20 April, 2024
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Nuove adesioni alla mobilitazione generale del territorio. «Il Piano Sulcis è un fallimento – sostiene Fabio Enne, segretario generale della Cisl del Sulcis Iglesiente -, questo è ciò che ha certificato l’assemblea tenutasi il 15 gennaio al centro culturale di Iglesias.  In quell’occasione, le organizzazioni, le associazioni e i comitati che hanno contribuito alla buona riuscita del dibattito, sono arrivate tutte alla stessa considerazione: i fondi del Piano Sulcis sono praticamente inesistenti, così come le opere da realizzare.»

Oltre alla Fismic Confsal, intervenuta durante i lavori dell’assemblea popolare ad Iglesias, oggi è arrivata l’adesione della Cisal, che con un comunicato del segretario provinciale, Giuseppe Camboni, sostiene che «la partecipazione attiva alla mobilitazione generale del Sulcis Iglesiente è una manifestazione al quale ci sentiamo obbligati. Per questo, desideriamo dare il nostro più ampio supporto alla mobilitazione generale, alla quale parteciperemo attivamene con tutte le categorie, perché ci sia una presa d’atto della tragica situazione nella quale sopravvivono migliaia di famiglie».

«Non possiamo che accogliere le parole del segretario Cisal ed essere ben lieti della loro adesione. L’invito all’unità sindacale, politica e territoriale di qualche giorno fa, sta donando i suoi frutti – conclude Fabio Enne -, occorre muoversi senza indugio su tre idee forza: bonifiche ambientali, Interventi infrastrutturali e Poli produttivi di eccellenza edilizia, agricola, turistica e artigianale, questi sono i capisaldi per uno sviluppo economico e sociale del territorio.»

Assemblea x Piano Sulcis 1

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«Il Piano Sulcis è un fallimento, i fondi sono praticamente inesistenti, così come le opere da realizzare.»

A dirlo è Fabio Enne, segretario generale della Cisl del Sulcis Iglesiente.

«La politica regionale e nazionale hanno risposto alle drammatiche condizioni del territorio con un Piano vuoto e inconsistente, incapace di produrre un posto di lavoro – aggiunge Fabio Enne -. La richiesta è quella di nominare immediatamente un commissario straordinario che si occupi del Piano Sulcis. Il commissario deve, necessariamente contingentare i tempi e adoperarsi per spendere i fondi al meglio e subito. Occorre offrire un immediato supporto alle imprese, far ripartire i cantieri e trovare il metodo per alleggerire la pressione fiscale.»

«Le procedure appaiono vaghe se non addirittura inesistenti – aggiunge Enne -. Senza dimenticare le opere iniziate molti anni or sono, inserite nel Piano e dichiarate concluse o i presunti progetti, come quello del biofuel, a dir poco evanescenti. Fondi stanziati da delibere della Giunta Regionale nel 2009, 2010, 2011, oppure delibere Cipe del 2011 e fondi FESR  2007-2013. Fondi vecchi, già stanziati in passato, che non hanno nulla a che fare con il Piano Sulcis.»        

«E’ sufficiente leggere i Report del Piano per capire che siamo al cospetto di macerie e desolazione. Non possiamo più perdere tempo – conclude Fabio Enne -, bisogna muoversi senza indugio su tre idee forza: Bonifiche ambientali, Interventi infrastrutturali e Poli produttivi di eccellenza agricola, turistica e artigianale,  questi sono i capisaldi per uno sviluppo economico e sociale del territorio. L’invito è all’unità sindacale, politica e territoriale. Solo con il supporto di tutte le parti sociali si possono ottenere risultati tangibili e positivi.»

Fabio Enne 48

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Prosegue, a Sant’Antioco, il presidio dei lavoratori del porto turistico, in attesa dell’incontro, fissato per mercoledì con il demanio, comune ed assessorato regionale degli Enti locali.

