16 April, 2024
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Animato dibattito, ieri sera, nella sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu, sulla realtà del Poligono di Capo Teulada, come risorsa, fonte di economia e di sviluppo per il territorio. All’incontro, organizzato dal Consorzio Fieristico Sulcitano, hanno partecipato il Capo di Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale, Filippo Spanu; i sindaci di Teulada e Sant’Anna Arresi, Daniele Serra e Paolo Luigi Dessì; i deputati del Partito Democratico Emanuele Cani e Francesco Sanna; il senatore di Forza Italia Emilio Floris; l’ex comandante del 1° Reggimento di Teulada, colonnello Sandro Branca; i consiglieri regionali di Forza Italia Stefano Tunis e Ignazio Locci; l’ex comandante della Brigata Sassari, generale Nicolò Manca; il sindaco di Perdasdefogu, Mariano Carta; i sindaci di Carbonia e Calasetta, Giuseppe Casti e Antonio Vigo; il segretario della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente, Roberto Puddu; amministratori locali, rappresentanti di associazioni e movimenti e semplici cittadini.

Diverse le posizioni emerse nel corso del dibattito. Da una parte la posizione del ministero della Difesa che rivendica il mantenimento dell’attuale situazione e degli oltre 7.000 ettari di demanio (demanio e non servitù, come ha rimarcato il colonnello Branca, in quanto i terreni sono stati acquistati dal ministero della Difesa da alcune centinaia di proprietari, ad un prezzo nettamente superiore a quello che allora era il prezzo di mercato, e solo in tredici casi si procedette con espropri) per lo svolgimento delle esercitazioni; da un’altra quella della Regione, manifestata dal governatore Francesco Pigliaru alla seconda Conferenza nazionale sulle servitù militari e ribadita nell’occasione dal Capo di Gabinetto Filippo Spanu, in base alla quale «non si può essere gravemente sperequati da una prassi dello Stato di cui si fa parte non si può più ritenere scontato che la gran parte delle servitù militari della Repubblica italiana sia in Sardegna. Riequilibrio e bonifiche come grande occasione di lavoro, di educazione, di civiltà, di sviluppo, di recupero e riuso che vanno finanziate a valere sulla fiscalità generale della Repubblica»; e ancora quella delle comunità locali, con in prima fila i comuni di Teulada e Sant’Anna Arresi, i due comuni maggiormente coinvolti dalla presenza militare (Sant’Anna Arresi non ha suo territorio in area militare ma è direttamente a contatto con lo stesso), che rivendicano un alleggerimento del peso della servitù ed un maggior coinvolgimento in termini di ricadute economiche. Ci sono poi coloro che sono pienamente favorevoli alla presenza del poligono, vedi i pescatori, che ormai da anni usufruiscono degli indennizzi per il mancato esercizio della loro attività; e coloro che, viceversa, sono nettamente contrari, in quanto ritengono la presenza del poligono un freno allo sviluppo economico del territorio, soprattutto nel settore turistico.

Oggi – come ha sottolineato il colonnello Branca, il poligono rappresenta la principale azienda del territorio, con l’erogazione di ben 1.200 buste paga, tra militari e civili, e nelle considerazioni che vengono fatte circa la permanenza o meno del poligono, è una realtà della quale non si può non tenere conto, soprattutto in una fase di grave crisi economica come quella che vive il Sulcis Iglesiente. E nella prospettiva di un ridimensionamento anche parziale della servitù, con una restituzione di porzioni di territorio agli usi civili – come da parte sua ha rimarcato il senatore Emilio Floris – andrebbe affrontato preventivamente il problema delle bonifiche, per evitare il ripetersi delle situazioni vissute a La Maddalena, dove gli americani sono andati via ma il territorio, non essendo state effettuate le bonifiche, oggi è praticamente ancora inutilizzabile.

L’ipotesi più realistica, sostenuta tra gli altri, oltre che dal governatore Francesco Pigliaru, anche da Roberto Puddu, segretario generale della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente, è quella di una riduzione della superficie destinata alle esercitazioni militari («perché niente è eterno – ha detto Puddu – come dimostrano i casi dell’industria e della stessa Carbosulcis, che sta chiudendo. E non si capisce perché debba essere eterna la superficie di territorio destinata alle esercitazioni militari»), con maggiori ricadute in termini economici per le comunità locali, possibili con il nuovo programma che prevede investimenti per ben venti milioni di euro.

