19 April, 2024
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La Giunta Pigliaru ha adottato il disegno di legge sulla Semplificazione amministrativa. La Sardegna sarà presto una Regione ancora più amica di cittadini e imprese. Avere risposte dalla pubblica amministrazione sarà più facile e, soprattutto, ci saranno maggiori certezze sui tempi, spesso troppo lunghi, della burocrazia.
La delibera, che riguarda non solo il disegno di legge, ma anche il cosiddetto ‘Taglialeggi’, è stata approvata su proposta dell’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, di concerto con l’assessore degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione, Gianmario Demuro. Un lavoro che ha richiesto un anno di attività intensa, a partire dagli incontri del Tavolo Permanente per la Semplificazione, sede di consultazione delle parti istituzionali e sociali. Non meno importante è stato il contributo delle varie Direzioni generali competenti per materia. Il disegno di legge è una vera e propria rivoluzione che detta norme sulla qualità della regolazione e di semplificazione dei procedimenti amministrativi, con un primo blocco di norme settoriali.
Sono cinque gli ambiti sui quali interviene il provvedimento. I primi tre sono contenuti nella prima Parte del DDL e costituiscono la parte ‘fissa’ delle politiche di semplificazione della Regione: introducono gli istituti di programmazione delle attività di semplificazione, individuano gli strumenti per migliorare la qualità delle regole e stabiliscono norme innovative sul procedimento amministrativo. Gli altri due ambiti – nella seconda parte del disegno di legge – introducono le prime, significative misure di semplificazione dell’ordinamento regionale in alcuni settori speciali. In particolare, istituiscono, tra le prime Regioni in Italia, lo Sportello unico per le attività produttive e per l’attività edilizia (SUAPE), in modo da garantire al cittadino un solo punto di accesso e attribuire a un singolo ufficio tanto le competenze esercitate dallo Sportello unico per le attività produttive (SUAP), quanto le competenze relative all’edilizia privata. Inoltre, prevedono misure di semplificazione delle procedure amministrative settoriali più onerose per i cittadini e le imprese su ambiti molto settoriali (es.: trasporti, turismo) frutto di un processo di semplificazione anche perché scritte e pensate nell’ottica della loro concreta applicazione.
Una delle prime applicazioni concrete del disegno di legge è il ‘Taglialeggi’ con il quale si elimina un primo blocco di oltre 300 provvedimenti del periodo compreso tra il 1949 e il 1969. È il risultato della ricognizione di tutta la normativa regionale, effettuata dall’Assessorato degli Affari generali con gli Assessorati competenti in questi mesi, settore per settore, per individuare le leggi superate, quelle implicitamente abrogate e, tra quelle vigenti, quelle sulle quali è possibile apportare delle correzioni in termini di semplificazione. In questo modo il disegno di legge persegue uno dei suoi obiettivi principali: arrivare, con strumenti operativi immediati, alla semplificazione normativa e amministrativa in favore dei cittadini e delle imprese.
«Sembra una contraddizione in termini, ma la semplificazione è la cosa più complicata in assoluto. Dietro questo disegno di legge – ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru – c’è un grande lavoro da parte dell’Assessorato dell’Industria, in cui si va a insediare il nucleo operativo, e di quello degli Affari generali e Riforme. Nella stesura del ddl abbiamo tenuto conto di alcune buone pratiche nazionali ed europee, con l’obiettivo di garantire tempi certi e ben più brevi rispetto agli attuali per tutto ciò che riguarda le interlocuzioni con i nostri uffici. Il punto è migliorare la qualità istituzionale, facendo funzionare bene ciò che è sotto il nostro diretto controllo, garantendo trasparenza e creando un contesto di maggiori certezze. La semplificazione era uno dei punti chiave del programma votato dagli elettori, e anche su questo fronte stiamo mantenendo la parola».
«Questa Giunta – ha detto l’assessore Maria Grazia Piras – ha agito fin dall’inizio per migliorare i fattori di competitività del sistema produttivo e sciogliere i nodi che ostacolano lo sviluppo. Con questo disegno di legge cerchiamo di agire sull’ambiente esterno alle imprese, dando loro un quadro normativo chiaro e tempi amministrativi certi e noti a partire dall’avvio del procedimento. Può sembrare una rivoluzione – ha detto ancora l’assessore Piras – ma è la rivoluzione della normalità. Gli imprenditori devono poter concentrare le proprie energie sul mercato e sulla produzione.» 
«La qualità istituzionale è l’obiettivo di questa legislatura – ha sottolineato l’assessore Gianmario Demuro -. Abbiamo lavorato perché il testo fosse il più vicino possibile alle aspettative dei cittadini per raggiungere questo obiettivo. La semplificazione per noi è la riduzione dello stock normativo, in modo da procedere in tempi brevi alla realizzazione di obiettivi definiti. Servono regole più snelle per disciplinare procedimenti più semplici e allo stesso tempo più efficaci. La legge di semplificazione contiene gli strumenti per raggiungere questi obiettivi attraverso il riordino normativo. Il ‘Taglialeggi’ è stato costruito con questa finalità, ma siamo già pronti a passare alla seconda fase, nella quale affronteremo la disciplina della normativa in vigore accorpandola in Testi Unici tematici.»
Dopo l’adozione da parte della Giunta, il confronto sul disegno di legge non si ferma. L’obiettivo è migliorare il testo prima della discussione in Consiglio regionale. A tale scopo resterà aperta anche la consultazione on line sul sito sardegnapartecipa.it .
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Una delegazione politico-sindacale proveniente da Iglesias stamane ha manifestato sotto il Centro direzionale di via Dalmazia, a Carbonia, ed ha poi incontrato il commissario straordinario della Asl 7 Antonio Onnis. Al centro del confronto, il progetto di riorganizzazione delle attività degli ospedali aziendali, aspramente contestato dalle forze politiche (sia di maggioranza sia di opposizione) e sindacali iglesienti, con particolare riferimento alla decisione di prorogare, anche per il mese di agosto, l’ubicazione dell’U.O.C. di ginecologia e ostetricia presso il presidio ospedaliero Sirai, dopo che il commissario Onnis aveva annunciato al Consiglio comunale di Iglesias il trasferimento all’ospedale Santa Barbara.

