25 April, 2024
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Era stata pubblicizzata, appena quattro anni fa, come una grande rivoluzione: quattro stazioni wireless per accedere gratuitamente a internet erano state riconosciute al comune di Quartu Sant’Elena nell’ambito del bando della Regione Sardegna “Surf In Sardinia”: in via Brigata Sassari (sala Michelangelo Pira), a Flumini (Santa Maria degli Angeli), a Pitz’e Serra (Piazza del Popolo Curdo) e al Margine Rosso (Centro d’informazioni turistiche). Invece dopo una breve sperimentazione, in particolare nel litorale, sono state disattivate.

Oggi i Riformatori sardi hanno fatto un blitz nelle zone dove era previsto il wi-fi. «Abbiamo verificato – spiega il vice coordinatore dei Riformatori sardi di Quartu Danilo Pillitu – che la rete non funziona in nessuno dei punti indicati.» «Per questo – aggiunge la coordinatrice Elena Secci – abbiamo chiesto lumi all’Urp del Comune e ci è stato detto che il servizio è stato sospeso perché non è stato pagato il canone.»

«I Riformatori sardi – aggiunge Pillitu – hanno predisposto un piano per il w-fi libero in tutto il comune di Quartu. Un sistema al passo con i tempi e con le più evolute città europee  che darà libero accesso e illimitato a tutti coloro che posseggono uno smartphone.»

Il progetto sarà presentato nei prossimi giorni in Comune per essere discusso dal Consiglio comunale. «Faremo una battaglia su questo – concludono Secci e Pillitu – Quartu può essere un modello di innovazione per tutta la Sardegna.»

La violenza, sulle donne e sui minori, ma anche sugli anziani, è ormai una piaga sociale ed è sempre più necessario educarci al rispetto. E’ questo il messaggio lanciato oggi durante la manifestazione, dal titolo appunto “Educhiamoci al rispetto”, promossa dai Riformatori sardi con la collaborazione e grazie ai maestri Alessandro Marciali e Sabrina Pili (Tempio di Shaolin Quartu) che si è tenuta nel campo da basket del Lungomare Poetto di Quartu.

Ma è stata anche l’occasione per fare il punto sulla situazione della sicurezza a Quartu. «Noi vogliamo che i quartesi si sentano sicuri a casa loro – hanno detto i Riformatori sardi – vogliamo che le donne possano passeggiare serene senza paura, che i bimbi possano andare tranquilli a scuola, che nelle nostre strade il Comune debba garantire sicurezza a tutti».

«Una donna su tre in una età compresa tra i 16 e i 70, è stata vittima di violenza – spiega Elena Secci, coordinatrice cittadina di Quartu dei Riformatori sardi –  il 35% delle vittime non presenta denuncia; 63 sono le donne uccise da gennaio a giugno di quest’anno il  13%  di queste aveva chiesto aiuto per stalking;  negli ultimi 12 mesi sono 152 le donne uccise, 179 femminicidi (una vittima ogni due giorni) solo nel 2013, e cioè il 14% in più rispetto ai 157 del 2012; 7 femminicidi su dieci si consumano all’interno del contesto familiare, contesto familiare dove i minori sono spettatori e troppo spesso ulteriori vittime. La violenza psicologica è ancora più alta, raggiunge il 43% e comprende, violenza economica, impedimento alla libertà di movimento, controllo, minacce.»

Danilo Pillitu, vice coordinatore del partito, ha parlato del bullismo. «Una piaga sociale – ha detto – su cui è necessario intervenire con forza. Il bullismo tra i ragazzini è il primo stadio della violenza: una violenza ormai non solo fisica ma anche psicologica, attuata con i moderni mezzi della tecnologia. Con i social network in particolare. Dobbiamo fare rete: istituzioni, scuola, famiglie per evitare che queste cose succedano.»

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I Riformatori sardi sono scesi in piazza accanto agli abitanti in via Dell’Autonomia, a Quartu, la strada ormai tristemente famosa per gli innumerevoli incidenti e investimenti causati dalla scarsissima visibilità nelle ore notturne. Questa sera in 300 hanno manifestato illuminando con i ceri la strada dove dovrebbero esserci i lampioni che, invece, il comune di Quartu ancora non ha sistemato.