«L’auspicio – scrivono in una nota Fabio Enne, segretario generale UST Cisl Sulcis Iglesiente e Marco Mele, referente territoriale della federazione Cisl – è che nei prossimi giorni vengano poste in essere le basi per la risoluzione definitiva della vertenza, tutelando posti di lavoro e servizi essenziali per l’economia del territorio. Dalle notizie trapelate dall’incontro di questa mattina in Regione, pare che debba ancora essere definito il valore del canone d’affitto anche alla luce della modifica del perimetro del porticciolo messo a bando, in netta diminuzione rispetto agli anni passati.»

«Alla CA.RI.A’S Investment Company S.r.l., che ha manifestato interesse, nonostante le presunte modifiche al ribasso, dell’offerta, si è aggiunta un’altra società, Marinai D’Italia – concludono Enne e Mele – ed attendiamo risposte precise e definitive.»

Sant'Antioco 73 copia

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CTO Iglesias 2

«Le dichiarazioni, di ieri, del ministero della Sanità, fanno presagire uno scenario nefasto per il territorio del Sulcis Iglesiente. Le rispediamo al mittente. Siamo pronti alle barricate per salvaguardare i diritti delle donne e dei nascituri del nostro territorio.»

A lanciare l’allarme sono Fabio Enne e Roberto Fallo, rispettivamente segretario generale UST CISL Sulcis Iglesiente e segretario generale CISL FB.

«La cancellazione definitiva di un servizio essenziale come quello del punto nascita Iglesias Carbonia, è inopportuna, non solo perché mette a rischio la salute delle pazienti, ma anche per le ingenti risorse spese per la ristrutturazione, ammodernamento e ampliamento del polo materno infantile del presidio ospedaliero CTO di Iglesias – aggiungono Fabio Enne e Roberto Fallo -. A questo, vanno sommati gli scarsi collegamenti stradali con il capoluogo.»

«Sorveglieremo affinché tutto ciò non accada – concludono Fabio Enne e Roberto Fallo – e chiediamo fin da ora, ai sindaci e agli amministratori locali, sostegno e determinatezza.»

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L’assessore regionale degli Enti locali Cristiano Erriu questa mattina ha incontrato il Direttore marittimo del Sud Sardegna, Capitano di vascello (CP) Roberto Isidori, il sindaco di Sant’Antioco Mario Corongiu e i rappresentanti degli uffici regionali del Demanio. Nel corso della riunione sono stati fatti costruttivi passi avanti verso una soluzione condivisa che garantisca la continuità della gestione del porticciolo di Sant’Antioco e i servizi durante la fase di pubblicazione della gara per l’individuazione del soggetto che in futuro dovrà gestire lo scalo sulcitano.
«Consideriamo importante e strategica l’infrastruttura di Sant’Antioco – sottolinea l’assessore Erriu -. È auspicabile che le attività al suo interno siano sviluppate ulteriormente, nell’interesse dell’economia di tutto il Sulcis. È una delle priorità dell’Assessorato, non a caso i nostri uffici sono al lavoro per arrivare nel più breve tempo possibile a risolvere questa problematica. Abbiamo convocato un’altra riunione per l’8 gennaio, per definire i dettagli di quanto è stato discusso oggi.»
A margine dell’incontro, come da loro richiesta, l’assessore Erriu ha incontrato i rappresentanti della Cisl guidati dal segretario del Sulcis Fabio Enne per discutere delle problematiche inerenti i lavoratori impiegati nel porto sulcitano.
«Ancor più convinti di prima, affermiamo che occorre sostenere l’occupazione e tutelare i posti di lavoro. Così come è necessario e indispensabile garantire l’efficienza dei servizi e la sicurezza degli utenti – hanno commentato Fabio Enne e Marco Mele, rispettivamente segretario generale e referente territoriale di federazione della Cisl -. Durante l’incontro con l’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, e la capitaneria di porto, il comune di Sant’Antioco ha preso tempo fino all’8 gennaio. Sono certo che data la Sua sensibilità verso i lavoratori e la volontà a mantenere efficienti i servizi del porticciolo turistico, il Sindaco Corongiu saprà certamente trovare la soluzione più adeguata per risolvere la vertenza che ci occupa.»
«Fino a prova contraria – concludono Fabio Enne e Marco Mele -, l’unica manifestazione di interesse valida, rimane quella formalizzata della CA.RI.A’S Investment Company S.r.l., già proprietaria dei moli, delle installazioni e dell’attrezzatura del porticciolo turistico e servizi annessi.»

