24 April, 2024
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«La nostra battaglia sindacale è una battaglia che riguarda tutti. La salute e le buone cure sono infatti un diritto primario di ogni persona e di ogni cittadino. Oggi siamo venuti qui in Prefettura, e per noi è un primissimo passo essere riusciti a mettere insieme almeno tutte le parti intorno a un tavolo, per discutere dei gravi problemi che riguardano il settore infermieristico in tutta l’isola. Con grande rammarico abbiamo notato la pesante assenza della parte politica, come quella del presidente della Regione Solinas e dell’assessore della Sanità Mario Nieddu, al quale avevamo rivolto l’invito a presentarsi oggi al tavolo di conciliazione. Una assenza che riteniamo pesante e indicativa della scarsa attenzioneche si sta prestando alle rivendicazioni della categoria, e di conseguenza ai pazienti

A dirlo, a margine della tavola rotonda in Prefettura è il coordinatore regionale del NurSind, Fabrizio Anedda. Data, infatti, la proclamazione dello stato di agitazione – e la minaccia di sciopero da parte dei lavoratori rappresentati dal NurSind – il coordinamento regionale ha richiesto la convocazione di questo incontro, che era finalizzato all’espletamento della procedura di raffreddamento e conciliazione (legge n. 146/90).

«L’incontro di oggi non ha prodotto i risultati minimi sperati – ha detto Fausta Pileri, componente del direttivo nazionale NurSind e vicecoordinatore regionale – pertanto, come rappresentanti sindacali abbiamo intenzione di mobilitare tutto il personale infermieristico sanitario, con l’obiettivo di rendere edotti gli utenti sul progressivo declino del sistema sanitario regionale, fanalino di coda in Italia per quanto attiene i livelli essenziali di assistenza.
Oggi stesso ci riuniremo per prendere le decisioni sul prossimo futuro: non saremo complici di questo immobilismo politico e amministrativo, e se necessario scenderemo in piazza a manifestare per un diritto che è evidentemente collettivo.»

Lo stato di agitazione. Il sindacato delle professioni infermieristiche NurSind ha proclamato (ormai da tempo) lo stato di agitazione da parte della categoria per tutta l’isola. E’ lungo l’elenco delle rivendicazioni stilato dai rappresentanti dei lavoratori e sottoposto già all’attenzione delle più alte cariche politiche: al Presidente della Regione Christian Solinas, all’assessore della Sanità Mario Nieddu e chiaramente al Prefetto Bruno Corda.

Alcune delle richieste. Nella nota dei rappresentanti sindacali si evidenzia una situazione ormai al collasso, che mette – sottolineano – a serio rischio la salute del paziente ricoverato e può compromettere la buona riuscita di un intervento. Tutto questo è dovuto, in estrema sintesi alla lamentata grave carenza di personale che riguarda l’intera Sardegna.
Nella nota si legge infatti della persistente carenza di personale infermieristico, ostetrico e di supporto, con conseguente incongruo rapporto tra operatori e utenza. «Per dare una idea concreta del problema, lo si può tradurre in un pratico esempio numerico: se per legge il rapporto dovrebbe essere 1 a 6, ovvero un operatore sanitario ogni sei pazienti, in Sardegna si toccano picchi – in certe unità operative – di 1 a 25», ha dichiarato Anedda.
Si legge ancora nella nota della mancanza della figura dell’OSS in tutti i turni di servizio, e in tutte le unità operative, la carenza di personale turnista. «Questo accade perché la differenza di stipendio – ha proseguito il coordinatore del NurSind – non incentiva a coprire le ore notturne. Ed esiste anche una mancata applicazione dello straordinario per servizio prestato durante le festività infrasettimanali, e le mancate corrette procedure di mobilità per l’avvicinamento dei lavoratori al luogo di residenza».

Si sottolinea ancora e inoltre l’inaccettabile utilizzo dei posti letto, che sono eccedenti rispetto agli accreditamenti strutturali, e un gravissimo fenomeno delle aggressioni nei confronti del personale sanitario.