«Una fiaccolata suggestiva – dice Danilo Pillitu del coordinamento cittadino – per chiedere alla Giunta di intervenire subito e non con piccoli ritocchi solo quando ci scappa il morto. Gli abitanti di questa zona sono stanchi di contare le croci.»

Quella di oggi, spiega Pillitu a nome del coordinamento, «è solo la prima di una lunga serie. Questa questione per noi diventa una battaglia fondamentale. Nelle prossime settimane organizzeremo nuove eclatanti iniziative assieme alla popolazione e faremo anche una grande assemblea popolare».

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Elena Secci, 33 anni, è la nuova coordinatrice dei Riformatori sardi di Quartu Sant’Elena. E’ stata eletta ieri, al termine del congresso che segna una svolta decisa verso il rinnovamento della classe dirigente. E’ stato rinnovato in larga parte anche il coordinamento cittadino, con l’ingresso negli organi del partito di numerose donne e under 40. Al congresso hanno preso parte anche il coordinatore regionale del partito, Michele Cossa, il coordinatore del Collegio di Cagliari, Gabriele Marini, e il deputato dei Riformatori Pierpaolo Vargiu.

«Da oggi si cambia radicalmente marcia – ha dichiarato la neo coordinatrice Elena Secci – lontano anni luce da quanto accaduto nel recente passato e da chi, unico responsabile, ha voluto infrangere il patto sottoscritto tra gli elettori e la coalizione che aveva vinto nel 2010. Per questa ragione il nostro partito non parteciperà a nessuna coalizione che presenti la candidatura del sindaco uscente. Questo è un punto decisivo e qualificante in vista della campagna elettorale per le prossime elezioni comunali.»

«E proprio sulla futura coalizione i Riformatori sardi – prosegue la neo coordinatrice – sono aperti a tutti coloro che intendono superare il passato. La coalizione, con la quale ci presenteremo agli elettori, dovrà avere il requisito dell’attendibilità politica, indissolubilmente legata alla credibilità sociale, alla riconosciuta competenza ed alla esperienza amministrativa di colui che verrà proposto alla guida della coalizione.»

Nel coordinamento sono stati eletti: Andrea Bigolin,  Marcello Cardia, Giorgio Deiana, Fortunato Di Cesare, Rosina Di Cesare, Andrea Grosso, Alessandro Manca, Patrizia Marini, Gabriele Marini, Carlo Marras, Laura Murgia, Fulvio Murgia, Gianni Orrù, Mauro Ortu, Francesco Pillai, Danilo Pillitu, Federico Puddu, Ignazio Schirru, Omar Spiga, Alessio Zucca.

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Sono stati istituiti cento tavolini in tutta la Sardegna, 10 nella sola Cagliari e sono state raccolte ben 2.628 firme in una giornata che ha visto impegnati i giovani #Riformatori sardi in numerose piazze della Sardegna, per la raccolta di adesioni alla proposta di legge di iniziativa popolare per l’istituzione in tutte le Asl della Sardegna, di un pronto soccorso pubblico veterinario e di un numero per le emergenze dedicato.

«Il riconoscimento degli animali quali esseri portatori di diritti – spiega Danilo Pillitu (Giovani Riformatori), portavoce del comitato Sos 4 zampe fondato assieme a Enpa, Anta, Lega nazionale del Cane ed Una zampa nel cuore – è uno dei capisaldi della politica dell’Unione europea. La legislazione vigente risulta ancora carente per quanto concerne il soccorso agli animali feriti. La riforma del codice della strada ha introdotto l’obbligo di soccorso agli animali che però, molto spesso, vengono abbandonati, a rischio della loro vita e anche di quella degli altri utenti perché non è stato previsto un adeguato sistema che consenta al cittadino di rivolgersi tempestivamente all’ente competente per usufruire del servizio di soccorso veterinario in caso di un animale vittima di incidente.»

