29 March, 2024
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Si avvia alla conclusione la 36esima edizione del Festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”. Dopo le anteprime di Piscinas, Tratalias, Sant’Antioco, Is Solinas e Carloforte, le cinque straordinarie serate vissute in piazza del Nuraghe, a Sant’Anna Arresi, dove è stato possibile anche visitare la mostra fotografica dedicata a Basilio Sulis, ideatore e fondatore del Festival e ancora il concerto alla Grande Miniera di Serbariu e i numerosi concerti all’alba e al mattino, con diversi artisti, a Porto Pino e Candiani, oggi alla Cantina Santadi e domani a Monte Sirai, verrà presentato il nuovo progetto della Bandakadabra, una rilettura dei grandi successi internazionali in chiave Dixie e Swing Anni Trenta. Dai Daft Punk a Billie Eilish, passando per Bruno Mars e i Radiohead.

L’idea è quella di avvicinare i più giovani alle atmosfere del Jazz Old Style e far conoscere agli spettatori più maturi le più recenti produzioni della musica pop. Un’occasione di incontro musicale tra generazioni diverse.

Quella che si avvia alla conclusione, è stata la prima edizione del festival dopo Basilio Sulis, l’uomo che varca i confini, cui è stata dedicata l’intera rassegna. Sono stati diversi i momenti carichi di emozione, che hanno visto protagonisti artisti grandi amici di Basilio Sulis, tra i quali vi sono Hamid Drake e David Murray.

Il cuore del Festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, la rassegna organizzata dall’associazione Punta Giara, nella nuova edizione “Approdo ad Atlantide – l’uomo che varca i confini”, prosegue a vele spiegate ed approda nel suo cuore pulsante: piazza del Nuraghe a Sant’Anna Arresi. Dieci concerti spalmati in cinque giorni – dal 31 agosto al 4 settembre – e confortati dalla presenza antica di uno dei simboli endemici e caratteristici dell’isola. Il nuraghe accanto al quale la civiltà sarda si è sviluppata con i suoi ritmi e le sue peculiarità, con una riverenza verso il suo passato con cui ha continuato a confrontarsi e convivere.

Abbracciati tra questa suggestiva ed imponente struttura, la chiesa, lo splendido campanile e la piccola arena, il festival attende il suo pubblico di aficionados anche per ricordare Basilio Sulis, patron del festival, con la mostra a lui dedicata, curata da Luciano Rossetti.

Il programma

All’alba di oggi 31 agosto, alle 7,00, Porto Pino, presso lo stabilimento Bahia, si è tenuto lo spettacolo della Alessandro Cau “Brenti mini orchestra”. L’idea portante del progetto è basata sull’ascolto: ascolto di se stessi, ascolto degli altri e di ciò che ci circonda. “Brenti” è stato composto, eseguito e registrato senza premeditazione e – appunto – l’aspetto performativo mostrerà i suoi eccentrici, quanto affascinanti risultati.

Di ritorno in piazza del Nuraghe, il primo porto sicuro, alla sera, dalle 21,00, con due incredibili spettacoli: Antonello Salis – piano solo e a seguire “Giornale di bordo” sempre con il pianista di Villamar, insieme a Gavino Murgia al sax, Hamid Drake alla batteria e Paolo Angeli alla chitarra. Giornale di Bordo prosegue il suo viaggio tra il popolo dei “danzatori delle stelle” e la loro musica aperta e sincera, tra avanguardia jazz e colori multietnici. 

Proseguono i concerti al mattino, sempre a Porto Pino, stavolta allo stabilimento Beach Club con Andrea Schirru – piano solo il 1°settembre.  Il progetto Piano Solo nasce dall’esigenza di comunicare in maniera schietta e sincera un messaggio musicale estremamente personale e intimamente autobiografico.

La sera sotto al Nuraghe continua con Paolo Angeli ed il tenore Omar Bandinu. Parte del concerto sarà dedicato a Jar’a, il suo ultimo album, pubblicato in aprile. La suite, strutturata in sei movimenti, accosta l’avanguardia alla ritualità del canto tradizionale, evocando spazi aperti e coniugando mondi sommersi con la Sardegna ancestrale qui rappresentata anche per il tramite della voce di Omar Bandinu.

Subito dopo, “The Crossing” di Enzo Favata. Un “trafficato incrocio sonante”, come da lui definito “dove autostrade elettroniche si intersecano con piste desertiche, ipnotiche ritmiche balinesi ed assordanti strade metropolitane del jazz”.

2 settembre, stabilimento Nautica 2000, puntate presto la sveglia per il duo Matteo Scano e Riccardo Pittau, rispettivamente piano e tromba. Un viaggio dove i due strumenti cavalcano loop e suoni elettronici in continuo mutamento. Queste le premesse da cui viene creato l’incontro di suoni nel progetto Uname-r, che raccoglie le brillanti anime musicali delle macchine.

