28 March, 2024
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Si è svolto ieri, all’Expo, l’ultimo appuntamento dedicato alle eccellenze agroalimentari dell’isola.
«La pasta sarda tradizionale, ma anche quella commerciale trasformata sull’Isola – ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, intervenendo nel padiglione Cibus, in occasione della giornata mondiale della pasta -, possono rappresentare uno straordinario veicolo di diffusione per quei prodotti più difficili da promuovere, come il carciofo spinoso o lo zafferano. Il consumo di questi alimenti può essere fortemente favorito dalla rivisitazione in chiave contemporanea delle ricette tradizionali dei primi piatti della cucina sarda.»
«Crediamo fermamente nel rapporto di collaborazione tra produttori, mondo scientifico e della ricerca – ha proseguito l’assessore Falchi – poiché riteniamo che la Sardegna possa e debba essere raccontata al mondo attraverso messaggi basati anzitutto sulla conoscenza e sulla consapevolezza che il nostro cibo di eccellenza è legato a doppio filo alle nostre qualità e unicità ambientali. Trasmettere informazioni corrette può essere il primo veicolo di comunicazione e di promozione della nostra specificità. Crediamo infatti che attraverso questa iniziativa e attraverso Expo 2015 la Sardegna abbia avuto l’opportunità di mostrarsi al mondo parlando di sé in modo autentico e originale.»
«La specificità della Sardegna, anche rispetto alle altre Blue zone (le aree con la più alta concentrazione di centenari), è data dalla varietà della dieta alimentare tradizionale dell’Isola, che non si basa sull’esclusivo consumo di vegetali ma include tutti gli elementi tipici di quella che viene comunemente indicata come la dieta mediterranea». Si potrebbe riassumere così il tema dell’incontro di oggi dove, ancora una volta, la ricerca e la scienza, illustrate nei numerosi interventi degli esperti, si confermano i migliori sponsor dell’eccellenza enogastronomica e agroalimentare della Sardegna.
Nell’anno consacrato a livello mondiale al tema dell’alimentazione del pianeta, la Sardegna punta sulla ricerca per attrarre nuovi flussi turistici e sostenere una produzione vitivinicola, zootecnica e agricola la cui qualità è certificata dai numerosi studi scientifici. La nuova campagna di marketing degli assessorati del Turismo, Artigianato e Commercio, e dell’Agricoltura è dedicata ai “Cibi per la salute dalla terra dei centenari”. Lo scorso 24 luglio la prima iniziativa della campagna è stata dedicata alle produzioni sarde, garantite e certificate, di cereali, carciofi, olio e zafferano. L’11 settembre, in occasione dell’avvio della settimana della Sardegna a Expo, si è invece parlato di “Strategie di mercato delle eccellenze del comparto lattiero caseario”. Alla tavola rotonda erano presenti, oltre al presidente Francesco Pigliaru e all’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, i rappresentanti dei Consorzi Dop dei nostri pecorini, di Grana Padano, Parmigiano Reggiano e altri esperti del settore. Il 17 settembre è stato invece protagonista il vino, definito come elisir di lunga vita, e l’intero comparto vitivinicolo ed enologico della Sardegna. L’incontro di oggi, organizzato dall’Agenzia agricola regionale Laore in collaborazione con la FASI, ha puntato i riflettori sulle produzioni di eccellenza di pasta, Agnello di Sardegna Igp, Pecorino Sardo, Pecorino Romano e Fiore Sardo Dop.
L’iniziativa, moderata dalla giornalista Eleonora Cozzella, coordinatrice del sito L’Espresso Food&Wine e ispettrice della Guida ai ristoranti d’Italia del Gruppo L’Espresso, è stata introdotta dalle curiosità storiche e di costume sul cibo del giornalista gastronomico Pasquale Porcu. Testimonial d’eccezione Pietro Antonio Migliaccio, presidente della Società italiana di Scienza dell’alimentazione, docente in Scienza dell’alimentazione e nutrizionista. Reso famoso dalle sue frequenti incursioni televisive, Migliaccio ha ribadito che «il vero segreto per un’alimentazione sana deve prevedere tutto», e che «i carboidrati sono essenziali, esattamente come le proteine di origine animale». Sui rischi delle mode nell’alimentazione e nella gastronomia si è concentrato anche l’intervento dello chef Claudio Sadler, che ha detto: «La cucina vive di mode, ma in questo periodo storico in cui c’è bisogno di certezze c’è un grande ritorno alla tradizione, c’è bisogno di coniugare la creatività con ciò che è tipico di un territorio».
Al dibattito hanno inoltre partecipato Salvatore Palitta, presidente del Consorzio Pecorino Romano Dop, Domenico Mura, presidente del Consorzio Pecorino Sardo Dop, e Patrizia Pitzalis, direttore del Consorzio Agnello di Sardegna Igp. Illuminante, sul piano scientifico, è stata la presentazione del progetto Cereal 14/20, elaborato dalle Agenzie Laore e Agris, dall’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari e dall’Università di Cagliari con il supporto economico di Banco di Sardegna e Laore. A illustrare il lavoro il parassitologo Costantino Palmas, coordinatore del progetto, e la diabetologa Francesca Spanu, che segue gli aspetti clinici dell’indagine.
Elisabetta Falchi 2

