29 March, 2024
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Francesca Barracciu 5 copia

Non c’è pace per l’europarlamentare del Partito Democratico Francesca Barracciu, nominata la scorsa settimana sottosegretario di Stato al ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo nel Governo di Matteo Renzi. Il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, nel suo blog ha pubblicato una nota nella quale elogia il ministro dell’Interno e leader del Nuovo Centrodestra Angelino Alfano per aver dato l’esempio, convincendo a ritirare la sua candidatura a sottosegretario Antonio Gentile e aggiunge: «Questo atto dovuto fa onore all’NCD, ora il pdexmenoelle di Renzie non può che seguirne l’esempio. Fare una figura mondiale. Il materiale umano a disposizione è quadruplo per un Gentile, Renzie può mettere in campo quattro fuoriclasse che, come sempre, a sinistra abbondano:

– Francesca Barracciu, accusata di peculato nell’inchiesta sui rimborsi spese ai consiglieri regionali in Sardegna

– Umberto Del Basso de Caro, indagato per i rimborsi del consiglio regionale in Campania

– Vito De Filippo, indagato nell’ambito della “Rimborsopoli” lucana
– Filippo Bubbico, indagato per abuso d’ufficio»
«Quattro indagati per me posson bastare
quattro indagati per me… 

Penati ministro della Giustizia! – conclude Beppe Grillo»

Dopo aver ritirato, da vincitrice delle primarie del Partito Democratico, la sua candidatura alla presidenza della Regione Sardegna, ed aver subito lo stop del neo governatore Francesco Pigliaru, ad un possibile ingresso nella nuova Giunta regionale, Francesca Barracciu si trova ora al centro delle polemiche a livello nazionale per la sua nomina a sottosegretario nel Governo Renzi. Per lei non è decisamente un periodo tranquillo dopo il suo coinvolgimento nell’inchiesta sulla gestione dei fondi destinati ai gruppi in Consiglio regionale.

RSU Alcoa

Archiviate le elezioni regionali, riparte la mobilitazione dei lavoratori Alcoa che stamane hanno chiesto un incontro al neo governatore Francesco Pigliaru ed al viceministro dello Sviluppo economico Claudio De Vincenti, che negli ultimi due anni ha seguito con grande attenzione la vertenza nella veste di sottosegretario dello stesso ministero dello Sviluppo economico.

Ad entrambi chiederanno di conoscere la posizione delle istituzioni sulla vertenza. La decisione di avanzare queste due richieste è stata assunta questa mattina dai rappresentanti delle organizzazioni sindacati e dai lavoratori in cassa integrazione, nel corso dell’assemblea svoltasi nella sala riunioni dello stabilimento di Portovesme.

«Siamo rimasti soddisfatti dell’incontro avuto con il Presidente Pigliaru, che ha chiarito le modalità attraverso le quali dare un Governo alla Sardegna. Competenza, innovazione, motivazione e condivisione delle scelte, sono le parole d’ordine della Giunta regionale che si andrà ad insediare a breve.»

E’ questo il primo commento di Alessandro Corona, segretario regionale del PdCI e di Giovannino Deriu, coordinatore regionale del PRC, dopo l’incontro con il neo governatore Francesco Pigliaru, impegnato nelle consultazioni per la formazione della nuova Giunta regionale.

«In quest’ottica – aggiungono Corona e Deriu – i comunisti sardi sono pronti ad avanzare una proposta di Governo che sappia soddisfare i criteri fissati e che risponda alla esigenza di caratterizzare “a sinistra” l’esecutivo regionale. Siamo certi che la Sardegna abbia urgente bisogno di un’organo qualificato, capace di rispondere alle esigenze di una terra martoriata dalla crisi e da 5 anni di assoluto malgoverno. Cambiare pagina non solo è necessario ma è anche doveroso. Ora è il momento di porre le basi per un gruppo di lavoro coeso e consapevole delle proprie responsabilità. Per fare questo è necessaria una condivisione massima delle scelte di partenza, solo così si potrà dare il giusto sprint alla manovra dell’esecutivo. Consapevoli dell’importanza del nostro ruolo e della nostra rappresentanza in Consiglio regionale, siamo pronti a offrire una proposta di Governo seria e credibile, capace di caratterizzare positivamente l’attività amministrativa del centro-sinistra isolano. Per questo porteremo sul tavolo del Presidente Pigliaru – concludono il segretario del PdCI e il coordinatore del PRC – il nostro contributo di personalità e di competenza, consci del fatto che ora più che mai è fondamentale partire con il piede giusto.»

