19 April, 2024
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Il segretario provinciale del Partito democratico, Daniele Reginali, interviene sulla vertenza Sotacarbo.

«Di fronte alla mobilitazione dei lavoratori ed alla preoccupante situazione che vede, dopo mesi, la Sotacarbo ancora priva di un Presidente, è necessario ribadire con forza la richiesta di un intervento da parte della Giunta regionale, al fine di tutelare una realtà considerata tra le eccellenze italiane ed europee nel campo della ricercascrive in una nota Daniele Reginali -. Una questione ancora più rilevante in un momento in cui, dopo la crisi innescata dalla pandemia mondiale, a livello europeo si sceglie di investire, con i finanziamenti del Recovery Fund, in settori come quelli della ricerca scientifica, delle produzioni sostenibili e dell’economia circolare, tra i progetti di punta portati avanti dalla Sotacarbo.»

 

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Il consigliere comunale di Forza Italia Simone Saiu, ha presentato un’interrogazione al sindaco di Iglesias Mauro Usai e al presidente del Consiglio comunale Daniele Reginali, sul futuro dei dipendenti di “Casa Serena” e sull’apertura dell’istituto “Margherita di Savoia”.

Simone Saiu chiede di sapere «se il Comune abbia rispettato le indicazioni della Regione nell’utilizzo dell’ultimo contributo stanziato ed eventualmente se il contributo medesimo sia stato sufficiente a coprire i costi e le spese fino alla chiusura; presso quali strutture siano stati trasferiti i pazienti ed i residenti e – nel dettaglio – quali costi sostengano e se essi siano inferiori o maggiori rispetto a quelli corrisposti durante la permanenza presso “Casa Serena”; quale sorte – nel dettaglio – abbiano subito i lavoratori: quanti di essi siano stati licenziati, quanti di essi siano stati reimpiegati e presso quali servizi e strutture; quanti di essi l’Amministrazione abbia intenzione di reinserire in altri servizi in futuro; quali siano le ragioni tecniche, ad eccezione dei soliti problemi riconducibili alle Ditte incaricate fino ad oggi, per le quali l’Istituto “Margherita di Savoia” non sia ancora entrato in funzione, quale data CERTA sia stata individuata per la consegna dei lavori, quanto costerà l’Istituto in termini di costi tra lavoratori, consumi ed appalti; infine, se l’Amministrazione abbia un progetto per il futuro di Casa Serena e, in particolare, se abbia intenzione di cederla a terzi o riqualificarla».

Il sindaco di Iglesias Mauro Usai ed il presidente del Consiglio comunale Daniele Reginali, a nome dell’Amministrazione e di tutta la Città, esprimono cordoglio per la scomparsa dell’avv. Roberto Frongia, assessore regionale dei Lavori pubblici e per tanti anni esponente di spicco della politica cittadina.

«Nel suo incarico in Regione ha contribuito in maniera importante alla risoluzione di numerose problematiche, sostenendo importanti progetti per il futuro della Città. Iglesias perde un grande amministratore, una persona di grande cultura e umanità, che seppure provata dalla malattia ha donato tutta se stessa fino a quando le forze glielo hanno consentito. In questi anni cercheremo di mantenere vivo il suo ricordo nel nostro impegno per la Comunità.»

I Giovani Democratici della federazione del Sulcis- Iglesiente hanno organizzato il primo evento in streaming sui propri canali social. Oggi, dalle 18.30, sulla pagina Facebook (@Giovani Democratici Sulcis Iglesiente) verrà
trasmessa la diretta dell’intervista a Mauro Usai e Daniele Reginali, Sindaco e Presidente del Consiglio comunale di Iglesias.
L’evento vuole avere lo scopo di divulgare e far conoscere le modalità con cui le amministrazioni comunali hanno e stanno gestendo l’emergenza CoronaVirus.

«Riteniamo sia un’occasione importante per raccontare una realtà del territorio come Iglesias, che attualmente cerca ancora di arginare il numero dei contagi e che si può promuovere come esempio per il resto della zona per i risultati che ha attualmente raggiunto.

