18 April, 2024
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Giovedì 30, venerdì 31 e sabato 1 febbraio, alle 21.00, il Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4, Cagliari – ospita Tangram Teatro Torino con “Stavamo meglio quando stavamo peggio”, di e con Stefano Masciarelli e Fabrizio Coniglio. Le musiche sono arrangiate e suonate dal vivo dal fisarmonicista Diego Trivellini. Lo spettacolo – inserito nel calendario della “Stagione del teatro contemporaneo 2019/20” – esalta la qualità artistica e organizzativa del percorso creato dal Teatro stabile di innovazione Akròama nella pregiata struttura delle Saline.

La trama. Protagonisti dello spettacolo uno zio e un nipote che si confrontano sulle epoche, le tecnologie, le canzoni, i costumi, il linguaggio e la cultura cambiata così velocemente in questi ultimi quarant’anni. Attraverso le canzoni che hanno fatto la storia del nostro paese tra gli anni 60 e 70, e tanti oggetti che ormai non usiamo più, rievocheremo lo spirito allegro di un paese che sembra essersi intristito. Vogliamo trasmettere agli spettatori il sorriso e la speranza di quell’epoca della ricostruzione. La simpatia e la comicità di Masciarelli coinvolgeranno gli spettatori in uno spettacolo divertente che farà allo stesso tempo riflettere su quanto sia importante, ancora oggi, sognare. Quindi, uno spettacolo di teatro e canzone. Stefano Masciarelli ha arrangiato, con il contributo del maestro Diego Trivellini, le musiche che cantava, per esempio, Alberto Sordi con l’orchestra della rai, i successi di Ennio Morricone, Rita Pavone e tanti altri e ha rielaborato quelle musiche  in una chiave più moderna e quindi fruibile anche da un pubblico più giovane. Le musiche saranno suonate rigorosamente dal vivo dal fisarmonicista Diego Trivellini che riproduce, grazie alla sua unica fisarmonica elettronica, fino a 100 elementi di orchestra. Perché ripercorrere e cantare quelle canzoni? Perché in quelle canzoni c’è un pezzo del nostro paese che non c’ è più. Il sorriso è la prima cosa che quelle canzoni ci riportano e attraverso quelle musiche ripercorreremo un periodo storico che è stato molto importante per il nostro paese.

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Un concerto in omaggio a un grande autore di musiche per film: domenica sera (15 dicembre), con inizio alle 21.00, l’Auditorium del Conservatorio di Cagliari ospita il “Trovajoli Project”, con la pianista Rita Marcotulli alla testa di un eccezionale ensemble che vede in scena Peppe Servillo alla voce, Luciano Biondini alla fisarmonica, Daniele Tittarelli al sax, Ares Tavolazzi al contrabbasso, Israel Varela alla batteria e, a far da sfondo, immagini tratte dai film e le commedie musicati da Armando Trovajoli. Si tratta di una produzione originale di Creuza de Mà, il festival dedicato alla musica per il cinema diretto dal regista Gianfranco Cabiddu, che ha debuttato due anni fa a Carloforte (con il titolo “Armando Trovajoli, la musica tra teatro e cinema”), nel centenario della nascita del compositore romano, e che ora viene riproposta come appuntamento extra della tredicesima edizione della stessa manifestazione (che si è tenuta in settembre a Carloforte e poi a Cagliari il mese dopo). I biglietti, a 15 euro (compresi i diritti di prevendita) si possono acquistare online e nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna (www.boxofficesardegna.it; tel. 070 657428).

Scomparso nel 2013, Armando Trovajoli ha legato il suo nome e la sua arte a centinaia di film diretti da registi del calibro di Vittorio De Sica, Ettore Scola, Mario Monicelli, Dino Risi, Alberto Lattuada, Luciano Emmer, Steno, Sergio Corbucci, Mario Mattoli, Luigi Magni (tra gli altri), ma anche a memorabili commedie musicali: su tutte quelle di Garinei e Giovannini, come “Aggiungi un posto a tavola”, “Ciao Rudy”, “Vacanze romane”, “Rugantino” con lo straordinario successo di “Roma nun fa’ la stupida stasera”.

Da questo vasto e straordinario repertorio, Rita Marcotulli, nome di primissimo piano della scena jazzistica italiana, ha attinto, trascritto e arrangiato musiche e canzoni per il “Trovajoli Project”, affidandone l’esecuzione ai musicisti che la affiancheranno anche domenica sera a Cagliari: artisti di area jazzistica, perlopiù, in omaggio alla passione di Armando Trovajoli per quella musica che lui stesso ha frequentato, anche rappresentando l’Italia al Festival Internazionale del Jazz alla Salle Playel, a Parigi, nel 1949.