San Giovanni Suergiu 2 copia

La sua rielezione è maturata venerdì 3/10/2014, nel corso dell’assemblea degli iscritti, convocata per il rinnovo delle cariche locali e per eleggere i rappresentanti all’assemblea provinciale. Con Antonio Fanni, sono stati eletti come componenti del direttivo: Valentina Cucca, Antonio G. Sini, Claudia Secchi, Maurizio Locci, Efisio Locci, Francesca Dongu, Andrea Uccheddu, Marco Andrea Sulas, Franco Matteu,  Antioco Cabras, Gianfranco Perra, Gianni Desogus.

Per l’assemblea provinciale, in sostegno al candidato Daniele Reginali, sono stati eletti 6 delegati: Valentina Cuccu, Francesca Dongu, Claudia Secchi, Antonio Fanni, Gianfranco Perra, Andrea Uccheddu.

Il nuovo direttivo, al termine del dibattito, al quale hanno partecipato il segretario uscente, il deputato Emanuele Cani e il candidato segretario, Daniele Reginali, è stato assunto preso l’impegno di continuare il dialogo, iniziato già dal direttivo uscente, con tutta la minoranza, le associazioni e i partiti non rappresentati in consiglio ma che sono, comunque, in contrasto con l’Amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu, per proporre alla cittadinanza un’alternativa seria, capace e affidabile per guidare il paese dalla prossima tornata elettorale.

Il Circolo ha espresso un giudizio fortemente negativo sull’operato della Giunta e in primis del sindaco, Federico Palmas, «dimostratosi non all’altezza rispetto al ruolo ricoperto, portando il paese, già in forte crisi socio-economica, allo sbando totale».

Daniele Reginali 2 copia

Daniele Reginali, 35 anni il prossimo 10 novembre, consigliere comunale di Iglesias, è il candidato unico alla segreteria provinciale di Carbonia Iglesias del Partito Democratico. Succederà al deputato Emanuele Cani. «E’ un bel segnale di unità in un momento difficile – spiega Daniele Reginali – la mia candidatura è sostenuta da tutte le “anime” del partito.»
I delegati che parteciperanno all’assemblea provinciale vengono votati nei circoli, in corso di svolgimento. Le operazioni di voto potrebbero concludersi entro sabato 11 ottobre, ma potrebbe rimanere qualche altro congresso da svolgersi la settimana prossima, prima del congresso regionale, in programma il 26 ottobre. I candidati alla segreteria regionale sono tre: il senatore Ignazio Angioni, 47 anni, direttore di Legacoop Sardegna; l’ingegner Thomas Castangia, 39 anni; l’europarlamentare Renato Soru, 57 anni, ex governatore della Sardegna.
Daniele Reginali è impiegato nel settore turistico. Già segretario cittadino e segretario provinciale della Sinistra Giovanile di Iglesias, è stato assessore delle Politiche giovanili, sport e spettacolo della Giunta Carta e presidente dell’assemblea provinciale del Partito Democratico del Sulcis Iglesiente.

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«Dalla dettagliata relazione svolta oggi in #Commissione per le politiche dell’Unione europea dall’assessore Raffaele Paci si ha l’ennesima conferma di quanto poco e male siano stati utilizzati i fondi europei a disposizione della #Regione Sardegna.»

Lo scrive in una nota, Emanuele Cani, deputato del #Partito Democratico.

«Buona la nuova programmazione della Giunta Pigliaru per il 2015 – aggiunge Emanuele Cani – ma non si può non evidenziare quanto sia pesantissima l’eredità lasciata dalla giunta Capellacci e che troppo poco e male sia stato speso negli ultimi cinque anni.  I fondi europei rappresentano una risorsa fondamentale per la nostra Regione; per questo motivo occorre lavorare per alleggerire le procedure, rendere la pubblica amministrazione più efficiente, lavorare con molta attenzione sui progetti impostando una seria programmazione. Vista la grande crisi economica ed occupazionale in cui versa la Sardegna – conclude Emanuele Cani – non può essere perso un solo euro.»