Il commissario Onnis ha voluto ricevere solo una parte della delegazione, così composta: Francesco Melis, capogruppo PD; Alberto Cacciarru, capogruppo PDCI; Pietro Serio, capogruppo Il Tuo Segno per Gariazzo; Valentina Pistis, capogruppo Cas@ Iglesias; Angela Scarpa, capogruppo Piazza Sella; Giovanni Zedde, sindacalista CGIL; Efisio Aresti, sindacalista UIL. La rimanenza della delegazione ha potuto assistere all’incontro ma non interloquire,

La delegazione ha chiesto il ripristino della situazione dei reparti al 1° luglio 2015 e di aspettare il termine dei lavori del CTO, sottolineando: «No a questioni campanilistiche, la sanità è territoriale e, non essendoci un ospedale baricentrico, sì ad un DEA di 1° livello detto “del Sulcis Iglesiente” con 2 strutture (CTO e Sirai) complementari e differenziate per servizi, al fine di offrire un servizio sanitario soddisfacente per tutta la popolazione del Sulcis Iglesiente». La delegazione ha ricordato al commissario Onnis che la Asl 7 dal 2000 al 2013 ha perso oltre 200 posti letto, «il territorio ha già dato e non intendiamo aspettare o ricevere un altro ben servito con promesse e col rischio che non vengano mantenute sui lavori di ristrutturazione dei nostri ospedali»«Qualora il commissario non voglia accogliere le richieste o qualora non possa farlo per motivi a lui non riconducibili, il Consiglio comunale di Iglesias, i sindacati, associazioni e cittadini si trasferiranno a Cagliari per protestare con l’assessore Arru e richiedere il ripristino dei servizi “scippati”».

Tra i manifestanti, stamane, c’era Francesco Melis, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale a Iglesias, che già la scorsa settimana aveva preso le distanze dalla riorganizzazione della rete ospedaliera varata il 28 luglio dalla Giunta regionale di centrosinistra guidata da Francesco Pigliaru (PD) e quindi dall’operato del commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis.

Per Francesco Melis «questa riorganizzazione è un mero taglio di posti letti alla sanità sarda e del potenziamento dei servizi a questa parte del territorio. Due mesi fa il PD di Iglesias – ha sottolineato Melis – ha presentato un documento politico di riordino sulla sanità cittadina e territoriale e su questo ci saremmo aspettati un confronto con la RAS. Oggi vediamo un vecchio piano riadattato ma con una situazione sanitaria evoluta e non più corrispondente a quelle esigenze. Questa proposta per noi è il preludio alla progressiva chiusura degli ospedali minori.»

I manifestanti hanno organizzato per mercoledì mattina un viaggio in autobus a Cagliari, con partenza davanti alla sala Lepori, destinazione l’assessorato regionale della Sanità, dove chiederanno un incontro all’assessore Luigi Arru, per rivendicare il ripristino dei servizi e DEA di 1° livello con due strutture ospedaliere.

Manifestazione di protesta Iglesias alla Asl 7 1Manifestazione di protesta Iglesias alla Asl 7 2

