29 March, 2024
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È uno dei concerti più attesi della rassegna che accompagna la trentesima edizione dei Seminari Nuoro Jazz, in pieno svolgimento (fino a venerdì 31) nel capoluogo barbaricino. Protagonista Peter Bernstein che, dopo aver tenuto nei giorni scorsi la sua masterclass internazionale nell’ambito dell’iniziativa didattica organizzata dall’Ente Musicale di Nuoro, questa sera è atteso sul palco nei cortili del Museo del Costume, a partire dalle 21.00. Il programma prevede una parte di esibizione da solo ma anche brani in compagnia di alcuni dei musicisti che compongono il corpo docente dei Seminari jazz nuoresi. E sarà una bella occasione per apprezzare dal vivo il chitarrista newyorkese, classe 1967, che nel suo bagaglio di esperienze conta la partecipazione a un centinaio di dischi, compresi una quindicina da leader, collaborazioni con jazzisti come Lou Donaldson, Jimmy Cobb, Larry Goldings, Joshua Redman, Diana Krall, Dr. Lonnie Smith e apparizioni nei gruppi di Nicholas Payton, Sonny Rollins, Lee Konitz e Tom Harrell, tra gli altri.

A precedere il concerto di Peter Bernstein, un altro appuntamento è in agenda oggi a Nuoro Jazz: la presentazione, alle 19.00, al Caffè Tettamanzi, di “Sardegna, jazz e dintorni”, recente pubblicazione di Simone Cavagnino e Claudio Loi, edita lo scorso giugno da Aipsa. Suddiviso in cinque sezioni tematiche, il libro comprende oltre settanta testimonianze originali di artisti e addetti ai lavori e una nutrita galleria discografica con centinaia di schede distribuite sotto forma di playlist per ogni sezione. Tante le voci autorevoli all’interno dell’opera, tra cui quelle di Paolo Fresu, Antonello Salis, Pinuccio Sciola, Gavino Murgia, Enzo Favata, Paolo Angeli, Elena Ledda, Rossella Faa e Sebastiano Dessanay.

Mentre proseguono le attività didattiche alla Scuola Civica di Musica, domani martedì 28 agosto è atteso a Nuoro per due diversi impegni un grande protagonista del jazz italiano, nonché cofondatore dei Seminari (nel 1989, con la compianta Antonietta Chironi) che ha diretto per venticinque anni: Paolo Fresu. Il trombettista sardo di Berchidda ritorna nel capoluogo barbaricino alla testa del Devil Quartet, la formazione di cui condivide le sorti fin dalle origini, una quindicina d’anni fa, con tre musicisti che sono anche docenti dei corsi nuoresi: il chitarrista Bebo Ferra, il contrabbassista Paolino Dalla Porta e il batterista Stefano Bagnoli. Il Devil Quartet, di cui lo scorso febbraio è uscito il terzo album, “Carpe diem”, si esibirà in mattinata nel carcere di Badu ‘e Carros, un appuntamento immancabile della programmazione di Nuoro Jazz (si rinnova infatti per la quindicesima volta), e poi, in serata, alle 21.00, nell’area archeologica di Tanca Manna.

 

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Appuntamento “extra moenia” questa sera, per Nuoro Jazz. La rassegna di concerti che affianca il trentesimo Seminario jazz si sposta per una sera dal capoluogo barbaricino a Posada, sulla costa orientale, tappa ormai abituale nel circuito della manifestazione organizzata dall’Ente Musicale di Nuoro.

Alle 21.00, in piazzetta Zirottu, è di scena il We Kids Quartet, formazione guidata da Stefano Bagnoli, tra i batteristi di primo piano della scena jazzistica nazionale (nonché docente del Seminari jazz di Nuoro): accanto ai suoi piatti e tamburi, Francesco Patti al sax tenore, Giuseppe Vitale al pianoforte e Stefano Zambon al contrabbasso.

In attività da quand’era appena quindicenne, nel 1978, Stefano Bagnoli può vantare un curriculum artistico di rilievo sia in termini discografici che per le collaborazioni con artisti del calibro di Clark Terry, Harry Sweet Edison, Buddy De Franco, Johnny Griffin, Tom Harrell, Miroslav Vitous, Joe Lovano, Bob Mintzer, Randy Brecker, Uri Caine, Gil Goldstein. Membro stabile dei gruppi di Paolo Fresu, Paolo Jannacci, Dado Moroni, Franco Cerri, Franco Ambrosetti, oltre a suonare nel progetto “Malia” di Massimo Ranieri con Enrico Rava e Rita Marcotulli, nel 2011 ha formato il suo primo trio con due giovanissimi talenti siciliani, Francesco Patti e Giuseppe Cucchiara: tre album e una fitta attività concertistica hanno spianato la strada ai due, che di recente si sono avventurati con successo oltreoceano sperimentando le proprie idee.

Portando avanti la sua vocazione di talent scout, e con l’intento di mantenere in vita il nome “We Kids” (nome volutamente ironico per un progetto all’insegna del dialogo tra musicisti veterani e nuove leve) come marchio portafortuna per nuove generazioni di musicisti, Stefano Bagnoli ha rinnovato nel 2016 l’organico chiamando a sé altri due giovanissimi fuoriclasse: Giuseppe Vitale e Stefano Zambon. Per questa occasione di Nuoro Jazz, il batterista riunisce in un quartetto i “kids” delle due formazioni e presenta un omaggio all’essenza innovativa e multiforme del jazz, che contamina il passato con il linguaggio moderno delle nuove generazioni: una proposta stilistica ancorata alla tradizione ma con la voglia di rinnovarsi senza barriere, semplicemente suonando, ognuno con il proprio stile, l’intramontabile repertorio storico di Louis Armstrong, Fats Waller, Benny Goodman e Duke Ellington oltre ad alcuni brani originali composti dallo stesso Bagnoli e i suoi ragazzi.

