25 April, 2024
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Riprenderanno lunedì prossimo 11 novembre, i lavori delle commissioni del Consiglio regionale.

La prima a riunirsi sarà la Commissione speciale per il riconoscimento del principio di insularità, convocata dal presidente Michele Cossa (Riformatori) lunedì alle 17.15 per la programmazione dei lavori.

Martedì 12 novembre, alle 16.00, si riunirà invece la Quinta Commissione “Attività produttive”, presieduta da Piero Maieli (Psd’Az). All’ordine del giorno i progetti di legge n. 45 “Modifica dell’articolo 6 della legge regionale 29 luglio 1998, n. 23 (Norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio della caccia in Sardegna)”; n. 47  “Promozione dell’istituzione delle comunità energetiche” e n. 4 “Istituzione dell’imposta regionale di sbarco”. I lavori della Commissione proseguiranno mercoledì 13 novembre 2019 alle ore 10,30 con l’audizione dell’assessore regionale dell’Agricoltura Gabriella Murgia, dell’assessore regionale del Personale, Valeria Satta, e dei commissari straordinari delle Agenzie regionali ARGEA e LAORE sulla carenza di personale in capo all’Agenzia ARGEA da destinare all’istruttoria delle pratiche relative al Programma di Sviluppo rurale 2014-2020.

Sempre mercoledì 13 novembre, si riuniranno le Commissioni “Autonomia” e “Sanità”.

La Prima Commissione guidata da Pierluigi Saiu (Lega) proseguirà, a partire dalle 10.00, l’esame del P.L n. 58 “Modifiche alla legge regionale 9 gennaio 2014, n. 2 (Razionalizzazione e contenimento della spesa relativa al funzionamento degli organi statutari della Regione)” mentre la Sesta, presieduta da Domenico Gallus (Udc), occuperà l’intera mattinata con le audizioni dell’assessore al Lavoro Alessandra Zedda sul Doc. 2 “L.R. n. 7 del 15.1.1991. Proposta al Consiglio regionale per la nomina di tre esperti in seno alla Consulta regionale per l’emigrazione” e dell’assessore alla Sanità Mario Nieddu sui programmi nn. 15/17/18 (Borse di studio per specializzandi in medicina, Reddito di inclusione sociale e Servizi per la tutela della salute mentale). Sulle problematiche del Reis sarà sentito in mattinata anche il presidente dell’Anci Emiliano Deiana.

Giovedì 14 novembre, infine, si riuniranno, le Commissioni “Lavoro e Cultura” ed “Urbanistica”.

La Seconda Commissione presieduta da Alfonso Marras (Riformatori sardi) aprirà i lavori alle 10.30, con l’esame della relazione annuale del Garante per l’infanzia e l’adolescenza. Successivamente saranno sentiti i vertici aziendali di Conad Sardegna sulla vertenza Auchan-Conad..

All’ordine del giorno della Quarta, guidata da Giuseppe Talanas (Forza Italia), l’audizione dell’assessore all’ambiente Gianni Lampis sulla gestione della posidonia spiaggiata.

Le due commissioni proseguiranno i lavori, in seduta congiunta, nel pomeriggio alle 16.00. In programma l’audizione dell’Assessore regionale del Lavoro Alessandra Zedda, del direttore generale dell’ASPAL e dei sindaci dei comuni di Alà dei Sardi, Bono, Bottida e Monti, sulle problematiche dei cantieri forestali dell’Agenzia Forestas.

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69mila pratiche arretrate, delle quali 45mila in scadenza a giugno 2020. Una mole di lavoro insostenibile per gli impiegati di Argea. Il ritardo nei pagamenti dei premi previsti dalle misure del Piano di sviluppo rurale rischia di far perdere al mondo delle campagne un’ingente quantità di risorse.

Una vera e propria emergenza da affrontare senza tentennamenti. Per questo il presidente della Commissione “Attività produttive” Piero Maieli ha deciso di convocare un incontro urgente in Consiglio regionale. Presenti gli assessori regionali all’agricoltura e al personale e i commissari straordinari delle agenzie per l’agricoltura Argea e Laore.

