Amministrazioni, il Presidente della Regione, previa deliberazione della Giunta regionale adottata su proposta dell’Assessore competente, nomina uno o più commissari che provvedono in via sostitutiva».
I Puc dei sette Comuni citati sono stati trasmessi per lo più non completi degli elaborati richiesti. Ora la Regione chiede di ottemperare alla richiesta di integrazione documentale entro 60 giorni: le verifiche di competenza saranno effettuate dalla Direzione generale della Pianificazione urbanistica, territoriale e della vigilanza edilizia.
«Il decreto di diffida – spiega l’assessore Erriu – non è un provvedimento di ostilità verso le Amministrazioni locali, bensì un richiamo alla necessità di completare percorsi che da troppo tempo non riescono a trovare il punto d’arrivo. Difatti, con l’approvazione della legge regionale n. 8/2015, il Consiglio regionale ha voluto accelerare i procedimenti di adeguamento dei Piani urbanistici comunali al PPR. Rimane salva la possibilità dei sindaci di giustificare gli eventuali ritardi per causa non imputabile alla loro Amministrazione. L’Assessorato resta in ogni caso a disposizione per accompagnare i Comuni nelle fasi di adeguamento dei Puc.»
Cristiano Erriu

Nuove procedure, semplificate, per la regolamentazione delle attività di acquacoltura in mare. Sono previste da una delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta degli assessori degli Enti locali e dell’Agricoltura Cristiano Erriu ed Elisabetta Falchi, che recepisce le esigenze degli operatori del settore e consentirà di abbreviare l’iter per le autorizzazioni attraverso una più stretta collaborazione tra gli uffici dei due Assessorati e in raccordo con le altre Amministrazioni pubbliche competenti, in particolare quelle degli ambiti demaniali.
Fino ad oggi, le competenze generali della Regione in merito alla gestione e coordinamento di Demanio regionale e Demanio marittimo (incluse le competenze gestionali e regolamentari delle aree portuali e dei relativi servizi) hanno fatto capo all’assessorato degli Enti locali, mentre le specifiche competenze per il rilascio alle imprese delle concessioni demaniali per finalità di pesca e acquacoltura erano invece attribuite all’assessorato dell’Agricoltura.
In Sardegna, gli operatori del comparto dell’allevamento in mare di specie ittiche hanno grandi prospettive di sviluppo e uno dei fattori limitanti è costituito dalle difficoltà di accesso ad aree e spazi marittimi e costieri di servizio all’attività di acquacoltura, ma anche quelli in cui esercitare attività connesse.
«In particolare – ha spiegato l’assessore Cristiano Erriu – vi è l’esigenza da parte delle imprese di fruire adeguatamente di aree di ormeggio e punti e aree di attracco per le attività di carico e scarico, specialmente in ambito portuale. Vi è la possibilità di valorizzare anche in chiave turistica le produzioni sarde derivanti dall’acquacoltura, per esempio verificando la disponibilità in corrispondenza dei porti della Sardegna o in ambito demaniale di aree e locali adatti all’insediamento di attività di tipo ittituristico.»
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Cristiano Erriu 11

«Comuni, Unioni dei Comuni e Regione sono i pilastri della riforma dell’ordinamento delle autonomie locali. Un sistema equilibrato e coerente, che integri le diverse comunità locali con un occhio di riguardo per i piccoli Comuni e i territori periferici più deboli e svantaggiati. Il tema delle politiche di area vasta e i relativi enti, oggetto di scontro politico e qualche volta di approcci ideologici di difese corporative, seppure legittime, non deve essere portato avanti da alcuni territori a scapito di altri. Sino a quando i ‘Licurghi’ sardi che siedono nel Parlamento nazionale non modificheranno l’art. 43 dello Statuto sardo, non sarà nella disponibilità dei ‘Soloni’ della Giunta o del Consiglio regionale, al netto di quelle soppresse dal corpo elettorale, modificare il numero delle Province sarde. Con buona pace del parlamentare on.le Gianpiero Scanu e di quanti lamentano difficoltà ma non prospettano soluzioni. La Gallura e l’Ogliastra, del resto, potrebbero associarsi nella Provincia di Nuoro e costruire l’asserita Provincia Tirrenica già a legislazione vigente». Lo ha detto ieri sera, a Ollolai l’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, intervenendo ad un incontro con i sindaci del Centro Sardegna.