Emanuele Cani.

Il deputato del Partito Democratico Emanuele Cani esprime soddisfazione per il chiarimento avvenuto oggi tra il #ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ed il #presidente della Regione, Francesco Pigliaru.

«Condivisibile quanto twittato dal ministro quando dice “Attenzione e rispetto per la Sardegna…” – sottolinea Emanuele Cani – ma ancora più condivisibile il punto di vista del presidente della Regione quando parla esplicitamente di una immediata diminuzione della presenta delle servitù militari in Sardegna. Il rapporto fra Stato e Regione deve essere franco ma, sia chiaro, deve avere come unico obiettivo quello di restituire più territorio “ bonificato” possibile ai sardi. A questo punto, non c’ è più tempo da perdere, ritengo fondamentale – conclude il deputato di Carbonia – che il Parlamento attraverso le commissioni difesa e ambiente promuova immediatamente un’iniziativa forte, di concerto con la Regione, perché si affronti un tema che in questi decenni pochi hanno affrontato seriamente a giudicare dai risultati.»

Emanuele Cani 79 copia

Il deputato Emanuele Cani, del Partito Democratico, ha presentato un’interrogazione al ministro del Lavoro e delle politiche sociali, sui contenuti del decreto approvato di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanza  n. 83473 del 1 agosto 2014, contenente disposizioni in materia di ammortizzatori sociali in deroga che riducono progressivamente sin dal 1 gennaio 2014, e per il successivo biennio 2015-2016 la possibilità di accedere alla cassa integrazione ed alla mobilità in deroga, sino alla completa scomparsa di tali strumenti dal 1 gennaio 2017. In particolare, le limitazioni introdotte dal nuovo decreto riguardano la durata dei trattamenti per entrambi gli istituti, la limitazione dei datori di lavoro che possono ricorrere alla cig in deroga ai soli imprenditori ex art. 2082 c.c. nonché l’introduzione di più stringenti requisiti soggettivi in capo ai lavoratori per entrambi gli istituti mentre le limitazioni relative ai requisiti soggettivi delle imprese e dei lavoratori, ai sensi dell’articolo 6 del citato decreto, «si applicano agli accordi stipulati successivamente all’entrata in vigore del presente decreto», per quanto riguarda la limitazione della durata dei trattamenti, ai sensi del medesimo articolo 6, si specifica «…ferma restando l’applicazione dei limiti di durata…anche con riferimento ai trattamenti di integrazione salariale e di mobilità concessi precedentemente alla data di entrata in vigore del presente decreto.»

Emanuele Cani chiede di sapere «se il Governo sia a conoscenza dei possibili effetti che si potranno produrre, in territori quali la Sardegna, a seguito dell’entrata in vigore delle nuove regole in materia di concessione di ammortizzatori sociali in deroga e se ne abbia valutato le conseguenze sul piano della tenuta economica e sociale»; e «quali iniziative intenda adottare al fine di monitorare, non solo l’andamento della gestione degli ammortizzatori sociali in deroga sulla base delle nuove disposizioni, così come previsto dall’articolo 5 del citato decreto, ma anche le conseguenze occupazionali e sociali che ne potranno scaturire».

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L’esito dell’incontro svoltosi ieri al ministero dello Sviluppo economico che sembra aver aperto una prospettiva per la cessione dello stabilimento #Alcoa, alla multinazionale svizzera #Glencore, è giudicato positivamente dal deputato del Partito Democratico Emanuele Cani.

