19 April, 2024
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La Cabina di Regia del Piano di Rilancio del Nuorese, riunito nella sede della provincia di Nuoro, con il coordinamento dell’assessore agli Affari generali Filippo Spanu, ha approvato gli ultimi cinque progetti per un importo di oltre 20 milioni di euro. E’ intervenuto l’amministratore della Provincia Costantino Tidu. Si chiude così una fase importante con un bilancio di 22 progetti in via di attuazione e un finanziamento complessivo di 54 milioni e 638mila euro. A tutto questo si aggiungono i circa 30 milioni per altre iniziative localizzate nel nuorese come quelle che riguardano il Parco di Tepilora e la miniera di Sos Enattos a Lula. Le ultime cinque proposte, che hanno avuto il via libera dalla Cabina di Regia, sono Sistema museale territoriale, Restart, Geoartnet, Distretto culturale e GustaNuoro.
«Con questi cinque progetti – dichiara l’assessore Filippo Spanu – si conclude un ciclo di programmazione con il quale abbiamo assegnato circa 55 milioni di euro, di cui 10 già trasferiti ai soggetti attuatori. In alcuni casi, ai fini del passaggio delle risorse, occorre completare alcune delicate procedure amministrative necessarie e vincolanti. Le iniziative, che delineano gli scenari del futuro, hanno una forte caratterizzazione legata all’ambiente e alla cultura e questo aspetto indica in modo chiaro il percorso che i soggetti istituzionali e gli attori economici hanno intrapreso. Stiamo accelerando nel percorso finalizzato all’erogazione delle risorse per fare in modo che l’iter si concluda in tempi rapidi. La Regione crede molto in questo modello di intervento, basato su una progettazione dal basso, da attuare in un territorio che ha urgente bisogno di sostegno per uno sviluppo duraturo ed equilibrato. Il Piano costituisce un utile punto di partenza anche per successive fasi di programmazione.»
La proposta è del comune di Nuoro e della Comunità Montana Gennargentu-Mandrolisai con la Provincia nel ruolo di ente attuatore. Il progetto sarà realizzato con un investimento di 7 milioni e 993mila euro. Con questo intervento si vogliono creare le condizioni affinché gli itinerari già esistenti siano percorribili rendendo pienamente fruibili le strutture museali e i siti archeologici che sono parte integrante dei percorsi. Le aree archeologiche e i musei, sia dei piccoli paesi che di Nuoro, in questo modo, potranno realizzare un effettivo coordinamento per attrarre i turisti e allungare il più possibile la stagione delle vacanze.
È stato definito il quadro finanziario a cui fare riferimento per l’azione a favore della ricerca e della didattica all’interno del Consorzio per la promozione degli studi universitari nella Sardegna centrale (progetto Restart). Sarà così possibile completare il finanziamento regionale a favore dell’intervento per l’Area Vasta di Nuoro con una dotazione residua di 5 milioni e 729mila euro.
Il progetto, proposto dalla Fondazione Nivola con il Comune di Orani in qualità di soggetto attuatore, mira a creare, con un finanziamento di 2 milioni e 500mila euro, un punto di riferimento nell’area del Museo Nivola per coordinare l’offerta turistica. Il nuovo centro costituisce un’integrazione al complesso edilizio del Museo, dotandolo di spazi indispensabili al ruolo che la struttura svolge nel territorio.
Viene proposto dalla Camera di Commercio di Nuoro e coinvolge Nuoro e i Comuni del Sistema territoriale del Nuorese: Bitti, Dorgali, Mamoiada, Oliena, Oniferi, Orani, Orgosolo, Orotelli, Orune, Osidda, Sarule. Lo stanziamento per realizzare il progetto ammonta a un milione e 669mila euro.
Il progetto è inserito nel contesto del Parco del Tepilora. E’ stato presentato dal comune di Posada con l’obiettivo di valorizzare sul piano turistico il patrimonio enogastronomico dell’area in una logica di integrazione e di sistema. Il finanziamento ammonta a 2 milioni di euro.
La Cabina di Regia ha discusso della crisi dell’area di Ottana. «La Regione – ha detto Filippo Spanu – è in campo per favorire la realizzazione di progetti finalizzati allo sviluppo dell’area di Ottana. Occorre fare un’attività di attrazione di impresa per stimolare la costruzione di proposte concrete sulla base delle indicazioni scaturite dal Tavolo di coordinamento promosso e guidato dal presidente Pigliaru. Il gruppo di lavoro del Piano di Rilancio del Nuorese è pronto a garantire la necessaria assistenza tecnica sull’accesso agli incentivi a vantaggio degli imprenditori che intendano avviare nuove iniziative con il meccanismo dei bandi territorializzati. Abbiamo già a disposizione – ha concluso Filippo Spanu – una dotazione di 4 milioni e 200mila euro che siamo in grado di incrementare in considerazione delle proposte che verranno sviluppate».
 

