25 April, 2024
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Oggi, mercoledì 24 gennaio, alle ore 17.00, presso la Lilith-sezione di Storia Locale della Grande Miniera di Serbariu, si svolgerà la presentazione della raccolta di saggi di Paola Atzeni, dal titolo “Saper vivere. Antropologia mineraria della Sardegna nell’Antropocene”, la cui pubblicazione informatizzata è stata promossa dal Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna. L’incontro è stato organizzato dalla Società Umanitaria e dal Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, in collaborazione con il comune di Carbonia e il Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis.

I saggi di Paola Atzeni stimolano la riflessione sul grande patrimonio culturale umano presente nelle zone minerarie e forniscono una serie di spunti per aprire un dibattito che sarà moderato dall’assessore della Cultura del comune di Carbonia Sabrina Sabiu. All’incontro saranno presenti i seguenti relatori: Tarcisio Agus, Commissario del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, Tore Cherchi, Coordinatore del Piano Sulcis, Francesco Bachis, ricercatore afferente al Dipartimento di Scienze Sociali e delle Istituzioni dell’Università di Cagliari e Felice Tiragallo, professore associato presso il Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio dell’Università di Cagliari.

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Il comune di Masainas, col patrocinio dell’assessorato regionale dei Beni culturali, ha organizzato per giovedì 7 dicembre 2017, presso il Centro di aggregazione sociale, il convegno Sa Die Ónnia Die, all’interno del percorso di conoscenza storica e attualizzazione dei principi autonomistici della Sardegna della L.R. 44/93.

Negli ultimi anni sta riprendendo piede, con forza, il discorso relativo all’autonomia della Sardegna. Il dibattito sulle origini, e gli sviluppi, del percorso identitario sardo sta riconquistando la scena sia dal punto di vista politico, sia da quello culturale e linguistico. In tale prospettiva si colloca l’impegno della Regione Sardegna e del convegno del 7 dicembre a Masainas: animare una discussione che parte da Sa Die de sa Sardìnnia e arriva fino ad oggi, portando con sé riflessioni in un quadro internazionalista.

La giornata comincerà alle ore 10,00, con i saluti dell’assessore regionale dei Beni culturali, Giuseppe Dessena. In questa prima parte del convegno, Giampaolo Salice, docente di storia moderna presso l’Università di Cagliari, terrà un incontro con i ragazzi della quarta e quinta liceo, in cui, partendo da alcune serie tv (come Game of Thrones), sfaterà i falsi miti che essi contengono e li userà come specchio per analizzare, e sfatare anche in questo caso, alcuni falsi miti della storia della Sardegna e arrivare così ad una riflessione sul concetto di autonomia.

I lavori riprenderanno alle 17,00, con il saluto del sindaco di Masainas, Ivo Melis. Sarà un incontro aperto al pubblico tra lo storico Giampaolo Salice e l’antropologo Francesco Bachis, coordinati dal giornalista Marco Corrias. Questa fase, “Autonomia e Identità si Parlano”, sarà un dialogo su diversi aspetti del percorso autonomistico sardo, sino ad arrivare ai temi di attualità che riguardano oltre la Sardegna, il panorama internazionale. Al termine si aprirà un confronto con il pubblico e, infine, sarà offerto un piccolo rinfresco.

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Un convegno, sei spettacoli, sette compagnie teatrali e l’apporto di importanti intellettuali della cultura isolana: sono questi gli ingredienti della terza edizione della rassegna “Ziu Paddori e i suoi fratelli – Anno terzo”, organizzata dalla compagnia Figli d’Arte Medas in collaborazione con il Comune e la Pro Loco di Guamaggiore dal 22 ottobre al 20 novembre, nel Teatro Comunale “Efisio Vincenzo Melis” in via Centrale.