«Esprimo un giudizio positivo sull’incontro di oggi, cui ho partecipato assieme ai sindaci e ai rappresentanti sindacali e ai lavoratori alla presenza della Regione Sardegna e del Governo – ha commentato il deputato di Carbonia -. A mio parere si è trattato di una riunione importante perché, come riferito dal viceministro De Vincenti, “il Governo e la Regione hanno confermato di aver preso contatto e avviato un confronto con un nuovo importante operatore internazionale interessato all’acquisizione dello smelter di Portovesme”. Non solo il ministro ha aggiunto che “Al riguardo è in corso un’approfondita istruttoria preliminare della disponibilità nel lungo termine di condizioni di approvvigionamento dell’energia elettrica in linea con lo specifico mercato nei principali paesi europei”. Non meno importante il punto in cui si spiega che “Governo e Regione hanno comunicato al gruppo industriale interessato che intendono sostenere la ripresa della produzione e dell’occupazione mettendo a disposizione anche lo strumento del Contratto di Sviluppo completando le infrastrutture in tempi certi”. Appare, invece, un po’ deludente la posizione di Alcoa che si è limitata a confermare di “restare disponibile a considerare una seria espressione di interesse all’acquisto dell’impianto di Portovesme da parte di un acquirente che offra ragionevoli garanzie di assicurarne la continuità operativa”. E che ha comunque dichiarato di interrompere al al 31 luglio 2014 i lavori di manutenzione dello stabilimento in quanto tutti i lavori previsti sarebbero stati eseguiti.»

«Ocorre vigilare costantemente sullo stato della vertenza – conclude Emanuele Cani – con l’unico obiettivo di riaprire lo stabilimento consentendo ai lavoratori di riprendere il loro impiego.»

«No ai facili entusiasmi e alle iniezioni di fiducia di cui gli operai della ex Alcoa non hanno il minimo bisogno – sottolinea da parte sua Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia –. I toni trionfalistici con cui il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru ha commentato l’incontro che si è tenuto ieri mattina al Mise per discutere della vertenza Alcoa, appaiono incauti e prematuri. C’è ben poco da festeggiare, insomma, di fronte al grave problema dell’approvvigionamento energetico e agli ammortizzatori sociali che non arrivano. Le tute blu sulcitane non hanno certo bisogno delle vacue parole con cui Pigliaru pretenderebbe di creare quello che definisce un “clima di fiducia”.»

«Prima di assegnarsi, da solo, il trenta e lode per avere instaurato una nuova trattativa con un operatore interessato all’acquisizione dell’impianto, la Glencore – aggiunge Ignazio Locci –, il presidente farebbe bene a creare le condizioni affinché lo stabilimento diventi nuovamente appetibile. E senza energia a prezzi vantaggiosi e infrastrutture adeguate non si va da nessuna parte. Del resto, di presunte trattative se ne sono viste svariate, ma di garanzie sull’energia nemmeno l’ombra. Inoltre, la Glencore vede all’orizzonte la scadenza della super interrompibilità che fino a oggi gli ha garantito costi energetici a prezzi accettabili. Forse gli operai dovrebbero farsi impressionare dal “Memorandum of Understanding” tra investitore e istituzioni necessario per passare alla manifestazione di interesse di cui parla Pigliaru, ma anche se l’altisonanza dell’inglese che si fonde con i latinismi può apparire affascinante, di fatto non si traduce in niente di concreto. Nulla, in sostanza, si può toccare con mano.»

«Il Governatore – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco – si metta al lavoro e si presenti al prossimo appello. Ma stavolta lo faccia con qualcosa in mano.»

Emanuele Cani 79 copia

«Un passo avanti molto importante». Il deputato Emanuele Cani (PD) commenta così il risultato ottenuto con la firma dell’accordo che prevede l’investimento di 100 milioni di euro per la realizzazione della centrale per la produzione di energia elettrica e vapore capace di alimentare lo stabilimento #Eurallumina di Portovesme.

«La firma su quell’accordo, che ha visto l’amministratore delegato dell’Euralenergy e il presidente del Consiglio – sottolinea Emanuele Cani – è un fatto significativo e importante per il nostro territorio. Dimostra quanto sia alto il grado di attenzione verso una zona dell’Italia che deve fare i conti quotidianamente con la crisi e con ciò che consegue. La politica portata avanti dal centrosinistra, d’altronde, vuole valorizzare le produzioni industriali che sono considerate le eccellenze.»

