20 April, 2024
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Il 3 giugno 2021 verrà inaugurato il Centro Famiglia del PLUS distretto di Iglesias, a Villamassargia, con due sportelli territoriali a Iglesias e Buggerru. La presentazione del progetto sarà corredata da un dibattito sul tema “La persona al Centro. Natalità e Lavoro” con importanti contributi regionali e nazionali. Alle ore 9,30, a Casa Fenu, a Villamassargia, si terrà un incontro, moderato dall’assessore del comune di Villamassargia Marco Mandis, che inizierà con i saluti di Gabriella Atzena, responsabile del Distretto Plus Iglesias, e Dimitri Pibiri, presidente della Coop. La Clessidra. Seguiranno gli interventi programmati della sindaca Debora Porrà, della responsabile Servizi Sociali del comune di Villamassargia Denise Orrù, della direttrice delle Politiche sociali della RAS Francesca Piras, della direttrice di ANCI Sardegna Daniela Sitzia, della responsabile Ufficio Sviluppo Progetti per la Tutela dei Diritti di Pari Opportunità di Roma Capitale Alessandra Staiano, della Segretaria Regionale UIL Francesca Ticca.

La misura. L’assessorato dell’Igiene, Sanità e delle Politiche Sociali e l’ANCI Sardegna hanno condiviso un Piano Operativo che prevede una serie di azioni e attività aventi come obiettivo strategico la promozione del benessere familiare, anche come strumento di contrasto allo spopolamento e alla denatalità per il rilancio demografico. Il Centro per la famiglia, dopo una battuta d’arresto per via delle restrizioni legate all’emergenza sanitaria, nasce a Villamassargia, Comune capofila del progetto per il PLUS Iglesias. L’emergenza ha creato un grave disagio sociale nel territorio del Sulcis Iglesiente ed il Centro Famiglia rappresenta una risposta concreta a questa crisi che travolge in maniera trasversale le famiglie, come evidenzia la Sindaca di Villamassargia, Debora Porrà: «Per superare questo difficile momento, non bastano iniziative isolate, bensì è prioritario fare rete ed integrare le misure messe in campo su infanzia, giovani, terza età, politiche di genere e occupazionali». L’assessora delle Politiche sociali di Iglesias Angela Scarpa aggiunge, inoltre, che «l’apertura del centro famiglia rappresenta un servizio fondamentale per il territorio, che implementa la programmazione portata avanti dai singoli comuni del Plus a sostegno delle famiglie, soprattutto in un periodo storico particolare come quello che stiamo affrontando che vede nella complessità una nuova sfida per intercettare bisogni a cui dare risposta».

Gli obiettivi. Promuovere un welfare familiare, che sia compatibile con le esigenze del territorio distrettuale, richiede azioni di capacitazione delle famiglie (empowerment) e sostegno alla genitorialità assicurando una presa in carico integrata e interprofessionale che possa sfruttare i principi del lavoro di rete per organizzare o riorganizzare gli interventi. Il servizio è stato affidato alla cooperativa sociale La Clessidra e si svolgerà in modo itinerante tramite gli sportelli territoriali a supporto dei Comuni del Distretto. È rivolto a famiglie, coppie, genitori, singoli componenti del nucleo famigliare residenti nei territori interessati.

«L’apertura del Centro famiglia e dei diversi sportelli previsti nel territorio Plus Iglesias – afferma l’assessore dei Servizi sociali di Villamassargia Marco Mandis – si propone, come scopo principale, quello di creare una struttura di intervento sociale integrata, in grado di andare incontro all’utenza e funzionale rispetto ai servizi già esistenti, per perseguire e raggiungere il benessere all’interno delle famiglie con azioni adeguate.»

Le attività. Lo Sportello sarà attivo una volta alla settimana nei comuni di Villamassargia, Iglesias e Buggerru. Con la presenza di una pedagogista ed una psicologa, si garantiranno: un contatto diretto con le famiglie, incontri individuali, percorsi di orientamento e informazione per i genitori, finalizzati a garantire il superamento delle situazioni di crisi e di disagio psico-sociale e relazionale che possono verificarsi all’interno di famiglie con minori. I contatti per l’utenza sono 3939897435 (telefono) oppure centrofamigliaplusiglesias@gmail.com (email).

