25 April, 2024
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Il blues di Francesco Piu e del suo Trio e il jazz in bilico tra groove ed atmosfere contemporanee del Piero Bittolo Bon Quintet saranno i protagonisti della giornata di apertura a Castelsardo della diciannovesima edizione del Musica sulle Bocche International Jazz Festival. Appuntamento giovedì 22 agosto per il primo di quattro giorni che, fino a domenica 25, vedranno in cartellone nello splendido scenario della rocca dei Doria ben tredici concerti con nomi di rilevo della musica e del jazz mondiale, insieme a laboratori e reading che arricchiranno il programma proposto dall’associazione Jana Project e con la direzione artistica del musicista Enzo Favata.

Dopo la lunga esperienza a Santa Teresa Gallura, il Festival riparte dunque da Castelsardo per una rassegna che anche quest’anno si caratterizzerà per l’apertura ad altri generi musicali e artistici, come la musica elettronica, le espressioni più alte della tradizione popolare della Sardegna, il graphic design, la fotografia e l’arte digitale, senza dimenticare i concerti all’alba e al tramonto, da sempre caratteristica di Musica sulle Bocche.

Il Festival ospita inoltre il progetto “JAIN – Jazz and Interculturalism”, co-finanziato dal programma comunitario Creative Europe, che prevede la permanenza a Castelsardo di trenta giovani musicisti provenienti da Serbia, Albania e Sardegna, impegnati in prove collettive, performance, concerti e jam session per tutta la durata del soggiorno, insieme ai rappresentanti delle tre organizzazioni partner, Nisville Foundation, Syri Blu e Jana Project.

Il via alla diciannovesima edizione del Festival Musica sulle Bocche sarà dato giovedì 22 agosto. A partire dalle 11.00, presso l’InfoPoint di Piazza Nuova (che sarà il quartier generale del Festival) saranno presentate tutte le attività in cartellone.

Ad inaugurare il programma delle attività e dei laboratori sarà il vibrafonista e percussionista Pasquale Mirra che, alle 12.00, coinvolgerà i bambini dai cinque anni e i loro genitori nel libero laboratorio musicale “Tutto è suono” (l’iscrizione è gratuita). Il primo appuntamento sarà presso la Sala XI per una avventura che proseguirà per tutti i giorni del Festival e che porterà alla scoperta di tutti i suoni che ci circondano per farne scaturire ritmi e melodie e divertirsi tutti insieme.

Ad aprire la serie dei concerti sarà invece alle 19.00 il Francesco Piu Trio, con una esibizione al tramonto al Parco Lu Grannaddu (ingresso libero). Accompagnato da Gianfranco Marongiu alle percussioni e Paolo Succu alla batteria, il cantante e chitarrista isolano proporrà una miscela esplosiva di blues, funky, rock e soul. Accompagnando la propria voce con strumenti quali chitarra acustica, dobro, weissenborn, banjo, lap steel e armonica, partendo da Osilo questo giovane bluesman negli ultimi anni si è ritagliato uno spazio di rilievo nel panorama italiano ed internazionale e ha avuto ha avuto l’onore di aprire concerti per grandi artisti quali John Mayall, Johnny Winter, Jimmie Vaughan e di calcare il palco con artisti del calibro di Tommy Emmanuel, Eric Bibb, Roy Rogers, Eugenio Finardi, Fabio Treves e molti altri. Il suo ultimo album “Peace & Groove”, nato dalla collaborazione con lo scrittore Salvatore Niffoi, è stato subito inserito dalle riviste specializzate tra i migliori dischi dell’anno e rappresenta un’ulteriore svolta di Francesco Piu verso sonorità più soul e rhythm’n’blues.

La serata di giovedì 22 proseguirà con il concerto del Piero Bittolo Bon Quintet. Alle 21.30 nella Terrazza Sala XI, l’estroso e visionario polistrumentista presenterà il suo progetto originale “Bread & Fox”, in cui le idee dell’artista veneziano si sintetizzano in un combo in bilico tra groove ed atmosfere contemporanee. Alternando composizioni originali di Bittolo Bon a riletture di pagine di alcuni grandi compositori quali Arthur Blythe, Ornette Coleman ed Henry Threadgill, il quintetto, forte di un approccio all’interplay rigoroso quanto personale, alterna scrittura ed improvvisazione, in un concerto realizzato in collaborazione in collaborazione con I-Jazz – progetto Nuova Generazione Jazz 2019.