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Il presidente Francesco Pigliaru, ha accolto con soddisfazione oggi a Roma, gli impegni contenuti nel Piano contro il dissesto idrogeologico e le alluvioni.
«Per il dissesto idrogeologico in Sardegna abbiamo ottenuto risorse importanti, pari a quasi il 10% di quanto stanziato per l’intero territorio nazionale – ha detto Francesco Pigliaru -. Dal Governo arrivano infatti oltre 110 milioni immediatamente spendibili, che utilizzeremo al meglio per aprire subito i cantieri e mettere in sicurezza il nostro territorio. Siamo particolarmente soddisfatti. Questo risultato è un ottimo esempio di leale collaborazione con lo Stato, frutto di un grande lavoro da parte dell’assessorato dei Lavori Pubblici e di tutti gli uffici competenti.»
A Olbia, che riceverà in totale 81,2 milioni di euro, partiranno subito i cantieri per la mitigazione del rischio idraulico nel territorio del Rio Gadduresu, Rio San Nicola e Rio Seligheddu. A Cagliari, cui andranno 30 milioni, si metterà in sicurezza la municipalità di Pirri.
«Si tratta di interventi attesi da tempo – ha aggiunto in serata il governatore dopo l’incontro con il ministro Graziano Delrio -, che permetteranno a una vasta fascia di popolazione di vivere con maggiore tranquillità.»
La Regione Sardegna, assieme ai parlamentari sardi e al comune di Olbia, ha premuto per ottenere l’inclusione di Olbia al programma destinato, in origine, solo alle città metropolitane. I primi fondi destinati a Olbia, provenienti dal Cipe (16 milioni e 300mila euro) saranno erogati già nell’autunno. I fondi successivi saranno previsti nella Legge di stabilità 2016 e saranno disponibili nei primi mesi dell’anno prossimo.

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Per la prima volta la Regione illustra e condivide il Piano delle Infrastrutture regionale, e le relative misure di prevenzione della corruzione già adottate, con Prefetti e Procuratori della Repubblica sardi, con l’Autorità nazionale anticorruzione e con i presidenti regionali di Anci e Cal. Obiettivo: garantire massima trasparenza e legalità nei provvedimenti attuativi del Piano stesso, per prevenire e combattere eventuali episodi di corruzione che potrebbero nascere intorno agli appalti che, fra 2015 e 2016, in Sardegna metteranno a gara 1.100 milioni di euro tra i 550 del mutuo per le infrastrutture e i 537 dell’Anas. Fondamentale, dunque, la collaborazione delle Procure, dei Prefetti e degli enti locali.

«L’adozione di misure di prevenzione della corruzione è un passaggio fondamentale per riconquistare la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni – ha detto il presidente Pigliaru -. Dove c’è corruzione le imprese cattive scacciano quelle buone, con costi altissimi per la società. In questa occasione, in particolare, stiamo mettendo in campo investimenti importanti e di conseguenza a forte rischio illecito. Da qui la necessità di ragionare insieme sul processo di trasparenza che accompagnerà il Piano regionale delle Infrastrutture, per affrontare uniti questo fenomeno tanto odioso.»

L’assessore Paolo Maninchedda ha chiarito che neanche un euro di quelli che andranno presto a gara è stato ancora erogato. «Volevamo prima condividere il Piano con prefetti, procuratori ed enti locali ed è la prima volta che una Giunta regionale lo fa. Tutti saranno informati dei tempi, delle cifre e delle stazioni appaltanti nelle procedure del Piano infrastrutturale: bisogna riunire tutti gli attori e rendere pubblica e trasparente tutta la procedura, e l’incontro di oggi è solo il primo passo. Bisogna puntare sulla prevenzione, e tutti insieme garantire assoluta legalità».

La Giunta regionale punta a costruire nel tempo delle banche dati per il monitoraggio di tutte le procedure anche nei Comuni. I direttori generali dei Lavori pubblici,Edoardo Balzarini, e della Comunicazione e Trasparenza, Michela Melis, hanno spiegato che sarà applicata in via preventiva una convenzione fra soggetto attuatore ed esecutore materiale dei lavori. Inoltre, grazie alla collaborazione con l’Anci, tutti i trasferimenti dalla Regione saranno fatti solo se gli enti locali interessati agli appalti sottoscriveranno il Patto di integrità, impegnandosi a non assumere comportamenti scorretti e, allo stesso tempo, a segnalare eventuali pressioni o episodi scorretti. Dipendenti e collaboratori della Regione che segnalano illeciti saranno tutelati e, per chi dovesse violare il Patto, sono previste una serie di sanzioni fra cui l’esclusione dalla procedura di affidamento, la risoluzione di diritto del contratto, l’interruzione a partecipare ad altre gare per un periodo compreso fra sei mesi e tre anni.

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Dopo il segretario provinciale Daniele Reginali, anche il capogruppo del Partito Democratico del Consiglio comunale di Iglesias, Francesco Melis, prende le distanze dalla riorganizzazione della rete ospedaliera varata qualche giorno fa dalla Giunta regionale di centrosinistra guidata da Francesco Pigliaru (PD).

«Il gruppo del Partito Democratico di Iglesias si mostra molto scettico sul piano di riordino della rete ospedaliera sarda, in particolare sul declassamento degli ospedali iglesienti – attacca Francesco Melis -. Iglesias nel corso degli ultimi anni ha già dato alla razionalizzazione del SSR e anche oggi si continua a chiedere sacrifici alla nostra città giustificando altri ospedali sardi in situazioni ben peggiori dei nostri. Su questa proposta di riorganizzazione non solo hanno di fatto quasi azzerato il Santa Barbara (rimandando su possibili decisioni di riqualificazione) ma addirittura il CTO risulta una costola di un DEA di 1° livello dove tutto si rimette in discussione.»