 

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Fabio Enne 58

All’orizzonte non si intravede alcuna ripresa. Il 2015 è stato un anno devastante per l’economia e il lavoro.

Alle parole confortanti del presidente Pigliaru, la UST CISL Sulcis Iglesiente risponde con un richiamo alla mobilitazione generale.

La volontà è quella di proseguire, ancor più determinati, con la promozione della mobilitazione popolare, prevista per gennaio 2016.

Le assemblee organizzative, dell’8 a Portoscuso e del 12 a Sant’Antioco, si concluderanno il 15 gennaio ad Iglesias, presso il Centro culturale dalle ore 16.30.

In quell’occasione l’assemblea territoriale presieduta dalla UST CISL Sulcis Iglesiente, insieme ai sindaci, il Movimento delle Partite Iva, gli artigiani e i commercianti e le altre rappresentanze sociali e imprenditoriali del territorio, movimenti studenteschi e disoccupati, definiranno l’organizzazione e il percorso della Mobilitazione generale popolare prevista per fine gennaio.

Il 2015 è stato un anno nero per il Sulcis Iglesiente, 130mila abitanti, con oltre 35mila disoccupati e migliaia di lavoratori in regime di ammortizzatore sociale.

Al disastro industriale causato dall’incapacità della classe politica, si somma l’esigua programmazione delle risorse europee disponibili.

Il rilancio di settori strategici come il turismo, la pesca, il commercio, l’agricoltura e l’artigianato sono un miraggio; le difficoltà nei collegamenti, marittimi e aerei, passeggeri e merci, con il resto della penisola creano un gap infrastrutturale ingente.

L’accordo tra Moby e Tirrenia “certificato” dall’antitrust rischia di rendere ancor più complessa la situazione, con il rischio che, chi pagherà le scelte sbagliate, saranno sempre gli abitanti dell’isola.

La definizione delle numerose le vertenze industriali ancora aperte: Eurallumina, Portal (ex ILA) ed Alcoa, a cui si sommano le infinite problematiche legate alla gestione di IGEA e ATI IFRAS sono diventate indifferibili.

Anche per questi motivi è necessario coinvolgere l’intero territorio, invitando ad una grande Mobilitazione generale popolare, direttamente proporzionale al persistente disagio sociale creato da chi ci amministra.

Fabio Enne

Segretario Generale Cisl

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Il segretario generale della Cisl del Sulcis Iglesias, Fabio Enne, è molto critico sull’esito dell’incontro svoltosi oggi al ministero dello Sviluppo economico.

«Dopo l’incontro al MISE di questo pomeriggio, le soluzioni appaiono ancora molto lontane – scrive Enne in una nota -. L’ennesimo anno che si conclude con un nulla di fatto. Il Governo nazionale, visto le interlocuzioni con la Comunità Europea ha comunicato la volontà di prorogare la superinterrompibilità per altri due anni, eventualmente rinnovabili ad un costo dell’energia minore rispetto a quello finora sostenuto dalle industrie, bloccandolo per i prossimi tre anni.»

«Sull’evenienza della rinnovabilità i dubbi sono numerosi e non è chiaro il meccanismo che possa permettere tale procedura. Le proposte emerse questa sera, non sono certamente sufficienti per creare le condizioni del rilancio del comparto industriale di Portovesme. Ci riserviamo di approfondire la proposta del nuovo investitore, la Sider Allonys, annunciato dal ministro Guidi, finora sconosciuta al tavolo – aggiunge Fabio Enne -. Questa informazione, comunicata dal ministro, non vorremmo fosse una notizia fuorviante. Magari, sarebbe stato meglio, vista l’incertezza e la trattativa in corso con Glencore, tenerla riservata.

