29 March, 2024
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Prosegue a Carbonia, “Autunno in sala!” la rassegna di Cinema curata da Csc Carbonia-Iglesias Società Umanitaria e dal Circolo Ficc “La Miniera”.
L’evento, partito il 3 novembre con il film “Stonebreakers” di Valerio Ciriaci, ha avuto un secondo appuntamento il 9 novembre con “L’ombra del fuoco” di Enrico Pau.
Giovedì 16 novembre sarà la volta dei cortometraggi di “Visioni Sarde”. “Deu ci seu” di Michele Badas e Michele De Murtas concluderà il 23 novembre il previsto ciclo di quattro proiezioni.
Programma.
Giovedì 16 novembre, alle ore 21.00, saranno di scena i cortometraggi di “Visioni Sarde”.
Sono i sette film finalisti della sezione dedicata ad autrici e autori sardi della 28ª edizione di “Visioni Italiane”, il festival nazionale per corti mediometraggi e documentari organizzato dalla Cineteca di Bologna. La rassegna, nata nel 2014, ha come obbiettivo quello di promuovere e far conoscere la cultura cinematografica sarda in Italia e all’estero.
Con il sostegno di Sardegna Film Commission , del Circolo “A. Gramsci” di Torino e dell’Associazione Visioni da Icnussa saranno proiettati: 12 aprile di Antonello Deidda (22′), Fradi miu di Simone Contu (20′), Mammarranca di Francesco Piras (15′), Santamaria di Andrea Deidda (13′), Senza te di Sergio Falchi (18′), Una splendida felicità di Simeone Latini (6′), La venere di Milis di Giorgia Puliga (15′).
Giovedì 23 novembre sarà presentato, a chiusura di “Autunno in sala!”, “Deu ci seu” di Michele Badas e Michele De Murtas.
Nel giugno 1997, circa 20.000 persone si mettono in viaggio dalla Sardegna verso Napoli per assistere ad una partita di calcio dove è ammesso solo un risultato: la vittoria. Il Cagliari Calcio, la squadra dell’isola, deve giocare uno spareggio per poter rimanere in Serie A. “Deu Ci Seu” racconta la storia di questo viaggio unico e irripetibile. L’esodo più imponente nella storia della Sardegna: un intero popolo si mobilita per sostenere, tra mille ostacoli, uno dei simboli della propria identità.
Tutti gli incontri cinematografici si terranno presso la Sala Fabio Masala de La Fabbrica del Cinema – Grande Miniera di Serbariu, con ospiti e ingresso libero e gratuito.
Per info e contatti Tel. 0781 671527 – e-mail: umanitaria.carbonia@gmail.com

Bruno Mossa

 

