29 March, 2024
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Teatro Lirico di Cagliari 20

L’incarico del sovrintendente dell’Ente lirico Mauro Meli si è concluso e non verrà prorogato. La notizia è stata ufficializzata dal direttore generale del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Salvatore Nastasi, in risposta alla richiesta della dottoressa Francesca Nocera, componente del collegio dei revisori della Fondazione dell’Ente lirico.
Il direttore generale ha spiegato che le funzioni del sovrintendente uscente cessano contemporaneamente alla cessazione degli organi che lo hanno nominato (22 dicembre 2014).
È sempre forte, intanto, lo scontro tra il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, e il sovrintendente uscente Mauro Meli, sul quale interviene il consigliere regionale Edoardo Tocco (FI).
«La sospensione della commissione Bilancio per uno scontro ridicolo tra il sindaco Massimo Zedda ed il sovrintendente Mauro Meli – dice Tocco – non è utile al futuro del Teatro lirico di Cagliari. Non solo. E’ inconcepibile che il consiglio regionale non possa approfondire la situazione dell’Ente, massima espressione della cultura in Sardegna, per i contrasti insanabili tra il primo cittadino e la guida dell’organismo. Si cerchino di evitare queste dispute per mettere l’accento sulle prospettive del teatro.»
La situazione venutasi a creare ha messo in forte imbarazzo il presidente della commissione Franco Sabatini: «Un episodio che non è utile al futuro del Teatro lirico che ha ben altri nodi da sciogliere per garantire – conclude Tocco – un futuro roseo all’ente, che deve riprendere un percorso positivo per produrre musica e cultura».

Il consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco sollecita la Giunta Pigliaru a stanziare le risorse per stabilizzare i precari dell’Ente Foreste. Una situazione che riguarda un universo di circa 1.300 dipendenti che attendono garanzie sulla stabilizzazione all’interno dell’organismo.

«Ora non ci sono più scuse – attacca l’esponente di Forza Italia – l’esecutivo dia atto agli impegni già presi più volte con i sindacati dando certezze lavorative a centinaia di persone che stagionalmente sono impegnate nelle attività di tutela dell’ambiente e controllo del paesaggio. I lavoratori stagionali dell’Ente foreste rappresentano un’importante risorsa per la Regione. E’ dunque necessario avviare il processo di stabilizzazione più volte promesso, ma sempre disatteso.»

Edoardo Tocco copia

Il consigliere regionale Edoardo Tocco ha presentato un’interrogazione urgente, con la quale propone un emendamento nella prossima finanziaria regionale, per trovare risorse a favore del commercio nei centri urbani, settore in grave decadenza.

«Occorre mettere in atto un sistema finalizzato a dare impulso al commercio nelle strade storiche di Cagliari – dice Tocco – L’andamento non è certo incoraggiante, considerato che solo nel 2014 sono aumentate le chiusure di alcuni esercizi di rilievo nel tessuto urbano, con licenziamenti di diversi dipendenti.»

«E’ necessario salvaguardare e tutelare con tutti gli strumenti disponibili quanti ancora scommettono sulle attività commerciali nel centro della città. Non bastano le risorse provenienti dai centri commerciali naturali inglobati nelle strade di una certa importanza. Il pericolo è lo spopolamento delle vie cittadine – conclude Tocco – per questo occorre incentivare con interventi di premialità i negozi che rivitalizzano le strade storiche della città. Senza poi dimenticare le misure di sostegno per quanti decidono di aprire una nuova attività.»

Cagliari 2

Dopo l’abolizione dell’Agenzia Sardegna Promozione decretata ieri sera dal Consiglio regionale, il consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco auspica un nuovo disegno per promuovere l’Isola nel mondo. «La speranza – sottolinea Tocco – è che si trovi un sistema per sostenere le nostre produzioni tipiche dell’artigianato e dell’agricoltura in funzione turistica. L’ente ha consentito in questi anni dei passi in avanti con l’immagine della Sardegna uscita rafforzata soprattutto nel corso degli appuntamenti internazionali. Va evitato un nuovo vuoto – rimarca Tocco -, l’auspicio è che non vada disperso quanto fatto di positivo sinora nell’ambito dell’industria delle vacanze, con Sardegna Promozione che ha avuto un ruolo di primo piano nella strategia di marketing. Sarà inoltre fondamentale salvaguardare le professionalità esistenti all’interno dell’ente, con il personale che si è distinto nei diversi progetti di promozione dell’Isola».

