24 April, 2024
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Il presidente della Giunta Francesco Pigliaru, alla presenza del capo Dipartimento delle Libertà Civili e dell’Immigrazione Gerarda Pantalone, con i prefetti di Cagliari Tiziana Costantino, di Sassari Giuseppe Marani, di Nuoro Carola Bellantoni e di Oristano Giuseppe Guetta e il presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana hannoIl primo documento è finalizzato a perfezionare il modello di accoglienza graduale, proporzionata, equilibrata, sostenibile e diffusa dei migranti richiedenti la protezione internazionale. L’altro Protocollo, sottoscritto da Regione, Prefetture, Anci e sindaci di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano, riguarda le attività di volontariato sociale rivolte ai richiedenti protezione internazionale.
«I protocolli firmati oggi confermano che la Sardegna è terra d’accoglienza – ha detto il presidente Pigliaru – ma un’accoglienza che vogliamo stia sempre all’interno di regole precise. Se i percorsi individuati nel primo hanno l’obiettivo della sostenibilità coinvolgendo anche i nostri cittadini, il secondo documento mette al centro il volontariato attivo da parte dei richiedenti asilo, che è un modo straordinario per attivare un vero e proprio scambio. Il dialogo con il Governo è costante e l’accordo con i territori è fondamentale per arrivare a realizzare quel un modello diffuso che è l’unico vero modo per garantire l’integrazione. Per quanto riguarda il Cpr – ha aggiunto il presidente Pigliaru – si tratta di uno strumento mirato soprattutto disincentivare i flussi diretti dall’Algeria. Chi arriva sulle nostre coste illegalmente deve sapere che non potrà prendere il foglio di via e andare in giro come vuole, ma che sarà trattenuto in un luogo a ciò deputato e da lì rimpatriato »
La Regione, in continuità con l’azione già intrapresa, si impegna dunque a fornire ogni possibile supporto, anche di tipo economico a sostegno degli Enti locali per garantire il rispetto degli standard di qualità previsti dalle vigenti leggi in materia di accoglienza ed un impatto sociale sostenibile per il territorio. Ulteriore impegno è quello di promuovere percorsi informativi e di accompagnamento rivolti alla cittadinanza sul tema dell’accoglienza dei cittadini stranieri, nonché iniziative culturali, attività formative e informative sui temi dell’accoglienza e multiculturalità. Il secondo Protocollo, sul Volontariato sociale, è un’iniziativa già avviata dalla Giunta con risorse regionali, alla quale aderiscono, in questa prima fase, quattro comuni: Cagliari (con due progetti), Cargeghe, Iglesias e Valledoria.
Le parti si impegnano a collaborare per favorire momenti di partecipazione attiva dei richiedenti protezione internazionale ospitati presso i Centri di Accoglienza Straordinaria dell’Isola e a promuove progetti finalizzati all’integrazione e alla socializzazione, in conformità con quanto previsto nel Piano regionale per l’accoglienza dei flussi migratori non programmati. I migranti potranno dunque sottoscrivere patti di volontariato e svolgere attività che consentano di acquisire e svolgere un ruolo attivo e partecipe a favore delle collettività locali inserendosi in contesti di carattere civile, sociale, educativo, ambientale, sportivo e culturale.
Dopo la sottoscrizione dei Protocolli d’Intesa, il presidente Pigliaru, insieme all’assessore degli Affari generali Filippo Spanu, alla presenza del sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu, ha affrontato con il capo Dipartimento delle Libertà Civili e dell’Immigrazione Gerarda Pantalone il tema dell’apertura in Sardegna del Centro di Permanenza per i Rimpatri nel Comune di Macomer.
L’assessore Filippo Spanu ha sottolineato come «la scelta del Cpr, che sarà ospitato nell’ex struttura adibita a carcere, sia il frutto di un percorso condiviso tra ministero dell’Interno, Regione e Comune di Macomer. Oggi abbiamo discusso sulle condizioni e sulle garanzie richieste da Regione e Comune ed il prefetto Gerarda Pantalone ci ha dato risposte soddisfacenti».