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

 

Francesca Barracciu 5 copia

L’europarlamentare Francesca Barracciu entra nel Governo Renzi con la delega di sottosegretario alla Cultura. La sua nomina, a sorpresa, è stata ufficializzata questo pomeriggio dal vicepresidente del Consiglio, Graziano Del Rio, al termine della riunione del Consiglio dei ministri. La squadra del Governo è stata completata con la nomina di 44 sottosegretari, 9 dei quali saranno vice ministri.

L’ingresso di Francesca Barracciu nel Governo Renzi sta già facendo discutere. L’ex sindaco di Sorgono il 29 settembre 2013 vinse le primarie del centrosinistra per la scelta del candidato Governatore alle elezioni regionali 2014, con 22.808 voti su 51.496 votanti, raggiungendo la percentuale del 44,29; alle sue spalle, Gianfranco Ganau, sindaco di Sassari, anch’egli esponente del PD, che ottenne 16.792 voti, il 32,61% (poi candidato nella circoscrizione provinciale di Sassari ed eletto consigliere regionale con ben 10.249 voti). Successivamente la sua candidatura è stata messa in discussione per il suo coinvolgimento nell’inchiesta sulla gestione dei fondi dei gruppi consiliari regionali, fino a convincerla a fare il passo indietro che le veniva chiesto da alcuni partiti della coalizione di centrosinistra (Centro Democratico, Rossomori e Sinistra Ecologia Libertà) e da diverse anime del suo stesso partito, al termine di una tormentata riunione della direzione del Partito Democratico svoltasi ad Oristano.

Dopo l’annuncio della rinuncia alla candidatura, Francesca Barracciu ha espresso parole pesantissime sulla parte del Partito Democratico che – a suo dire – rappresenta un gruppo di potere che si è ricompattato intorno a Renato Soru, Antonello Cabras e Paolo Fadda ed ha spaccato il partito. Allo stesso tempo ha chiesto alla segreteria nazionale, rappresentata da un inviato di Matteo Renzi, di avere voce in capitolo nella scelta del candidato e, eventualmente, di poter avere il diritto di veto.

Francesca Barracciu ha accolto con soddisfazione la candidatura di Francesco Pigliaru, tanto da affermare che avrebbe fatto la campagna elettorale come se il candidato alla presidenza fosse lei, ma i rapporti si sono deteriorati nei giorni scorsi, sull’ipotesi di uno suo ingresso nella nuova Giunta, con delega alla Sanità. Il neo governatore ha dichiarato che nella sua Giunta non ci saranno persone con inchieste penali in corso e l’europarlamentare ha replicato affermando che eventualmente la decisione sarebbe stata presa dal partito e non dal governatore.

Francesca Barracciu non candidata alla presidenza della Regione, dunque, né assessore, per precisa volontà di Francesco Pigliaru, ora, a sorpresa, è stata nominata sottosegretario alla Cultura nel Governo Renzi e lascerà il seggio di europarlamentare con alcuni mesi di anticipo sulla scadenza del mandato.

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A San Giovanni Suergiu Ugo Cappellacci è stato il candidato più votato (37,36%) e i Riformatori Sardi, con il sindaco Federico Palmas candidato, sono il primo partito (21,55%),. davanti al Partito Democratico (19,11%), a Comunidades che aveva come candidata la vice sindaco Elvira Usai (11,61%) e a Unidos con l’11,17%. Francesco Pigliaru s’è attestato al 29,96%, davanti a Mauro Pili con  il 16,04% e a Michela Murgia con il 15,94%. In coda Gigi Sanna con lo 0,41% e Pier Franco Devias con lo 0,27%.