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Con le audizioni dei sindacati confederali di settore, degli ordini degli infermieri e delle strutture private la commissione Sanità, presieduta da Domenico Gallus (Udc-Cambiamo), ha proseguito il ciclo di audizioni sulla riforma del sistema sanitario regionale.
Per la Cgil è intervenuta la segretaria regionale di categoria Caterina Cocco che, lamentando il mancato confronto di merito con le parti sociali, non ha condiviso l’impostazione generale della riforma, che fra l’altro appare particolarmente carente nella parte socio-sanitaria e prevede deleghe molto ampie alla Giunta. Inoltre, ha poi osservato, le proposte in campo non sembrano in grado di modificare un quadro regionale in cui esistono ancora troppe diseguaglianze in termini di personale e qualità del servizio e, quanto alla governance, non viene chiarito come potrà essere superata e soprattutto migliorata con l’Ares l’esperienza negativa dell’Ats.
A nome della Cisl anche Francesco Piras ha affermato che sulla riforma sarebbe stato preferibile un confronto “a monte” anche perché, ha precisato, la fase di emergenza che si è attenuata e la fase successiva impongono nuovi obiettivi e nuove priorità in termini di strutture, personale, miglioramento dell’offerta, prevenzione e residenze sanitarie assistite. Dire “no” all’Ats e “sì” al territorio non basta, ha aggiunto, se non si imbocca con decisione la strada di una riforma di sistema in tre direzioni principali: emergenza-urgenza, medicina territoriale e rete ospedaliera.
Illustrando la posizione della Uil la segretaria regionale Francesca Ticca ha messo l’accento sul fatto che i cittadini sardi “pretendono” dal sistema sanitario regionale le stesse risposte delle altre Regioni d’Italia e sappiamo tutti che non è così. Non vorremmo – ha continuato – che questa riforma avesse gli stessi principi ispiratori della precedente (l’aziendalismo spinto ed il risparmio) perché altrimenti sarebbe la riproposizione sotto altre forme della solita “macchina” di spesa pubblica che non scalfisce i “nodi” del sistema: i mancati investimenti su personale e strutture, e dall’altro sulla medicina territoriale, a cominciare dalle liste d’attesa.
Andrea Pirastu, in rappresentanza dell’Aiop che raggruppa il maggior numero di strutture private operanti in Sardegna (circa 1000 dipendenti diretti e 300 professionisti), non è entrato nel merito delle proposte di riforma, preferendo soffermarsi sulla funzione delle stesse come “presidi ospedalieri” che vanno considerati a tutti gli effetti “parte” del sistema sanitario regionale. In questo ambito – ha spiegato – nella fase di emergenza le nostre aziende hanno subito un forte contraccolpo perché sulla base delle disposizioni del Ministero della
Salute sono costrette ad interrompere l’attività di base e, in molti casi, ad anticipare la cassa integrazione per i dipendenti. Chiediamo perciò alla Regione, in vista della scadenza dell’accordo triennale fissata per il 2021, un adeguamento delle tariffe che in termini reali sono ferme dal ’97 e lo slittamento del budget 2020 (che sicuramente non sarà possibile coprire per interno) al prossimo anno.
Sempre per quanto riguarda il settore privato il rappresentante di Confindustria-Sanità Luca Moi ha espresso soddisfazione per la scelta strategica di puntare su una sanità territoriale, che può essere uno dei fattori determinanti per il miglioramento dell’efficienza complessiva del sistema.
Analoga considerazione è arrivata dal presidente dell’Ordine degli Infermieri di Cagliari Pier Paolo Pateri, che ha parlato a nome di tutti gli Ordini della Sardegna. Superare l’attuale situazione con al vertice l’Ats, ha dichiarato, significa portare le decisioni più vicino ai cittadini ed è una scelta giusta anche per quanto riguarda la gestione del personale e delle assunzioni, Ma, soprattutto, ha auspicato, è necessario potenziare e ridisegnare la rete della medicina territoriale prevedendo anche l’apporto degli infermieri che possono migliorare la
qualità dell’assistenza mettendo a disposizione le loro competenze e le loro capacità. Per queste ragioni, ha concluso, chiediamo di poter essere rappresentanti negli organismi di consultazione previsti dalle proposte di riforma.

Durante il dibattito hanno preso la parola il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau, quello dei Progressisti Francesco Agus e di Leu Daniele Cocco ed il consigliere dell’Udc-Cambiamo Antonello Peru.
Nelle conclusioni, il presidente della commissione Domenico Gallus ha evidenziato la grande utilità di tutti i contributi arrivati alla commissione e ribadito la volontà di fare una riforma per i cittadinisardi. Quella di modificare la governance della sanità regionale dall’Ats all’Domenico Gallus una scelta sempre più condivisa, in grado di fornire soluzioni efficaci  a problemi strutturali come le liste d’attesa e la mobilità passiva e ad una condizione complessiva di fragilità del nostro sistema che anche l’emergenza Covid ha fatto emergere  in maniera evidente.

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Il comune di Bitti dedicherà due giornate al cinema isolano nell’ambito del progetto ‘Visioni made in Sardegna’ promosso dalla Fondazione Sardegna Film Commission e realizzato dall’Associazione Malik. Due le date in programma: giovedì 30 gennaio e giovedì 6 febbraio (entrambe alle 20.30, ingresso gratuito) al Cinema Ariston in via Deffenu. Questi i nove titoli in programma: “Dans l’attente” di Chiara Porcheddu, “Eccomi (Flamingos)” di Sergio Falchi, “Il nostro concerto” di Francesco Piras, “La notte di Cesare” di Sergio Scavio, “Sonus” di Andrea Mura, “Spiritosanto – Holy spirit” di Michele Marchi, “The wash – la lavatrice” di Tomaso Mannoni, “Warlords” di Francesco Pirisi e “L’Unica Lezione” di Peter Marcias.

