28 March, 2024
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La rassegna “Teatro ragazzi”, organizzata dall’Associazione Enti locali per le attività culturali e di spettacolo, che ha l’obiettivo di promuovere e divulgare la cultura teatrale presso le giovani generazioni, riparte dopo uno stop di alcuni anni e vede per questa edizione aderire ben sette Amministrazioni: Siurgus Donigala, Maracalagonis, Sinnai, Pula, San Gavino Monreale, Iglesias e Carbonia.

La rassegna verrà ospitata nelle sale teatrali dei Comuni che hanno aderito e prevede sette titoli selezionati fra le maggiori produzioni del settore in ambito regionale e nazionale per un totale di 21 recite. Si parte domani, 17 ottobre, a Iglesias, al Teatro Electra, con “I canti di tutte storie”, Teatro dell’armadio.

I giovani spettatori potranno assistere a spettacoli ispirati alle fiabe tradizionali come Cappuccetto Rosso ed il Brutto anatroccolo realizzati con l’utilizzo di diversi linguaggi.

– La danza. Dedicato al linguaggio artistico della danza è stato proposto in cartellone Cappuccetto Rosso, con la regia e la scenografia di Michelangelo Campanale e le coreografie Vito Cassano, realizzato dalla compagnia pugliese La luna nel letto (spettacolo pluripremiato). Ancora la danza è protagonista del lavoro Perseo e Medusa prodotto da ASMED Balletto di Sardegna, con la regia di Senio Dattena, le coreografie di Cristina Locci ed ispirato alla mitologia greca.

– La musica. E’ il linguaggio utilizzato dalla compagnia cagliaritana Teatro dall’armadio per lo spettacolo “I canti di tutte storie” su testi dello scrittore Bruno Tognolini con le musiche originali di Antonello Murgia.

– La narrazione. “Di segno in segno” è lo spettacolo di narrazione che si avvale di un attore e un video – di e con Vania Pucci della compagnia toscana Giallo Mare Minimal Teatro – spettacolo originale che viene distribuito con successo da oltre 20 anni. Ancora, si usano gli oggetti per il teatro di narrazione che sta intorno allo spettacolo de I brutti anatroccoli di Silvano Antonelli, della compagnia Stilema di Torino.

– Musica dal vivo. E’ invece la tecnica usata dalla compagnia cagliaritana Cada Die Teatro che, con lo spettacolo “Più veloce di un raglio“, di e con Mauro Mou e Silvestro Ziccardi, con la collaborazione alla drammaturgia e alla messa in scena di Alessandro Lay, è liberamente tratto dal racconto “L’asino del gessaio” di Luigi Capuana.

– La magia delle bolle di sapone. E’ lo spettacolo “Ouverture des saponettes” dell’artista milanese Michele Cafaggi, attore e autore, che realizza un vero e proprio concerto di bolle di sapone di tutte le dimensioni.

Tutti gli spettacoli previsti sono adatti agli studenti delle scuole primarie mentre alcuni si rivolgono anche ai bambini della scuola dell’infanzia.

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Fine settimana a Cagliari con Il Grande Teatro dei Piccoli de Is Mascareddas, alla sua XV edizione fino al 24 dicembre tra la città capoluogo e Monserrato. Sabato 25 e domenica 26 novembre, alle 17.00, nella sala M2 del Teatro Massimo, spazio al teatro danza di ASMED nello spettacolo “Baba Yaga”.  

La piéce con la regia di Senio Giovanni Barbaro Dattena (in programma in sostituzione del titolo “Il Vento e la Fanciulla”) è un riadattamento della nota leggenda russa, fonte d’ispirazione di numerosi racconti della letteratura slava del XIX secolo.  In essi Baba Yaga è descritta spesso come cattiva, a volte come fonte di consiglio. In alcune storie la si vede aiutare le persone nelle loro ricerche, in altre rapisce i bambini per mangiarli.

La messa in scena della compagnia con la direzione artistica di Massimiliano Leoni è interpretata dalle danzatrici Francesca Assiero Brà, Giorgia Damasco, Rossana Luisetti, Sara Perra sulle coreografie di Cristina Locci, Francesca Assiero Brà e Luana Maoddi. In essa è valorizzata a pieno la bellezza della fiaba russa unendo danza, musica e recitazione in una pièce brillante e dalle atmosfere suggestive. I temi sono quelli dell’amore, dell’amicizia e del coraggio, compagni indispensabili nel lungo viaggio che conduce alla realizzazione dei propri sogni.

Sul palcoscenico insieme alle danzatrici la narratrice Elisa Zedda. Le musiche originali sono firmate da Senio Giovanni Barbaro Dattena, con violoncello e arrangiamenti di Antonella Deliperi, chitarra e arrangiamenti di Marco Noce, voci di Tiziana Pani e Romina Pala. Il disegno luci è di Michele Montis. I costumi e le stoffe di Emilio Ortu Lieto. Addetta alla sartoria Cinzia Moro.

