29 March, 2024
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Prestigioso riconoscimento per l’EcoMuseo Miniera Rosas, il villaggio minerario tra i monti di Terrubia, a Narcao. La Direzione generale dei Beni culturali dell’Assessorato regionale della Pubblica Istruzione ha approvato l’inserimento dell’importante sito di archeologia mineraria tra i musei ufficiali della Sardegna.
Un riconoscimento importante, ancor più perché ottenuto a fronte di ben 69 istanze di approvazione avanzate da altrettanti Comuni ed istituzioni presenti nel territorio regionale. Ma alla fine, dopo un iter istruttorio avviato nel 2013, dalla Commissione tecnico scientifica, è arrivato l’atteso riconoscimento per l’EcoMuseo Miniera Rosas di Narcao.
«Questo riconoscimento – ha commentato con soddisfazione Gianfranco Tunis, presidente dell’Associazione miniere Rosas, l’ente che in collaborazione con il comune di Narcao gestisce l’area mineraria – premia anni di impegno per valorizzare un sito che, oltre ad essere un pezzo importantissimo della nostra storia, è anche un tassello fondamentale per il nostro futuro.. Scoperta nel 1832, Rosas divenne una delle miniere di piombo, zinco e ferro tra le più importanti del Sulcis sino al suo declino. Rilevata dal Comune è stata trasformata in un museo e i vecchi alloggi dei minatori riconvertiti in confortevoli case vacanza, oggi fiore all’occhiello del turismo minerario del Sulcis Iglesiente. La soddisfazione è ancora più grande perché il risultato è legato al lavoro, costante e incessante, svolto anche nei momenti più difficiliha aggiunto Ginfranco Tunisanche da tutti coloro, guide, operai e maestranze, che ci lavorano e contribuiscono ad accogliere i visitatori e a renderlo vivo ed accogliente.»
Soddisfazione per l’importante riconoscimento è stata espressa anche da Danilo Serra, sindaco di Narcao. «Un risultato che, grazie a chi ha sempre creduto nell’immenso valore storico e culturale del sito, premia e gratifica tutta la comunità di Narcao. E’ un motivo di orgoglio ha dichiarato Danilo Serra – per l’Amministrazione comunale, la comunità, per il personale che ci lavora e per il presidente che, in prima persona, lo gestisce con dedizione e sacrificio.»

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Seconda tappa, questa mattina, a Buggerru, davanti al poliambulatorio (chiuso), della protesta itinerante dei Sindaci del Sulcis Iglesiente «contro i disservizi nel settore della Sanità, le chiusure, i trasferimenti ed il depotenziamento delle strutture e dei presidi medico-ambulatoriali». Hanno partecipato la presidente della Conferenza socio-sanitaria, Paola Massidda, sindaca di Carbonia e i sindaci di Buggerru Laura Cappelli, Fluminimaggiore Marco Corrias, San Giovanni Suergiu Elvira Usai, Villamassargia Debora Porrà, Perdaxius Gianfranco Trullu, Nuxis Pier Andrea Deias, Narcao Danilo Serra ed il vicesindaco di Gonnesa Enrico Pistis.

Nel corso della conferenza stampa, sono state affrontate in particolare le criticità presenti negli ambulatori pediatrici. A Buggerru il poliambulatorio è chiuso, a Fluminimaggiore la Casa della Salute è stata svuotata di tutte le professionalità ed è praticamente impossibilitata ad assicurare il pur minimo servizio alla comunità del territorio. Inoltre, a Fluminimaggiore è chiusa da tempo anche la Casa famiglia.

I sindaci attendono ancora risposta alla richiesta di incontro fatta già due volte all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, per affrontare tutte le problematiche della Sanità del Sulcis Iglesiente. Nel corso della conferenza stampa di stamane, abbiamo registrato gli interventi dei sindaci di Buggerru Laura Cappelli, Fluminimaggiore Marco Corrias, di Carbonia Paola Massidda, di Villamassargia Debora Porrà e di Perdaxius Gianfranco Trullu, che è possibile visionare nei filmati allegati.