Di seguito si riportano i link attraverso i quali sarà possibile accedere ai nostri canali social così da seguire ed interagire all’intervista.
FB: https://www.facebook.com/GDSulcisIglesiente/
IG: https://instagram.com/gd_sulcis_iglesiente?igshid=1quvssnindg3w

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Si moltiplicano le attestazioni di solidarietà nei confronti del presidente della Regione Christian Solinas, vittima di minacce di morte.

«Il sindaco di Iglesias Mauro Usai ed il presidente del Consiglio comunale Daniele Reginali, a nome dell’Amministrazione e di tutta la cttà, esprimono solidarietà e vicinanza nei confronti del presidente della Regione Autonoma della Sardegna Christian Solinas per l’atto intimidatorio di cui è stato oggetto nella giornata di oggi.
In questo periodo di grande difficoltà è necessario ribadire con forza che non vi è spazio per simili gesti intimidatori. Le Istituzioni e la società civile devono rispondere in maniera unitaria e reagire fermamente di fronte a chi si pone al di fuori della democrazia e avvelena la vita civile.»

Il segretario regionale del Partito Democratico, Emanuele Cani, esprime «una ferma e dura condanna per la minaccia contro il presidente della Regione Christian Solinas al quale manifestiamo tutta la nostra solidarietà. La violenza non può mai essere tollerata. Confidiamo nelle indagini delle forze dell’ordine impegnate a trovare i responsabili».

«Esprimo a nome mio e della Lega Giovani Sardegna solidarietà e vicinanza al presidente Solinas per le inqualificabili scritte apparse quest’oggi nel pieno centro di Cagliari – scrive in una nota Andrea Piras, consigliere regionale della Lega Salvini Sardegna e coordinatore regionale della Lega Giovani Sardegna –. Indubbia e ferma è la nostra condanna a tali atti di violenza, ed auspichiamo che i colpevoli siano ben presto rintracciati dalle forze dell’ordine e puniti in maniera adeguata. Auspichiamo, inoltre, che le naturali riflessioni che questi vili atti suscitano possano essere estese in ambito educativo, perché le nuove generazioni imparino il rispetto delle istituzioni, il rispetto per le idee altrui, prediligendo il sano e costruttivo dialogo  a manifestazioni di odio fine a se stesso, che oggi, visto anche il particolare momento storico in cui viviamo, fanno male alla società tutta!»
«Piena solidarietà al Governatore della Regione Sardegna Christian Solinas da parte di tutti i consiglieri regionali dei Riformatori Sardi per le minacce subite – scrive in una nota il coordinatore e capogruppo in consiglio regionale Aldo Salaris -. Christian Solinas è un Presidente corretto e capace che si è trovato ad affrontare un’emergenza di proporzioni enormi. Quanto accaduto è da condannare senza giustificazione alcuna e, siamo certi, questo vile gesto troverà la giusta punizione da parte delle forze dell’ordine. Ogni episodio di violenza è da denunciare con forza: con questi gesti non si esce dalla crisi. Il momento è difficile ma con grande senso di responsabilità il governo regionale e tutte le forze politiche si stanno adoperando quotidianamente per tutelare la salute dei sardi e fronteggiare la crisi economica e sociale.»

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«La tenda del pretriage al Pronto Soccorso non sta operando. Abbiamo constatato che anche ad Iglesias c’è carenza di personale come in gran parte degli ospedali della Sardegna. Abbiamo preso contatti con Ats per dare una mano al rafforzamento del Presidio e risolvere il problema»
L’amara constatazione arriva da Daniele Reginali, presidente del Consiglio comunale di Iglesias, intervenuto stamane con il sindaco, Mauro Usai, a poco più di 12 ore dall’emanazione dell’ordinanza comunale n° 138, contenente i provvedimenti (tra i quali la chiusura per 10 giorni di tre scuole e alcune aree pubbliche) scaturiti dalla riunione d’urgenza del COC (Centro Operativo Comunale), convocata dopo l’annuncio di ben 25 nuovi casi di positività al Covid-19 tra i residenti nella città di Iglesias, prevalentemente giovani tra i 14 e i 24 anni.