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«E nostra intenzione valutare con la massima attenzione le proposte dei Sindaci e proseguire un confronto di merito, sia nella fase di presentazione degli emendamenti che in quella del loro esame da parte della commissione, prima dell’ingresso della legge in Consiglio.»

Lo ha dichiarato il capogruppo del Pd Pietro Cocco, raccogliendo una proposta del presidente dell’Anci Emiliano Deiana, al termine della riunione congiunta fra la commissione sanità, i capigruppo consiliari, l’Anci ed una delegazione di Sindaci, cui hanno preso parte anche i presidenti della Giunta Francesco Pigliaru e del Consiglio Gianfranco Ganau e l’assessore della Sanità Luigi Arru.

A nome dei Comuni, il presidente dell’Anci Deiana aveva sollecitato in particolare una riflessione più approfondita su alcuni punti della riforma ritenuti ancora non sufficientemente definiti: ruolo delle strutture ospedaliere nelle zone svantaggiate, mantenimento dei presidi chirurgici e delle unità di pronto soccorso. Le ragioni di questa richiesta, ha chiarito, “derivano non da interessi particolari ma dalla necessità di arginare il profondo malessere delle nostre comunità legato all’ulteriore taglio dei servizi essenziali”.

Dopo l’intervento dei rappresentanti di tutti i Comuni, l’assessore Luigi Arru ha ribadito la disponibilità a migliorare il testo, che ritiene comunque aderente alle esigenze dei territori, anche per le numerose deroghe introdotte rispetto alla normativa nazionale. «Puntiamo ad una sanità – ha proseguito – dove tutti i professionisti e gli operatori lavorino al meglio in una rete efficiente in grado di potenziare le cure primarie extra ospedaliere e di contenere al massimo la mobilità sanitaria (circa 5.000 sardi vanno fuori dall’Isola soprattutto per le patologie tumorali)». Sui punti nascita, argomento sollevato con forza dal sindaco di La Maddalena Luca Montella, l’assessore ha affermato che non si dà nulla per scontato auspicando la prosecuzione di un confronto sui dati reali: uno di questi è che «per strutture al di sotto dei 100 parti l’anno non è stata concessa alcuna deroga in Italia».

Nel dibattito sono intervenuti anche i consiglieri Emilio Usula (Misto-Rossomori) e Michele Cossa (Riformatori). Emilio Usula ha richiamato l’attenzione dei presenti sulla riforma della rete ospedaliera della Regione Puglia che, pur essendo una realtà non sovrapponibile alla Sardegna, soprattutto, per il dato popolazione, prevede una “copertura” molto ampia delle strutture sanitarie sul territorio.

Il consigliere Michele Cossa, invece, ha raccomandato la ricucitura dello “strappo” fra Regione e Sindaci, perché «il semplice ascolto non basta e non si può fare una riforma contro le autonomie locali».

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Va in archivio l’edizione 2017 della “Festa manna di Gaddura” che si è svolta a Luogosanto dal 7 al 9 settembre. Tre giorni in cui la “Città Mariana” è stata al centro della vita sociale e religiosa in Gallura. «Sono stati dei giorni impegnativi ma davvero soddisfacenti – commenta il sindaco di Luogosanto, Agostino Pirredda – il bilancio finale della “Festa manna” non può che essere molto positivo. Tutto si è svolto alla perfezione: dall’organizzazione dei riti religiosi ai concerti di Alex Britti, degli Istentales e dei Tressardi. Va detto che il Comitato Fidali ’73, che ha avuto l’onere e l’onore di organizzare la festa, ha azzeccato i protagonisti dei due concerti. Ormai è stato raggiunto un livello davvero alto e l’auspicio, per il 2018, è proprio quello di mantenere questa qualità e, semmai, di migliorarla». Se l’esibizione del cantautore romano Alex Britti è stato, come da facile previsione, l’evento più seguito (con migliaia di persone davanti al palco), il momento più significativo ed emozionante della “Festa manna” è stata, come sempre, la conclusione della processione religiosa: «L’attimo più suggestivo anche quest’anno è stato l’ingresso del simulacro della Madonna nella Basilica – spiega Pirredda – circondata e protetta  dai cavalieri, dai gruppi folk, dalle autorità civili e religiose e da tutta la popolazione di Luogosanto e non solo. Quando la processione termina senza intoppi e tutto si svolge in perfetto ordine, allora significa che il primo, grande passo verso una festa riuscita è stato compiuto. Voglio ringraziare la Pro Loco di Luogosanto, che ha curato la direzione artistica della processione». Un commento su Alex Britti: «Una persona straordinaria, un grande professionista che ha fatto due ore di concerto suonando musica di alto livello».