Ricordiamo che la prima tappa della protesta itinerante si svolse lo scorso 28 maggio nel poliambulatorio di San Giovanni Suergiu.

         

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I sindaci di 14 comuni del Sulcis, Perdaxius, Masainas, Villaperuccio, Tratalias, Giba, Domusnovas, Nuxis, Narcao, Santadi, San Giovanni Suergiu, Carbonia, Sant’Anna Arresi, Portoscuso e Piscinas, hanno inviato una nota al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nella quale scrivono che sono «legittimi portatori tutti di interesse, ma illegittimamente non sono stati individuati tra le amministrazioni interessate a partecipare alla Conferenza di servizi “PIANO SULCIS – S.S. 126 DIR Sud Occidentale Sarda – Realizzazione del nuovo collegamento terrestre dell’istmo con l’Isola di Sant’Antioco e della Circonvallazione di Sant’Antioco.”, nonostante siano i destinatari dei provvedimenti tutti inseriti nel Piano Sulcis».

Gianfranco Trullu, Ivo Melis, Antonello Pirosu, Marco Antonio Piras, Andrea Pisanu, Massimiliano Ventura, Andrea Deias, Danilo Serra, Elio Sundas, Elvira Usai, Paola Massidda, Maria Teresa Diana, Giorgio Alimonda e Mariano Cogotti «ritengono a pieno titolo che gli stessi debbano essere obbligatoriamente individuati tra i soggetti nei confronti dei quali il provvedimento finale (approvazione del progetto di ponte e circonvallazione) è destinato a produrre effetti (ricaduta economica nel proprio territorio), così come previsto secondo l’art. 14, co.5, l. n. 241/1990 (articolo così sostituito dall’art. 1, comma 1, d.lgs. n. 127 del 2016) “l’indizione della conferenza è comunicata ai soggetti nei confronti dei quali il provvedimento finale è destinato a produrre effetti e a quelli che per legge debbono intervenirvi nonché ai soggetti individuati o individuabili nei cui confronti possa prodursi un pregiudizio per effetto dell’assunzione del provvedimento (art. 7, l. 241 del 1990). I soggetti richiamati possono intervenire nel procedimento ai sensi dell’art. 9 della medesima legge”; è interesse, pertanto, di queste amministrazioni esprimere il parere in merito alla realizzazione di una infrastruttura che trova tutte le risorse economiche nel Piano, come quella proposta nel progetto in esame; risorse che rientrano tra quelle che questi enti avevano deciso di utilizzare e che erano destinate alla realizzazione delle strutture “parte”; in data 6.03.2018 – aggiungono i 14 sindaci, il comune di Sant’Antioco ha adottato la delibera n. 8, contenente una proposta di modifica del Piano Infrastrutturale di Sant’Antioco, previsto nel Piano Sulcis, relativo all’intervento proposto da ANAS S.p.A., alla Regione Autonoma della Sardegna (R.A.S.). Tale proposta pare finalizzata alla realizzazione di un intervento di “circonvallazione leggera e alterativa, più adeguata al contesto paesaggistico, sociale ed economico”. La modifica progettuale proposta, secondo il comune di Sant’Antioco, conserverebbe la funzione originaria delle infrastrutture di accesso al centro abitato e al Lungomare, consentendo di snellire il traffico in direzione Calasetta-Carloforte e preservando il potenziale economico di tali aree. Nello specifico, la proposta prevede una circonvallazione, in quota parte costruita da rete viaria esistente, quale la bretella che da Bega Trota conduce