La manifestazione, mettendo al centro la popolare figura di Ziu Paddori, si pone l’obiettivo di tracciare un percorso delle possibilità offerte dal teatro in lingua sarda, lavorando al contempo a nuove forme di drammaturgia sul personaggio del pastore trexentese. A tale tema, in particolare, sarà dedicato il convegno dal titolo Paddori e dintorni, in programma per giovedì 22 ottobre alle ore 17.30. Dopo i saluti del sindaco Antonio Cappai, la conversazione tra lo scrittore Giulio Angioni, l’antropologo Francesco Bachis e l’attore Gianluca Medas cercherà, attraverso una rilettura profonda di Ziu Paddori e dei luoghi che lo hanno ispirato e reso immortale e controverso, di iniziare un percorso per la creazione di una maschera autoctona capace di raccontare la nostra Isola senza mediazioni esterne.

Gli spettacoli della rassegna, che si terranno sempre alle ore 21.00, partiranno invece venerdì 23 ottobre con la rappresentazione Ziu Paddori della Compagnia Teatro Marmilla. Il testo di Efisio Vincenzo Melis sarà portato in scena con la regia di Ignazio Atzei e vedrà la partecipazione di Jole Pisano, Gabriele Serra, Maurizio Puxeddu, Cesare Locci, Tonino Loi, Simonetta Lixi, Ignazia Coni e Giorgia Cau. Giovedì 29 ottobre sarà la volta di Iandimironai… Il paese di Paddori – Sentidu live di Gianluca Medas, memoria, personaggi, luoghi e aneddoti del paese di Guamaggiore nei ricordi di chi lo ha vissuto. Sul palcoscenico e in video interviste realizzate da Paolo Medas. Terzo appuntamento, sabato 31 ottobre con la coproduzione Teatro Impossibile e Teatro del Segno dal titolo Predi Antiogu e Sa Perpetua. Sul palco, l’attrice cagliaritana Rossella Faa sarà accompagnata dall’attore Elio Turno Arthemalle. Venerdì 6 novembre sarà di scena la Compagnia teatro La Maschera con lo spettacolo Donne al bivio di…Guamaggiore, atto unico scritto e diretto da Enzo Parodo con le performance di Anna Pia, Fulvia Ibba e Massimo. La Filodrammatica Guspinese sarà invece la protagonista del quinto evento della rassegna, Sa Bon’anima de Babbai, previsto per sabato 14 novembre. I due atti in lingua sarda, scritti e diretti da Ottavio Altea saranno interpretati da Sergio Floris, Maria Lucia Serpi, Davide Pusceddu, Simona Liscia e Mario Serpi. La rassegna si chiuderà venerdì 20 novembre con la produzione targata Antas Teatro dal titolo Not’e Incantu. La rappresentazione, scritta e diretta da Giulio Landis, vedrà in scena gli artisti Stefano Farris, Pino Mameli e Raimonda Mercurio.

L’ingresso è libero per tutti gli eventi.

Medas-foto di Giorgio Russo

Musica Ex Machina (4) Musica Ex Machina

Domani (domenica 24 maggio) a Cagliari, due diversi appuntamenti con la rassegna “Forma e Poesia nel Jazz” al Lazzaretto il centro d’arte e cultura nel quartiere Sant’Elia.

In mattinata, a mezzogiorno, l’organetto di Efisio Puddu porta i suoni della tradizione sarda nel secondo evento della serie “Con Fusion”, un progetto nato da un’idea della Cooperativa Sant’Elia 2003, Sustainable Happiness e Forma e poesia nel Jazz, che accosta musica e installazioni artistiche: all’altezza dell’arco di ingresso del Lazzaretto, con la “Cornice alternativa” dell’artista sarda Kippy La Rue (al secolo Francesca Pillai).

In serata, invece, la terrazza del centro culturale ospita Musica Ex Machina, in concerto a partire dalle 20.00 (con ingresso gratuito). Fondato nel 2006, il gruppo di Guido Coraddu (pianoforte), Francesco Bachis (tromba), Mauro Sanna (basso elettrico) e Simone Sedda (batteria) propone un repertorio di brani originali all’insegna del jazz e dell’improvvisazione ma aperto all’esplorazione di generi e stili differenti. Oltre a essersi esibiti in svariati contesti nazionali e internazionali, riscuotendo significativi riscontri, i Musica Ex Machina contano cinque CD all’attivo e collaborazioni con artisti come Louis Sclavis, Roy Paci, Daniele Sepe, Marco Rovelli, Victor See Yuen, Cecilia Smith, Kenny Brawner, Fred Johnson. È dell’anno scorso “La notte che arrivò l’inverno”, nove storie tratte da “il Maestro e Margherita” di Bulgakov, disegnate da Francesco Frongia, illustratore e autore di fumetti cagliaritano che vive e lavora a Firenze, e musicate dal quartetto sardo: un libro a fumetti più CD, edito dalla Kleiner Flug di Scarperia (FI) e presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino, dal quale è stato tratto un omonimo spettacolo che consiste nella lettura di alcuni dei racconti, suonati e disegnati dal vivo da Francesco Frongia e dai Musica ex Machina.