Il commissario di Argea Patrizia Mattioni ha definito preoccupante la situazione dell’agenzia: «Le nuove funzioni di organismo pagatore hanno determinato nuovi carichi di lavoro con esiti negativi sull’attività istruttoria. Le pratiche sono ferme perché Argea non ha il personale sufficiente ad espletarle: su una pianta organica di 580 unità i lavoratori in servizio sono 423. L’agenzia ha elaborato un piano per l’integrazione del personale con 50 nuovi ingressi che però è stato vanificato dall’uscita di altri 44 lavoratori in età da pensione. Serve un intervento straordinario per permettere di risolvere una situazione molto complicata. Per evadere le pratiche arretrate c’è bisogno di un centinaio di persone».

La soluzione proposta dalla Giunta è quella prevista da una delibera approvata a settembre: «Diamo la priorità alla mobilità interna del personale delle agenzie agricole – ha detto l’assessore al personale Valeria Satta – in seconda battuta potremmo prevedere un bando rivolto ai lavoratori degli enti o delle altre agenzie regionali ed infine una richiesta rivolta ai dipendenti della Regione. Credo che il nostro obiettivo primario debba essere quello di reclutare le risorse necessarie tra i 1500 lavoratori delle agenzie regionali». D’accordo sulla soluzione interna anche l’assessore all’agricoltura Gabriella Murgia che ha  proposto anche un trasferimento di competenze tra agenzie: «Le pratiche sul Feamp, i fondi europei per la pesca, potrebbero passare da Argea a Laore – ha detto Gabriella Murgia – oggi questo settore è uno dei più impegnativi per Argea, un passaggio di consegne libererebbe importanti risorse umane».

D’accordo sulla soluzione interna anche il presidente della Commissione Piero Maieli che però ha suggerito anche una via alternativa: «Oltre la metà delle pratiche arretrate scadranno a giugno – ha sottolineato Piero Maieli – il rischio di perdere i fondi è concreto con conseguenze gravissime per tutti gli operatori del comparto agropastorale. Sono favorevole alla mobilità interna ma se non dovessimo individuare una soluzione rapida occorre pensare ad altro. Una via alternativa potrebbe essere quella dell’esternalizzazione del servizio coinvolgendo i Caf e i Caa territoriali. Per evadere una pratica servono circa 40 euro, comprensiva delle assicurazioni, con uno stanziamento di 2,8 milioni si chiuderebbe la partita delle 69mila pratiche in ritardo. Una terza possibilità è rappresentata dal coinvolgimento dei nuovi ingressi di Laore (ex dipendenti Aras) ma in questo caso la soluzione non sarebbe rapidissima».

Sulla proposta del presidente Piero Maieli gli assessori Gabriella Murgia e Valerio Satta hanno preso l’impegno per una verifica giuridica sulla fattibilità dell’operazione ribadendo però che la prima opzione rimane quella della soluzione interna.

Sul coinvolgimento dei lavoratori ex Aras nessuna opposizione da parte del Commissario di Laore Gianfranco Casu: «Ci siamo già confrontati con i sindacati su un possibile coinvolgimento di nostre risorse prevedendo anche un piccolo incentivo – ha detto Gianfranco Casu – ciò però sarebbe possibile solo per gli ultimi mesi del 2019».

Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Giorgio Oppi (Udc), Emanuele Cera (Forza Italia), Gigi Piano e Salvatore Corrias (Pd). Da tutti è arrivato l’invito a fare presto per trovare una soluzione rapida. Oppi ha chiesto espressamente ai commissari di avere dati più precisi sui tempi e sulle risorse necessarie per l’espletamento delle pratiche. Stessa richiesta da Gigi Piano e Emanuele Cera che hanno invocato interventi urgenti mentre Salvatore Corrias ha auspicato un maggiore coinvolgimento dei territori per una migliore gestione delle pratiche e degli interventi da effettuare con le misure del Psr.

Invito raccolto dal presidente Piero Maieli che ha chiesto ai commissari di Argea e Laore di lavorare a un piano operativo con una valutazione dettagliata delle risorse necessarie a chiudere la partita nel più breve tempo possibile. «Abbiamo deciso di aggiornare l’incontro alla prima data utile che potrebbe essere il 12 o il 13 novembre – ha detto Piero Maieli – la situazione è critica e non possiamo stare a guardare».

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La Copagri di Oristano ha organizzato una riunione sul caldissimo ed attualissimo problema del prezzo del latte di pecora in Sardegna, che oramai ha assunto una rilevanza nazionale. Per questo motivo, era in Sardegna, nei giorni scorsi, anche il ministro del MIPAAF, dr.ssa Teresa Bellanova, insieme all’assessore regionale Gabriella Murgia a presiedere il tavolo di filiera.