Ideato da Gianfranco Cabiddu per il suo festival Creuza de Mà, il “Trovajoli Project” vede a ragione Rita Marcotulli alla direzione musicale anche per un vissuto personale che la lega al grande compositore: il papà della pianista, Sergio Marcotulli, ha infatti ha avuto un lungo rapporto di amicizia e di lavoro come ingegnere del suono negli studi Forum di Roma, fondati nel 1970 da Armando Trovajoli con Ennio Morricone e Luis Bachalov, dove sono nate tante colonne sonore del cinema italiano. “(…) Trovajoli è stato per me quasi un ‘parente’ che si interessava ai miei studi di pianoforte e che poi veniva a sentire i miei primi concerti, così fino alla fine”, racconta Rita Marcotulli: “Conservo indelebile il ricordo dell’ultima volta con mio padre e Trovajoli in un concerto alla Casa del jazz: due amici che si abbracciano emozionati e contenti, due grandi artigiani della musica a cui devo moltissimo”.

Premio Ciak d’oro e premio “Nastro d’argento” nel 2010 per la colonna sonora del film “Basilicata coast to coast”, David di Donatello per il miglior musicista nel 2011, Rita Marcotulli è stata insignita quest’anno dell’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica.

 

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Gran finale della XII edizione di culturefestival, il festival internazionale di jazz organizzato dall’associazione Sardinia Pro Arte fondata e diretta dal musicista Simone Pittau, con la Presidenza onoraria del Premio Oscar Ennio Morricone.

Il grande chitarrista e compositore statunitense Pat Metheny domani non sarà solo sul palco: insieme a lui, infatti, i 60 artisti dell’Orchestra da Camera della Sardegna, sotto la direzione di Simone Pittau.

Questa la scaletta prevista per il gran finale di festival: Our final hourRain riverAlways and foreverPrecious jewelMap of the world/the moon is a harsh mi stressLast train homeFarmer’s trustThe callingTell her you saw meInterval waltzLove may take a whileSong for BilbaoLiving is easy with eyes closed/make peaceFirst song.

Insegnante fin da giovanissimo all’Università di Miami e alla Boston’s Berklee College of Music, Patrick Bruce Metheny, per tutti Pat Metheny, dall’esordio nella musica col suo primo album nel ’75 ad oggi ha collezionato un crescendo di consensi da parte della critica e del pubblico che lo hanno portato a essere definito una delle icone indiscusse del jazz e del free jazz mondiale. La sua produzione non si limita ai lavori da solista: vanta numerosi duetti e altre partecipazioni, oltre alla paternità del Pat Metheny Group di cui è fondatore e leader. Complessivamente ha collezionato 3 dischi d’oro e 20 Grammy Award.

Insieme a lui, domani sera sul palco di Mogoro si esibiranno gli elementi dell’ensemble fondato da Simone Pittau, ovvero l’Orchestra da Camera della Sardegna (OCS), un progetto nato nel 2004 col duplice intento di valorizzare gli studenti dei Conservatori e delle Scuole Europee di Musica e di riunire i musicisti sardi che esercitano con grande successo l’arte della musica in Italia e all’Estero. Il suo repertorio musicale spazia dal ‘600 all’800, oltre che esplorare altri generi quali il jazz, la musica popolare e da film, e ha la caratteristica di esibirsi nei luoghi più rappresentativi della cultura sarda, come chiese, ville, case patronali, siti archeologici e musei: non è un caso se l’OCS ha sede al Castello medievale Eleonora d’Arborea a Sanluri. L’intensa attività concertistica vanta la collaborazione di numerose personalità illustri del panorama internazionale come il Premio Oscar Luis Bacalov, Romeo Scaccia, Daniele Di Bonaventura, Andrea Morricone, Anna Tifu, Paolo Fresu, Andrew McNeill, Gilda Buttà, Marcello Peghin, Lutsia Ibragimova, Alexander Zemtsov, Eldar Nebolsin, Anton Barakhovsky, l’Amphion String Quartet, il Concilium Musicum de Galicia, l’Academy of St. Matthew’s, l’Orchestra Accademia della Sardegna e i musicisti della London Symphony Orchestra Andrew Marriner, Roman Simovic, Rinat Ibragimov, Thomas Martin, Colin Paris, Tim Hugh, Rebecca Gulliver, Jonathan Lipton, Neil Percy e Rachel Leach.

