18 April, 2024
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Il vicepresidente del Consiglio regionale Eugenio Lai (Art. 1 – SDP) ha scritto una lettera al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e all’assessore della Sanità Luigi Arru, invitandoli a intervenire per porre fine «all’incredibile situazione in cui vivono da troppi mesi i dipendenti dell’AIAS».

«In un momento così drammatico di crisi economica e sociale per la nostra Isola – ha scritto Eugenio Lai – la difesa dei posti di lavoro e delle prerogative legata ai diritti dei lavoratori diventano un caposaldo e un imperativo categorico per tutti gli organi istituzionali e gli enti della Regione.»

Il vicepresidente del Consiglio regionale ha chiesto, nello specifico, un intervento dei due destinatari della lettera per «contribuire a risolvere l’angosciosa situazione in cui versano i dipendenti dell’AIAS a causa del lamentato mancato pagamento di diverse retribuzioni da parte del loro datore di lavoro. E’ una situazione di gravissimo disagio quella in cui versano i lavoratori e le loro famiglie tale da richiedere un immediato intervento da parte dell’esecutivo».

Eugenio Lai ha ricordato anche che la sentenza del TAR del 22 gennaio 2017 «ha confermato il diritto inderogabile dei lavoratori ad essere retribuiti, respingendo così la tesi dell’AIAS la quale sosteneva che i ritardi nei mancati pagamenti ai dipendenti erano da attribuire alla Regione a causa della mancata corresponsione dei contributi alla stessa associazione».

Il vicepresidente del Consiglio regionale ha sollecitato quindi «la piena ed urgente applicazione della delibera della Giunta regionale n° 23/25, del 9 maggio 2017, con la quale si impegna l’ATS, a recepire quanto già stabilito nell’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale nella seduta dell’11 aprile 2017, di inserire negli schemi di contratto alcune clausole risolutorie finalizzate a tutelare i lavoratori che prestano l’attività presso le strutture private accreditate».

«In particolare – cha concluso Eugenio Lai – oltre la violazione degli obblighi assicurativi, previdenziali e in materia di sicurezza sul lavoro, viene considerata quale grave inadempienza contrattuale la mancata corresponsione delle retribuzioni ai lavoratori in quanto: incide sul rapporto fiduciario che deve necessariamente sussistere tra i contraenti; determina, in caso di ricorso alla procedura ai sensi dell’art. 1676 del codice civile, un aggravio dell’attività amministrativa a carico dell’ATS; può influire, direttamente o anche in via solo incidentale, sulla qualità delle prestazioni erogate a favore dei pazienti.»

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Tre referendum consultivi sulla legalizzazione della cannabis, la costituzione di punti franchi e la regionalizzazione dell’Anas. L’iniziativa è dei consiglieri regionali di Art. 1 – Mdp Paolo Zedda, Daniele Cocco, Eugenio Lai e Luca Pizzuto. «Si tratta di tre settori importanti che potrebbero contribuire a disegnare un nuovo modello di sviluppo e di crescita – ha detto Paolo Zedda – dalle simulazioni fatte, emerge un quadro interessante: solo con la legalizzazione della cannabis si potrebbero creare 10mila posti di lavoro con un beneficio stimato tra i 150 e i 250 milioni di euro per l’economia sarda».

Il gruppo Art. 1 – Mdp, verificata l’assenza di una maggioranza per un pronunciamento del Consiglio regionale si rivolge adesso agli elettori: «Chiederemo ai sardi di esprimersi per l’approvazione di una legge da proporre all’attenzione del Parlamento nazionale – ha proseguito Paolo Zedda – per il referendum serviranno circa 10mila firme. Sarà la prima consultazione referendaria sul tema a livello europeo».

Gli altri due quesiti riguardano invece l’istituzione di punti franchi, come previsto dall’articolo 12 dello Statuto sardo, e creazione di un ente tutto sardo per la gestione delle strade. «Si tratta di due questione strettamente connesse – ha detto ancora Paolo Zedda – la crisi del Porto Canale di Cagliari conferma la necessità di prevedere un regime fiscale diverso per attrarre investitori e nuovi  traffici commerciali. La mole di scambi nel Mediterraneo è in continua crescita, se la Sardegna non riuscirà ad organizzarsi è destinata a soccombere nel confronto con gli altri porti italiani ed europei. Per quanto riguarda l’Anas, sono note a tutti le difficoltà di spendita delle risorse. L’ente nazionale delle strade ha stanziato circa 2 miliardi di euro da investire in Sardegna per il prossimo triennio. Alle nostre imprese arriveranno però solo le briciole. Noi proponiamo la regionalizzazione dell’Anas, in questo modo sarebbe garantito anche un argine alla corruzione».

Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco: «Si tratta di tre proposte credibili e attuabili – ha detto Daniele Cocco – faremo di tutto perché la consultazione referendaria si faccia entro l’anno».

«E’ un’iniziativa che si colloca all’interno dell’idea che ha ispirato la costituzione del nostro gruppo in Consiglio regionale – ha concluso Eugenio Lai – noi siamo una forza autonomista e di governo, non vogliamo essere subalterni. Con queste tre proposte vogliamo incidere sulle politiche di sviluppo dell’Isola, siamo convinti che solo così si possa rilanciare l’economia sarda.»

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I quattro consiglieri regionali del gruppo consiliare Art. 1 – Sdp Daniele Secondo Cocco, Eugenio Lai, Luca Pizzuto e Paolo Zedda, prendono posizione sul nuovo licenziamento di un lavoratore-sindacalista da parte dell’Aias.

«Vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà e vicinanza a Michele Serra, ultimo sindacalista licenziato da Aias. Michele, come dice lui stesso, non aveva mai ricevuto richiami e aveva sempre svolto serenamente il suo lavoro – scrivono in una nota i quattro consiglieri regionali di Art. 1 – Sdp -. Sarebbe necessario che l’azienda facesse chiarezza su questi ultimi quattro licenziamenti, in quanto avvenuti nei confronti di lavoratori impegnati anche come sindacalisti, in prima linea nella richiesta degli stipendi arretrati e quindi dei propri diritti. Il nostro gruppo chiederà, all’assessore Luigi Arru e al direttore generale Ats Fulvio Moirano, la risoluzione definitiva di questa vicenda – concludono Daniele Secondo Cocco, Eugenio Lai, Luca Pizzuto e Paolo Zedda – per poter restituire stipendi e dignità ai lavoratori coinvolti e mettere la parola fine a questa triste e vergognosa situazione.»

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Il consigliere regionale Eugenio Lai, a nome del gruppo consiliare Art. 1 – Sdp, ha rimarcato in I Commissione e in Conferenza capigruppo l’esigenza e l’urgenza di modificare, anche a seguito del pronunciamento dell’Inps,  la condizione contrattuale dei dipendenti dell’agenzia Forestas.

«Bene ha fatto la I commissione – ha detto Eugenio Lai – ad iscrivere all’ordine del giorno la proposta unificata di modifica contrattuale. Ora è necessario che la proposta venga esitata dalla I Commissione – ha concluso – per andare celermente in Aula e che tutto il Consiglio la approvi nel rispetto degli impegni presi.»

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«Accogliamo favorevolmente l’iniziativa della consigliera regionale Alessandra Zedda proposta come emendamento in finanziaria per l’introduzione di una misura a favore delle donne che hanno subito violenza. La misura chiamata “Reddito di libertà” va nella giusta direzione, ricalcando in toto lo schema proposto nel Reddito di Inclusione Sociale, che va oltre il mero aiuto economico ma spinge per il recupero della dignità della persona. In un periodo in cui la violenza di genere non tende a diminuire, ma anzi il contrario, non si può assolutamente allentare l’attenzione.»

Lo scrivono, in una nota, i quattro consiglieri regionali del gruppo Art. 1 – Sdp, Luca Pizzuto, Eugenio Lai, Daniele Cocco, Paolo Zedda.

Per tutti questi motivi la presentazione di una legge specifica è positiva. A questo proposito è importante ricordare che è all’ordine del giorno della VI commissione una nostra proposta di legge in tal senso “Norme per la diffusione della cultura della nonviolenza e contro la violenza di genere” che all’articolo tre «favorisce e finanzia i progetti personalizzati che permettano alle vittime di violenza di genere di superare il trauma della violenza subita».

«L’invito che rivolgo al Consiglio regionale – sostiene il consigliere Luca Pizzuto – è quello di unire le forze per arrivare a una proposta condivisa che vada in un’unica direzione: il rispetto e la difesa delle donne da qualsiasi forma di violenza.»

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«Il presidente Francesco Pigliaru, con la firma a Palazzo Chigi di quest’oggi, ha sancito la fine di uno scempio durato quasi dieci anni e causato dal governo guidato all’epoca da Silvio Berlusconi, riconsegnando l’uso dell’arcipelago de La Maddalena alla Regione Sardegna, ai suoi abitanti e ai turisti. Il nuovo accordo sblocca una situazione ferma da tempo restituendo le giuste prospettive di sviluppo a questo territorio. I punti fondamentali dell’intesa firmata con il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni riguardano le bonifiche ambientali, il recupero dei beni e delle aree dell’ex Arsenale e 50 milioni di euro da utilizzare per il rilancio turistico ed economico.»

I quattro consiglieri regionali del gruppo Art. 1 – Sdp, Daniele Secondo Cocco, Eugenio Lai, Luca Pizzuto e Paolo Zedda, commentano così l’intesa siglata oggi tra Governo e Regione sulla riqualificazione di La Maddalena.

«Quello di oggi è un ottimo risultato per il governo di centrosinistra dell’Isola, e arriva all’indomani degli accordi riguardanti lo stabilimento ex Alcoa di Portovesme. In un periodo complesso e di crisi, si concretizzano quattro anni di lavoro instancabile per una ripresa economica della Sardegna – concludono Daniele Secondo Cocco, Eugenio Lai, Luca Pizzuto e Paolo Zedda –, nel rispetto della sua predilezione al turismo e nella prospettiva di una riqualificazione industriale in equilibrio con l’innovazione tecnologica e con il patrimonio ambientale dei nostri territori.»

 

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«Due importantissime giornate per il destino dell’ex Alcoa di Portovesme. Giovedì 21 dicembre la Giunta regionale ha approvato lo schema di Accordo di Programma tra Regione, Ministero per lo Sviluppo Economico e Invitalia S.p.A. per la realizzazione del Contratto di Sviluppo presentato dalla Sider Alloys Italia S.p.A., per l’attuazione di un Programma di sviluppo industriale nel sito di Portovesme.»

Lo scrivono, in una nota, i quattro consiglieri regionali del gruppo Art. 1 – Sdp Luca Pizzuto, Eugenio Lai, Daniele Cocco e Paolo Zedda.