Lunedì sera (27 agosto) la rassegna ritorna a Nuoro per uno dei suoi concerti più attesi: protagonista Peter Bernstein che, ultimata la sua masterclass di tre giorni nell’ambito del Seminario Jazz, sarà sul palco nei cortili del Museo del Costume a partire dalle 21.00. Una bella occasione per apprezzare dal vivo il chitarrista newyorkese, classe 1967, che nel suo bagaglio di esperienze conta la partecipazione a un centinaio di dischi, compresi una quindicina da leader, collaborazioni con jazzisti come Lou Donaldson, Jimmy Cobb, Larry Goldings, Joshua Redman, Diana Krall, Dr. Lonnie Smith ed apparizioni nei gruppi di Nicholas Payton, Sonny Rollins, Lee Konitz e Tom Harrell, tra gli altri.

Altro appuntamento in agenda per lunedì, alle 19 al Caffè Tettamanzi, la presentazione di “Sardegna, Jazz e dintorni”, recente pubblicazione di Simone Cavagnino e Claudio Loi, edita lo scorso giugno da Aipsa. Suddiviso in cinque sezioni tematiche, il libro comprende oltre settanta testimonianze originali di artisti e addetti ai lavori e una nutrita galleria discografica con centinaia di schede distribuite sotto forma di playlist per ogni sezione. Tante le voci autorevoli all’interno dell’opera, tra cui quelle di Paolo Fresu, Antonello Salis, Pinuccio Sciola, Gavino Murgia, Enzo Favata, Paolo Angeli, Elena Ledda, Rossella Faa e Sebastiano Dessanay.

 

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Giornata fitta di impegni, domani (giovedì 23 agosto), a Nuoro Jazz. Alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi”, dove martedì sono iniziate le lezioni del trentesimo Seminario jazz, prende il via (per andare avanti fino a sabato 25) la masterclass internazionale di Peter Bernstein: nel bagaglio di esperienze del chitarrista newyorkese, classe 1967, un centinaio di dischi compresa una quindicina da leader, collaborazioni con jazzisti come Lou Donaldson, Jimmy Cobb, Larry Goldings, Joshua Redman, Diana Krall, Dr. Lonnie Smith e apparizioni nei gruppi di Nicholas Payton, Sonny Rollins, Lee Konitz, Tom Harrell, tra gli altri.

Quattro diversi appuntamenti fanno da corollario alle attività didattiche. Il buongiorno si vede dal mattino con una nuova “Colazione Jazz” che, dopo quella di lunedì scorso al caffè I Grani, trova ospitalità, alle 9.00, al Grand Bazaar Cafè in via Satta: di scena, in questa occasione, un ensemble formato da quattro dei dieci musicisti che partecipano alla residenza dell’Intercultural Creation Session in corso a Nuoro (dal 16 al 30 di questo mese) nell’ambito dell’OJM, l’Orchestra Giovanile del Mediterraneo, e della rete Medinea (Mediterranean Network for Emerging Artists), che sostiene l’inserimento professionale di giovani musicisti dell’area del Mediterraneo. Si tratta di Ezgi Elkirmis (Turchia) alla darbuka, Leïla Soldevila (Francia) al contrabbasso, Aya El Dika (Libano) al canto, e Lucie de Saint Vincent (Francia) al pianoforte.

Da un caffè a un altro: al Tettamanzi, al civico 71 del corso Garibaldi, Enrico Merlin tiene alle 16.45 il primo dei suoi “Quattro passi nel jazz”, la serie di conferenze del musicista e musicologo (tra i massimi esperti di Miles Davis) incentrate sul tema del jazz come musica senza confini. Prossimi incontri venerdì 24 e sabato 25 sempre alla stessa ora e aperti gratuitamente al pubblico.

Alle 19.00 Nuoro Jazz entra per la prima volta a Casa Rosas, la gioielleria in via Lamarmora, cornice ideale per il concerto d’arpa di Ottavia Rinaldi: vincitrice di numerosi concorsi nazionali e internazionali, finalista (lo scorso giugno) al ventiduesimo Premio Internazionale “Massimo Urbani” di Camerino (il più importante concorso per solisti jazz italiano), l’arpista nata a Messina nel 1991 è è stata selezionata per far parte del gruppo dell’Intercultural Creation Session della rete Medinea che si sta tenendo in questi giorni a Nuoro.

Altre sonorità e atmosfere, alle 21.00, nel consueto concerto serale nei cortili del Museo del Costume; in programma “Lumină”, progetto ideato e prodotto su disco da Paolo Fresu con la sua etichetta Tŭk Music, che vede in scena cinque giovani musicisti: Carla Casarano alla voce, Leila Shirvani al violoncello, Marco Bardoscia al contrabbasso, William Greco al pianoforte e Emanuele Maniscalco alla batteria e alle percussioni. “Lumină” – come suggerisce il titolo – ruota intorno al tema della Luce, declinato in dieci composizioni musicali diverse, ognuna col titolo “Luce”, appunto, nelle diverse lingue del mondo. Fanno parte del progetto anche quattro testi originali sullo stesso tema, scritti da Erri De Luca, Lella Costa, Marcello Fois e Flavio Soriga, oltre a una poesia di Emily Dickinson. Il concerto, che due settimane fa è stato proposto anche a Berchidda nell’ambito del trentunesimo festival Time in Jazz, è organizzato con il sostegno di MiBACT e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”.