Piazza del Nuraghe è anche luogo di nuovi incontri e sodalizi artistici, e la sera del 2 settembre Pasquale Mirra si confronta nuovamente con Hamid Drake in un duo fatto di percussioni (batteria e vibrafono), voci e musica elettronica. Il processo attraverso il quale si sviluppano i percorsi musicali è l’estemporaneità, senza pregiudizi stilistici di sorta dove due culture di appartenenza così apparentemente lontane si ritrovano, si amalgamano, si fondono.

A seguire, Maurice Louca & the Elephantine Band. Per Louca, Elephantine, il suo terzo e più ambizioso album, rappresenta sia l’apice della sua vasta esperienza, ma anche un audace passo nella sua crescita come compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra. Si tratta di una panoramica musicale di 38 minuti eseguita da una dozzina di musicisti, si ispira principalmente ai brillanti musicisti della sua comunità artistica, in particolare a Land of Kush del collaboratore Sam Shalabi.

La spiaggia di Porto Pino, il 3 settembre alle 7,00, è tutta per Tommaso Cappellato con “Aforemention” il viaggio di un uomo attraverso il suono, un lavoro capace di evocare spazi interiori, luoghi lontani e nuove idee.

 Il disco, vanta la collaborazione di tre artisti: il leggendario batterista Victor Lewis, Nia Andrews e Dulcinea Detwah. Al festival in solo, Tommaso Cappellato utilizzerà batterie, synth analogici e la propria voce per una performance jazz sperimentale da tenere d’occhio.

I due concerti nella nostra piazza di riferimento a Sant’Anna Arresi dalle 21,00, saranno quelli di Sound Glance con Marco Colonna al sax, Silvia Bolognesi al contrabbasso, Fabrizio Puglisi al piano e Gunter Baby Summer alle percussioni; e l’esplosivo ensemble di David Murray Brave New World Trio Feat Aruán Ortiz, Quattro tra i più grandi musicisti afro-discendenti contemporanei e tra le più grandi sezioni ritmiche degli ultimi trent’anni in ambito jazz e d’improvvisazione.

Lo spettacolo non finisce qui, infatti, in località Candiani dalle 24,00 ci sarà Matteo Muntoni con “Radio Luxembourg”Matteo Muntoni riprende la storica Radio Luxembourg e da ‘’semplice’’ emittente la trasforma in strumento di espressione letterario-musicale. Ogni brano parte da cose, eventi o persone che hanno influenzato musicalmente l’autore nel corso degli anni, senza vincoli di genere, tenendo piuttosto fede ad un’idea di musica.

Se vi è piaciuto Kouate e avete adorato il contrabbasso di Bolognesi in formazione con Sound Glance, è il momento di capire quali magie questi due virtuosi possano compiere insieme. Li troveremo allo stabilimento Papero Giallo, sempre alle 7,00 a Porto Pino il 4 settembre.

 Comodi sugli spalti in pietra di piazza del Nuraghe, alle 21,00 potrete ascoltare la poesia di Thomas Sayers Ellis, accompagnato dal sax di James Brandon Lewis ed il vivace piano di Alexis Marcelo per The Dead Lecturers, un chiaro debito nei confronti di un’ancestrale cultura “black” e che andando oltre la tradizione fa vibrare l’improvvisazione dei suoni e il respiro delle parole.

E in seconda serata: come suona la musica africana per chi non è mai stato in Africa? La domanda avrà (forse) una risposta dopo l’esibizione dei Maistah Aphrica, gruppo di giovani friulani che esplorano le sonorità di questo vasto continente con un’energia che non lascerà indifferenti, neppure se in Africa ci siete stati davvero.

Torniamo in località Candiani alle 24,00 con i Freak Motel un progetto di musica originale che raccoglie molteplici influenze e le converte in un sound di difficile collocazione, un misto tra post-rock esplosivo, atmosfere noise ed electric jazz, nella sua forma più pura, ossia l’improvvisazione.

I membri della band sono Matteo Sedda alla tromba, Andrea Sanna al Fender Rhodes, Andrea Parodo al basso e Nicola Vacca alla batteria.

I concerti Jazz Around tornano dal 5 all’8 settembre tra Carbonia e Santadi, tutte le info nei prossimi giorni e sul sito ufficiale del festival https://santannarresijazz.it/

 

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E’ iniziato il conto alla rovescia per la XXXIV edizione del festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, in programma da venerdì 30 agosto a domenica 8 settembre, nella consueta cornice di Piazza del Nuraghe, dove si esibiranno alcuni tra i colossi del jazz mondiale solo per fare alcuni nomi: Dwight Trible, Lonnie Holley, Matthew Shipp, Joshua White, Rob Mazurek, Nicole Mitchell e tanti altri. Appuntamento straordinario, lunedì 2 settembre, con il grande pianista Giovanni Allevi.
Complessivamente saranno ventiquattro concerti, non solo sul palco principale all’ombra del Nuraghe ma anche in tre splendide spiagge del territorio: Is Solinas, Porto Pino e Porto Tramatzu. Il programma prevede anche vari seminari dedicati ai bambini e, tra gli appuntamenti culturali, uno spazio dedicato alla fotografia d’autore, con il fotografo sloveno Ziga Koritnik che presenterà il suo libro fotografico che raccoglie venticinque anni di onorata carriera e ripercorre diversi ed importanti momenti del Festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz“.