«Questa riorganizzazione – aggiunge Francesco Melis – è un mero taglio di posti letti alla sanità sarda e del potenziamento dei servizi a questa parte del territorio. Due mesi fa il PD di Iglesias ha presentato un documento politico di riordino sulla sanità cittadina e territoriale e su questo ci saremmo aspettati un confronto con la RAS. Oggi vediamo un vecchio piano riadattato ma con una situazione sanitaria evoluta e non più corrispondente a quelle esigenze. Questa proposta per noi è il preludio alla progressiva chiusura degli ospedali minori.»

«Chiediamo alla Regione chiarezza prima che si passi alla strutturazione dell’organigramma degli ospedali. Su questo punto si gioca il futuro della Sanità sarda e avremmo preferito discutere sull’assetto e sulla distribuzione delle professionalità negli ospedali come operazione più logica e come da nostra proposta. Ancora nulla è definitivo, pertanto, prima di possibili gesti eclatanti vogliamo aprire un dialogo con l’assessore Luigi Arru – conclude Francesco Melis – basato sul riordino ma che sia baricentrico sul territorio e attui tagli e riduzione dei costi là dove in questi ultimi 5 anni si è sperperato denaro pubblico.»

Francesco Melis 4Ospedale Santa BarbaraLuigi Arru 2Francesco Pigliaru 3248

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Anche il Partito Democratico contesta le scelte della Giunta regionale di centrosinistra in materia di sanità. Lo fa con una nota il suo segretario provinciale, Daniele Reginali, nella quale dice “No al declassamento delle strutture ospedaliere”.

«Apprendiamo con parecchia preoccupazione – scrive Daniele Reginali che è anche consigliere comunale a Iglesias -, quanto la Regione ha deciso di portare avanti nel Sulcis Iglesiente, ossia declassare le strutture ospedaliere, con un particolare danno per l’ospedale Cto di Iglesias. Premettiamo subito che il territorio del Sulcis Iglesiente non può essere penalizzato con provvedimenti calati dall’alto e senza alcun motivo. In quest’ottica non può che essere respinto al mittente il provvedimento con cui l’amministrazione regionale vorrebbe declassare ulteriormente la struttura ospedaliera di Iglesias trasformandola in stabilimento ospedaliero. La nostra posizione è chiara. L’ospedale Sirai di Carbonia e il Cto di Iglesias, struttura su cui sono stati spesi milioni di euro, devono avere la stessa dignità e quindi la stessa classificazione. Il tutto all’interno di un’ottica di integrazione e collaborazione. I due ospedali devono essere complementari e lavorare in maniera sinergica.»

«Qualsiasi altro provvedimento che dall’alto si voglia calare viene respinto al mittente con forza. Su questo aspetto il Partito Democratico della Provincia di Carbonia Iglesias è disposto a collaborare ma vuole chiarezza ed è pronto a dare battaglia in maniera dura e chiara. Siamo pronti a promuovere una mobilitazione generale con gli abitanti di tutti i territori e i rappresentanti delle istituzioni locali – conclude Daniele Reginali – per riaffermare il diritto alla salute dei cittadini.»

Non più tardi di ieri sera, l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, esponente del Partito Democratico, ha partecipato a Carbonia ad un incontro organizzato da Sinistra Ecologia Libertà sulla nuova sanità nel Sulcis Iglesiente, 24 ore dopo aver presentato la nuova rete ospedaliera con il presidente della Giunta Francesco Pigliaru, anch’egli esponente del Partito Democratico.