«Perché la Gallura (o provincia Tirrenica) sì, e il Sulcis Iglesiente no? Accolgo con favore la proposta lanciata dal deputato del Partito Democratico Gian Piero Scanu di istituire la provincia Tirrenica, a fronte di una Riforma degli Enti locali che resuscita le quattro province storiche e accantona le restanti di recente istituzione, ma non posso non sottolineare che se esistono ragioni a sostegno dell’idea di Scano, ne esistono almeno altrettante per salvaguardare anche la Provincia di Carbonia Iglesias. Si tratta di due territori di straordinaria importanza, con una storia millenaria, la cui gestione non può essere demandata agli organismi che la riforma aspramente criticata dal Deputato individua e istituisce.» Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

Presa di posizione del coordinatore regionale dei Riformatori, Michele Cossa, sullo stato della riforma degli Enti locali in Consiglio regionale.

«La riformina di Cristiano Erriu – ha detto Cossa – si sta rivelando sempre di più una vera e propria legge truffa ai danni dei 525mila sardi che avevano votato per l’abolizione delle Province: con un colpo di mano il centrosinistra le resuscita, cambiandone forse il nome ma sostanzialmente lasciando tutto come era prima.»

«Cercando di mediare con le varie anime dello sgangherato centrosinistra – ha aggiunto Cossa – l’assessore degli Enti locali sta avvallando una legge che non solo non cancella le Province ma addirittura le resuscita. Un insulto per i sardi e per tutto il movimento referendario. A tutto questo noi reagiremo non solo in Consiglio regionale ma anche fuori dal Palazzo con una grande manifestazione. Scenderemo in piazza contro questa vera e propria truffa mascherata da riforma.»

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La Giunta regionale, presieduta da Francesco Pigliaru, nella seduta odierna ha deciso di opporsi al ricorso presentato dal Comune di Cossoine e altri Comuni sardi contro il Piano di dimensionamento scolastico della Regione per l’anno 2015-2016. L’esecutivo ha inoltre nominato i tre revisori dei conti di Enas: si tratta di Enrico Rinaldi, Francesco Ruiu e Elisabetta Lai.
Su proposta dell’assessore Elisabetta Falchi, la Giunta ha deciso di prorogare la gestione commissariale del Consorzio di bonifica del Cixerri e di nominare commissario straordinario Graziella Carta. Il commissario resterà in carica per un periodo non superiore ai 6 mesi con lo specifico mandato di provvedere alla gestione dell’Ente nel rispetto delle direttive e degli indirizzi della Regione e di dare prosecuzione al percorso di accorpamento del Consorzio di Bonifica del Cixerri con quelli del Basso Sulcis e della Sardegna meridionale. Approvata anche una delibera sul Regime di Condizionalità con la quale viene dato il via libera all’elenco dei criteri di gestione obbligatori (CGO) e delle norme per il mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche e ambientali (BCAA). La delibera, inoltre, dà mandato all’agenzia Laore perché avvii un’intensa attività di informazione e divulgazione sull’applicazione a livello aziendale.
Su proposta dell’assessore Claudia Firino, l’esecutivo ha stanziato 500mila euro come integrazione regionale dei contributi statali erogati agli Enti locali per la tutela delle minoranze linguistiche storiche.
Accogliendo la richiesta dell’assessore Luigi Arru, la Giunta ha dato il via libera al censimento del patrimonio immobiliare dell’Azienda Sanitaria 7 di Carbonia. Il provvedimento, ha spiegato il titolare della Sanità, è determinato dalla necessità di procedere alla corretta classificazione dei beni: l’ultimo censimento, infatti, risale agli anni ’90.
La Giunta, su proposta dell’assessore Raffaele Paci, ha approvato la rimodulazione di un milione e 400 mila euro a favore della Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe per la realizzazione di interventi strutturali e impiantistici necessari per la messa in sicurezza e la piena agibilità dei locali nei quali è svolta l’attività a favore dell’utenza e per eventuali ulteriori adeguamenti strutturali. L’esecuzione dei lavori deve essere affidata entro il 31 dicembre 2015, pena la revoca dei finanziamenti.
L’esecutivo, su proposta dell’assessore Cristiano Erriu, ha approvato la delibera che individua i litorali urbani ai sensi dell’articolo 17 della legge regionale sulle “Norme per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia e per il miglioramento del patrimonio edilizio”. Questi i litorali urbani individuati e inseriti nella delibera: Il Lido di Alghero, il Poetto di Cagliari, la Spiaggia delle Saline di Calasetta, la spiaggia La Maddalena di Capoterra, la Prima, la Terza, la Quarta e la Quinta Spiaggia di Golfo Aranci, la spiaggia di Bados e di Pittulongu di Olbia, Torregrande a Oristano, Sant’Isidoro a Porto Torres, la Spiaggia di Portoscuso, il Poetto e la spiaggia di Margine Rosso di Quartu. Sempre su proposta dell’assessore Erriu è stato nominato il commissario straordinario del Comune di Villasalto. Si tratta di Michele Lavra.
Autorizzato dalla Giunta l’utilizzo del personale dell’Ente Foreste della Sardegna fuori dai compendi forestali. In particolare, il personale sarà impegnato nel progetto che prevede il taglio di piante di eucalipto, in condizioni di precarietà statica, nell’area di proprietà regionale di Fordongianus data in concessione alla società Terme di Sardegna.