Villasimius.

Municipio di Cagliari 890 copia

Il consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco lancia l’allarme sull’emergenza rifiuti a Cagliari. Una lunga distesa di rifiuti, una discarica a cielo aperto che dalla periferia si alluna al centro della città capoluogo. E’ il biglietto da visita offerto ai visitatori che in questi ultimi scorci di vacanze natalizie sono arrivati a Cagliari. Cumuli di spazzatura che si allargano ai piedi dei cassonetti per la raccolta dei residui. Dai mobili ormai in disuso sino ai cartoni, poi imballaggi, televisori, frigoriferi, sanitari, calcinacci e diversi elettrodomestici lasciati ai piedi dei marciapiedi. Degrado, abbandono e incuria regnano in una grande fetta del centro storico. La denuncia è arrivata dal consigliere regionale e comunale Edoardo Tocco – vice presidente della commissione igiene – che mette l’accento sull’esigenza di porre un argine ad una situazione ormai fuori controllo. «Si tratta di un segno di inciviltà che porta una grave ferita alla capitale della Sardegna – esordisce l’esponente di Forza Italia -. Una condizione inconcepibile, che esige risposte forti ed urgenti sin dai prossimi giorni». L’emergenza è giunta all’apice con le vacanze natalizie. «Il servizio di ritiro non è riuscito a sopperire all’indiscriminata impennata di residui abbandonati – rileva Tocco -. E’ opportuno un sopralluogo immediato nei diversi siti disseminati dalla spazzatura da parte degli organismi preposti ai servizi tecnologici, per porre un freno all’aumento indiscriminato di rifiuti abbandonati senza il rispetto delle regole». Ad essere danneggiata è anche l’immagine di Cagliari: «Dopo gli incivili che hanno preso di mira il Bastione di Saint Remy – conclude Tocco – un’altra pagina da cancellare per la città. Non è più possibile sopportare l’esercito degli ignoti che disseminano il capoluogo di immondizia. La missione deve diventare l’identificazione degli incivili che abbandonano la spazzatura in modo selvaggio, con sanzioni salatissime per quanti vengono sorpresi in un atto grave».

«I danni provocati dai vandali al Bastione di Saint Remy rappresentano un oltraggio alla città capoluogo. E’ inaccettabile che il monumento più importante di Cagliari, preso d’assalto quotidianamente da centinaia di turisti, sia lasciato nel degrado e abbandono più assoluto.» 

Il consigliere regionale e comunale di minoranza Edoardo Tocco parte da questo concetto, con una condanna senza mezzi termini ai teppisti che la notte di Capodanno hanno rovinato panchine e lampioni, con la rimozione di alcune lastre di marmo che corrono sul parapetto del monumento. L’istantanea del day after è desolante anche per l’esercito di vacanzieri.

«Si tratta di un grandissimo danno d’immagine per Cagliari – aggiunge Edoardo Tocco – con un’aggravante per gli episodi di vandalismo che vanno avanti da ormai troppo tempo. Le scritte che deturpano il bastione fanno da contorno alle fotografie dei turisti. E’ da mesi che la vernice spray è comparsa nel monumento. Nessuno che ripulisca questo disastro. Gli ultimi atti della notte di San Silvestro sono solo l’ultima pagina dello sconcio, con i cocci di bottiglie spaccate e i lampioni rovinati dai vandali. E’ necessario un piano per tutelare e salvaguardare i siti culturali ed architettonici della città con l’assegnazione del controllo e monitoraggio dei monumenti ad una cooperativa di vigilantes. E’ impensabile assistere ancora al degrado degli spazi più frequentati dai turisti che arrivano in Sardegna. L’assunzione dei vigilantes per il controllo dei monumenti più importanti comporterebbe vantaggi anche dal punto di vista dell’occupazione giovanile.»