Merito delle intuizioni e della dedizione del violinista e direttore d’orchestra Simone Pittau che, formatosi al Conservatorio di Cagliari, ha poi collaborato con le più grandi istituzioni internazionali, a partire dal debutto con la London Symphony Orchestra nel 2001, su invito del grande Maestro sir Colin Davis, alla assidua collaborazione come violinista con il Premio Oscar Ennio Morricone.

Sin dagli studi in Conservatorio, ha svolto un’intensa attività concertistica come violinista in formazioni da camera, sinfoniche, operistiche, esplorando oltre alla classica diversi generi musicali, in tutta l’Europa, in Corea, Cina, Giappone, Cile, Brasile e Messico collaborando con musicisti quali Roger Waters, Dulce Pontes, Gianni Ferrio, Luis Bacalov, Riz Ortolani, Franco Piersanti, Nicola Piovani, Markus Stockhausen, Daniele Di Bonaventura, Enrico Rava, Danilo Rea, Maurizio Giammarco, Franco D’Andrea e con i musicisti del panorama pop Claudio Baglioni, Gino Paoli, Noah, Renato Zero, Celentano, Ron, Fiorella Mannoia, Cesare Cremonini, Alexia, Gianni Morandi, Lucio Dalla, Andrea Bocelli, Mario Biondi e Pino Daniele.

Si chiude così la XII edizione di culturefestival, la rassegna di jazz internazionale partita il 31 agosto da Sanluri e passata anche per Sardara attraverso un cartellone che ha contemplato alcune delle più influenti star del jazz, del soul e del funky di tutto il mondo.

La rassegna viene realizzata con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna, il comune di Sanluri, il comune di Mogoro, la Fondazione di Sardegna, dagli sponsor “Sardegna Termale Hotel”, “Gruppo Acentro”, “Bresca Dorada”, “Comochi” ed altri.

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Un fine settimana di grande musica, a Mogoro, insieme a uno dei più importanti chitarristi jazz viventi: Pat Metheny.

Si chiude dunque con il botto la XII edizione del culturefestival, la rassegna internazionale organizzata dall’associazione Sardinia Pro Arte, fondata e diretta dal musicista Simone Pittau con la presidenza onoraria del Premio Oscar Ennio Morricone.

Prima tappa venerdì 22 novembre, quando sul palco del Teatro Comunale di Mogoro, a partire dalle 21.00, il chitarrista statunitense si esibirà insieme a Darek Oleszkiewicz al contrabbasso e Jonathan Barber alla batteria per un concerto con i brani più amati del suo vasto repertorio.

Tutta da scoprire, invece, la serata di sabato 23: Pat Metheny, accompagnato dal direttore artistico del culturefestival Simone Pittau – sempre al Teatro Comunale ma alle 16.30 – terrà un workshop aperto a tutti (professionisti e no) durante il quale entrerà nel dettaglio di alcuni aspetti tecnici ma sarà anche a disposizione del pubblico per domande, aneddoti e curiosità.

Tre dischi d’oro nelle classifiche Usa, 20 Grammy Awards in varie categorie tra cui 7 consecutivi per 7 dischi diversi, Pat Metheny può a pieno titolo considerarsi una leggenda vivente della musica mondiale. E domenica 24 novembre sarà di nuovo sul palco del Teatro Comunale di Mogoro per un concerto speciale. Insieme a lui, infatti, i 60 elementi dell’Orchestra da Camera della Sardegna, diretta dal musicista Simone Pittau che, formatosi al Conservatorio di Cagliari, ha poi collaborato con le più grandi istituzioni internazionali, a partire dal debutto con la London Symphony Orchestra nel 2001, su invito del grande Maestro Sir Colin Davis, alla assidua collaborazione come violinista con il Premio Oscar Ennio Morricone.

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Mercoledì 13 novembre a Cagliari la 12ª edizione del PuntodiVistaFilmFestival, Concorso itinerante internazionale di cinematografia, ospiterà Enrico Lo Verso. Il popolare attore siciliano vanta una lunga carriera in teatro, sul piccolo e grande schermo evidenziando grande talento e versatilità come dimostra anche la sua partecipazione alla trasmissione televisiva “Ballando con le stelle”.