«Insieme allo schema di Accordo di Programma, la Giunta, su proposta del Presidente Pigliaru, ha deciso di destinare 8 milioni di euro, come quota di cofinanziamento regionale, per garantire il sostegno della Regione al piano di rilancio industriale proposto dalla Sider Alloys in vista della ripresa della produzione di alluminio primario nel Sulcis – aggiungono -. Nella giornata di venerdì 22 dicembre il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda si è recato nello stabilimento Alcoa a Portovesme, non per festeggiare, come lui stesso ha detto, perché i festeggiamenti si faranno quando sarà tutto finito, quando tutti gli investimenti saranno fatti e le persone riassunte. Il Ministro ha, inoltre,  dichiarato “sono qui per la firma dell’accordo di programma, il pre contratto è stato fatto per la cessione dello stabilimento.»

«Confermiamo la nostra soddisfazione – afferma Luca Pizzuto – ma così come detto dallo stesso Ministro, non festeggiamo ancora. Attendiamo adesso l’11 gennaio quando saranno discussi insieme ai sindacati gli aspetti del Piano industriale, della consistenza finanziaria, degli investimenti, dei tempi di riavvio e dei risvolti occupazionali. Nel frattempo rinnoviamo i nostri ringraziamenti ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali, al Ministero, alla Regione Sardegna e in particolare il presidente Francesco Pigliaru. Noi continueremo a stare al fianco dei lavoratori fino al completo riavvio dello stabilimento.»

 

 

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Domani, giovedì 21 dicembre, alle 17,15, al Lazzaretto di Cagliari, nel quartiere di Sant’Elia, si svolgerà l’incontro dibattito dal titolo “Il futuro è sociale. Costruiamo un’alleanza per i diritti e l’equità”. organizzato dalla segreteria regionale della confederazione sindacale Confsal.

Dopo i saluti del prof. Elia Pili, segretario regionale Confsal, di Eugenio Lai, vicepresidente del Consiglio regionale e di don Giacomo Faedda parroco di Sant’Elia interverranno: Raimondo Perra, presidente della VI commissione Salute e Politiche sociali del Consiglio regionale; Barbara Congiu, vicepresidente della Commissione pari opportunità del Consiglio regionale; Ferdinando Secchi, assessore delle Politiche sociali del comune di Cagliari; Gianluigi Pascoletti, segretario generale Feder. Casa Confsal; Vladimiro Murgia A.S.D. Vecchio Borgo Sant’Elia; Marcello Vistosu, Associazione Sant’Elia “Noi ci crediamo”; Rita De Agostini, Associazione Sant’Elia Viva.

La Confsal, la più rappresentativa confederazione sindacale autonoma in Sardegna punta sul quartiere di Sant’Elia con l’apertura nella struttura del Lazzaretto di un centro servizi caf e patronato.

«Sarà l’occasione – spiega Elia Pili – per raccontare l’esperienza di socialità e di inclusione delle tante associazioni che operano nel quartiere e per rafforzare ancora di più sinergie e collaborazione tra istituzioni.»

L’incontro verrà moderato dal tenore Gianluca Floris, presidente del Conservatorio Pierluigi da Palestrina.

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E’ proseguito questa sera, in Consiglio regionale, l’esame dei primi articoli della Manovra finanziaria 2018-2020.

Il Consiglio ha approvato numerosi emendamenti presentati dalla maggioranza: il n.793 (Sabatini e più) che finanzia con 200.000 per gli anni 2018, 2019, 2020 gli uffici dei Giudice di pace, il n.794 (Sabatini e più) integrato da una correzione orale dell’assessore della Programmazione Raffaele Paci per gli anni 2019 e 2020 che stanzia 300.000 a favore dell’Agenzia Forestas per il ripristino della foresta pietrificata dell’Anglona, il n.796 (Cozzolino) che assegna un finanziamento di 50.000 all’Associazione internazionale “Città della terra cruda”.

Sull’emendamento il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha affermato che «la manovra finanziaria, al di là della proposta in esame, sta diventando uno zibaldone dove entra di tutto, smentendo l’assessore Paci che aveva parlato della finanziaria come strumento non interventi specifici ma come contenitore di norme generali; molti passaggi di questa legge, invece, sono invece strumenti di campagna elettorale o di operazioni al ribasso».

Il consigliere del Pd Gianmario Tendas ha invece sostenuto che l’Associazione “Comuni della Terra Cruda” svolge una attività di grande rilevanza, perchè «mette in rete amministrazioni del centro Sardegna per valorizzare antiche abitazioni,».

Approvato anche l’emendamento n. 802 (Sabatini) che assegna al comune di Bari Sardo 84.000 per la realizzazione di uno strumento urbanistico. Il provvedimento è stato modificato da un emendamento orale dello stesso Franco Sabatini, con cui è stato eliminato il riferimento ai residui presenti nel bilancio regionale. Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha però chiesto quale sia la finalità della proposta perché, ha osservato, «se c’era necessità di recuperare fondi per Bari Sardo bisognava farlo anche per tutti i Comuni con lo stesso problema». Il consigliere Sabatini ha replicato ricordando che provvedimenti analoghi sono stati inseriti in altre leggi finanziarie ed inoltre, nello specifico, «nel caso di Baris Sardo le opere sono state già realizzate ed occorre solo fare un pagamento».

Via libera del Consiglio, inoltre, all’emendamento n. 804 (Sabatini e più) che dispone un finanziamento di 363.000 euro all’Agenzia Agris per attività di ricerca in agricoltura, di 300.000 per l’erogazione di servizi di artieri ippici e di 63.000 per i servizi di custodia nella Foresta Burgos.

Voto favorevole dell’Aula, ancora, per l’emendamento n. 835 (Deriu) che proroga alla fine del 2018 una scadenza amministrativa del comune di Aritzo e n. 849 (Cossa) che dispone uno stanziamento di 20.000 euro per l’edizione di un volume sulla storia di Sestu.