“Nei prossimi giorni presenteremo una risoluzione dettagliata con i dati aggiornati sulla situazione crediti-debiti fra Aias ed Ats degli ultimi 5 anni, per fornire al Consiglio tutti gli elementi utili per una decisione”. Lo ha dichiarato il presidente della commissione speciale sull’Aias Gianfranco Ganau (Pd), nel corso di una seduta della commissione alla quale hanno preso parte anche l’assessore della Sanità Mario Nieddu, il direttore generale dell’assessorato Marcello Tidore ed una delegazione dell’Anci, per la parte che riguarda i rapporti fra Aias e Comuni. Il direttore generale dell’assessorato, in particolare, ha fornito alla commissione una relazione di 6 pagine corredata da tabelle riassuntive più i verbali e gli allegati di ogni singola seduta del tavolo tecnico Regione-Aias-Ats-Anci insediato l’11 aprile scorso dopo un accordo sottoscritto con la Prefettura di Cagliari. Un lavoro molto approfondito, ha affermato Marcello Tidore, che ci consente di avere dati completi, certi ed attendibili sui flussi finanziari che hanno riguardato i rapporti contrattuali con Aias negli ultimi 5 anni e, inoltre, di definire un metodo per ricostruire la seconda parte del contenzioso relativo al periodo 1998-2013 per il quale c’è grande carenza di documenti, verificando nello stesso tempo ogni ipotesi possibile di transazione. Dalla relazione emerge principalmente che negli ultimo 5 anni la Regione ha pagato ad Aias nei termini di legge (60 giorni) prestazioni per oltre 102 milioni, a fronte di 1.6 milioni circa da liquidare e 1 milione circa che potrebbe essere oggetto di ulteriori transazioni.ono numeri molto chiari, ha commentato l’assessore della Sanità Mario Nieddu, che parlano di crediti vantati molto bassi e debiti molto alti, ma ora è il momento della responsabilità. Nieddu ha poi rivolto un appello alla commissione speciale, alla commissione Sanità e in definitiva al Consiglio regionale, per arrivare ad una scelta definitiva e condivisa che per la sua complessità e per le conseguenze che ne possono derivare ai pazienti ed ai lavoratori, non può essere lasciata solo alla valutazione dell’assessore, fermo restando che sarà necessario del tempo per elaborare una strategia per il futuro. Nel dibattito hanno preso la parola numerosi consiglieri regionali: Giorgio Oppi dell’Udc, Francesco Agus dei Progressisti, Eugenio Lai di Leu, Nico Mundula di Fdi, Michele Cossa dei Riformatori, Michele Ennas della Lega e Fabio Usai del Psd’Az. Tutti hanno espresso vivo apprezzamento per la qualità del lavoro prodotto dal tavolo tecnico e dall’assessorato, proclamandosi poi a favore di una risoluzione della commissione che, per la prima volta, potrà essere predisposta sulla base di dati certi sulla complessa vicenda. Nella seconda parte della seduta, la delegazione dell’Anci formata dal presidente Emiliano Deiana, dal vice presidente Salvatore Masia e dal direttore Daniela Sitzia ha fornito il rendiconto sui rapporti fra Comuni ed Aias per le prestazioni relative al trasporto disabili, alla riabilitazione ed ai servizi nel campo psico-sociale: Le cifre finali, ha spiegato Daniela Sitzia che ha sintetizzato il lavoro condotto da Anci attraverso contatti con i singoli Comuni, parlano di un credito presunto nei confronti di Aias di circa 5.8 milioni, cifra radicalmente contestata dalle Amministrazioni locali sia per gli incrementi dei costi che per la qualificazione delle prestazioni. Il presidente di Anci Sardegna Emiliano Deiana, rispondendo ad una domanda del presidente Ganau sulla possibilità che il settore della riabilitazione sia riportato sotto la gestione diretta della Regione, ha auspicato uno scatto in avanti rispetto alla situazione attuale che vede i Comuni come passacarte, precisando di non avere posizioni ideologiche e proponendo la creazione di un “fondo unico per le politiche sociali”.