Riflettori accesi, dunque, su una selezione di opere presenti alla rassegna cinematografica ‘Visioni Sarde’, una sezione del Festival ‘Visioni italiane’ organizzato dalla Cineteca di Bologna nella scorsa primavera. La rassegna è nata nel 2014 come vetrina per il cinema di qualità prodotto in Sardegna e per la valorizzazione dei giovani talenti sardi.

Il progetto ha per obiettivo la realizzazione di una rete di collaborazioni che coinvolgerà scuole, Comuni e centri di aggregazione sociale di tutta l’Isola per affrontare tematiche legate al territorio sardo. Le opere (41 in tutto tra film, audiovisivi, cortometraggi e documentari) sono state selezionate tra quelle prodotte nell’ambito del progetto ‘Heroes 20.20.20’, promosso dalla Fondazione Sardegna Film Commission e nato dalla necessità di informare i cittadini sulle azioni di risparmio ed efficientamento energetico attive e disponibili in Sardegna.

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La Giunta comunale di San Nicolò Arcidano, guidata dal Sindaco Emanuele Cera, ha aderito con convinzione e votazione unanime al progetto regionale “Visioni Sarde”, condividendo i suoi fini di valorizzazione del cinema prodotto in Sardegna e di scoperta di giovani talenti sardi, a cui è offerta l’occasione di raggiungere il pubblico più vasto.

«Abbiamo aderito con entusiasmo all’iniziativa – sottolinea il primo cittadino –  crediamo sulla necessità di promuovere e valorizzare il cinema sardo e attraverso i cortometraggi far conoscere le nostre peculiarità e la nostra splendida Isola.»

Dopo numerose tappe in Italia e all’estero, la rassegna cinematografica tocca dunque un comune campidanese legato sì alle tradizioni, ma al contempo ricettivo verso le proposte culturali più varie, uno dei tanti centri della “Sardegna da scoprire”.

San Nicolò d’Arcidano è adagiato in una piana chiusa tra le catene del Monte Linas e del Monte Arci, a circa 27 chilometri da Oristano, dista una mezz’ora di macchina dalla splendida Costa Verde. Nel paese, conosciuto per la caratteristica “sa mitza de fagoi” (un’antica fonte ad uso di pastori e migranti), vivono ancora molte antiche tradizioni, si possono ammirare nelle strade del centro storico e non solo, una lunga serie di murales, rappresentazioni artistiche che raffigurano spaccati della civiltà contadina del passato, antichi mestieri e personaggi del luogo.

I prodotti locali – sono frutto di un’economia basata principalmente su artigianato, allevamento ed agricoltura.

“Visioni Sarde” sarà proposta il 12 gennaio, alle ore 18.00, presso la Sala Conferenze di Viale Repubblica.

Saranno proiettati i cortometraggi: “Dans l’attente” di Chiara Porcheddu, “Eccomi (Flamingos)” di Sergio Falchi, “Il nostro concerto” di Francesco Piras, “La notte di Cesare” di Sergio Scavio, “Sonus” di Andrea Mura, “Spiritosanto – Holy spirit” di Michele Marchi, “The wash – la lavatrice” di Tomaso Mannoni, “Warlords” di Francesco Pirisi, “L’Unica Lezione” di Peter Marcias.

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L’Istituto di Istruzione Superiore I.T.I. ha infatti inserito la rassegna cinematografica nel quadro delle iniziative previste dal progetto “Alternanza Scuola Lavoro”. Tale progetto, oltre a perseguire l’obiettivo di permettere agli studenti di conoscere da vicino la realtà aziendale nei suoi molteplici aspetti, si propone di arricchire culturalmente e professionalmente il loro percorso formativo in modo da agevolare il loro ingresso nel mercato del lavoro.

La proiezione dei cortometraggi di “Visioni Sarde” consentirà di illustrare il mondo produttivo dietro la macchina da presa e il lavoro complesso e articolato di una troupe cinematografica.

