28 March, 2024
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Si parla di giornalismo culturale, dalla terza pagina al web, al corso di formazione per giornalisti in corso di svolgimento all’Exma’ di Cagliari, organizzato dall’Ordine regionale dei giornalisti della Sardegna.
Dopo l’introduzione di Francesco Birocchi, presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti, esperti provenienti da uffici stampa e testate nazionali, stanno sviscerando gli aspetti legati alla profonda trasformazione della professione giornalistica determinati dal fenomeno internet e, conseguentemente, da quello dei social network: Giuseppe Murru (consigliere nazionale CNOG), Giorgio Zanchini (giornalista RAI e direttore del Festival del giornalismo culturale di Urbino), Roberto Caramelli (giornalista, La Repubblica – I viaggi di Repubblica), Francesca Madrigali (giornalista e blogger culturale), Elisabetta Cosci (giornalista, ufficio stampa Festival Armunia di Castiglioncello), Federica Sali (giornalista, ufficio Stampa e Comunicazione della Fondazione Monte dei Paschi di Siena).

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L’avvocato tunisino Assid Abdelaziz, Premio Nobel per la pace 2015 e il presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, Giuseppe Giulietti, parteciperanno sabato 19 marzo a Sassari ad un incontro dal titolo “Il ruolo dell’Avvocatura nei cambiamenti sociali”. L’evento si aprirà alle 9.00, al Teatro Verdi, con i saluti del presidente dell’Ordine degli avvocati di Sassari, Mariano Mameli e del presidente regionale dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna, Francesco Birocchi. Agli avvocati e ai giornalisti che parteciperanno saranno assegnati 6 crediti formativi.

L’avv. Assid Abdelaziz, fa parte del cosiddetto “Quartetto per il dialogo nazionale tunisino”, un gruppo formato nell’ottobre del 2013 dall’Ordine degli avvocati e da altre tre organizzazioni della società tunisina che avevano contribuito in misura rilevante al successo della “Rivoluzione dei Gelsomini”, le grandi manifestazioni popolari che nel, 2011, misero fine a più di 20 anni di potere di Zine Abissine Ben Ali, favorendo il dialogo fra cittadini, politici e classi dirigenti.

Memorabile fu la giornata del 31 dicembre 2011, il “vendredi de la matraque” (il venerdì dei manganelli), quando centinaia di avvocati formarono un vero e proprio scudo umano, frapponendosi fra la popolazione che manifestava e la Polizia che, armi in pugno, voleva disperdere la manifestazione.

Oltre all’Ordine degli avvocati, ne fanno parte l’Unione generale tunisina del lavoro (UGTT), la Confederazione tunisina dell’industria (UTICA) e la Lega tunisina per la difesa dei diritti dell’uomo (LTDH).

La Tunisia è considerata oggi l’unico paese arabo ad aver adottato un sistema democratico di governo dopo la cosiddette “Primavera araba”. E’ anche per questo che al “Quartetto per il dialogo” è stato assegnato il premio Nobel per la pace 2015.

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L’avvocato tunisino Assid Abdelaziz, Premio Nobel per la pace 2015 e il presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, Giuseppe Giulietti, parteciperanno sabato 19 marzo, a Sassari, ad un incontro dal titolo “Il ruolo dell’Avvocatura nei cambiamenti sociali”. L’evento si aprirà alle 9.00, al Teatro Verdi, con i saluti del presidente dell’Ordine degli avvocati di Sassari, Mariano Mameli e del presidente regionale dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna, Francesco Birocchi. Agli avvocati ed ai giornalisti che parteciperanno saranno assegnati i crediti formativi.

L’avv. Assid Abdelaziz, fa parte del cosiddetto “Quartetto per il dialogo nazionale tunisino”, un gruppo formato nell’ottobre del 2013 dall’Ordine degli avvocati e da altre tre organizzazioni della società tunisina che avevano contribuito in misura rilevante al successo della “Rivoluzione dei Gelsomini”, le grandi manifestazioni popolari che nel, 2011, misero fine a più di 20 anni di potere di Zine Abissine Ben Ali, favorendo il dialogo fra cittadini, politici e classi dirigenti.

Memorabile fu la giornata del 31 dicembre 2011, il “vendredi de la matraque” (il venerdì dei manganelli), quando centinaia di avvocati formarono un vero e proprio scudo umano, frapponendosi fra la popolazione che manifestava e la Polizia che, armi in pugno, voleva disperdere la manifestazione.