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L’Amministrazione comunale di Iglesias, questa mattina, ha consegnato una targa di encomio all’appuntato dei carabinieri Damiano Muffaldi. La consegna si è svolta nella sala riunioni del Centro direzionale, alla presenza del sindaco Mauro Usai e del presidente del Consiglio comunale Daniele Reginali. L’appuntato dei carabinieri Damiano Muffaldi la scorsa settimana, fuori servizio, aveva prestato soccorso ad una giovane donna, salvandola da un tentativo di suicidio.
Nel corso della breve cerimonia, alla quale hanno partecipato anche gli assessori della Giunta comunale, una rappresentanza dei consiglieri e, per l’Arma dei carabinieri, il comandante della Compagnia di Iglesias, capitano Fabio Alfieri, il maresciallo Gabriele Bauso ed il maresciallo Emilio Meloni, il sindaco di Iglesias ha ringraziato l’appuntato Muffaldi «per il gesto di coraggio ed altruismo che ha permesso di salvare una vita umana. In un momento di grave difficoltà per tante persone, come quello che stiamo vivendo, la presenza dell’Arma dei carabinieri rappresenta un importante supporto alla nostra comunità, grazie ad un servizio fatto di professionalità e umanità».
Il presidente del Consiglio comunale, Daniele Reginali, ha sottolineato come la consegna della targa rappresenti «un encomio all’appuntato Muffaldi ed un riconoscimento per l’attività quotidiana dei carabinieri, presidio di legalità testimoniato anche dal profondo legame che lega la città di Iglesias all’Arma».

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Gioia e stupore per la bellezza del percorso nel sorriso e nelle parole delle quattro pellegrine del Sassarese Anna, Lucia, Maria Lucia e Rossana, al loro arrivo ieri pomeriggio nella chiesa medioevale di San Francesco dove, nella cappella dedicata a Santa Barbara, il presidente del Consiglio comunale di Iglesias Daniele Reginali, ha consegnato loro il Testimonium per aver percorso oltre 100 km del Cammino Minerario di Santa Barbara.

Dopo aver espresso il desiderio di ritornare al più presto per completare la percorrenza dell’intero Cammino Minerario di Santa Barbara, le quattro pellegrine sono partite felici alla volta di Sassari, anche per essere state protagoniste di un Cammino percorso in larga prevalenza da donne.

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Da mesi piovono critiche pesantissime sulla gestione del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna. L’ultimo, in ordine di tempo, è arrivato addosso al presidente Tarcisio Agus da parte di Daniele Reginali, presidente del Consiglio comunale di Iglesias, che nella veste segretario provinciale del Partito democratico qualche giorno fa , ha bocciato senza appello la gestione attuale del Parco Geominerario. Oggi, puntuale, è arrivata la replica, tanto dura quanto amara, da parte del presidente del Parco Geominerario, Tarcisio Agus.

Di seguito, il testo integrale della replica.