A causa di problemi logistici, per la serata inaugurala di domani, venerdì 30 agosto, il programma prevede per il progetto Pocket Scienze una modifica alla line-up che manterrà invariato il progetto ed il suo spirito.
Accompagneranno sul palco Kahil El’ Zabar, batterista e percussionista di fama mondiale, già inserito nella prima versione del progetto, i seguenti artisti: David Murray, leggendario sassofonista già protagonista nell’edizione passata di uno degli spettacoli più apprezzati, Justine Dillard, pianista di altissimo livello di Chicago ed Emma Dahuff, una delle più giovani e ricercate bassiste del momento.
Lo svolgimento del programma della serata resterà invariato per quanto attiene location ed orari.

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Giornata intensa, domani (lunedì 26) a Nuoro, per i Seminari Jazz in pieno svolgimento, fino a venerdì prossimo (30 agosto), nel capoluogo barbaricino. Alla Scuola Civica di Musica in via Mughina, dove si tengono i corsi promossi dall’Ente Musicale di Nuoro, prende il via (per andare avanti fino a giovedì 29) la masterclass internazionale che impreziosisce ogni edizione dell’iniziativa didattica. Dopo jazzisti del calibro di Dave Holland, Joe Lovano, Kenny Barron, John Surman, Dave Douglas, Butch Morris, a salire in cattedra quest’anno è il trombettista statunitense Tom Harrell con il suo quartetto: il pianista Danny Grissett, il contrabbassista Ugonna Okegwo ed il batterista Adam Cruz. Classe 1946, con una discografia di oltre 280 registrazioni (di cui 34 da leader) e una carriera artistica di oltre cinquant’anni, Tom Harrell è annoverato tra gli strumentisti e compositori jazz più creativi e dinamici del nostro tempo, come certificato anche dal titolo di Trombettista dell’anno” che la Jazz Journalists Association (JJA) gli ha riconosciuto per il 2018. Per gli allievi dei Seminari nuoresi sarà dunque una preziosa occasione di apprendimento e conoscenza, ma anche il pubblico del festival Nuoro Jazz, che affianca quotidianamente le attività didattiche, avrà modo di apprezzare Tom Harrell e soci, nell’imperdibile concerto in programma mercoledì sera (28 agosto) all’Ex Artiglieria.
Domani, lunedì 26 agosto, è anche il giorno dell’altra masterclassche, come di consueto, completa l’offerta formativa dei Seminari nuoresi: quella dedicata alla musica tradizionale, che quest’anno ha per protagonisti il bandoneon e uno dei suoi più apprezzati interpreti, Daniele di Bonaventura. Il musicista marchigiano terrà lezione alle 11.00 all’Auditorium “Giovanni Lilliu” del Museo Etnografico; poi, in serata, alle 21.00, sarà in concerto all’Ex Artiglieria, insieme al percussionista Alfredo Laviano sotto l’insegna del duo Transumanza. I biglietti si possono acquistare online sul sito Ciaotickets e a Nuoro al CTS (Centro Turistico Sardo), in piazza Mameli, 1.