Oltre all’Ordine degli avvocati, ne fanno parte l’Unione generale tunisina del lavoro (UGTT), la Confederazione tunisina dell’industria (UTICA) e la Lega tunisina per la difesa dei diritti dell’uomo (LTDH).

 La Tunisia è considerata oggi l’unico paese arabo ad aver adottato un sistema democratico di governo dopo la cosiddette “Primavera araba”. E’ anche per questo che al “Quartetto per il dialogo” è stato assegnato il premio Nobel per la pace 2015.

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Ritorna a Stintino “Dialogando” e, dopo l’esperienza dello scorso gennaio sui temi del confronto tra identità e religioni, questa volta volgerà la sua attenzione sulle “Crisi umanitarie nel Mediterraneo, conseguenze e risposte”. Il 4 dicembre la sala consiliare del comune di Stintino vedrà esperti, religiosi, politici e docenti universitari concentrare la loro attenzione sul fenomeno dei grandi flussi migratori che stanno interessando il Mediterraneo, creando vere e proprie situazioni di crisi umanitarie. L’incontro, organizzato dall’associazione “Il Tempo della memoria” in collaborazione con il comune di Stintino e il Mediterranean Gulf Forum, sarà anche l’occasione per inaugurare il presepe a grandezza naturale che quest’anno si arricchisce di nuove statue.

Anche questa seconda edizione, nelle intenzioni degli organizzatori, vuole tenere vivo il dialogo e il confronto tra popoli di culture diverse.

Sono centinaia di migliaia gli uomini, le donne e i bambini che, dalle sponde del Nord Africa o dal Medio Oriente, a causa dell’instabilità politica o delle guerre presenti nei loro paesi cercano di raggiungere l’Europa. Questi eventi hanno aumentato la necessità di garantire risposte immediate, coordinate e comuni.

I lavori del convegno “Crisi umanitarie nel Mediterraneo, conseguenze e risposte”, saranno divisi in due sessioni, una mattutina e una pomeridiana. Alle 10.00, nella prima parte, sarà il sindaco di Stintino Antonio Diana introdurre gli ospiti e illustrare i contenuti dell’incontro. Ad aprire la discussione sulla necessità di analizzare i motivi delle crisi umanitarie che, in questo periodo, stanno interessando l’area del Mediterraneo sarà Luigi Berlinguer, già ministro della Pubblica istruzione.

La sessione che seguirà consentirà di discutere delle possibili linee politiche e giuridiche da attuare a livello locale, nazionale e internazionale per prevenire efficacemente questo fenomeno.

A moderare gli interventi della prima sessione sarà Amer Al Sabaileh, segretario generale del Mediterranean Gulf Forum. Seguiranno quindi le relazioni di Vera Yammine rappresentante del partito politico libanese Al Marada, di Henri Malosse (Francia) già presidente e membro del Comitato economico e sociale europeo, di Ali Alayed già ministro dell’Informazione e della comunicazione del governo di Giordania, di Mariano Rabino parlamentare italiano e membro della commissione Affari Esteri e di Elly Schlein parlamentare europea e componente italiana della Commissione sviluppo.

La sessione pomeridiana delle 15, moderata dal presidente regionale dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna Francesco Birocchi, analizzerà il ruolo italiano nella crisi ed esplorerà il ruolo dei Paesi di transito come il Libano e la Tunisia.

Seguiranno le relazioni di Mezri Haddad già ambasciatore della Tunisia all’Unesco, di Hassan Jouni docente di Diritto Internazionale in Libano, di Sergio Giangregorio presidente del Centro europeo di orientamento e studi e dell’ammiraglio Mario Rino Me già presidente del Comitato direttivo delle iniziative 5 + 5 Difesa e capo di Gabinetto del Comitato militare della Nato. È prevista la partecipazione di don Gaetano Galia per la Caritas.

La chiusura dei lavori sarà affidata al sindaco di Stintino, Antonio Diana.

Dopo la conclusione del convegno, nella piazza del Municipio sarà inaugurato il presepe a grandezza naturale, realizzato dall’associazione il Tempo della Memoria, che quest’anno si arricchisce di nuove statue, portando a ottanta il numero delle sculture che lo compongono. Tra queste anche una riproduzione della Fontana del Rosello di Sassari messa a disposizione dal Comune capoluogo di Provincia.

Anche questa volta, a dimostrazione dell’attenzione che “Dialogando” crea attorno a temi di rilevante portata, all’evento parteciperanno giornalisti dal Libano, Francia, Giordania, Tunisia, Egitto, Italia, e corrispondenti di TV europee e arabe.

