28 March, 2024
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Il dottor Giorgio Carboni, dirigente medico di Nefrologia, già direttore dell’Area socio sanitaria di Sanluri, è il nuovo direttore ad interim della ASSL di Carbonia. E’ stato nominato dal commissario straordinario dell’ATS Sardegna, Giorgio Carlo Steri, con delibera n° 683 di oggi 16 ottobre 2020, dopo le dimissioni improvvise di Ferdinando Angelantoni, che decorreranno dal 19 ottobre 2020.

Ferdinando Angelantoni dirigerà la Struttura Complessa del Distretto di Sanluri. Il nuovo incarico gli è stato attribuito dal commissario straordinario dell’ATS Sardegna, Giorgio Carlo Steri, con delibera n° 635 del 1° ottobre scorso e decorrenza dallo stesso 1° ottobre ma fino ad oggi l’ex direttore sanitario della ASSL di Lanusei ha continuato a ricoprire l’incarico di direttore della ASSL di Carbonia, che lascia per dimissioni volontarie, in una giornata che era iniziata con la nomina del nuovo direttore del Laboratorio di Analisi dell’Ospedale Sirai, Francesco Ronchi, già direttore del Servizio di Laboratorio dell’Ospedale di Sanluri, al posto della dottoressa Maria Cristina Garau. Il 16 ottobre 2020 registra così due tappe importanti per il presente ed il futuro della ASSL di Carbonia, in una fase resa particolarmente delicata dall’emergenza Coronavirus che nelle ultime settimane ha investito anche il Sulcis Iglesiente e lo stesso Ospedale Sirai, con l’accertamento di alcuni casi di positività tra medici ed infermieri e forti polemiche sul mancato avvio del servizio di processazione dei tamponi che persiste ancora oggi, nonostante il laboratorio sia stato dotato (acquistato con una donazione della Fondazione di Sardegna) di un macchinario, accreditato due settimane fa.

Ferdinando Angelantoni, 64 anni, nato e residente a Cagliari, era stato nominato direttore dell’Area socio sanitaria locale di Carbonia, il 19 novembre 2019, incarico che era stato lasciato vacante dalla dottoressa Maria Maddalena Giua, andata in pensione alcuni mesi prima. L’incarico inizialmente sarebbe dovuto essere di breve durata, in scadenza il 31 dicembre 2019, ma è stato successivamente rinnovato fino al 30 settembre 2020 e poi ancora in deroga, fino ad oggi.

Il 1° ottobre il commissario straordinario dell’ATS Giorgio Carlo Steri, con quella di Ferdinando Angelantoni alla direzione della Struttura di Struttura Complessa del Distretto di Sanluri – ASSL di Sanluri, che fa cessare anche l’incarico di Direzione di Struttura Complessa “Direzione di Presidio Ospedaliero Unico di Area Omogenea della ASSL di Lanusei” conferitogli con la deliberazione n. 10 del 08.01.2019, ha approvato altre nove delibere per il conferimento di altrettanti incarichi di direzione di Struttura Complessa.

Attribuzione incarico di Struttura Complessa Direzione del Distretto di Iglesias – ASSL Carbonia – afferente al Dipartimento Aziendale delle Attività Distrettuali (DAD), al dott. Carlo Murru.

Attribuzione incarico di Struttura Complessa Direzione del Distretto San Pietro e Sant’Antioco – ASSL Carbonia – afferente al Dipartimento Aziendale delle Attività Distrettuali (DAD), al dott. Sergio Caracoi.

Attribuzione incarico di Struttura Complessa Direzione del Distretto Sarcidano – Barbagia di Seulo e Trexenta – ASSL Cagliari – afferente al Dipartimento Aziendale delle Attività Distrettuali (DAD), al dott. Ugo Storelli.