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

Nella circoscrizione di Carbonia Iglesias, in 101 sezioni su 144, Francesco Pigliaru è avanti di 449 voti su Ugo Cappellacci: 14.973 voti (36,26%) contro 14,524 (35,17%). Le liste del centrodestra sono avanti con 14.156 voti (39,77%) contro i 13.541 voti (38,04%) delle liste del centrosinistra.

Al terzo posto Mauro Pili con 6.024 voti, il 14,59% (le liste si sono fermate a 4.526 voti con il 12,71%), al quarto posto Michela Murgia con 5.348 voti, il 12,95% (le liste si sono fermate a 3.176 voti con l’8,92%); al quinto posto Gigi Sanna con 213 voti, lo 0,51% (la lista ha ottenuto 192 voti con lo 0,54%); al sesto e ultimo posto Pier Franco Devias con 206 voti, lo 0,49%.

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A Carbonia lo spoglio è arrivato a 25 sezioni su 32 e Francesco Pigliaru comanda con 4.595 voti, il 42,73%. Ugo Cappellacci ha ottenuto 2.918 voti, il 27,14%; Mauro Pili 1.921 voti, il 17,86%; Michela Murgia 1.226 voti, l’11,40%; Pier Franco Devias 63 voti, lo 0,59%; Gigi Sanna 30 voti, lo 0,28%.

Tra le liste al primo posto, come ampiamente previsto, c’è il Partito Democratico con 3.015 voti, il 30,56%; al secondo posto c’è Unidos con 1.179 voti, l’11,95%; al terzo posto Forza Italia con 1.093 voti, l’11,08%; al quarto posto Sinistra ecologia Libertà con 932 voti, il 9,45%; al quinto posto l’UDC con 767 voti, il 7,77%, al sesto posto i Riformatori Sardi con 709 voti, il 7,19%.

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A Iglesias lo spoglio è quasi terminato, il centrodestra avanti, UDC primo partito con il 24,745%. Ugo Cappellacci, in 32 sezioni su 33, ha ottenuto 4.389 voti, il 40,05%; Francesco Pigliaru 3.506 voti, il 31,99%; Mauro Pili 1.719 voti, il 15,70%; Michela Murgia 1.025 voti, il 9,35%; Gigi Sanna 210 voti, l’1,93%; Pier Franco Devias 109 voti, lo 0,99%.

Tra le liste, sempre in 32 sezioni su 33, UDC al primo posto con 2.404 voti, il 24,745%; il Partito Democratico 1.346 voti, il 13,855%; Forza Italia con 1.125 voti, l’11,58046%; Sinistra Ecologia Libertà con 1.106 voti, l’11,384%.

Francesco Pigliaru è il nuovo presidente della Regione. Poco fa il candidato della coalizione di centrosinistra ha ricevuto una telefonata di congratulazioni dal governatore uscente Ugo Cappellacci. Ora non resta che attendere i dati definitivi per capire la portata del successo e, quindi, la maggioranza che ne scaturirà.

Francesco Pigliaru 1 copia

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Lo spoglio è arrivato quasi a metà strada, 839 sezioni su 1.839 e Francesco Pigliaru sempre più vicino al trionfo. Francesco Pigliaru ha ottenuto 136.595 voti, il 43,88%, contro i 119.163 voti, il 38,28%. Più vicini i due schieramenti per i voti di lista: 114.582 voti, il 45,01% per le undici liste del centrosinistra; 105.971 voti, il 41,63%, per le sette liste del centrodestra.

Michela Murgia si mantiene sopra il 10%, con 32.212 voti, il 10,35%, ma non con le sue tre liste, che hanno ottenuto 17.005 voti, il 6,68%; Mauro Pili ha ottenuto 17.667 voti, il 5,67% (le sue quattro liste hanno ottenuto 13.553 voti, il 5,32%.

Pier Franco Devias è arrivato a 3.253 voti, l’1,04% (1.902 voti e lo 0,74% per la lista); Gigi Sanna a 2.352 voti, lo 0,75% (1.547 voti, lo 0,60% per la lista).