«Con gli episodi di teppismo che sono ormai all’ordine del giorno in città e nei dintorni di Cagliari – conclude Tocco – appare chiaro che nella finanziaria regionale, che sarà in discussione sin dai prossimi giorni nell’aula di via Roma, occorra prevedere risorse adeguate per garantire la necessaria tutela e sicurezza dei siti di importanza culturale e storica della città e dell’area vasta.»

Bastione di Saint Remy 1 copia

Il consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco, dopo la rinuncia di Giorgio Lenzotti, sollecita la Giunta regionale a scegliere un manager d’esperienza per il Brotzu per garantire un salto di qualità.

«La sanità isolana – sottolinea Tocco – ha urgente necessità di professionalità. L’azienda ospedaliera Brotzu è uno dei fiori all’occhiello del nostro sistema. Un centro di eccellenza che ha l’esigenza di trovare una figura in grado di far compiere un ulteriore e definitivo salto di qualità alla struttura, con il proseguimento del lavoro compiuto in questi anni per tenere alti standard all’azienda ospedaliera.» 

«Si auspica – conclude Edoardo Tocco, componente della commissione sanità in consiglio regionale – un lavoro di squadra nell’interesse dell’apparato della medicina sarda. Vista l’importanza dell’azienda, mi auguro un nome nuovo fuori dalle logiche di lottizzazione politica, con un manager che venga identificato insieme ai vari soggetti che operano a livello istituzionale nel sistema sanitario, con una forte attenzione alla trasparenza ed al merito.»

Ospedale Brotzu Cagliari 3

Critiche alla proposta di legge sugli agriturismo e le fattorie didattiche, approvata qualche giorno fa, arrivano dal consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco che rimarca diverse debolezze del disegno di legge e la ribellione degli operatori delle strutture agrituristiche sarde.

«Si eviti di snaturare l’identità della Sardegna – sottolinea Tocco – consentendo che si portino negli agriturismo isolani prodotti provenienti da altre parti della Penisola o dall’estero. Si riporti la norma all’interno della commissione attività produttive, per scongiurare un altro colpo alla nostra economia.»

«L’appello – osserva Tocco – è incentrato sulla tutela delle produzioni sarde e dell’originaria natura degli agriturismo isolani che devono avere un forte legame con l’azienda agricola ed il contesto territoriale in cui operano.»

Secondo la nuova norma solo il 35 per cento dei prodotti utilizzabili nella somministrazione dei pasti, alimenti e bevande deve provenire dall’azienda agricola. «Un provvedimento che di fatto rischia di cancellare le eccellenze sarde. Si corre il rischio infatti – aggiunge il consigliere regionale di Forza Italia – che una grande fetta di produzioni provenga da oltre Tirreno o dall’estero. Si applichi una norma che almeno garantisca l’utilizzo dei gioielli della nostra agricoltura  in queste strutture». Tocco ha predisposto un disegno di legge sulle fattorie didattiche e sociali. «Un’impalcatura concepita – conclude – proprio nell’ottica di promuovere e valorizzare le realtà che tutelino le produzioni isolane rilanciando così l’economia sarda.»

Il Consiglio regionale, in apertura di seduta, questa mattina, ha approvato la risoluzione sul riconoscimento del profilo professionale di odontotecnico.

La risoluzione è stata illustrata dal consigliere Fabrizio Anedda (Misto-Sinistra sarda). Dopo aver ricordato la necessità di dare dignità professionale ad una categoria la cui disciplina risale agli anni ‘20, Anedda ha sintetizzato le principali attività svolte dagli operatori del settore a tutela della salute. «Gli odontotecnici – ha proseguito – sono inoltre particolarmente attenti all’aggiornamento professionale ed all’innovazione tecnologica e sono stabilmente inseriti nell’area delle professioni sanitarie sulla base del parere favorevole del Consiglio superiore della sanità e del Ministero attività produttive». Insieme ad altri Consigli regionali, ha concluso Anedda, «abbiamo avviato una iniziativa nei confronti di Governo, Parlamento e conferenza Stato-Regioni, per riprendere l’iter relativo al riconoscimento professionale di una categoria che, fra l’altro, è attivamente impegnata in Sardegna nel settore della ricerca, sia con il Consorzio 21 per un nuovo sistema di certificazione della qualità aziendale, che con Sardegna ricerche per la sperimentazione di nuove tecnologie informatiche».