Approvati inoltre gli emendamenti n. 888 (Agus-Busia) che prevede un finanziamento di 100.000 euro per il 2018 finalizzato alla custodia degli immobili delle ex caserme delle servitù militari acquisiti dal demanio regionale; n. 899 (Lai e più) che ridetermina la collocazione di alcuni stanziamenti all’interno della programmazione regionale, n. 64 (Pizzuto e più) che contiene un programma di abbattimento dei costi da e per le isole minori della Sardegna e, infine, il 1047 (Sabatini) che consente ai Comuni di utilizzare fabbricati di loro proprietà di in attesa di essere acquisiti dagli aventi diritto, di utilizzarli per scopi di micro-ricettività turistica.

Sull’articolo 3 e sugli emendamenti il presidente Gianfranco Ganau ha aperto la discussione.

Sull’emendamento 217 ha preso la parola l’on. Marco Tedde (FI), che ha detto: “Quando parliamo di ambiente e territorio non possiamo non parlare di urbanistica e del fatto che nonostante tutte le vostre promesse ancora non siete riusciti a fare la revisione del Ppr né la nuova legge urbanistica. E non possiamo dimenticare nemmeno i forestali e i loro problemi, lavoratori pubblici che vengo trattati contrattualmente come i lavoratori del privato”.

Per l’on. Mariano Contu (FI) “ci sarebbe bisogno non di una seduta pomeridiana per affrontare questa norma ma di ben altro tempo a disposizione. Ieri sotto la Regione c’erano duemila persone che rappresentano il mondo dell’edilizia sardo, che dal 2007 a oggi ha subito un danno da oltre 35 mila posti di lavoro. Davvero pensiamo che riusciamo a riassorbire questi lavoratori con otto milioni di euro per finanziare un po’ di forestazione in qualche Comune?”.

L’on. Roberto Deriu (Pd) ha annunciato la “sottoscrizione dell’emendamento 114 con i colleghi Moriconi e Meloni” mentre sull’emendamento l’on. Alessandra Zedda (FI) ha detto: “Sta diventando sempre più in disuso entrare in un ente pubblico con un concorso ma non è cambiando la natura giuridica dei lavoratori che si risolvono i problemi. Mi spiace ma la partita dei forestali è stata affrontata con leggerezza e così la partita dei lavoratori di Ati Ifras, che una volta per tutte va definita. E così il Piano Sulcis”.

Per l’on. Attilio Dedoni (Riformatori sardi) “non mi pare che ci sia stata sinora una politica organica in materia ambientale, dalla raccolta dei rifiuti urbani all’assetto idrogeologico della Sardegna. Non abbiamo altro pensiero che non siano i forni, io li chiamo così i vostri inceneritori dove si bruciano anche quote di raccolta differenziata”.

L’emendamento 217 è stato respinto mentre il 1011 (sulla valutazione di impatto ambientale) presentato dalla Giunta è stato approvato e dà mandato all’esecutivo di individuare “i criteri di quantificazione e corresponsione del contributo per la Via a carico dei richiedenti”.

Approvato anche l’art. 3, respinti gli emendamenti 45, 950,  223, 227, 228 e 229.

L’on. Alessandra Zedda (FI) ha illustrato l’emendamento 951 e ha  ricordato che “in queste settimane si è posto tra i problemi della pesca anche quello della raccolta dei ricci, che è sempre stato un mercato storico a Cagliari.  L’emendamento 951 è stato respinto.

Approvati gli emendamenti di giunta 1025 (gestione dei rifiuti) , 1028 (Giunta) 3.415.000 euro a favore dell’Arst per rimozione materiali pericolosi, e emendamento n. 790: seicento milioni per lavori alle casermette di Paulilatino, a firma on. Gallus.

L’emendamento 11 è stato respinto mentre sulla continuità territoriale con la Corsica (emendamenti 30 e 936) il presidente Sabatini (Pd) ha annunciato a breve un disegno di legge organico chiedendo il ritiro degli emendamenti.

L’on. Giuseppe Fasolino (FI) ha replicato: “A febbraio risolverete il problema, bene. È ancora colpa della giunta precedente? O sono quattro anni che governate voi? Provate a fare un biglietto per Milano o chiedete cosa ne pensano quelli che dalla Corsica devono venire a lavorare a Santa Teresa”. L’emendamento 30 è stato ritirato, il 936 (a firma Zedda, FI) respinto.

Approvato l’emendamento 59 (Lotto e più) che prevede uno stanziamento di 100.000 euro al comune di Alghero per studi urbanistici poi il 71 (50 mila euro nel 2018 per la bonifica terreni con la coltivazione della canapa). Su quest’ultimo l’on. Pietro Pittalis (FI) ha detto: “L’assessore dovrebbe spiegarci quali risultati sinora ha prodotto la coltivazione della canapa per la bonifica dei terreni. E soprattutto: cosa ne facciamo della canapa una volta che l’abbiamo coltivata? Io non prenderei sottogamba la questione”.

L’on. Attilio Dedoni (Riformatori sardi) ha detto: “Da tempo ci sono proposte di modifica sulle agenzie dell’agricoltura. Credo che Agris potrebbe fare sperimentazione anche su questo aspetto”. L’on. Pizzuto (Sinistra) ha replicato ironizzando: “Purtroppo non è la canapa che io vorrei ma ci accontentiamo. La sperimentazione sta dimostrando che le fibre della pianta e i semi non assorbono le sostanze inquinanti come i metalli pesanti mentre le foglie assorbono i metalli ma possono andare in discarica senza diventare rifiuto speciale”.