Gent.mo Segretario Reginali, ho appreso dalla stampa del suo comunicato e sono sorpreso dal fatto che un Segretario Provinciale non abbia avvertito il minimo bisogno di sentire la controparte, ma attenersi solamente a ciò che il Sindaco di Iglesias le ha riferito e in parte dagli articoli di stampa. Molti – ultimamente – e strumentalmente agiscono come lei, senza approfondimenti, per cui sento il bisogno di risponderle e così informare anche l’opinione pubblica sulle attività del Parco. Premetto che le difficoltà del Parco sono innumerevoli, ma di questo non se ne cura nessuno, non mi lamento e tanto meno il Consiglio Direttivo, chiamato a dare al Parco quell’assetto istituzionale che merita nel panorama Nazionale dei Parchi, dopo quindici anni di commissariamenti. Nel merito alla sua nota, credo che anche lei come tanti non conosca a fondo il Parco e i suoi limiti, al di là di chi lo governa. Si evince anche dal secondo capoverso dove “denunzia la mancanza di collaborazione che ha rappresentato uno dei principali fallimenti dell’attuale management”. A quale collaborazione si riferisce? Ai Comuni? che non dispongono, come il Parco, di alcuna proprietà per poter pensare assieme «di dare attuazione ad un processo che avrebbe garantito un futuro delle aree minerarie, nell’ottica di una loro riconversione culturale e turistica»? O alla Regione Sardegna? Che solo ora, con quest’Amministrazione, si è potuto avviare un possibile dialogo. Alla ripresa delle attività post Covid-19, ci stiamo concentrando sull’accessibilità all’utilizzo dei fondi europei, sino ad ora, in vent’anni di esistenza del Parco, non si è mai pensato di utilizzarli. Con il coinvolgimento dei Comuni e Regione, il giorno 3 settembre prossimo è previsto l’incontro con i Comuni per predisporre e sottoscrivere i percorsi di sviluppo possibile. Così com’è successo per i fondi di Sviluppo per il Sud, dove il Parco – riunendo i Comuni per la raccolta di proposte – ha presentato con una loro decina, (Iglesias ha preferito operare in solitudine) il progetto TourRemine, un progetto pilota in collaborazione con l’Università di Cagliari per il recupero, la bonifica e l’infrastrutturazione sostenibile delle Aree del Parco per un nuovo sviluppo socio economico. L’investimento previsto è oltre 67 milioni di euro. Siamo in attesa, speriamo, di una positiva risposta. Ancora, i «Comuni sono riusciti a garantire l’apertura dei siti come Porto Flavia a Iglesias e galleria Henry a Buggerru». Forse non sa che i due siti, oltre a villa Marina e Grotta Santa Barbara, erano gestiti dal Parco sulla base della Delibera Regionale n. 34/10 del 209/2014 e dall’accordo quadro approvato con la Delibera n.23 del 28.04.2015, fra il Parco Geominerario, il Comune di Iglesias, Regione Sardegna e Igea S.p.a., per i siti nel comune di Iglesias. Altrettanta convenzione con il comune di Buggerru e ratificate ultimamente dal Parco, con la Delibera n. 14 del 27 marzo 2017. Le convenzioni e la gestione da parte del Parco, che non comportavano oneri per i comuni se non quelli della pulizia dei siti, erano quindi in atto sino all’avvento dell’amministrazione Usai, che ha ritenuto non mantenerle, convincendo anche Buggerru, per una gestione in proprio, con la pretesa poi che il Parco pagasse le guide da lui assunte o contribuisse alle spese per la gestione di un sito non più nella disponibilità del Parco. Ben sapendo che un Ente Pubblico, non può trasferire proprie risorse per sostenere servizi di un altro Ente o nell’ipotesi peggiore pagare disavanzi di servizi che necessariamente devono essere chiusi, minimo, in pareggio.