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«La Sardegna ha bisogno di intrecciare legami sempre più stretti con i paesi del Nord Africa per costruire relazioni stabili nel quadro mediterraneo da cui possono scaturire preziose opportunità per il suo sviluppo. La Giunta, con il presidente Francesco Pigliaru, sta consolidando questi rapporti attraverso il ruolo di coordinamento in materia di cooperazione internazionale che svolge nella Conferenza delle Regioni e in qualità di Autorità di Gestione dell’importante programma ENI CBC Med, ormai un caposaldo per la cooperazione tra attori pubblici e privati nel bacino del Mediterraneo.»

Lo ha detto l’assessore agli Affari Generali Filippo Spanu durante l’incontro «La cooperazione internazionale e la mobilità degli studenti, quale futuro per una nuova generazione mediterranea» che si è svolto a Sassari, nella sede della Fondazione di Sardegna, per iniziativa dell’Università e della stessa Fondazione.

Insieme a Filippo Spanu, hanno preso parte al confronto, moderato dal docente del Dipartimento di medicina veterinaria Eraldo Sanna Passino, il Rettore e il delegato per l’internalizzazione dell’Università di Sassari, Massimo Carpinelli e Luciano Gutierrez, Himaid Ben Aziza e Marcello Scalisi, in rappresentanza dell’Unione delle Università del Mediterraneo, e l’arcivescovo di Sassari monsignor Gianfranco Saba.

«La mobilità studentesca nel contesto del Mediterraneo – ha spiegato Filippo Spanu – è essenziale per migliorare la reciproca conoscenza e favorire il processo di progressiva apertura a territori a noi molto vicini. Soprattutto nella prospettiva di creare nei paesi più fragili, attraverso proficui scambi di esperienze e il trasferimento di preziose conoscenze, le basi uno sviluppo duraturo al fine di arginare i flussi migratori che indeboliscono fortemente il loro tessuto sociale.» 

Filippo Spanu, nel manifestare apprezzamento per i progetti messi in campo dall’Università di Sassari per sostenere la mobilità degli studenti e incentivare il dialogo tra studenti sardi e colleghi che frequentano atenei di altre città del Mediterraneo, ha ribadito l’appoggio della Regione impegnata a promuovere percorsi di questo tipo «che sono un grande investimento per il futuro della Sardegna e di tutti i territori che si affacciano sul mar Mediterraneo». 

L’assessore degli Affari generali ha inoltre partecipato, sempre a Sassari, alla cerimonia per il conferimento della laurea honoris causa al veterinario tunisino Faouzi Kechrid, artefice di studi e ricerche sull’influenza aviaria e sulle patologie veterinarie transfrontaliere in Medio Oriente e Nord Africa.