alla via Trilussa, con adeguamento della stessa che comporta il completamento del tratto mancante di collegamento, con il tratto terminale di via Calasetta. Tale soluzione, sempre secondo della delibera, consentirebbe di rispettare il fine di ridurre il consumo di suolo e riqualificare l’attuale infrastruttura a ponte, con intervento che possano potenziarne la funzionalità, estesa all’uso ciclo-pedonale, con punto di belvedere, e valorizzare il progetto architettonico della grande struttura; il 21 aprile 2020 via PEC è pervenuta copia per conoscenza dell’istanza presentata dal Comitato Porto Solky di Sant’Antioco alla quale sono allegate le osservazioni contro l’approvazione del progetto in oggetto; le osservazioni del Comitato Porto Solky sono a firma condivisa dalle associazioni ambientaliste Italia Nostra Sardegna, Grig-Gruppo di Intervento Giuridico e WWF Sardegna; in data 24 aprile 2020 il Comitato Porto Solky ha trasmesso via PEC per conoscenza il Parere Tecnico NEGATIVO del comune di Sant’Antioco in merito alla soluzione progettuale proposta da ANAS relativamente ai due interventi infrastrutturali di nuovo ponte e circonvallazione; il parere Tecnico del comune di Sant’Antioco esprime parere negativo su entrambi gli interventi funzionali di nuovo ponte e circonvallazione ed è complementare al parere negativo delle osservazioni del Comitato Porto Solky; nel suddetto parere del comune di Sant’Antioco viene altresì proposto il tracciato alternativo di circonvallazione per Calasetta così come definito nella delibera n° 8 del 6.03.2018 del comune di Sant’Antioco, e che tale percorso soddisfa le esigenze delle comunità di Calasetta e Carloforte di poter usufruire di un transito snello e veloce che bypassi il centro urbano di Sant’Antioco; le osservazioni del Comitato Porto Solky condividono altresì la proposta del comune di Sant’Antioco per una circonvallazione alternativa così come definito nella delibera n° 8 del 6.03.2018 del comune di Sant’Antioco; le osservazioni del Comitato Porto Solky auspicano la rimodulazione dei fondi a favore della messa in sicurezza/riqualificazione del porto di Sant’Antioco quale volano di sviluppo per tutto il territorio. In tal senso vi è un travisamento di fatti, di atti e dei provvedimenti fino ad oggi adottati.»
«I comuni di Perdaxius, Masainas, Villaperuccio, Tratalias, Giba, Domusnovas, Nuxis, Narcao, Santadi, San Giovanni Suergiu, Carbonia, Sant’Anna Arresi, Portoscuso e Piscinas, in qualità di soggetti portatori di interesse, devono e vogliono, secondo le disposizioni in materia, esprimere il proprio parere in merito sia al progetto e relativo parere negativo, sia al riutilizzo delle risorse che di diritto devono riconfluire nella disponibilità del Piano Sulcis a favore di tutto il territorio ed in specie assi ed assetti viari dell’intero territorio concludono i 14 sindacie fanno espressa riserva di formulare il loro parere sul progetto definito “Ponte”; intendono e chiedono di esprimere, in ipotesi di bocciatura della soluzione progettuale “Ponte Sant’Antioco”, il loro legittimo parere in ordine alla rimodulazione dei finanziamenti così come previsti dal protocollo Piano Sulcis su tali risorse da utilizzarsi nell’interesse dello sviluppo territoriale ed economico dell’intero Sulcis – settore viabilità.»