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«La sala parto dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari rischia di chiudere per mancanza di personale ostetrico, nonostante lavori a ritmi serrati, con circa 700 parti dall’inizio dell’anno. Ma tutta l’Azienda, unico hub di secondo livello del nord della Sardegna, non riesce a garantire la copertura dei turni, né le ferie al personale sanitario: l’Azienda è una polveriera, risulta difficile l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA).»

L’allarme arriva da Fausta Pileri, segretaria territoriale Nursind, sindacato autonomo degli infermieri.

«Dopo due anni di promesse – spiega Fausta Pileri – si è finalmente svolta venti giorni fa una selezione per il reclutamento di personale ostetrico. La graduatoria è stata deliberata ma le assunzioni non sono ancora avvenute, con la conseguente sospensione delle ferie già programmate per il mese di giugno.»

«Oltre alle ostetriche, mancano all’appello numerose figure professionali: dagli infermieri al personale di supporto fino ai perfusionisti: il Direttore Generale si è giustificato dicendo di essere in attesa dei finanziamenti da parte dalla Regione, finanziamenti che l’assessore della Sanità Mario Nieddu dichiara di aver già messo a disposizione.»

«Negli ultimi anni la situazione è precipitata: quasi tutti i reparti della ex AOU sono in sofferenza, ma anche al SS. Annunziata non va meglio, ad esempio in rianimazione. Le gare per il rifornimento di beni, dispositivi, presidi e apparecchiature vanno a rilento: in alcuni dipartimenti mancano persino le sedie per i pazienti e le persone si portano da casa acqua e medicinali, carenti o assenti in farmacia.»

«Dopo la chiusura dei punti nascita di Ozieri, Tempio, La Maddalena e il Policlinico Sassarese, con 530 parti all’attivo nell’ultimo anno e un trend positivo – sottolinea Fausta Pileri – non si capisce come mai sia rimasto aperto quello di Alghero, con 160 parti ad oggi e 14 ostetriche in turnazione, contro le 10 attualmente in turno nella Sala Parto dell’AOU di Sassari. La sanità in Sardegna non dovrebbe essere uguale per tutti?»

«Sorge il dubbio che ci sia un disegno politico diretto a distruggere il nord ovest della Sardegna – attacca la segretaria territoriale del Nursind di Sassari – per favorire il nord est o agevolare grandi gruppi privati in grado di sopperire alle carenze della sanità pubblica.»

«Come Nursind – conclude Fausta Pileri – ricorreremo in tutte le sedi competenti per tutelare la salute pubblica ed il benessere del personale sanitario, a partire dall’assessorato della Sanità, a cui abbiamo ribadito lo stato di cose in un incontro due giorni fa. Se non avremo risposte entro breve, ci riserviamo di mettere in atto ogni azione di protesta in nostro potere.»

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«Ad oggi i lavoratori del Policlinico Sassarese non hanno ricevuto neanche un euro del fondo di integrazione salariale, mentre da oggi le ostetriche non sono più previste in turno: è veramente questa la direzione intrapresa dalla Regione Sardegna? Quella di chiudere un altro punto nascite storico nel centro di una città già martoriata dai precedenti amministratori?»

A porre la questione, nel dibattito in corso sulla vicenda della clinica, è Fausta Pileri, segretaria territoriale per Sassari del Nursind, sindacato autonomo degli infermieri.

«C’è apprensione per le sorti del policlinico. Quello che è avvenuto finora è tristemente noto – sottolinea Fausta Pileri – ciò che ci chiediamo è se verrà permesso di rientrare ad amministrare la futura azienda a chi l’ha distrutta, nonostante le sovvenzioni pubbliche, causando un buco da 39 milioni di euro.»

«Si narra di cordate di parenti, amici e conoscenti dei vecchi azionisti di maggioranza – aggiunge Pileri – ma si spera che la giustizia conosca già queste dinamiche e i tentativi di salvataggio degli amministratori del Policlinico Sassarese, già indagati per evasione fiscale come diffuso a mezzo stampa.»

