24 April, 2024
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La solidarietà non conosce confini, varca il mare e dalla Sardegna arriva a Cascia, terra di fede ma anche di sofferenza. Nella zona del centro Italia il terremoto, infatti, ha lasciato ferite ancora aperte che necessitano di essere curate. Per questo Sardegna Solidale ha aderito alla iniziativa “Sa paradura”, grazie alla quale, secondo una antichissima consuetudine isolana, i nostri pastori doneranno mille capi ovini alle aziende del centro umbro.

Su iniziativa di Coldiretti Sardegna e del gruppo musicale degli Istentales, con la collaborazione della sezione sarda di Prociv Italia (in collaborazione con il Csv Sardegna Solidale), del Casiss (Corpo ausiliario di soccorso internazionale San Silvestro), dell’azienda Carni Sarde, Coldiretti Umbria e con il patrocinio del Consiglio regionale della Sardegna e di tante altre associazioni, la manifestazione si svolgerà domenica 2 aprile, al termine di un fine settimana ricco di appuntamenti, organizzati nell’ambito della Fiera del Capo Lanuto.

Dopo un pranzo offerto alla comunità con prodotti tipici sardi, alle ore 16.00, i capi provenienti dalla Sardegna saranno divisi equamente tra i pastori casciani che hanno aderito all’iniziativa. E proprio loro, rispettando la consuetudine, il prossimo anno si recheranno in Sardegna con un agnello nato dalle pecore per completare la simbolica costruzione di questo straordinario ponte solidale e di fratellanza.

“Sa paradura” viene da lontano nel tempo e nasce come solidarietà concreta, soprattutto nelle comunità barbaricine, verso gli allevatori colpiti da calamità o avversità di vario genere che hanno determinato la moria o la scomparsa del gregge. L’usanza voleva e, in alcune zone, vuole ancora oggi, che ogni pastore/allevatore mettesse gratuitamente a disposizione di chi ha subìto il danno un capo di bestiame in modo che il gregge potesse essere ricostituito e l’attività lavorativa e di sostentamento familiare riprendere. Solidarietà concreta, appunto, fatta di gesti e azioni solide e solidali.

Gli allevatori sardi, nonostante il momento di grave difficoltà che stanno vivendo a causa dell’irrisorio costo del latte alla produzione, non hanno voluto dimenticare chi sta peggio di loro “esportando” l’usanza de “Sa paradura” a favore di pastori e allevatori del centro Italia colpiti dal terremoto, dove sono a rischio 3.300 posti di lavoro.

«Abbiamo voluto concentrare l’iniziativa su un unico territorio, Cascia e le frazioni – spiega il presidente regionale di Prociv Italia Emilio Garau – soprattutto perché ci sono molti allevamenti che hanno subito molti danni e gli allevatori hanno perso oltre che le strutture anche molti animali. Quando l’abbiamo presentata gli amministrazione di Cascia sono rimasti meravigliati perché ignoravano questa nostra usanza.»

A chiudere, la due giorni seguirà lo spettacolo musicale e folk presentato da Giuliano Marongiu, che vedrà protagonisti il gruppo Istentales, il coro “Amici del Folklore” di Nuoro, i “Tenores Unta Vona” di Orgosolo, i “Mamuthones Antigos” di Samugheo, Francesca Lai e le maschere “S’Urtzu” di Sadali.

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Francesco Pigliaru 371

I componenti dell’Osservatorio Regionale del Volontariato, hanno inviato una lettera al Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, sulla mancata convocazione programmata dell’Osservatorio regionale del Volontariato #laSardegnachenonfunziona. La lettera, per conoscenza, è stata inviata anche al Presidente del Consiglio Regionale della Sardegna; ai 12 assessori regionali; ai capigruppo del Consiglio Regionale della Sardegna; al presidente del Consiglio dei Ministri; al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali; all’ANCI Sardegna; al Consiglio delle Autonomie Locali; alle Organizzazioni di Volontariato della Sardegna.