L’on. Mariano Contu (FI) ha aggiunto: “Davvero pensate che con 50mila euro si possano bonificare i terreni inquinati per renderli fertili? Vagheggiate pure con le sperimentazioni, lasciano il tempo che trovano”.

Per l’on. Piermario Manca (PDS) “bisogna distinguere tra cannabis  sativa e cannabis indica, che hanno una bella differenza di principio attivo. Le evidenze scientifiche dicono che la cannabis sativa è capace di assorbire i metalli presenti nel terreno. Trovo giusto che si faccia sperimentazione nei terreni inquinati del Sulcis Iglesiente”.

Favorevole alla ricerca anche l’on. Salvatore Demontis (Pd): “Anche l’elicriso, oltre alla canepa, assorbe i metalli pesanti e si tratta di sperimentazioni interessanti e dai costi sostenibili”.

Dunque, anche l’emendamento 71 (col parere favorevole della commissione) è stato approvato e prevede lo stanziamento di 50.000 euro annui “per la bonifica dei terreni inquinanti attraverso la coltivazione della canapa”.

L’aula è poi passata all’esame dell’emendamento 83 (Desini e più) che proponeva un finanziamento di 35mila euro al comune di Sorso per la rimozione e lo smaltimento della carcassa di una balenottera dalla spiaggia di Platamona. Su richiesta del presidente della commissione Bilancio Franco Sabatini l’emendamento è stato ritirato. «Prendo atto dell’impegno della Giunta e lo ritiro – ha detto il consigliere del Pds Roberto Desini – l’emendamento puntava a segnalare il caso della balenottera spiaggiata a Platamona per la cui rimozione si sono pronunciati ben sedici enti».

L’assessore all’ambiente Donatella Spano, vista l’eccezionalità del caso, ha annunciato l’imminente presentazione di una delibera di Giunta per trovare una soluzione: «C’è l’impegno ad intervenire – ha detto Spano – il cetaceo giace sulla spiaggia da parecchio. Le procedure per lo smaltimento sono complicate, ci sono stati rimbalzi di responsabilità. Occorre inquadrare il caso nell’ambito della gestione dei rifiuti».

Antonello Peru (Forza Italia) presentatore di un emendamento analogo, il n.924, ha annunciato anche lui il ritiro della proposta. «Ormai per salvare il cetaceo non si può fare più niente – ha detto Antonello Peru – mi preoccupa di più invece lo stagno di Platamona per il quale è stato bocciato il mio emendamento che proponeva un intervento per la liberazione dei canali, oggi occlusi, in modo da garantire l’ossigenazione. Il problema è serio, già da quest’anno c’è stata un’invasione di zanzare, c’è il pericolo malaria. Le attività ricettive della zona chiedono interventi rapidi, i turisti dei campeggi quest’estate hanno dormito in auto». Gli emendamenti 83 e 924 sono stati quindi ritirati.

Via libera invece all’emendamento all’emendamento n.1312(Sabatini e più) che stanzia 5 milioni di euro per il triennio 2018-2020 a favore dei consorzi di bonifica per le attività previste dall’art.31 della legge n. 5 del 2015.

L’aula ha quindi respinto in rapida successione gli emendamenti nn. 133, 134, 136, 308, 336.

Sull’emendamento n.345 è intervenuto il primo firmatario Paolo Truzzu (FdI) per spiegarne il contenuto: «L’obiettivo è ricominciare a parlare di bellezza – ha detto Paolo Truzzu – ci siamo dimenticati di avere cura delle nostre comunità. Vogliamo recuperare una situazione di decoro. La proposta mira a creare un primo fondo di 5 milioni per intervenire sul concetto di “non finito”». Messo in votazione l’emendamento è stato respinto con 27 voti contrari e 14 a favore.

Stessa sorte per l’emendamento n.346 presentato dallo stesso Paolo Truzzu che puntava a ottenere un fondo di 5 milioni di euro da utilizzare per l’incentivazione dell’acquisto di automobili ibride o elettriche: «Siamo l’unica regione d’Italia che non prevede incentivi – ha detto il consigliere di minoranza – noi proponiamo un contributo di 5000 euro ai privati che decidono di acquistare veicoli ibridi o elettrici. L’obiettivo è far diventare conveniente l’uso di auto non inquinanti».

D’accordo con l’emendamento si è detto il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis che ha voluto precisare il voto a un emendamento precedente che stanziava 84mila euro a favore del Comune di Barisardo: «Non sono contrario al contributo ma al modo con cui si legifera in questo Consiglio».

L’assessore Raffaele Paci, in risposta a Paolo Truzzu, ha ribadito la volontà della Giunta di intervenire sul tema: «Abbiamo in corso incontri con il presidente dell’Ente gestore del servizio elettrico. Vogliamo incentivare l’uso di auto elettriche. In questo momento non abbiamo però a disposizione 5 milioni di euro».

Preso atto dell’impegno dell’assessore, il consigliere Truzzu ha ritirato l’emendamento: «Speriamo che entro l’anno si possa fare qualcosa di concreto».

Dopo aver bocciato gli emendamenti 358, 359 e 360, l’Aula ha dato il via libera agli emendamenti nn. 788 e 789 (primo firmatario Sabatini). Il primo stanzia 400mila euro per garantire l’apertura a uso portuale delle stazioni marittime di nuova realizzazione ancora inagibili, il secondo dispone un finanziamento di 1,5 milioni di euro per il triennio a favore dei comuni montani per far fronte alle spese del Piano neve.