La “Festa manna di Gaddura” è stata estremamente partecipata con un lungo elenco di gruppi folk e di confraternite presenti: a partire dal “Civitas Mariana di Luogosanto, per proseguire con il gruppo folk “Santa Maria” Arzachena; “Città di Arzachena”; i due gruppi di Sant’Antonio di Gallura, quello omonimo e il gruppo “Lu Naracu”; “Lu rizzatu Caragnanesu” di Calangianus; “Nuovo gruppo folk Lungoni” di Santa Teresa Gallura; “Gruppo folk Bortigiadas”; “Li Frueddhi” di Telti; i due gruppi folk di Trinità d’Agultu e Vignola, quello omonimo e il gruppo “La Trinitai”; i due gruppi folk di San Pantaleo, quello omonimo e il gruppo “Balbacana”; il gruppo folk olbiese e, infine, il gruppo “Ampuriesu” di Valledoria. Le confraternite presenti provenivano da Olbia, Calangianus, Monti, Bortigiadas ed Aggius. Anche la parte politica e amministrative della Sardegna ha voluto omaggiare la 789esima edizione della festa: erano presenti, infatti, i due assessori regionali Pierluigi Caria e Cristiano Erriu, i consiglieri regionali Giuseppe Fasolino e Giuseppe Meloni, il presidente dell’Anci Emiliano Deiana, il senatore Silvio Lai, oltre ai sindaci di Santa Teresa, Aglientu, Badesi, Calangianus, Sant’Antonio di Gallura, Telti, Loiri – Porto San Paolo, Monti, La Maddalena e i rappresentanti di Padru, Olbia, Tempio e Luras. «I rappresentanti delle istituzioni ci hanno omaggiato della loro vicinanza e questo ci riempie di orgoglio, cosi come la presenza di tutti i gruppi folk e delle confraternite: li sentiamo vicini, devo ringraziarli tutti – dice Agostino Pirredda – questo è, in effetti, il riconoscimento migliore e ufficiale per la “Festa manna di Gaddura”».

Venerdì prossimo si svolgerà l’ultimo appuntamento della tradizione: la “Festa di l’ottu” che si svolge, appunto, otto giorni dopo l’inizio dei festeggiamenti. In quell’occasione il Comitato uscente consegnerà la bandiera a quello entrante. «Noi del ’73 faremo il passaggio di consegne a quelli del ’74 – racconta il sindaco – i quali entro il 30 settembre si costituiranno ufficialmente in Comitato Fidali 74 e inizieranno a organizzare l’edizione del 2018. Il sistema dei comitati, istituito decenni fa, è importantissimo e funziona alla perfezione, non c’è nulla da cambiare ed è proprio grazie a questa dinamica che, ogni anno, la festa è sempre molto bella e partecipata. I comitati devono continuare a lavorare come hanno sempre fatto».

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Ieri la commissione Salute del Consiglio regionale ha approvato la riforma della rete ospedaliera, oggi centinaia di persone hanno manifestato a Cagliari per chiedere profonde modifiche della stessa. I manifestanti si sono ritrovati in piazza del Carmine per partecipare al corteo organizzato dalla Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica ed hanno percorso tutta via Roma fino al palazzo del Consiglio regionale.

A dire NO alla riforma studiata dalla Giunta Pigliaru e licenziata ieri dalla commissione competente, ci sono tantissimi sindaci di tutte le province, i partiti dell’opposizione in Consiglio regionale, comitati spontanei, indipendentisti, il Movimento 5 stelle, il Movimento dei Pastori sardi e le associazioni dei consumatori. Tra i manifestanti anche consiglieri regionali Edoardo Tocco (Forza Italia), Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia), Gian Luigi Rubiu (Udc), Bustianu Cumpostu (Sardigna Nazione), Vincenzo Pillai (No Nucle), Claudia Zuncheddu (Rete Sarda Difesa Sanità pubblica)e tutti i comitati per la difesa della sanità nelle zone interne.