Classe 1966, forte di una una solida preparazione musicale, coltivata fin da bambino, Daniela Di Bonaventura ha sviluppato una feconda produzione artistica e collaborazioni che spaziano dalla musica classica a quella contemporanea, dal jazz al tango, dalla musica etnica alla world music, con sconfinamenti nel campo del cinema, del teatro e della danza. Lungo e prestigioso l’elenco dei festival, italiani e internazionali, in cui si è esibito, così come quello degli artisti con cui ha suonato, registrato o collaborato: Enrico Rava, Oliver Lake, David Murray, Rita Marcotulli, David Liebman, Toots Tielemans, Omar Sosa, Flavio Boltro, Greg Osby, Dino Saluzzi, Javier Girotto, Cèsar Stroscio, Enzo Favata, Aires Tango, David Riondino, Francesco Guccini, Ornella Vanoni, tra gli altri. Il grande contrabbassista Miroslav Vitous l’ha chiamato a partecipare alla registrazione di “Universal Syncopation II”, vincitore del German Critics Prize (Preis der deutschen Schallplattenkritik) come album dell’anno 2007, pubblicato dalla ECM, la stessa etichetta tedesca per cui ha firmato nel 2011 “Mistico Mediterraneo” con Paolo Fresu e il gruppo vocale corso A Filetta. Per la Tuk Music del trombettista sardo, Daniele di Bonaventura ha pubblicato nel 2013 l’album doppio, “Nadir“, dove suona il bandoneon nel primo cd e il pianoforte nel secondo. Nel 2014 ha collaborato alla colonna sonora del film “Torneranno i prati”, diretto da Ermanno Olmi, mentre è del 2015 l’album “In Maggiore”, in duo con Paolo Fresu, ancora per la ECM. Tra le registrazioni più recenti, “Danse memoire, danse” nuovamente con A Filetta e Paolo Fresu, insieme al quale ritroviamo Daniele di Bonaventura (con Marco Bardoscia, Michele Rabbia, l’Orchestra da Camera di Perugia e il Coro Armoniosoincanto) anche nel progetto “Altissima Luce”, pubblicato lo scorso aprile poco prima di “Garofani rossi”, dove il marchigiano è invece alla testa della sua Band’uniòn; è infine dello scorso giugno “Viaggio Sentimentale”, un excursus nella letteratura, nella poesia e nella musica del sud America con l’attore Eugenio Allegri.

Ma la giornata di domani (lunedì 26) propone anche un altro appuntamento con la musica dal vivo: alle 19.00, Nuoro Jazz torna per il secondo anno nei locali di Casa Rosas, il “Concept store” in via Lamarmora, che ospita (con ingresso gratuito) un concerto del pianista Salvatore Spano (tra i docenti del Seminario jazz) con le sue “Variazioni su Keith Emerson”; un lavoro che tenta di ricucire insieme i contorni dell’arte del grande tastierista e pianista inglese scomparso tre anni fa, creando un legame tra le sue composizioni e le sue fonti, composizioni originali e improvvisazioni, temi e variazioni, tracciando nel segno della sua eredità artistica un percorso in cui l’elettronica, la classica, il rock e il jazz dialogano a più livelli.

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A causa di problemi di salute del Maestro Tyshawn Sorey, la programmazione della giornate del festival “Ai confinata Sardegna e Jazz” nella data di domani, 7 settembre, subirà le seguenti modifiche: A-Septic e Snake Platform Extendet. Il progetto Conduction n. 200 sarà invece rimandato a data da destinarsi, anche in attesa di un miglioramento delle condizioni di salute del Maestro. Questo progetto sarà realizzato nel prossimo autunno a Cagliari. 

A seguito di questi eventi, pertanto, il concerto degli Snake Platform sarà anticipato al 7 settembre anziché tenersi il 9 settembre. Annullati quindi il concerto in piazza del Nuraghe del 9 settembre, la manifestazione troverà la sua conclusione sempre il 9 settembre con il concerto a San Giovanni Suergiu, in località Palmas Vecchio, presso la Chiesa romanica, dove si esibiranno Sandro Satta, Bruce Ditmas, Antonello Salis e Paolo Damiani nel progetto “The man of the long canes”, in omaggio a Carlo Mariani.

Per chi volesse richiedere il rimborso parziale della quota del biglietto acquistato per la data del 7 settembre l’associazione culturale Punta Giara prega l’invio di una richiesta vai e-mail al seguente indirizzo: comunicazione@santannarresijazz.it . 

Ieri, intanto, il Festival ha vissuto una serata indimenticabile. Prima il concerto di Rob Mazurek e Gabriele Mitelli, al tramonto, sulla spiaggia di Is Solinas. Rob Mazurek prima ha interpretato un brano con i piedi nell’acqua, rivolto verso l’orizzonte, poi ha concluso l’esibizione, immergendosi interamente in acqua con Gabriele Mitelli, fino quasi a scomparire, in un’atmosfera “magica”.

La serata in piazza del Nuraghe è iniziata con i Sant’Anna Arresi Black Quartet (David Murray al sax, Jaribu Shahid al contrabbasso, Chad Taylor alla batteria e James Brandon Lewis al sax); ed è proseguita con il Pride Of Lions, quartetto formato da Joe McPhee (sax), Daunik Lazro (sax), Jousha Abrams (basso), Guillaume Séguron (basso) e ancora Chad Taylor (batteria)

La sesta serata, alle 21.30, inizierà con la ONG “crash”, formata da Gabriele Mitelli alla tromba, Gabrio Baldacci alla chitarra, Enrico Terragnoli al basso e Cristiano Calcagnile alla batteria; sarà poi la volta di Alexander Hawkins Quartet, anch’egli presenza amata dal Festival, con questo nuovo progetto in quartetto, con Elaine Mitchener alla voce, Neil Charles al contrabbasso e, infine, Stephen Davis alla batteria.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10217429280431876/

 

                                                                          