«Come parte sociale – dichiara la segretaria territoriale del Nursind Sassari – auspichiamo davvero che giustizia e istituzioni politiche mostrino ai cittadini sardi che i danni perpetrati a sfavore della società civile vengono perseguiti e condannati. Fin qui i lavoratori non hanno ricevuto altro che un messaggio arrecante la scritta ‘la sua domanda è stata accolta’, ma non hanno visto un solo euro. Per quanto tempo centinaia di lavoratori dovranno essere ancora messi alla prova? Adesso anche il punto nascita sembra essere a rischio.»

«Gli interventi della giustizia unitamente a quelli della parte politica, in un’ottica di ripristino della buona amministrazione e ristoro delle iniquità subite dai dipendenti e dalla popolazione, sono veramente attesi e saranno molto sentiti», conclude Fausta Pileri.

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«Funzionari che si danno malati, atti non pervenuti: sull’erogazione del FIS per i dipendenti del Policlinico Sassarese siamo al paradosso. Da gennaio ad oggi oltre 200 dipendenti vivono in un limbo senza stipendio né ammortizzatori sociali. Siamo stanchi di essere presi in giro e rimbalzati da un ufficio all’altro: adesso intervenga la politica.»
E’ l’appello di Fausta Pileri, segretaria territoriale per Sassari del Nursind, sindacato autonomo degli infermieri, in merito alla vicenda del fallimento della casa di cura.

«Il tempo delle chiacchiere pre-elettorali è finito. Adesso – attacca Pileri – pretendiamo che il nuovo governo regionale prenda una posizione: non abbiamo intenzione di aspettare oltre per avere delle risposte.»

«A partire dal 4 gennaio – ripercorre la segretaria territoriale Nursind – l’Inps aveva 60 giorni di tempo per istruire la pratica ed erogare il contributo FIS (fondo di integrazione salariale) ai dipendenti, che non ricevono lo stipendio da tre mesi. Ad oggi nessuno ha avuto accesso al fondo.»

«Pochi giorni fa, in occasione dell’ennesimo incontro – aggiunge Fausta Pileri – il curatore fallimentare incaricato ha nuovamente preso tempo sugli sviluppi della vicenda. Ma siamo fuori tempo massimo: ci sono famiglie che non sanno più come pagare il mutuo o la spesa, mentre si continua a non parlare dei responsabili di questa situazione e addirittura la proprietà procede al ricorso contro il fallimento. Tutto ciò è umiliante per i cittadini onesti.»

«Sembra impossibile che i dipendenti, che hanno lavorato fin troppo a lungo sostenendo carenze di organico e condizioni precarie di sicurezza, oggi si sentano negare anche una risposta. Possibile che sia così difficile trovare un funzionario in grado di istruire una pratica? Al tempo stesso ci sembra assurdo affidare un lavoro così delicato a chi non ha neppure rispettato i tempi tecnici stabiliti, che prevedevano come scadenza per l’erogazione delle competenze la data del 4 marzo. Auspichiamo un intervento immediato delle Istituzioni regionali – conclude Fausta Pileri – per tutelare i posti di lavoro e reintegrare i dipendenti così duramente provati da questa vicenda. Ma ci aspettiamo anche una presa di posizione decisa da parte delle Autorità verso chi ha fatto sparire 39 milioni di euro, prendendo in giro i dipendenti e i cittadini nel loro complesso. Come Nursind continueremo a batterci affinché i responsabili non restino impuniti.»

 

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A vent’anni dalla nascita del sindacato autonomo degli infermieri Nursind, il congresso nazionale elegge Fausta Pileri, segretaria provinciale di Sassari, nel Direttivo nazionale. La squadra, nel segno della continuità delle politiche sindacali, si rinnova con cinque componenti di prima nomina su nove. Confermati Andrea Bottega come segretario nazionale, Daniele Carbocci come segretario amministrativo, Romina Iannuzzi come responsabile per la sanità privata, mentre la neoistituita carica di vice segretario nazionale è andata a Salvo Vaccaro.