Prossimo appuntamento con la rassegna “Forma e Poesia nel Jazz” giovedì 28 al “Jazzino”: di scena al jazz club in via Carloforte, a partire dalle 21,45, il CGJ Collective, formazione nuorese nata nel 2013 per impulso del festival Cala Gonone Jazz e dell’associazione culturale Intermezzo, con la collaborazione di Antonio Ciacca.

Intenso weekend per la diciottesima edizione di Forma e Poesia nel Jazz, la rassegna organizzata a Cagliari dall’omonima cooperativa, che ha preso il via l’8 di questo mese e andrà avanti fino al 6 giugno. Domani, venerdì 22 maggio, alle 22.00, è di scena la cantante Eloisa Atti al Jazz’Art in via Lamarmora; sabato, tiene invece banco il Doctor 3, blasonato sodalizio artistico di Danilo Rea, Enzo Pietropaoli e Fabrizio Sferra, in concerto al Teatro delle Saline (dopo il già annunciato trasferimento dall’Auditorium del Conservatorio dove era previsto in origine), con inizio alle 21,15 (biglietti a 22,50 euro, in prevendita al Box Office); domenica, a completare il fine settimana di Forma e Poesia nel Jazz, tappa al Lazzaretto, il centro culturale nel quartiere Sant’Elia, che a partire dalle 20 (e con ingresso gratuito) ospita i Musica ex Machina, formazione sarda composta da Guido Coraddu (pianoforte), Francesco Bachis (tromba), Mauro Sanna (basso elettrico) e Simone Sedda (batteria).

Eloisa Atti (2)

Giornata ricca, quella odierna, per il festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, arrivato quest’anno alla sua ventinovesima edizione. Gli appuntamenti musicali inizieranno dal mattino, con il concerto-aperitivo in programma presso la Cantina Mesa, dalle ore 12.00, Nella sala conferenze della Cantina si avvicenderanno due set: il duo Jean Paul Bourelly e Sadiq Bey, e Riccardo Pittau in solo, trombettista sardo presente nella formazione del live di Butch Morris.

Durante il pomeriggio, i concerti itineranti della Bandakadabra porteranno per le strade la storia del jazz afro-americano, mentre dalle ore 21:00 altri due attesi concerti si alterneranno sul palco storico del Jazz.

Apriranno la serata di lunedì al Palanuraghe i Musica ex Machina, ensemble composto da Guido Coraddu al pianoforte, Francesco Bachis alla tromba, Mauro Sanna al basso e Simone Sedda alla batteria, che presenterà La notte che arrivò l’inverno, progetto multimediale ispirato al famoso romanzo di Michail Bulgakov Il Maestro e Margherita. La performance sul palco consiste in una ricreazione dal vivo del processo creativo che ha portato la band alla creazione di un volume, edito dalla Kleiner Flug nel maggio 2014, contenente musiche composte dal quartetto, estratti del romanzo e illustrazioni delle storie eseguite dal disegnatore Francesco Frongia. Per ricreare le atmosfere suggestive del progetto, i Musica ex Machina saranno accompagnati sul palco da Monica Castigliola, voce narrante, e lo stesso Frongia, che si cimenterà nella creazione dal vivo di illustrazioni delle storie, perfezionando la performance auditiva e visiva della platea in un esperienza percettiva completa.