 

Il disegno di legge regionale sulla semplificazione è ad un passo dalla definitiva approvazione. L’obiettivo della Giunta regionale è fare della Sardegna una regione amica dell’impresa e dei cittadini, insieme a una Regione che sappia comprendere e interpretare le esigenze di tutti. Innanzitutto, la partecipazione: il provvedimento sarà approvato dopo ampia consultazione. Ieri, a Cagliari, è stato fatto un passo decisivo con la riunione del Tavolo del partenariato per la Semplificazione.
«Anche su questo tema, stiamo portando avanti gli impegni assunti in campagna elettorale», ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru. «Prima di approvare il disegno di legge, secondo una modalità che stiamo facendo diventare sistema, vogliamo discuterne, confrontarci con le parti interessate, in questo caso il partenariato. I cittadini e gli imprenditori possono farlo anche sul sito sardegnapartecipa.it, il luogo virtuale in cui si possono segnalare le difficoltà burocratiche più frequenti, le pratiche più fastidiose e quelle che creano problemi. Sono convinto che l’intelligenza collettiva porti sempre a buoni risultati. Sapremo prendere spunto dalle segnalazioni per migliorare il disegno di legge. Quanto alle imprese, noi già sappiamo che la semplificazione e la riduzione della pressione fiscale sono i problemi più sentiti. Lavoriamo perché la Sardegna sia un posto ideale dove poter investire e creare sviluppo, e quindi occupazione.»
L’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, si è espressa sulla stessa lunghezza d’onda. «L’esecutivo – ha detto – dall’inizio del proprio mandato di governo è impegnato a creare un ambiente normativo che favorisca la competitività del sistema economico e produttivo. Nostro compito è far sì che le imprese possano valorizzare le proprie idee e contribuire alla crescita economica della Sardegna». L’assessore Piras ha definito gli obiettivi immediati e di medio e lungo termine che saranno raggiunti una volta approvato il disegno di legge: riduzione degli oneri e degli adempimenti a carico delle imprese, con la garanzia di avere certezze dei tempi nei procedimenti amministrativi; razionalizzazione delle comunicazioni tra imprese e amministrazione attraverso le potenzialità del digitale; stesura di atti legislativi con testi chiari e comprensibili. «Il disegno di legge sulla Semplificazione va in questa direzione – ha aggiunto l’assessore Piras – e, una volta approvato, sarà anche efficace nella lotta alla corruzione e nella tutela della trasparenza». L’assessore Piras, infine, ha ricordato l’importanza strategica del SUAPE, lo Sportello Unico per le Attività Produttive e l’Edilizia, che mette insieme l’esperienza nel coordinamento SUAP attuata dall’Assessorato dell’Industria in materia di avvio d’attività d’impresa con gli adempimenti di natura edilizia in capo ai cittadini.
«L’intervento sulle leggi e sulle norme è un passo fondamentale – ha detto l’assessore degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione, Gianmario Demuro –. La pubblica amministrazione deve garantire l’interesse pubblico, non costruire “schermi” che ostacolano il rapporto con le imprese e i cittadini. Dobbiamo migliorare la burocrazia, costruirne una nuova e in grado di rispondere alle esigenze di tutti. Occorre semplificare – ha detto ancora l’assessore Demuro – ma anche adeguare gli strumenti ai nuovi servizi digitali. Più la pubblica amministrazione sarà trasparente ed efficiente, più sarà in grado di generare fiducia nei cittadini e negli imprenditori».
L’intervento dell’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, si è invece concentrato sugli effetti che il provvedimento avrà sul funzionamento degli enti locali. «La pubblica amministrazione è fatta di procedure ma soprattutto di persone, e occorre dunque un adeguamento. Iniziamo con una volontà politica che va nella direzione della semplificazione, la modifica degli impianti normativi, l’eliminazione delle norme inutili, l’applicazione di buone prassi – per esempio il SUAP – anche in altri contesti, è la strada giusta. Serve la determinazione della Regione, ma anche quella degli enti locali e di tutti i soggetti coinvolti nel processo di semplificazione. È una rivoluzione di sistema – ha concluso Erriu – per accelerare i processi di spesa, per ridurre i tempi di risposta della pubblica amministrazione e far fare alla Sardegna un grande passo in avanti».