«L’attesa a cui i lavoratori dell’Alcoa sono obbligati non è più accettabile – sottolinea ancora Fabio Enne -. Entro e non oltre gennaio deve essere necessariamente trovata una soluzione credibile e definitiva sulla questione dell’energia e quindi degli acquirenti dell’ex fabbrica di alluminio primario. Per ora, di soluzioni vere, all’orizzonte non se ne vedono. Attendiamo con ansia e altrettanta determinazione il prossimo incontro fissato per il mese di gennaio.»

«E’ incomprensibile, infine, l’entusiasmo manifestato questa sera per la volontà della Sider Allonys di essere maggiormente interessata alla laminazione piuttosto che all’alluminio primario. Ricordiamo – conclude Fabio Enne – che la stessa Ras ha di fatto determinato la chiusura della Portal, azienda specializzata sulla laminazione.»

Fabio Enne 57

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«Il programma di assunzioni voluto dall’amministratore unico dell’Igea ci lascia sconcertati e senza parole. Da un lato si assiste, da anni, ad un depauperamento delle professionalità e alla mobilità di decine di lavoratori, senza dimenticare il ricorso costante al precariato, dall’altra ad un programma di assunzioni immotivato rispetto al difficile compito che dovrebbe svolgere la Società.»

A dirlo sono Fabio Enne e Nino D’Orso, rispettivamente segretario generale Cisl  segretario generale della Femca Cisl del Sulcis Iglesiente.

«Per di più – aggiungono Enne e D’Orso -, un’altra società in house della Regione, la Mineraria Silius, inizia le procedure per licenziare ben diciotto lavoratori. Una confusione senza precedenti. Vorremmo conoscere il piano industriale dell’Igea, così come su quali basi, l’Amministratore ed il Socio Regione, intendono assicurare la continuità della stessa Società ed il raggiungimento dello scopo sociale: le bonifiche.»

«Riteniamo opportuno un incontro immediato con la Giunta regionale – concludono Fabio Enne e Nino D’Orso – per definire l’intera questione relativa alle Società in house (minerarie) ed il futuro dei lavoratori, ma soprattutto porre al centro dell’incontro la vicenda ambientale ormai non più rinviabile.»

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Fabio Enne 58

Non possono essere, ancora una volta, i cittadini a pagare i deficit creati da una classe dirigente, incapace di amministrare la cosa pubblica.

Intervenire sull’addizionale regionale dell’IRPEF e aumentare l’IRAP è una scelta scellerata in un momento di grave crisi economica e sociale.

La nostra isola, in particolare, la zona del Sulcis Iglesiente paga decenni di scelte sbagliate in campo sanitario e non solo.

Rischiamo di concludere il 2015 con una tragica maggiorazione delle tasse e una drastica diminuzione dei servizi sanitari essenziali.

Ciò che sta accadendo nella ex provincia del Sulcis Iglesiente ne è la prova. Servizi e reparti concentrati, di fatto, in un unico presidio ospedaliero a causa dei tagli e di una maldestra riorganizzazione sanitaria.

Auspichiamo un cambio di marcia da parte della giunta regionale e dei commissari sanitari delle Asl.

Occorre ricercare le responsabilità che hanno prodotto gli innumerevoli sprechi, riorganizzare i servizi, tenendo a mente i pazienti e le loro famiglie e puntare sulla centrale unica di acquisto in modo tale da garantire, una volta per tutte, maggiore trasparenza e riduzione dei costi.

Fabio Enne

Segretario Generale Cisl Sulcis Iglesiente

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Il Consiglio regionale si riunirà il 24 novembre prossimo alle 16.00 presso la sede della Regione a Roma sulla vertenza Alcoa, un’ora prima di un vertice sullo stesso argomento fra le organizzazioni sindacali ed il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi (ovviamente sarà una riunione informale).

Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau, raccogliendo una proposta del capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, al termine dell’incontro fra i capigruppo, i sindacati di categoria del settore energetico, una delegazione di lavoratori e di amministratori locali del Sulcis Iglesiente.

Nell’incontro, il sindacalista della Cgil Roberto Puddu ha insistito molto sulla tempistica della difficile vertenza. «Sappiamo che l’incontro del 24 al ministero dello Sviluppo economico non sarà risolutivo – ha detto Puddu – ma sappiamo anche che, se entro il 31 dicembre Governo ed Unione europea non definiscono uno strumento per abbattere i costi energetici non si chiude la vendita di Alcoa alla multinazionale Glencore e nel nostro territorio va a picco un tessuto industriale con 3.000 occupati diretti e circa 9.000 nell’indotto: ecco perché serve urgentemente un segnale forte delle Istituzioni».

Per la Cisl Fabio Enne ha espresso viva preoccupazione «per tanti segnali che ci inducono al pessimismo. Il tempo a disposizione è pochissimo, il 25 novembre il ministro Guidi dovrà essere a Bruxelles per trattare la questione dei costi energetici e quella potrebbe essere l’ultima spiaggia non solo per Alcoa ma per tutta la Sardegna».

A nome della Uil Daniela Piras ha auspicato un intervento immediato del presidente del Consiglio Matteo Renzi, «un intervento che non ha alternative per portare al successo un negoziato con l’Unione europea».

Il presidente dell’Assemblea Gianfranco Ganau, dopo aver annunciato che il Consiglio sarà a Roma il 24 novembre prossimo al fianco dei lavoratori ha messo l’accento sulla centralità del problema energetico in ogni ipotesi di ripresa economica della Sardegna. «Siamo l’unica Regione senza metano – ha ricordato – ed i costi energetici pesano su imprese e famiglie sarde come in nessun’altra realtà del territorio nazionale, per questo è non solo essenziale confermare il regime di essenzialità degli impianti sardi e inquadrarlo come passaggio fondamentale della vertenza-Sardegna».

Secondo il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis la Regione «deve uscire dal palazzo ed esercitare il massimo della pressione sul presidente del Consiglio Renzi, che si è speso molto per il Mater Olbia ed ora deve fare altrettanto; noi ci saremo».

La profonda crisi del Sulcis, ha osservato il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu, «non si guarisce con le aspirine, il mantenimento del regime di essenzialità per le centrali sarde è irrinunciabile e non possiamo perdere altro tempo».

Per il Pd, il presidente del gruppo Pietro Cocco ha detto che «la solidarietà verso i lavoratori ha un significato se espressa attraverso l’unità delle Istituzioni e l’efficacia della loro azione. Lavoreremo su obiettivi concreti il mantenimento del regime di non interrompibilità dei 3 poli energetici sardi, l’accordo fra Alcoa e Glencore, una prospettiva di medio termine (almeno decennale) per rilanciare un settore industriale strategico per la Sardegna».

«Basta con le dietrologie – ha esortato il capogruppo di Sel Daniele Cocco – lo Stato deve ancora molto alla Sardegna e, in situazioni analoghe che riguardavano altre parti d’Italia, hanno messo nelle vertenze tutto il suo peso, ha il dovere di farlo anche per la Sardegna.»

Gli atti delle Istituzioni non hanno un effetto dirompente, ha detto il capogruppo Piefranco Zanchetta di Cps, «ma servono perché fanno parte di un progetto che punta ad ottenere risultati concreti per una Sardegna che da troppo tempo aspetta risposte concrete e l’Alcoa è una vertenza che ha molto bisogno di concretezza».

Il capogruppo dei Riformatori Sardi Attilio Dedoni, infine, ha invitato a tutti con realismo «a mettere Terna di fronte alle sue responsabilità, perché il regime di essenzialità delle centrali sarde è il cuore del sistema economico regionale e perché non esiste nessuna autonomia se non è anche autonomia energetica».

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