28 March, 2024
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Doveva essere uno spettacolo grandioso, e così è stato. Sul palcoscenico del Teatro Verdi di Sassari giovedì sera è andato in scena un tributo straordinario non solo a due grandi personaggi come Sergei Diaghilev e Vaslav Nijinsky, ma a una pagina straordinaria e rivoluzionaria della storia della danza, e quindi alla volontà di unificare tutte le arti all’interno di un singolo lavoro scenico.

A centodieci anni dalle storiche esibizioni parigine, i solisti della compagnia Daniele Cipriani Entertainment hanno reso onore ai leggendari balletti russi per uno degli appuntamenti più attesi della stagione del festival “Corpi in movimento” di Danzeventi. Una rappresentazione magistrale intervallata dalla narrazione dei retroscena e delle vicende più significative del leggendario team fondato da Sergei Diaghilev.

A trasmettere suono e magia ai testi di Patrizia Veroli, storica tra la maggiori studiose della danza in Italia per questo periodo artistico, è stata la voce dell’attore Gabriele Rossi, volto notissimo per le sue partecipazioni a fiction televisive come “Don Matteo”, “L’Onore e il rispetto”, “Un passo dal cielo” e “Solo per amore”.

Nato artisticamente come danzatore, Gabriele Rossi aveva debuttato professionalmente in Sardegna dodici anni fa come giovane coreografo alla ribalta, proprio a Sassari, per il festival Corpi in movimento.

Le sue letture giovedì hanno aperto uno squarcio di luce nelle personalità contrastate di Sergei Diaghilev e Vaslav Nijinsky, il primo impresario senza scrupoli e il secondo artista tormentato. E proprio dalla rappresentazione del rapporto tra i due ha preso il via l’intera composizione, con “Le Spectre”, una creazione realizzata su musica di Carl Maria von Weber per i solisti della compagnia Marco Lo Presti e Mattia Tortora.

Forti suggestioni ha suscitato “L’après-midi d’un faune”, storica versione del balletto di Nijinsky sulle note di Claude Debussy. Il gran finale è arrivato tra scroscianti applausi con “Estratto da Mediterranea”, celebrando le storiche tournée che portarono i Ballets Russes in giro per il mondo.

Prossimo appuntamento del festival al Teatro Verdi sarà il 12 ottobre, alle 20.30, con “I Ciprix. Biancaneve e i sette nani” in musical di Francesca Cipriani, una rivisitazione in chiave rock, divertente, originale e moderna, ma allo stesso tempo fedele allo spirito della favola. Francesca Cipriani è una ricercatrice di talenti, ideatrice della scuola “Musical Weekend” e fondatrice della prima compagnia di musical composta interamente da bambini “professionisti”: I Ciprix.

In questo eccellente lavoro realizzato da bambini per bambini e non solo, sono stati coinvolti grandi professionisti del settore. La sceneggiatura è stata affidata alla scrittrice e fumettista Katja Centomo e allo sceneggiatore Disney Italia Francesco Artibani. Mentre il compositore e chitarrista Giovanni Cera ha arricchito la fiaba di un’inedita atmosfera musicale.

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Il festival della danza d’autore “Corpi in movimento” di Danzeventi, a centodieci anni dalle storiche esibizioni parigine che diedero vita ai leggendari “Ballets Russes”, presenta a Sassari “Dancing Heritage – A tribute to Diaghilev and Nijinsky” della compagnia Daniele Cipriani Entertainment. Un omaggio a una espressione artistica segnante e agli autori che diedero vita a una delle pagine più significative della storia della danza.

Giovedì 10 ottobre, alle 21.00, il Teatro Verdi di Sassari accoglierà questo speciale appuntamento che ripercorre le tappe di una vera “rivoluzione”, lasciando che storia e presente si incontrino nel segno di un’arte in continuo mutamento.

Ad andare in scena saranno i solisti e il corpo di ballo della prestigiosa compagnia romana, con la partecipazione dell’attore Gabriele Rossi, in un inedito programma che rende onore al genio e all’opera dei due artisti russi.

Sergei Diaghilev fu un instancabile impresario teatrale. Grazie al suo spirito visionario, compositori e coreografi, scenografi e danzatori si ritrovarono al centro della più grande e innovativa esperienza della storia della danza del Novecento. Vaslav Nijinsk era invece un genio del balletto destinato a rivoluzionare il corso dell’arte di quel secolo.

La compagnia si esibì per la prima volta nel 1909 al Théâtre du Chatelet di Parigi con i migliori ballerini russi, quasi tutti provenienti dal Teatro Mariinsky. Il giovanissimo Nijinsky era affiancato dalla più celebre ballerina di tutti i tempi, Anna Pavlova.