Attribuzione incarico di Struttura Complessa Direzione del Distretto di Tempio Pausania – ASSL Olbia – afferente al Dipartimento Aziendale delle Attività Distrettuali (DAD), al dott. Antonio Francesco Cossu.

Attribuzione incarico di Struttura Complessa Direzione del Distretto Ghilarza – Bosa – ASSL Oristano – afferente al Dipartimento Aziendale delle Attività Distrettuali (DAD), al dott. Sergio Obinu.

Attribuzione incarico di Struttura Complessa Direzione del Distretto di Cagliari Area Vasta- ASSL Cagliari – afferente al Dipartimento Aziendale delle Attività Distrettuali (DAD), al dott. Antonello Corda.

Attribuzione incarico di Struttura Complessa Direzione del Distretto di Ales -Terralba – ASSL di Oristano – afferente al Dipartimento Aziendale delle Attività Distrettuali (DAD), al dott. Andrea Paolo Giuseppe Floris.

Attribuzione incarico di Struttura Complessa Direzione del Distretto di Oristano – ASSL Oristano – afferente al Dipartimento Aziendale delle Attività Distrettuali (DAD), al dott. Peppinetto Figus.

Attribuzione incarico di Struttura Complessa Direzione del Distretto di Macomer – ASSL Nuoro – afferente al Dipartimento Aziendale delle Attività Distrettuali (DAD), alla dott.ssa Maria Giovanna Porcu.

 

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Il presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche Carbonia Iglesias, Graziano Lebiu, ha inviato una nota al Direttore della ASSL di Carbonia, Ferdinando Angelantoni, sul caso di positività al Covid-19 di un infermiere del Sirai di Carbonia.

«Gentile Direttore, apprendiamo che tra gli iscritti all’Ordine si sia verificato un caso di positività presso una Struttura Complessa del Presidio Ospedaliero Sirai afferente al Dipartimento Chirurgicoscrive Graziano Lebiu nella nota pubblicata nel sito internet dell’OPI Carbonia Iglesias -. In particolare, parrebbe che il suddetto infermiere sia entrato in contatto con due dirigenti medici della stessa Struttura Complessa cui in precedenza venivano riscontrate positività al CoViD-19.

Considerato che, secondo quanto riferito, il periodo finestra tra la precedente positività dei due sanitari medici della stessa Struttura Complessa e l’effettuazione dei tamponi al personale infermieristico sia quantificabile in almeno quattro giorni e che i test sono stati eseguiti solo dopo le responsabili insistenze dei diretti interessati e non per automatismo procedurale, si ritiene che la situazione abbia esposto gli assistiti ed il personale a rischi non accettabili aggiunge Graziano Lebiu -. Risulta in particolare che l’infermiere accertato come positivo (ed inizialmente asintomatico), come del resto altri colleghi che avrebbero potuto esserlo, abbia continuato a prestare servizio con grave rischio di estensione del contagio.

Situazione di pericolo, beninteso, certamente non addebitabile all’infermiere, ma riconducibile al ritardo con il quale sono state adottate le necessarie procedure di controllo/sorveglianza.

L’Ordine delle Professioni Infermieristicheconclude Graziano Lebiu nell’esprimere la propria preoccupazione per la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro dei propri iscritti all’Albo e per le ovvie ricadute assistenziali, confida che nell’immediato futuro siano adottate più efficaci e puntuali misure di prevenzione.

Resta inteso, che si vigilerà con la massima attenzione, perché siffatte situazioni non abbiano più a ripetersi, con riserva di eventuali ulteriori determinazioni.»

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Il presidente dell’OPI (Ordine Professioni Infermieristiche) di Carbonia Iglesias, Graziano Lebiu, ha inviato una nota al direttore della ASSL di Carbonia, Ferdinando Angelantoni, con la quale chiede «di essere messi a conoscenza se nella ripresa dal controllo alla diffusione del CoViD-19 nel Sulcis Iglesiente, la Direzione abbia pianificato modalità ed attività che gradualmente possano garantire il ritorno alla fruibilità di servizi sanitari in ambito ospedaliero e territoriale».