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Lunedì 29 aprile la sala polifunzionale di piazza Roma ospiterà, dalle ore 9.30 alle ore 17.00, un incontro territoriale organizzato da Anci Sardegna, Protezione civile e comune di Carbonia nell’ambito del progetto Proterina 3 Èvolution, finanziato dal Programma Interreg Marittimo-Italia Francia 2014-2020. L’obiettivo di questa giornata di studio, riflessione e condivisione sull’importanza del sistema della Protezione civile, è costruire una base conoscitiva comune per i diversi attori del sistema di Protezione civile della Sardegna, ponendo l’accento sugli strumenti che consentono di attuare al meglio le azioni di prevenzione e previsione.

La sessione mattutina dell’incontro è rivolta, in particolar modo, ad amministratori, funzionari del Centro Operativo Comunale e associazioni di Volontariato. Per l’Amministrazione comunale saranno presenti il sindaco Paola Massidda, l’assessore all’Ambiente Gian Luca Lai, l’assessore dei Servizi sociali Loredana La Barbera, il comandante della Polizia locale Andrea Usai. Le relazioni saranno a cura di Sandra Tobia, direttore generale della Protezione Civile della Sardegna; Mauro Merella, direttore del Servizio di pianificazione e gestione delle emergenze della Protezione civile della Sardegna; Daniela Sitzia, Vicedirettrice di Anci Sardegna; Barbara Dessì, consulente tecnico di Anci Sardegna per il Progetto Proterina 3 Èvolution.

La sessione pomeridiana, dalle ore 15.00 alle ore 17.00, avrà come principali destinatari i cittadini, le associazioni di volontariato, docenti e studenti. Verranno svolti particolari approfondimenti atti a rendere edotta la cittadinanza e, in particolare i nostri giovani, in merito ai diversi significati dei colori (giallo, arancione, rosso) delle allerte meteo. Inoltre, sarà posto l’accento sull’importanza di una corretta e tempestiva informazione verso la popolazione.
«In questo contesto un ruolo rilevante viene svolto dall’Amministrazione comunale – ha detto il sindaco Paola Massidda – è vigile e attenta in tema di Protezione civile e di tutela dell’incolumità dei cittadini. Ne è una conferma l’approvazione da parte del Consiglio comunale dello studio di perimetrazione del Piano di Assetto idrogeologico (art. 8 P.A.I.), uno strumento in grado di studiare in modo completo il nostro territorio comunale, aiutandoci a comprendere alcuni fenomeni geologici, idrogeologici e geotecnici e consentendoci, seppure in un secondo tempo, di mitigare i rischi ad essi connessi. A ciò si aggiungono la recente ricostituzione del Centro Operativo Comunale di Protezione Civile (C.O.C.) e l’ampliamento della dotazione delle attrezzature (transenne e cartelli di divieto di sosta) a disposizione del Comune di Carbonia.»

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Lunedì 29 aprile nella sala polifunzionale di piazza Roma, a Carbonia, dalle ore 9.30 alle ore 17.00, si terrà un incontro territoriale organizzato da Anci Sardegna sull’importanza del sistema della Protezione Civile, nell’ambito del progetto Proterina 3 Èvolution, finanziato dal Programma Interreg Marittimo-Italia Francia 2014-2020. L’obiettivo è costruire una base conoscitiva comune per i diversi attori del sistema di Protezione Civile della Sardegna, ponendo l’accento sugli strumenti che consentono di attuare al meglio le azioni di prevenzione e previsione.