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Acceso dibattito questa sera, a Carbonia, nell’incontro organizzato dal circolo di Sinistra Ecologia Libertà “Zorba Il Gatto” di Carbonia, con l’assessore regionale dell’Igiene e Sanità, Luigi Arru, sul tema “Verso una nuova sanità nel Sulcis Iglesiente”, nella sala conferenze Ausi della Grande Miniera di Serbariu, a Carbonia, con la partecipazione del consigliere regionale di Sinistra Ecologia Libertà Luca Pizzuto e del commissario straordinario della ASL 7, Antonio Onnis.
All’arrivo alla Grande Miniera, l’assessore della Sanità, reduce dalla presentazione della nuova Rete ospedaliera fatta ieri con il presidente Francesco Pigliaru, nella quale ha annunciato un piano di riduzione della spesa di 134 milioni di euro in tre anni, ha accettato di incontrare quattro malati di Sla e i loro familiari, protagonisti da alcune settimane di un aspro confronto con la direzione della Asl 7 che dal 1° luglio ha ridotto le prestazioni del servizio di Assistenza Domiciliare Integrata, con gravi ripercussioni sulla condizione di vita dei malati. L’assessore ha riconosciuto la legittimità delle argomentazioni esposte e si è impegnato ad assumere le decisioni utili al superamento dell’emergenza.
Nel corso del dibattito sono intervenuti i rappresentanti di diverse associazioni, sofferenti psichici, donatori di sangue, diabetici, autistici, che hanno sollecitato maggiori attenzioni e sostegno e l’assessore Arru ha spiegato il lavoro svolto, tra le tante difficoltà determinate dai tagli nei trasferimenti statali e dal deficit lasciato dalla precedente Giunta regionale.
Il clima nella sala Ausi della Grande Miniera si è scaldato in modo particolare quando si è parlato di Assistenza Domiciliare Integrata. Il commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis, ha spiegato le motivazioni che hanno originato l’attuale emergenza nel servizio Adi, con una ridotta disponibilità di medici rianimatori ed anestesisti (è in corso una selezione per la formazione di una graduatoria dalla quale attingere per l’assunzione a tempo determinato di medici di anestesia e rianimazione), quando ha detto che in diverse occasioni i medici e gli infermieri che si sono recati al domicilio di pazienti assistiti non sono stati accettati ed ha proposto di sedersi tutti intorno ad un tavolo per risolvere i problemi. Alcuni familiari dei pazienti presenti nella sala si sono scagliati contro il commissario Onnis, contestandolo platealmente e minacciando di andarsene e solo l’intervento dell’assessore Arru che ha invitato uno di loro a restare in sala e si è impegnato nuovamente, come già fatto prima dell’inizio del dibattito, ad affrontare l’emergenza e trovare la soluzione, ha consentito di evitare che la situazione degenerasse.
Il dibattito, moderato da Riccardo Cardia, è proseguito con gli ultimi interventi dei rappresentanti di sindacati ed associazioni, dell’assessore Luigi Arru e del commissario straordinario Antonio Onnis.

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«Basta con la proroga dei commissariamenti nelle Asl della Sardegna. La Giunta regionale rispetti la legge, proceda con la nomina dei Direttori generali e abbandoni le scorciatoie.»

A dirlo è Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«L’esecutivo di Francesco Pigliaru – aggiunge Locci – sarebbe infatti intenzionato a chiedere un’ulteriore proroga, benché la disciplina imponga un commissariamento di quattro mesi più quattro: e poiché ad agosto scadrà il secondo mandato, va da sé che la Giunta risulti obbligata ad avviare una nuova fase di gestione delle Aziende Sanitarie Locali il cui comando, questo è l’auspicio, sia affidato a professionisti qualificati in possesso dei titoli previsti dalla legge (attualmente non tutti i commissari dispongono dei requisiti richiesti).»

«Inutile perseverare sull’intricata strada della terza proroga – sottolinea ancora Locci -: molto meglio assumersi le proprie responsabilità e indicare una rosa di nomi in grado di gestire le Aziende sanitarie. È arrivato il momento – e lo ribadisco: lo dice la legge – di normalizzare il quadro e di mettere ordine al sistema di governo delle Asl. I commissari, infatti, dispongono di poteri limitati e, vista la situazione di difficoltà in cui versa il sistema sanitario, sarebbe il caso che si andasse avanti verso la nomina di organigrammi titolati a norma di legge.»

«E qualora la Giunta non dovesse riuscire a ottenere un’altra proroga, vuol dire che le Asl verrebbero affidate ai Direttori sanitari. Nell’eventualità ce ne faremmo una ragione: si risparmierebbero gli stipendi dei commissari – conclude il consigliere regionale di Forza Italia – e per la Giunta sarebbe l’occasione per tagliare ulteriormente la spesa. Del resto ci ha preso la mano e non dovrebbe incontrare difficoltà.»