Tra i numerosi film ricordiamo “Il Ladro di Bambini”, “Così ridevano” e “Lamerica “ di Gianni Amelio, “La Scorta” di Ricky Tognazzi, “Mario Maria e Mario”di Ettore Scola, “Hannibal” di Ridley Scott, “Il turno di notte lo fanno le stelle” di Edoardo Ponti. Vincitore di numerosi premi internazionali, tra i quali un Gran Premio Speciale della Giuria a Cannes, due Oscar Europei, un Golden Globe, la nomination nella cinquina degli Oscar con “Farinelli” di Gerard Corbiau e il Leone d’Oro a Venezia con “Così ridevano” di Gianni Amelio. Con un cortometraggio di Edoardo Ponti è entrato nella Short List degli Oscar ed ha vinto il prestigioso Tribeca Film Award. Attualmente è prevalentemente impegnato in teatro con diversi spettacoli: uno sul genio musicale di Ennio Morricone, le Metamorfosi di Ovidio, l’Apologia di Socrate e Uno Nessuno Centomila che in tre anni ha superato le 400 repliche (la maggior parte delle quali sold out) e che gli ha fruttato il premio Delia Cajelli ed il premio Franco Enriquez 2017.

La seconda serata del PuntodiVistaFilmFestival prenderà il via, a partire dalle 20.30, con la proiezione del I gruppo di cortometraggi finalisti del Concorso. A seguire “Racconti di cinema: la recitazione” con “L’attore si racconta”, incontro con l’attore Enrico Lo Verso.

La serata sarà accompagnata dalle divagazioni musicali di Marcella Carboni. La musicista, diplomata in arpa classica e laureata presso i corsi superiori sperimentali di Jazz, ha dedicato tutte le sue forze alla ricerca di una sintesi. Grazie all’ incontro con l ‘arpista newyorchese Park Stickney ha conosciuto le potenzialità dell’arpa jazz che hanno evidenziato un talento straordinario della compositrice cagliaritana.

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Tornano le sonorità jazz da tutto il mondo a incantare i palcoscenici di Cagliari, del Medio Campidano e della Marmilla: dal 30 agosto al 24 novembre va in scena la XII edizione del culturefestival, la manifestazione organizzata dall’associazione Sardinia Pro Arte fondata e diretta dal musicista Simone Pittau, con la Presidenza onoraria del Premio Oscar Ennio Morricone. La rassegna viene realizzata con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna, assessorati della Pubblica Istruzione e del Turismo, del comune di Sanluri, del comune di Mogoro e della Fondazione di Sardegna.

Musica e musiche, Sardegna e Sardegne: nulla è mai statico né uguale a se stesso, e così anche questa edizione si caratterizza per la commistione tra il jazz, elaborato da alcuni fra i più autorevoli artisti internazionali, e altri generi come soul, funky, fusion, r&b e classica in un groviglio di sonorità che stupiscono, divertono e infine conquistano il pubblico di tutte le età. Location d’eccezione del culturefestival 2019 sono il Castello medievale di Sanluri, dove il festival ha la residenza, Sardara con le sue antiche terme, Mogoro, emblema dell’artigianato artistico locale, e Cagliari, capoluogo sardo e da sempre luogo prediletto dei più vivaci scambi culturali ed artistici.

Il cartellone di questa edizione annovera alcune fra le star più influenti del panorama musicale mondiale: la Spyro Gyra Band, al Teatro Comunale di Mogoro; il chitarrista statunitense Mike Stern, in concerto sempre al Teatro Comunale di Mogoro; Patrick Bruce Metheny, per tutti Pat Metheny, chitarrista e compositore statunitense che nella sua fervida carriera – da solista, in duo o col Pat Metheny Group – ha collezionato 3 dischi d’oro e 20 Grammy Award.

Altri nomi di spicco del panorama artistico internazionale sui palcoscenici del culturefestival sono il vibrafonista milanese Andrea Dulbecco, la cantante italo-costaricense Ilaria Pilar Patassini, l’artista Filomena Campus ed il chitarrista Giorgio Serci, sardi ma residenti a Londra, l’algherese Marcello Peghin con le sue chitarre, il violoncellista Salvatore Majore, la band di Giacomo Deiana, ed il giornalista Rai inviato nel Regno Unito Marco Varvello. Presente anche, come sempre, l’Orchestra da Camera della Sardegna, un ensemble fondato da Simone Pittau nel 2004 col duplice intento di valorizzare gli studenti dei Conservatori e delle Scuole Europee di Musica e di riunire i musicisti sardi che esercitano con grande successo l’arte della musica in Italia e all’estero.