La sessione mattutina dell’incontro è rivolta, in particolar modo, ad amministratori, funzionari del Centro Operativo Comunale e associazioni di Volontariato. Per l’Amministrazione Comunale saranno presenti il sindaco Paola Massidda, l’assessore dell’Ambiente Gian Luca Lai, l’assessore dei Servizi sociali Loredana La Barbera, il Comandante della Polizia Locale Andrea Usai. Le relazioni saranno a cura di Sandra Tobia, direttore generale della Protezione Civile della Sardegna; Mauro Merella, direttore del Servizio di pianificazione e gestione delle emergenze della Protezione Civile della Sardegna; Daniela Sitzia, vicedirettrice di Anci Sardegna; Barbara Dessì, consulente tecnico di Anci Sardegna per il Progetto Proterina 3 Èvolution.

La sessione pomeridiana, dalle ore 15.00 alle ore 17.00, avrà come principali destinatari i cittadini, le associazioni di volontariato, docenti e studenti. Verranno svolti particolari approfondimenti atti a rendere edotta la cittadinanza e, in particolare i nostri giovani, in merito ai diversi significati dei colori (giallo, arancione, rosso) delle allerte meteo. Inoltre, sarà posto l’accento sull’importanza di una corretta e tempestiva informazione verso la popolazione.
«In questo contesto un ruolo rilevante viene svolto dall’Amministrazione comunale che – ha detto il sindaco Paola Massidda – è vigile e attenta in tema di Protezione Civile e di tutela dell’incolumità dei cittadini. Ne è una conferma l’approvazione da parte del Consiglio Comunale dello studio di perimetrazione del Piano di Assetto idrogeologico (art. 8 P.A.I.), uno strumento in grado di studiare in modo completo il nostro territorio comunale, aiutandoci a comprendere alcuni fenomeni geologici, idrogeologici e geotecnici e consentendoci, seppure in un secondo tempo, di mitigare i rischi ad essi connessi. A ciò si aggiungono la recente ricostituzione del Centro Operativo Comunale di Protezione Civile (C.O.C.) e l’ampliamento della dotazione delle attrezzature (transenne e cartelli di divieto di sosta) a disposizione del comune di Carbonia.»

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Nella mattinata di martedì 23 ottobre, la delegazione del comune di Bobruisk, accompagnata dal console onorario Giuseppe Carboni, è stata accolta presso la sede dell’Anci Sardegna. Nel corso dell’incontro con il direttore Umberto Oppus e la vice direttrice Daniela Sitzia, sono stati messi in evidenza i pluriennali rapporti di solidarietà e amicizia che legano la Sardegna e la Bielorussia che si estendono ormai in molti settori di reciproco interesse, da quello della formazione professionale, all’istruzione universitaria, al turismo, aerospazio, ICT, ricerca scientifica, fino ai rapporti economico imprenditoriali, anche grazie alla fruttuosa esperienza della cooperazione decentrata sarda nell’ambito dei progetti sostenuti dalla LR 19/96.

In questo contesto, è di primaria importanza il diretto coinvolgimento anche delle amministrazioni comunali dei due territori, seguendo l’esempio della firma dell’atto di cemellaggio fra Iglesias e Bobruisk. Questa consapevolezza ha portato all’intesa per un futuro protocollo di collaborazione dove l’Amministrazione comunale di Bobruisk fungerà da capofila per il coinvolgimento di una serie di amministrazioni cittadine bielorusse di varie dimensioni che porterà alla creazione della “Rete dei Comuni bielorussi amici della Sardegna” che fungerà da importante interlocutore con l’Anci e i comuni sardi interessati ad avviare rapporti con le città della Bielorussia.

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Domani 20 dicembre, dalle ore 9.00, l’Hotel Regina Mergherita di Cagliari ospita un convegno dal titolo “La Sardegna e i migranti: le politiche europee, le proposte delle realtà locali” con la possibilità di discutere direttamente con la Commissione Europea sul tema dei migranti in Sardegna.

L’evento ha un duplice obiettivo, innanzitutto rispondere alla seguente domanda: Cosa fa l’Unione Europea in ambito migrazione? Lo dirà Marc Arno Hartwig, team Leader dell’Hotspot Team Italia della Direzione Generale Migrazione e Affari Interni della Commissione Europea.