Nel merito della pesantissima esclusione dall’Unesco, anche lei ha scritto senza conoscere o volendo disconoscere le risposte date a suo tempo dal Parco nel merito. Per meglio comprendere cerco di riassumere, purtroppo in sintesi, perché il tema è complesso e non semplicistico, come lo si vuol far apparire. Il Parco nel settembre 2013 ottiene, dopo un precedente cartellino giallo, la riammissione nella rete mondiale dei Geoparchi con l’impegno del superamento delle otto aree. Per questo l’allora Commissario Pillola stilò con il Direttore Dott. Usalla, un progetto che avrebbe interessato l’intera isola, nel superamento della suddivisione del Parco in otto aree non più in linea con il criterio della Rete che esige un’unica unità territoriale. L’elaborato puntualmente depositato all’Unesco nel febbraio 2014 riporta come titolo: Progetto sulle valenze Ambientali e Storico Culturali: Censimento, catalogazione, valorizzazione e fruizione. A supporto del progetto, nel 2016 la Regione Sardegna, nella revisione del Decreto Istitutivo assegna al Parco la valorizzazione degli oltre 440 geositi dell’isola. Nei quattro anni successivi dal 2013 al 2017, gli impegni assunti con l’Unesco dovevano esser attuati, basti andare a leggersi la lettera inviata al Parco in data 4 dicembre 2013 a firma dei coordinatori Prof. Niholas Zouros e Dr. Kristin Rangnes, che così esordiva: «Quindi accettabile per l’EGN CC, come requisiti possibili per la soluzione, è un nuovo accordo tra il Parco e l’Autorità Regionale della Sardegna che darà al Parco della Sardegna l’autorizzazione ad avere la supervisione dei siti del patrimonio geologico in tutta la Sardegna e la responsabilità per la protezione e promozione del patrimonio geologico». Purtroppo, il progetto che avrebbe dovuto garantire gli impegni assunti, con i 500 lavoratori ex Ati-Ifras, non fu mai approvato, pur a fronte dell’Accordo di programma quadro definitivo tra R.A.S., Parco Geominerario, Ati-Ifras S.p.a., con la deliberazione n.3 del 9.01.2014. Così un altro passaggio della lettera, sempre dei coordinatori Zouros e Kristin, che giustificava il rientro nella rete. Il Parco Geominerario della Sardegna è ben finanziato con un budget annuale di 1,5 milioni di euro e ci sarà una strategia di sviluppo di 112 milioni di euro per la Sardegna nei prossimi quattro anni. Alla visita ispettiva del 15-18 luglio 2017, di tutto l’impegno assunto non risultò nessuna traccia, tanto meno del progetto del Commissario Pillola, che ci permise il rientro in rete. La risposta alla visita ispettiva avvenuta a Luglio 2017, il sottoscritto era appena arrivato al Parco, pervenne nel febbraio 2018, con la suddetta motivazione: «Esiste ancora confusione tra le otto “aree principali”, nonostante sia stato sottoposto a un’estensione significativa quattro anni fa allo scopo di includere l’intera isola. Sono stati compiuti progressi insufficienti per includere l’intera area come UGGp (UNESCO Global Geoparc) con il limite aggiornato non visibile nemmeno su mappe e pubblicazioni». Quindi, nuovo cartellino giallo. Ci restava un anno di tempo per tentare, con le nostre sole forze, di fare ciò che in quattro anni non si riusciti a porre in atto. Per dimostrare che ci stavamo impegnando su tutta l’isola, proponemmo un percorso di visite che andava dalla Maddalena al Molentargius di Cagliari, ma la risposta delle rivalidatrici fu netta: «Data la situazione in cui sono stati compiuti progressi insufficienti sulle raccomandazioni dell’ultima valutazione e sul fatto che non esiste un territorio unificato con un’identità comune, nessun approccio strategico sull’unificazione o la creazione di un’identità comune e un’organizzazione assolutamente non adeguatamente equipaggiata per quanto riguarda le risorse umane, entrambi i rivalidatori non vedono alcuna possibilità di consigliare al Consiglio UGGp l’assegnazione di una carta verde». Così siamo usciti dalla rete dei Geoparchi Unesco. Nel merito della Laveria la Marmora, stiamo agendo in sinergia con la soprintendenza per stabilire le linee guida per il recupero di tutto il compendio e che interesserà anche la laveria Carroccio, prima laveria che ha dato origine alla La Marmora. Così come abbiamo deliberato per l’acquisto della collezione Manunta e siamo in attesa che il comune di Iglesias ci ponga a disposizione la seconda sala, presso l’Istituto Asproni, dotata dei sistemi di sicurezza approvati dal Ministero dei beni culturali, già finanziata dal Parco, per procedere all’acquisizione e alla realizzazione del museo mineralogico della Sardegna. Nel merito invece del disimpegno su Miniere Rosas – CICC di Carbonia e Ausi, il Parco non intende affatto disimpegnarsi, purtroppo le ragioni del Parco sono state strumentalizzate, ancora oggi vien difficile comprendere, come già accennato, che il Parco non può sostenere le associazioni se non nel rispetto del dettato MEF (Ministero di Economia e Finanza), che ci finanzia e ci richiama al rispetto della seguente disposizione: «La costituzione o il mantenimento di associazioni con gli stessi enti locali che sono parte del Consorzio del Parco deve essere motivata in maniera chiara e circostanziata. In assenza di una adeguata ed esplicita programmazione, l’attribuzione di vantaggi derivante da tali accordi integra un’elusione degli obblighi derivanti dall’art.12 della l. n. 241 del 1990». Semplicemente stiamo proponendo un approccio diverso, in linea con i dettami Mef, che renda il Parco più partecipe alle attività e considerare Miniere Rosas e tutti i siti più importanti oggi operativi, parte fondamentale della costituenda Rete del Parco. Così com’è già avvenuto, senza problemi, con il CICC di Carbonia. Mentre con l’Ausi, sulla base di rapporti chiari e trasparenti contribuiremo sulla base di progetti attinenti alla mission del Parco. La differenza con le precedenti erogazioni e che non si potranno più sostenere le Associazioni e forme di contribuzioni ai Comuni senza un programma chiaro e condiviso, così come non potranno più essere erogati contributi a fondo perduto, senza una puntuale rendicontazione. Infine sulla collegialità con i Comuni, credo di poter affermare che con molta fatica sta riprendendo il dialogo fra i Comuni del Parco. Questo perché – personalmente in questi due anni – il sottoscritto è andato a trovarli e, alla domanda: perché non partecipa alle riunioni delle comunità? La risposta era più o meno sempre la stessa: «Il mio comune non ha mai ricevuto un euro dal Parco perché tutto si ferma nell’area di Iglesias, perché dovremmo esserne parte?» Ci vuole un lavoro certosino e di recupero fiduciario, cosa che stiamo facendo anche con l’imminente coinvolgimento per riuscire ad attingere risorse con progetti europei. Comunque il Parco tiene in debito conto gli indirizzi della Comunità del Parco ed ha già avviato gli accordi con i comuni per la realizzazione della rete del Parco, di cui tanto si è parlato ma ancora nessuno l’ha realizzata. Le difficoltà non mancano perché non è facile convincere qualche sindaco sull’unitarietà del Parco, per esempio, che dovrà esporre obbligatoriamente l’effige del Parco e il personale usare una unica divisa in ogni sito fruibile. Così stiamo procedendo per l’utilizzo del così detto tesoretto di 12 milioni di euro, di cui oltre la metà è impegnato sul comune di Iglesias e il resto, sulla base delle domande pervenute dai Comuni verrà impegnato il più presto possibile. Con tale operazione si azzera l’avanzo di Amministrazione non certo prodotto dall’attuale management. Nella speranza di aver almeno chiarito alcuni punti anche a lei oscuri e con l’auspicio che voglia acquisire elementi utili e farsi un’idea, magari anche direttamente dall’Ente Parco, prima di qualunque dichiarazione.