Oltre alle figure chiave del regista e del produttore, la realizzazione di un film necessita infatti di figure professionali altamente specializzate che devono assolvere compiti via via artistici, tecnici e logistici. L’elenco è lungo: dallo sceneggiatore all’operatore di macchina, dal montatore al fonico, dal direttore della fotografia allo scenografo. Fare cinema significa inoltre impiegare costumisti, truccatori, attrezzisti, microfonisti, sarti, responsabili degli effetti speciali e, naturalmente, doppiatori e attori.

Il Cinema offre, insomma, tante possibilità di lavoro e l’iniziativa del 23 gennaio permessa dal dirigente Giacomo Murgia, e voluta dalla professoressa  Maria Antonietta Littera, che coinvolge gli studenti della 3ª B del Liceo Scientifico di Tortolì, fornirà agli interessati una visione d’insieme su questi sbocchi lavorativi, oltre a rappresentare un incontro con il cinema sardo di qualità.

All’appuntamento cinematografico non hanno voluto mancare, quali spettatori d’eccezione, gli adulti dell’Università della terza età per i quali è stata programmata, in altra data, una proiezione speciale presso la Biblioteca comunale “Emilio e Joyce Lussu”.

Questi i titoli che saranno proposti ai giovani studenti: “Dans l’attente” di Chiara Porcheddu, “Eccomi (Flamingos)” di Sergio Falchi, “Il nostro concerto” di Francesco Piras, “La notte di Cesare” di Sergio Scavio, “Sonus” di Andrea Mura, “Spiritosanto – Holy spirit” di Michele Marchi, “The wash – la lavatrice” di Tomaso Mannoni, “Warlords” di Francesco Pirisi, “L’Unica Lezione ” di Peter Marcias.

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Anche quest’anno Decimoputzu ha celebrato il Natale e si prepara ad accogliere il nuovo anno con un programma di manifestazioni interessante e coinvolgente.

“Su sindigu de tottus”, come ama definirsi Alessandro Scano, sindaco del paese sito nella piana del Campidano di Cagliari, ha impresso alle consuete manifestazioni di fine anno un’impronta tutta particolare.

Prima ha indossato gli abiti di Babbo Natale per portare  assieme ai consiglieri con incarico alla Pubblica istruzione Stefania Piras e alla Viabilità Marco Mereu e agli assessori Francesca Montis e Vincenzo Ena gli auguri, con i canonici panettoncini, ai bambini della scuola dell’infanzia, agli scolari delle elementari e agli studenti  delle medie. Quindi ha inforcato la bicicletta e nell’arco di due giorni ha bussato a tutte le porte del paese per augurare ogni bene a tutti i concittadini e consegnare loro il resoconto scritto del lavoro svolto nell’anno.

Con l’insegna “Natale insieme” l’amministrazione comunale, assessore dello Sport e Spettacolo Vincenzo Ena e la Pro Loco, presieduta da Francesca Piscedda, hanno messo in piedi tante iniziative per coinvolgere le famiglie, i bambini, i giovani e gli adulti di ogni gusto e ogni età.

Fra tutte spicca la presentazione della rassegna cinematografica voluta dalla Regione Sardegna “Visioni Sarde” sulla base della L.R. 7/1991, nell’ambito del programma per l’emigrazione 2019.

«Nessuna forma d’arte è capace di emozionare, stupire e far pensare come il cinema. – ha detto il sindaco Alessandro Scano – I cortometraggi proposti da Visioni Sarde descrivono  eventi, situazioni, personaggi, emozioni e sentimenti con differenti stili narrativi. Tutti però affrontano tematiche universali e offrono, grazie alla forza delle immagini, allo sviluppo delle storie e all’intrigo della musica, forti  emozioni e forniscono gli strumenti per interpretare la realtà dei nostri giorni.»

Sabato 4 gennaio alle ore 18.00, presso il Centro Sociale di via Repubblica, saranno proiettati “Dans l’attente” di Chiara Porcheddu, “Eccomi (Flamingos)” di Sergio Falchi, “Il nostro concerto” di Francesco Piras, “La notte di Cesare” di Sergio Scavio, “Sonus” di Andrea Mura, “Spiritosanto -Holy spirit” di Michele Marchi, “The wash – la lavatrice” di Tomaso Mannoni e “Warlords” di Francesco Pirisi.