Grazie a loro e a numerosi artisti a loro vicini, tra i quali Bakst, Picasso, Debussy e Stravinsky, nasceva un’esperienza teatrale del tutto nuova: l’ideale di un’opera d’arte totale che superava i canoni del balletto ottocentesco. Un’opera in cui soggetto, musica, scenografia, costumi e danza fondevano i rispettivi elementi di eccellenza.

Il tributo di giovedì prenderà il via con “Le Spectre”, una creazione realizzata su musica di Carl Maria von Weber per i solisti della compagnia, Marco Lo Presti e Mattia Tortora. Torna in scena anche “L’après-midi d’un faune”, storica versione del balletto di Vaslav Nijinsky che tanto scandalo destò alla sua creazione nel 1912, sulle note di Claude Debussy.

Il gran finale arriverà con “Estratto da Mediterranea”, balletto italiano tra i più rappresentati e richiesti, per celebrare le storiche tournée che portarono i “Ballets Russes” in giro per il mondo, simbolo ed esempio di unione tra le diverse culture, di un’arte che guarda oltre l’orizzonte, annulla le distanze e abbraccia quel che ancora non conosce.

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Danzatrici quasi prive d’anima alla ricerca del loro lato più umano e vitale, la penombra di una Sala concerti tra lunghi teli calati come cascate di luce e il pubblico protagonista all’interno dello spazio scenografico. Sabato sera, al suo debutto al Teatro Verdi di Sassari, il nuovo spettacolo della compagnia Danza Estemporada si è rivelato un’opera intensa, emozionante e coinvolgente, ma soprattutto un lavoro di forte carica esperienziale.

Nato dal genio artistico della coreografa Livia Lepri, “Lo stato della materia #ilmutaforme” si è presentato all’appuntamento del festival “Corpi in movimento” di Danzeventi come un’installazione artistica fatta di luci, videomapping e suoni in surround. Un percorso che a partire dall’ingresso ha trascinato il presenti verso la rappresentazione di un mondo ultraterreno.

Oltre al portale d’accesso, il portamento e l’espressione quasi aliena di tre danzatrici. I loro corpi aggraziati e volteggianti, avvolti in tute color carne aderentissime, hanno lasciato intravedere una vibrante sensualità, semicelata all’interno di buste trasparenti indossate come costumi. Strofinati contro il corpo, gli involucri di plastica hanno prodotto una sorprendente ritmica di suoni perfettamente a tempo di musica.

Le giovani interpreti della compagnia sassarese si sono mosse in una dimensione ultra-onirica, calibrata sullo spazio scenico della Sala concerti. Uno spazio intimo e avvolgente che ha reso l’opera unica e irripetibile, anche grazie al disegno luci curato da Adriano Marras e al videomapping realizzato da Pipe Studios di Pavlo Hanatenko e Andrea Lupi.

«Lo spettacolo è veramente ricercato affinché il pubblico possa scegliere se lasciarsi catturare dal suono, dalle immagini o dai corpi – ha spiegato Livia Lepri –. Ognuno può vedervi qualcosa di diverso a seconda della sensibilità e della capacità di percezione.»

Lunghi teli calati in sala hanno arricchito la scenografia di un senso di magnificenza, rifrangendo i chiaroscuri dei fasci luminosi appositamente studiati, e mostrandosi a tratti come alte cascate d’acqua. E proprio l’acqua, sostanza purificatrice per eccellenza, è stato uno degli elementi chiave dell’intera rappresentazione.

Spogliatesi delle buste, le protagoniste sono rimaste all’apparenza senza veli, quasi a mettere a nudo il vero aspetto del lato umano, di una personalità fino ad allora nascosta dentro un involucro soffocante. E la riscoperta del lato umano, di un mondo carico di emozioni, è il più profondo messaggio dell’opera. Le buste sono state consegnate agli spettatori affinché potessero decidere se indossarle o meno.

Il prossimo appuntamento di “Corpi in movimento”al Teatro Verdi sarà “Dancing Heritage”, il tributo a Diaghilev e Nijinsky della compagnia Daniele Cipriani Entertainment.

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Domenica 20 gennaio, alle ore 20.45, al Teatro Centrale di piazza Roma, a Carbonia, andrà in scena il “Gala di Danza”, secondo appuntamento della nuova stagione di prosa e danza 2019, che si è aperta ufficialmente domenica scorsa con lo spettacolo “Poker”. La rassegna è curata dal Cedac e dal Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo Sardegna, con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia.

«Il Gala di Danza è il secondo dei dieci eventi inseriti all’interno di un cartellone che prevede un’ampia gamma di performance che spaziano dalle divertenti commedie ai drammi moderni come le ingiustizie sociali e le storie degli “invisibili” che vivono nelle nostre città. Dopo il successo dello spettacolo di esordio, “Poker”, che ha visto al Teatro Centrale la presenza di 254 spettatori, domenica si replica con un evento all’insegna della grande danza e di coreografie altamente spettacolari», ha detto il sndaco Paola Massidda.