«Nursind è il più grande sindacato di categoria – sottolinea Fausta Pileri – e l’unico che ha dimostrato la sua coerenza non firmando l’irricevibile contratto proposto a maggio 2018. Questo incarico a livello nazionale conferma e rafforza il mio impegno per la tutela dei diritti di tutti gli infermieri e le ostetriche d’Italia.»

Rinnovate anche le segreterie territoriali, che vedono Fausta Pileri confermata alla guida della segreteria provinciale di Sassari, con l’ingresso di Piera Terrosu in qualità di segretaria amministrativa ed Andrea Tirotto, Marcello Merella, Antonello Deiana a completare l’organico della squadra provinciale. 

«A livello locale – aggiunge Fausta Pileri – prosegue la nostra battaglia contro la precarietà e per le stabilizzazioni, le problematiche relative alla mobilità, la perdurante carenza d’organico e la mancata erogazione della produttività dal 2016. Siamo inoltre in campo per contrattare sulle progressioni economiche orizzontali.»

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L’obiettivo è quello di accrescere le condizioni di benessere della mamma, del papà e del neonato, offrendo loro un supporto, sia prima che dopo il parto per sostenere la qualità e la serenità della relazione parentale e il benessere del bambino. È quanto si propone il progetto “Fiocchi in Ospedale” che, grazie alla convenzione siglata tra Aou di Sassari, Save the Children e Uisp Sassari consentirà l’apertura, al piano terra della Clinica di Ginecologia e Ostetricia di viale San Pietro, di un punto di ascolto e di sostegno per i futuri e neo genitori che si trovano ad affrontare problemi come povertà, solitudine, scarsa conoscenza delle pratiche per la cura del neonato.

Il progetto, realizzato da Save the Children, è già attivo in Italia dal 2012 e ha coinvolto nel tempo nove ospedali della penisola: il policlinico di Bari(luglio 2012), quindi il Niguarda ‘Ca Granda di Milano (luglio 2012), il Cardarelli di Napoli (luglio 2013), l’ospedale San Giovanni Addolorata di Roma (marzo 2016), quindi il San Camillo sempre di Roma (gennaio 2017), l’Asst Sacco Fatebenefratelli a Milano (giugno 2017), l’ospedale Madre Giuseppina Vannini a Roma (luglio 2017), l’ospedale Maria Vittoria di Torino (maggio 2017) e il Policlinico di Pescara (febbraio 2018).

La convenzione siglata tra Aou, Save the Children e Uisp Sassari a gennaio 2018 a Sassari rappresenta il primo esempio in Sardegna.

Il progetto è stato presentato questo pomeriggio nei locali della direzione generale dell’Aou di Sassari alla presenza del direttore generale Antonio D’Urso, del procuratore speciale Save the Children Raffaella Milano, della coordinatrice dei progetti per l’associazione non governativa Francesca Romana Marta, del direttore del dipartimento Materno infantile Salvatore Dessole, della coordinatrice ostetrica Fausta Pileri e del presidente Uisp comitato territoriale Sassari Marco Perra.

Il progetto, si legge nella convenzione, si configura come una rete nazionale, destinata a svilupparsi coinvolgendo, tra l’altro, oltre l’azienda ospedaliera e le associazioni anche le Assl, le istituzioni regionali e le realtà del mondo accademico e della ricerca scientifica e sociale.

Le attività del progetto prevedono il rafforzamento delle collaborazioni tra i diversi reparti che intervengono nella presa in carico e cura della mamma e del bambino quindi la facilitazione delle collaborazioni tra le professionalità coinvolte. Tra le altre attività vengono previste la realizzazione della dimissione protetta in casi particolarmente critici, la mediazione culturale, il percorso di rientro a casa con presa in carico dei servizi quindi la messa in rete dei servizi ospedaliero e socio sanitari del territorio. Nella convenzione, inoltre, si prevedono attività come cura e assistenza anche cin visite domiciliari nei mesi successivi al parto da parte degli operatori dello sportello, la formazione dei volontari, la creazione di un network di supporto ai familiari e la prevenzione e contrasto di ogni forma di abuso e violenza sui bambini nei primi 1000 giorni di vita.