Ampio spazio sarà riservato agli incontri con le scolaresche, le mattine, affinché il culturefestival possa costituire importante mezzo per ispirare e arricchire i giovani di conoscenza e di sensibilità all’ascolto.

Contribuiscono alla realizzazione del festival numerosi sponsor d’eccezione, come il Sardegna Termale Hotel, Gruppo Acentro, Bresca Dorada e Comochi.

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Sarà Tosca la nuova madrina del Premio Bianca d’Aponte, il concorso per cantautrici di Aversa che nel 2019 arriverà all’importante traguardo della 15a edizione.

L’artista romana presiederà la giuria del Premio nelle finali del 25 e 26 ottobre 2019, quando interpreterà anche un brano di Bianca d’Aponte, l’artista di Aversa scomparsa prematuramente nel 2003.

Con l’annuncio della nuova madrina, prende il via il nuovo bando del Premio. La partecipazione è come sempre gratuita, la scadenza per le iscrizioni è fissata al 27 aprile 2019. Il bando completo e la scheda di partecipazione sono disponibili su: www.premiobiancadaponte.it o www.sonounisola.it .

Tosca (all’anagrafe Tiziana Tosca Donati) è cantante, attrice, ricercatrice musicale e sperimentatrice. Nel 1996 ha vinto il Festival di Sanremo assieme a Ron con il brano “Vorrei incontrarti tra cent’anni”, mentre l’anno dopo si è aggiudicata la Targa Tenco come migliore interprete con il suo album “Incontri e passaggi“. Molti negli anni i progetti discografici e live che l’hanno contraddistinta, così come le collaborazioni con artisti come Lucio Dalla, Ennio Morricone, Ivano Fossati, Chico Buarque, Renato Zero, Riccardo Cocciante. Il suo più recente disco è “Appunti musicali dal mondo” del 2017. Attualmente Tosca è impegnata anche nel coordinamento della sezione canzone dell’Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, percorso formativo rivolto a giovani cantanti e cantautori.

A precederla, nel ruolo di madrina del d’Aponte, sono state altre protagoniste del panorama musicale italiano: Rachele Bastreghi dei Baustelle, Rossana Casale, Ginevra di Marco, Cristina Donà, Irene Grandi, Elena Ledda, Petra Magoni, Andrea Mirò, Simona Molinari, Nada, Mariella Nava, Brunella Selo, Paola Turci, Fausta Vetere. Artiste di genere ed estrazione molto diverse, così come era la musica di Bianca d’Aponte.

Le finaliste del Premio a lei dedicato (che si avvale della direzione artistica di Ferruccio Spinetti) saranno selezionate da un Comitato di garanzia del Premio, composto come sempre da cantanti, autori e compositori di notevole rilievo nonché da operatori del settore e critici musicali. Alla vincitrice del premio assoluto sarà attribuita una borsa di studio di € 1.000; per la vincitrice del Premio della critica “Fausto Mesolella” la borsa di studio sarà di € 800. Riconoscimenti della giuria andranno anche alla migliore interprete, al miglior testo ed alla migliore musica. Sono poi previsti vari altri premi assegnati da singoli membri della giuria o da enti e associazioni vicine al d’Aponte.

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Musica e poesia tra marmi e cipressi: domattina (sabato 29 settembre), a Cagliari, il Cimitero Monumentale di Bonaria fa da cornice a un doppio appuntamento proposto del Centro Internazionale del Fumetto, diretto da Bepi Vigna, nell’ambito di “Cagliari Paesaggio”, il progetto del Comune volto a promuovere gli spazi naturali e urbani della città attraverso la cultura.

Contrappunti Angelici, questo il titolo dell’evento, intende raccontare la figura mitologica e religiosa dell’angelo, a cui la città è particolarmente legata grazie alla leggenda del Golfo degli Angeli e della Sella del Diavolo, attraverso una visita guidata e un recital poetico-musicale dell’attrice e cantante Clara Murtas con l’arpista Chiara Vittone.

La mattinata si apre alle 10.30 con una visita guidata alla scoperta delle raffigurazioni angeliche più rappresentative di quell’autentico museo a cielo aperto che è il Cimitero Monumentale di Bonaria, opera di autori come Giuseppe Sartorio e Francesco Ciusa. La visita sarà a cura di Nicola Castangia, responsabile del sito e profondo conoscitore delle sue vicende storiche.