I solisti della compagnia di Daniele Cipriani saranno guidati dalla maître de ballet Stefania Di Cosmo.

Il “Gala di Danza” metterà in risalto una nuova generazione di ballerini con un programma mirato al recupero e alla valorizzazione del ricco repertorio italiano della seconda metà del Novecento.

Il programma prevede alcuni estratti delle coreografie più rappresentative di Amedeo Amodio: “Habanera” e il “Passo a due del fazzoletto”. I ballerini danzeranno sulle note della musica di Georges Bizet, Pëtr Il’ič Čajkovskij, Claude Debussy, Léo Delibes, Wolfgang Amadeus Mozart, György Ligeti e Giovanni Pierluigi da Palestrina.

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Sarà il “Gala di Danza” della Daniele Cipriani Entertainment il secondo appuntamento della nuova stagione di prosa e danza 2019, previsto per domenica 20 Gennaio alle ore 20.45 al Teatro Centrale di piazza Roma. La rassegna è curata dal Cedac e dal Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo Sardegna, con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia.

I solisti della compagnia di Daniele Cipriani (Alessandro Burini, Andrea Caleffi, Paola De Filippis, Umberto Desantis, Susanna Elviretti, Ilaria Grisanti, Marco Lo Presti, Francesco Moro, Davide Pietroniro e Madoka Sasaki) saranno guidati dalla maître de ballet Stefania Di Cosmo.

«Il Gala di Danza è il secondo dei dieci eventi inseriti all’interno di un cartellone che prevede un’ampia gamma di performance che spaziano dalle divertenti commedie ai drammi moderni come le ingiustizie sociali e le storie degli “invisibili” che vivono nelle nostre città. Dopo il successo dello spettacolo di esordio, “Poker”, che ha visto al Teatro Centrale la presenza di 254 spettatori, domenica si replica con un evento all’insegna della grande danza e di coreografie altamente spettacolari», ha detto il sindaco Paola Massidda.

Il “Gala di Danza” metterà in risalto una nuova generazione di ballerini con un programma mirato al recupero e alla valorizzazione del ricco repertorio italiano della seconda metà del Novecento.

Il programma prevede alcuni estratti delle coreografie più rappresentative di Amedeo Amodio: “Habanera” ed il “Passo a due del fazzoletto”. I ballerini danzeranno sulle note della musica di Georges Bizet, Pëtr Il’ič Čajkovskij, Claude Debussy, Léo Delibes, Wolfgang Amadeus Mozart, György Ligeti e Giovanni Pierluigi da Palestrina.

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Tra ironia e pathos con la Stagione de La Grande Prosa e Danza 2018-2019 al Teatro Centrale di Carbonia organizzata dal CeDAC – con il patrocinio e il sostegno del comune di Carbonia – nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna. Dieci i titoli in cartellone tra gennaio e aprile – tra divertenti commedie e drammi moderni, ricchi di spunti di riflessione sui temi cruciali del presente – dalle ingiustizie sociali ai confini dell’etica e della morale, dalla passione per il gioco al ruolo degli anziani, dal potere della ricchezza alle storie degli “invisibili” che abitano le nostre città.

Focus sulla drammaturgia contemporanea – con testi originali accanto ai grandi classici della storia del teatro, oltre a affascinanti racconti sulle punte e coreografie d’autore – per una programmazione pensata per gli amanti della prosa e della danza ma anche per attrarre nuovi pubblici specialmente tra le giovani generazioni e rispondere alle istanze di spettatori attenti e curiosi.

Tra i protagonisti Andrea Giordana e Galatea Ranzi con Luchino Giordana, Ascanio Celestini, Marina Massironi e Roberto Citran, Nunzia Antonino e i Solisti della Compagnia di Daniele Cipriani. Spazio ad alcune tra le più interessanti realtà della scena contemporanea – come la Compagnia Gank ed il coreografo Emiliano Pellisari – che firma il visionario “Comix” per NoGravity Dance Company – e ensembles isolani come le Quinte Emotive con “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello diretto da Paolo Angioni, Batanea Teatro con “I am Hamlet” scritto, diretto e interpretato da Andrea Tedde, in scena con Marta Proietti Orzella e Carlo Antonio Angioni e Il Calderone che propone “Tre sull’altalena” di Luigi Lunari per la regia di Dario Siddi.

Il sipario si alzerà – domenica 13 gennaio, alle 20.45 – su “Poker” di Patrick Marber – drammaturgo di punta del teatro britannico, già autore del testo cult “Closer” – nella mise en scène della Compagnia Gank per la regia di Antonio Zavatteri. Sul palco Alberto Giusta, Enzo Paci, Federico Vanni, Fabio Fiori, Daniele Madeddu e Massimo Brizi prestano corpo e voce ai protagonisti di una partita a carte che diventa metafora dell’esistenza. Nello scantinato di un ristorante di periferia il proprietario e il figlio, due camerieri e il cuoco ogni domenica si riuniscono per giocare tutta la notte, in un rito in cui frustrazioni, desideri e sogni si condensano finché l’arrivo inatteso di un personaggio cambierà le regole e deciderà il finale – sul filo della suspense.