 

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La commissione Autonomia del Consiglio regionale, presieduta da Pierluigi Saiu (Lega), ha ascoltato ieri pomeriggio i sindaci del Sulcis Iglesiente sulle problematiche di “area vasta”, nel quadro del lavoro istruttorio riguardante la nuova riforma degli Enti locali.

Il sindaco di Carbonia, Paola Massidda ha sottolineato in apertura la ritrovata unità del territorio sulcitano nella rivendicazione di una nuova Provincia. Un ente, ha aggiunto, che ci consentirebbe di superare le “pesanti eredità” della riforma del 2013, della rete ospedaliera e di una collocazione nella provincia del Sud Sardegna (107 Comuni) frutto di una certa “fantasia” ma senza legami fra le comunità. La nuova “geografia” degli Enti locali, ha concluso, dovrà essere il frutto di un ragionamento complessivo basato sulle caratteristiche oggettive dei territori per non ripetere gli stessi errori.

Per Mauro Usai, sindaco di Iglesias, la presenza di un Ente intermedio favorisce il decentramento ed il buon governo. Per questo, ha sostenuto, riteniamo che il nuovo progetto di riforma degli Enti locali debba rappresentare la migliore sintesi fra le istanze dei territori e la presenza di una rete efficiente di servizi essenziali, a cominciare dalla sanità. Nel nostro caso, ha proseguito, c’è anche da tener conto della presenza della Città Metropolitana di Cagliari, che indubbiamente accentra molte risorse, e dei Comuni che attualmente ne fanno parte con i quali va aperto un confronto.

Successivamente hanno preso la parola i sindaci di Perdaxius Gianfranco Trullu, di Portoscuso Giorgio Alimonda, di San Giovanni Suergiu Elvira Usai, di Sant’Antioco Ignazio Locci, di Santadi Elio Sundas, di Narcao Danilo Serra, di Sant’Anna Arresi Teresa Diana, e di Nuxis Pier Andrea Deias.

Per quanto riguarda i consiglieri regionali sono intervenuti Giorgio Oppi (Udc-Cambiamo!), Michele Ennas (Lega), Massimo Zedda, Diego Loi e Giuseppe Piu (Progressisti), Angelo Cocciu (Forza Italia), Stefano Tunis (Misto) e Giovanni Satta del Psd’Az.

Nelle conclusioni, il presidente Pierluigi Saiu ha ricordato che la commissione, partendo dal contenuto delle audizioni dei costituzionalisti sardi, ha affrontato la questione della riforma degli Enti locali dal punto di vista dei principi. Da questa angolazione, ha precisato, è necessario trovare una buona sintesi fra la legge Delrio che indubbiamente rappresenta per certi aspetti un ostacolo, lo Statuto speciale che assegna alla Regione la competenza esclusiva in materia degli Enti locali e l’art. 5 della Costituzione che parla di “promozione” delle Autonomie locali.

L’apertura ai Sindaci, ha detto ancora il presidente, dimostra la volontà comune di fare una buona riforma, comprendente fra l’altro il principio dell’elezione diretta di presidenti e consigli provinciali, e non appena sarà disponibile un testo-base proseguiremo il confronto con gli amministratori locali sulle questioni di merito.

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L’Amministrazione comunale di Narcao ed Enel Sole, la società di Enel X che si occupa di pubblica illuminazione, hanno stipulato il contratto di concessione per lo svolgimento del servizio di gestione ordinaria e straordinaria degli impianti di pubblica illuminazione, comprensivo di fornitura di energia elettrica, realizzazione di interventi di adeguamento normativo e di efficienza energetica.

Sostenibilità ambientale, innovazione, risparmio energetico e sicurezza: sono queste le parole chiave della nuova gestione dell’illuminazione pubblica a Narcao. Sono oltre 1100 i punti luce che Enel Sole ha il compito di gestire per i prossimi diciotto anni nel territorio comunale. La riqualificazione della rete di illuminazione pubblica prevede la sostituzione delle lampade a vapori di sodio e di mercurio presenti attualmente con le nuove tecnologie a Led che, oltre che consentire un’elevata resa cromatica e l’uniformità della luce, comportano un risparmio energetico di circa il 70% all’anno, pari a 76 tonnellate equivalenti di petrolio, e la riduzione dell’emissione di CO2 in atmosfera, pari a 244 tonnellate all’anno.

E’ inoltre prevista la messa in sicurezza di elementi strutturali come sostegni e quadri di alimentazione, la realizzazione di 23 nuovi punti luce a tecnologia LED in aree precedentemente non servite, la fornitura e la posa delle luminarie natalizie e, infine, l’installazione di 5 colonnine di ricarica per veicoli elettrici nell’ottica della mobilità ecosostenibile.

A questo importante risultato, si è pervenuti tramite lo strumento del project financing su iniziativa privata, la successiva gara e infine la stipula della concessione. Il vicesindaco ed assessore dell’Ambiente Andrea Tunis ed il responsabile dell’Ufficio Tecnico Gianroberto Cani del Comune di Narcao con la Key Account Manager Milena Manis e i Tecnici Alessandro Rotolo e Alessandro Pichiri di Enel Sole hanno definito il progetto che vestirà di nuova luce  il paese.