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Non si placano le polemiche intorno alla gestione del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna. Oggi interviene Daniele Reginali, segretario provinciale del Partito democratico.

«L’attuale condizione del Parco Geominerario impone una riflessione circa gli sviluppi degli ultimi anni scrive in una nota Daniele Reginali -. La  mancanza di collaborazione ha rappresentato uno dei principali fallimenti dell’attuale management, incapace di dare attuazione ad un processo che avrebbe  garantito un futuro alle aree ex minerarie, nell’ottica di una loro riconversione culturale e turistica. Malgrado questa inattività, che spesso si traduce in ostacolo, i Comuni sono riusciti a garantire l’apertura di siti come Porto Flavia, nel Comune di Iglesias e Galleria Henry, a Buggerru, rendendo le aree dismesse dei poli di attrazione turistica, caratterizzati da un sempre maggiore numero di visitatori e dall’interesse da parte dei principali mezzi di comunicazione e dei tour operator nazionali ed internazionali.»
«Di fronte a tanto impegno da parte delle Amministrazioni locali e dei tanti soggetti della Società civile che collaborano alla promozione e alla valorizzazione del territorio, il Parco Geominerario ha risposto con una gestione fortemente deficitaria che ha portato lo scorso anno alla pesantissima esclusione dal circuito UNESCO facendo venir meno il suo ruolo di partner privilegiato delle comunità locali e di protagonista nel processo di riconversione del territorio, un esempio è anche la condizione nelle quali versa la Laveria Lamarmora a rischio crollo nonostante ci siano le risorse a disposizioneaggiunge Daniele Reginali -. Di fronte a tutte le contraddizioni, alle tensioni, alla mancanza di collegialità con i Comuni, soggetti centrali della Comunità del Parco e al disimpegno nei confronti della società civile e delle associazioni, sorge spontaneo avviare una profonda riflessione su questo management dopo i grandi insuccessi di questa gestione e dopo la mancanza di un cambio di passo più volte auspicato e promesso conclude Daniele Reginali -. Le massime istituzioni hanno il dovere di occuparsi del problema e non lasciare da soli i comuni.»