Il fascino dei grandi capolavori della storia del balletto e le originali creazioni coreografiche di Amedeo Amodio e Mauro Bigonzetti – domenica 20 gennaio, alle 20.45 – per il Gala di Danza firmato Daniele Cipriani Entertainment. Sotto i riflettori i Solisti della Compagnia di Daniele Cipriani: Alessandro Burini, Andrea Caleffi, Paola De Filippis, Umberto Desantis, Susanna Elviretti, Ilaria Grisanti, Marco Lo Presti, Francesco Moro, Davide Pietroniro, Madoka Sasaki – Maître de Ballet Stefania Di Cosmo. Un’antologia di assoli, pas de deux e scene “corali” tra un’avvincente Suite da “Carmen”, l’incantevole “Lago dei Cigni” e le atmosfere oniriche de “Lo Schiaccianoci” accanto al “Prélude à l’après-midi d’un faune” sulle note di Debussy, la storia di “Coppelia” e le suggestioni di “Mediterranea”.

Viaggio tra i ricordi di una vita – sabato 16 febbraio, alle 20.45 – ne “Le Ultime Lune” di Furio Bordon con Andrea Giordana (nel ruolo che fu di Marcello Mastroianni) e Galatea Ranzi accanto a Luchino Giordana per la regia di Daniele Salvo: un vecchio professore, in procinto di trasferirsi in una casa di riposo, in un immaginario dialogo con la moglie defunta ripensa al passato, medita sul presente e il futuro, e sogna. La fortunata pièce (Premio IDI 1993 come miglior novità teatrale) affronta la questione della terza età nella moderna civiltà dell’apparenza, tra il miraggio di un’eterna giovinezza e il difficile dialogo tra le generazioni. Il protagonista, stanco e amareggiato, ripercorre a ritroso gli istanti significativi della propria esistenza, riflettendo sull’amore, i legami, il difficile rapporto con il figlio e l’enigma della morte.

La magia del nouveau cirquegiovedì 21 febbraio, alle 20.45 – con “Comix / La fantasia al potere” – una creazione di Emiliano Pellisari per NoGravity Dance Company, con coreografie di Mariana Porceddu, che intreccia invenzioni grafiche e acrobazie, teatro, danza, musica e illusionismo in un poetico racconto per quadri tra coreografie aeree e fondali marini. Un’opera visionaria – fra classici accenti e variazioni in jazz – che attinge al mondo dei fumetti e dell’illustrazione come all’immaginario pittorico, spaziando dalla Linea di Cavandoli e dalla cifra di Keith Haring ai dipinti di Marc Chagall e René Magritte. Un raffinato divertissement a ritmo di swing tra scheletri danzanti e scomposizioni di corpi, per sperimentare l’emozione del volo al chiaro di luna o di un’immersione per nuotare con i pesci, in un’atmosfera fantastica e surreale.

Un dramma della gelosia – sabato 9 marzo, alle 20.45 – con “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello, nella versione delle Quinte Emotive con Cristina Pillola, Giusy Fogu, Gisella Biggio, Leonardo Pani, Efisio Deiola, Manuela Perria ed Andrea Zucca per la regia di Paolo Angioni. Il dilemma di Ciampa, impiegato alle dipendenze del Cavalier Fiorica, esplode in tutta la sua crudele evidenza di fronte all’inattesa pubblica rivelazione di una liaison tra la sua giovane sposa e il suo principale. Il segreto gridato con grande scandalo dalla moglie del cavaliere, che sporge addirittura una denuncia, costringerebbe l’uomo a punire l’adulterio con un “delitto d’onore”, ma egli propone un’alternativa paradossale, per evitare le tragiche conseguenze della “verità”, invitando alla ragionevolezza in una società in cui «siamo solo pupi».

Un intrigante gioco di specchi – sabato 16 marzo, alle 20.45 – con “I am Hamlet” di Batanea Teatro: la pièce scritta, diretta e interpretata da Andrea Tedde, anche protagonista sulla scena insieme con Carlo Antonio Angioni e Marta Proietti Orzella, mostra un attore alle prese con la sua migliore interpretazione della tragedia shakespeariana, al confine tra vita e arte. Vittima di un incidente stradale, l’uomo entra in coma e in quello stato di incoscienza si identifica con il principe di Danimarca: il risveglio è faticoso e amaro, con la consapevolezza di aver solo “sognato” e l’avvertimento di un pericolo reale. Il termine di quel singolare processo di “immedesimazione” dell’attore con il personaggio, coincide con un passaggio irrevocabile per entrambi: una soglia fatale, per una recita senza testimoni né spettatori.