Alle 11.30, di fronte alla chiesa all’interno del Cimitero, prende poi il via il recital di Clara Murtas e Chiara Vittone: musica e poesia per tratteggiare le molteplici sfaccettature della natura angelica attraverso versi del poeta Rainer Maria Rilke – tratti dalle raccolte “Engellieder (Canti di Angeli), Elegie Duinesi e Il libro delle immagini” – accompagnati e contrappuntati da brani tradizionali inglesi, irlandesi, paraguaiani e classici del repertorio per arpa composti, tra gli altri, da Georg Friedrich Händel e Nicolas Bochsa.

Dopo il successo della sua prima versione, presentata nella Sala Settecentesca della Biblioteca Universitaria nell’ambito del Festival Nues – Fumetti e Cartoni nel Mediterraneo del 2016, il recital poetico-musicale di Clara Murtas e Chiara Vittone viene riproposto all’interno della suggestiva cornice del Cimitero Monumentale di Bonaria in una versione completamente rivisitata.

Attrice, cantante e regista, Clara Murtas ha lavorato con Ennio Morricone e con Tempo Reale di Luciano Berio ed ha ottenuto nel 2005 il Premio Maria Carta per la sua attività di ricerca e di riproposta della tradizione musicale sarda.

Diplomata in Arpa al Conservatorio di Musica di Cagliari, Chiara Vittone svolge da diversi anni un’intensa attività concertistica, prendendo parte alle Stagioni Liriche e Sinfoniche organizzate dall’Ente dei Concerti e del Teatro Lirico di Cagliari e registrando per la Rai ed alcune Tv private.

 

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Musica, letteratura e scultura tessono assieme un vero e proprio contrappunto angelico: sabato 29 settembre, a Cagliari, al Cimitero Monumentale di Bonaria, un doppio appuntamento anticipa la stagione autunnale delle attività del Centro Internazionale del Fumetto, diretto da Bepi Vigna. Contrappunti Angelici, questo il titolo, intende raccontare la figura mitologica e religiosa dell’angelo, a cui la città è particolarmente legata grazie alla leggenda del Golfo degli Angeli e della Sella del Diavolo, attraverso una visita guidata e un recital poetico-musicale.

L’evento, proposto dal Centro all’interno di “CagliariPaesaggio”, il progetto del Comune volto a promuovere gli spazi naturali e urbani della città attraverso la cultura, si aprirà la mattina alle 10.30 all’ingresso del camposanto cagliaritano, con una visita guidata alla scoperta delle raffigurazioni angeliche più rappresentative del patrimonio del Cimitero Monumentale, opera di autori come Giuseppe Sartorio e Francesco Ciusa. La visita sarà a cura di Nicola Castangia, responsabile del sito e profondo conoscitore delle sue vicissitudini storiche. 

Alle 11.30, invece, di fronte alla chiesa all’interno del Cimitero, l’attrice Clara Murtas leggerà i versi del poeta Rainer Maria Rilke tratti dalle raccolte Engellieder (Canti di Angeli) e Elegie Duinesi, accompagnata da brani tradizionali inglesi, irlandesi, paraguaiani e classici del repertorio per arpa composti, tra gli altri, da Georg Friedrich Händel e Nicolas Bochsa e eseguiti dal vivo dall’arpista cagliaritana Chiara Vittone.

Dopo il successo della sua prima versione, presentata nella Sala Settecentesca della Biblioteca Universitaria nell’ambito del Festival Nues – Fumetti e Cartoni nel Mediterraneo del 2016, il recital poetico-musicale viene riproposto all’interno della suggestiva cornice del Cimitero Monumentale di Bonaria in una versione completamente rivisitata. Lo spettacolo intende rapire il pubblico in un contrappunto di testi e musica che tesse le molteplici e meravigliose sfaccettature della natura angelica.

Attrice, cantante e regista, Clara Murtas ha lavorato con Ennio Morricone e con Tempo Reale di Luciano Berio e ha ottenuto nel 2005 il Premio Maria Carta per la sua attività di ricerca e di riproposta della tradizione musicale sarda.  

Diplomata in Arpa al Conservatorio di Musica di Cagliari, Chiara Vittone svolge da diversi anni un’intensa attività concertistica, prendendo parte alle Stagioni Liriche e Sinfoniche organizzate dall’Ente dei Concerti e del Teatro Lirico di Cagliari e registrando per la Rai e alcune Tv private.