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La XXXIII edizione del Festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz” si avvicina al giro di boa. Oggi, per la quarta serata, la rassegna propone prima Chad Taylor & James Brandon Lee Duo, rispettivamente percussionista e sassofonista di fama internazionale che, nonostante la giovane età, sono già ampiamente riconosciuti sul piano internazionale per le armonie crude e misurate che non sembrano necessariamente essere vincolate agli attuali valori dell’accademia del jazz. Sarà poi la volta di Chicago London Underground ensemble di artisti da sempre presenti al festival di Sant’Anna Arresi, primo fra tutti Rob Mazurek, cornettista legato da anni al Festival e che non perde occasione di portare in Sardegna progetti sempre innovativi ed originali, come quello di quest’anno caratterizzato da un groove tinto di elettronica.

Sempre Rob Mazurek ma questa volta in duo con Gabriele Mitelli si esibiranno, domani, alle 19.00 (ingresso gratuito) sulla spiaggia di Is Solinas, al tramonto.  

Sempre domani, 5 settembre, sul palco di piazza del Nuraghe, si esibiranno Pride Of Lions, quartetto formato da Joe McPhee (sax), Daunik Lazro (sax), Jousha Abrams (basso), Guillaume Séguron (basso) e Chad Taylor (batteria) che, attraverso l’improvvisazione aperta accoglie il lirismo e l’astrazione di un progetto tutto made in Sant’Anna Arresi: i Sant’Anna Arresi Black Quartet (David Murray al sax, Jaribu Shahid al contrabbasso, Tyshawn Sorey alla batteria e James Brandon Lewis al sax).

Allegato l’album fotografico della serata di ieri, che ha avuto come protagonisti prima gli austriaci Radian, poi i Talibam & JoePhee.

                                    

 

                   

 

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Uno straordinario David Murray ha illuminato la seconda serata della XXXIII edizione del Festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”. Il 63enne sassofonista e clarinettista di Oakland (California), cresciuto sotto l’influenza di artisti come Albert Ayler e Archie Shepp, ieri sera, assecondato brillantemente dal batterista Nasheet Ways e dal contrabbassista Jaribu Shahid (la formazione, inizialmente un quartetto, è stata costretta ad un trio dalla forzata assenza del pianista Orrin Evans, fermato da un incidente alla vigilia), ha proposto oltre un’ora e mezza di jazz di altissima qualità, strappando applausi in continuazione al competente pubblico presente nell’“anfiteatro” naturale di piazza del Nuraghe.

Il primo set della serata è stato occupato con un’apprezzata esibizione – esclusiva italiana – dal gruppo “The Young Mothers”,  composto da forti battitori che hanno contribuito a dettare la direzione della musica creativa a New York, Chicago, Texas e Scandinavia. Sei elementi che hanno creato una musica nuova e brillante, lasciando spazio e tempo per spostamenti secondari sulla sinistra del campo, che vanno dalle iniezioni di grindcore, attraversando il free-jazz sino all’hip-hop visionario.

Questa sera saliranno sul palco prima l’originale formazione dei Radian, trio austriaco divenuto punto di riferimento per i nuovi filoni di musica elettronica; poi, direttamente da New York, i Talibam & Joe McPhee, ensemble elettronica ispirata a Stockhausen che può essere descritta come una sezione ritmica fatta di agilità, velocità, precisione e passione.

Domani la rassegna vedrà il turno di Chad Taylor & James Brandon Lee Duo, rispettivamente percussionista e sassofonista di fama internazionale che, nonostante la giovane età, sono già ampiamente riconosciuti sul piano internazionale per le armonie crude e misurate che non sembrano necessariamente essere vincolate agli attuali valori dell’accademia del jazz. E della Chicago London Underground ensemble di artisti da sempre presenti al festival di Sant’Anna Arresi, primo fra tutti Rob Mazurek, cornettista legato da anni al Festival e che non perde occasione di portare in Sardegna progetti sempre innovativi ed originali, come quello di quest’anno caratterizzato da un groove tinto di elettronica. Sempre Rob Mazurek ma questa volta in duo con Gabriele Mitellisi si esibiranno sulla spiaggia di Is Solinas in un concerto gratuito al tramonto.  

          

                                                                               

                                                             

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Seconda giornata per la XXXIII edizione di “Ai confini tra Sardegna e jazz”. Il primo set della serata vedrà protagonisti i The Young Mothers, super gruppo che ha contribuito a dettare la direzione della musica creativa a New York; a seguire sarà la volta del David Murray Quartet, quartetto di provenienza tutta americana che non ha bisogno di presentazioni, in quanto pochi musicisti nella storia del jazz sono stati produttivi e pieni di risorse come David Murray, considerato degno successore dei più grandi esponenti del genere.