La riforma prevede l’individuazione di ospedali ad alta specializzazione ed altri in grado di garantire il primo intervento e, nel contempo, di curare le patologie più lievi. Due i poli sanitari principali, uno al Santissima Annunziata di Sassari, l’altro all’Azienda Brotzu di Cagliari, Dea (dipartimento emergenza e accoglienza) di secondo livello, in grado di offrire servizi importanti di emergenza e accettazione e di cardiochirurgia.

Poi ci sono i Dea di primo livello, nodi di base e piccoli ospedali (situati nelle zone disagiate), tra i quali c’è quello che nel Sulcis Iglesiente, creato tra il Sirai di Carbonia e i due ospedali di Iglesias (inizialmente era stato considerato Dea di primo livello il solo Sirai di Carbonia)

Per i piccoli ospedali sono previsti i laboratori, la radiologia, il servizio farmaceutico, un’emoteca e l’anestesia. I distretti sanitari saranno 22. Per il numero complessivo di posti letto è prevista una contrazione di 111 posti, da 5.901 a 5.790.

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Trovare trenta milioni di euro da destinare ai pastori per fronteggiare le troppe emergenze che stanno mettendo in ginocchio il mondo delle campagne: è questo l’impegno che il presidente dell’esecutivo, Francesco Pigliaru, l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, insieme al presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, e ai capigruppo di maggioranza e opposizione, hanno assunto con il leader della protesta, Felice Floris, sul pianale del camion del Movimento pastori sardi, trasformato in palco per l’occasione, al termine della manifestazione inscenata per le vie del centro di Cagliari e conclusasi nel primo pomeriggio in via Roma, dirimpetto al palazzo del Consiglio regionale.

L’intesa che segna la tregua con le “magliette blu” è stata siglata nella sala riunioni della commissione Bilancio a conclusione di un confronto, a tratti schietto e aspro, che ha avuto come protagonisti la nutrita delegazione del movimento pastori, allargata anche ai sindaci e ai presidenti di Anci (Emiliano Deiana) e Cal (Andrea Soddu) e la conferenza dei capigruppo, guidata dal presidente Ganau.

Uno stanziamento in via d’urgenza per consentire l’acquisto di un quintale di mangime per capo ovino ed il ristoro dei danni causati dalle calamità naturali, sono state le richieste ferme dell’Mps, dinanzi alle quali il capigruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha proposto la convocazione immediata e straordinaria del Consiglio regionale, mentre il suo omologo del Pd, Pietro Cocco, ha rilanciato con l’impegno a lavorare fin da subito per trovare tra le pieghe del bilancio almeno trenta milioni di euro per tamponare l’emergenza. Dopo l’intervento del presidente della Regione, Francesco Pigliaru («non sono promesse ma una garanzia di impegno per recuperare quante più risorse possibili in una situazione finanziaria oggettivamente difficile») è stato il presidente dell’Assemblea sarda, Gianfranco Ganau a fare sintesi delle proposte («lavoriamo immediatamente perché commissione e Giunta adottino la migliore soluzione, così da proporre in tempi rapidi al Consiglio la conseguente variazione di bilancio») e a raccogliere così l’approvazione del capo delegazione dei pastori sardi, Felice Floris («Io mi fido di voi ma i pastori si fidino di me, perché se gli impegni non saranno mantenuti torneremo a Cagliari più arrabbiati che mai»).

 

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Il presidente dell’Anci Sardegna, Emiliano Deiana, la scorsa settimana ha inviato una lettera al presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, sulla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale relativa ai progetti di Impianti Solari termodinamici denominati “Gonnosfanadiga” e “Flumini Mannu” da realizzarsi nel sud della Sardegna ex art. 5 comma 2, lettera c bis legge 400/88.