«La sospensione di essenziali prestazioni sanitarie e specialistiche in importanti Comuni che insistono nelle competenze e prerogative di ASSL Carbonia (ad esempio prelievi ematici per assistiti TAO, visite diabetologiche) e che si aggiungono alle diverse progressive e diffuse chiusure di presidi territoriali e in alcuni casi ospedalieri, deve volgere al termine pur nel rispetto di decreti, ordinanze, delibere, regolamenti, circolari a tutela della salute collettiva e degli operatori sanitari in back e front officeaggiunge Graziano Lebiu -. Se messi in condizione dalla sua Direzione, gli infermieri faranno la loro parte nel proseguo dell’allerta e del contenimento dei rischi di contagio, ma ora più che mai necessitano di non essere considerati ingranaggio marginale nella e della “Fase 2”, non meno rilevante della “Fase 1” che ha fatto emergere criticità e limiti del SSN, soprattutto conclude Graziano Lebiu -, in materia di sicurezza e salute sul lavoro e nell’organizzazione di ambienti di cura ed assistenza CoViD19 dedicati o CoViD-19 non previsti.»

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Il segretario generale della CISL FP Sulcis Iglesiente, Claudio Nuscis, ha inviato una nota al commissario straordinario A.T.S. Sardegna Giorgio Carlo Steri, all’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu e, per conoscenza, all’AIAS Cagliari, al presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, al prefetto di Cagliari Bruno Corda, alla direzione della A.S.S.L. di Carbonia Ferdinando Angelantoni e ai commissari giudiziali Gianluca Fadda e Giuseppe Aste, sulla gestione del Fondo Integrazione Salariale dipendenti AIAS.

«L’AIAS ha chiesto il F.I.S., il Fondo Integrazione Salariale, quello strumento che in questo momento d’emergenza garantisce un minimo di reddito a quei lavoratori che hanno dovuto interrompere la loro attività professionale, per quei dipendenti impegnati in servizi la cui attività è stata temporaneamente sospesa come i riabilitativi, gli ambulatoriali, i domiciliari e i diurniscrive Claudio Nuscis -. E sin qui niente da eccepire. Se non fosse che, come al solito, questo ammortizzatore sociale è stato “usato” in maniera discutibile, penalizzante ed in alcuni casi discriminatoria. Già il 2 aprile scorso, la Direzione Amministrativa AIAS Cagliari aveva inviato alle segreterie regionali di categoria una nota recante la seguente dicitura “informativa per l’accesso all’assegno ordinario con causale – emergenza Covid-19 nazionale”, con allegati gli elenchi del personale interessato da tale procedura distinto per struttura. Sarà che in tanti anni “ci siamo fatti l’occhio”, sarà la diffidenza maturata, ma abbiamo notato sin da subito parecchie inesattezze. Cominciando dai nominativi non presenti all’interno di detti elenchi, proseguendo con quelli sospesi dal servizio attivo, perché in cassa integrazione, e finendo con ex colleghi dimessi da AIAS per giusta causa. Banale distrazione? Stranezze involontarie? Non per noi. Mettere in F.I.S. gli educatori della struttura di Domusnovas, dopo che due di essi erano stati trasferiti d’imperio lo scorso gennaio, sostituirli quasi sistematicamente con degli O.S.S. è una provocazione bella e buona aggiunge Claudio Nuscis -. Così come lo è mantenere in F.I.S. gli OSS di Cortoghiana ed utilizzare al loro posto un dipendente che abitualmente fa l’autista oppure utilizzare nella medesima Struttura un educatore che lavora a Sestu in un Centro chiuso come tutte le altre strutture non residenziali. Provocazioni che confermano non solo la legittimità ma anche l’attualità della nostra richiesta di verifica dei requisiti dell’accreditamento delle strutture AIAS rivolta mesi fa sia all’assessore Mario Nieddu che al Commissario A.T.S. Con buona pace di chi ci considera solo dei poveri “ignoranti”. Punti di vista naturalmente, i nostri e i loro. Certo che in un momento di crisi come questo, a noi sarebbe apparso normale, per esempio, attuare la rotazione totale dei terapisti nelle strutture residenziali, avremmo auspicato una condivisione dei danni salariali per tutte le figure professionali coinvolte minimizzando le perdite individuali. Invece, oggi ci troviamo con dipendenti al minimo salariale e dipendenti con lo stipendio al 100% ed il bonus di 100 € in busta pagaconclude Claudio Nuscis -. Sino a quando la politica regionale, le istituzioni a tutti i livelli, continueranno ad essere sordi, muti e ciechi, su tutto ciò che accade in AIAS? Come si dice, “peggio del lupo che cambia il pelo (ma non il vizio) c’è solo il gregge che glielo liscia.»