Inoltre, soprattutto, cercheremo di trovare delle proposte operative sul tema dell’integrazione, con gli interventi delle massime istituzioni regionali e locali in materia e attraverso l’ascolto delle storie di immigrati che in Sardegna sono riusciti a inserirsi e a trovare la propria strada.  

L’incontro sarà strutturato su due sessioni, la prima, Le voci istituzionali sul tema migrazione: dall’Unione Europa ai Comuni, avrà come relatori, oltre al citato Marc Arno Hartwig, il Prefetto di Cagliari Giuliana Perrotta, Angela Quaquero della Regione Autonoma della Sardegna e Daniela Sitzia di Anci Sardegna.

Nella seconda parte, Il sistema dell’accoglienza in Sardegna: le testimonianze dei protagonisti, sentiremo le voci degli operatori locali sardi e dello Europe Direct Reggio Calabria che presenterà le best practice in tema di integrazione di Gioiosa Jonica.

E’ prevista la proiezione del documentario “Storie di Migrantesprodotto dal Centro Italo Arabo e del Mediterraneo Assadakah Sardegna.

Modererà i lavori, Francesco Ventroni, responsabile dello Sportello Europe Direct Regione Sardegna.

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Il 20 dicembre, a partire dalle 9.00, all’Hotel Regina Margherita di Cagliari, si terrà un convegno dal titolo “La Sardegna e i migranti: le politiche europee, le proposte delle realtà locali”.

L’evento ha un duplice obiettivo, innanzitutto rispondere alla seguente domanda: “Cosa fa l’Unione Europea in ambito migrazione”? Lo dirà Marc Arno Hartwig, team Leader dell’Hotspot Team Italia della Direzione Generale Migrazione e Affari Interni della Commissione Europea.

Inoltre, soprattutto, cercheremo di trovare delle proposte operative sul tema dell’integrazione, con gli interventi delle massime istituzioni regionali e locali in materia e attraverso l’ascolto delle storie di immigrati che in Sardegna sono riusciti a inserirsi e a trovare la propria strada.  

L’incontro sarà strutturato su due sessioni, la prima, Le voci istituzionali sul tema migrazione: dall’Unione Europa ai Comuni, avrà come relatori, oltre al citato Marc Arno Hartwig, il Prefetto di Cagliari Giuliana Perrotta, Angela Quaquero della Regione Autonoma della Sardegna e Daniela Sitzia di Anci Sardegna.

Nella seconda parte, Il sistema dell’accoglienza in Sardegna: le testimonianze dei protagonisti, sentiremo le voci degli operatori locali sardi e dello Europe Direct Reggio Calabria che presenterà le best practice in tema di integrazione di Gioiosa Jonica.

Prevista la proiezione del documentario “Storie di Migrantesprodotto dal Centro Italo Arabo e del Mediterraneo Assadakah Sardegna.

Modera i lavori Francesco Ventroni responsabile dello Sportello Europe Direct Regione Sardegna.

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La commissione Sanità, presieduta dall’on. Raimondo Perra (Psi) ha iniziato un ciclo di audizioni sulla proposta di legge n. 164 (Rosella Pinna e più) che prevede “Interventi per la promozione e la valorizzazione dell’amministratore di sostegno a tutela dei soggetti deboli”, ascoltando l’Anci e le associazioni di settore.

A nome dell’Anci il presidente Piersandro Scano, prima di affrontare il tema oggetto della riunione, ha invitato la commissione ad un approfondimento sul problema della peste suina, ricordando che il sindaco di Desulo Gigi Littarru è stato rinviato a giudizio (udienza il 6 dicembre prossimo) a seguito di una denuncia del responsabile dell’Unità di missione della Regione. «Noi sosteniamo la posizione del sindaco Littarru – ha detto Scano – ma soprattutto riteniamo che il principio della cooperazione istituzionale debba sempre prevalere nei rapporti fra Regione e Comuni, che costituiscono le articolazioni decentrate dello Stato».