L’eco di un’antica ferita – venerdì 22 marzo, alle 20.45 – in “Else” di Nunzia Antonino, anche protagonista sulla scena, in un’intensa prova d’attrice e Carlo Bruni (che firma anche la regia), moderno dramma liberamente ispirato a “La signorina Else” di Arthur Schnitzler: una donna, imprigionata nel passato, rivive l’osceno scambio che ha segnato la fine dell’innocenza. Il tempo si è fermato, per lei, a quell’istante bruciante di vergogna, alla sfida temeraria contro l’ipocrisia di una società corrotta dal potere del denaro: la fanciulla sacrificata all’incoscienza paterna, il corpo violato dallo sguardo impudico di un estraneo in cambio della salvezza dalla rovina. Un trauma irrisolto – e insuperabile – frutto di un terrificante rito di passaggio, un triste ingresso nel mondo degli adulti, forse ignari o indifferenti alla bellezza e alla fragilità dell’adolescenza.

Storie ai margini – sabato 30 marzo, alle 20.45 – con “Pueblo” scritto e interpretato da Ascanio Celestini, straordinario affabulatore contemporaneo che tratteggia un affresco delle periferie urbane – in un giorno di pioggia – tra ironia e disincanto, note struggenti e delicata poesia. Un microcosmo fatto di immigrati e clochards, in cui spicca una bambina cresciuta alla dura scuola della strada, che fa il suo apprendistato di ladra sotto la guida del padre e di un giovane zingaro, per poi scoprire, da orfana, che perfino la carità e l’assistenza pubblica possono avere un lato oscuro. Una narrazione avvincente – impreziosita dalle musiche di Gianluca Casadei – per avventurarsi in un altrove che in realtà è dietro l’angolo, tra i nuovi poveri del terzo millennio, tra sorprendenti e crude tranches de vie, tra i sogni e le speranze degli “ultimi” – al di là del bene e del male.

Incrocio di destini – venerdì 5 aprile, alle 20.45 – con “Le verità di Bakersfield” di Stephen Sachs, una commedia brillante interpretata da Marina Massironi e Roberto Citran per la regia di Veronica Cruciani, per riflettere sui pregiudizi e il divario tra le classi sociali. Sulle tracce di una preziosa opera d’arte, un esperto di livello mondiale s’imbatte in una barista disoccupata, nella cui caotica roulotte – stando agli indizi – potrebbe celarsi un dipinto di Jackson Pollock. L’incontro fra i due – il raffinato uomo di mondo e la donna amareggiata e sconfitta – riserva però delle sorprese: i privilegi dati dalla cultura e dall’ambiente non sempre bastano per avere la meglio su creature più sfortunate, costrette a lottare per sopravvivere, anzi l’equilibrio tra i due si sposta insensibilmente fino all’inatteso epilogo.

Finale con brio – sabato 13 aprile, alle 20.45 – con “Tre sull’altalena” di Luigi Lunari, nell’allestimento de Il Calderone con Assunta Piras, Carla Calabrò, Francesco Corgiolu e Loredana Marzeddu, per la regia di Dario Siddi, alle prese con una pièce ricca di humour nero sui grandi misteri della vita e della morte. Tre personaggi diversissimi si ritrovano a trascorrere un’intera notte nello stesso appartamento, in una situazione ambigua, tra strani e inquietanti fenomeni, tanto da sospettare di trovarsi nell’anticamera dell’aldilà. Tra pungenti battute e divagazioni filosofiche, i protagonisti continueranno a indagare sulla propria condizione, in attesa di un segno inconfutabile che li liberi dall’incertezza, fino all’apparizione di un’enigmatica figura femminile… preludio all’ultimo coup de théâtre.

La Stagione de La Grande Prosa e Danza 2018-2019 al Teatro Centrale di Carbonia è organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna con il patrocinio e il sostegno del MiBAC/ Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, della Regione Sardegna e del Comune di Carbonia, con il contributo della Fondazione di Sardegna e con l’importante supporto di Sardinia Ferries, che ospita sulle sue navi artisti e compagnie in viaggio per e dall’Isola.

 

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Si alza il sipario sulla Stagione di Danza 2017-18 organizzata dal CeDAC nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna: otto spettacoli in tournées nell’Isola tra gennaio e aprile tra classici balletti e intriganti coreografie contemporanee. Affascinanti e poetiche visioni d’autore – dalla magia di una fiaba sulle punte a “una storia d’amore mediterranea”, emozionanti racconti per quadri e raffinati intrecci fra danza, letteratura, musica e poesia nel segno dell’arte di Tersicore. Le stelle della danza illumineranno i palcoscenici della Sardegna – da Sassari a Cagliari, Paulilatino, Tempio Pausania, San Gavino Monreale, Carbonia e Alghero, Santa Teresa Gallura e Macomer, e ancora Ozieri e Sinnai.