Sull’emendamento n. 792 Sabatini ha comunicato la decisione di ridurre da 2 a 1 milione di euro i finanziamenti per il 2018 destinati alla realizzazione, completamento e manutenzione straordinaria di opere pubbliche di interesse comunale. Confermati invece i finanziamenti per gli anni successivi, 10 milioni di euro per il 2019 e 15 per il 2020. Posto in votazione l’emendamento 792 è stato approvato.

Sull’emendamento 823 (Zedda Paolo e più) che propone un finanziamento di 100mila euro per lo studio di fattibilità relativo al prolungamento della tratta della metropolitana leggera da Settimo San Pietro a Sinnai, è intervenuto Michele Cossa (Riformatori sardi): «Vorrei capire di più – ha detto Michele Cossa – ci sono comuni che si finanziano e altri invece che non ottengono nulla». Stesso giudizio da parte del capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis: «Esiste un capitolo per gli studi di fattibilità che possa interessare tutti i comuni? Niente in contrario contro Sinnai ma ci avete sempre detto che bisogna procedere per interventi di carattere generale. Qui si sta andando per comuni sì e comuni no, a seconda del colore della casacca».

Anche Paolo Truzzu (FdI) ha contestato il modo di procedere: «Il clima natalizio ci sta abituando ai regali – ha detto – la vulgata dice che il centrosinistra si sta impegnando a risollevare le sorti dell’isola e poi si arriva a situazioni come questa. Sinnai ha bisogno di collegamenti migliori come Pula. Occorre ragionare in termini complessivi. Non è possibile che si continui a fare la divisione della torta solo nell’interesse di alcuni».

Pronta la replica di Paolo Zedda, primo firmatario dell’emendamento: «Questo intervento era programmato nel piano regionale dei trasporti del 2008 e poi è improvvisamente scomparso. Si chiede di far proseguire la tratta da Settimo a Sinnai. Lo stanziamento è davvero minimo, non è una marchetta».

Di parere diverso Marco Tedde (Forza Italia): «Quali sono gli elementi che devono stare alla base della scelta dei comuni fruitori di mancette. Sono elementi oggettivi o tratti dal manuale Marchetti? E’ un precedente bruttissimo. Non è tollerabile scegliere i comuni a seconda del colore politico. Avete necessità di crescere di fronte all’elettorato». Posto in  votazione l’emendamento è stato approvato.

Ritirati il n.824 (Zedda e più) l’Aula ha respinto il n. 858.

Approvato subito dopo l’emendamento all’emendamento n.1301 (Sabatini e più) che recepisce la direttiva europea sull’efficienza energetica in edilizia. Le linee guida saranno stabilite dall’assessorato competente entro 90 giorni dall’approvazione delle manovra finanziaria.

Disco verde anche per il n. 890 (Agus-Busia) che stanzia 600mila euro per il triennio 2018-2020 per la prosecuzione del progetto “Neptune” finalizzato alla valorizzazione ambientale e alla fruizione turistico-didattica del Poetto.

Ritirati invece gli emendamenti 894, 895, 896, mentre sull’897 è intervenuto il primo firmatario Eugenio Lai (Art. 1 – Mdp): «L’emendamento segnala un problema serio: il dissesto della strada Sp 188 Gergei-Isili. Sono disponibile a ritirarlo ma chiedo che venga previsto un intervento. Non è pensabile che una strada ad altissima densità di traffico sia in queste condizioni».

L’assessore Raffaele Paci ha garantito l’impegno della Giunta: «Ci sono nuove risorse da programmare nei prossimi giorni per la rete viaria a valere sui fondi di coesione. Si terrà conto della segnalazione». L’emendamento è stato ritirato.

Pietro Pittalis (Fi) ha espresso imbarazzo: «Non c’è dialogo tra Giunta e maggioranza. C’è un modo singolare di interpretare i rapporti tra esecutivo e Consiglio. Se è questa la tendenza della nuova sinistra che avanza… auguri!»

L’aula ha quindi preso in esame l’emendamento n. 903 (Busia-Agus) che stanzia 200mila euro a favore dei comuni per la raccolta dei rifiuti abbandonati in aree di proprietà comunali. 

Il consigliere di Forza Italia Marco Tedde si è congratulato con i presentatori: «Così si fa, si individuano gli interessi generali e si fissano criteri obiettivi per la spendita dei soldi». Giudizio condiviso dal collega di partito Giuseppe Fasolino: «L’accoppiata Busia-Agus presenta emendamenti corretti. L’intervento di Pietro Pittalis questo voleva dire, non si mira ad accontentare un comune ma ad affrontare problemi che riguardano tutti. Anche un sindaco che non fa parte della maggioranza si sente rappresentato».

Annamaria Busia (Cp) ha ringraziato i colleghi: «Gli emendamenti sono proprio finalizzati a risolvere le problematiche dei comuni con modesti interventi di spesa. Prestate attenzione anche agli altri». L’emendamento, al quale si è aggiunta la firma del consigliere Paolo Dessi(Misto), è stato approvato all’unanimità.

Subito dopo sono stati respinti gli emendamenti n. 921, 925, 928, 929, 931, 932, 933, 934, 935, 966.

Sul n.971, il primo firmatario Marco Tedde ha nuovamente contestato la linea della maggioranza: «Questo emendamento sarà bocciato non perché riguarda Alghero ma perché proposto dalla minoranza. Se fosse stato presentato da un consigliere del centrosinistra avrebbe avuto altra sorte. Questo non è il modo di operare e di fare leggi. E’ un modo abnorme che impone una riflessione profonda. Se si operasse sempre così le finanze regionali sarebbero dissipate». Posto in votazione l’emendamento è stato bocciato.