Sabato 2 e domenica 3 dicembre la stagione targata Is Mascareddas fa ritorno a Monserrato al MoMoTI con l’attore e burattinaio di Ravenna Vladimiro Strinati e lo spettacolo “Nicola e il mare”, in scena alle 17.00.

 

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Ai blocchi di partenza Il Grande Teatro dei Piccoli, la stagione di teatro per famiglie targataIs Mascareddas che per la sua quindicesima edizione si sdoppia tra Monserrato al MoMoTI e il capoluogo Cagliari al Teatro Massimo. Il via al cartellone – sabato 14 e domenica 15 ottobre – è nella casa base di Is Mascareddas a Monserrato, nel teatro in via 31 marzo 1943. Qui, alle 17.00, è di scena lo stabile d’innovazione per l’infanzia La Botte e il Cilindro nello spettacolo “Il lupo e l’agnello”, adattamento firmato da Francesco Enna delle più celebri favole del greco Esopo e del latino Fedro. Nella piéce della compagnia sassarese diretta da Pier Paolo Conconi, Stefano Chessa, Luisella Conti e Nadia Imperio si divertono a raccontare le fiabe utilizzando diversi linguaggi: narrazione, pupazzi, coreografie ed ombre.

Il doppio appuntamento (seguito da una recita per le scuole lunedì 16 ottobre) inaugura un ricco programma di spettacoli fino al 24 dicembre con altre sette tra le migliori compagnie nazionali di teatro ragazzi: da Ravenna il narratore e animatore Vladimiro Strinati e la formazione Drammatico Vegetale, una realtà consolidata come quella dello, da Gorizia il CTA, Centro Teatro Animazione e Figure, da Empoli Giallo Mare Minimal Teatro, da Modena I Burattini della Commedia. Completano il parterre di formazioni in campo per la stagione i padroni di casa e per la danza un’altra storica compagnia isolana come l’ASMED.

La formula del calendario è quella consueta: otto fine settimana con recite tutte il sabato e la domenica alle 17.00 per le famiglie e il lunedì alle 11.00 per le scuole.

Il 21 e 22 ottobre per le famiglie e il 23 ottobre per le scuole la stagione fa esordio a Cagliari nella sala M2 del Teatro Massimo (in viale Trento) con “Cip Cip Bau Bau”, del CTA di Gorizia. Un appuntamento, questo, inserito nel programma della rete dei festival d’autunno a Cagliari 10Nodi. La nuova produzione della centro teatrale friulano racconta ai più piccoli una lingua particolare ed affascinante, quella che intorno a loro parlano tanti piccoli amici a quattro zampe, o che svolazzano con becco e piume. 

Il 4 e 5 novembre per le famiglie (e il 6 per le scuole) si ritorna al MoMoTI per l’arrivo di maestro burattinaio: il modenese Moreno Pigoni de I Burattini della Commedia con lo spettacolo di teste di legno “Il Dottore Innamorato”. Nella commedia brillante della tradizione emiliana il protagonista è il dottor Balanzone desideroso di prendere moglie. La prescelta è la figlia di Sandrone, la bella Lisetta.

L’11 e 12 novembre per le famiglie e il 13 novembre per le scuole un altro appuntamento al Teatro Massimo, inserito nel programma di 10Nodi: “Accadueo”, della compagnia di Empoli Giallomare Minimal Teatro, spettacolo con otto piccole storie originali sull’acqua. In scena oltre l’attrice Vania Pucci, l’artista multimediale Giulia Rubenni, creatrice dal vivo di forme, veri e propri quadri, che tramite la videoproiezione diventano la scenografia dove l’attrice si muove e racconta. 

Il 25 e 26 novembre e il 27 novembre al Teatro Massimo va in scena “Il Vento e la Fanciulla”, produzione di teatro danza proposta da ASMED, una fiaba che prende spunto da antiche leggende Mongole diretta da Senio Giovanni Barbaro Dattena, con coreografia di Cristina Locci e musica di Michele Uccheddu. Sul palcoscenico con il regista e la coreografa Matteo Corso, Luana Maoddi, Sara Manca. I costumi sono di Stefania Dessì con le allieve dell’Istituto Professionale per i Servizi Sociali Sandro Pertini (Cagliari) e con la collaborazione di Uwe Endler.