 Stintino - Via Sassari e la chiesa parrocchialeStintino - Esterno Comune

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Francesco Birocchi copia

Da Zingaro a cittadino è il titolo dell’incontro che si svolgerà giovedì tre dicembre prossimo, dalle 9.30 alle 13.30, presso l’aula magna del Seminario Arcivescovile in via Monsignor Cogoni 19, a Cagliari. L’evento, organizzato dalla Caritas e dall’Ordine dei giornalisti della Sardegna, rientra nel programma di formazione continua dei giornalisti sardi. Per la frequenza saranno attribuiti sei crediti formativi.

Saranno approfonditi i temi legati ai percorsi di conoscenza e inclusione sociale di rom e sinti, e saranno messi a fuoco i rapporti tra l’informazione e la permanenza di rom e sinti nel territorio italiano, anche in riferimento alla deontologia professionale dei giornalisti.

Dopo l’introduzione di mons. Marco Lai, direttore della Caritas diocesana, dell’arcivescovo di Cagliari, mons. Arrigo Miglio, del sindaco Massimo Zedda e dei rappresentanti delle Istituzioni, interverranno: Francesco Birocchi, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna; Carlo Stasolla, presidente dell’associazione “21 luglio” di Roma, impegnata nella promozione dei diritti delle comunità rom in Italia e nella lotta contro ogni forma di discriminazione e intolleranza; Giovanni Maria Bellu, giornalista, presidente dell’Associazione “Carta di Roma”, nata per dare attuazione al protocollo deontologico per una informazione corretta sui temi dell’immigrazione, del diritto d’asilo e delle minoranze; Anthony Muroni, direttore dell’Unione Sarda. Chiuderà i lavori mons. Paolo Lojudice, vescovo ausiliare di Roma, in prima linea nella battaglia contro gli sgomberi indiscriminati dei campi rom che si stanno moltiplicando alla periferia della capitale.

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Fabio Aru 1

Scudetto Dinamo 7

Domenica 29 novembre, dalle 9.00 alle 11.30 – nella sala conferenza dell’Hostel Rodia in viale Repubblica, Oristano – l’Ussi Sardegna organizza il corso di formazione professionale “Giovani e sport pulito. Regole, fair play, responsabilità dirigenti e media: vietato imbrogliare”. Ai lavori intervengono il presidente dell’Ordine regionale giornalisti, Francesco Birocchi, il procuratore federale Stefano Palazzi, il pm Paolo De Angelis, l’avvocato Carlo Porceddu (Corte di giustizia federale) e il magistrato Alfonso Sabella. L’evento ha il supporto organizzativo del Comitato regionale Figc.

Al termine del corso si svolge la cerimonia dei Premi Ussi Sardegna 2015. Tra i circa trenta premiati, Marco Storari, portiere del Cagliari; Mario Beretta e Massimiliano Canzi, del settore giovanile Cagliari; Fabio Aru, vincitore della Vuelta 2015 e secondo classificato al Giro d’Italia 2015; Alessia Orro, campionessa mondiale Under 18 di pallavolo; i campioni d’Italia della Dinamo Banco Sardegna; Pagi, squadra di calcio di Seconda categoria composta da richiedenti asilo; Roberto Carta, allenatore dell’Amsicora campione d’Italia di hockey su prato maschile e femminile; Gabriele Angioi, primo sardo ai mondiali Under 12 di baseball; Andrea Pianti, campione italiano allievi di salto in lungo; Chiara Obino, record italiano di apnea; Andrea Lecca, maestro e pluricampione sardo di tennis; Carlo Ciabatti, campione mondiale di windsurf; Fabio Tosi, portiere pulcini dell’Atletico Olbia. Alla cerimonia parteciperà anche Miss Sardegna 2015, Manuela Galistu.

I Premi Ussi – oltre a riconoscere gli exploit sportivi e etici in ambito regionale – sono un’occasione per riflettere e ampliare il confronto. Con forti riverberi mediatici locali e nazionali. I Premi hanno, tra gli altri, il patrocinio di Coni nazionale, Università di Cagliari, corsi di laurea in Scienze della comunicazione e Scienze motorie, presidenza della Giunta regionale. La manifestazione è supportata da Banco di Sardegna, Coldiretti, Coni Sardegna e Banca di Sassari.