Insieme a Bittolo Bon (al sax alto e clarinetto basso) ci saranno Filippo Vignato al trombone, Glauco Benedetti al basso tuba, Andrea Grillini alla batteria ed Alfonso Santimone al pianoforte. Quest’ultimo è, insieme al leader, impegnato da anni all’interno del collettivo El Gallo Rojo. Santimone e Bittolo Bon hanno inoltre partecipato come docenti e coadiutori di Tim Berne al Progetto Didattico Massimo Mutti e presenteranno per l’occasione anche il lavoro svolto con gli allievi del Dipartimento Jazz del Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna.

La lunga notte musicale di Castelsardo proseguirà poi, dalle 23.00, in Piazza del Novecentenario con il Jazz Club Night. Jam e dj set animeranno l’appuntamento che si ripeterà per le serate del festival, in cui non mancheranno le sorprese per il pubblico (l’ingresso è libero).

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Dopo cinque intensi giorni di musica tra Berchidda ed altri centri del nord Sardegna, il festival Time in Jazz gira la boa della sua trentaduesima edizione. Domani, lunedì 12, la sesta giornata si apre alle 11.00, nella Chiesa di San Giovanni Battista nella campagna intorno a Mores, con il contrabbassista Sebastiano Dessanay e il suo progetto artistico “377” che lo vede impegnato ad attraversare la Sardegna in bicicletta: 377 paesi in altrettanti giorni, per un viaggio partito lo scorso ottobre dal quale verrà fuori un personalissimo ritratto dell’isola. A Time in Jazz, insieme al trombettista Fulvio Sigurtà e al fisarmonicista Fausto Beccalossi, Sebastiano Dessanay presenta in anteprima assoluta alcune composizioni nate in itinere durante il viaggio, insieme ad altri brani del contrabbassista sardo, che in questa occasione suonerà anche il suo strumento di viaggio, l’ukulele basso.

Nel pomeriggio, a Olbia, torna in azione Giovanni Falzone, già protagonista il giorno prima col progetto Modus Operandi; stavolta il trombettista è alla testa del suo quintetto con Filippo Vignato al trombone, Fausto Beccalossi alla fisarmonica, Giulio Corini al contrabbasso ed Alessandro Rossi alla batteria: alle 18-00, nella Chiesa di San Paolo, presenta “Pianeti affini”, un progetto (anche su disco) ispirato all’omonima opera pittorica dello stesso Falzone: dalla pittura è scaturito nel musicista il desiderio di comporre una suite sul tema dell’immensità dell’universo, creando un parallelo tra le dinamiche misteriose del cosmo e quelle magiche dell’interplay che si creano all’ interno di un gruppo musicale.

Di rientro a Berchidda, intorno alle 19.45, appuntamento con la consueta parata musicale per le strade del paese, quest’anno affidata alla Funky Jazz Orkestra di Berchidda, diretta dal trombettista Antonio Meloni, a cui si uniscono i percussionisti Afro Giembe, guidati da Jacopo Cadeddu e Michèle Kramers, nell’ambito del progetto “Babel – Migrant Reloaded”, mirato all’inclusione dei cittadini stranieri.

Alle 21.30, sul palco di Piazza del Popolo, fulcro dei concerti serali di Time in Jazz, salgono il pianista Omar Sosa e la violinista Yilian Cañizares con il loro progetto “Aguas“: una miscela coinvolgente e creativa di jazz, musica classica e delle radici afrocubane dei due artisti, qui affiancati dal percussionista venezuelano Gustavo Ovalles come special guest. Pubblicato su disco lo scorso ottobre, “Aguas” è dedicato all’elemento primordiale dell’acqua, personificata come divinità dell’amore e venerata nei rituali religiosi della Santerìa; un’opera che riflette le prospettive di due generazioni di artisti che vivono fuori dalla madrepatria, Cuba, e qui ne interpretano le sonorità tradizionali in modo unico e raffinato. I brani spaziano dal commovente all’esuberante, e sono l’espressione dell’eccezionale chimica musicale, della sensibilità poetica e dell’originalità di Omar Sosa e Yilian Cañizares.