Entrando poi nel merito della legge, Scano ne ha sottolineato l’impatto positivo sul sistema delle Autonomie, aggiungendo che «troppo spesso i Comuni devono fare fronte, in una materia delicatissima che tocca da vicino la condizione di vita dei soggetti più deboli, ad un pesante carico di responsabilità rispetto al quale non sono preparati». Dopo aver auspicato lo snellimento di alcuni passaggi procedurali, il presidente dell’Anci ha suggerito di inserire il provvedimento nel più ampio contesto della riforma degli Enti locali e dei nuovi organismi di governo del territorio.

Daniela Sitzia, vice presidente dell’Anci, ha messo l’accento sulla necessità di inserire la norma «in un nuovo sistema pubblico in grado di assicurare più efficacia alle politiche sociali e maggior coordinamento con gli Enti locali e le altre istituzioni interessate». Soprattutto nel settore delle malattie malati mentali, ha precisato, «occorre ridurre al minimo le situazioni di incertezza in cui si sovrappongono problematiche riguardanti assistenza, salute, diritti della persona e progetti di vita; perciò è necessario anche potenziare la formazione degli operatori per evitare possibili conflitti con i servizi sociali dei Comuni ed altri soggetti pubblici, in particolare dei settori sanitario e giudiziario, che hanno competenze in materia».

Anche dal mondo dell’associazionismo è arrivata la sollecitazione a considerare la figura dell’amministratore di sostegno come parte di un sistema che, finora, ha avuto difficoltà ad agire in maniera unitaria.

Per l’Amso il presidente regionale Mario Cuccu ha espresso una valutazione positiva sulla legge, «che può rivelarsi uno strumento utile per accompagnare, nel versante pubblico, la gestione di problematiche complesse». Istituti come lo sportello di consulenza previsto dalla legge, ha spiegato, «vanno incontro sia alle esigenze delle famiglie che a quelle dei Comuni e, in prospettiva, possono consentire un intervento molto più efficace se ben coordinato con i programmi Plus e con l’attività dei Distretti socio sanitari».

Alessio Allena, sempre in rappresentanza dell’Amso, ha suggerito l’introduzione di alcune misure di tutela del lavoro degli amministratori di sostegno, come la copertura assicurativa dei rischi professionali legati soprattutto alle malattie psichiatriche ed amministrativi, riguardanti l’accesso e la gestione di leggi di settore, rapporti con le banche.

«Sarebbe opportuna a questo scopo – ha concluso – l’istituzione di un fondo regionale apposito.»

Luisanna Loddo dell’associazione Abc ha invece portato all’attenzione della commissione l’esperienza delle famiglie. Come genitori, ha affermato, «abbiamo una sorta di paura degli interventi esterni che comunque svolgono una funzione diversa da quella di un congiunto o di una persona vicina alla famiglia del malato». Ci sentiamo a disagio, ha raccontato, «anche di fronte alla situazione estrema che porta alla dichiarazione di incapacità di intendere e di volere perché le persone, sia pure con problemi che impediscono una normale vita di relazione, possono comunicare a fare scelte autonome».

Le nostre esperienze, ha dichiarato Rita Polo (anch’essa dell’Abc), «fanno emergere in modo costante prospettive di vita possibili, per questo manifestiamo dubbi sulla presenza di figure esterne; auspichiamo comunque che non ci sia una concentrazione di casi da seguire in capo alla stessa persona perché le situazioni sono sempre diverse anche in ambito familiare, penso ad esempio ai coniugi separati o con problematiche di coppia».

Il punto centrale, ha sostenuto Elisabetta Mossa dell’Anfass, «sta nella sua capacità di prevenire la misura dell’interdizione, favorendo la collaborazione con la magistratura, migliorando un lavoro che già svolgiamo come associazioni, ferma restando la centralità del ruolo delle famiglie; le figure esterne hanno certamente bisogno di acquisire una professionalità particolare, che richiede la disponibilità ad un grande ascolto attivo della persona, per questo è molto importante sia la formazione che l’individuazione di requisiti culturali e personali molto precisi».

Raimondo Perra