La competenza del servizio di assistenza veterinaria, spiega ancora Pillitu, «è riconosciuta alle regioni, che a loro volta hanno delegato tale funzione alle aziende sanitarie locali. Tuttavia, non sempre sono garantiti un servizio di guardia veterinaria attivo ventiquattro ore su ventiquattro e spazi adeguati di pronto soccorso per gli animali feriti o che stanno male, siano essi domestici o randagi. La Regione Sardegna non ha ancora istituito un numero unico telefonico di pronto soccorso per la segnalazione di un’emergenza al fine di inviare personale e mezzi adeguati».

Per Danilo Pillitu, la proposta di legge è importantissima. «Se verrà approvata – conclude Danilo Pillitu – farà fare alla Sardegna un incredibile balzo in avanti nel campo della sicurezza e cura degli animali domestici e dei randagi. Possiamo essere battistrada in Italia, approfittando anche del nostro essere Regione a Statuto speciale.»

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Oltre cinquemila sardi (per la precisione 5.576) hanno già sottoscritto la proposta di legge regionale d’iniziativa popolare promossa dal comitato SOS 4 Zampe, che chiede l’istituzione di un Pronto soccorso veterinario pubblico aperto 24 ore su 24 in tutte le Asl della Sardegna ed un numero di emergenza dedicato per gli animali che stanno male, esattamente come il 118 per le persone.

Numeri importanti, un vero proprio successo (la campagna è iniziata meno di un mese fa) dell’iniziativa del #Gruppo Giovani Riformatori sardi, #Enpa (Ente nazionale protezione animali), #Anta onlus (Associazione Nazionale Tutela Animali sezione Terralba), #Lega nazionale per la difesa del cane, #Una zampa nel cuore, riuniti nel comitato #SOS 4 Zampe, presentato questa mattina in conferenza stampa a Cagliari nella sede dellEnpa.

Un successo tra i sardi ma anche nelle istituzioni, considerato che hanno aderito e firmato la proposta anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e numerosi amministratori locali e sindaci tra i quali Francesco Dessì (Capoterra), Mauro Contini (Quartu), Pino Caria (Burcei).

E neppure il Ferragosto fermerà il comitato che ha in programma diversi banchetti in tutta la Sardegna, da Cagliari ad Alghero, passando per Sassari, Olbia, Orosei, Nuoro, Oristano, Carbonia ed Iglesias.

Entro fine mese saranno allestiti cento tavolini per la raccolta firme in altrettante piazze sarde.

«Il riconoscimento degli animali quali esseri portatori di diritti – spiega Danilo Pillitu (Giovani Riformatori), portavoce del comitato – è uno dei capisaldi della politica dellUnione europea. La legislazione vigente risulta ancora carente per quanto concerne il soccorso agli animali feriti. La riforma del codice della strada ha introdotto lobbligo di soccorso agli animali che però, molto spesso, vengono abbandonati, a rischio della loro vita e anche di quella degli altri utenti perché non è stato previsto un adeguato sistema che consenta al cittadino di rivolgersi tempestivamente allente competente per usufruire del servizio di soccorso veterinario in caso di un animale vittima di incidente.»

La competenza del servizio di assistenza veterinaria, spiega ancora Pillitu, «è riconosciuta alle regioni, che a loro volta hanno delegato tale funzione alle aziende sanitarie locali. Tuttavia, non sempre sono garantiti un servizio di guardia veterinaria attivo ventiquattro ore su ventiquattro e spazi adeguati di pronto soccorso per gli animali feriti o che stanno male, siano essi domestici o randagi. La Regione Sardegna non ha ancora istituito un numero unico telefonico di pronto soccorso per la segnalazione di unemergenza al fine di inviare personale e mezzi adeguati».

Per il presidente regionale dell’Enpa, Giampaolo Spiga, la proposta di legge è importantissima. «Se approvata – dice Spiga – farà fare alla Sardegna un incredibile balzo in avanti nel campo della sicurezza e cura degli animali domestici e dei randagi. Possiamo essere battistrada in Italia, approfittando anche del nostro essere Regione a Statuto speciale».

D’accordo anche Patrizia Sitzia (Lega nazionale difesa del cane): «Il successo della raccolta di firme dimostra quanto il problema della salute e della sicurezza degli animali domestici sia sentito tra i sardi. Avere un pronto soccorso veterinario pubblico dedicato in ogni Asl è estremamente importante, poco costoso e soprattutto importante dal punto di vista sociale».

