28 March, 2024
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Cinque organizzazioni sindacali della confederazione COSMED hanno chiesto all’assessorato regionale della Sanità e al presidente della Regione, l’annullamento degli Atti aziendali relativi alla ridefinizione della Rete ospedaliera. Nella nota di richiesta, indirizzata per conoscenza al presidente della commissione Sanità e ai direttori generali dell’ATS, dell’AO Brotzu e delle AOU di Cagliari e Sassari, Elisabetta Piu, segretario regionale ANAAO ASSOMED, Cesare Iesu, presidente regionale AAROI-EMAC, Massimiliano Picoi, segretario regionale FVM, Daniele Agulli, segretario regionale FEDIRETS (area DIRER-SIDIRSS) e, infine, Elisa Petrone, segretaria nazionale FEDIRETS (area FEDIR), scrivono che «preso atto del comunicato del ministero della Salute e dei rilievi fortemente critici espressi in merito al documento di “Ridefinizione della Rete ospedaliera della Regione Autonoma della Sardegna”; considerato che il modello organizzativo proposto nella Rete è stato giudicato incoerente rispetto a quello definito dal DM 70/2015, e che la correzione della molteplicità dei sopra menzionati rilievi richiede l’annullamento di tutti gli Atti aziendali e delle delibere regionali che hanno inciso sulla riorganizzazione della Rete; preso atto che la Regione in primis, nonché i direttori generali dell’ATS, dell’AO Brotzu, dell’AOU di Cagliari e dell’AOU di Sassari, incuranti delle direttive Ministeriali e di quanto dovrà essere obbligatoriamente modificato entro il 31 ottobre, continuano a deliberare come se le leggi non fossero a loro sovraordinate; considerato che la ridefinizione della Rete ospedaliera, gli Atti aziendali deliberati, e le delibere della Giunta regionale hanno comportato importanti modifiche nella organizzazione sanitaria e amministrativa del SSR tali da causare, per il personale sanitario, veterinario e amministrativo un peggioramento della qualità del lavoro, un aumento delle ore lavorate, anche al di fuori delle norme europee, e, di conseguenza per la popolazione notevoli disservizi tra cui l’aumento delle liste d’attesa e la diminuzione dell’offerta assistenziale pubblica; chiedono che immediatamente la Giunta regionale annulli in autotutela sia gli Atti aziendali e tutte le deliberazioni conseguenti sia le deliberazioni regionali, emanate al di fuori degli Atti, che hanno modificato l’organizzazione sanitaria e amministrativa delle Aziende; e, infine, diffida la Regione e i Direttori generali delle Aziende a perseverare nell’inosservanza delle disposizioni ministeriali e a persistere nell’attuazione degli Atti aziendali».

«Nella denegata ipotesi che tale richiesta rimanga inesitata – concludono -, ci riserviamo di agire secondo le modalità previste dalla legge.»