A nome della Giunta, l’assessore della sanità Luigi Arru ha espresso parere favorevole sul provvedimento. Non essendoci iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione la risoluzione, che il Consiglio ha approvato. Subito dopo, il presidente ha sospeso la seduta e convocato le commissioni prima e sesta per l’esame del DL n. 149/A.

A conclusione delle riunioni della Prima commissione e della Sesta commissione, il presidente ha riaperto i lavori dell’Aula per procedere con l’esame del disegno di legge n. 149 Disposizioni urgenti per l’eradicazione della peste suina africana”.

La consigliera del Partito democratico, Daniela Forma, ha ricordato in apertura della sua relazione in Aula, le caratteristiche della malattia che dal 1978 è presente in Sardegna. L’esponente della maggioranza ha sottolineato quindi i danni che la mancata eradicazione della Peste suina africana ha prodotto per l’economia dell’Isola ed in particolare per le aziende del settore dell’agroalimentare e in maggior misura per quelle del comparto suinicolo sardo. «La peste suina – ha dichiarato l’onorevole Forma – in Sardegna è diventata endemica e dal 1978 si sono registrati duemila focolai, con quattro picchi epidemici nel ’92, nel ’95, nel 2004 e nel 2012». La consigliera dei democratici ha, dunque, ricordato l’efficacia delle azioni di contrasto alla Psa messe in atto negli anni ’90 «ma – ha affermato – nel 1996 la titubanza delle istituzioni ha impedito la completa eradicazione della peste suina».

Daniela Forma ha definito la peste suina africana “una malattia economica” la cui eradicazione rappresenta un impegno del governo e della maggioranza («è una sfida vincere, in caso contrario saremo sconfitti e con noi perderà l’intera Sardegna»).

La relatrice del Dl 149 ha quindi illustrato i contenuti del testo all’esame dell’Aula, evidenziando, in particolare, le disposizioni dell’articolo 2, laddove si propone la costituzione della “unità di progetto” per garantire il coinvolgimento di tutte le Pubbliche amministrazioni che hanno competenza e ruolo per agire nelle azioni e nel piano di contrasto alla Psa. Daniela Forma ha inoltre ricordato il dettato dell’articolo 5 che, per l’esercizio delle funzioni di direttore del servizio di sanità veterinaria dell’assessorato regionale all’Igiene e alla Sanità, richiede «comprovata esperienza e specifica competenza nella materia, del sistema Regione, comprese le aziende sanitarie locali della Sardegna».

«Con le norme contenute nel Dl 149 – ha concluso Forma – poniamo le basi per sconfiggere definitivamente la malattia che in questi decenni ha causato il fallimento di aziende e operatori dell’agroalimentare ed ha impedito lo sviluppo della suinicoltura sarda, unitamente a quello del commercio dei salumi».

Il consigliere del Pd, Lorenzo Cozzolino, ha evidenziato l’importanza del Dl in discussione ed ha dichiarato che con esso «la Regione ridà speranza perché la peste suina possa essere eradicata dall’Isola». L’esponente della maggioranza ha posto l’accento sulla opportunità di garantire un «improcrastinabile impegno sinergico per fare cessare un’emergenza che non è soltanto di carattere sanitario». A questo proposito, il consigliere dei democratici si è soffermato, sottolineandone l’efficacia, sul dettato degli articoli 3 e 4 del Dl 149, che normano le competenze e i poteri dell’unità di progetto.

A giudizio di Cozzolino la peste suina è stata nel corso degli ultimi decenni “sottovalutata” e i «seppur efficaci interventi di contrasto alla malattia non si sono rivelati decisivi per l’assenza di un adeguato coordinamento tra i diversi enti interessati». Cozzolino ha concluso esprimendo soddisfazione e sostegno al Dl 149 ed ha ricordato come la Peste suina si sia autoalimentata con il pascolo di brado.