Immortali capolavori – dallo “Schiaccianoci” di Pëtr Il’ič Čajkovskij al “Don Chisciotte” di Ludwig Minkus – e creazioni orginali di coreografi contemporanei – da “Mediterranea” di Mauro Bigonzetti a “Odissey Ballet” di Mvula Sungani, dalle “Rossini Ouvertures” di Mauro Astolfi a “Pulsazioni” di e con Ricky Bonavita, alle atmosfere da fiaba de “Il mantello di pelle di drago” di Massimiliano Volpini – che reinventa anche lo “Schiaccianoci” – oltre ad “Amore Impossibile” di Kristian Cellini e “Just Joy” di Guido Tuveri ovvero le “New Dances of Italian Choreographers” tra la Sardegna e New York.

Sotto i riflettori étoiles come Sabrina Brazzo, Andrea Volpintesta e Emanuela Bianchini, Maurizio Licitra e Antonella Albano (rispettivamente solista e prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano), Marta Petkova e Nikola Hadjitanev, Katerina Petrova e Tsetso Ivanov e i danzatori del Balletto Nazionale di Sofia, la compagnia del Balletto di Roma, lo Spellbound Contemporary Ballet e la Mvula Sungani Physical Dance, Alessandra Corona e i danzatori della newyorkese Alessandra Corona Performing Works, il Jas Art Ballet, la compagnia Excursus e i solisti della Daniele Cipriani Entertainment.

Ouverture, mercoledì 10 gennaio, alle 21.00, al Teatro Grazia Deledda di Paulilatino – con “Lo Schiaccianoci” su musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij, nella versione del coreografo Massimiliano Volpini che “rilegge” uno dei capolavori della storia della danza per il Balletto di Roma, mettendo l’accento sul contrasto tra ricchezza e povertà e trasportando la vicenda nelle periferie metropolitane. Il sogno di Clara – e dei suoi amici – è varcare il muro che nasconde la povertà e il dolore degli “invisibili” per conquistare un futuro migliore, mentre il dono di un misterioso benefattore diventa il simbolo di “colui che ce l’ha fatta” e ha saputo conquistare il successo e la ricchezza. Tra scontri di strada e disordini (invece della battaglia contro il re dei topi dell’originale, ispirato al racconto di E. T. A. Hoffmann) la fanciulla riuscirà a varcare il confine tra due mondi e vivere una meravigliosa avventura. Nel finale un viaggio tra le danze del mondo in compagnia di personaggi bizzarri cancellerà per un attimo – come per incantesimo – gli incubi di un’esistenza nell’ombra.
Lo Schiaccianoci” del Balletto di Roma – dopo la prima a Paulilatino – sarà giovedì 11 gennaio alle 21 al Teatro del Carmine di Tempio Pausania, venerdì 12 gennaio alle 21 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale, sabato 13 gennaio alle 20.45 al Teatro Centrale di Carbonia e infine concluderà la tournée domenica 14 gennaio alle 21 al Teatro Civico di Alghero che l’indomani – lunedì 15 gennaio – ospiterà anche una matinée per le scuole con lo spettacolo multimediale “Home Alone” ideato da Alessandro Sciarroni.

Viaggio lungo le sponde del “mare nostrum” con “Mediterranea” di Mauro Bigonzetti, in scena in prima regionale venerdì 19 gennaio alle 21.00 al Teatro Comunale di Sassari mentre sabato 20 gennaio alle 21.00 e domenica 21 gennaio alle 17.00 inaugurerà la Stagione di Danza 2017-18 all’Auditorium del Conservatorio “G. Pierluigi da Palestrina” di Cagliari. Un’opera immaginifica e poetica, di grande forza evocativa, ispirata alle culture dei popoli che si affacciano sulle rive del Mediterraneo in un alternarsi di momenti “corali” e duetti che mettono in risalto forza giovanile e bellezza, energia e velocità. Focus su due figure maschili – l’Uomo di Terra e l’Uomo di Mare – che si incontrano e si scontrano, in emozionanti sequenze in cui la danza rappresenta la guerra e la pace, l’eterno conflitto tra Eros e Thanatos che solo si ricompone nell’armonia del cosmo.

Sulle tracce della storia e delle emozioni, il fortunato spettacolo di Mauro Bigonzetti – creato nel 1993 per il Balletto di Toscana e reiventato nel 2008 per il Teatro alla Scala di Milano – rinasce 25 anni dopo con i danzatori e i solisti della Daniele Cipriani Entertainment. Una coreografia ormai “classica” – sulle note di Wolfgang Amadeus Mozart, György Ligeti e Giovanni Pierluigi da Palestrina accanto a melodie e ritmi “mediterranei” – per un tema di forte attualità in un’epoca segnata dagli scontri di civiltà tra Oriente e Occidente.