«Lo dimostra la firma sui 24 accordi a #Palazzo Chigi – aggiunge Emanuele Cani – ma lo dimostra anche l’azione che in Europa portano i rappresentanti del Governo che cerca di valorizzare e rilanciare proprio la produzione industriale cercando di ottenere misure per le produzioni industriali energivore. Sia chiaro la firma di ieri non risolve completamente la vertenza ma possiamo considerarla un tassello importante per la vertenza che riguarda oltre trecento lavoratori. L’impegno del Pd continuerà anche in futuro proprio per trovare strumenti e soluzioni che possano portare a una valorizzazione delle produzioni e far riprendere la cosiddetta filiera dell’alluminio – conclude il deputato PD – considerata una delle eccellenze industriali d’Italia.»

Emanuele Cani 79 copiaMinatori Igea

«La delibera approvata ieri dalla Giunta regionale per il rilancio dell’#Igea Spa, società in house della regione è un atto importante, con il quale auspico che si plachino le infondate critiche a chi sta cercando di risanare quanto danneggiato in questi anni.»

Lo ha detto Emanuele Cani, deputato e segretario del Partito Democratico di Carbonia Iglesias.

«E’ bene fare alcune precisazioni e dare qualche chiarimento per una questione di correttezza ed onestà intellettuale – ha aggiunto il deputato di Carbonia -. Prima di tutto è necessario sottolineare che, negli ultimi tre mesi, le critiche più accese puntano il dito contro l’operato della nuova giunta regionale e provengono da chi negli anni passati non ha levato alcuna protesta di fronte ad un disastro annunciato. Disastro che è stato conseguenza di scelte e strategie sbagliate, fatte della precedente Giunta Cappellacci che ha avallato una gestione quinquennale della società completamente fallimentare, con conseguente esposizione di Igea per un debito di circa 20 milioni di euro al 2014, portando alla messa in liquidazione della società.»

«Ovviamente una riflessione troppo approfondita rischia di diventare sconveniente per chi oggi, e non nel passato, cerca nuovi colpevoli – ha sottolineato ancora Emanuele Cani -. Il PD ha garantito sin dal primo momento il sostegno ai lavoratori che giustamente rivendicano il pagamento degli stipendi dovuti, senza dimenticare le imprese che devono essere pagate per i lavori eseguiti e  di conseguenza tutti i lavoratori dell’indotto coinvolti. Secondo la posizione del PD, le bonifiche ambientali costituiscono la  precondizione essenziale per qualsiasi modello di sviluppo. Igea, con il suo  patrimonio professionale, culturale e tecnologico, deve davvero diventare il cuore e il motore di tale attività. Obiettivo raggiungibile attraverso una profonda riorganizzazione e ottimizzazione delle risorse umane ed economiche della società. La nomina di un manager di altissimo livello, come scelto dalla Giunta, e l’approvazione dell’importante delibera di indirizzo – ha concluso il deputato del PD – dimostrano la chiara volontà della giunta regionale di credere in una Società che per la disastrosa gestione passata era ormai destinata al fallimento.»

Le zone franche copertina

Verrà presentato venerdì 11 luglio, a partire dalle ore 17.30, nella sala conferenze della #Grande Miniera di Serbariu, il libro “Le Zone Franche“, di Aldo Berlinguer e Tore Cherchi, G. Giappichelli editore.

Nel pieno della crisi, lobiettivo della #Zona franca è ritornato di grande attualità. Prevale una visione conflittuale e rivendicativa: da un lato la Zona franca è presentata come la soluzione dei problemi dello sviluppo, dallaltro è liquidata come un vecchio e superato arnese. Si è tentato di chiarire se ci sia evidenza dellattualità e utilità di una Zona franca estesa allintera isola o limitata a porzioni del suo territorio. Le risposte  non possono prescindere dallavvertenza preliminare che le Zone franche sono uno strumento molto sofisticato, fatto non soltanto di fisco favorevole, ma anche e sempre più di servizi, burocrazia ed infrastrutture ottimali, contesti lavorativi favorevoli, progetti definiti, forte motivazione politica e managers allaltezza del compito.

Il dibattito, coordinato dal giornalista Sandro Mantega, verrà aperto da Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia.

Sono previsti gli interventi degli autori e dei deputati Emanuele Cani e Francesco Sanna; dei consiglieri regionali Luca Pizzuto, Ignazio Locci e Pietro Cocco; del sindaco di Portoscuso Giorgio Alimonda; di Mariano Lo Piccolo del Comitato Zona franca.