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Tula si prepara ad accogliere il Natale con un programma di iniziative interessanti e di forte richiamo. Le manifestazioni prenderanno il via venerdì 13 dicembre con la rassegna “Visioni Sarde“.

Prosegue così il tour del progetto regionale pilotato dal presidente del circolo “Su Nuraghe” di Alessandria, Sebastiano Tettei che si avvale della collaborazione fornita dall’Associazione culturale Malik di Cagliari.

A Tula saranno proiettati “Dans l’attente” di Chiara Porcheddu, “Eccomi (Flamingos)”di Sergio Falchi, “Warlords” di Francesco Pirisi, “Il nostro concerto” di Francesco Piras, “La notte di Cesare” di Sergio Scavio, “L’unica lezione” di Peter Marcias, “The wash – la lavatrice” di Tomaso Mannoni, “Spiritosanto -Holy spirit” di Michele Marchi e “Sonus “di Andrea Mura

Per domenica 15 sono in programma, presso gli spazi dell’edificio “S’Ammassu”,  Aspettando Natale…in compagnia” con il Mercatino di Natale curato dagli Hobbisti tulesi e l’animazione per bambini a cura della Brincup di Sassari. L’Associazione Turistica Pro Loco offrirà caldarroste a tutti i convenuti.

L’amministrazione comunale, consapevole di investire sul futuro del paese,  ha quindi deciso di premiare gli studenti meritevoli che si sono particolarmente distinti sia con le tesi di laurea che durante il percorso scolastico.

Quest’iniziativa, patrocinata da Enel SPA, è particolarmente interessante perché oltre a promuovere lo Studio e la Ricerca Universitaria intende incrementare la produzione e la raccolta di documentazione su Tula e creare una sezione digitale dedicata al paese per rendere accessibile a tutti informazioni e dati consultabili in qualsiasi momento, anche per futuri studi e ricerche.

Il “Premio Tesi di Laurea“, giunto alla quarta edizione, abbinato al “Premio Miglior Studente”,  sarà assegnato domenica 22 dicembre, nella sala consiliare.

Il ciclo delle manifestazioni natalizie sarà chiuso il 23 dicembre presso la chiesa di Sant’Elena con il concerto “A little jazz mass – tra origini e dintorni” proposto dal Coro Polifonico Santa Croce di Sorso in collaborazione con la Scuola Civica Sonos.

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Il cinema ci può aiutare a leggere la realtà in cui viviamo”. Con questo assunto il sindaco Titino Cau ha voluto che la rassegna cinematografica “Visioni Sarde” facesse tappa anche a Illorai, un piccolo borgo che dimostra una vivace attività culturale.

Arrampicato sui rilievi del Goceano, Illorai vanta un patrimonio archeologico e naturale di grande interesse storico e turistico. La necropoli di Molìa, complesso di nove domus de Janas scavate in una collina di tufo, testimonia che il territorio fu abitato dal neolitico. Il nuraghe Luche risale all’età del Bronzo, l’elegante Ponte Ezzu è di epoca romana. Anche gli amanti della natura hanno validi motivi per visitare Illorai. A loro si offre il parco di Iscuvudè, lussureggiante bosco di lecci, agrifogli, ciliegi e roverelle secolari. Se ne può ammirare una, in località Melabrina, considerata la più grande d’Europa: dodici metri di circonferenza e 25 d’altezza. Non mancano poi le sorgenti termali, come quelle di “sos Banzos”, con virtù terapeutiche.

Malgrado questo patrimonio, Illorai è però afflitto dal problema dello spopolamento, fenomeno comune a tutti i piccoli borghi d’Italia. Gli amministratori intendono contrastarlo con varie misure. La più importante consiste nella riappropriazione di un senso di identità tramite la conoscenza e valorizzazione della propria cultura.

A tal proposito, il sindaco ha dichiarato: «Visioni Sarde è entrata a far parte del piano delle nostre attività culturali quale strumento di conoscenza, apprendimento e sviluppo individuale. Abbiamo scelto i suoi cortometraggi perché, pur ambientate per la maggior parte in Sardegna, affrontano temi di valore universale come la migrazione dei popoli, la guerra, la multiculturalità, l’analisi dell’animo umano nell’adolescenza e nella senilità. Il progetto è rivolto ai giovani come stimolo alla consapevolezza e alla discussione, come occasione di riflessione e di confronto con le generazioni più anziane. Un dialogo che vogliamo mantenere vivo in questi tempi in cui il nostro paese, come tutti i piccoli borghi, sta vivendo il dramma dello spopolamento e della fuga per cercare altrove speranze di una vita dignitosa”.