Il presidente Ganau ha dato quindi la parola al consigliere di Forza Italia Sardegna, Edoardo Tocco, il quale ha auspicato che questo provvedimento metta fine a tutti i disagi economici del comparto. Per l’esponente della minoranza il testo in discussione è arrivato tardi e «qualunque operatore suinicolo non ha più speranza e voglia di investire in questo settore». Per Tocco il sistema di controllo istituzionale si è dimostrato incapace di gestire questa emergenza. «Il momento è importantissimo perché, con questo intervento, si può riattivare un comparto che per la Sardegna è importantissimo. Assessore lei e la sua Giunta avete in mano una partita delicata e decisiva per il settore suinicolo sardo da gestire a livello regionale, nazionale ed europeo».

Per Oscar Cherchi (FI) nel DL manca il dettaglio degli interventi che la Giunta vuole portare avanti per eradicare la malattia. Per l’ex assessore dell’Agricoltura, che ha annunciato il voto favorevole, non ci sono nel testo particolari novità rispetto alla scorsa legislatura, visto che l’Unità di progetto, anche se non istituzionalizzata, era presente anche precedentemente ed era coordinata dal generale Murgia. Per Cherchi la responsabilità della non eradicazione della peste suina africana è di tutti i governi regionali che si sono succeduti dal 1978 a oggi.

Il presidente del gruppo Sardegna, Modesto Fenu, ha affermato che «per incidere sull’eradicazione è di fondamentale importanza un monitoraggio sull’epizoozia». L’esponente della minoranza ha ricordato che fino ad oggi questo lavoro è stato svolto dalle compagnie di caccia grossa che si sono prestati a fare il prelievo dei tessuti e li hanno consegnati ai laboratori. «Credo che questa collaborazione debba continuare e debba essere anche incrementata. Stiamo parlando di 36mila cacciatori, straordinaria risorsa per l’Isola, che agiscono gratuitamente e che si impegnano a dare una mano alla Sardegna nell’eradicazione della malattia». Per Fenu la collaborazione con i cacciatori dovrebbe essere sviluppata affinché i possano anche occuparsi dello smaltimento delle carcasse senza pericolo di diffusione della peste suina.

E’ poi intervenuto Luigi Lotto (Pd) che ha ribadito il concetto già espresso da alcuni consiglieri della maggioranza: «La peste suina – ha detto – non è solo un’emergenza sanitaria ma rappresenta un grave danno per l’economia isolana. Il rilancio del comparto suinicolo restituirà speranza anche all’agroalimentare e all’artigianato».

Il presidente della Commissione Attività Produttive ha quindi ricordato all’Aula i tanti i tentativi di eradicazione della malattia, a partire dagli anni ’70: «Non si è raggiunto l’obiettivo, alcune misure sono state positive ma se non si riuscirà a debellare la malattia tutto sarà inutile». L’esponente del Pd ha poi manifestato l’auspicio che il risultato possa essere raggiunto entro questo mandato. «Questa legge ha un’importanza politica enorme – ha affermato Lotto – la sconfitta della peste suina qualificherebbe, da sola, un intero mandato politico. Per centrare l’obiettivo serve però un nuovo inizio e un nuovo approccio».

Lotto ha poi sottolineato la necessità di un’azione congiunta che coinvolga tutti i soggetti interessati. Positivo, secondo il consigliere della maggioranza, il coinvolgimento della Presidenza della Giunta e degli assessorati competenti, «serve però anche il contributo dei comuni e una presa di coscienza da parte degli operatori dell’importanza della partita che si va a giocare, capire che gli allevamenti clandestini e il pascolo brado arrecano danni incalcolabili alle aziende serie». Il Presidente della Quinta Commissione ha infine suggerito la predisposizione di affiancare al piano di eradicazione della malattia un piano di sviluppo del comparto suinicolo.