Per la seconda parte del progetto originale Reflections of a Parting Sky, sul palco di Sant’Anna Arresi dalle 22.30, Dorian Wood sarà accompagnato da Xavier Guimera al basso, Andrew Lessman alla batteria e le sei voci degli Echos Vocal Ensemble di Cagliari. Dopo il concerto di preludio, eseguito sabato 27, il terzetto del compositore californiano presenterà brani arrangiati nel suo consueto stile, includendo soprani, tenori e contralti per arrotondare, e talvolta affilare, la spigolosità della voce e gli accenti improvvisi ed energici del piano. Non esiste distacco emotivo tra le calme incalzanti e le urla liberatorie della catarsi musicale operata da Wood, quasi in veste di sacerdote, o terapeuta, esorcizzatore di paure e pulsioni occultate dalla routine quotidiana. Cosa diverrebbe la performance musicale di lunedì se tutto il pubblico potesse unirsi ai cori di Wood? Oltre che un irripetibile evento musicale, un’occasione per partecipare con l’anima ad un rito di armonia e collettiva purificazione? Un concerto di Wood non lascia spazio alla monotonia e può essere certamente vissuto dagli spettatori in maniere diverse e anche diametralmente opposte. Ci sarà sicuramente chi si sentirà assalito dalla voce dirompente e dagli improvvisi cambi di umore, e chi invece ne resterà affascinato, difficilmente qualcuno potrà restare in disparte senza opinione.

Terminati i concerti al Palanuraghe, la notte musicale di Sant’Anna Arresi si protrarrà nei tre Jazz Club del paese, con Jam Sessions sino a tarda notte.

Si preannuncia una serata molto particolare, un “must” per curiosi e tutti gli appassionati della musica.

“Ai confini tra Sardegna e Jazz” è organizzato dall’Associazione Culturale Punta Giara con il patrocinio di Regione Sardegna, assessorati al Turismo e Pubblica Istruzione, Ministero dei Beni Culturali, Gestione Commissariale ex-provincia di Carbonia Iglesias, Fondazione Banco di Sardegna, amministrazioni di Sant’Anna Arresi e San Giovanni Suergiu e la sponsorizzazione di Cantina Mesa di Sant’Anna Arresi e Cooperativa Pescatori di Arborea.

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Inizia domani, 12 dicembre, al Teatro Electra di Piazza Pichi a Iglesias la rassegna “Festival della Storia 2013 – VII Edizione” (12/13dicembre 2013) ideata dall’Associazione Figli d’Arte Medas e dedicata quest’anno al concetto di identità in chiave storica, antropologica ed economica.

Il programma della prima giornata al Teatro Electra prevede due conferenze (ore 10:30 per le scuole, ore 17 per il pubblico) sul tema Convenzioni Reali e Virtuali – Dialoghi sul Mondo delle Immagini. Animeranno il dibattito gli interventi di Francesco Bachis, antropologo e borsista di ricerca all’Università di Cagliari, Pino Cabras, direttore del sito www.megachip.info, Carmelo Masala, medico specialista in neurologia, Donatella Petretto ricercatrice di psicologia clinica nell’ateneo cagliaritano, e Antonio Maria Pusceddu, antropologo che collabora con l’Università di Cagliari. Coordina i lavori il giornalista Massimiliano Messina.

La giornata si chiude alle 20 sul palco del teatro di Piazza Pichi con lo spettacolo Canne al Vento di Grazia Deledda, prodotto dall’Associazione Figli d’Arte Medas e interpretato da Gianluca Medas con l’accompagnamento musicale della chitarra di Andrea Congia e delle voci del Tenore Grazia Deledda di Nuoro. Pubblicato nel 1913, Canne al Vento narra il destino di tre sorelle, ormai nel pieno dei loro anni, che vedono sfiorire la giovinezza e con essa le loro proprietà. Un impervio e pesante viaggio attraverso la fragilità umana offerto da Grazia Deledda attraverso la storia della famiglia Pintor di Galte.

La rassegna si conclude venerdì 13 dicembre. Il programma della seconda giornata prevede due conferenze dal titolo Monete e Identità – Dialoghi sulla Pluralità delle Economie (ore 10.30 per le scuole, ore 17 per il pubblico) e lo spettacolo Il Codice della Vendetta Barbaricina di Antonio Pigliaru (ore 20.00).