Gent.mo Presidente,

In data 10 Ottobre 2016 e 9 giugno 2017, presso la Presidenza del Consiglio in Roma, si sono svolte due Riunioni Istruttorie, indette dal Dipartimento per il Coordinamento Amministrativo (Ufficio per la concertazione amministrativa e il monitoraggio), nell’ambito dei procedimenti di VIA inerenti rispettivamente la realizzazione di due Centrali Termodinamiche solari (CSP ) di 55 Mwe, denominate la prima “Flumini Mannu” (Comuni di Villasor e Decimoputzu) e la seconda “Gonnosfanadiga” (Comuni di Gonnosfanadiga, Guspini e Villacidro).

L’attivazione della procedura presso il Consiglio dei Ministri è stata richiesta dal MATTM, come previsto dall’ex art. 5, comma 2, lettera c bis, della legge 23 agosto 1988 n.400, che prevede il deferimento alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per una complessiva valutazione, nei casi di espressioni contrastanti emerse da Amministrazioni a diverso titolo competenti per la definizione di atti e provvedimenti. Nei due casi in questione i pareri negativi di Compatibilità Ambientale alla realizzazione dei due impianti espressi dal MIBACT, dalla Regione Sardegna, dalle Amministrazioni comunali nei cui territori ricadono le CSP risultavano in esplicito contrasto con il giudizio positivo formulato dalla CTVIA, espressasi per conto del MATTM.

Nel corso delle riunioni il Ministero dei Beni Culturali, la Regione Sardegna e i Sindaci dei Comuni interessati hanno avuto modo di esporre, presentando agli atti anche relazioni e filmati, documentate critiche ai due progetti e le motivazioni che giustificano la loro ferma opposizione alla realizzazione delle due CSP.

In particolare è stato evidenziato l’abnorme consumo di terreno agricolo (oltre 500 ha) e l’effetto devastante sulla componente suolo, il consumo indiscriminato ed abnorme di risorse idriche (oltre 300.000 mc/anno dichiarati per la sola pulizia degli specchi), impatti entrambi esiziali per l’economia di una Regione come la Sardegna afflitta da penuria di suoli fertili e minacciata da ricorrente siccità. Sono stati richiamati dai partecipanti i contenuti delle numerose Osservazioni che denunciavano le irreversibili e negative alterazioni di tutte le matrici ambientali, gli impatti negativi sugli habitat e sugli ecosistemi, gli inevitabili danni ai sistemi idrici presenti nel sottosuolo e in superficie (opere in c.a. di sola fondazione: circa 20.966 pali profondi dai 5 ai 30 mt. e 10.000 mq di platea alta 1,5 mt. Impatti di analogo segno negativo deriverebbero al Paesaggio, alla Cultura e alla Economia delle aree interessate dalla realizzazione degli impianti.

In sintesi può dirsi che l’opposizione alla realizzazione dei Progetti trae le sue logiche fondamenta dalla dimostrata non sostenibilità ambientale dei due progetti.

Concorrono inoltre a giustificare tale esplicito contrasto gli alti costi sociali che conseguirebbero agli interventi. I terreni interessati dagli impianti, sui quali la società proponente non dimostra di avere alcun titolo, sono infatti attualmente utilizzati da agricoltori ed allevatori, che si vedrebbero d’improvviso e coattivamente privati, mediante il ricorso all’istituto dell’esproprio a beneficio di privati, delle fonti da cui traggono sostentamento da generazioni. Anche per tale motivo gli impianti hanno visto crescere e consolidarsi una radicale e corale opposizione da parte delle popolazioni locali, sfociata in molteplici manifestazioni e pubbliche assemblee di protesta. Tale dissenso è stato peraltro reso esplicito e condiviso a livello politico locale e regionale attraverso molteplici Delibere dei Comuni e del Consiglio Regionale.

E’ appena il caso di ricordare che la Sardegna ha fornito un contributo tra i più elevati fra le Regioni italiane alla diffusione delle FER, sacrificando ampie porzioni del proprio territorio in termini di incidenza superficiale per le estese aree impegnate da impianti solari ed eolici, tanto da riuscire ad assicurare nel 2015, secondo il Rapporto Terna, oltre il 31% del fabbisogno di energia elettrica con fonte rinnovabile e quindi con un saldo ampiamente positivo rispetto agli obiettivi fissati dal burden sharing per il 2020. Né è stato sottaciuto il costo in termini di inquinamento e disoccupazione attuale, diretta conseguenza di fallimentari politiche nazionali in materia di energia ed indirizzi industriali, che hanno lasciato in eredità la presenza di ben 5 SIN e un modello produttivo in totale disfacimento.