«Oggi tutti parlano di tutto, tante riunioni, tante idee, ma soluzioni concrete nessuno a oggi ne ha assunto. Eppure la nuova stagione è iniziata da oltre un mese (1 ottobre) – afferma Mario Putzolu, presidente della Copagri di Oristano, organizzazione che ha voluto questo importante convegno -. Lo scopo di questo incontro sarà quello di analizzare tutti gli aspetti della filiera, continua il presidente della Copagri Oristano, ma soprattutto quello di presentare pubblicamente la proposta della Copagri per la soluzione del problema sul prezzo del latte ovi-caprino. Copagri ha, infatti, una sua proposta che sarà illustrata durante il convegno, alla presenza di tutti gli attori della filiera e del mondo politico regionale. Saranno presenti i maggiori Industriali del formaggio, le maggiori Cooperative di trasformazione,  ìil vice presidente del Consorzio Pecorino romano, il presidente della commissione Agricoltura del Consiglio regionale, numerosi consiglieri regionali,  il presidente del Centro Studi Agricoli, i vertici della Copagri regionale, concluderà Il Presidente Nazionale della Copagri, Franco Varrascina.»

Mario Putzolu.

 

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«Abbiamo avviato un dialogo con il Governo individuando un percorso definito che consenta di trovare soluzioni per i nostri pastori e per l’intero comparto ovicaprino.»
Lo ha detto l’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, al termine del tavolo per la vertenza latte che si è tenuto oggi nel palazzo della Regione, a Cagliari, con il ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova.

«Fin dall’insediamento – ha sottolineato l’assessore Gabriella Murgia – la Giunta Solinas ha fissato come priorità la questione latte chiedendo più volte al Governo un intervento concreto. L’incontro di oggi è servito per individuare una strategia comune. Il ministro ha accolto le nostre richieste impegnandosi a convocare entro un mese il tavolo nazionale per fare il punto della situazione e per avviare una programmazione che miri a diversificare la produzione. Oltre al pecorino romano, infatti, occorre rilanciare Pecorino sardo e Fiore sardo, prodotti di nicchia da valorizzare.»

Il ministro delle Politiche agricole ha fornito altre rassicurazioni: «Si è detta pronta – ha concluso Gabriella Murgia – ad emanare gli ulteriori decreti, a cominciare da quello sul monitoraggio del latte. Un provvedimento particolarmente atteso perché se sappiamo quanto latte viene prodotto e trasformato sappiamo anche chi produce eccedenze, la vera causa del crollo del prezzo del latte».

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Via libera dalla Regione al calendario della pesca del riccio di mare per la stagione 2019/2020. L’assessore dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, ha firmato il decreto che fissa le prescrizioni per la nuova stagione che partirà dal 1 novembre 2019 e terminerà il 15 aprile 2020.

«È un provvedimento importante ed atteso – spiega l’assessore Gabriella Murgia – arrivato nei tempi giusti dando la possibilità agli operatori di aprire la stagione il primo novembre. Siamo venuti incontro, nel rispetto della legge, a tutte le richieste dei ricciai con i quali abbiamo anche condiviso un percorso per l’avvio di un progetto di monitoraggio scientifico.»

La taglia minima per ogni esemplare pescato non dovrà essere inferiore ai 50 millimetri (esclusi gli aculei) e le quantità consentite variano a seconda della tipologia di pesca. Per i professionisti, subacquei o marittimi, il limite massimo è di 2.000 esemplari al giorno e si riduce nel caso venga svolta senza assistenti. Nel caso di pescatori professionali subacquei con unità d’appoggio (massimo due per ogni unità d’appoggio) il limite giornaliero sale a 3.500 esemplari prelevabili. Per i pescatori sportivi il limite è invece fissato a 50 ricci al giorno e solo per il consumo personale.

Per l’intera durata della stagione la pesca professionale potrà essere svolta ogni giorno a esclusione della domenica (tranne nell’area di Porto Torres, dove il divieto è fissato il lunedì), mentre i pescatori sportivi potranno raccogliere ricci soltanto il sabato.