 

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Inaugurazione padiglione Sardegna a Expo Milano 2015

Una giornata dedicata alla pasta tradizionale, all’Agnello di Sardegna Igp e ai tre dominatori incontrastati della filiera casearia isolana: Pecorino sardo Dop, Pecorino romano Dop e Fiore sardo Dop. Assessorato dell’Agricoltura e Agenzia regionale Laore completano il ciclo di appuntamenti dedicati alle eccellenze agroalimentari della Sardegna a Expo 2015 con un evento riservato a tre cibi particolarmente cari alla tradizione gastronomica e alla cultura produttiva dell’Isola. Pasta, carne e formaggio saranno i protagonisti di “Cibi per la salute dalla terra dei centenari”, l’ultimo degli eventi milanesi dedicato alle produzioni agricole di qualità come fattore di benessere e longevità.

L’appuntamento è per domenica 25 ottobre a Milano, nel padiglione CibusèItalia di Expo, e si terrà in concomitanza con la Giornata mondiale della pasta. Lo scorso 24 luglio la prima iniziativa della campagna è stata dedicata alle produzioni sarde, garantite e certificate, di cereali, carciofi, olio e zafferano. L’11 settembre, in occasione dell’avvio della settimana della Sardegna a Expo si è invece parlato di “Strategie di mercato delle eccellenze del comparto lattiero caseario”. Alla tavola rotonda hanno partecipato, oltre al presidente Francesco Pigliaru e all’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, i rappresentanti dei Consorzi Dop dei nostri pecorini, di Grana Padano, Parmigiano Reggiano e altri esperti del settore. Il 17 settembre è stato invece protagonista il vino, definito come elisir di lunga vita, e l’intero comparto vitivinicolo ed enologico della Sardegna.

Forte dei risultati di numerose ricerche condotte sull’Isola anche a livello internazionale e dedicate alla straordinaria presenza di centenari, la Regione ha deciso di utilizzare il rapporto tra salute e alimentazione per favorire il rilancio delle zone rurali, valorizzare le vocazioni proprie di ciascun territorio e diversificare l’offerta turistica nostrana. Domenica 25 ottobre si punta ancora a catturare l’attenzione di esperti e addetti ai lavori nei confronti di un progetto di comunicazione e marketing rivolto ai mercati alimentari internazionali e all’industria turistica. I prodotti di qualità saranno utilizzati per raccontare la Sardegna e le sue bellezze naturali.

Il talk show dedicato alle eccellenze della gastronomia sarda inizierà alle 11. A moderare sarà Eleonora Cozzella, giornalista, coordinatrice del sito L’Espresso Food&Wine e ispettrice della Guida ai ristoranti d’Italia (Gruppo L’Espresso).

A portare il saluto della Regione, così come accaduto nelle precedenti edizioni, sarà l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, che coglierà l’occasione per fare un bilancio delle attività svolte dalla Sardegna in ambito agroalimentare all’Esposizione universale. Testimonial d’eccezione sarà Pietro Migliaccio, presidente della Società italiana di Scienza dell’alimentazione. A parlare di cibo, produzioni di qualità e longevità saranno Pasquale Porcu, giornalista enogastronomo, Francesca Spanu e Costantino Palmas, componenti del team scientifico dell’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari, che ha condotto indagini specifiche sull’argomento, e lo chef Claudio Sadler.