Dal lato economico il Comune pagherà un canone annuale di 134.000 euro per 18 anni ad Enel Sole che si farà carico di tutte le spese, inclusi gli investimenti per i lavori di oltre 560.000 euro che avranno inizio a valle della presentazione e approvazione del progetto esecutivo e che si concluderanno entro i 12 mesi successivi. Il servizio di manutenzione ordinario e straordinario è invece già operativo, così come il Numero Verde 800901050 a cui i cittadini di Narcao possono già rivolgersi per eventuali segnalazioni.

«La riqualificazione  dell’impianto di illuminazione pubblica, ormai vetusto e obsoleto e pertanto non adeguato in termini di efficacia, efficienza energetica e sicurezza, non poteva più essere rimandata – ha detto il sindaco di Narcao, Danilo Serra -. Garantire il rinnovo e il miglioramento di questo servizio essenziale, era diventato assolutamente una priorità per questa amministrazione che, cogliendo l’opportunità di ricorrere alla formula del partenariato tra pubblico e privato, offrirà per il tramite di Enel Sole, società di indiscussa affidabilità, un puntale servizio alla cittadinanza. Con questa iniziativa, tra le altre cose, si assicura all’Ente un risparmio economico, si rende alla comunità una prestazione di qualità e, cosa di non poco conto, si contribuisce in maniera importante a migliorare l’ambiente, riducendo le emissioni inquinanti in atmosfera.»

«Quella con il comune di Narcao è la prima concessione di project financing per l’illuminazione pubblica nel Sud Sardegna – ha detto Carlo Dessì, responsabile per la Zona Sardegna di Enel Sole -. Rappresenta a nostro avviso un’ importante occasione per dimostrare la validità dello strumento che consente forme di parternariato tra soggetti privati e pubblici. Vogliamo ringraziare l’amministrazione di Narcao che ha creduto fermamente in questo progetto.»

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Si è svolto sabato 2 giugno, a Narcao, l’evento “Tre scatti per Narcao”, organizzato dall’Associazione Culturale Nicolau con la collaborazione dell’Amministrazione comunale guidata da Danilo Serra, per la valorizzazione delle attività artistiche e tradizionali, con l’esposizione di prodotti unici, sia artigianali che hobbistici edun’esposizione fotografica che accolto le riproduzioni fotografiche di diversi autori.

L’evento è stato reso possibile da un forte ed appassionato impegno di tutti gli organizzatori (il presidente dell’associazione Nicolau Narcao Gian Massimo Piredda, la vice Annalisa Secci con i soci fondatori Paola Gambula, consigliere di maggioranza del comune di Narcao, Angela Rita Etzi, Wanda Ortu, Maria Grazia Pischedda e i 50 soci) e, soprattutto, di tutti gli espositori, artigiani, hobbisti, appassionati di arte e di cultura, alcuni di Narcao, gli altri erano ospiti provenienti dai Comuni del Sulcis, uno da Mogoro ed uno da Alghero, e di tutte le attività commerciali del comune di Narcao.