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Si è riunito oggi, sotto il coordinamento dell’assessore agli Affari Generali Filippo Spanu, il Tavolo partenariale per la verifica dello stato di attuazione delle politiche di reimpiego dei lavoratori dell’Area Parco Geominerario provenienti dall’ex Bacino “ATI-IFRAS”.
L’esponente della Giunta, insieme ai rappresentanti dei sindacati e dei soggetti istituzionali e degli enti coinvolti, ha fatto il punto sugli sviluppi delle procedure.
Sul percorso per l’inserimento di tutti i lavoratori nei comuni e nei consorzi, che hanno presentato progetti, si è deciso di mantenere aperto il Tavolo e di fare un’ulteriore approfondita verifica nel corso della prossima riunione convocata per venerdì 18 maggio. Tra sette giorni sarà possibile avere un quadro più definito della situazione con particolare riferimento al Parco Geominerario che ha proposto un progetto, ormai in fase avanzata, finalizzato all’assunzione a tempo determinato di 121 addetti in diversi siti dell’isola.
«Siamo alle battute finali ma dobbiamo stringere i tempi per dare risposte a tutti i lavoratori che devono essere assunti negli enti e nei consorzi. Il Tavolo partenariale, con il fondamentale supporto delle strutture della Regione, sta lavorando con grande determinazione per il superamento degli ultimi ostacoli», ha dichiarato al termine della riunione l’assessore Spanu.
Intanto, è in corso di definizione il nuovo bando internazionale per la gestione di tutte le attività del Parco Geominerario in Sardegna.

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La Regione, attraverso l’assessorato del Personale, ha pubblicato il bando con il quale viene dato avvio alla procedura concorsuale riservata, per titoli e colloquio, per 16 unità, rivolta ai lavoratori che, pur avendo il requisito dei 36 mesi all’interno dell’Amministrazione, non hanno espletato una selezione di natura concorsuale.
La domanda di partecipazione deve essere presentata entro il termine perentorio del prossimo 25 maggio mediante raccomandata con avviso di ricevimento o posta elettronica certificata. Il bando è stato pubblicato nel sito della Regione Sardegna, nella sezione Servizi al cittadino (Concorsi, selezioni, mobilità e comandi).
Con la procedura di stabilizzazione a domanda, intanto, circa 100 persone hanno già sottoscritto i contratti per l’assunzione a tempo indeterminato e il conseguente inquadramento negli organici dell’Amministrazione regionale.
«Stiamo definendo – dichiara l’assessore agli Affari Generali e al Personale Filippo Spanu – le posizioni di molti precari storici per porre rimedio, come stabilito dal Consiglio regionale, a situazioni non più tollerabili. Stiamo pensando poi al concorso che riguarderà in prima battuta l’assunzione di nuovi dirigenti, attraverso la procedura del corso-concorso, e successivamente l’inserimento stabile di nuovi funzionari. L’intera azione di reclutamento – conclude l’assessore del Personale – coinvolgerà oltre 350 persone.»

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Villa Devoto, crisi Ottana

A Villa Devoto, questa mattina, si è svolta la seconda riunione per rendere operativa la task force di intervento nell’area di Ottana con i primi 4,2 milioni di euro immediatamente disponibili. Alla riunione, presieduta dal vicepresidente della Regione Raffaele Paci, in rappresentanza del presidente Francesco Pigliaru, intervenuto a Roma al Consiglio dei ministri, con gli assessori dell’Industria Maria Grazia Piras, del Lavoro Virginia Mura, dell’Agricoltura Pierluigi Caria e degli Affari Generali Filippo Spanu, i capi di Gabinetto della Presidenza Gianluca Serra e dell’Ambiente Franco Corosu, hanno partecipato il sindaco di Ottana Franco Saba, l’amministratore della Provincia di Nuoro Costantino Tidu ed il presidente del Consorzio Industriale di Nuoro Piero Guiso.
Per la situazione di crisi di Ottana erano già disponibili 2 milioni e 100mila euro, destinati ai 130 lavoratori che hanno perso la mobilità in deroga, da programmare attraverso un percorso concordato con i sindacati. Oggi è stata annunciata la disponibilità a stanziare subito altri 2 milioni per politiche attive del lavoro, attingendoli dai 4 che LavoRas mette in campo per le situazioni di crisi della Sardegna, come chiesto dal presidente della Regione Francesco Pigliaru.
Una volta definita l’area territoriale interessata, è stato concordato che l’azione della Giunta si snoderà su tre direttrici: migliorare l’attrattività della zona e garantire sostegno alle imprese già esistenti; mettere a punto eventuali altri bandi da legare a quello del Piano per il rilancio del Nuorese; sostenere l’attrazione di nuovi investimenti.
Il primo punto, attrattività della zona e sostegno alle imprese, si snoderà attraverso diverse azioni: politiche attive per il lavoro, cantieri verdi e cantieri LavoRas con il rafforzamento dell’assistenza ai Comuni per coinvolgere un maggior numero di disoccupati, riqualificazione del personale, bonifiche e miglioramento delle infrastrutture, in particolare quelle dell’acqua. La politica sui bandi, seconda direttrice, prevede un’azione di animazione territoriale (ovvero di informazione e supporto delle imprese) con il reperimento di risorse aggiuntive dell’Industria, per favorire la partecipazione al bando del Piano per il rilancio del Nuorese da 4 milioni che sta per essere pubblicato. Si verificherà, inoltre, se ci sono ulteriori settori di attività economica, oltre a quelli già previsti dal bando, nei quali si può intervenire: in quel caso, la Giunta è disponibile ad aumentare la dotazione finanziaria di altri 3milioni di euro per nuovi bandi. Infine, il terzo filone, quello dell’attrazione di nuovi investimenti: si verificherà con Invitalia la possibilità di promuovere altri contratti di investimento, come già fatto ad esempio per Antica Fornace, predisposti tenendo conto delle precise esigenze degli imprenditori che sono ancora operativi nel territorio.
Gli assessori presenti all’incontro, hanno ribadito che la questione Ottana è prioritaria per la Giunta, e che saranno messi in campo immediatamente tutti gli interventi necessari a rilanciare nel più breve tempo possibile una zona così fortemente colpita dalla crisi.