Il mese di dicembre si apre al MoMoTI con l’attore e burattinaio di Ravenna Vladimiro Strinati e lo spettacolo “Nicola e il mare”.  Scritto da Strinati con Danilo Conti, che ne firma la regia, e Antonella Piroli, la pièce attinge dalla suggestione e dalla riscrittura di fiabe come ColaPesce, Il Sale. Il tema è quello del rapporto con la natura, con la genesi dell’esistenza, con le fiabe e i miti popola1ri che ci propongono uomini che conoscono il valore degli elementi.

Con “Uno, due, tre…”, dei ravennati Drammatico Vegetale si conclude la stagione al Teatro Massimo il 16 e 17 dicembre per le famiglie e il 18 dicembre per le scuole: una semplice storia di colori che pare ricavata da un quadro di Piet Mondrian, per attori e animazioni con oggetti e immagini. Un affresco a tre dimensioni raccontato da due attori di poche, anzi pochissime parole,  ideato da Pietro Fenati, in scena con Elvira Mascanzoni.

Ultimo appuntamento al MoMoTI il 23 e 24 dicembre per le famiglie (e venerdì 22 dicembre per le scuole) con “Giacomina e il popolo di legno”, omaggio de Is Mascareddas a due personalità fondamentali nella cultura del Novecento in Sardegna: Eugenio Tavolara e Tosino Anfossi. Sessanta pupazzi e marchingegni sono animati da Tonino Murru, Donatella Pau e Cristina Papanikas. La regia è di Karin Koller, le musiche originali del sassofonista e compositore nuorese Gavino Murgia. Il disegno luci è ideato da Loïc François Hamelin.

 

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Edizione speciale la numero quindici del Grande Teatro dei Piccoli. Dal 14 ottobre al 24 dicembre la stagione di teatro per famiglie targata Is Mascareddas fa ritorno con una doppia programmazione tra Monserrato, al MoMoTI e il capoluogo Cagliari, al Teatro Massimo. Otto gli spettacoli portati in scena da una selezione tra le migliori compagnie di teatro ragazzi italiane: da Ravenna il narratore e animatore Vladimiro Strinati e la formazione Drammatico Vegetale, una realtà consolidata come quella dello stabile d’innovazione per l’infanzia di Sassari La Botte e il Cilindro, da Gorizia il CTA, Centro Teatro Animazione e Figure, da Empoli Giallo Mare Minimal Teatro, da Modena I Burattini della Commedia. Completano il parterre di formazioni in campo per la stagione i padroni di casa e per la danza un’altra storica compagnia isolana come l’ASMED.

La formula del calendario è quella consueta: otto fine settimana con recite tutte il sabato e la domenica alle 17.00 per le famiglie e il lunedì alle 11.00 per le scuole.

Il via alla stagione – sabato 14 e domenica 15 ottobre per le famiglie (e lunedì 16 ottobre per le scuole) – è a Monserrato al MoMoTI, il teatro di Is Mascareddas in via 31 marzo 1943, con lo spettacolo de La Botte e il Cilindro “Il lupo e l’agnello”, adattamento firmato da Francesco Enna delle più celebri favole del greco Esopo e del latino Fedro. Nella piéce diretta da Pier Paolo Conconi, Stefano Chessa, Luisella Conti e Nadia Imperio si divertono a raccontare le fiabe utilizzando diversi linguaggi: narrazione, pupazzi, coreografie ed ombre.

Il 21 e 22 ottobre per le famiglie e il 23 ottobre per le scuole l’esordio della stagione a Cagliari nella sala M2 del Teatro Massimo (in viale Trento) con “Cip Cip Bau Bau”, del CTA di Gorizia. Un appuntamento, questo, inserito nel programma della rete dei festival d’autunno a Cagliari 10Nodi. La nuova produzione della centro teatrale friulano racconta ai più piccoli una lingua particolare e affascinante, quella che intorno a loro parlano tanti piccoli amici a quattro zampe, o che svolazzano con becco e piume.  

Il 4 e 5 novembre per le famiglie (e il 6 per le scuole) si ritorna al MoMoTI per l’arrivo di maestro burattinaio: il modenese Moreno Pigoni de I Burattini della Commedia con lo spettacolo di teste di legno “Il Dottore Innamorato”. Nella commedia brillante della tradizione emiliana il protagonista è il dottor Balanzone desideroso di prendere moglie. La prescelta è la figlia di Sandrone, la bella Lisetta.

L’11 e 12 novembre per le famiglie e il 13 novembre per le scuole un altro appuntamento al Teatro Massimo, inserito nel programma di 10Nodi: “Accadueo”, della compagnia di Empoli Giallomare Minimal Teatro, spettacolo con otto piccole storie originali sull’acqua. In scena oltre l’attrice Vania Pucci, l’artista multimediale Giulia Rubenni, creatrice dal vivo di forme, veri e propri quadri, che tramite la videoproiezione diventano la scenografia dove l’attrice si muove e racconta.