Ieri sera ad aprire la rassegna internazionale sul palco di piazza del nuraghe sono stati i Roots Magic, quartetto interamente italiano che nel 2015, 2016 e 2017 si è imposto tra le migliori 10 band italiane. La scena è poi passata alla The White Desert Orchestra diretta dalla 36enne pianista francese Eve Risser che, con la sua poliedrica creatività musicale, non ha deluso le attese, confermando le credenziali meritate nei più svariati contesti mondiali tra concerti, festival e collaborazioni con gruppi di prestigio mondiale.

Domani sera sul palco di Piazza del Nuraghe si esibiranno prima l’originale formazione dei Radian, trio austriaco divenuto punto di riferimento per i nuovi filoni di musica elettronica; a seguire, direttamente da New York, i Talibam & Joe McPhee, ensemble elettronica ispirata a Stockhausen che può essere descritta come una sezione ritmica fatta di agilità, velocità, precisione e passione.

Allegato l’album fotografico dei due concerti della serata inaugurale del XXXIII Festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”.

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https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10217360773159237/

E’ tutto pronto per la XXXIII edizione di “Ai confini tra Sardegna e jazz”, in programma dal 1° al 9 settembre 2018. Preparativi in corso e definizione degli ultimi dettagli per questa storica manifestazione oramai alle porte. Confermato il programma (consultabile sul nostro sito www.santannarresijazz.it), la splendida location di Piazza del Nuraghe è pronta per ospitare un viaggio immaginario nello straordinario universo di possibilità sonore e  spunti di riflessione che il nuovo tema del festival ci ha offerto: Integrazioni sui 7/8; la prossima edizione del Festival di Sant’Anna Arresi porterà ai piedi del suo amato nuraghe un intenso programma; nove giorni di concerti dal primo al nove di settembre sul tema del pianoforte, strumento musicale raffinato dalle immense possibilità, amore e croce di musicisti di tutti i tempi. Pianoforte come metafora dell’esistenza umana dove i tasti bianchi rappresentano la felicità e quelli neri la tristezza dove però entrambi servono a comporre melodia. Pianoforte che attraverso legno e vibrazioni è capace di comunicare con la danza delle dita le più sottili verità universali. Bianco e Nero come simbolo delle etnie umane che mai come in questo periodo storico sembrano essere in lotta tra loro per un lembo di terra. L’Associazione Punta Giara che da sempre è vicina e attenta alle gravi problematiche della nostra società cosiddetta “moderna” ha voluto esprimersi, con i mezzi che le sono più affini, sul grande tema delle migrazioni globali che sembra oggi più che mai acuirsi ed allontanarsi da possibili soluzioni.

Dall’attenta riflessione di questi elementi nasce l’appuntamento numero trentatrè di “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”. La rassegna internazionale prenderà il via il primo di settembre quando si esibiranno sul palco di piazza del nuraghe i Roots Magic, quartetto interamente italiano che nel 2015, 2016 e 2017 è apparso tra le migliori 10 band italiane. Sarà poi il turno dei The White Desert Orchestra diretti da Eve Risser che con la sua poliedrica creatività musicale si è esibita nei più svariati contesti mondiali tra concerti, festival e gruppi di prestigio mondiale.

Nella sera del due settembre saranno protagonisti i The Young Mothers, super gruppo che ha contribuito a dettare la direzione della musica creativa a New York, e a seguire il David Murray Quartet, quartetto di provenienza tutta americana che non ha bisogno di presentazioni, infatti, pochi musicisti nella storia del jazz sono stati produttivi e pieni di risorse come David Murray, considerato degno successore dei più grandi esponenti di questo genere.

La terza serata vedrà salire sul palco l’originale formazione dei Radian, trio austriaco divenuto punto di riferimento per i nuovi filoni di musica elettronica e, direttamente da New York, i Talibam & Joe McPhee, ensemble elettronica ispirata a Stockhausen che può essere descritta come una sezione ritmica fatta di agilità, velocità, precisione e passione.

Il quarto giorno di rassegna vedrà il turno di Chad Taylor & James Brandon Lee Duo rispettivamente percussionista e sassofonista di fama internazionale che nonostante la giovane età sono già ampiamente riconosciuti sul piano internazionale per le armonie crude e misurate che non sembrano necessariamente essere vincolate agli attuali valori dell’accademia del jazz. Sarà poi la volta di Chicago London Underground ensemble di artisti da sempre presenti al festival di Sant’Anna Arresi, primo fra tutti Rob Mazurek, cornettista legato da anni al Festival e che non perde occasione di portare in Sardegna progetti sempre innovativi ed originali, come quello di quest’anno caratterizzato da un groove tinto di elettronica. Sempre Rob Mazurek ma questa volta in duo con Gabriele Mitelli si esibiranno sulla spiaggia di Is Solinas in un concerto gratuito al tramonto.  