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La Portovesme s.r.l. e le RSU delle fabbriche di Portovesme e San Gavino Monreale hanno iniziato nel primo pomeriggio la consegna alla ASSL di Carbonia ed alle associazioni di volontariato che operano in campo sanitario nel territorio, dei dispositivi sanitari di protezione individuale e collettivi acquistati con la raccolta fondi promossa ed avviata alcune settimane fa, che ha consentito di mettere insieme la somma complessiva di 76.000 euro, 19.00o dei quali provenienti dalla donazione di una parte delle ore di lavoro effettuate ed i restanti 57.000, esattamente il triplo dell’importo devoluto dai lavoratori, messi a disposizione dalla direzione aziendale. I destinatari delle donazioni sono gli ospedali di Carbonia, Iglesias e San Gavino Monreale, le RSA operanti nei medesimi territori e ad altre associazioni operanti nell’ambito sanitario e assistenziale. Ogni acquisto è stato frutto di espressa e documentata richiesta da parte dei responsabili dei presidi ospedalieri.

Le prime consegne odierne, a Carbonia, sono state effettuate dall’amministratore delegato della Portovesme srl ing. Davide Garofalo e da una rappresentanza degli stabilimenti di Portovesme e San Gavino Monreale e delle RSU degli stessi, al Centro direzionale della ASSL di Carbonia direttamente al direttore Ferdinando Angelantoni e, successivamente, alle associazioni di volontariato operanti in città nell’ambito sanitario ed assistenziale. Le fotografie ed i filmati allegati, sono stati realizzati da Manolo Mureddu.

 

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La segreteria della Funzione pubblica CGIL e la segreteria generale dello SPI CGIL insorgono contro l’accorpamento dell’Urologia del Sirai alla Chirurgia per liberare spazi per la creazione dell’Area protesta Covid.

I segretari Giovanni Zedde e Carla Piana, hanno inviato una nota durissima all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, al commissario straordinario dell’ATS Sardegna Giorgio Steri ed al direttore della ASSL di Carbonia Ferdinando Angelantoni, nella quale scrivono di aver esaminato il provvedimento adottato venerdì scorso dal direttore medico di Presidio ospedaliero, con il quale ha imposto nell’ospedale Sirai lo spostamento del reparto di Urologia all’interno di quello di Chirurgia, al fine di liberare spazi nei quali trattare eventuali casi sospetti Covid-19.

«Tale operazionescrivono Giovanni Zedde e Carla Piana -, ha comportato per entrambe le Unità operative una riduzione di posti letto per un totale di 14 unità (10 per la Chirurgia e 4 per l’Urologia). Non riteniamo ragionevole sgombrare un intero reparto per fare posto ad eventuali pazienti che devono essere ricoverati in attesa dell’esito del tampone, e che in caso di positività, dovranno essere trasferiti nelle strutture ospedaliere individuate per la cura di tale patologia. E’ tanto meno ragionevole quando questa operazione viene fatta in presenza di interi reparti vuoti come l’ex Ostetricia/Ginecologia ed il Nido.»

