16 April, 2024
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Il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, ha diffuso una nota, nella quale manifesta stupore sull’intenzione del Governo nazionale, così come denunciato dalla Cisl, di procedere con il commissariamento di alcune opere pubbliche riguardanti la Sardegna, tra le quali anche il collegamento per Sant’Antioco (nuovo ponte). «Un atto che sa di sgarbo istituzionale, nonché di offesa alla dignità dei sardi – commenta Ignazio Locci – che ancora una volta, se la notizia venisse confermata, dovranno confrontarsi con commissari provenienti chissà da dove, anziché con i rappresentanti eletti, così come dovrebbe essere. E in particolare con la Giunta regionale e con l’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia, al quale rinnoviamo stima e piena fiducia».

E così, dopo quasi un anno di attesa dal deposito dell’interrogazione dell’onorevole del M5s Pino Cabras (giovedì 10 ottobre 2018) sulle opere infrastrutturali inserite nel Piano Sulcis (nuovo ponte e circonvallazione Sant’Antioco-Calasetta), «salutata da certuni – aggiunge Ignazio Locci – come lo strumento che avrebbe smosso le acque e condotto il Governo su posizioni più consone alla volontà del Consiglio comunale, che ha manifestato contrarietà all’opera, apprendiamo che l’unico provvedimento che è stato capace di assumere il ministro Danilo Toninelli sarebbe il commissariamento. Non la risposta all’interrogazione “salvifica” dell’onorevole Pino Cabras, peraltro del suo stesso partito, bensì il commissariamento, che profuma tanto di vecchia politica, quella osteggiata dai pentastellati. Ci aspettavamo il responso serio e sensato ai legittimi interrogativi posti dal deputato Pino Cabras, ma evidentemente così non è stato, benché siano trascorsi 11 mesi. Mentre noi, dunque, lavoriamo sodo e portiamo avanti il nostro iter, compresa la gara d’appalto per il primo lotto delle opere di ristrutturazione dell’attuale ponte – conclude il sindaco di Sant’Antioco -, attendiamo che il “non pervenuto” Ministro Toninelli dia un segno della sua esistenza, al di là dei social, con atti concreti».

Basta con le menzogne su presunte lacune della Regione in ordine alla crisi del Porto canale di Cagliari”. E’ la risposta degli assessori regionali del Lavoro, Alessandra Zedda, e dei Trasporti, Giorgio Todde, alla nota del ministero dello Sviluppo economico che ha accusato la Regione Sardegna di ritardi sulla vicenda. La crisi – hanno sottolineato gli assessori Alessandra Zedda e Giorgio Todde è cominciata da alcuni anni, ovvero da quando l’azienda Cict, socia del Cacip, per ben due anni non è riuscita a rispettare il movimento dei container previsto dalla concessione, fatto sul quale la Regione non ha alcuna competenza. Inoltre, la cassa integrazione è assoluta e primaria competenza del ministero del Lavoro, che può autorizzarla e concederla, mentre la Regione interviene solo nelle procedure di accordo”. Da subito, la Regione – hanno aggiunto Alessandra Zedda e Giorgio Todde – ha dato la propria disponibilità a vagliare qualsiasi azione di politica attiva di supporto e non si può certo sostituire al Ministero. Da quando è sorta la vertenza, peraltro, il presidente Solinas ha chiesto ripetutamente l’intervento della Presidenza del Consiglio dei ministri, anche sulla riduzione dei vincoli paesaggistici (assurdi in un‘area industriale), senza ricevere alcuna risposta. Chi accusa è lo stesso Mise che deve emanare il Dpcm sulla Zona economica speciale (Zes), ma ancora tace”. Questa nota ministeriale denota poca serietà e totale mancanza di onestà intellettuale, oltre che ignoranza politica nell’affrontare la crisi, avanzando l’unica proposta di una cassa integrazione farlocca’. Finora, nessun ministro competente (Infrastrutture, Lavoro e Sviluppo economico) ha mai presenziato ad alcun tavolo. Addirittura, il ministro Danilo Toninelli, mentre a Roma la Regione partecipava ad un importante tavolo ministeriale sul tema, si trovava in campagna elettorale ad Alghero, facendosi sostituire dal capo di gabinetto. Nessuno di loro, pur avendo la competenza, il dovere e la responsabilità di governare la crisi, ha mai proposto una legge per salvare il Porto di Cagliari, come è avvenuto per Genova, Gioia Tauro o Taranto. Lasciamo ai Sardi la valutazione delle lacune di questi ministri”, hanno concluso gli assessori Alessandra Zedda e Giorgio Todde.