Secondo Anna Rita Deiana (Anta, sezione Terralba), «troppo spesso tanti animali muoiono perché le persone che li soccorrono non sanno come comportarsi e a chi rivolgersi, oppure non intervengono per paura di dover sostenere i costi veterinari. Nonostante in alcune realtà, come Oristano, sia previsto un servizio di soccorso animale (convenzione in una struttura privata), non è ancora chiara per tanti la procedura, per questo il numero unico per le emergenze è fondamentale».

Francesca Cadoni (La zampa nel cuore) invita tutte le associazioni e i sardi a unirsi in questa sfida «che non ha colore politico ma è una battaglia di civiltà».

La proposta di legge, che è composta da un unico articolo, intende rendere più efficiente il servizio di pronto soccorso veterinario, prevedendo listituzione, nellambito del servizio veterinario, di ununità operativa con medici veterinari preposti, tra laltro, allo svolgimento di attività di pronto soccorso, nonché di un numero unico telefonico di pronto soccorso veterinario.

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Parte l’operazione Sos4zampe, promossa dal gruppo #Giovani dei Riformatori sardi, dall’Associazione #Angeli del Soccorso e dalla #Casa di Bingo. Un’iniziativa non solo di sensibilizzazione ma  di reale soccorso per gli animali in difficoltà, grazie – soprattutto – al grande impegno dell’Associazione di volontariato che ha messo in piedi il progetto “Angeli a 4 zampe”, dedicato agli animali, piccoli e grandi, che possono trovarsi in difficoltà. Un problema soprattutto dei periodi estivi (ma non solo), quando si registra il maggior numero di casi e di necessità di un pronto interventi veterinario. All’iniziativa, presentata oggi a Cagliari in piazza Giovanni XXIII, ha aderito anche la Casa di Bingo, un’associazione onlus che si occupa del ricovero dei cani abbandonati e in difficoltà.

«Si tratta di un’operazione importante – spiega Danilo Pillitu, dei Giovani Riformatori – che parte nel periodo più caldo e non solo per questioni climatiche. Due gli aspetti: il soccorso degli animali, che fa l’Associazione Angeli del soccorso, e il ricovero a volte necessario a cura di tante associazioni tra cui anche la Casa di Bingo. Nel 2013, secondo i dati diffusi dal telefono amico #Aidaa (Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente), l’abbandono dei cani è aumentato del 40 per cento rispetto al 2012, una media giornaliera – in tutta Italia – di 128 abbandoni al giorno. In Sardegna, anche se la situazione sembra leggermente migliorata, l’emergenza resta sempre alta.»

Insomma, una piaga sociale. Andrea Melis, responsabile degli “Angeli del soccorso” spiega il ruolo importante della sua associazione. «La nostra missione è metterci al servizio degli altri – spiega – lo facciamo con le persone con l’Associazione Angeli del Soccorso e lo facciamo con gli animali con il progetto “Angeli a 4 zampe”. Ci siamo dotati di un’ambulanza veterinaria e di personale specializzato, attrezzato anche per intervenire nei casi più complessi e difficili». L’Associazione si occupa del primo soccorso degli animali in caso di incidente domestico o stradale, è di supporto alle unità cinofile di soccorso e agli animali in caso di calamità naturali. I volontari si occupano, tra le altre cose, di formazione continua del primo soccorso veterinario e sensibilizzazione nelle scuole.

Nel periodo estivo il gruppo Giovani Riformatori e l’Associazione Angeli del Soccorso saranno attivissimi. A disposizione c’è un numero di telefono (366 1158734) a cui chiamare in caso di necessità per il soccorso degli animali in difficoltà.

«E’ bene ricordare – dice ancora Pillitu – che l’abbandono è un reato dal 2004 ed è punito con l’arresto fino a un anno o con una multa fino a 10.000 euro. Ma è anche una pratica incivile e crudele: chiunque assista a un caso di abbandono è invitato a chiamarci e ad avvertire le forze dell’ordine.»