Ha quindi preso la parola il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni che si è subito dichiarato favorevole all’approvazione dell’articolato. «Nessuno però pensi di potersi  appuntare una medaglia sul petto. In passato, molti esecutivi di diverso colore hanno fallito l’obiettivo – ha rimarcato Dedoni – sarei felice se si iniziasse a combattere seriamente una malattia che ha causato danni incalcolabili al sistema produttivo dell’Isola». Dedoni ha poi ricordato le altre emergenze sanitarie che stanno penalizzando agricoltura e pastorizia: dalla Blue Tongue alla Febbre del Nilo fino alle malattie che colpiscono alcune coltivazioni e all’invasione delle nutrie che sta sconvolgendo l’ecosistema di alcune zone fluviali e lacustri della Sardegna. «Bisogna farsi carico anche di queste emergenze – ha detto il capogruppo dei Riformatori – servono controlli più stringenti nei porti della Sardegna per impedire l’arrivo in Sardegna di malattie potenzialmente devastanti. Meglio spendere i soldi per impedire il contagio che intervenire quando il danno è ormai fatto».

Gavino Sale (Irs), in apertura del suo intervento, ha rivolto un augurio all’intero Consiglio: «Spero – ha detto – che questa legislatura venga ricordata come quella che ha debellato la peste suina e che questo risultato sia ricordato dai sardi come la sconfitta della malaria nel dopoguerra». Il leader indipendentista si è poi soffermato sul concetto di sovranità alimentare: «In Sardegna – ha affermato – riusciamo a produrre meno del 40% del nostro fabbisogno, raddoppiare questa percentuale significa produrre migliaia di posti di lavoro». Sale ha poi ricordato gli inutili tentativi del passato di sconfiggere la malattia e auspicato un cambio di rotta negli interventi, a partire da una massiccia campagna di informazione per far capire che un’esigua minoranza (chi continua a tenere maiali al pascolo brado o in allevamenti clandestini) non può condizionare un intero settore. «I giovani vogliono investire in campagna – ha concluso Sale – il comparto suinicolo ha la capacità di garantire un reddito con investimenti irrisori. Le potenzialità del comparto sono enormi ed occorre sfruttarle».

Il capogruppo di Sardegna Vera Efisio Arbau ha individuato la causa dell’insuccesso della campagne di contrasto alla peste suina degli anni precedenti nella mancata assunzione di responsabilità di tutta la classe dirigente. «Ora – ha affermato – si opera con una gestione unitaria e questo è un fatto di grande innovazione perché la questione è economica con risvolti sanitari e sociali e quindi la lotta avrà successo se sapremo parlare nei territori, con allevatori ed enti locali». Quello della suini-coltura, a giudizio di Arbau, «è un pezzo di economia rurale della nostra terra che dà senso al piano regionale di sviluppo con cui abbiamo deciso di puntare sull’agro alimentare che, non dimentichiamolo, nasce e cresce nelle campagne; la suini-cultura è inoltre un modo importante di fare agricoltura in Sardegna, che spesso affianca positivamente l’allevamento degli ovini». Soffermandosi sulla composizione dell’unità di progetto che dovrà essere “sul fronte” contro la peste suina, Arbau ha sostenuto che «serve anche cambiare qualche giocatore cambiando quelli che hanno sbagliato a porta vuota, puntiamo sulle nuove leve che possono avere una marcia in più perchè la responsabilità è politica ma anche gestionale». «Il cuore della legge – ha detto ancora il capogruppo di Sardegna Vera – è l’art. 5, che prevede la possibilità di decidere scegliere i componenti della squadra fra quelli che conoscono e vivono le nostre campagne; è una scelta vincente. Che ci permetterà di convincere quei pochi, in piccole porzioni del nostro territorio, che stanno sbagliando».