L’ingresso ai due eventi di Contrappunti Angelici è libero.

 

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Proiezioni di film e documentari, concerti, incontri, masterclass e altro ancora, tutto all’insegna della musica per il cinema, oggetto di indagine e riflessione che caratterizza da sempre Creuza de Mà, il festival ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu e organizzato dall’associazione culturale Backstage. L’appuntamento giunge quest’anno alla sua dodicesima edizione con un ricco cartellone articolato in due momenti e luoghi distinti, secondo la formula già collaudata nelle ultime occasioni: la prima parte, infatti, è in programma da martedì 11 a domenica 16 settembre a Carloforte; la seconda, invece, a Cagliari dall’1 al 4 novembre.

Si comincia dunque nel paese sull’isola di San Pietro, dove il festival è nato nell’estate del 2007 e in cui affonda le sue radici; il programma della sei giorni a Carloforte – che si snoderà principalmente tra i due cinema, il “Mutua” e il “Cavallera”, e nello spazio del Giardino di Note -, ruota intorno ad alcuni temi principali. Suggerita dalla ricorrenza del cinquantenario, ecco dunque una riflessione sul ’68 e su quella stagione carica di ideali e aspirazioni che il festival vuole ricordare attraverso il ciclo di proiezioni intitolato ’68 memories, a cura di Enzo Gentile, firma autorevole del giornalismo musicale, dedicato a quei film e alle loro musiche che hanno segnato un modo nuovo di concepire la colonna sonora: da “Woodstock – Tre giorni di pace, amore e musica” a “Easy Rider”, da “Zabriskie point” a “Fragole e sangue”, a “Cinque pezzi facili”.

Complice una stagione straordinaria, il festival dedica poi una particolare attenzione alle opere recenti di cinque registe italiane, autrici diverse tra loro che propongono un cinema nuovo a cui Creuza de Mà vuole rendere omaggio. «Così intendiamo esplorare il cinema, la musica e il suono per il cinema, attraverso le sensibilità e lo sguardo al femminile, come ‘altra sensibilità’, non in contrapposizione ma in concorso con quello maschile”, sottolinea il direttore artistico Gianfranco Cabiddu: “I film presentati ci aiuteranno a leggere la contemporaneità attraverso storie, narrazioni, e i suoni e le musiche, ricollegandoci per assonanza e per omaggio al ’68 dove tutto ebbe idealmente inizio. Un appassionante viaggio: alla musica e al cinema, il compito di esaltare la forza utopica e vivificante della poesia e dell’immaginazione, la possibilità di liberare il pensiero creativo, di divulgarlo e di condividerlo con un pubblico sempre più vasto ed esigente».

L’anello ideale di congiunzione musicale e tematica con il ’68 sarà proprio il film d’apertura, “Nico, 1988″ di Susanna Nicchiarelli (con le musiche del gruppo Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo), opera pluripremiata che racconta gli ultimi anni di vita di Christa Päffgen, in arte Nico, cantante dei Velvet Underground, musa di Andy Warhol e donna di grande bellezza. Spazio poi all’universo in bilico tra realtà e sogno di Alice Rochwacker con il suo film “Lazzaro felice”, alla delicatezza di Laura Bispuri con “Figlia mia” (girato e ambientato in Sardegna), alla poesia di Paola Randi con “Tito e gli alieni” (dove la colonna sonora è firmata da Giordano Corapi con il compianto Fausto Mesolella), e quindi alla forza shakespeariana di Roberta Torre con “Riccardo va all’Inferno”, interpretato da Massimo Ranieri, con musiche e testi di Mauro Pagani.

Una novità di Creuza de Mà edizione numero dodici è il Premio Isole del Cinema per la musica che in questa prima occasione sarà consegnato appunto a Mauro Pagani, il grande musicista già ospite in passato di questo festival che per titolo ha preso in prestito quello di un album tra i più famosi di Fabrizio De André, scritto a quattro mani proprio con Mauro Pagani. La premiazione, in programma nella serata di venerdì 14, precederà il concerto del compositore e pianista Leandro Piccioni, collaboratore da oltre quindici anni di Ennio Morricone, accompagnato dal Quartetto Pessoa in un’originale e coinvolgente lettura delle più importanti colonne sonore del cinema.

