29 March, 2024
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Le organizzazioni sindacali di categoria degli edili Feneal, Filca e Fillea di Cagliari denunciano ancora una volta il mancato pagamento delle spettanze maturate dai lavoratori del comparto, fermi per tre mesi a causa del Corona Virus e privi di sostegno a causa dei ritardi e della confusione nel pagamento della Cig.

«Fra poco saremo a giugno e ancora tanti lavoratori non hanno percepito neanche la mensilità di marzo – affermano i segretari provinciali Gianni Olla (Feneal Uil), Marco Ambu (Filca Cisl) ed Erika Collu (Fillea Cgil) -. Dispiace constatare l’incapacità dell’Inps di essere in grado di soddisfare le legittime aspettative dei lavoratori e delle loro famiglie. La situazione ancora meno accettabile dal punto di vista sindacale perché causata da scelte governative disgraziate. In questi casi di assoluta emergenza l’eccessiva burocrazia pregiudica il soddisfacimento di un bisogno primario dei lavoratori. Quello di avere un paracadute sociale, rappresentato dalla Cig, in tempi certi. Per questo motivo, consci della lentezza della macchina amministrativa dell’Inps avevamo chiesto la possibilità di procedure più snelle. Nonostante le rassicurazioni non siamo stati ascoltati e a essere penalizzati sono stati i lavoratori. L’anello più debole del processo produttivo – concludono Gianni Olla (Feneal Uil), Marco Ambu (Filca Cisl) ed Erika Collu (Fillea Cgil) -. Siamo convinti della necessità di una forte accelerazione nei provvedimenti di pagamento che auspichiamo avvenga immediatamente.»

 

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In Sardegna per più di 11.000 imprese tra artigiane e della piccola e media industria, con oltre 25mila dipendenti, è in arrivo il contratto di lavoro regionale.

Il contratto è stato sottoscritto dalle associazioni datoriali Confartigianato Edilizia Sardegna, Casartigiani Sardegna e dai sindacati Filca CISL e Fillea CGIL.

Grazie alla sigla, per la prima volta in Sardegna le imprese edili artigiane, che rappresentano circa il 70% delle imprese del settore, si doteranno di un contratto di lavoro costruito sulle specifiche e reali esigenze delle imprese artigiane e delle piccole e medie imprese industriali del settore.

«Da oggi abbiamo uno strumento che era sempre mancato nel panorama delle costruzioni della Sardegna e per il quale abbiamo lavorato per più di un anno – affermano Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna, e Ignazio Schirru, segretario regionale di Casartigiani – è importante che le imprese sappiano che con questa operazione si fa chiarezza sul Contratto da applicare e conseguentemente sulla regolarità contributiva.»

«Il Contratto regionale – sottolineano Giovanni Matta della Filca CISL ed Enrico Cordeddu ed Erika Collu della Fillea CGIL – adegua anche le retribuzioni dei lavoratori, legandole in parte all’andamento del settore e tuttavia, come richiesto dalle parti datoriali, salvaguardando le imprese in difficoltà.»

«Con questa firma – aggiungono Meloni e Schirru – per datori di lavoro e operatori, sono in arrivo due novità importanti: la certezza di poter applicare il contratto di lavoro specifico del settore, quindi riducendo il rischio di contenziosi, e la possibilità di applicare un contratto meno oneroso degli altri esistenti, pur salvaguardando il livello di prestazioni erogate al lavoratore e all’impresa.»

L’accordo prevede anche l’istituzione di un Osservatorio di settore che avrà il compito di monitorare lo stato dell’edilizia artigiana in Sardegna. L’Osservatorio si propone quale interlocutore della politica regionale, attraverso cui far pervenire le istanze del settore e le contraddizioni che vive: fortemente rappresentato nell’Isola, ma il più esposto agli effetti della crisi economica. Inoltre, saranno individuati strumenti nuovi a salvaguardia del livello di welfare erogato a lavoratori e imprenditori del settore.

Il contratto istituirà anche un sistema di prestazioni sanitarie a favore di lavoratori e datori, senza alcun aggravio per l’impresa.