I cortometraggi di “Visioni Sarde” in programmazione a Illorai sono: “Dans l’attente” di Chiara Porcheddu, “Eccomi (Flamingos)” di Sergio Falchi, “Il nostro concerto” di Francesco Piras, “La notte di Cesare” di Sergio Scavio, “Sonus” di Andrea Mura, “Spiritosanto – Holy spirit” di Michele Marchi, “The wash – la lavatrice” di Tomaso Mannoni, “Warlords” di Francesco Pirisi, “L’Unica Lezione ” di Peter Marcias.

Nove opere che, affrontando e raccontando l’attualità da molteplici punti di vista ma con la stessa efficacia e forza espressiva, ben si prestano a fornire spunti di confronto e riflessione.

L’appuntamento è fissato per venerdì 6 dicembre, alle ore 18.30, presso il Salone parrocchiale di Illorai. Ingresso libero e gratuito.

Sebastiano Tettei

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Domani, venerdì 22 novembre, a Cagliari, la dodicesima edizione del PuntodiVistaFilmFestival, Concorso itinerante internazionale di cinematografia, rende omaggio al maestro del cinema Sergio Leone. Ospiti della terza serata, in programma al Teatro Adriano di via Sassari 16, lo scrittore, sceneggiatore, regista e docente Italo Moscati, il giornalista Sergio Naitza ed il musicista Daniele di Bonaventura.

L’appuntamento, a partire dalle 20.30, sarà l’occasione per ricordare il leggendario regista attraverso l’analisi tecnica delle sue opere e i racconti di Italo Moscati, con aneddoti meno noti tratti dal suo libro “Sergio Leone. Quando i fuorilegge diventano eroi”. Autore e sceneggiatore per la Rai, dove ha ricoperto anche l’incarico di vicedirettore di Rai educational, Moscati ripercorre la brillante carriera di uno dei registi più acclamati al mondo, tracciandone un profilo umano oltre che professionale.

La colonna sonora dell’incontro è affidata a Daniele Di Bonaventura, musicista tra i più apprezzati del panorama jazz internazionale. In programma una scaletta musicale con alcuni dei più celebri motivi legati al cinema eseguiti al pianoforte. Nato a Fermo, Daniele di Bonaventura è compositore-arrangiatore, pianista-bandoneonista, che ha coltivato sin dall’inizio della sua attività un forte interesse per la musica improvvisata pur avendo una formazione musicale di estrazione classica. Le sue collaborazioni spaziano dalla musica classica a quella contemporanea, dal jazz al tango, dalla musica etnica alla world music, con incursioni nel mondo del teatro del cinema e della danza. In occasione del PuntodiVistaFilmFestival l’artista presenterà al pubblico una selezione di brani tratti dal suo nuovo disco “Romanze senza parole”.

Nel corso della serata sarà presentato il secondo gruppo di opere finaliste e in gara per la dodicesima edizione del PuntodiVistaFilmFestival:
“La ricetta della mamma”, di Dario Piana (Italia)
“Identical”, di Marco Huertas” (Spagna)
“Tight spot”, di Kevin Haefelin (Svizzera)
“Mr Angle”, di Mattia Biolli (Italia)
“Il nostro concerto”, di Francesco Piras (Germania/Italia)

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Seconda serata, domani (venerdì 22) a Cagliari, per il Karel Music Expo edizione numero tredici, il festival delle culture resistenti ideato e organizzato dalla cooperativa Vox Day, in programma fino a sabato 23 negli spazi dell’EXMA, il Centro Comunale d’Arte e Cultura in via San Lucifero.