Poi, dopo il concerto, ancora musica, dalla mezzanotte, con il dj set di DJ Rocca (al secolo Luca Roccatagliati), producer e musicista attivo da metà anni Novanta, già dj resident di un locale di culto per la club culture qual è stato il Maffia di Reggio Emilia e con un bagaglio di esperienze che conta singoli, remix e album per alcune delle migliori etichette internazionali e collaborazioni con Howie B, Zed Bias, Dimitri From Paris, Daniele Baldelli, i Jazzanova e Franco D’Andrea.

Domani (lunedì 12) prende il via “Time to Children”, intanto, una sorta di “festival nel festival” dedicato ai progetti per i bambini, che si svilupperà in varie iniziative a Berchidda, tutti i giorni fino al 15 agosto. Si inizia con due appuntamenti a cura dell’associazione Realtà di Debora Mancini: alle 10, alla Ludoteca, il pianista e polistrumentista Daniele Longo porterà in dote il concerto “sensoriale” “Un pianoforte come cielo”, per bambini da zero a 36 mesi, che verranno guidati in un viaggio sensoriale insieme ai loro genitori, alla scoperta della musica e dei suoni, attraverso l’esperienza viva dell’ascolto, della vista e del contatto. Nel pomeriggio, alle 18.00, “Time to Children” si sposta alla Pineta del Sacro Cuore, dove Daniele Longo affiancherà l’attrice Debora Mancini in “Piano Leggendo”, un’esplorazione sensoriale guidata del pianoforte in tutti i suoi aspetti, per bambini dai tre anni in su.

Tra le attività dedicate ai più piccoli, la Ludoteca di Berchidda ospita “Arriva la Pimpa“, la mostra educativa e interattiva promossa da Franco Cosimo Panini Editore, e curata dall’associazione culturale Hamelin e dalla Biblioteca di Sardegna, che ha come protagonista la popolare cagnolina a pois nata dalle matite di Altan.

Al Cinema Comunale prosegue invece “Stare nel Mezzo”, la rassegna di film e documentari a cura del regista Gianfranco Cabiddu: in programma alle 17.00 il documentario “Tibet”, secondo capitolo del trittico di documentari “Esuli” della regista Barbara Cupisti; nella pellicola sono raccontate le storie di esodo di coloro che sono stati costretti a allontanarsi dal proprio Paese a causa di persecuzioni legate alla razza, alla religione, all’appartenenza ad un gruppo sociale o per opinioni politiche, con un focus sulla vicenda dei profughi tibetani; “Tibet” è stato realizzato in India, sede del Parlamento tibetano in esilio.

Allestite alla Casara, si possono visitare tutti i giorni – alle 10,30 alle 13,30 e dalle 16,30 alle 21,30 – le due mostre fotografiche di Roberto Cifarelli, “Time to Time 2018″ e “The Black Square”.

Per un contrattempo organizzativo, non si terrà invece l’incontro con lo scrittore Roberto Cotroneo ed il suo libro “E nemmeno un rimpianto”, previsto alla Casara, alle 19.00.

Prosegue, intanto, la prevendita dei biglietti e degli abbonamenti per i concerti in programma in Piazza del Popolo, a Berchidda. Il biglietto intero nel primo settore costa 25 euro, il ridotto 22. Novanta euro è invece il prezzo dell’abbonamento intero, ottanta euro il ridotto. Biglietti e abbonamenti per tutti gli spettacoli si possono acquistare online su circuito Vivaticket e nei punti vendita autorizzati. A Berchidda la biglietteria è aperta tutti i giorni dalle 11.00 alle 23.00.