Di seguito il testo integrale della lettera.

Egregio Presidente,

con la presente intendiamo esprimerle tutto il nostro disappunto e tutta la nostra perplessità per la mancata convocazione programmata dell’Osservatorio regionale del Volontariato, organismo di rappresentanza previsto dalla legge e regolarmente eletto dall’Assemblea regionale delle organizzazioni di volontariato della Sardegna.

Abbiamo sempre lavorato in modo serio, meticoloso, impegnativo, dando il meglio di noi stessi per una adeguata rappresentanza del mondo che ci ha eletto e che in Sardegna come nel resto d’Italia non si risparmia di fronte ai problemi e alle difficoltà, si rimbocca le maniche ed è sempre in prima linea sulle scottanti questioni che attraversano anche la società sarda.

La mancata convocazione – ormai da un anno – appare ancor più incomprensibile se ci si riferisce ai principi di democrazia e di rappresentanza di cui Lei stesso si è fatto garante più volte durante i nostri incontri.

L’aver delegato il suo Capo di Gabinetto a presiederlo in un primo tempo ci era sembrato un atto di vicinanza e di attenzione, ma ultimamente, si è rivelato un atto di distanza e di progressivo distacco dal mondo di solidarietà che rappresentiamo.

Dal 24 novembre u.s. l’Osservatorio non è più stato convocato e così mesi e mesi di lavoro, di incontri, di riflessioni e di proposte ormai definite sono andati in fumo.

Eppure bastava solo un atto di volontà politica. Che non c’è stato.

Nessuna delle mozioni approvate dall’Assemblea regionale del Volontariato e discusse in Osservatorio è andata a buon fine, se si esclude la controversa costituzione della rappresentanza del volontariato di protezione civile. Tutto è rimasto fermo nei cassetti della Presidenza e/o di qualche funzionario.

Sul piano politico siamo di fronte a un fatto che consideriamo molto grave, ancor di più se si considera l’apporto determinante che il volontariato dà in situazioni “di frontiera” dove l’intervento del “pubblico” non può arrivare o comunque non può riuscire da solo.

Con amarezza e delusione le riconfermiamo le nostre perplessità e il nostro disappunto per la situazione rappresentata. #laSardegnachenonfunziona

I componenti dell’Osservatorio Regionale del Volontariato

1. Pierluigi Barigazzi

2. Luciano Bernardi

3. Pier Paolo Campus

4. Antonello Carta

5. Gennaro Esposito

6. Emilio Garau

7. Piera Lotti

8. Giacomo Manca di Nissa

9. Sergio Madeddu

10. Giovanna Pani

11. Maria Luigia Sari

12. Carla Serpi

Dodici componenti dell’Osservatorio regionale del volontariato, hanno inviato una lettera al presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru, agli assessori, al presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, ai gruppi consiliari, all’Anci Sardegna, al Consiglio delle autonomie locali, alle organizzazioni di volontariato e al Forum del terzo settore, per protestare contro la legge Finanziaria all’esame del Consiglio regionale.

«“Svolta per il futuro” la aveva definita il Presidente Pigliaru – attaccano Pier Paolo Campus, Sergio Madeddu, Maria Luigia Sari, Gennaro Esposito, Carla Serpi, Piera Lotti, Giovanna Pani, Pierluigi Barigazzi, Emilio Garau, Giacomo Manca di Nissa, Luciano Bernardi e Antonello Carta -. Ci pare più appropriato definirla un semplice “ritorno al passato”.

La Finanziaria regionale 2015 ha disatteso le richieste avanzate dal Volontariato e dal Terzo settore che anche in sede di audizione in Consiglio regionale hanno chiaramente dichiarato di rinunciare a privilegi associativi di parte per favorire politiche pubbliche volte al bene comune.»