Meno burocrazia e più tutele per tutti. Soddisfazione da parte dell’assessore dell’Agricoltura, che precisa: «Sono state snellite le procedure previste per i controlli sul pescato e per la compilazione dei registri e rafforzate le tutele ai pescatori professionali lasciando un solo giorno di attività (il sabato) a quelli sportivi, considerata la forte sofferenza di prodotto».

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Come viene realizzato un buon prosciutto? Come si allevano gli animali? Quali i territori a vocazione suinicola? Come sono cambiati i salumi e perché? A queste e altre domande risponderanno esperti, allevatori, politici e studiosi sardi e di altre regioni, che sono stati invitati a intervenire sabato 26 ottobre a Seulo, alle 9.30, nella Sala Polifunzionale. Si parlerà di tradizioni e territorio, di realtà ed esperienze virtuose del comparto suino, e di un patrimonio da tutelare e valorizzare.

Il seminario “Presutu, il prosciutto di Seulo”. Ha l’obiettivo di approfondire le conoscenze sul mondo suinicolo grazie al coinvolgimento di esperti del settore.

E’ un evento volto alla valorizzazione e tutela dei prodotti tradizionali del territorio e delle sue eccellenze. Tanti saranno i temi affrontati: dalla produzione dei salumi tradizionali al lavoro dell’agenzia Laore Sardegna, dal suino nero di Nebrodi a quello di razza sarda, con un occhio rivolto a realtà ed esperienze virtuose già presenti nel territorio di Seulo.

«L’obiettivo del seminario è, tra gli altri, quello di ribadire la necessità della eradicazione della peste suina africana, e pretendere di poter commercializzare ed esportare i nostri prodotti di punta, come il prosciutto, tenendo conto del fatto che le nostre aziende sono super controllate dal punto di vista sanitario, e che esistono studi che stabiliscono che, nelle carni, oltre i 90 giorni il virus scompare – ha detto il sindaco, Enrico Murgia -. Ritengo che debbano essere premiate le comunità virtuose e gli allevatori coscienziosi e Seulo ha queste caratteristiche: se tutti avessero adottato dei comportamenti come quelli messi in campo dalla nostra comunità, oggi la peste suina africana sarebbe un ricordo degli anni ’80.»

“Su Presutu” e i territori dell’isola. Gennargentu, Supramonte, Barbagia e Ogliastra sono i territori vocati all’allevamento e alla stagionatura del prosciutto per i loro inverni rigidi e asciutti e le grandi estensioni di foreste secolari di lecci e roverelle. Il salume è ottenuto da animali allevati alla stato semibrado con l’uso di ricoveri tradizionali, “i sidassus e is aurras”, a cui si ispira il moderno metodo di allevamento en plen air, nel rispetto delle norme di bio-sicurezza. Il periodo di ingrasso dura tre mesi, da ottobre a dicembre o gennaio se necessario, durante i quali gli animali si alimentano con ghiande, noci, castagne e integrazione di grano duro. Mentre il periodo della macellazione e lavorazione avviene nei mesi freddi, e le carcasse vengono appese per l’arcata mandibolare: questo per ottenere il tipico piegamento della zampa del prosciutto. La stagionatura varia dai 18 ai 24 mesi.

I lavori saranno moderati dal professor Giuseppe Pulina, del dipartimento di Agraria della Facoltà di Sassari, nonché teorizzatore della Blu Zone, saluti del sindaco Enrico Salvatore Murgia. Tra gli interventi i salumi tradizionali ottenuti da suini autoctoni TGA, del dottor Carlo Diaferia, Ricercatore presso la SSICA Fondazione di Ricerca Parma.

Una risorsa endogena, recupero e salvaguardia, fattore di sviluppo del territorio. Il suino nero dei Nebrodi. Dottor Vincenzo Pruiti Ciarello, Tecnico della Regione Sicilia. Il suino di razza sarda: un patrimonio da salvare! Dottor Sebastiano Porcu, tecnico dell’Agenzia Forestas. Come sono cambiati maiali e salumi negli ultimi 50 anni , prof Giuseppe Pulina. Da su Mannale a oggi. Michelangelo Salis, azienda “I Salis srls”. La carta di Seulo, Enrico Salvatore Murgia.

Le conclusioni sono lasciate all’assessora della Agricoltura della Regione Gabriella Murgia e all’assessore della Sanità Mario Nieddu.