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Nuova dura presa di posizione di Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau, portavoce del Comitato Cittadino Porto Solky – Sant’Antioco, sui progetti del Piano Sulcis previsti nell’Isola di Sant’Antioco.

«A seguito di recenti accessi agli atti, apprendiamo con stupore e grande disappunto che a breve l’Amministrazione Comunale di Sant’Antioco, su prescrizione del Servizio demanio della Regione Sardegna, si appresta ad adottare il nuovo Piano Regolatore Portuale che dovrà prevedere la realizzazione del nuovo ponte, quando invece la stessa amministrazione Comunale nel marzo 2018 ha deliberato la sua contrarietà all’opera – scrivono in una nota Ronaldo Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau -. Quanto sopra perché le misure di salvaguardia impongono che non si possa pianificare senza tenere conto di progetti in fase autorizzativa. In pratica fino a quando l’appalto del nuovo ponte e delle vecchie opere portuali progettate 60 anni fa per un porto industriale non verranno revocati, la pianificazione del nuovo porto si dovrà adattare a queste opere, nel caso specifico ci dovremmo dimenticare il riutilizzo delle aree Sardamag per la ricettività, la cantieristica e tutto quello che il Sulcis attende da decenni.»

«Poiché a nostro avviso la vicenda sta precipitando, il Comitato Porto Solky ha già inviato al ministero delle Infrastrutture e Trasporti – Mit –  ed al ministero dello Sviluppo economico – Mise -, la richiesta di istituzione urgente di una Commissione ministeriale al fine di verificare la corrispondenza di tali opere agli obiettivi e alle finalità per cui è stato siglato il protocollo d’intesa del Piano Sulcis e concessi i relativi finanziamenti, nonché la regolarità degli atti che hanno portato a tali scelte ormai disconosciute, non solo dalle popolazioni del territorio, ma persino dagli stessi enti istituzionali – aggiungono Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau -. Ricordiamo che sulla vicenda, ad ottobre 2018 l’on. Pino Cabras ha presentato un’interrogazione parlamentare; successivamente nel febbraio 2019 il ministro Danilo Toninelli ha richiesto ulteriori integrazioni.»

Il Comitato Porto Solky, infine, vorrebbe riprendere gli incontri, iniziati a marzo 2019, con i Sindaci del territorio e possibilmente con il coinvolgimento del nuovo assessore regionale dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, al fine di mettere a disposizione il prezioso e serio lavoro di studio svolto fino ad oggi e, a breve, invierà a tutte le amministrazioni comunali interessate dal porto strategico di Sant’Antioco, una formale richiesta accompagnata da opportuna documentazione.

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«Il coordinamento provinciale di Sassari dei Riformatori Sardi, facendo propria la posizione emersa dai coordinamenti cittadini di Sassari, Alghero e Olmedo, direttamente interessati, non può che esprimere il proprio sostegno a quanto già espresso dall’assessore ai Lavori pubblici della Regione Roberto Frongia sull’annosa incompiuta della “Sassari-Alghero”.»

Lo scrive, in una nota, la segreteria dei Riformatori sardi di Sassari.