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale del Personale, Filippo Spanu, ha approvato il disegno di legge che prevede misure urgenti per il reclutamento di nuovi dirigenti nel Sistema Regione.
«Con il testo, che ora passa all’esame del Consiglio regionale – sottolinea Filippo Spanu – vogliamo far fronte alla necessità di introdurre nell’ordinamento regionale strumenti adeguati per il reclutamento di personale di qualifica dirigenziale per le amministrazioni del sistema Regione. L’assunzione di nuovi dirigenti è una priorità assoluta sulla base delle gravi carenze negli organici che si vanno delineando.»
Viene prevista in particolare la possibilità di conferire incarichi dirigenziali a figure esterne nei limiti dell’8 per cento della dotazione organica complessiva del sistema Regione.
Con il disegno di legge viene inoltre modificata la disciplina del corso-concorso selettivo per l’accesso alla qualifica dirigenziale, sopprimendo la limitazione riferita all’età (inferiore a 35 anni, nella legislazione vigente) per la partecipazione alle prove dei candidati esterni.
In tal modo si intende adeguare l’ordinamento regionale ai principi costituzionali in materia di parità di accesso al lavoro nelle pubbliche amministrazioni.
Inoltre, per dare maggiore speditezza all’azione amministrativa della Regione in materia concorsuale nel Ddl viene chiarito, una volta per tutte, che i bandi di concorso siano adottati dal dirigente e non dall’assessore del Personale.
«La modifica – spiega l’assessore Filippo Spanu – si rende necessaria, da una parte per adeguare la norma al principio della separazione tra funzioni di indirizzo politico ed esercizio dei poteri di gestione e, dall’altra e soprattutto, per superare le criticità che deriverebbero dall’esecuzione delle recenti decisioni del TAR Sardegna. Il Tribunale amministrativo, infatti, sulla base dell’errato presupposto che il principio in questione sia stato introdotto nell’ordinamento regionale dalla legge regionale n. 6 del 2000 anziché, come è evidente, dall’articolo 8, comma 5, della legge regionale n. 31 del 1998, porrebbe nella completa incertezza l’azione amministrativa della Regione in materia concorsuale costringendo, di volta in volta – conclude Filippo Spanu –, a confrontarsi con l’irrisolvibile dubbio se applicare la legislazione vigente, disobbedendo all’ordine del giudice amministrativo, oppure la decisione del TAR, disapplicando in questo modo una legge regionale vigente.»

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PIGLIARU SPANU DELEGAZIONE TUNISINA

«Crediamo molto alla cooperazione euromediterranea e in particolare a quella con i nostri vicini della sponda Sud. L’esistenza di programmi così concreti testimonia l’importanza della cooperazione ai vari livelli, da quello economico a quello sociale ed ambientale.»