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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l’assessore della Sanità, Luigi Arru, hanno presentato stamane la nuova rete ospedaliera.
Molti ed ambiziosi gli obiettivi: ripensare l’offerta ospedaliera, programmare gli investimenti per la riqualificazione degli ospedali, disciplinare la distribuzione dei posti letto e valutare l’appropriatezza dei ricoveri, dando continuità alle cure e all’assistenza tra nosocomi e territorio, riduzione della spesa. La riorganizzazione, secondo i programmi della Giunta, nel triennio 2015-2018 porterà ad un risparmio di 134 milioni di euro.
La nuova rete ospedaliera nasce da diversi atti regionali che hanno disposto quanto poi condiviso a livello nazionale, con la proposta di Regolamento approvato dalla Conferenza Stato Regioni del 5 agosto 2014, successivamente tradotto nel decreto ministeriale n. 70 del 2 aprile 2015. Gli ospedali regionali devono essere organizzati secondo parametri gerarchici di complessità crescente, per questo sono previste strutture classificate su tre livelli. I presidi sanitari di base, con un bacino di utenza pari o superiore a 80mila abitanti, quelli di primo livello (150mila abitanti) e di secondo livello (600mila abitanti).
«La nuova rete ospedaliera punta a un servizio di qualità per il paziente-cittadino. Non solo restituisce territorialità alle cure evitando la migrazione sanitaria, ma aumenta le probabilità di successo nella risoluzione del problema», ha spiegato il presidente Pigliaru, che ha inoltre sottolineato come la razionalizzazione comporti notevoli tagli alle spese.
«Dal punto di vista della qualità, l’obiettivo è rientrare negli standard nazionali di maggiore eccellenza, migliorando l’efficienza del sistema nel suo complesso: ciò significa mirare all’appropriatezza dei ricoveri, evitare sovrapposizioni e ripetizioni di prestazioni negli ospedali, garantire la specializzazione degli interventi.» 
Nella nuova riorganizzazione sono individuate due aree sede di una struttura ospedaliera di tipologia più complessa, con almeno un presidio di secondo livello (Hub). Altre cinque aree, con 150mila abitanti, potranno ospitare un presidio di primo livello (Spoke), di cui uno (Nuoro) con funzioni potenziate, e un’area geograficamente isolata (Ogliastra) nella quale si prevede un presidio ospedaliero di base (Spoke) arricchito di alcune specialità, in particolare per la cura di patologie tempo-dipendenti. Oltre a Cagliari, dove è presente un polo di riferimento regionale altamente specialistico, rappresentato da Oncologico e Microcitemico, nell’area nord ovest ci sarà un presidio di II livello e uno di base, a sud est un distretto di II livello e uno di I livello. «Questa scelta assicura la presenza in tutti i territori di discipline a media diffusione con livelli di sicurezza e qualità che diversamente non sarebbero garantiti alla popolazione – ha detto l’assessore Arru – e garantisce l’integrazione con i servizi sanitari territoriali come le Case della salute e le strutture intermedie. All’interno della rete sono previsti ospedali privati, che avranno funzioni complementari e di integrazione».
L’obiettivo è, dunque, quello di ottimizzare l’uso dell’ospedale individuando due ordini di criticità che devono essere superati, ovvero l’organizzazione intraospedaliera e quella territoriale. «Il funzionamento di un reparto di degenza per acuti – ha precisato l’assessore della Sanità – è condizionato dall’efficacia del Pronto Soccorso e dalla possibilità di dimettere il paziente in condizioni di sicurezza. Questo vale anche per le specialità chirurgiche, mirando al miglioramento dei sistemi di monitoraggio del reparto nella gestione del post-operatorio. Mentre, a livello territoriale, l’assistenza deve essere potenziata per evitare l’uso improprio del Pronto soccorso, e garantire dimissioni protette che portino alla riduzione delle giornate di degenza ospedaliera».
La rete ospedaliera deve integrarsi in modo omogeneo nel sistema dell’offerta sanitaria della regione, che presuppone la circolarità e l’integrazione dei servizi tra i nosocomi e il sistema territoriale di assistenza. Il modello si basa su due presupposti fondamentali: l’attivazione delle Case della salute, previste come strutture nelle quali destinare forme associative dei professionisti di medicina generale, pediatri di libera scelta e di continuità assistenziale, collocate in strutture del distretto, nelle sedi dei poliambulatori territoriali o negli Ospedali di comunità. Quelle facenti parte della rete dell’emergenza urgenza H24 comprendono la postazione AREUS. E ancora, l’attivazione degli Ospedali di comunità, stabilimenti afferenti ai presidi ospedalieri, anche in continuità con le Case della salute, utili a sostenere l’integrazione delle attività sanitarie ai diversi livelli di erogazione. Gli Ospedali di comunità prevedono un’assistenza infermieristica, con supporto medico assicurato dai professionisti di medicina generale, dai pediatri di libera scelta e altri medici dipendenti o convenzionati, da strutture ospedaliere (direttamente da Pronto soccorso o da reparto di ricovero). Si tratta di pazienti dimissibili, ma non in condizioni di rientrare a casa, per i quali è garantita l’assistenza in un ambiente protetto più appropriato rispetto alla degenza ospedaliera.