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Come viene realizzato un buon prosciutto? Come si allevano gli animali? Quali i territori a vocazione suinicola? Come sono cambiati i salumi e perché? A queste e altre domande rispondereanno esperti, allevatori, politici e studiosi sardi e di altre regioni, che sono stati invitati a intervenire sabato 26 ottobre a Seulo, alle 9.30, nella Sala Polifunzionale. Si parlerà di tradizioni e territorio, di realtà ed esperienze virtuose del comparto suino, e di un patrimonio da tutelare e valorizzare.

Il seminario “Presutu, il prosciutto di Seulo”. Ha l’obiettivo di approfondire le conoscenze sul mondo suinicolo grazie al coinvolgimento di esperti del settore.

E’ un evento volto alla valorizzazione e tutela dei prodotti tradizionali del territorio e delle sue eccellenze.

Tanti saranno i temi affrontati: dalla produzione dei salumi tradizionali al lavoro dell’agenzia Laore Sardegna, dal suino nero di Nebrodi a quello di razza sarda, con un occhio rivolto a realtà ed esperienze virtuose già presenti nel territorio di Seulo.

Su Presutu e i territori dell’isola. Gennargentu, Supramonte, Barbagia e Ogliastra sono i territori vocati all’allevamento e alla stagionatura del prosciutto per i loro inverni rigidi e asciutti e le grandi estensioni di foreste secolari di lecci e roverelle.

Il salume è ottenuto da animali allevati alla stato semibrado con l’uso di ricoveri tradizionali, “i sidassus e is aurras”, a cui si ispira il moderno metodo di allevamento en plen air, nel rispetto delle norme di bio sicurezza. Il periodo di ingrasso dura tre mesi, da ottobre a dicembre o gennaio se necessario, durante i quali gli animali si alimentano con ghiande, noci, castagne ed integrazione di grano duro. Mentre il periodo della macellazione e lavorazione avviene nei mesi freddi, e le carcasse vengono appese per l’arcata mandibolare: questo per ottenere il tipico piegamento della zampa del prosciutto. La stagionatura varia dai 18 ai 24 mesi.

Il programma della giornata. Modera professor Giuseppe Pulina, del Dipartimento di Agraria della Facoltà di Sassari, nonché teorizzatore della Blu Zone, saluti del sindaco Enrico Salvatore Murgia. Tra gli interventi, i salumi tradizionali ottenuti da suini autoctoni TGA, del dottor Carlo Diaferia, Ricercatore presso la SSICA Fondazioen di Ricerca Parma.

Una risorsa endogena, recupero e salvaguardia, fattore di sviluppo del territorio. Il suino nero dei Nebrodi. Dottor Vincenzo Pruiti Ciarello, Tecnico della Regione Sicilia. Il suino di razza sarda: un patrimonio da salvare! dottor Sebastiano Porcu, tecnico dell’Agenzia Forestas. Come sono cambiati maiali e salumi negli ultimi 50 anni, prof Giuseppe Pulina. Da “su Mannale” a oggi. Michelangelo Salis, azienda “I Salis srls”. La carta di Seulo, Enrico Salvatore Murgia.

Le conclusioni sono lasciate all’assessore dell’Agricoltura della Regione, Gabriella Murgia, e all’assessore della Sanità, Mario Nieddu.

 

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Anche la Sardegna sarà protagonista, domenica 27 ottobre, della terza edizione della ‘Camminata tra gli olivi’, la manifestazione organizzata dall’Associazione nazionale Città dell’Olio e patrocinata dalla Presidenza della Regione, che si terrà in contemporanea in oltre cento piazze in tutta Italia. Nelle 13 ‘città dell’olio’ sarde (Berchidda, Dolianova, Giba, Gonnosfanadiga, Ittiri, Masainas, Orosei, Riola Sardo, Santadi, Serrenti, Sini, Uri ed Usini) sono in programma percorsi e itinerari legati alla produzione e alla degustazione dell’olio d’oliva extravergine, con passeggiate tra dimore storiche, luoghi d’arte e frantoi. L’iniziativa è stata presentata oggi nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato gli assessori regionali dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, del Turismo, Gianni Chessa, e della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis.