Ideata e diretta da Gianluca Medas, prodotta e organizzata dall’Associazione Figli d’Arte Medas, il Festival della Storia nasce con la volontà di avvicinare il pubblico alle tematiche storiche e scientifiche, senza banalizzare i contenuti ma veicolando quest’ultimi anche attraverso le attività di spettacolo.

Domani, martedì 10 dicembre, dalle ore 9.30 alle ore 19.30, presso la sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu, si terrà il seminario di antropologia “Discorsi di miniera. Analisi, interpretazione e trattamento delle fonti”.

Il seminario, organizzato dal laboratorio della Sezione Antropologica del Centro Italiano della Cultura del Carbone con la collaborazione del comune di Carbonia e del  Dipartimento di Storia, beni culturali e territorio dell’Università di Cagliari, persegue l’obiettivo di incrementare il confronto interdisciplinare sui metodi non solo di spoglio e produzione documentaria ma anche di analisi, di interpretazione e di trattamento dei dati al fine di migliorare le tecniche specifiche di ricerca.

Nel corso della giornata si terranno due sessioni di lavoro, una mattutina e una pomeridiana, in cui sono previsti gli interventi di diversi professori provenienti dalle Università di Cagliari, Roma e Firenze (Paola Atzeni, Plinio Carta, Marcello Ghiani, Antonello Sanna, Pietro Clemente, Claudio Natoli, Alessandro Portelli, Felice Tiragallo, Pietro Clemente, Maria Luisa Di Felice, Francesco Bachis, Antonio Maria Pusceddu, Emanuela Usai, Cristina Marras e Alessandro Portelli) che si confronteranno sulle variate sfaccettature che compongono al vita di miniera.

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Due giornate dedicate al concetto di Identità in chiave storica, antropologica ed economica, tra conferenze e spettacoli teatrali. Questi, in sintesi, i contenuti del Festival della Storia 2013, la rassegna organizzata dall’Associazione Figli d’Arte Medas giunta alla VII edizione che si terrà il 12 e 13 dicembre nel Teatro Electra di piazza Pichi a Iglesias.

Il programma della prima giornata al Teatro Electra prevede due conferenze (ore 10:30 per le scuole, ore 17.00 per il pubblico) sul tema Convenzioni Reali e Virtuali – Dialoghi sul Mondo delle Immagini. Animeranno il dibattito gli interventi di Francesco Bachis, antropologo e borsista di ricerca all’Università di Cagliari, Pino Cabras, direttore del sito www.megachip.info, Carmelo Masala, medico specialista in neurologia, Donatella Petretto ricercatrice di psicologia clinica nell’ateneo cagliaritano, e Antonio Maria Pusceddu, antropologo che collabora con l’Università di Cagliari. I lavori saranno coordinati dal giornalista Gianni Zanata. In serata andrà in scena lo spettacolo Canne al Vento di Grazia Deledda, prodotto dall’Associazione Figli d’Arte Medas e interpretato da Gianluca Medas con l’accompagnamento musicale della chitarra di Andrea Congia e delle voci del Tenore Grazia Deledda di Nuoro. Apertura del sipario fissata alle ore 20. Monete e Identità – Dialoghi sulla Pluralità delle Economie sarà invece il titolo delle conferenze della seconda giornata (ore 10:30 per le scuole, ore 17:00 per il pubblico). A coordinare gli incontri sarà la giornalista Manuela Vacca. Previsti i contributi di Carlo Mancosu, responsabile della comunicazione di Sardex.net, Gianni Marilotti, scrittore e saggista, esperto nella cooperazione internazionale, e Giuseppe Melis, docente di marketing management e marketing turistico all’Università di Cagliari. La rassegna si chiuderà alle ore 20 con lo spettacolo Il Codice della Vendetta Barbaricina di Antonio Pigliaru, interpretato da Gianluca Medas con l’accompagnamento musicale della chitarra di Andrea Congia e dei canti del Coro di Iglesias.