«Non ci possono essere mezze misure, l’arteria deve essere realizzata a quattro corsie; si tratterebbe del giusto e coerente, anche progettualmente, completamento di un’opera già avviata e non di una nuova e diversa realizzazione – si legge ancora nella nota – Inutile raccontare come siamo di fronte ad una arteria importante per il territorio, che col suo perfezionamento garantirebbe percorrenze adeguate e più sicure. Non si può, oggi, ipotizzare, rispetto ad un progetto di valenza superiore, un declassamento dello stesso adottando improvvisamente e per il segmento restante la soluzione delle due corsie.»

«I Riformatori sardi ritengono che il riscatto del Nord Ovest della Sardegna riparta dal rispetto degli antichi impegni riconoscendo a tutta l’area il diritto ad essere dotata delle necessarie infrastrutture così da favorirne lo sviluppo e la interazione fra comunità – conclude la segreteria dei Riformatori sardi di Sassari -. L’appello è, dunque, al ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli affinché le richieste della Regione, espresse attraverso l’assessore Frongia, trovino opportuno accoglimento.»

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Questa mattina, Nardo Marino, deputato del Movimento 5 Stelle, con Roberto Li Gioi e Roberto Ferinaio, rispettivamente consigliere regionale e comunale del Movimento, hanno svolto un sopralluogo sul cantiere ormai fermo. L’ispezione, alla quale hanno presenziato i responsabili di Anas Sardegna, il sindaco di Telti Gianfranco Pinducciu ed il comitato popolare che prende il nome del ponte, ha portato alla luce le problematiche esistenti. L’impresa di Carloforte che aveva vinto la gara d’appalto ha abbandonato i lavori e lunedì prossimo verrà rescisso il contratto. Una notizia drammatica per la popolazione residente e per la Gallura che necessita di un provvedimento straordinario.

«Nei prossimi giorni l’Anas dovrà capire se c’è la volontà delle altre imprese che parteciparono al bando di assumere l’incarico – spiega il parlamentare del M5S -. Se così non fosse, sono pronto a chiedere l’impegno del ministro Danilo Toninelli per il commissariamento del ponte di Monte Pino e della strada provinciale sulla quale insiste. L’obiettivo è ridurre i tempi relativi alla pubblicazione di una nuova gara d’appalto ed alla contestuale assegnazione delle opere.»

Durante il sopralluogo, è stato possibile verificare lo stato di avanzamento dei lavori, pari al 30%, e la tempistica per la fine dei medesimi, dieci mesi.

«Questo ponte – ha dichiarato Nardo Marino – porta tre croci. Stiamo parlando di una emergenza  e deve essere trattata come tale.»

In mattinata la delegazione del M5S ha eseguito un’ispezione anche sulle strade complanari che interessano i lotti 7 e 8 della Sassari Olbia. I lavori di posa dell’asfalto, avviati grazie alle numerose interlocuzioni tra il parlamentare del Movimento 5 Stelle e l’Anas, verranno completati a settembre. Il costo dell’opera è di un milione di euro di fondi regionali, quota parte del finanziamento complessivo da dieci milioni di euro, che consentirà di dare avvio anche alla gara d’appalto per la ricostruzione del ponte sul rio Enas.

«Sono soddisfatto – commenta Nardo Marino -. Questa mattina abbiamo potuto vedere con I nostri occhi un effettivo miglioramento delle strade complanari, sotto il profilo della praticabilità e sotto quello ancora più importante della sicurezza. Finalmente, le giuste rivendicazioni degli abitanti della zona hanno trovato soddisfazione.»

 

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Centinaia di adempimenti burocratici che sottraggono tempo e risorse finendo per paralizzare le opere, col rischio di vedersi ritirati 3 miliardi di euro. Un progetto stradale in Sardegna richiede fino a 40 pareri dovuti, che coinvolgono altrettanti Enti, a cui si aggiungono quelli necessari in corso d’opera. Il risultato è che – tra aggiornamenti progettuali richiesti, intoppi burocratici, cambi normativi e interlocuzioni varie – il tempo medio per la realizzazione di un tratto di strada è di 15 anni. Una situazione non più sostenibile per una regione che sconta un tasso di mortalità sulle strade superiore alla media nazionale a causa della percentuale di incidenti gravissimi. A monte, un rischio per la Sardegna che l’assessore regionale dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, sta cercando di scongiurare in ogni modo: la perdita di 3 miliardi di euro di finanziamenti, che potrebbero svanire se non verranno appaltate le opere nei tempi stabiliti.