Fotografi: Bixio, Gianni Usai, Emiliano Cocco, Daniela Crisioni, Enrico Puliga, Federico Arisci, Antonio Corrias. Nicola Pinna. Pittura acquerelli: Giuseppe Grasso di Firenze.
Le ceramiche di Teulada Su punt’e Nu’ e su Punt’a Brodu (Marilena Ledda); Le ceramiche delle sorelle Lucia e Giulia Salis Teulada); Le ceramiche di Robertina Littarru (Nuxis).
Hobbisti: Giovanni Carta (pipe di Teulada); Beniamino Vacca (i coltelli di Santadi); Valentina Notari di Perdaxius (gioielli realizzati con le foglie di fico d’India essiccate); Irene Cosa (Nuxis) gioielli ed oggettistica realizzati con il sughero; Alberto Nunes (Calasetta) giochi in legno per bambini; Giacomo Desogus (Giba) oggettista con materiali di riciclo; Valentina Carboni (Giba) agronomo imprenditrice agricola; Samuele Tripari (Mogoro) oggettista con materiali di riciclo; Efisio Pettinau (Alghero) materiali di riciclo; Carmen Mele (San Giovanni Suergiu) gioielli in ceramica e borse in cuoio; Elisabetta Pilloni (Sant’Anna Arresi) ricami e scialli abiti folk Sulcis; Monica Aretino Adele Cocco Iglesias) lavori all’uncinetto e oggettistica; Fosca Carta (Villaperuccio) cestini in paglia e giunco; Panificio Atzeni Rio Murtas (Narcao); Azienda olearia Diana Argiolas Rio Murtas (Narcao); Federica e Linda Aio’ (Narcao) zafferano e miele; Monica Scanu Narcao lavori all’uncinetto; Lo zafferano di Terraseo di Franca e Luriano (Narcao); Bernardetta Secci (Narcao) sarta di abiti in costume sardo ed accessori; Massimo e Simona (Narcao) modellini aerei telecomandati; Teresa Vacca (Narcao) prodotti della terra; Consulta giovanile di Narcao, lavori didattici; bambini della scuola di Narcao, disegni); Algerio e Daniela Garia Pesus (Narcao) serra fiorita; Birra Artigianale di Thomas Cau Narcao.

 

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E’ stato inaugurato questa mattina, a Nuxis, un monumento “Per non dimenticare i 6 lavoratori morti nella miniera “Sa Marchesa” di Nuxis “. L’iniziativa, voluta dallo Speleo Club di Nuxis e patrocinata dal comune di Nuxis, ha visto la partecipazione, tra gli altri, dei sindaci dei tre Comuni in cui risiedevano le vittime: Nuxis (Pier Andrea Deias), Perdaxius (Gianfranco Trullu) e Narcao (Danilo Serra); dell’ex sindaco di Nuxis Antonello Pilloni, del consigliere regionale dell’Udc Gianluigi Rubiu, del presidente della Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara Giampiero Pinna e dell’ex parroco di Nuxis don Silvano Cani.

Dopo l’introduzione del presidente dello Speleo Club, Roberto Curreli, don Silvano Cani ha benedetto il monumento, nel quale sono riportati i nomi delle 6 vittime e le date della loro tragica scomparsa (Paolino Nonnis e Giovanni Efisio Obino, 18 aprile 1955; Raffaele Mei, 7 marzo 1959; Efisio Fois, 12 febbraio 1960; Giuseppe Cau e Francesco Cadoni, 14 febbraio 1969); sono intervenuti quindi i tre sindaci e, infine, don Silvano Cani ha recitato il Padre Nostro.

Al termine, sul piazzale del sito, si sono succeduti alcuni interventi e la giornata si è conclusa con un buffet.

                                                                 

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Il presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis, Gianfranco Trullu (sindaco di Perdaxius) e i sindaci di altri 14 Comuni (Calasetta – Antonio Vigo, Carbonia – Paola Massidda, Giba – Andrea Pisanu, Masainas – Ivo Melis, Narcao – Danilo Serra, Nuxis – Pier Andrea Deias, Perdaxius – Gianfranco Trullu, Piscinas – Mariano Cogotti, Portoscuso – Giorgio Alimonda, San Giovanni Suergiu – Elvira Usai, Santadi – Elio Sundas, Sant’Anna Arresi – Teresa Pintus, Sant’Antioco – Ignazio Locci, Tratalias – Marco Antonio Piras, Villaperuccio – Antonello Pirosu), hanno inviato una lettera al prefetto di Cagliari, Tiziana Giovanna Costantino, sul «grave stato di dissesto e di pericolo delle strade provinciali e statali del Sulcis».