Ideata e diretta da Gianluca Medas, prodotta e organizzata dall’Associazione Figli d’Arte Medas, il Festival della Storia nasce con la volontà di avvicinare il pubblico alle tematiche storiche e scientifiche, senza banalizzare i contenuti ma veicolando quest’ultimi anche attraverso le attività di spettacolo. Tante le tematiche affrontate nelle precedenti edizioni della rassegna: dalla figura della donna al triennio rivoluzionario sardo, giungendo fino alle riflessioni sulla fine del mondo. Denominatore comune l’obiettivo di divulgare la conoscenza con una programmazione originale capace di coniugare informazione e spettacolo in una prospettiva interdisciplinare.

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Due giornate dedicate al concetto di Identità in chiave storica, antropologica ed economica, tra conferenze e spettacoli teatrali. Questi, in sintesi, i contenuti del Festival della Storia 2013, la rassegna organizzata dall’Associazione Figli d’Arte Medas giunta alla VII edizione che si terrà il 12 e 13 dicembre nel Teatro Electra di piazza Pichi, a Iglesias.

Durante la conferenza stampa di presentazione, tenuta ieri mattina a Iglesias, il direttore artistico della rassegna, Gianluca Medas, ha espresso soddisfazione per il rinnovato rapporto con la comunità dell’iglesiente :«Ringrazio il Comune che crede nel nostro progetto. Questa rassegna è un’eccellenza perché nasce nonostante il difficile periodo economico». Il vicesindaco e assessore alla cultura del comune di Iglesias, Simone Franceschi, ha invece sottolineato come «la storia e la memoria devono essere al centro delle politiche culturali di un comune. Iniziative come il Festival della Storia, che coinvolge scuole e associazioni, generano dibattiti e valorizzano i nostri luoghi della cultura. Ed è per questo motivo che le sosteniamo».

Il programma della prima giornata, al Teatro Electra, prevede due conferenze (ore 10.30 per le scuole, ore 17.00 per il pubblico) sul tema Convenzioni Reali e Virtuali – Dialoghi sul Mondo delle Immagini. Animeranno il dibattito gli interventi di Francesco Bachis, antropologo e borsista di ricerca all’Università di Cagliari, Pino Cabras, direttore del sito  www.megachip.info, Carmelo Masala, medico specialista in neurologia, Donatella Petretto, ricercatrice di psicologia clinica nell’ateneo cagliaritano, e Antonio Maria Pusceddu, antropologo che collabora con l’Università di Cagliari. I lavori saranno coordinati dal giornalista Gianni Zanata. In serata andrà in scena lo spettacolo Canne al Vento di Grazia Deledda, prodotto dall’Associazione Figli d’Arte Medas e interpretato da Gianluca Medas con l’accompagnamento musicale della chitarra di Andrea Congia e delle voci del Tenore Grazia Deledda di Nuoro. Apertura del sipario fissata alle ore 20.00. Monete e Identità – Dialoghi sulla Pluralità delle Economie sarà invece il titolo delle conferenze della seconda giornata (ore 10.30 per le scuole, ore 17.00 per il pubblico). A coordinare gli incontri sarà la giornalista Manuela Vacca. Previsti i contributi di Carlo Mancosu, responsabile della comunicazione di Sardex.net, Gianni Marilotti, scrittore e saggista, esperto nella cooperazione internazionale, e Giuseppe Melis, docente di marketing management e marketing turistico all’Università di Cagliari. La rassegna si chiuderà alle ore 20.00 con lo spettacolo Il Codice della Vendetta Barbaricina di Antonio Pigliaru, interpretato da Gianluca Medas con l’accompagnamento musicale della chitarra di Andrea Congia e dei canti del Coro di Iglesias.

Ideata e diretta da Gianluca Medas, prodotta e organizzata dall’Associazione Figli d’Arte Medas, il Festival della Storia nasce con la volontà di avvicinare il pubblico alle tematiche storiche e scientifiche, senza banalizzare i contenuti ma veicolando quest’ultimi anche attraverso le attività di spettacolo. Tante le tematiche affrontate nelle precedenti edizioni della rassegna: dalla figura della donna al triennio rivoluzionario sardo, giungendo fino alle riflessioni sulla fine del mondo. Denominatore comune l’obiettivo di divulgare la conoscenza con una programmazione originale capace di coniugare informazione e spettacolo in una prospettiva interdisciplinare.

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