Lo ha dichiarato il presidente Francesco Pigliaru durante l’incontro, nella Sala Emilio Lussu, a Villa Devoto, con la delegazione tunisina, guidata dal segretario generale del Governatorato di Jendouba, Tarek Ghodhbani, e costituita da rappresentanti di istituzioni, enti e associazioni di categoria e imprenditori. Richiamando la missione della regione Sardegna a Tunisi, nel marzo 2016, in rappresentanza della Conferenza italiana delle Regioni e delle Province Autonome e la presentazione del programma di cooperazione euromediterraneo ENI CBC Med 2014-2020, di cui la Sardegna è Autorità di Gestione, il presidente della Regione ha poi aggiunto: «I progetti di cooperazione hanno senso nella misura in cui possono crescere e ci aiutano a crescere. Sardegna e Tunisia hanno ampie opportunità di collaborare in maniera efficace e contro ogni chiusura, per ricevere vantaggi reciproci». 
All’incontro erano presenti l’assessore agli Affari Generali Filippo Spanu, insieme a dirigenti e funzionari dell’amministrazione regionale che seguono direttamente il programma, Salvatore Cherchi, coordinatore del Piano Sulcis, Emilio Gariazzo, sindaco di Iglesias e presidente del Consorzio promozione attività universitarie Sulcis Iglesiente (Ausi), partner del progetto.
La delegazione è impegnata, sino al prossimo 4 maggio, in una serie di incontri istituzionali e visite presso diverse cooperative e aziende sarde con sede nel Sulcis Iglesiente e operanti principalmente nel settore agricolo e nell’ambito dell’agroalimentare, per un proficuo trasferimento di informazioni ed esperienze. La visita rientra nel progetto Partenariati di cooperazione decentrata in materia di sviluppo locale innovativo basato sull’economia sociale e solidale in Tunisia che coinvolge la Regione Sardegna e il Governatorato di Jendouba.
«Da questo progetto – ha sottolineato l’assessore Spanu – scaturisce un utilissimo scambio di esperienze nella tessitura, nell’apicoltura e nell’agroalimentare di qualità. Stiamo ragionando insieme sulle prospettive di sviluppo dei nostri territori e l’intervento rappresenta un modello e una base per dare ulteriore slancio ai rapporti tra Sardegna e Tunisia. Tutto questo nella consapevolezza che per affrontare i cambiamenti epocali che investono il continente africano e porre un argine al fenomeno delle migrazioni è fondamentale intensificare i rapporti che generano positive ricadute nei territori.»
È la terza volta in poco meno di un anno che le due parti si confrontano: il primo incontro si è svolto in Sardegna dal 2 al 9 luglio 2017; a seguire il confronto in Tunisia dal 31 ottobre al 5 novembre 2017 e poi l’attuale momento di dialogo, dal 27 aprile al 4 maggio. È già operativo un laboratorio tecnico chiamato a valutare le idee progettuali che stanno emergendo dalle visite e dalle frequenti interlocuzioni. ll progetto di cooperazione, che ha una durata di 24 mesi, è da inquadrare nella strategia del presidente Pigliaru e della Giunta di dialogo verso la sponda nord dell’Africa e verso l’Africa subsahariana per aprire l’Isola alle relazioni che possono portare vantaggi reciproci. Va inquadrato negli accordi di partenariato promossi dalle regioni italiane coordinate dalla Sardegna, nell’ambito della Conferenza delle Regioni.
L’obiettivo del progetto ‘Partenariati di cooperazione decentrata in materia di sviluppo locale innovativo basato sull’economia sociale e solidale in Tunisia‘ è quello di contribuire a migliorare la qualità dello sviluppo nel territorio di Jendouba. Nel contempo l’intervento mira a valorizzare nel Sulcis Iglesiente le nuove ed innovative forme di crescita economica. L’attuazione delle attività è affidata al Consorzio Ausi che si avvale della collaborazione della Kip International School. Il progetto è stato finanziato dal ministero degli Affari Esteri insieme alla Regione e al Consorzio Ausi. Le risorse disponibili ammontano a 440 mila euro. Le attività prevedono, nello specifico, moduli di interazione strutturata tra le due parti finalizzati al miglioramento delle capacità di programmazione e realizzazione di azioni di sviluppo territoriale.
Il Governatorato di Jendouba, nel nord-ovest del paese, è a 150 chilometri dalla capitale Tunisi. Ha una popolazione di 400mila abitanti e un’economia basata sulla produzione agricola. Confina con l’est dell’Algeria con una zona frontaliera di 135 chilometri e al nord si affaccia verso l’Europa, attraverso il Mediterraneo, con un litorale di 25 chilometri.