Un quadro allarmante, quello che riguarda la situazione delle opere stradali sarde, che l’assessore Roberto Frongia sta portando nuovamente all’attenzione del Governo, scrivendo direttamente ai vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. La richiesta di commissariamento di 10 tra le più importanti strade dell’Isola è per l’assessore regionale «l’ultima spiaggia, l’unico modo che abbiamo per mettere fine a una situazione da assurda, che penalizza il trasporto delle persone e delle merci. Oggi in Sardegna paghiamo con la vita la negligenza di chi non comprende il dramma che si consuma nelle nostre strade».

La lettera indirizzata a Matteo Salvini e Luigi Di Maio segue una serie di note formali che in queste settimane hanno riguardato l’attività dell’Assessorato. La prima richiesta di incontro al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, porta la data del 12 giugno. Dopo la prima richiesta di Commissariamento (19 giugno) ed il nuovo sollecito inviato il 27 sempre all’indirizzo del ministro, l’assessore Roberto Frongia ha scritto ai due vicepremier. «Sulla necessità di dare risposte chiare e immediate all’annoso problema della sicurezza stradale, a cui è così strettamente legato il dramma dei cantieri perenni e delle opere incompiute, c’è una convergenza tale che il Governo non può più permettersi di rimanere in silenzio», spiega l’assessore dei Lavori pubblici, riferendosi in particolar modo alla sensibilità e all’impegno straordinario dimostrati in particolare del senatore Emiliano Fenu (M5S) e di molti esponenti della Lega tra cui Giorgio Todde e Luca Erba.

«Non possiamo correre il rischio che la macchina burocratica rallenti il corso della richiesta di commissariamento, nata sulla base della drammatica situazione delle opere (gran parte delle quali in campo ad Anas), a cui è legato il rischio di perdita dei finanziamenti – spiega Roberto Frongia -. I ritardi che scontano alcune tra le opere più importanti della viabilità sarda oltre ad aggravare il deficit infrastrutturale del territorio finiscono per acuire l’incidentalità delle strade. Ho il dovere di fare il possibile per evitare che sulle strade sarde scorra altro sangue e sono convinto che ogni cantiere chiuso sia una garanzia in più in questo senso. La richiesta di essere io stesso nominato Commissario – conclude Roberto Frongia – è dettata esclusivamente dalla volontà di accelerare quanto più possibile i lavori con l’obiettivo di garantire la sicurezza stradale in una regione martoriata da disagi e incidenti gravissimi.»

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Partiranno lunedì 17 giugno i lavori sulle strade complanari di Olbia, lungo la nuova quattro corsie. Un manto di asfalto renderà le strade di servizio, che servono soprattutto la comunità locale, più sicure e facilmente transitabili. Lunedì verranno consegnati i lavori alla ditta individuata dall’Anas ed il giorno successivo inizierà la posa dell’asfalto. La notizia è emersa durante il sopralluogo  della Sassari Olbia del ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli. Negli uffici dell’Anas, lungo il lotto 2 che ricade nei territori di Ozieri edArdara, il ministro ha incontrato i vertici dell’Anas per verificare lo stato di avanzamento dei lavori dell’intero tracciato. Il focus ha consentito l’ingresso della Sassari Olbia nell’elenco delle opere ritenute strategiche per l’Italia che soggette a commissariamento e, dunque, soggette a procedure speciali che consentiranno di velocizzare tutto l’iter. Durante l’incontro, al quale hanno preso parte i deputati del Movimento 5 Stelle, Nardo Marino e Paola Deiana, si è discusso anche del Ponte sul rio Enas, distrutto dall’alluvione del 2013. L’Anas ha garantito che nel mese di luglio verrà dato seguito alla gara d’appalto per la ricostruzione del ponte.  

