28 March, 2024
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Ieri la commissione Salute del Consiglio regionale ha approvato la riforma della rete ospedaliera, oggi centinaia di persone hanno manifestato a Cagliari per chiedere profonde modifiche della stessa. I manifestanti si sono ritrovati in piazza del Carmine per partecipare al corteo organizzato dalla Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica ed hanno percorso tutta via Roma fino al palazzo del Consiglio regionale.

A dire NO alla riforma studiata dalla Giunta Pigliaru e licenziata ieri dalla commissione competente, ci sono tantissimi sindaci di tutte le province, i partiti dell’opposizione in Consiglio regionale, comitati spontanei, indipendentisti, il Movimento 5 stelle, il Movimento dei Pastori sardi e le associazioni dei consumatori. Tra i manifestanti anche consiglieri regionali Edoardo Tocco (Forza Italia), Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia), Gian Luigi Rubiu (Udc), Bustianu Cumpostu (Sardigna Nazione), Vincenzo Pillai (No Nucle), Claudia Zuncheddu (Rete Sarda Difesa Sanità pubblica)e tutti i comitati per la difesa della sanità nelle zone interne.

La riforma prevede l’individuazione di ospedali ad alta specializzazione ed altri in grado di garantire il primo intervento e, nel contempo, di curare le patologie più lievi. Due i poli sanitari principali, uno al Santissima Annunziata di Sassari, l’altro all’Azienda Brotzu di Cagliari, Dea (dipartimento emergenza e accoglienza) di secondo livello, in grado di offrire servizi importanti di emergenza e accettazione e di cardiochirurgia.

Poi ci sono i Dea di primo livello, nodi di base e piccoli ospedali (situati nelle zone disagiate), tra i quali c’è quello che nel Sulcis Iglesiente, creato tra il Sirai di Carbonia e i due ospedali di Iglesias (inizialmente era stato considerato Dea di primo livello il solo Sirai di Carbonia)

Per i piccoli ospedali sono previsti i laboratori, la radiologia, il servizio farmaceutico, un’emoteca e l’anestesia. I distretti sanitari saranno 22. Per il numero complessivo di posti letto è prevista una contrazione di 111 posti, da 5.901 a 5.790.

Gianluigi Rubiu 5 copia

«Illogico ed irrazionale». Così il capogruppo Udc in Consiglio regionale, Gian Luigi Rubiu, bolla la proposta del nuovo calendario venatorio emersa stamattina nel corso della riunione del Comitato faunistico regionale. «E’ un programma che va contro le istanze provenienti dal territorio, con migliaia di cacciatori che rischiano di essere penalizzati dalle contraddizioni di questa maggioranza». Non solo. «Il progetto appare essere incoerente con la tutela dell’ambiente isolano, disconoscendo un ruolo di primo piano ai veri custodi del paesaggio».

L’esponente dello scudocrociato promette battaglia nell’aula di via Roma per arrivare a modificare il calendario. «E’ una proposta che danneggia l’esercito di cacciatori presenti in Sardegna e che rischia di incrementare la pratica abusiva di una disciplina, portando solo disastri all’ecosistema naturalistico isolano».

Gian Luigi Rubiu contesta anche il ruolo dell’assessore all’Ambiente, Donatella Spano. «Contrariamente alla consuetudine ha partecipato alla votazione del Comitato faunistico regionale, ispirandosi così ad una interpretazione integralista contro la caccia nei territori della Sardegna e sostenendo di fatto chi va contro la salvaguardia dell’ambiente. Per questo non esiteremo a portare le istanze del mondo venatorio in consiglio regionale.»