L’indomani spetterà allo stesso quartetto d’archi il compito di musicare in acustico, com’è tradizione del festival, la discesa del sole al tramonto alle Ciasette, un anfiteatro di roccia naturale che si affaccia sul mare e che si raggiunge a piedi percorrendo un piccolo scosceso sentiero: una creuza de mà, appunto.

Altro momento musicale immancabile, il concerto della Banda Musicale Città di Carloforte Angelo Aste che farà gli onori di casa nella serata inaugurale di martedì 11 con un programma di brani tratti dalle colonne sonore degli ultimi trent’anni e arrangiate appositamente per il festival.

Diversi altri appuntamenti costellano il programma delle sei giornate carlofortine: tra questi, la proiezione di due documentari, “The Italian Jobs: Paramount Pictures e l’Italia”, di Marco Spagnoli, e “Diva!”, per la regia di Francesco Patierno, un omaggio a una donna e attrice eccezionale, Valentina Cortese; l’anteprima di “Sri Lanka Family Film with Chaplin and Goddard”, venti minuti di immagini inedite in 16mm ritrovate da Manuel Kleidman, cofondatore con Cecilia Pagliarani di Nosarchives, archivio internazionale di pellicole in formato ridotto, restaurate a cura de L’Immagine Ritrovata di Bologna con musiche originali di David Voci Sciabordi; la presentazione del libro di Alessandro De Rosa “Inseguendo quel suono – La mia musica, la mia vita”, in cui Ennio Morricone si racconta in conversazione con il suo allievo; un incontro con con Pivio (al secolo Roberto Pischiutta), presidente dell’Associazione Musicisti per Cinema, e una conferenza di Giuliano Taviani (David di Donatello nel 2015 per il miglior compositore e per la migliore canzone per le musiche del film “Anime nere” di Francesco Munzi) che ripercorre la filmografia dei Fratelli Taviani, suo padre Vittorio e suo zio Paolo, e il loro rapporto con la musica; e, ancora, una tavola rotonda conclusiva con gli ospiti del festival, prima che scorrano i titoli di coda, domenica 16 settembre.

Poi, dall’1 al 4 novembre, Creuza de Mà pianterà le tende a Cagliari per il secondo tempo della sua edizione numero dodici. Il cartellone, ancora da completare, ha già diversi punti fermi in programma tra il Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” ed il Cineteatro “Nanni Loy”: la ripresa della retrospettiva ’68 memories presentata da Enzo Gentile e Riccardo Giagni, un concerto di musiche dell’epoca del gruppo cagliaritano Dancefloor Stompers e, tra gli altri film in visione, “Nico, 1988″ di Susanna Nicchiarelli (cui sono legate una conferenza incontro e un vj/dj set di Max Viale, musicista del gruppo Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo), e “Il Flauto Magico a Piazza Vittorio” di Gianfranco Cabiddu e Mario Tronco, direttore artistico dell’Orchestra di piazza Vittorio che suggellerà la quattro giorni cagliaritana con un concerto di Arie d’Opera tratte dal trittico che rivisita la tradizione del teatro lirico: Carmen, Don Giovanni e Il Flauto Magico.

Ma Creuza de Mà porta avanti anche la sua missione formativa, avviata in occasione della sua decima edizione con il Corso intensivo di scrittura di musica per cinema dedicato a Sergio Miceli, guidato da Franco Piersanti e che vede come presidente onorario Ennio Morricone. Ora, in collaborazione con il CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia – Scuola Nazionale di Cinema, il festival vara la prima edizione del Cine campus di Musica per cinema: un “incontro” in residenza tra i musicisti del CSC Lab Musica per cinema e le cattedre di Regia, Montaggio e Suono del Centro Sperimentale. I ventiquattro allievi del secondo anno, accompagnati dai docenti di riferimento, lavoreranno alla musica e al suono di sei cortometraggi che costituiscono l’esercitazione filmica sul genere “Giallo”. Parallelamente parteciperanno, insieme agli studenti del corso intitolato a Sergio Miceli, agli incontri in masterclass con i registi e i musicisti ospiti del festival. «Un’esperienza didattica intensiva – sottolinea Gianfranco Cabiddu – che mette in relazione il lavoro di regia, montaggio e sonorizzazione, con una particolare attenzione ai suoni d’ambiente, missaggio, ecc. nella splendida isola sarda in un settembre sempre generoso di bello, un prolungamento d’estate, prima di ritornare al CSC a Roma dove prenderà vita l’ultima fase del corso con il Mixaggio del suono e la color:»