La longevità dei sardi è un tema di strettissima attualità, che ha in qualche modo allargato le strategie di comunicazione della Regione, degli operatori turistici e dell’agroindustria, aprendo l’Isola a nuovi scenari internazionali sino a poco tempo fa inaspettati, sia in termini di visitatori sia di esportazioni dei prodotti agroalimentari. Di innovazione, ricerca e qualità delle produzioni di eccellenza parleranno Salvatore Palitta, presidente del Consorzio pecorino romano Dop, Domenico Mura, presidente del Consorzio pecorino sardo Dop, e Battista Cualbu, neopresidente del Consorzio Agnello di Sardegna Igp.

Alle 13, curato dallo chef Roberto Serra, partirà il cooking show dedicato alla presentazione di ricette tradizionali con alla base i prodotti Dop e Igp sardi. La pasta, vera e propria star internazionale e icona mondiale della dieta mediterranea, sarà il filo conduttore tra tutte le produzioni certificate. L’Agenzia Laore, con la collaborazione della FASI, allestirà per due giorni nello spazio Sardegna del padiglione Eataly una serie di laboratori incentrati sulla produzione di alcune paste tradizionali dell’Isola come le Lorighittas, la Fregola di grano duro Cappelli e i Culurgiones. In occasione del cooking show, l’etnoantropologa Alessandra Guigoni introdurrà la presentazione dei vini curata da Tonino Costa (Laore). È prevista inoltre una dimostrazione sulla preparazione di alcune tipologie di paste tradizionali proposta da Gerardo Piras (Laore).

Piantagioni di carciofi
Grande successo dei “Cibi per la salute dalla Terra dei centenari” presentati a Expo Milano 2015 dall’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, e dall’Agenzia Laore.
«Cereali, carciofi, olio e gli altri cibi Dop e Igp prodotti in Sardegna sono il segreto della longevità e della salubrità dei suoi abitanti». Parola di biologi, antropologi, chimici, medici, parassitologi, nutrizionisti e altri esperti ancora. La scelta della Regione Sardegna e dell’assessorato dell’Agricoltura di investire sui prodotti dell’agroalimentare per raccontare la nostra Isola da una prospettiva diversa ha solidissime basi scientifiche. Forte delle conferme arrivate dai ricercatori di diverse parti del mondo, la Regione ha scommesso sulla vetrina di Expo 2015 come occasione per promuovere la “Sardegna, isola della qualità della vita – cibi per la salute dalla terra dei centenari”, progetto di comunicazione e di marketing rivolto ai mercati alimentari internazionali e all’industria turistica.
Organizzato con il supporto scientifico e logistico di Laore Sardegna, l’Agenzia regionale per lo sviluppo in agricoltura, l’evento ha aperto i battenti ieri nel padiglione “Cibus è Italia”, all’interno dell’esposizione universale di Milano, dedicata ai temi del cibo e dell’alimentazione. Quello di ieri sera è stato il primo di tre appuntamenti, il prossimo è fissato per il 13 settembre e sarà dedicato al vino, mentre l’ultimo è previsto per l’11 ottobre e si concentrerà sulla valorizzazione dell’allevamento e dei suoi prodotti più tipici: Agnello Igp, fiore sardo, pecorino sardo e romano.
«La scelta di comunicare una Sardegna inedita e sconosciuta è strategica», ha spiegato l’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, durante il talk show animato dalla giornalista Eleonora Cozzella. “Il nostro comparto agricolo ha delle produzioni di eccellenza, ma non se ne parla abbastanza”, è la considerazione dell’assessore, secondo la quale «i nostri operatori non possono competere nei mercati in termini quantitativi, ma attraverso le produzioni di qualità, come le nostre Dop, la cui importanza è sancita anche a livello scientifico».
La prima conferma arriva da Gianni Pes, medico e studioso del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’Università di Sassari, scopritore delle “zone blu”, che sono le aree del pianeta in cui si riscontrano i più alti indici di longevità. «Il segreto della longevità dei sardi è nel loro stile di vita tradizionale, che comprende una buona e sana alimentazione basata su prodotti tipici locali – ha detto Pes -. A quelli che fin qui hanno creduto sull’impatto della genetica su questo fenomeno, la ricerca ha risposto dimostrando che il suo impatto è inferiore al 20% – ha aggiunto -. La Sardegna è al centro di importanti studi internazionali perché è ormai assodato che ha saputo preservare la propria tradizione alimentare, facendone un elemento di salute e benessere», ha aggiunto la ricercatrice Mariette Gerber, una delle più grandi esperte al mondo di dieta mediterranea.