Nardo Marino ha commentato con soddisfazione l’avvio dei lavori sulle complanari: «Finalmente l’obiettivo è stato raggiunto. Dopo aver seguito con impegno l’iter procedurale, che si è finalmente concluso con esito positivo – ha dichiarato il deputato – possiamo affermare che verranno eliminati i disagi che da anni subiscono i residenti della zona». 

In base alle previsioni, la Sassari-Olbia dovrebbe essere completata entro il 2020. I lotti ancora in fase di realizzazione sono quattro, il 2, il 5, il 6 e il 4. I lavori su quest’ultimo stanno subendo gravi rallentamenti a causa della delicata è difficile situazione legata alle vicende giudiziarie che hanno interessato le imprese vincitrici dell’appalto. Attualmente è in corso una trattativa con una nuova impresa. Il ministro Danilo Toninelli ha ascoltato con attenzione le problematiche specifiche e garantito massima attenzione. Dall’Anas sono arrivati ringraziamenti specifici all’indirizzo del Ministro per gli aiuti e i fondi stanziati per migliorare la viabilità della Sardegna e per l’attenzione riservata a questa importante opera: quello di oggi è il terzo sopralluogo di Danilo Toninelli sulla Sassari-Olbia. La nuova quattro corsie sarà una “Smart Road”, dotata di dispositivi innovativi per una comunicazione utile ed all’avanguardia. 

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«Dopo anni di assenza della Regione per quanto riguarda la crisi del porto di Cagliari, assieme al presidente Christian Solinas ci siamo immediatamente preoccupati di intervenire per assicurare una gestione corretta della situazione. Ma, soprattutto, per provare a mettere in campo delle proposte in grado di contrastare la profonda attuale incertezza, nonché per rilanciare l’attività del porto industriale ai fini di uno sviluppo complessivo che passa per l’attivazione della ZES ma anche per l’applicazione del DPCM che è stato già siglato per la realizzazione della zona franca doganale. Nell’incontro che si è tenuto a Roma con il viceministro Edoardo Rixi sono stati evidenziati tutti gli aspetti connessi alla vertenza del porto canale.»

Lo ha detto questa sera, Alessandra Zedda, assessore regionale del Lavoro.

«ll tavolo ministeriale con il ministro Danilo Toninelli è stato sollecitato dal presidente Christian Solinas, e dal Ministero sono state apprezzate la serietà dell’approccio della Regione nella vicenda nonché la volontà di trovare soluzioni concrete. Riteniamo, quindi, l’incontro positivo nonostante la complessità della vertenza, nella quale registriamo la disponibilità dell’azienda a non voler abbandonare il porto di Cagliari e a voler cercare delle soluzioni. Il primo segnale in questa direzione è la decisione di non mettere in liquidazione la Cict. In questi giorni si sta, tuttavia, lavorando per cercare di trovare la soluzione per la messa in sicurezza dei personale. Si sta, inoltre, valutando la possibilità di studiare delle norme straordinaria che garantiscano comunque il sostegno ai lavoratori – ha concluso Alessandra Zedda -. Voglio ribadire, infine, che Regione è presente e attiva da subito per cercare di superare un’inerzia durata cinque anni da parte del Centrosinistra.»

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«Sono soddisfatto dell’andamento del vertice di oggi in cui il Governo ha aiutato la Regione Sardegna a risolvere problemi spinosi per l’isola. Per quanto attiene la continuità territoriale, alla luce della revoca dell’attuale bando sulle tratte da e per gli aeroporti di Cagliari ed  Alghero, che offre ad Alitalia una situazione più vantaggiosa rispetto all’attuale bando, auspico che la compagnia di bandiera faccia un passo indietro sulle tratte da e per Olbia.»