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L’Autorità nazionale Anticorruzione (ANAC) ieri mattina ha ufficializzato l’elenco dei soggetti aggregatori che svolgono attività di centrali di committenza, iscritti all’Anagrafe unica delle stazioni appaltanti. L’ANAC ha accolto la richiesta della Regione Sardegna per la designazione del Servizio provveditorato della Direzione generale degli Enti locali e Finanze, che opera come Centro di acquisto territoriale per tutta la pubblica amministrazione presente nell’Isola. Regione, Province, Comuni, Enti e Agenzie dell’intero sistema regionale, comprese le Aziende del servizio sanitario, insieme a università e scuole possono farvi riferimento per gli acquisti di beni e servizi.
«Si tratta di un importante, ulteriore passo avanti verso l’esigenza di semplificazione della pubblica amministrazione – ha detto l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu -. La centrale unica di committenza, infatti, consentirà di razionalizzare e controllare la spesa, diminuire il contenzioso perché le gare saranno bandite da un solo soggetto appaltante dotato delle necessarie professionalità, ma anche ottenere prezzi migliori dai fornitori di beni e servizi, risparmiando quindi risorse importanti. Non solo: è il sistema più efficace per fronteggiare i fenomeni di corruzione.»

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L’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, ieri sera ha partecipato all’inaugurazione del Muma, il Museo del Mare e dei Maestri d’ascia di Sant’Antioco, realizzato nell’ambito del progetto “Accessit” e finanziato per il 75% con fondi FESR 2007-2013 (Programma operativo di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia “Marittimo”) e per il 25% con risorse statali. Il progetto, che ha avuto una durata di oltre tre anni e si è concluso a settembre 2014, ha visto il coinvolgimento di 21 partner appartenenti a quattro regioni: Corsica (capofila), Sardegna, Toscana e Liguria. L’obiettivo di Accessit era quello di creare e sviluppare una strategia integrata di gestione, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale e identitario transfrontaliero. La messa in rete stabile dei soggetti istituzionali transfrontalieri punta a valorizzare paesaggi e identità locali, attraverso un grande itinerario culturale del Tirreno che presti una particolare attenzione all’accessibilità dei luoghi per le persone diversamente abili.

Tra gli interventi realizzati in Sardegna, relativamente al patrimonio culturale materiale e immateriale, spicca questa iniziativa condotta in collaborazione con la Conservatoria delle Coste, all’interno della rete dei musei del mare e della navigazione delle quattro isole minori della Sardegna: la Casa del Duca a Carloforte, il Centro del Mare a Cala Reale (Asinara), il Museo del mare e delle tradizioni marinaresche a Caprera e, appunto, il Muma a Sant’Antioco. Quest’ultimo è dedicato ai maestri d’ascia (che nel centro sulcitano vantano una grande tradizione), alla laguna e alla navigazione.