Nonostante ciò resta comunque confermata la determinazione a voler ulteriormente contribuire all’utilizzo delle FER, ma secondo modalità che non siano dettate da interessi speculativi. Generazione diffusa, Risparmio energetico, Autoproduzione ed Autoconsumo, lncentivi all’autosufficienza energetica dei piccoli centri, sono questi gli obiettivi posti dalla Regione a fondamento del PEARS 2015-2030, che rigetta in modo esplicito la politica dei megaimpianti, quella della speculazione energetica e il sacrificio di territori che ne è diretta e logica conseguenza.

E’ stato in conclusione da più parti evidenziato che il Parere Positivo di compatibilità ambientale emesso dalla CTVIA non appare supportato da adeguate motivazione tecniche, le analisi in esso presenti risultano superficiali, sottovalutano o ignorano i contenuti delle molteplici e documentate Osservazioni pervenute nel corso dei procedimenti, sposa in acritico appiattimento le tesi della Società proponente, formula infine Prescrizioni inattuabili e prive di ogni validità tecnica.

In ragione dunque dei contenuti emersi nel corso delle due Riunioni istruttorie, che hanno visto confermate, giustificate e rafforzate le concordi valutazioni da parte dei rappresentanti del MIBACT, della Regione e delle Amministrazioni Comunali, e in manifesta antitesi alla isolata e incomprensibile posizione del MATTM, si chiede alla Presidenza del Consiglio di procedere nel più breve tempo possibile ad emettere l’atteso giudizio di valutazione complessiva dei due impianti.

Si esprime nel contempo il fermo e pieno convincimento che tale giudizio non possa che assumere una formulazione negativa, in considerazione della dimostrata non sostenibilità ambientale, sociale ed economica degli impianti proposti, dei devastanti impatti ambientali negativi per un territorio a vocazione agricola e delle macroscopiche criticità emerse dall’analisi dei progetti nel corso dei due procedimenti, affinché i legittimi proprietari delle aree interessate possano riprendere serenamente a pensare al futuro delle loro attività agricola e possano, eventualmente, migliorare e investire sulle proprie aziende. La richiesta di urgenza e l’istanza di una manifestazione negativa di giudizio di VIA trovano piena legittimità nei numerosi Pareri Negativi già espressi dal Mibact e dalla Regione Sardegna e sono sostenuti dalle unanimi volontà delle Comunità isolane, che chiedono il riconoscimento del diritto all’autodeterminazione delle popolazioni locali, che da oltre 4 anni vivono il trauma di una possibile violenza ambientale al loro territorio, di una perdita delle proprie risorse alimentari a vantaggio della speculazione privata, del compimento di un destino in aperto contrasto con quei valori identitari e culturali in cui credono e ai quali non intendono rinunciare nell’interesse delle generazioni che seguiranno.

Confidando nell’adozione di un sollecito provvedimento si porgono distinti saluti.

Il Presidente

Emiliano Deiana

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Il presidente dell’Anci Sardegna, Emiliano Deiana, ha partecipato in audizione, stamane, ai lavori della commissione Autonomia

«La partita finanziaria è decisiva per la sorte del sistema delle autonomie locali e in particolare delle province sarde – ha detto Emiliano Deiana, sindaco di Bortigiadas -. E’ questa la posizione dell’Anci Sardegna, che concorda con l’assessore Cristiano Erriu e con la Giunta regionale sulla scelta di destinare il fondo dei Comuni al pareggio del bilancio delle province sarde.»

«Certo è anche le Unioni dei Comuni hanno bisogno di un intervento finanziario ma le province sono in maggiore difficoltà – ha aggiunto Emiliano Deiana -. Quel che però non possiamo dimenticare né ignorare è il dettato della Costituzione, che prevede le province. Le province, dunque, devono essere messe in condizione di funzionare. La Giunta ed il Consiglio regionale devono muovere i primi passi per arrivare all’obiettivo della regionalizzazione della finanza locale.»