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Domenica 29 novembre l’Ussi Sardegna organizza, dalle 9.00alle 11.30, nel Centro regionale Figc (Sa Rodia – Oristano), il corso di formazione professionale “Giovani e sport pulito. Regole, fair play, responsabilità dirigenti e media: vietato imbrogliare”. Ai lavori intervengono il presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti, Francesco Birocchi, il procuratore federale Stefano Palazzi, il pm Paolo De Angelis e l’avvocato Carlo Porceddu (Corte di giustizia federale).

Al termine del corso si svolge la cerimonia dei Premi Ussi Sardegna 2015. Tra i circa trenta premiati, Stefano Sardara e Brian Sacchetti, presidente e ala dei campioni d’Italia Dinamo Banco Sardegna, Marco Storari, portiere Cagliari, Mario Beretta e Massimiliano Canzi, settore giovanile Cagliari, Fabio Aru, vincitore Vuelta 2015, Beppe Bergomi, campione del mondo Spagna 1982 e commentatore tv, Andrea Lucchetta, già campione del mondo di volley, Alessia Orro, campionessa mondiale Under 18 pallavolo, Pagi, squadra calcio Seconda categoria composta da richiedenti asilo, Roberto Carta, allenatore Amsicora campione d’Italia hockey su prato maschile e femminile, Gabriele Angioi, 14 anni, primo sardo ai mondiali di baseball, Chiara Obino, record italiano apnea, Andrea Lecca, maestro e pluricampione sardo di tennis, Carlo Ciabatti, campione mondiale windsurf, Fabio Tosi, portiere Pulcini Atletico Olbia.

I Premi Ussi – oltre a riconoscere gli exploit sportivi e etici in ambito regionale – sono un’occasione per riflettere e ampliare il confronto. Con forti riverberi mediatici locali e nazionali. Tanto che abbiamo contattato i ministeri competenti, la presidenza del Coni nazionale, i vertici delle istituzioni regionali e locali, alle quali abbiamo richiesto, come nella passata edizione, il patrocinio.

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Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari e Università insieme in campo per la formazione. Lo ha annunciato il Rettore dell’Ateneo cagliaritano, Maria del Zompo, durante Fattore K la giornata dedicata ai pazienti che hanno conosciuto il percorso di diagnosi e cura del tumore: «Attiveremo un modulo ad accesso libero per tutti gli studenti di Medicina e infermieristica sulla comunicazione operatore sanitario-paziente con una parte pratica grazie all’Oncologico e all’Hospice. E anche i pazienti saranno in parte docenti del corso».

Un corso importante, ha spiegato il commissario dell’Aou di Cagliari. Giorgio Sorrentino: «La formazione e la ricerca sono nel nostro dna e la buona comunicazione è la prima medicina che possiamo e dobbiamo dare ai nostri pazienti».

Davanti a centinaia di pazienti, familiari e studenti universitari, sono state raccontate le storie di dolore ma anche di speranza. Il Progetto Fattore K, nato dall’iniziativa di Sardegna Medicina e dell’infermiera Maria Dolores Palmas, ha vissuto una prima fase all’Oncologico Businco: per questo l’evento è stato aperto dal simbolico passaggio di consegne dal gruppo di pazienti, medici e infermieri dell’Oncologico ai pazienti e agli operatori del Policlinico Duilio Casula di Monserrato. Ai racconti delle esperienze dei malati sono seguiti gli interventi di Emilio Lai sull’hospice e le cure di fine vita e di Mario Scartozzi, il direttore dell’Oncologia Medica all’Aou di Cagliari, che ha fatto il punto sulle regole della buona comunicazione operatore sanitario-paziente. Maria Teresa Ionta, Responsabile della Struttura semplice dipartimentale di Day Hospital Oncologico dell’Aou di Cagliari, ha parlato dell’impatto della comunicazione nel percorso di cura e ha raccontato l’esperienza del Progetto “Informa Cancro”. Infine la tavola rotonda coordinata dal presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna, Francesco Birocchi.

Un’unione di competenze e risorse in una mattinata dedicata ai pazienti che hanno conosciuto il percorso di diagnosi e cura del tumore: le loro testimonianze e i loro racconti sono stati il punto di partenza sullo stato dell’arte e le prospettive future della formazione alla comunicazione per gli operatori sanitari. Informare ed educare una persona che si ammala di cancro è un aspetto essenziale delle cure; la comunicazione della prima diagnosi e in tutto il periodo di cura, segna in maniera indelebile il rapporto operatore sanitario-paziente, un’alleanza essenziale per riuscire ad affrontare in maniera efficace il percorso terapeutico.