Allo sportello, al piano terra della Clinica di Ginecologia e Ostetrica in viale San Pietro, saranno presenti operatrici qualificate di Uisp Sassari. Inoltre, per le attività di cura e colloqui domiciliari potranno essere coinvolti operatori sociali, volontari che verranno formati dal personale Uisp.

La partecipazione alle attività del servizio è libera e gratuita.

Lo sportello sarà aperto il lunedì dalle 14,30 alle 16,30, il martedì dalle 11,30 alle 13,30, il giovedì dalle 11,30 alle 13,30 e il sabato dalle 9 alle 11,30. I cittadini possono contattare gli operatori al numero 3923587214 oppure via mail fiocchi.sassari@uispsassari.it.

All’incontro erano presenti anche il direttore della Clinica di Pediatria Roberto Antonucci, il direttore della Neonatologia Giorgio Olzai, l’assessora comunale alle Politiche sociali Monica Spanedda, l’assessora comunale alle Politiche giovanili Alba Canu, la presidente regionale Uisp Maria Pina Casula quindi la la coordinatrice dello sportello Fiocchi in Ospedale Marianna Delogu e alcuni rappresentanti della commissione Pari opportunità e delle associazioni che collaborano con Uisp.

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Sono 27 gli eletti nelle rappresentanze sindacali unitarie dell’Aou che escono fuori dalle urne, dopo la lunga tre giorni di votazioni che, dal 17 al 19 aprile, ha chiamato a raccolta 1534 dipendenti tra infermieri e amministrativi. A raccogliere il numero maggiore di preferenze il sindacato Fsi-Usae, con 380 voti.

Due i seggi nei quali i dipendenti dell’Aou hanno espresso le loro preferenze tra i 125 candidati in campo: uno al Santissima Annunziata, dove si sono recati in 720, e l’altro alla stecca bianca, con un’affluenza di 814 votanti. Sette le liste in campo: quella della Human caring Sanità, quella della Cgil-Fp quindi Nursind, Fsi-Usae, Nursing Up, Uil-Fp e Cisl-Fp.

Il dato scaturito dallo spoglio delle schede, iniziato venerdì mattina e concluso nel primo pomeriggio, ha visto la Federazione sindacati indipendenti, organizzazione costituente della confederazione Usae, raccogliere 380 voti e conquistare ben 7 seggi.

A seguire il Nursind con 331 voti e 6 seggi quindi la Cisl-Fp con 283 voti e 5 seggi, la Cgil-Fp con 241 voti e 4 seggi, il Nursing Up con 203 voti e 4 seggi, la Uil-Fp con 48 voti e Human caring Sanità con 13 voti e nessun seggio.

La commissione elettorale, composta da Roberta Carta in qualità di presidente, Carmen Fraietta, Silvana Vargiu, Antonio Piga, Giuseppe Muzzoni e Antonello Occhioni, ha quindi proclamato gli eletti.

Per il sindacato Fsi-Usae sono Mariangela Campus, Giovanni Maria Tugulu, Pierrette Murgia, Agnese Solinas, Ciro Pianura, Francesca Piras e Rossana Dore.

Per il Nursind sono Fausta Pileri, Roberto Tola, Marco Russu, Alessandro Masala, Sergio Pinna ed Elisabetta Cocco.

Per la Cisl-Fp gli eletti sono Antonio M. Monni, Maria Lina Virdis, Giovanni M. Sardu, Pischedda Marco e Rita Bosca.

Tra le fila della Cgil-Fp sono stati eletti Pierina Mura, Ida L. Spanedda, Cinzia Tomagra e Mauro Loriga.

Per il Nursing Up sono stati eletti Davide Ruzzu, Alessandro Nasone, Rita Ruggiu e Giandomenico Congiu.

Per la Uil-Fp entra infine Piero Cozzula.