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«È stato un confronto molto utile, uno scambio di informazioni su progetti concreti e attività in grado di arricchire e irrobustire il nostro sistema di accoglienza e integrazione. Dopo aver gestito gravi emergenze legate ai numerosi sbarchi attraverso Frontex, ora vogliamo realizzare un modello di accoglienza che sia diffuso ed equilibrato facendo tesoro delle esperienze di altri territori che si trovano nelle nostre stesse condizioni.»
Così l’assessore agli Affari Generali Filippo Spanu, intervenuto a Bruxelles nella sede del Comitato delle Regioni, alla conferenza sul tema Migrazione e asilo: verso un approccio di governance multilivello che si è svolta nella sede del Comitato delle Regioni.
Filippo Spanu, nella città che ospita le più importanti istituzioni europee, ha sottolineato che «è necessario tenere in grande considerazione e valorizzare il ruolo di Regioni e Comuni che accolgono i richiedenti asilo e offrono un contributo rilevante al sistema di ospitalità affrontando ogni giorno molte difficoltà». 
Alla conferenza, organizzata dal Comitato europeo delle Regioni, dalla Conferenza delle Regioni periferiche marittime e dalla Regione greca dell’Attica nell’arco di tre sessioni, hanno preso parte rappresentanti di regioni italiane, spagnole, svedesi e greche e delle istituzioni europee. Tutti convinti che solo con un’azione coordinata, frutto del lavoro comune, a diversi livelli, di enti e istituzioni, si possa gestire in modo efficace il fenomeno migratorio.
L’esponente della Giunta Pigliaru, che ha rappresentato le regioni italiane insieme all’assessore toscano Vittorio Bugli, si è soffermato sui progetti di volontariato sociale rivolti ai migranti, gli accordi sottoscritti con Anci e Prefetture per potenziare la rete degli Sprar, le iniziative di informazione e sensibilizzazione nelle scuole superiori sul tema delle migrazioni, gli eventi sportivi con il coinvolgimento dei migranti che hanno incontrato e dialogato nei campi di calcio e negli impianti che ospitano gare di atletica tanti giovani sardi.
Filippo Spanu ha ricordato il ruolo propulsivo della Sardegna nell’ambito della Conferenza delle Regioni, in cui ha il coordinamento in materia di cooperazione internazionale, e nel programma Eni Cbc Med del quale è Autorità di gestione: «Stiamo lavorando per rafforzare le relazioni con i Paesi dai quali provengono i flussi migratori per contribuire a creare migliori condizioni di sviluppo. Crediamo molto in questa strategia che comincia a produrre risultati. Per questo l’Europa deve essere capace di valorizzare il ruolo delle regioni, valide alleate ed enti attuatori di progettualità che offrono un prezioso contributo nelle complessa realtà africana».
Filippo Spanu ha anche fatto riferimento agli ingressi illegali: «Nel caso della Sardegna la maggiore difficoltà, tanto da un punto di vista politico che operativo, è costituita dalla rotta algerina, da Annaba verso le coste del Sulcis. Un caso simile a quanto avviene nelle coste siciliane con l’arrivo di persone provenienti dalla Tunisia. Su queste due rotte è necessario agire con modalità coordinate per arrestare il flusso, anche con un maggior presidio delle acque territoriali lungo la traversata e con un ulteriore rafforzamento del dialogo con le autorità algerine sulla scia di quanto già avviato dal Governo italiano, in linea con le istanze della Regione Sardegna. Siamo convinti che per arginare questi flussi possa svolgere una fondamentale funzione di deterrenza il Centro di Permanenza per i rimpatri di prossima apertura a Macomer ed esclusivamente destinato a coloro che arrivano nelle coste sarde con gli sbarchi diretti».