«Ci domandiamoaggiungono il segretario della Funzione pubblica CGIL e la segretaria generale dello SPI CGILcome si possano impartire delle disposizioni che comportano la concentrazione di pazienti e l’insieme dei dipendenti, medici, infermieri e Oss, contravvenendo alle indicazioni emanate dal ministero della Salute per il contrasto alla diffusione del virus. A tale fine, si ricorda che la norma di differire i ricoveri ospedalieri non urgenti ha anche la finalità di evitare condizioni di sovraffollamento nei reparti, le quali in questo modo vengono eluse. Quanto disposto non potrà che avere conseguenze negative per il funzionamento dei due Servizi che svolgono un’attività d’urgenza e di cura di patologie oncologiche, queste ultime preponderanti nel caso dell’Urologia, e individuate come prestazioni non differibili. E’ opportuno avere presente che le altre malattie non sono sparite e, purtroppo, non si muore solo di Covid-19.»

«Non intendiamo assistere inerti al taglio di ulteriori posti letto che sono già insufficienti e che ci vedono al di sotto dello standard nazionalesottolineano Giovanni Zedde e Carla Piana -. Considerata la diminuzione di posti letto della Chirurgia del Sirai, ci chiediamo dove la Direzione medica intenda trasferire gli eventuali pazienti della Chirurgia di Iglesias che non possono essere dimessi il venerdì, giorno di chiusura del reparto per via dell’organizzazione week surgery, forse nelle strutture pubbliche o private del Cagliaritano? Sollecitiamo ed attendiamo una risposta verosimile.»

«Troviamo assolutamente disdicevole il tentativo di portare a compimento l’accorpamento dei suddetti reparti utilizzando come pretesto le necessità derivanti dalla pandemia di Coronavirus, dando così seguito ad un progetto ereditato dalle Amministrazioni precedenti – concludono il segretario della Funzione Pubblica CGIL Giovanni Zedde e la segretaria generale dello SPI CGIL Carla Piana e chiediamo un deciso intervento dell’assessore regionale della Sanità, del commissario straordinario dell’ATS Sardegna e del direttore della ASSL di Carbonia, al fine di riportare la situazione allo stato precedente, restituendo la piena operatività delle Unità Operative interessate, in caso contrario, sarebbe palese la volontà di proseguire con la politica dei tagli e del ridimensionamento della Sanità pubblica nel nostro martoriato territorio e, pertanto, chiederemo una forte presa di posizione sia delle Istituzioni che della cittadinanza.»

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E’ trascorso circa un mese da quando il Coronavirus è entrato nella nostra vita costringendo l’intera popolazione a modificare il proprio stile di vita, causando paura, distanziamento sociale, e purtroppo in alcuni casi sofferenza e malattia.
La dovuta e conseguente riorganizzazione del sistema sanitario ha riguardato anche la nostra Area, con la necessità di concentrazione di forze verso la (possibile) gestione dell’emergenza, con
approvvigionamento di sistemi di protezione non sempre facili da reperire, con uno sforzo enorme da parte degli operatori sanitari e dei cittadini per adattarsi a queste nuove regole.
In una situazione così difficile la nostra luce e il nostro conforto è stata la solidarietà: in questi giorni, infatti, si sono moltiplicate le iniziative di sostegno e donazioni  nei confronti delle nostre strutture ospedaliere da parte di aziende, associazioni e semplici cittadini che hanno voluto far sentire la propria vicinanza con un abbraccio virtuale a chi sta lavorando in prima linea e si prende cura di tutti noi.
Le donazioni hanno riguardato, soprattutto, l’acquisto di DPI (dispositivi di protezione individuale), quantomai utili per il personale dei nostri ospedali, ma non sono mancati tanti piccoli gesti di affetto con l’invio nei reparti di pizze, dolci e fiori per ringraziare gli operatori sanitari coinvolti nell’emergenza.
La Direzione dell’ASSL di Carbonia in una nota diffusa stamane ringrazia tutti indistintamente per tutto ciò che è stato donato… GRAZIE non dimenticheremo mai la vostra straordinaria generosità  di questi giorni.
Associazione Riccaboni Alberto
Società RWM Italia SpA:
Donazione fondi da parte del sig. Loris Bacchis e più
Donazione fondi da parte della sig.ra Veronica Vincis e più
Donazione fondi da parte del sig. Zicconi e più
Comune di Villamassargia
Ditta AbbVie Italia srl, dr. Franco Fois
Ditta “Sos Makers pro Sa Sardigna”
Ditta “Portovesme srl
Rotary Club Carbonia
Opi (Ordine delle Professioni Sanitarie) Carbonia Iglesias