La serata del cinque settembre vede le performances dei Pride Of Lions quartetto che attraverso l’improvvisazione aperta accoglie il lirismo e l’astrazione e di un progetto tutto made in Sant’Anna Arresi: i Sant’Anna Arresi Black Quartet.

Compiuto il giro di boa nella giornata del sei settembre sarà la volta di Alexander Hawkins Quartet anch’egli presenza amata dal Festival che con questo nuovo progetto in quartetto ci riserverà uno straordinario tour tra le sfaccettature del suono e sempre nella stessa serata anche gli ONG “crash”. Nella giornata del sette occuperanno il palco dapprima gli A-Septic, interessante duo italiano fortemente influenzato dalla musica armena e russa ed in questa stessa serata un progetto che sta particolarmente a cuore all’associazione culturale Punta Giara che prende il nome di Conduction n. 200. Le Conductions, infatti, sono la grande eredità che Butch Morris ha creato e lasciato al Festival, oggi ad alcuni anni dalla sua morte e sotto la direzione di quello che è unanimemente riconosciuto come il legittimo erede di Morris, Tyshawn Sorey, musicista compositore e professore americano che suona batteria, percussioni, trombone e piano, si è creato lo spazio per dar vita alla Conduction che Morris aveva in progetto di portare al festival e che la sua prematura dipartita non gli ha consentito di completare. Sarà Tyshawn Sorey che guiderà un’intera orchestra proveniente dal Conservatorio di Cagliari nella difficile ma altrettanto affascinante impresa di realizzare il progetto incompiuto di Butch. Da non perdere sempre nella giornata del sette alle 19.00 in località Is Solinas un solo di piano di Alexander Hawkins al tramonto in un concerto gratuito. L’otto settembre altri due grandi appuntamenti con i The Blacktonese il grande Dr. Lonnie Smith che davvero non ha bisogno di presentazione alcuna. Chiusura in bellezza con gli Snake Platform orchestra proveniente dal Conservatorio di Cagliari da tempo oramai portatrice di progetti assolutamente originali e tutti sardi e i The long Canes con il loro omaggio a Carlo Mariani dinanzi la Chiesa romanica di Palmas Vecchio a San Giovanni Suergiu.

L’associazione culturale Punta Giara ringrazia per il grande contributo alla realizzazione della manifestazione la Presidenza della Regione Sardegna, la dott.ssa Barbara Argiolas Assessore al Turismo, Commercio e Artigianato e il dott. Giuseppe Dessena, assessore della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo. Si ringraziano inoltre la Fondazione di Sardegna, i Comuni di Sant’Anna Arresi, San Giovanni Suergiu e Masainas; l’Associazione Palmas Vecchio e l’Associazione Ticonzero nonchè il Conservatorio di Musica di Cagliari, il Sardinia Jazz Network, Rai radio3, il Best Event Sardinia e Nieddittas.

E’ possibile consultare il programma completo sul sito ufficiale del Festival: www.santannarresijazz.it.

Per problemi organizzativi, dovuti prevalentemente al mal tempo degli scorsi giorni, è stato annullato il concerto sulla spiaggia di Porto Pino che era stato previsto per il giorno 4 settembre alle ore 19.00, confermati tutti i restanti concerti.

I biglietti sono acquistabili presso il Box Office di Viale Regina Margherita 43 Cagliari tel. 070 657428 e presso il Circuito Box Office Sardegna:  http://www.boxofficesardegna.it/Default.aspxe presso la sede di Piazza Martiri, a San’Anna Arresi.

Per ulteriori informazioni, la segreteria di Ai Confini Tra Sardegna e Jazz risponde al numero telefonico 0781 966102 e all’indirizzo di posta elettronica comunicazione@santannarresijazz.it .

 

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Anche quest’anno l’associazione culturale Punta Giara ha presentato alla stampa il programma del festival  “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, giunto alla XXXIII edizione, nella “Sala Lilliu” della Biblioteca Regionale, a Cagliari, alla presenza dell’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Beni culturali, Informazione, Sport e Spettacolo, Giuseppe Dessena.

Sono diversi gli elementi, alcuni assolute novità, che caratterizzeranno il festival dal 1° al 9 settembre. Innanzitutto le sedi, tre, una in più rispetto alla passata edizione: Sant’Anna Arresi, Masainas e San Giovanni Suergiu.

Il festival, inoltre, concentrerà le sue attenzioni ed i suoi approfondimenti sull’integrazione e lo sviluppo sui 7/8, nel rapporto con gli stili ed i generi musicali contemporanei ed i quello tra gli esseri umani.