Il presidente Francesco Agus, a nome della commissione Autonomia, ha ringraziato Emiliano Deiana, garantendo l’impegno della commissione a valutare le sollecitazioni in arrivo dall’organismo di rappresentanza dei Comuni.

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Proseguono le anteprime estive di “Licanìas”, il festival culturale ed enogastronomico di casa a Neoneli, in provincia di Oristano, quest’anno alla sua ottava edizione, in programma nel consueto periodo di inizio autunno, dal 28 settembre al primo ottobre.

Dopo gli incontri di metà giugno con gli scrittori Gianni Tetti a Mamoiada e Vanessa Roggeri a Fordongianus, la serie di appuntamenti in vari centri dell’isola va avanti questo fine settimana con altre due tappe. Venerdì 7 a Cagliari, il locale Cucina.Eat, in piazza Galilei, ospita una serata di parole, musica, buon cibo e vino: in programma “Parole di not(t)e”, uno spettacolo “EnoMusicoGastronomico” con letture dell’attore e regista teatrale Angelo Trofa e le musiche di Gianluca Dessì e Marco Valentino. Si comincia alle 19.00, con prenotazione obbligatoria al numero 070 09 91 098.

Sabato 8 è invece la volta di Arzachena per un incontro con la giornalista e scrittrice Elvira Serra, a mezzogiorno alle Cantine Surrau. Classe 1972, nuorese trapiantata dal 1999 a Milano, dove scrive di cronaca e costume sul Corriere della Sera e tiene la rubrica “La forza delle donne” sul settimanale “F”, lo scorso settembre ha firmato il suo secondo romanzo, “Il vento non lo puoi fermare” (Rizzoli), a distanza di due anni dal precedente “L’altra” (Mondadori). A dialogare con Elvira Serra sarà Emiliano Deiana, sindaco di Bortigiadas, presidente dell’ANCI Sardegna e appassionato di lettura.

 

 

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Una nuova richiesta di conclusione dell’iter di trasferimento delle risorse spettanti ai Comuni gravati da servitù militari in Sardegna previsti dalla legge 104 del 1990 e dalle successive modifiche ed integrazioni, è stata avanzata dai sindaci Antonello Ecca di Arbus, Anna Paola Marongiu di Decimomannu, Luca Montella di La Maddalena, Mariano Carta di Perdasdefogu, Teresa Pintus di Sant’Anna Arresi, Daniele Serra di Teulada, Gian Luigi Serra di Ulassai, Giuseppe Loi di Villanova Strisaili e Sandro Porcu di Villaputzu, al ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, al ministro della Difesa Roberta Pinotti, al presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru e, per conoscenza, al presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana.

«Nel mese di marzo i sindaci dei comuni sardi interessati da servitù militari hanno scritto una lettera al ministro della Difesa, al presidente della giunta regionale e al presidente dell’ANCI Sardegna per significare gli interminabili ritardi nell’erogazione dei fondi a ristoro dei disagi e dei vincoli per la presenza dei poligoni e delle esercitazioni. Risorse destinate ai Comuni e da questi utilizzate per la realizzazione di opere pubbliche e politiche sociali a beneficio dell’intera comunità – scrivono i sindaci -. In data 9 maggio un comunicato a firma della Presidenza della Giunta regionale riportava la notizia dell’avvenuta sottoscrizione da parte del ministro Padoan del decreto che quantifica i parametri per l’erogazione del contributo ai Comuni e si stimava un tempo di conclusione dell’iter pari a circa un mese. Ad oggi però non si hanno notizie dell’effettiva conclusione dell’iter e questo è oggetto di forte preoccupazione dei sindaci scriventi visto il termine ultimo del 15 luglio quale obbligo per tutti i comuni di trasmissione della richiesta di acquisizione o di cessione degli spazi finanziari annuali (di cui all’art. 4 del D.P.C.M. 21/02/2017, n. 21). Un ulteriore ritardo nell’erogazione dei fondi in oggetto non solo rischia di compromettere la corretta programmazione delle risorse entro tale data, ma in caso di trasferimento tardivo essi rischiano di finire in avanzo di amministrazione rendendoli di fatto inutilizzabili.»