«Illustrissimo sig. Prefetto – esordisce la nota – siamo ad illustrarLe il gravissimo stato di dissesto in cui versano le strade provinciali 77, 78 e 80, nonché la Strada Statale 293, che comporta la loro quasi impercorribilità. Vista la riunione svoltasi ieri 5/10/2017, presso l’assessorato dei Lavori pubblici della Regione Autonoma della Sardegna, dove la provincia del Sud Sardegna, nonostante l’invito, non ha partecipato alla riunione; l’ANAS, attraverso i suoi funzionari non ha assolutamente dato alcuna risposta sugli assi viari indicati; si chiede, pertanto, il Vostro immediato ed urgente intervento affinché, tramite un incontro presso la prefettura con la provincia del Sud Sardegna, l’ANAS ed anche con il coordinatore del Piano Sulcis, si possa addivenire ad un’immediata e non più procrastinabile messa i sicurezza dei tratti di strada che oggi, si ripete, sono impraticabili.»

«In difetto, tutte le Amministrazioni comunali – concludono i Sindaci – saranno costrette ad adottare atti che incidono sull’utilizzo delle dette strade, onde evitare la messa in pericolo di tutti i cittadini che le percorrono.»

  

 

          

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Questa mattina i lavoratori del centro Aias di Cortoghiana, in presidio ormai da oltre un mese per rivendicare il pagamento degli stipendi arretrati ed il rispetto dei loro diritti, hanno ricevuto la visita di una delegazione dei sindaci dell’Unione dei Comuni “Metalla e Mare”. Erano presenti i sindaci di Gonnesa, Hansel Christian Cabiddu; Buggerru, Laura Cappelli; Fluminimaggiore, Ferdinando Pellegrini; Narcao, Danilo Serra; Musei, Antonello Cocco; e i vice sindaci di Domusnovas e Villamassargia, Angelo Deidda e Francesco Mameli.

Nel pomeriggio i lavoratori hanno ricevuto, a sorpresa, la benedizione pasquale dal parroco di Cortoghiana, don Andrea Zucca.

I lavoratori attendono sempre che gli impegni assunti dal Consiglio regionale l’11 aprile scorso con l’approvazione di un ordine del giorno per l’adozione di misure urgenti per sbloccare la difficile vertenza, vengano tramutati in fatti concreti.

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I sindaci dei comuni di Carbonia, Calasetta, Gonnesa, Santadi, Narcao, Villasalto, Orani, Sant’Antioco, Morgongiori, Ballao, Gonnosnò, Donori, Pau, Laconi, preoccupati per il la tragica evoluzione del destino dei lavoratori impegnati nei lavori del Parco Geominerario della Sardegna, chiedono al presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, al presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau e ai capigruppo del Consiglio regionale, un’urgente e definitiva revisione del provvedimento che farà sprofondare oltre 520 lavoratori Ati Ifras nella disoccupazione a partire dal 1 gennaio 2017.

I lavoratori pretendono a gran voce una continuità occupazionale che deve essere garantita con certezza! E ciò è rappresentato solo dalla prosecuzione dei lavori nei cantieri, anche solo per il periodo necessario all’eventuale passaggio diretto ad altre società o all’espletamento della gara della quale ancora, nonostante le rassicurazioni della Regione, non è stato fatto alcun passo in avanti.

La Regione – secondo i 14 sindaci – deve assumersi le proprie responsabilità fino in fondo e trovare una soluzione certa che eviti un grave disastro per il territorio e le oltre cinquecento famiglie. Non si può accettare che la legge che ha assicurato una proroga all’azienda, sia stata calpestata – e con essa la volontà Unanime del Consiglio regionale – senza uno straccio di autorevole parere e solo sulla presunzione univoca di una ventilata illegittimità.

Noi non ci stiamo e pretendiamo con forza – domani 30 dicembre 2016 –  concludono i 14 sindaci – la revoca di un provvedimento capestro per 520 famiglie.

I sindaci

Paola Massidda – Carbonia

Antonio Vigo – Calasetta

Hansal Christian Cabiddu – Gonnesa

Elio Sundas – Santadi

Danilo Serra – Narcao

Paolo Maxia – Villasalto

Antonio Fadda – Orani

Mario Corongiu – Sant’Antioco

Renzo Ibba – Morgongiori

Severino Cubeddu – Ballao

Mauro Steri- Gonnosnò,

Lucia Meloni – Donori

Franceschino Serra – Pau

Lucia Zaccheddu – Laconi.