Respinto anche il n. 973, mentre ha ottenuto voto favorevole l’emendamento della Giunta regionale 1005 che stanzia 300mila euro, per il triennio, per attivare un’assistenza tecnica finalizzata all’accelerazione dei processi di valutazione ambientale».

Via libera anche agli emendamenti 1012, 1024 e 1026 presentati sempre dalla giunta regionale. Il primo stanzia un milione e 260mila euro per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020 per la gestione delle discariche di rifiuti solidi urbani, il secondo invece prevede un finanziamento complessivo di 6 milioni di euro per l’interconnessione dei bacini idrografici e la riqualificazione delle reti di drenaggio in area urbana con priorità per le zone ad alto rischio idraulico; il terzo, infine, autorizza la spesa di 1,87 milioni di euro per mezzi e attrezzature da utilizzare per interventi di soccorso o ripristino ambientale.   

Bocciato il 1049, il presidente della commissione Bilancio ha invitato i presentatori a ritirare l’emendamento n.904.

La consigliera Annamaria Busia, firmataria dell’emendamento con il consigliere Francesco Agus, ha illustrato il contenuto della proposta: «L’obiettivo è la sicurezza e la pulizia delle spiagge. Ogni anno si verificano diverse tragedie in mare per mancanza di servizi di salvamento. C’è inoltre il problema di utilizzo della poseidonia. E’ un intervento importante per aiutare i comuni. Prima del ritiro chiedo di indicare una via alternativa».

D’accordo con la proposta si è espresso il consigliere Giuseppe Fasolino (Forza Italia): «E’ un emendamento interessante, legge nell’anima dei sindaci. Darebbe risposte a due problematiche: la rimozione della poseidonia che non può essere toccata ma nessuno dice cosa si deve fare. Per salvaguardare le spiagge ora diamo le risorse alle amministrazioni. Questo sarebbe un bel modo di dimostrare di essere una grande amministrazione regionale». Giuseppe Fasolino ha rivolto un plauso ai presentatori anche per la proposta sui servizi di salvamento a mare: «Finora si è trovato un escamotage con i cartelli, cosa diversa sarebbe se ci fossero bagnini in ogni spiaggia. Questo modo di lavorare deve essere alla base della finanziaria».

Marco Tedde (Forza Italia) dopo aver rinnovato i complimenti ai presentatori ha annunciato il suo voto favorevole: «L’emendamento ha una valenza oggettiva sia per gli interventi di salvamento che per la poseidonia. E’ un modo per stare vicino ai sindaci che non riescono ad assolvere ai propri compiti per mancanza di mezzi finanziari».

Franco Sabatini dopo aver annunciato all’aula la conferma dello stanziamento governativo a favore delle province di 125 milioni di euro per il triennio 2018-2020, ha avanzato la proposta di votare l’emendamento per parti: «Mettiamo 100mila euro a carico del fondo sul turismo per garantire le attività di informazione sulla tutela delle spiaggia – ha detto Sabatini – sugli altri due punti (salvamento a mare e poseidonia) prendiamo l’impegno ad intervenire nella prima variazione di bilancio utile. Il tema è concreto, tutti i paesi costieri hanno problemi quando ci sono le mareggiate».

Il capogruppo di Cps Pierfranco Zanchetta ha invocato un ragionamento più ampio. «E’ vero che i cetacei finiscono spesso sulle nostre spiagge. Siamo il terminale del santuario delle balene. Il Ministero dell’Ambiente deve considerare con più attenzione gli interventi straordinari della Regione per rimuovere i cetacei spiaggiati così come quelli per la rimozione della poseidonia. Siccome a noi impongono la tutela è giusto che il Ministero riconosca gli sforzi e destini risorse alla Sardegna».

Francesco Agus (Cp) si è detto d’accordo con la proposta di un voto per parti: « Per il primo e secondo punto dell’emendamento è opportuno un supplemento di attenzione. E’ urgente intervenire perché è tema centrale per la tutela delle spiagge. Serve una programmazione e una visione strategica. Si va verso un allungamento della stagione balneare, le nostre spiagge subiscono una pressione per più mesi all’anno. Da tempo  si riscontra un peggioramento dell’ecosistema marino dovuto alla presenza antropica e al prelievo non corretto della poseidonia».

Luca Pizzuto (Art. 1 – Mdp) ha segnalato  all’assessore che la poseidonia rappresenta una risorsa per l’agricoltura: «E’ utile per la pacciamatura e come fertilizzante. Non si può però raccogliere e la Forestale crea problemi»

Stessa considerazione da parte di Fabrizio Anedda (Misto): «La poseidonia è una risorsa per l’agricoltura. Ci sono progetti per utilizzarla nelle serre. Il problema è che viene acquistata da chi la raccoglie nelle spiagge ma l’attività non è regolamentata». L’assessore Donatella Spano condividendo le valutazioni dell’aula si è detta disponibile a lavorare a una normativa ad hoc: «La problematica è importante. La poseidonia è un elemento distintivo per la conservazione della spiaggia. Occorre trovare un equilibrio tra conservazione e fruizione della spiaggia».

Messo in votazione per parti, sono state approvate le disposizioni del punto n. 3.