«Il Muma – ha sottolineato l’assessore Erriu al taglio del nastro – è un efficace esempio di interazione tra la Regione e un ente locale, anche con il coinvolgimento di privati, per rendere fruibile un sito di elevato valore culturale e dare gambe a un’ottima iniziativa nella logica di rete tra differenti aree sarde. Questo consente di arricchire l’offerta di servizi e specializzarla, offrendo così a turisti e visitatori un’opportunità in più che accresce di conseguenza la ricettività tradizionale e di posti letto. Un elemento che in futuro caratterizzerà l’impegno della Regione nell’ambito del Programma transfrontaliero Italia-Francia”Marittimo”. È un esempio di cooperazione tra territori differenti, che vede camminare insieme la Regione e i Comuni: un fatto non scontato, spesso ognuno viaggia per conto suo e i risultati non sono positivi. L’auspicio è che anche in futuro si prosegua nella direzione della cooperazione e consorzialità, per promuovere la Sardegna e il suo patrimonio. L’augurio che faccio al sindaco, alla comunità di Sant’Antioco e alla cooperativa che gestirà la struttura è di trarre da questa nuova opportunità i migliori risultati dal punto di vista occupazionale ed economico.»

Sinistra Sarda è contraria al trasferimento degli uffici dell’assessorato regionale del Lavoro nei locali di Via San Simone. Il segretario regionale, Giovannino Deriu, stamane ha diffuso una nota nella quale Sinistra Sarda «esprime netta contrarietà all’intenzione dell’Amministrazione regionale di trasferire gli uffici dell’assessorato del Lavoro nei locali di Via San Simone. Ci pare una scelta scellerata che comporterebbe un ingiustificabile aggravio di costi per le casse della Regione. L’urgenza di procedere con importanti lavori di messa in sicurezza nell’attuale sede dell’Assessorato – aggiunge Deriu – non giustifica l’immediato e totale sgombero del palazzo di Via XXVIII febbraio. E’ possibile procedere con i lavori senza interruzione dell’attività negli uffici della storica sede. Persino in grandi ospedali vengono realizzate importanti opere di restauro e rifacimento degli impianti, piano per piano, senza che venga ravvisata da nessuno la necessità di uno sgombero integrale. Ma allo stato attuale, non soltanto non si ha notizia circa l’avvio di questi lavori, ma da troppo tempo non c’è traccia neppure dei lavori di manutenzione ordinaria da parte dell’Amministrazione.»

«L’edificio di Via XXVIII febbraio – sottolinea ancora Giovannino Deriu – presenta caratteristiche di strategicità funzionale all’utenza che non trovano riscontro in nessun’altra struttura in capo all’Amministrazione Regionale nella città di Cagliari; al contrario, i locali di Via San Simone, circoscritti nell’area di pertinenza di un centro commerciale, sono privi di aree parcheggio, posto che quelli esistenti sono a disposizione del supermercato. Gli stessi sono difficilmente raggiungibili per via pedonale (con un’elevata messa a rischio della rilevata utenza e del personale che non può utilizzare altri mezzi di trasporto), non sono serviti dai mezzi CTM che hanno fermate molto lontane dallo stabile e viaggiano solo in orari e con linee limitate. Abbandonare una prestigiosa e funzionale sede di proprietà per poi dover ricorrere a locali in affitto che comportano onerosi contratti di locazione con durata incerta e indefinita, contrasti palesemente i principi di economicità ed efficienza che la stessa Giunta regionale pareva aver adottato.»

«Sono queste le ragioni che ci inducono a chiedere che attorno a questa operazione venga fatta chiarezza e che la Regione operi nella massima trasparenza quando si tratta di utilizzo di risorse pubbliche nonché di organizzazione di uffici e servizi pubblici che abbiano al centro i diritti della collettività, non gli interessi di qualcuno. Rivolgiamo la richiesta di chiarezza e trasparenza al presidente Francesco Pigliaru, all’assessore competente Cristiano Erriu e all’assessora Virginia Mura direttamente interessata dal trasloco. Buon senso e ragionevolezza imporrebbero di sospendere ogni ulteriore atto volto a dare esecutività alle intenzioni dell’Amministrazione in ordine al trasferimento in oggetto. Riteniamo sia così possibile – conclude Giovannino Deriu – una valutazione più attenta rispetto all’economicità della dismissione dello stabile di Via XXVIII febbraio e in relazione allo spreco di denari pubblici per contratti di locazione sine die.»

Giovannino Deriu