«La nuova rete assistenziale comporta profondi e importanti cambiamenti – ha ricordato Luigi Arru – a livello dei “nodi” occorre cambiare le regole che sottendono le relazioni tra le parti interessate superando l’attuale separatezza tra unità di cura, mentre al livello delle “maglie” bisogna passare dalla erogazione della singola prestazione alla strutturazione di una catena di eventi assistenziali tra di loro coordinati, superando le criticità. Agire in rete, negare e superare la competizione fra le singole unità produttive perseguendo la cooperazione, secondo i diversi livelli di complessità di intervento.» 
La rete ospedaliera regionale è composta da 5.901 posti letto (pl) complessivi (di cui 5.527 per acuti e 374 per post acuti) che equivalgono a una dotazione complessiva regionale per 1.000 abitanti pari al 3,55, di cui 3,32 pl per acuti e 0,22 post acuti. I posti letto pubblici sono 4.865 (di cui 4.718 acuti e 147 post-acuti), quelli privati 1.036 (809 acuti e 227 post-acuti). I posti letto destinati alla post acuzie sono 207 per la riabilitazione e 167 per lungodegenza. Il numero totale dei pl si attesta intorno alla dotazione complessiva di riferimento, pari a 3,7 per 1.000 abitanti, ma l’attuale disponibilità mostra uno squilibrio nella ripartizione acuti/post acuti con un eccesso di acuti, sovradimensionati rispetto ai parametri di riferimento. La rete sanitaria è dunque caratterizzata da una forte presenza di discipline ad alta diffusione a discapito di quelle a media e a bassa diffusione, nonché della post acuzie. L’attuale rete ospedaliera si sviluppa in 11 Aziende sanitarie che erogano prestazioni in 31 strutture di ricovero. La distribuzione territoriale dei pl, mostra una forte polarizzazione con una concentrazione maggiore (Asl di Sassari e Asl di Cagliari) in corrispondenza delle aree più popolate dove operano anche le due Aziende Ospedaliero-Universitarie (Aou di Cagliari e Aou di Sassari) e l’Azienda Ospedaliera Brotzu (Aob, Cagliari). Una dotazione inferiore di posti letto si registra nei territori delle Asl Medio Campidano e Olbia Tempio. L’offerta privata attuale non è omogeneamente distribuita: su dieci strutture private, tre operano ciascuna rispettivamente nel territorio di Sassari, Ogliastra e Oristano, mentre le restanti sette sono collocate nel territorio di Cagliari.
Negli ultimi quattro anni (2011-2014) si è rilevata una riduzione dell’ospedalizzazione per acuti, sia nel regime ordinario (-9%) che in quello diurno (-10%). Questo implica una riduzione complessiva del 9% dei ricoveri con la diminuzione dei corrispondenti tassi di ospedalizzazione (passando da 181 a 165 ricoveri per 1.000 abitanti). Sono invece stabili i livelli di ospedalizzazione in post-acuzie e quelli relativi alla mobilità extra-regione. Il tasso di ospedalizzazione non si distribuisce in maniera uniforme all’interno dell’isola, con un ricorso all’ospedale direttamente proporzionale all’offerta, che dimostra un elevato rischio di inappropriatezza delle prestazioni in regime di ricovero. In Sardegna la degenza media standardizzata per case-mix (complessità della casistica trattata) è di 6,93 giornate, superiore (+3%) rispetto alla degenza media italiana (6,75 giornate).
E’ istituito nell’assessorato regionale dell’Igiene e Sanità il Comitato di Organizzazione delle Reti Integrate (CORI) con lo scopo di definire una metodologia per l’accreditamento dei centri specialistici nelle reti di cura, in termini di competenze, di processi e di casistica prodotta (volumi e esiti), nonché delle metodologie di governo delle stesse al fine di garantire uniformità di gestione indipendentemente dalla patologia di riferimento. Del CORI fanno parte dirigenti e funzionari dell’Assessorato ed esperti in programmazione ed organizzazione dei servizi sanitari.
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La Giunta regionale ha deliberato la riprogrammazione delle risorse del Fondo di sviluppo e coesione per il periodo 2007-2013 per un totale di 77,085 milioni di euro, così come previsto dalla delibera Cipe del 30 giugno 2014 numero 21.
Diversi gli interventi di rilevanza strategica che saranno così finanziati nei settori della scuola, conoscenza, mobilità e bonifiche. Per la riqualificazione dell’edificio dell’Accademia delle arti di Sassari, saranno destinati 4,085 milioni, 23,5 milioni consentiranno la realizzazione dello studentato diffuso sempre a Sassari, nell’ex caserma della Brigata e nell’area di San Lorenzo.
Per i trasporti sono stati riprogrammati 20 milioni, utili per l’acquisto di materiale ferroviario per la rete a scartamento ridotto. Ventotto milioni, infine, come già riportato in altra notizia, serviranno per la messa in sicurezza e la bonifica dell’area mineraria di Santu Miali a Furtei, la cui valenza ambientale, dato lo stato di degrado dell’area, è elevatissimo. Sempre su proposta del presidente Francesco Pigliaru, è stata istituita l’Unità di Progetto “Ufficio per la partecipazione regionale ai tavoli tecnici in materia sanitaria” sino al 30 giugno 2016, con sede a Roma, per l’efficientamento e la razionalizzazione della spesa, così come previsto nel programma di Governo. L’Ufficio per la partecipazione regionale ai tavoli è alle dirette dipendenze dell’assessorato della Sanità, per garantire i collegamenti funzionali e operativi al fine di una attiva partecipazione ai tavoli tecnici, che al momento sono 41, tra i quali: tossicodipendenze, alcool, prevenzione, screening, medicina legale e sportiva, consultori, trapianti, emergenza-urgenza e salute mentale.