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L’assessore Pierluigi Caria ed il presidente della Commissione Attività produttive del Consiglio regionale, Luigi Lotto, hanno incontrato ieri una delegazione delle associazioni ARAS ed APA guidata dai commissari straordinari, Enrico Leccisi e Vito Tizzano, e dal rappresentante dell’Associazione italiana allevatori (AIA), Vincenzo Greco. Al tavolo hanno inoltre partecipato i rappresentanti degli assessorati della Programmazione e del Personale.
L’incontro ha visto tutti i partecipanti impegnati a trovare una soluzione condivisa sulla gestione delle sofferenze finanziarie che interessano l’Associazione regionale allevatori della Sardegna (ARAS) e le Associazioni provinciali allevatori (APA).
Alla luce del dissesto di bilancio in cui versano ARAS ed APA, motivo di forte preoccupazione di istituzioni, dipendenti e allevatori, la Regione ha più volte ribadito che vanno tutelati i posti di lavoro e le mansioni svolte dalle 5 associazioni nelle aziende zootecniche isolane: dall’assistenza tecnica sul benessere degli animali alla gestione dei libri genealogici delle razze.

Ad oggi, ARAS conta 299 dipendenti e le 4 APA complessivamente 81. Secondo un primo calcolo potrebbero essere accompagnati alla pensione fra le 10 e le 15 persone sul totale generale. Garantiti i lavoratori e le prestazioni per le imprese agricole, la Regione è disponibile a trattare sulla stipula di una nuova convenzione con un aumento delle mansioni e quindi delle risorse. Per poter procedere, Pierluigi Caria ha chiesto ai Commissari di avere e di visionare un piano aziendale che sia sostenibile con la nuova riorganizzazione. Nel ribadire la totale volontà della Giunta a trovare le giuste soluzioni, è stata inoltre chiesta garanzia affinché la filiera delle attività e della gestione del futuro organismo rimangano in Sardegna, così come è stata avanzata la proposta di rivedere lo statuto e i suoi organi di rappresentanza.

All’orizzonte ci sono tre ipotesi di riforma: nella prima si procederebbe alla costituzione di una nuova associazione privata, che stipulerebbe direttamente con la Regione convenzioni a lungo termine, associazione che quindi assorbirebbe i dipendenti sia di ARAS che delle 4 APA. All’interno di essa potrebbero nascere due sottosezioni, che andrebbero di fatto a seguire le attività svolte dalle attuali 5 associazioni. Altra ipotesi, qualora fosse autorizzata una deroga governativa, riguarda il transito con concorso di un numero ancora non definibile di lavoratori all’interno di Laore Sardegna. La parte rimanente andrebbe invece inquadrata fra le fila del nuovo soggetto privato che, come nel primo caso, stipulerebbe direttamente con la Regione convenzioni a lungo termine. Terza ipotesi, avente le medesime finalità di salvaguardia dell’organico e di continuità dei servizi agli allevatori, vedrebbe costituito un nuovo soggetto giuridico, derivante dalla trasformazione di ARAS in una società di servizi a partecipazione pubblico/privata, parallelamente alla riorganizzazione delle 4 APA in un’unica associazione regionale.

Pierluigi Caria ha proposto di incontrare a breve, insieme ai Commissari, le rappresentanze sindacali così da illustrare i possibili scenari che potrebbero portare alla chiusura della vertenza. Nei primi giorni di maggio il titolare dell’Agricoltura, il collega del Personale, Filippo Spanu, e una delegazione di consiglieri regionali parteciperanno a una serie di incontri tecnico-politici in programma al ministero della Funzione pubblica e in quello delle Politiche agricole, alimentari e forestali.