«Manifestazioni come questa – ha sottolineato l’assessore Gabriella Murgia – attirano l’attenzione sull’importanza del comparto, richiamando identità e cultura dei nostri territori e valorizzando, a tutela del consumatore, la sana dieta mediterranea che si basa su prodotti genuini come quelli sardi. Far apprezzare le caratteristiche dei nostri oli, con la piacevole diversità che li contraddistingue, darà occasione al consumatore di distinguere un prodotto ‘di eccellenza’ dalle miscele di basso profilo qualitativo spesso proposte dal mercato. L’olivicoltura avrà un ruolo importante nella nostra programmazione e faremo di tutto per migliorarne lo standard qualitativo.»

«Tra il grande patrimonio ambientale e paesaggistico che la Sardegna offre – ha detto l’assessore Gianni Lampis – gli ulivi plurisecolari sono un’eccellenza che abbiamo il dovere di valorizzare anche a fini turistici. È una filiera importante della nostra economia e anche un mezzo per far conoscere le nostre origini. L’assessorato è in campo per capire quali possono essere i migliori strumenti di valorizzazione e tra questi sicuramente ci sono le opportunità offerte dalla legge regionale 31 del 1989 che consente di riconoscere come monumenti naturali gli uliveti plurisecolari.»

«La Camminata tra gli olivi rappresenta un positivo ritorno alle nostre tradizioni e alla nostra cultura – ha commentato l’assessore Gianni Chessa – ed un evento importante come offerta di turismo esperienziale. Questa iniziativa è una dimostrazione che fare sistema ci aiuta a uscire dalla Sardegna per far conoscere in Italia e nel resto del mondo le nostre ricchezze. Un patrimonio che dobbiamo saper raccontare ed essere in grado di proporre nel migliore dei modi ai visitatori della nostra Isola.»

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Domani, martedì 22 ottobre, alle ore 11.00, nella sala al primo piano della torre del palazzo della Regione, in viale Trento 69 a Cagliari, si terrà una conferenza stampa per la presentazione della terza edizione della “Camminata tra gli olivi”, in programma il 27 ottobre prossimo in 13 “Città dell’olio” della Sardegna. L’iniziativa, organizzata dall’Associazione nazionale Città dell’Olio, con il patrocinio della Presidenza della Regione Sardegna, si svolgerà in contemporanea in tutta Italia.

Interverranno all’incontro gli assessori regionali dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, del Turismo, Gianni Chessa, della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, il coordinatore regionale dell’associazione Città dell’Olio e sindaco di Santadi, Elio Sundas, ed il presidente della commissione Agricoltura del Consiglio regionale, Piero Maieli.

“Un provvedimento importante, un aiuto concreto per i nostri pastori e per sostenere l’intera filiera del comparto ovicaprino scommettendo anche su ricerca e nuove tecnologie per rilanciare un settore vitale per l’economia sarda”. Lo afferma l’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, oggi a Mazara del Vallo (Trapani) per partecipare alla riunione della Commissione Politiche agricole della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, commentando il via libera al decreto che definisce criteri e modalità di ripartizione delle risorse del Fondo nazionale latte ovino. Nel corso della seduta, presieduta dall’assessore della Regione Sicilia, Edy Bandiera, la Commissione ha approvato all’unanimità il decreto dei ministri delle Politiche agricole e dell’Economia attuativo della legge 44 del 2019 (legge ‘emergenze’). “Lo abbiamo sostenuto con forza – sottolinea l’esponente della Giunta Solinas – ottenendo un risultato fondamentale, anche perché inizialmente l’approvazione del provvedimento non era stata inserita tra i punti all’ordine del giorno ed è stata aggiunta successivamente grazie all’appoggio di tutte le Regioni”. Il Fondo nazionale latte ovino può contare su una dotazione finanziaria di 10 milioni di euro che serviranno a “favorire la qualità e la competitività del latte ovino attraverso il sostegno ai contratti di filiera e di distretto”. Pieno supporto, poi, “alla promozione di interventi di regolazione dell’offerta di formaggi Dop” e a ricerca, trasferimento tecnologico e interventi infrastrutturali nel settore. Per l’erogazione dei contributi verrà data priorità alla consistenza numerica dei capi di bestiame, alle specificità territoriali e all’esigenza di adottare iniziative per favorire l’imprenditorialità giovanile. Tra gli altri provvedimenti approvati dalla ommissione Politiche agricole, anche lo schema di decreto ministeriale per la concessione degli indennizzi agli agricoltori che hanno subìto danni da animali protetti.