Su proposta dell’assessore Luigi Arru, è stata approvata l’istituzione di un tavolo tecnico per l’individuazione di un modello regionale di gestione della responsabilità sanitaria. Obiettivo: migliorare il coordinamento del contenzioso e la ripartizione delle risorse disponibili. Il Tavolo, composto da medici e giuristi, ha il compito di definire un modello di gestione della responsabilità sanitaria e recuperare il rapporto con il cittadino e la sua fiducia nel Sistema sanitario regionale. Ancora, minimizzare i tempi di risposta alle esigenze degli utenti, e ridurre le condizioni di stress, non riconducibili alle pratiche cliniche, per gli operatori sanitari.
Sono state approvate le linee di indirizzo per la programmazione delle somme accertate e riscosse dalla Regione – oltre 1 milione 500mila euro dal primo gennaio 2015 a oggi – attraverso le sanzioni per trasgressioni in materia paesaggistica, da destinarsi a interventi di recupero dei valori del paesaggio e riqualificazione delle aree caratterizzate da forme di degrado o da usi impropri e sottoposte a vincolo. Accogliendo la proposta dell’assessore Cristiano Erriu, la Giunta ha dato mandato alla Direzione generale della Pianificazione urbanistica di adottare le iniziative nel rispetto degli indirizzi approvati. Ripristino delle qualità paesaggistiche e naturalistiche di aree ricadenti nelle zone interne, poste fuori o ai margini dei centri urbani e preferibilmente non ricomprese all’interno della fascia costiera; conservazione delle caratteristiche, degli elementi costitutivi e delle morfologie del paesaggio; trasformazione ambientale, agroforestale, territoriale e architettonica; recupero, ricostruzione e rinaturalizzazione dei siti per reintegrare i valori paesaggistici preesistenti, in linea con le finalità e gli indirizzi del Piano paesaggistico regionale (PPR). Le risorse sono destinate in via prioritaria a interventi di recupero presentati dalle Unioni di Comuni. Nella stessa riunione, la Giunta ha approvato le modalità di trasmissione delle informazioni che riguardano il monitoraggio degli incrementi volumetrici per il miglioramento del patrimonio edilizio esistente, previsti dalla legge regionale numero 8 del 23 aprile 2015. Alla Direzione generale della pianificazione urbanistica è stato affidato l’incarico di pubblicare l’applicativo “Miv-Monitoraggio Incrementi volumetrici” nel portale SardegnaTerritorio, alla pagina http://webgisext.regione.sardegna.it/monitoraggio/, insieme al manuale operativo e al rilascio delle credenziali ai Comuni.
L’assessore Gianmario Demuro ha proposto la delibera con la quale si autorizza l’estensione all’Ersu di Cagliari delle infrastrutture in fibra ottica della rete telematica, ovvero la cosiddetta banda larga. Per il progetto, approvato dalla Giunta, sono stati stanziati 2 milioni di euro di risorse Por-Fers 2007-2013. L’intervento riguarda in particolare i territori di Cagliari, Sassari, Carbonia e Lanusei.
Autorizzato il bilancio preventivo 2015 dell’Azienda regionale per l’edilizia abitativa. La delibera, proposta dall’assessore Paolo Maninchedda, impartisce tra l’altro l’approvazione dei rendiconti 2013 e 2014, il contestuale riaccertamento straordinario dei residui entro il 30 settembre 2015, l’armonizzazione e l’adeguamento del sistema informatico entro il 31 dicembre 2015. La Giunta ha inoltre prorogato il regime commissariale di Area conferendo, a decorrere dal 3 agosto 2015 e per un periodo non superiore a sei mesi, l’incarico per la gestione provvisoria a Sergio Virgilio Cocciu, dirigente dell’amministrazione regionale.
Approvato in via definitiva il disegno di legge sull’istituzione dell’Agenzia sarda delle Entrate, su proposta dell’assessore Raffaele Paci. Trascorsi 15 giorni dalla pubblicazione del testo sul sito web istituzionale SardegnaPartecipa, si registra che i commenti e i suggerimenti dei cittadini, per la maggior parte favorevoli al varo dell’Ase, non si traducono in modifica del contenuto normativo, ma riguardano principalmente aspetti organizzativi e di funzionamento dei quali si terrà conto in sede di predisposizione dello Statuto e di impostazione dell’attività. L’articolato sarà ora trasmesso in Consiglio regionale. Via libera anche al disegno di legge di approvazione del Rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2014. L’assessore Paci ha ricordato che la Sezione del controllo dell’Amministrazione regionale ha approvato la relazione di verifica del Rendiconto e che la Corte dei Conti in Sezioni riunite ne ha dichiarato la regolarità. Il provvedimento passerà ora all’esame dell’Aula di via Roma.
La Giunta ha approvato infine, su proposta di delibera dell’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, i lavori di realizzazione del porticciolo per la piccola pesca nel borgo Sant’Elia a Cagliari, stabilendo che gli interventi dovranno essere realizzati entro cinque anni dall’adozione del provvedimento: in caso contrario sarà attivata una nuova procedura di verifica. L’assessore Spano ha anche proposto all’approvazione dell’Esecutivo il nulla osta alla variazione al Bilancio di previsione 2015/2017 dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente che consente, tra l’altro, il finanziamento pari a 400mila euro per l’intervento di caratterizzazione delle aree esterne alla darsena militare di La Maddalena.

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