«Per questi motivi, considerati anche i tempi tecnici necessari per il trasferimento dei fondi dallo Stato alla Regione e da questa ai Comuni è assolutamente necessario concludere l’iter nei prossimi giorni, in caso contrario tali risorse saranno di fatto del tutto vane. Oltre al danno, la beffa. Chiediamo quindi notizie sull’avanzamento dell’iter procedurale necessario e, nel caso in cui questo non sia di immediata conclusione, chiediamo una pronta e decisa presa di posizione – concludono i sindaci – per scongiurare il sopraccitati rischi e dare finalmente seguito agli impegni presi, nell’esclusivo interesse delle nostre comunità.»

 

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Sfida in musica e canzoni, domani sera, domenica 4 giugno, a Villamassargia: protagonisti Chiara Effe, Igor Lampis, Pasquale Demis Posadinu, Carlo Addaris e Flavio Secchi, i cinque artisti sardi in lizza per la tappa isolana di “E ti piace lasciarti ascoltare”, il tour di selezioni regionali del Premio “Fabrizio De Andrè”. A partire dalle 20.00, si avvicenderanno in quest’ordine sul palco dello Spazio Eventi, in via dello Sport, in quello che si presenta come il clou della seconda edizione di “Tempi d’arte”, la “festa della comunità” promossa dal comune di Villamassargia, con la segreteria artistica della cooperativa Vox Day.

Ciascun artista avrà dieci minuti di tempo per offrire un saggio del proprio talento interpretando dal vivo due brani del suo repertorio. Il compito di valutare le diverse proposte, con particolare attenzione per l’originalità, spetterà a un’apposita giuria composta da Luisa Melis, direttrice artistica del Premio De Andrè, da Francesca Bonato, della Monna Lisa srl che ne cura l’organizzazione, e da un volto ben noto dell’informazione musicale: il giornalista, conduttore radiofonico e televisivo Carlo Massarini.

In palio c’è un posto alle fasi finali del concorso nazionale intitolato al grande Faber (e patrocinato dalla Fondazione che porta il suo nome) previste per l’estate in arrivo: un concorso che – come recita il regolamento – si pone come scopo quello di «stimolare e promuovere giovani autori, compositori, interpreti ed esecutori di musica italiana esordienti o comunque non noti al grande pubblico, che abbiano una creatività libera e scevra da tendenze legate alle mode, ai generi e ai falsi concetti di commerciabilità, al fine di ridare originalità e vitalità alla produzione artistica».  

Oltre a eleggere il semifinalista sardo al Premio De André, l’appuntamento di domani sera (domenica 4 giugno) varrà anche a selezionare, fra le altre quattro proposte in lizza, l’artista che aprirà il concerto di Goran Bregovic, grande protagonista della musica balcanica, in programma a Villamassargia con la sua Wedding and Funeral Band il 22 ottobre. La valutazione, in questo caso, sarà compito di una giuria composta dall’assessore comunale Fabio Bernardini, dal musicista Stefano Cherchi (ex componente dei Nielsa e attuale leader dei Camera Oscura) e dal giornalista Giacomo Serreli.  

Terminate le cinque esibizioni, e prima delle proclamazioni, un altro evento impreziosisce la serata musicale di domani a Villamassargia: intorno alle 22.00, si prendono la scena i Dorian Gray con “Sound and vision”, la performance che vede in azione insieme alla band cagliaritana un illustratore con i suoi disegni dal vivo: in questa occasione sarà l’artista isolano Gildo Atzori a offrire con le sue immagini in tempo reale il complemento visivo alla musica e ai versi di Davide Catinari (voce, chitarra acustica, percussioni), Samuele Dessì (chitarre, loops, voci) e Nico Meloni (chitarre), con la partecipazione di Riccardo Erba alla tromba, Andrea Viti al basso) e Mario Marino alle percussioni.

A precedere la serata di musica, un dibattito sul tema “Amore e Politica”: moderati da Giacomo Serreli, interverranno il sindaco di Villamassargia Debora Porrà, il presidente dell’Anci e sindaco di Bortigiadas Emiliano Deiana, l’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, ed il rappresentante studenti dell’Ersu di Cagliari, Federico Orrù. L’inizio è previsto per le 19.00.