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Time in Jazz entra nel vivo della sua ventinovesima edizione: il festival ideato e diretto da Paolo Fresu, in programma fino al 16 agosto tra Berchidda e altri centri del nord Sardegna, propone domani (martedì 9) tre diversi concerti (tutti aperti gratuitamente al pubblico) in altrettante località .

Si comincia alle 11.00 a Mores, nella chiesa campestre di Santa Lucia, con il piano solo di Alessandro Di Liberto “Inner conversation”: un viaggio introspettivo nel quale il pianista cagliaritano, tra composizioni originali, classici della tradizione americana e momenti di improvvisazione totale, attraversa le tappe fondamentali del suo percorso musicale, dallo studio del jazz alle contaminazioni con altri generi musicali. Formatosi al corso di Jazz del Koninklijk Conservatorium de l’Aja, Alessandro Di Liberto si è trasferito in Olanda per circa dieci anni e ha fondato insieme al sassofonista tedesco Klaus Gesing un quartetto con cui si è esibito su alcuni dei più prestigiosi palchi d’Europa. Tornato in Sardegna si dedica all’attività didattica e di promozione della musica Jazz, sia al Conservatorio di Cagliari, sia come docente nei seminari di Nuoro Jazz. Sei gli album all’attivo, e numerosissime le collaborazioni a livello nazionale e internazionale con jazzisti come Jon Faddis, Flavio Boltro, Paolo Fresu, Maurizio Giammarco, Stefano Di Battista, David Linx, Bebo e Massimo Ferra, Peo Alfonsi, Roberto Gatto, Paolino Dalla Porta, tra gli altri. 

Il pomeriggio porta la carovana di Time in Jazz al Museo Archeologico di Ittireddu dove è di scena, alle 18.00, la cantante Ada Montellanico con “Abbey’s Road – Omaggio a Abbey Lincoln”. Ad affiancarla in questo progetto, il trombettista Giovanni Falzone e tre talenti emergenti del jazz italiano: Matteo Bertone al contrabbasso, Ermanno Baron alla batteria e Filippo Vignato al trombone. Autrice e interprete tra le più importanti e innovative della scena jazzistica italiana, Ada Montellanico in questo tributo mette in risalto la forza narratrice, il carattere africano e la trasgressività del mondo sonoro di Abbey Lincoln (1930-2010), iniziatrice di una nuova strada del jazz vocale oltre che attrice e attivista impegnata in seno alla comunità nera. Grande ricercatrice di repertori inusuali e originali, Ada Montellanico ha saputo realizzare una riuscita fusione tra lingua italiana, jazz e improvvisazione. Nel suo bagaglio di esperienze, collaborazioni con artisti come Jimmy Cobb, Lee Konitz, Paul McCandless, Enrico Pieranunzi, Enrico Rava, Fabrizio Bosso, Danilo Rea. È presidente della MIdJ, l’associazione nazionale dei musicisti jazz.

Reduce dal concerto inaugurale del giorno prima a bordo della nave della Sardinia Ferries in viaggio da Livorno al porto sardo di Golfo Aranci, il duo Musica Nuda di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti chiude la giornata di domani (martedì 9) in concerto alle 21,30 a Calangianus, nella chiesa di Santa Giusta. Sulle scene da tredici anni, con un bagaglio di oltre mille concerti, sei dischi in studio, due live, un dvd e una serie di premi e riconoscimenti (tra cui la “Targa Tenco” nel 2006 nella categoria interpreti), il riuscito sodalizio artistico della cantante e del contrabbassista si muove con originalità tra jazz, canzone d’autore, rock e musica classica, caratterizzandosi da sempre per freschezza e energia, a partire dal primo album “Musica Nuda” del 2004, passando attraverso le numerose collaborazioni con musicisti del calibro di Stefano Bollani, Erik Truffaz, Gianluca Petrella, fino all’ultimo lavoro “Little Wonder” uscito lo scorso anno.

Ada Montellanico (2m) foto Laurenzi Alessandro Di Liberto_SAR6821 (m) Giovanni Falzone - Foto di ANDREA BOCCALINI

PETRA MAGONI e FERRUCCIO SPINETTI Eutropia Festival Citta' dell'Altra Economia Roma 25 Luglio 2014