Lo dice Bernardo Marino, deputato del Movimento 5 Stelle.

«In caso contrario, sono pronto a chiedere alla Regione la revoca anche del bando su Olbia. Allo stato attuale farlo significherebbe creare un danno erariale, considerato che le due compagnie, Alitalia e Air Italy,  hanno deciso di operare senza compensazione. Ma è evidente che ci troviamo di fronte, per l’ennesima volta, a un bando di continuità territoriale sbagliato  che ha originato questo problema mettendo a rischio, a conti fatti, centinaia di posti di lavoro nell’aeroporto di Olbia. Sono soddisfatto – conclude Bernardo Marino – che il ministro Danilo Toninelli abbia dato priorità assoluta alla salvaguardia dei posti di lavoro.»

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Su richiesta del presidente della Regione, Christian Solinas, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha disposto la proroga, dal 17 aprile prossimo e per 12 mesi, della continuità aerea sui collegamenti tra gli scali di Cagliari e Alghero e gli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Linate. Sui collegamenti tra lo scalo di Olbia e gli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Linate entrerà invece in vigore un regime di continuità con accettazione di oneri senza compensazione da parte di alcuni vettori. La firma del provvedimento è avvenuta a margine dell’incontro tra il presidente Christian Solinas e il ministro Danilo Toninelli in programma stasera a Roma.

La soluzione concordata tra il presidente e il ministro è finalizzata alla definizione di un progetto di continuità territoriale da e per la Sardegna che ha l’obiettivo di restituire a tutti i cittadini il diritto alla mobilità. La nuova prospettazione già allo studio, prevede di considerare anche i cosiddetti scali minori che rappresentano destinazioni importanti per la mobilità dei sardi che vogliono raggiungere la Penisola per motivi di salute, studio e lavoro e permetterà di decongestionare il traffico aereo su Roma e Milano. La firma del provvedimento scongiura la situazione di grave incertezza che si sarebbe determinata in vista della stagione estiva per i collegamenti aerei sulla Sardegna, già oggetto di uno specifico provvedimento negativo della Commissione europea che aveva annunciato l’annullamento coatto del bando e il conseguente recupero delle compensazioni.

«Accogliamo con soddisfazione il provvedimento che smantella di fatto una situazione di incertezza e confusione nel sistema di collegamento aereo da e per la Sardegna. E’ stato sventato un salto nel buio determinato da un progetto inefficace che ha evidenziato cinque anni di immobilismo e che è stato bocciato pesantemente anche dalla Commissione europea. Siamo adesso al lavoro per garantire ai sardi il diritto alla mobilità», ha sottolineato il presidente Christian Solinas.

Durante l’incontro si sono affrontati anche altri temi di stretta attualità, tra i quali, la vertenza sul Porto canale di Cagliari, per il quale il presidente Solinas ha chiesto e ottenuto la convocazione di un apposito tavolo al Ministero per martedì prossimo. Il ministro ha delegato alla gestione della vertenza il suo vice Edoardo Rixi, e ha assicurato il massimo impegno sia per la definizione della vertenza che mette a rischio l’occupazione dei lavoratori coinvolti, sia per il rilancio strategico del comparto.

Anche sul tema della continuità territoriale marittima il presidente ha voluto ribadire l’esigenza di superare il modello dell’attuale convenzione e ha chiesto di trasferire le competenze sulla definizione della stessa in capo alla Regione, guardando le “best practice” europee quali quelle attualmente in uso per la continuità in Corsica e Spagna.

Infine, Christian Solinas e Danilo Toninelli hanno affrontato la questione della ripartizione dei fondi per il piano infrastrutturale delle dighe e degli invasi. Il presidente ha contestato la ripartizione dei fondi alle Regioni reclamando per la Sardegna un investimento maggiore che adesso passa dai 66 milioni di euro previsti ai 100 milioni, con l’incremento percentuale che si innalza quindi dall’6,85% delle risorse attualmente assegnate al circa 12%.