Intervenendo a nome della Giunta, l’assessore della Sanità Luigi Arru ha richiamato l’attenzione del Consiglio sul fatto che «con l’Expo 2015 di Milano la Sardegna avrà su di se gli occhi dell’Italia e dell’Europa su di noi; c’è quindi una responsabilità di tutti che deve spingerci ad agire per risolvere un problema sanitario che ha forti risvolti economici». «Con questa legge frutto del lavoro di tre assessorati – ha proseguito – vogliamo dare un segnale preciso, è una delle principali scommesse del governo regionale ma per vincerla sarà fondamentale l’azione concertata di tutti  sardi di buona volontà, superando le esperienze del passato in cui magari c’erano figure autorevoli ma adesso dobbiamo tutti sollevare la testa e riacquistare piena credibilità». «E lo vogliamo fare – ha continuato l’assessore della Sanità – anche con un segnale politico aprendoci alle migliori esperienze europee, quella del prof. Viscaino di Madrid e di esperto sardo di grande livello come Alberto Laddomada, consapevoli del fatto che il tempo e non possiamo permettere che altre autorità di sostituiscano alla Regione». «Anche la Spagna – ha poi ricordato Arru – ci ha messo 30 anni per sconfiggere la peste suina e la Sardegna ora deve andare avanti con la politica, i professionisti, gli allevatori e i cittadini, per dare un concreto segnale di speranza». Soffermandosi infine sul ruolo della comunicazione come fattore di efficacia per tutte le azioni programmate, Arru si è detto convinto che «non è mai stata fatta una buona comunicazione o forse si è parlato con la lingua sbagliata, parlate in sardo mi ha detto recentemente il responsabile di un master in comunicazione sanitaria; lo condivido, è anche un fatto di mediazione culturale, rispetto a certe situazioni dove non c’era solo illegalità ma anche l’attaccamento ad una tradizione che non ha saputo guardare al futuro; ben venga, inoltre, il coinvolgimento cacciatori, che ci potranno dare una grossa mano nella raccolta dei campioni necessari per la campagna epidemiologica». «Non è una scommessa facile – ha concluso l’assessore Arru – ma vogliamo far capire che anche l’economia di sussistenza può essere una risorsa purché fondata su buone pratiche». 

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

La commissione Salute e Politiche sociali, presieduta dal socialista Raimondo Perra (Sardegna Vera), ha approvato all’unanimità tutti gli articoli del disegno di legge 149 (Disposizioni urgenti per l’eradicazione della peste suina africana). L’approvazione definitiva del testo è stata rinviata in attesa dei pareri delle commissioni competenti.

Prima della votazione l’assessore della Sanità, Luigi Arru, sentito in audizione, ha presentato ai commissari il testo ed ha evidenziato l’urgenza dell’approvazione di questa legge per le pressioni che arrivano dall’Ue e dal ministero della Salute. Il testo prevede punti importanti capaci di inviare un segnale positivo all’Europa sulle strategie che la Sardegna vuole adottare per eradicare la Pesta suina africana (Psa), ormai diventata endemica. Il Dl prevede la creazione dell’Unità di progetto, diretta da direttore generale della Presidenza della Regione, Alessandro De Martini, che coordinerà i direttori generali degli assessorati della Salute, Agricoltura e Ambiente, e che si avvarrà della collaborazione di Josè M. Sanchez Vizcaino, docente di Sanità animale e direttore del laboratorio di riferimento dell’organizzazione mondiale di sanità animale (Oie) dell’Università di Madrid, e Alberto Laddomada, veterinario sardo, responsabile della sanità animale presso la Direzione Generale Sanco della Commissione Europea.

L’Unità di progetto metterà insieme e coordinerà tutte le professionalità presenti sul territorio, a tutti i livelli, per combattere la Peste suina, grazie anche all’esperienza del professor Vizcaino, già riuscito a eliminare la malattia in Spagna e Portogallo e oggi consulente del Cile.

Il responsabile dell’Unità avrà anche i poteri sostitutivi per agire in vece dei sindaci qualora entro 3 giorni non dovessero ottemperare alle direttive della stessa Unità.

Verrà inoltre avviata, ha spiegato l’assessore, un’importante campagna di comunicazione che raggiungerà direttamente i proprietari del bestiame. L’obiettivo è far passare il messaggio che agire uniti per eliminare la Psa vuol dire dare una nuova opportunità di crescita all’allevamento e all’economia della Sardegna e che mettersi in regola, evitando il pascolo brado, avrà dei vantaggi importanti per gli allevatori.

Soddisfatto il presidente della Commissione Perra per l’azione decisa e concreta messa in campo dalla Giunta regionale. «Stiamo andando nella giusta direzione – ha affermato Daniela Forma, Pd – apprezzo la determinazione della Giunta. Il testo prevede un coordinamento che non c’è mai stato tra i diversi assessorati e supporta in modo importante i sindaci e i servizi veterinari».