«Questo sarà possibile – conclude il Rettore di Cagliari, Maria Del Zompo – grazie alla collaborazione dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, con il supporto dell’Associazione Sardegna Medicina. Su questi temi fare le cose insieme è indispensabile».

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Maria Del Zompo e Giorgio Sorrentino FattoreKeFormazioneLocandina

Fattore K, la staffetta non si ferma. Ora l’ospedale Oncologico cede il testimone all’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari e all’Ateneo cagliaritano per far passare il messaggio: la giusta comunicazione è la prima medicina. Venerdì 25 settembre 2015 “Fattore k e formazione. L’importanza della giusta comunicazione” approda al Policlinico e alla Cittadella universitaria di Monserrato, l’appuntamento è a partire dalle 9.00 nell’Aula B. Una mattinata per ascoltare ancora una volta la voce dei pazienti, le loro testimonianze, i loro racconti, ma anche per fare il punto con i protagonisti sullo stato dell’arte, criticità e prospettive future della formazione alla comunicazione per gli operatori sanitari.

L’incontro sarà aperto dal passaggio di consegne dal gruppo di pazienti, medici e infermieri dell’Oncologico, protagonisti della prima fase del progetto Fattore K, ai pazienti e agli operatori del Policlinico Duilio Casula di Monserrato.

Ai racconti delle esperienze dei malati seguiranno l’intervento di Emilio Lai sull’hospice e le cure di fine vita e di Mario Scartozzi, direttore dell’Oncologia Medica all’Aou di Cagliari, che farà il punto sulle regole della buona comunicazione operatore sanitario-paziente. Maria Teresa Ionta, responsabile della Struttura semplice dipartimentale di Day Hospital Oncologico dell’Aou di Cagliari, parlerà dell’impatto della comunicazione nel percorso di cura e racconterà l’esperienza del Progetto “Informa Cancro”.

Informare ed educare una persona che si ammala di cancro è un aspetto essenziale delle cure. La comunicazione, della prima diagnosi e in tutto il periodo di cura, segna in maniera indelebile il rapporto operatore sanitario-paziente, un’alleanza essenziale per riuscire ad affrontare nella giusta maniera il percorso terapeutico.

Comunicare una diagnosi di cancro o una prognosi negativa è un compito complesso e difficile che richiede una preparazione specifica, preparazione che spesso il percorso formativo di medici e infermieri non offre. Sono questi i temi al centro della seconda parte dell’incontro in cui i partecipanti si confronteranno sulla formazione alla comunicazione degli operatori sanitari nel corso di una tavola rotonda moderata dal presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna Francesco Birocchi.

Intorno al tavolo Maria Del Zompo, Rettore dell’Università di Cagliari, Luigi Arru, assessore regionale alla Sanità, Giorgio Sorrentino, commissario straordinario Aou, Oliviero Rinaldi, direttore sanitario Aou, Paolo Contu, presidente del Consiglio di Facoltà di Medicina e Chirurgia, Paola Fadda, presidente corso di laurea di Infermieristica, Elena Sanna, rappresentante degli studenti nel Consiglio di Facoltà di Medicina e Chirurgia.

L’incontro, nato dall’iniziativa di Sardegna Medicina e Maria Dolores Palmas, infermiera del Businco, è stato realizzato grazie alla collaborazione dell’Azienda ospedaliera universitaria e dell’Università di Cagliari, con il patrocinio di Sipo, Società italiana psiconcologia, Aiom, Associazione italiana oncologia medica, e della Regione Sardegna.

«Fattore K arriva all’università, nella culla della formazione dei professionisti di tutte le professioni sanitarie – spiega Maria Dolores Palmas –. Da questo incontro ci aspettiamo molto perché crediamo che un’adeguata comunicazione di una diagnosi, di una prognosi, sia la prima terapia nel percorso di cura che ogni giorno i malati di tumore devono affrontare.»

La segreteria organizzativa è di Metasardinia. L’evento è stato realizzato con il contributo non condizionato di Celgene.

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E’ in programma questa sera, dalle ore 20.00, sulla Terrazza dell’Hotel Riviera, a Carloforte, la presentazione del libro “San Pietro”, di Ernst Junger, scritto dal grande scrittore tedesco nel 1957 ed ora tradotto in italiano.

Interverranno Alessandra Iadicicco, giornalista e traduttrice, e Francesco Birocchi, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna.

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