S’intitola “Pulsazioni” la coreografia creata e interpretata da Ricky Bonavita (che firma anche la regia assieme a Ugo Bentivegna) con i danzatori della compagnia Excursus – in programma giovedì 15 febbraio alle 21.00 al Teatro Nelson Mandela di Santa Teresa Gallura, venerdì 16 febbraio alle 21 al Padiglione Tamuli delle ex Caserme Mura di Macomer e sabato 17 febbraio alle 21.00 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale. L’artista s’ispira a immortali capolavori per tradurli in suggestive geometrie di corpi in movimento e raccontare attraverso la danza il «viaggio emozionale ed onirico compiuto da un attore/lettore assetato di bellezza». Tra romantici accenti riecheggiano le parole dei poeti, in una curiosa sinestesia in cui le metafore e il ritmo dei versi si fondono alle melodie tra passaggi virtuosistici e ricchi di pathos, in un non casuale gioco di accostamenti e contrasti, per diventare azione coreutica. Sotto i riflettori Enrica Felici, Francesca Schipani, Yari Molinari, Emiliano Perazzini con Ugo Bentivegna e lo stesso Ricky Bonavita sulle note di Johannes Brahms, Camille Saint-Saëns, Sergej Rachmaninov e Claude Debussy in una scenografia che evoca le pagine scritte a sottolineare l’intreccio fra danza, musica e poesia.

Il fascino di una moderna fiaba per “Il mantello di pelle di drago” – originale balletto firmato da Massimiliano Volpini e interpretato dalle étoiles Sabrina Brazzo e Andrea Volpintesta, accanto a Maurizio Licitra e Antonella Albano del Teatro alla Scala di Milano e ai danzatori del Jas Art Ballet – in cartellone venerdì 16 febbbraio alle 21.00 al Teatro Comunale di Sassari, sabato 17 febbraio alle 21.00 e domenica 18 febbraio alle 17.00 all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari e, infine, lunedì 19 febbraio alle 21.00 al Teatro Civico di Alghero. In una grotta magica gli elfi creano il prezioso manto che una dama misteriosa – fata o regina – porterà in con sé in un lungo viaggio alla ricerca delle anime pure «le uniche in grado di indossarlo senza esserne sopraffatti». Un’intrigante narrazione per quadri liberamente ispirata al ricco patrimonio delle novelle popolar,i tra elementi fantastici e soprannaturali, senza dimenticare gli insegnamenti etici e morali che caratterizzano ogni percorso di iniziazione e crescita, insieme alla fondamentale distinzione tra il bene e del male.

Una trama fantastica per una coreografia che fonde l’eleganza della danza classica alla libertà e l’espressività della danza contemporanea nella caratterizzazione dei personaggi – dalla Fata Regina ad un essere demoniaco, dal capo degli Elfi a Celestina – per condurre gli spettatori in un mondo inventato tra vita e sogno.

«Una storia d’amore mediterranea» con “Odyssey Ballet” del coreografo italo-africano Mvula Sungani – venerdì 23 febbraio alle 21 a San Gavino Monreale, sabato 24 febbraio alle 21 a Macomer, poi domenica 25 febbraio alle 21 al Teatro Civico Oriana Fallaci di Ozieri (con una matinée per le scuole lunedì 26 febbraio) e infine – martedì 27 febbraio alle 20.45 al Teatro Centrale di Carbonia. Un’originale e moderna rilettura del poema omerico, interpretata dall’étoile Emanuela Bianchini e dai ballerini della Mvula Sungani Physical Dance, in cui la misteriosa autrice dei versi è una donna donna in attesa del ritorno dell’amato, intenta a fantasticare sulle peripezie del viaggio e sui fatidici incontri con dèe e regine, maghe e principesse. Se le figure femminili rappresentano altrettante proiezioni della poetessa, in tutte le sfaccettature di una relazione amorosa – secondo un’ipotesi sostenuta da letterati e studiosi come Samuel Butler, Robert Graves e L.G. Pocock – «il Ciclope e le altre figure mitologiche sono maschere delle incertezze date dal futuro». Tra musiche tradizionali e brani originali eseguiti dal vivo da Alessandro Mancuso e Riccardo Medile, la narrazione procede con taglio quasi cinematografico, in un riuscito amalgama tra danza e arti marziali, acrobazie circensi e folklore.