Che questo elemento possa essere utilizzato in chiave promozionale, sia per esportare i cibi tipici che per attrarre nuovi flussi turistici, lo conferma lo stretto legame che alimentazione e salute hanno con il patrimonio identitario delle comunità locali e con le condizioni climatiche dei territori in cui si sta studiando il fenomeno che è stato ribattezzato come “invecchiamento di successo”.
«C’è una relazione direttamente proporzionale tra le produzioni tradizionali, i territori e le comunità locali», ha confermato l’antropologa Alessandra Guigoni, secondo la quale il rapporto è reciproco. «Una certa alimentazione permette un maggiore benessere fisico – ha spiegato – ma, allo stesso tempo, è grazie alle comunità locali che sopravvivono quei prodotti tipici ai quali oggi viene attribuito uno straordinario valore anche economico e identitario».
Una particolarità del progetto della Regione e di Laore è data anche dai prodotti su cui si è scelto di investire. Al di là di quei prodotti che nell’idea di tutti vengono associati all’immagine stessa della Sardegna, l’Isola vanta e oggi rivendica un ruolo di prima importanza nel campo della produzione di qualità di cereali, carciofi e olio. «Per migliorare la qualità della vita delle persone, abbiamo pensato di testare un tipo di pane che assicuri un gran risparmio di insulina e glicemia», ha osservato il parassitologo Costantino Palmas, coordinatore del progetto Cereal 14/20 insieme alla diabetologa Francesca Spano, che segue gli aspetti clinici dell’indagine messa in piedi con Laore, Agris, Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Università di Cagliari e con il supporto economico di Banco di Sardegna e di Laore. «È un fatto straordinario, che ci permette di sottolineare l’importanza dell’innovazione nella tutela delle tradizioni e delle identità alimentari locali – hanno spiegato i due relatori – il tentativo di produrre un pane di grano duro con metodiche che si suppone appartenessero ai nostri avi, ha permesso di raccogliere dati davvero interessanti sulla reazione del corpo umano ai cibi già conosciuti».
Sull’importanza della ricerca e dell’innovazione per valorizzare la qualità in mercati estremamente competitivi si sono soffermati anche Giulio Scatolini, docente all’Università dei sapori di Perugia, esperto di olio, ed Efisio Antonio Scano, chimico e tecnico alimentare, profondo conoscitore della filiera industriale sarda del carciofo. «L’innovazione è fondamentale e ci ha consentito di introdurre nuovi prodotti – ha affemato Scano – pur preservando la sua identità e le caratteristiche che lo rendono fondamentale per la nostra economia e per il rapporto inscindibile con il territorio». In fondo, anche a livello globale, la battaglia è proprio quella. Ne è certo anche Roberto Arditi, direttore delle relazioni istituzionali di Expo 2015, tra gli ospiti della serata dedicata alla Sardegna: «Il futuro delle produzioni agroalimentari o è sostenibile o non è il futuro».
A concludere la serata è stato un momento di spettacolo, il cooking show dello chef Roberto Serra, che ha preparato una serie di piatti straordinari, utilizzando solo prodotti a denominazione di origine. All’evento hanno partecipato più di 100 addetti ai lavori: giornalisti, blogger, buyer nazionali e internazionali rappresentanti delle associazioni di categoria e produttori provenienti da tutto il mondo. Un pubblico qualificato e competente, in grado di trasformare questo appuntamento in un’occasione di grande visibilità per i prodotti sardi a marchio e tradizionali, consentendo in questo modo alla Sardegna di utilizzare Expo 2015 per l’attivazione di nuovi canali di promozione e commercializzazione delle produzioni sarde.