Il programma, presentato dal presidente e direttore artistico dell’associazione Punta Giara Basilio Sulis (che ha annunciato che a fine rassegna lascerà la presidenza), il segretario Paolo Francesco Sodde e la responsabile delle traduzioni e delle comunicazioni con l’estero Enrica Lotta, è ricchissimo: nove giorni di concerti sul tema del pianoforte che si svolgeranno non solo ai piedi del nuraghe ma anche in altre locations altrettanto spettacolari: la splendida spiaggia di “Is Solinas” nel comune di Masainas (alla presentazione è intervenuta la vicesindaco Ilaria Portas), dove si esibiranno Rob Mazurek & Gabriele Mitelli, un duo di cornetta e tromba alle ore 19.00 del 5 settembre, incorniciati da un tramonto mozzafiato ed il 7 settembre, con il Piano Solo di Alexander Hawkins.

Per il terzo anno consecutivo, il festival approda dinanzi all’antica chiesa romanica di San Giovanni di Palmas Vecchio, a San Giovanni Suergiu, dove il 9 settembre, giorno di chiusura, prenderà vita il concerto omaggio al grande musicista Carlo Mariani con “The Man of the Long Canes” (evento presentato dal sindaco Elvira Usai); inoltre, nella fantastica cornice di Porto Pino, ai piedi delle dune di sabbia, il 4 settembre, alle 19.00, si terrà un Piano Solo di Joe Chambers, in un altro spettacolare tramonto in musica.

Il centro del tema musicale di questa edizione sarà il pianoforte, strumento musicale raffinato dalle immense possibilità, amore e croce di musicisti di tutti i tempi.

Pianoforte come metafora dell’esistenza umana, dove i tasti bianchi rappresentano felicità e quelli neri tristezza ed entrambi servono a comporre  melodia.

Pianoforte che, attraverso legno evibrazioni, è capace di comunicare con la danza delle dita umane le più sottili verità universali.

Il bianco ed il nero come simbolo delle etnie umane che mai come in questo periodo storico sembrano essere in lotta tra loro per un lembo di terra su cui invece che scorrere pace, spesso scorre l’orrore degli egoismi e delle incomprensioni di questi umani che, avvolte, sono capaci di grandi opere, siano esse musicali o di altra natura, ma altre sembrano saper solo seminare discordia e disperazione.

Un anno fa il festival accese il dibattito sui diritti civili, quest’anno il tema scelto è quello delle migrazioni globali che sembra oggi più che mai acuirsi ed allontanarsi da possibili soluzioni. Lo stesso manifesto ufficiale richiama questi temi. Oltre al piano, infatti, fà bella mostra di sé il mare, elemento naturale che caratterizza il territorio del festival, che sta conoscendo da vicino, inconsapevole protagonista, il fenomeno delle migrazioni.

Uno dei protagonisti sarà il multistrumentista Tyshawn Sorey, che suona batteria, percussioni, trombone e piano, raffinato musicista alla scoperta di molti e differenti linguaggi. Considerato da molti l’erede naturale di Butch Morris, darà vita alla Conduction che Morris aveva in progetto di portare al festival e che la sua prematura dipartita non gli ha consentito di completare. Sarà Sorey che guiderà un’intera orchestra proveniente dal Conservatorio di Cagliari nella difficile ma altrettanto affascinante impresa di realizzare il progetto incompiuto di Butch. Il progetto sarà possibile  grazie alla collaborazione con l’Associazione Ticonzero. L’Ensemble sarà formata da diciotto elementi tutti provenienti dal Conservatorio di Cagliari, diretta da Daniele Ledda, professore di musica elettronica (presente alla conferenza stampa), che sotto la sapiente direzione del maestro Soreysi cimenterà in questa opera dall’esecuzione assolutamente eccezionale.

Il programma completo del festival.

1 settembre

• Roots Magic

• The White Desert Orchestra direct

by Eve Risser

2 settembre

• The Young Mothers

• David Murray quartet

3 settembre

• Radian

• Talibam & Joe McPhee

4 settembre

• Chad Taylor & James B. Lewis

• Chicago London Underground

5 settembre

• Sant’Anna Arresi Black Quartet

• A Pride of Lions

6 settembre

• ONG “crash”

• Alexander Hawkins Quartet

7 settembre

• A-SEPTiC

• Conduction n. 200

8 settembre

• The Blackstones

• Dr. Lonnie Smith

9 settembre

• Snake Platform

4 settembre a Porto Pino

• Joe Chambers solo

5 settembre a Is Solinas

• Rob Mazurek & Gabriele Mitelli

7 settembre a Is Solinas

• Alexander Hawkins solo

9 settembre a Palmas Vecchio

Vediamo una breve intervista con l’associazione culturale Punta Giara, Basilio Sulis, sugli artisti presenti alla XXXIII dizione del festival, e l’intervento dell’assessore regionale Giuseppe Dessena che si è soffermato sul ruolo che i grandi festival hanno per la diffusione della culturale musicale in Sardegna e sull’impegno della Regione per il sostegno agli stessi sulla base di una programmazione triennale, presupposto indispensabile per garantire stabilità e qualità ai progetti delle associazioni che li organizzano.

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