Tra i capolavori della storia del balletto – il “Don Chisciotte” ispirato al celebre romanzo di Miguel de Cervantes su musiche di Ludwig Minkus sbarca nell’Isola – venerdì 9 marzo alle 21.00 al Teatro Comunale di Sassari e sabato 10 marzo alle 21 e domenica 11 marzo alle 17 all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari nella versione del Balletto Nazionale di Sofia. Le (dis)avventure dell’hidalgo si intrecciano alla storia d’amore tra la bella Kitri e un giovane barbiere, costretti a fuggire perché il padre di lei vorrebbe darla in sposa ad un ricco signore. Tra le allegre danze di una festa paesana, uno spettacolo di marionette e l’epica battaglia contro i mulini a vento, e ancora fughe e inseguimenti, sfide e duelli, i due innamorati potranno infine convolare a nozze mentre Don Chisciotte riprenderà il suo viaggio con il fido Sancho Panza. Il balletto in un prologo e quattro atti con le coreografie di Vakhtang Chabukiani – ispirate alle fortunate mises en scène di Marius Petipa e Alexander Gorsky – sarà interpretato da Marta Petkova e Nikola Hadjitanev, Katerina Petrova e Tsetso Ivanov (nei ruoli principali) accanto al corpo di ballo della storica compagnia che accosta la rivisitazione dei classici alle opere di coreografi contemporanei.

Nel “Don Chisciotte” del Balletto di Sofia si fondono mirabilmente la perfezione della danza classica e le suggestioni della colonna sonora, nella magia senza tempo di un racconto sulle punte capace di incantare grandi e piccini.

Ritratto d’artista tra luci e ombre con “Rossini Ouvertures” di Mauro Astolfi – mercoledì 4 aprile alle 21.00 al Teatro Comunale di Sassari, giovedì 5 aprile alle 2.00 al Teatro del Carmine di Tempio, poi sabato 7 aprile alle 21 e domenica 8 aprile alle 17.00 all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari e, infine, lunedì 9 aprile alle 21.00 al Teatro Nelson Mandela di Santa Teresa Gallura. Sulle note di celebri partiture del compositore pesarese, i danzatori dello Spellbound Contemporary Ballet (Alice Colombo, Caterina Politi, Fabio Cavallo, Giacomo Todeschi, Giovanni La Rocca, Giuliana Mele, Maria Cossu, Mario Laterza, Serena Zaccagnini) daranno corpo alle inquietudini e ai fantasmi, ripercorrendo la vita del maestro, uomo dai molteplici talenti e dalle differenti passioni. «La sua era musica estrema. Il segno di una forza e di una energia superiore, ed ho volutamente cercato di creare una danza estrema, carica di energia, di vitalità, di incontri, di seduzioni, di suggestioni» racconta il coreografo, ammaliato da quella “follia organizzata” fatta di «intensità, caos puro, smarrimento, fuga» da cui scaturiscono «opere musicali di una grazia assoluta ed eterna». Nel segno della bellezza – e del mal di vivere – “Rossini Ouvertures” è un omaggio al genio del grande compositore, e insieme un viaggio nei labirinti della mente e del cuore, un sublime e semplice atto d’amore.

Suggellerà la Stagione di Danza 2017-18 del CeDAC un duplice appuntamento – mercoledì 18 aprile alle 21.00 al Teatro Civico di Sinnai e venerdì 20 aprile alle 21.00 al Teatro Nelson Mandela di Santa Teresa Gallura – con le “New Dances of Italian Choreographers” a cura dell’ Alessandra Corona Performing Works di New York. “Amore Impossibile” di Kristian Cellini – si ispira a “La signora delle camelie” per descrivere attraverso la danza la forza di un sentimento eterno, capace di sfidare la malattia perfino la morte, con la voce narrante di Fulvio Della Volta e le musiche originali di Thomas Lentakis accanto a brani classici e al pathos delle opere di Fryderyk Chopin. “Just Joy” di Guido Tuveri celebra le diverse stagioni dell’esistenza e rievoca le atmosfere delle feste paesane in Sardegna, terra natìa del danzatore e coreografo (e della stessa Alessandra Corona), attraverso le canzoni di Elena Ledda. Tra modernità e radici, vita e arte, le due pièces interpretate da Alessandra Corona con James Johnson, Maria Vittoria Villa, Dannon O’Brien, Nicholas Montero, Michael Bishop e Cassandra Orefice tracciano un ideale ponte tra l’Isola e gli Stati Uniti, attraverso gli echi di una civiltà ancestrale e la rivisitazione in chiave contemporanea di un tema universale come l’amore.

La Stagione di Danza 2017-18 è organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna con il patrocinio e il sostegno del MiBACT/ Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Regione Sardegna, dei Comuni di Cagliari e Sassari, Carbonia, Macomer, Ozieri, San Gavino Monreale, Santa Teresa Gallura e Tempio Pausania, della Fondazione Meta di Alghero e dell’Unione dei Comuni del Guilcier, in collaborazione con L’Effimero Meraviglioso, con il contributo della Fondazione di Sardegna e con l’importante supporto di Sardinia Ferries, che ospita sulle sue navi artisti e compagnie in viaggio da e per l’Isola.