Il 25 e 26 novembre e il 27 novembre al Teatro Massimo va in scena “Il Vento e la Fanciulla”, produzione di teatro danza proposta da ASMED, una fiaba che prende spunto da antiche leggende Mongole diretta da Senio Giovanni Barbaro Dattena, con coreografia di Cristina Locci e musica di Michele Uccheddu. Sul palcoscenico con il regista e la coreografa Matteo Corso, Luana Maoddi, Sara Manca. I costumi sono di Stefania Dessì con le allieve dell’Istituto Professionale per i Servizi Sociali Sandro Pertini (Cagliari) e con la collaborazione di Uwe Endler.

Il mese di dicembre si apre al MoMoTI con l’attore e burattinaio di Ravenna Vladimiro Strinati e lo spettacolo “Nicola e il mare”. Scritto da Strinati con Danilo Conti, che ne firma la regia, ed Antonella Piroli, la pièce attinge dalla suggestione e dalla riscrittura di fiabe come ColaPesce, Il Sale. Il tema è quello del rapporto con la natura, con la genesi dell’esistenza, con le fiabe e i miti popolari che ci propongono uomini che conoscono il valore degli elementi.

Con “Uno, due, tre…”, dei ravennati Drammatico Vegetale si conclude la stagione al Teatro Massimo il 16 e 17 dicembre per le famiglie e il 18 dicembre per le scuole: una semplice storia di colori che pare ricavata da un quadro di Piet Mondrian, per attori e animazioni con oggetti e immagini. Un affresco a tre dimensioni raccontato da due attori di poche, anzi pochissime parole, ideato da Pietro Fenati, in scena con Elvira Mascanzoni. 

Ultimo appuntamento al MoMoTI il 23 e 24 dicembre per le famiglie (e venerdì 22 dicembre per le scuole) con “Giacomina e il popolo di legno”, omaggio de Is Mascareddas a due personalità fondamentali nella cultura del Novecento in Sardegna: Eugenio Tavolara e Tosino Anfossi. Sessanta pupazzi e marchingegni sono animati da Tonino Murru, Donatella Pau e Cristina Papanikas. La regia è di Karin Koller, le musiche originali del sassofonista e compositore nuorese Gavino Murgia. Il disegno luci è ideato da Loïc François Hamelin.

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IMG_2718 Elena Ledda 4 copia

Giovedì 11 agosto, alle ore 21,30, andrà in scena a Villamassargia, nella bella cornice di Casa Fenu, lo spettacolo di danza “TRAS-U-MARE” con la regia e le coreografie di Francesca La Cava e le musiche originali di Mauro Palmas (mandola, liuto cantabile) eseguite dal vivo con Marcello Peghin (chitarra) e Silvano Lobina (basso) e la partecipazione come Special Guest di Elena Ledda. Le danze di Matteo Corso, Francesca La Cava, Cristina Locci, Manolo Perazzi, Angela Valeria Russo faranno immergere il pubblico nella vita pastorale, rievocando le nostre radici e il nostro legame con l’ambiente, con i cicli della vita e della natura, con la tradizione e il folclore: tra passato e presente, tra città e campagna, tra uomo e ambiente. La transumanza è un viaggio che determina nell’uomo un cambiamento, un rito di passaggio, un’esperienza vissuta che conduce al raggiungimento di una nuova identità. La transumanza è un viaggio in solitudine che include tre momenti importanti nella formazione dell’individuo: la partenza e la separazione, la transizione e l’arrivo e l’incorporazione. “TRANS-U-MARE” è suddiviso in tre quadri che rappresentando i diversi momenti del viaggio “della transumanza”, immergono lo spettatore in un ambientazione cinematografica e neorealistica. All’interno dei quadri, lo spettacolo alterna diverse vicende parallele ispirate alla vita pastorale, mettendo in continua relazione le immagini del passato con quelle del presente, attingendo dall’ambientazione sociale non solo quotidiana ma anche etica e interiore e facendo evolvere le situazioni e gli umori dei protagonisti momento per momento. Ciascun interprete, come affermava il filosofo francese Deleuze, più che reagire “registra”, più che essere impegnato in un’azione, «è consegnato a una visione che insegue o dalla quale è inseguito».

Il segno coreografico sarà caratterizzato da una gestualità ampia ed espressiva contaminata dal teatro, dal quale sottrae gesto e parola, e dalle tradizioni e dal folclore, alle quali si ispira nelle superstizioni e nei proverbi oltreché nei segni e nel ritmo, rielaborando le danze della tradizione popolare come i balli sardi, il saltarello abruzzese, la pizzica salentina e tutte quelle utili alla drammaturgia della creazione. Lo spettacolo verrà replicato venerdì 12 agosto, alle ore 21,30, a Sant’Anna Arresi, in Piazza Nuraghe.