Si comincia all’insegna del cinema, alle 19.00 (ingresso gratuito), con tre cortometraggi del progetto “Visioni Sarde”, vetrina istituita dalla Fondazione Sardegna Film Commission per promuovere su scala nazionale e internazionale il cinema di qualità prodotto in Sardegna e valorizzare i giovani talenti isolani; ecco dunque “Il nostro concerto” di Francesco Piras (2018; entrato nella cinquina dei candidati per il miglior cortometraggio ai David di Donatello 2019), che racconta la nascita di un’amicizia tra un pensionato cagliaritano e una pianista tedesca, tramite una chat-room musicale di “Superstar”. L’umanità semplice degli abitanti dell’antico rione popolare di San Donato, del centro di Sassari, è lo scenario in cui si svolge “La notte di Cesare” (2018 Premio Miglior Film Sardo e ambientato in Sardegna al Sandalia Sustainability Film Festival e Premio speciale della giuria Giovani – Visionio Sarde), del filmmaker sassarese Sergio Scavio, che sarà presente alla proiezione: una storia in cui un anziano solitario, si ritrova a badare al figlio della sua vicina, di origine straniera, dando vita a un rapporto che travalica l’età e le differenze culturali. Un originale sguardo contemplativo caratterizza invece “The wash – La lavatrice” (2018; Premio del Pubblico alla manifestazione “Visioni Sarde nel Mondo” dello scorso aprile alla Casa del Cinema a Roma), in cui il regista cagliaritano Tomaso Mannoni – anche lui ospite della serata – dipinge i chiaroscuro della quotidianità a Capo Teulada, sede del noto poligono militare, tra “panni lavati” (letteralmente e metaforicamente), militari che vivono il territorio sardo come un campo di battaglia, mentre aumentano i decessi per tumore riconducibili alle esercitazioni militari. Una denuncia suggerita, mai cavalcata, in un silenzio assordante, sullo sfondo di un paesaggio contemporaneamente bellissimo e terribile.

La musica tiene banco a partire dalle 21.00 (ingresso con biglietto) con il primo dei quattro set in scaletta, quello dei sassaresi Manuel Attanasio (voce e elettronica) e Peppino Anfossi (violino e effetti), riuniti sotto il marchio Nunc: un progetto di sperimentazione vocale e strumentale con riferimenti ad artisti come Meredith Monk, Demetrio Stratos, Fatima Miranda, Astor Piazzolla, Kronos Quartet, Bjork, Mike Patton.

Riflettori puntati poi sugli Alpine Dweller, formazione in arrivo dall’Austria, composta dai giovani Joana Karácsonyi, Flora Geißelbrecht e Matthias Schinnerl: un trio che unisce stili apparentemente incompatibili, fondendo influenze di musica folk con il sofisticato cantautorato urbano, e combinando musica tradizionale di regioni lontane con il pop, attraverso un’ampia gamma di strumenti, chitarra, ukulele, viola, arpa e percussioni.

Matthew Frederick, sul palco della sala showcase nel terzo set della serata, fonde un amore precoce per i cantautori classici con influenze più recenti, per creare una miscela personale e senza tempo di pop, indie-folk, blues con una dose di classica contemporanea. Leader della band Climbing Trees, il musicista gallese, dal suo debutto nel 2011 a oggi, ha pubblicato quattro album, due EP e undici singoli.

Preceduti da una nuova performance di Rugiada Cadoni (presente al festival anche con un’esposizione di sue opere), chiudono la seconda giornata del Karel Music Expo gli italiani C’mon Tigre, un duo intorno al quale ruota un collettivo di musicisti di varia provenienza, muovendosi fra tradizione e sperimentazione. È del 2014 il primo album che li ha portati a suonare nei principali club e festival italiani ed europei; in “Racines”, il nuovo disco, uscito lo scorso febbraio, i suoni del Mediterraneo – il mare della loro terra – si intersecano, intrecciano e sovrappongono in un caleidoscopio di altre sonorità e un approccio nuovo, meticcio, cosmopolita, che sfugge alle etichette per l’affermazione di un’attitudine libera fatta di commistioni con il jazz, l’afrojazz, le ritmiche dell’hip hop, il funk, la disco anni Settanta. I C’mon Tigre (voce, synth, chitarre) saranno sul palco del Karel Music Expo con Beppe Scardino (sax, synth), Marco Frattini (batteria, synth), Matteo Lenzi (vibrafono, synth) e Mirko Cisilino (tromba, flicorno, synth).