Annunciata la discussione sull’articolo 4 (disposizioni in materia di sostegno alle attività economiche) i gruppi di minoranza hanno comunicato il ritiro di una serie di emendamenti, a partire dal n. 170 fino al n. 550, e il presidente del Consiglio ha elencato tutte le proposte di modifica rimaste in votazione sulle quali il presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini (Pd) ha espresso il parere di competenza. L’assessore Paci ha dichiarato parere conforme a quello del relatore ma ha precisato che per gli emendamenti riguardanti le guide turistiche e l’imprenditoria femminile deve “essere ricercata una più idonea formulazione”. Non essendoci iscritti a parlare nella discussione generale, il presidente del Consiglio ha posto in votazione l’emendamento n. 93 (Comandini e più) che con il parere favorevole di commissione e Giunta è stato approvato dall’Aula ed incrementa da 300.000 euro a 500.000 euro il contributo per gli apicoltori.

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi tolto la seduta e ha convocato il Consiglio domani alle 10.00.

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Nel Campidano, nel Sarrabus, negli stagni di Cabras, Espedito Murgia, noto Editu, è stato un suonatore di launeddas atipico: di certo per la sua provenienza geografica, distante dalle zone di pianura considerate le patrie dei maestri. Era infatti un suonatore di montagna, della Barbagia di Seulo, di inizio Novecento: nei paesi dell’interno allora gli esperti erano rari e la melodia dello strumento a canne relegata a qualche festa patronale. Ad impressionare tziu Editu, classe 1912, fu proprio un maestro del Sarrabus: Giuseppinu Lara, padre di Emanuele e Antonio. È ormai trascorso un secolo da quelle sonate e gli strumenti sono molto diversi dagli attuali: di certo meno standardizzati. Anche le tecniche sono mutate, come ricorda lo stesso Murgia in un’intervista del 1982 dove racconta che Lara-padre non legava “su tumbu” a “sa mancosa manna” e, contrariamente a come fanno tutti al giorno d’oggi, teneva “sa mancosedda” con la mano sinistra.  

Alla figura straordinaria, di frontiera, di tziu Editu Murgia l’associazione culturale Iscandula – che da oltre trent’anni promuove la musica delle launeddas – con la collaborazione della Regione Sardegna e del comune di Seulo – ha realizzato alcune ricerche sulla sua biografia e sui materiali lasciati in eredità. I risultati degli studi (anche su documenti video, fotografici e audio) saranno illustrati durante un evento pubblico, nel suo paese. Si cercherà di tratteggiare il profilo del suonatore e del poeta dalla lunga carriera, conclusasi – tenendo fede alla leggendaria longevità dei seulesi – quando ormai era centenario, nel 2012. Durante l’incontro prima si parlerà delle scoperte e delle testimonianze dirette sul suo lavoro, a seguire ci sarà un concerto sulle note di launeddas e fisarmonica, una festa di musica e balli. L’appuntamento è per sabato 16 dicembre, alle 17.00, nella sala polivalente di Seulo, in via San Pietro.

Il programma. A introdurre le relazioni i saluti di Enrico Murgia, sindaco di Seulo, di Eugenio Lai, vice presidente del Consiglio regionale e di Maria Murgia, nipote di Tziu Editu. I lavori inizieranno quindi con l’intervento di Dante Olianas, presidente dell’associazione culturale Iscandula, che illustrerà la storia del Maestro e introdurrà un’intervista sonora da lui rilasciata nel 1982, nonché le pubblicazioni finora realizzate. La parola passerà quindi a Gianluca Piras, suonatore di launeddas e ricercatore che presenterà ‘Is sonus de Tziu Editu’, ossia ‘I suoni di Tziu Editu’: misurazioni, analisi e catalogazioni degli strumenti originali. Dalle caratteristiche tecniche al materiale multimediale: Pietro Frau, curatore della mostra dedicata a Murgia, scandirà aneddoti e curiosità sulle fotografie storiche e i filmati raccolti durante la ricerca. Spazio poi alla figura del maestro-poeta: Dario Loddo, racconterà il percorso dall’idea alla alla pubblicazione del libro ‘Poesias ‘e Barbagia e sa Martinica’ di Espedito Murgia, da lui curato curato e stampato dalla Tipografia TAIM di Cagliari. Infine, Piersandro Pillonca, giornalista e ricercatore della cultura sarda, partendo dal prodotto editoriale parlerà dell’immaginario poetico di Murgia e del suo stile.  

Lasciati da parte gli studi è tempo di concerti e di musica tradizionale isolana: si ballerà sulle note delle launeddas suonate da Gianluca Piras e Michele Deiana, alla fisarmonica Celio Mocco.

Biografia di tziu Editu Murgia.

Dopo l’illuminazione da giovanissimo, tziu Editu Murgia seguì in parte la scuola del Sarrabus: si trasferì prima a San Vito come servo pastore a venti anni e comprò un strumento da tziu Antoni Lara, era il 1932. Continuò via via con altri maestri anche una volta tornato a Seulo: firmò un contratto con un altro suonatore di launeddas di Villaputzu che abitava a Gergei, Giunchinu ‘e Seu. Secondo le regole del tempo si trasferì a casa sua e imparava sia il mestiere di calzolaio, sia quello di suonatore di launeddas. Poi la malaria – allora molto comune – lo costrinse a uno stop forzato. Ma il legame di Murgia con lo strumento restò forte, tanto da riprendere più tardi a Decimo da un maestro originario di Villaputzu, Agostinu Acca. Una vita di frontiera la sua: suonatore di Barbagia, distante e in parte isolato dal fermento musicale del Campidano si esibiva in tutti i paesi del circondario fino alle trasferte e ai concerti in Italia e, negli anni Settanta, la registrazione di un LP. Una lunga carriera che gli ha permesso festeggiare i cento anni nel 2012 con la moglie, gli amici e i paesani.