Comune di Carloforte

 

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Un rappresentante dell’OPI (Ordine delle Professioni Infermieristiche) di Carbonia Iglesias ha consegnato questa mattina 100 mascherine protettive chirurgiche al direttore dell’Area Socio Sanitaria di Carbonia, Ferdinando Angelantoni, dispositivi destinati al personale dell’Istituto di Igiene Pubblica di via della Costituente, a Carbonia.

Le mascherine, realizzate in 20.000 pezzi con tessuto spundbond-polipropilene dell’Azienda “Nvolutia” arrivato da Valencia (Spagna), materiale sanitario lavabile, dalle sarte di Calasetta e Sant’Antioco, sono state distribuite tra i cittadini del Sulcis Iglesiente che ne hanno maggiormente bisogno e tra infermieri della sanità pubblica e privata, ospedaliera e territoriale.

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In tempi di emergenza sanitaria come questi, è fondamentale innescare il circolo virtuoso della solidarietà. Così come è stato fatto dal signor Luigi Bardi che, in qualità di imprenditore nel mondo della saldatura e verniciatura dei metalli, ha regalato 100 tute protettive ospedaliere al Centro Operativo Comunale di Protezione Civile che, a sua volta, ha ritenuto opportuno e doveroso donare il materiale al personale sanitario del Presidio Ospedaliero Sirai, ringraziandolo per il grande lavoro, la professionalità, lo spirito di sacrificio e l’abnegazione messi in campo per fronteggiare l’epidemia da Coronavirus.

Ieri mattina il sindaco Paola Massidda e il comandante della Polizia Locale Gioni Biagioni, accompagnati dal referente per le associazioni di Protezione civile Giampiero Atzei, si sono recati nel Presidio ospedaliero Sirai per consegnare il materiale al direttore dell’Area sociosanitaria locale di Carbonia dott. Ferdinando Angelantoni e alla direttrice dei Presidi ospedalieri Sirai di Carbonia e Santa Barbara di Iglesias dottoressa Giovanna Gregu.

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La sala conferenze Casa Fenu di Villamassargia, ospita questa mattina, con inizio alle ore 10.30, un interessante incontro-dibattito sulla Sanità e, in particolare, sulla prospettiva, di cui si parla da anni, della realizzazione di un ospedale unico per il Sulcis Iglesiente. L’iniziativa è dell’Amministrazione comunale di Villamassargia, guidata dal sindaco Debora Porrà, in collaborazione con la “Scuola Civica di Politica” del comune di Villamassargia.

Sono previsti gli interventi di Debora Porrà, sindaco di Villamassargia; Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione; Ferdinando Angelantoni, direttore della ASSL di Carbonia; Francesca Ticca, segretaria generale della UIL Sardegna; Graziano Lebiu, presidente dell’OPI Carbonia-Iglesias; Antonio Onnis, commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, già commissario della ASL 7 di Carbonia; Manolo Mureddu, giornalista.