«Abbiamo fatto un importante passo avanti. Stiamo battendo tutte le strade possibili per salvare i posti di lavoro e garantire al contempo professionalità importanti al mondo allevatoriale sardo.» Così Pierluigi Caria che ha aggiunto: «Abbiamo un mandato forte dall’intero Consiglio regionale, anche per reintegrare i dipendenti APA licenziati alcune settimana fa, e con tutta la politica e i portatori di interesse siamo disponibili a collaborare per chiudere quanto prima questa crisi che abbiamo ereditato noi, i lavoratori e gli allevatori della Sardegna».

«Apprezziamo l’impostazione data dalla Regione e con l’ultimo confronto possiamo dire di aver imboccato concrete strade per una possibile chiusura della vertenza.» Lo ha detto il Commissario Enrico Leccisi, mentre il collega Vito Tizzano ha commentato: «Rimane ancora tanto da fare ma siamo convinti che, con il clima collaborativo che caratterizza i tavoli di confronto, la via d’uscita sia sempre più vicina».

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Lo svolgimento di un corso-concorso, l’ampliamento degli spazi per le procedure di mobilità ed il via libera all’ipotesi del contratto. Sono i temi delle delibere, approvate oggi dalla Giunta su proposta dell’assessore al Personale Filippo Spanu, che riguardano i dirigenti dell’Amministrazione e degli enti della Regione.
Viene delineato, con l’aggiornamento del Piano Triennale del Fabbisogno 2017-2019, il nuovo quadro del reclutamento delle figure apicali per un totale di 29 unità da inserire negli organici dell’Amministrazione e del Corpo Forestale.

14 posti, suddivisi tra l’area amministrativa e l’area tecnica, saranno assegnati con il corso-concorso che la Regione ha deciso di bandire nelle prossime settimane (di cui due unità per Enas secondo il relativo programma assunzionale). Altri 10 (dei quali 4 già coperti) vengono attribuiti attraverso procedure di mobilità mediante cessione del contratto. 7 posti sono destinati al concorso per il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale.
L’Aspal viene autorizzata a gestire in modo autonomo le procedure concorsuali per il reclutamento di una unità di personale con qualifica dirigenziale prevista nel Piano triennale del fabbisogno.
Allo stesso modo si consente ad Agris di gestire autonomamente le procedure concorsuali per il reclutamento di 2 nuovi dirigenti.

«L’assunzione di nuovi dirigenti – sottolinea l’assessore Filippo Spanu – è una priorità di fronte alle gravi carenze negli organici che si vanno delineando. E’ necessario garantire la piena funzionalità all’intero apparato organizzativo della Regione e per questo siamo intervenuti sul programma assunzionale. Ripartiamo con il corso-concorso dopo la sentenza del Tar che aveva bloccato il precedente bando. Era urgente riattivare la procedura finalizzata all’inserimento negli organici dell’Amministrazione di figure di gestire in modo efficace i processi decisionali. La delibera – conclude l’assessore del Personale – ha avuto il consenso unanime delle organizzazioni sindacali con le quali la Giunta ha concordato di presentare in tempi brevi un disegno di legge con interventi urgenti sul reclutamento dei dirigenti.»

La Giunta ha poi dato il via libera all’ipotesi di contratto collettivo di lavoro dei dirigenti del comparto dell’Amministrazione e degli Enti e della Agenzie regionali.
Il periodo temporale riguarda il triennio 2016-2018. Le parti hanno ritenuto di riconoscere immediatamente gli adeguamenti retributivi e rinviare l’esame degli altri istituti di carattere normativo.
«La scelta di fondo che ha guidato le decisioni sui punti dell’accordo – precisa Filippo Spanu – è fondata sulla tendenziale equiparazione del trattamento economico dei dirigenti a quella dei dirigenti degli altri comparti della pubblica amministrazione. Tale ravvicinamento è un elemento essenziale per garantire e rendere funzionale la mobilità delle figure apicali tra le diverse amministrazioni attualmente molto limitata.»
Entro 30 giorni il Coran dovrà stipulare un nuovo accordo con i sindacati per definire gli istituti in grado di dare attuazione, a partire da quest’anno, al nuovo sistema di valutazione dei dirigenti sulla base di due criteri: l’aggravio delle responsabilità che deriva alle strutture dalla copertura temporanea delle posizioni dirigenziali scoperte e il conseguimento di obiettivi di particolare valore strategico.