«Leggere oggi in Finanziaria regionale le poste di bilancio a favore di singoli enti e organizzazioni al di fuori di qualsiasi politica organica e di qualsiasi programmazione registra, secondo noi – aggiungono i dodici componenti dell’Osservatorio regionale del volontariato -, un ripristino di logiche di privilegio che ritenevamo definitivamente superate. Così non è.

La Finanziaria regionale 2015 non è coerente e conseguente con le dichiarazioni rilasciate dal presidente della Giunta e dall’assessore della Programmazione e sembrerebbe riproporre, invece, politiche clientelari di vecchia e recente memoria.»

«Per queste ragioni (che siamo disponibili ad approfondire nel dettaglio) dichiariamo la nostra contrarietà a nome e per conto delle organizzazioni di volontariato che ci hanno dato il mandato di rappresentarle. Condividiamo – concludono – la proposta di ANCI, CAL e AICCRE affinché tali risorse (oltre 5 milioni di euro) siano destinate al contrasto delle povertà, frontiera che vede numerose nostre organizzazioni in prima fila tutti i giorni.»

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Si sono conclusi sabato 26 ottobre al Palacongressi della Fiera di Cagliari, i lavori della V assemblea regionale del volontariato. Convocata del presidente della Regione Ugo Cappellacci, l’Assemblea ha chiamato a raccolta i responsabili delle circa 1.600 associazioni di operano in Sardegna, iscritte o meno al Registro generale, per fare il punto sulla situazione del volontariato nell’isola.
I lavori sono stati aperti dal Presidente delegato dell’Osservatorio, Franco Manca, che ha messo in evidenza la straordinaria importanza del ruolo recitato dal volontariato, chiamato, il più delle volte, a affiancare, se non a supplire, al ruolo delle istituzioni.
«Una delle tante sfide – ha detto Franco Manca – è quella di richiamare l’attenzione sulle situazioni più deboli, sensibilizzando la coscienza collettiva per una maggiore assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni e della società civile, in linea con il principio della solidarietà». 
Franco Manca ha poi messo in guardia sui pericoli di possibili strumentalizzazioni, di eventuale dipendenza e talvolta di tentativi di politicizzazione da parte delle istituzioni, spiegando che i finanziamenti pubblici sono utili soprattutto quando danno stabilità, competitività agli interventi e non vanno quindi demonizzati, ma – ha ammonito – vanno maneggiati con cura.
Un altro aspetto messo evidenza dal presidente dell’Osservatorio è stata l’esigenza che si provveda al più presto all’approvazione del disegno della legge che riordina la materia del volontariato, approvato a gennaio dalla Giunta e ora in attesa di esame da parte del Consiglio regionale.
In Sardegna le associazioni iscritte al registro generale del Volontariato sono in totale 1.518, di cui: 575 a Cagliari, 238 a Sassari, 147 a Nuoro, 130 a Oristano, 137 a Carbonia Iglesias, 110 in Medio Campidano, 48 in Ogliastra e 133 nella provincia di Olbia Tempio.
La maggior parte sono iscritte al settore sociale (1.204), a seguire il settore culturale (293), il settore protezione civile (221), il settore ambiente (196), il settore diritti civili (18) e il settore cooperazione internazionale (11).
Questi i nominativi degli eletti nella serata oggi al termine dell’Assemblea: 4 rappresentanti nel Comitato di Gestione del fondo speciale (Giorgina Orgiu, Franco Boi, Fernando Nonnis e Giovanni Demarcus);
8 rappresentanti all’interno dell’Osservatorio regionale (Pierpaolo Cambus, Sergio Madeddu, Carla Serpi, Pierluigi Barigazzi, Gennaro Esposito, Maria Luisa Sari, Piera Lotti e Giovanna Pani).
Nel corso dell’Assemblea si è svolta anche la Conferenza dei presidenti dei coordinamenti per designare ulteriori 4 rappresentanti in seno all’Osservatorio: (Emilio Garau, Luciano Bernardi, Giacomo Manca di Nissa e Antonello Carta).