20 April, 2024
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Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, ha organizzato per mercoledì prossimo un momento di incontro tra i capigruppo in Consiglio regionale e una delegazione dei lavoratori della Ottana Polimeri che da più di due mesi si sono organizzati in presidio permanente davanti ai cancelli della loro azienda nel sito industriale di Ottana.

«Questa occasione – spiega Daniela Forma – consentirà a tutti i Capigruppo di conoscere, dalle voci stesse dei sindaci e dei rappresentanti dei lavoratori, un pezzo della grande vertenza che investe tutto il Centro Sardegna. Territorio che ha subìto l’abbandono da parte di interi settori industriali, storicamente legati a queste aree produttive, quali il settore della chimica e quello del tessile. Un progressivo smantellamento  che non ha risparmiato nessuno dei quattro distretti produttivi industriali della provincia: Macomer, Ottana, Siniscola e Nuoro.»

«Teniamo così fede – aggiunge Efisio Arbau – alla richiesta emersa in occasione della riunione congiunta dei Consigli Comunali di Ottana, Bolotana e Noragugume che rappresentava l’esigenza di coinvolgimento del Consiglio Regionale sulla Vertenza della quale ci siamo fatti portavoce.»

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Il Consiglio regionale ha approvato ieri sera la legge che sopprime l’agenzia “Sardegna Promozione”.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Il Consiglio ha cominciato l’esame dell’ordine del giorno, con DL n. 98 relativo alla soppressione dell’Agenzia “Sardegna Promozione”. Il presidente ha quindi dato la parola al relatore del provvedimento Piero Comandini (Pd).

NeI suo intervento, Comandini (Pd) ha osservato che la Giunta sta seguendo un indirizzo coerente con il contenuto di altre Proposte di legge di iniziativa consiliare presentate sull’argomento. Quando venne costituita l’Agenzia nel 2006, ha ricordato Comandini, «rappresentava uno strumento positivo e innovativo per lo sviluppo del turismo, la promozione dell’immagine della Sardegna nel mondo ed il sostegno alla crescita internazionale delle imprese sarde, in un contesto di forte semplificazione e riorganizzazione del settore secondo un modello che intendeva riunire competenze svolte fino ad allora da più assessorati». Nella realtà, ha spiegato poi il consigliere del Pd, «dopo il cambio di maggioranza nel 2009 alcuni assessorati non hanno delegato alcuna competenza e l’Agenzia si è occupata solo di promozione turistica; questo è stato l’elemento negativo che è andato in una direzione opposta rispetto alla legge istitutiva, esaurendo il ruolo dell’Agenzia in quello di un braccio operativo della presidenza». «La situazione economica attuale – ha aggiunto Comandini – è profondamente cambiata, anche la Regione Sarda deve fare cura dimagrante al pari delle altre Regioni sulla stessa materia come la Toscana». Concludendo, il consigliere del Pd ha assicurato che nessuno dei dipendenti dell’Agenzia sarà lasciato a casa, anzi «tutte le professionalità esistenti saranno valorizzate».

Il consigliere Francesco Agus (Sel) ha esordito affermando che «non tutte le ciambelle escono col buco; quando Sardegna promozione venne istituita dalla Giunta Soru aveva lo scopo di evitare sovrapposizioni sostenendo la crescita del turismo e la penetrazione internazionale delle imprese sarde, ma occorre riconoscere che entrambi gli scopi non sono stati raggiunti». Lo scenario di riferimento, inoltre, secondo Agus «è profondamente cambiato ed anche per questo si rende necessaria la sua chiusura, senza dimenticare che nell’ultima fase di attività l’Agenzia si è occupata solo della concessione di contributi in modo quantomeno discutibile». Il problema, ha detto ancora il consigliere di Sel, «è che le politiche di promozione oggi sono al palo, c’è grande distanza fra quello che siamo e quello che dovremmo essere; Sardegna Promozione, peraltro, ha alimentato false speranze anche perchè aiutare lo sport è una cosa importante ma va fatto con serietà». «Oggi – ha sintetizzato Agus – usciamo finalmente dall’ambiguità, stiamo chiudendo una Agenzia che ha fatto male anche se gli obiettivi restano validi, usciamo piuttosto dal provincialismo concentrandoci sull’area Mediterranea e sui mercati mondiali emergenti come la Cina: per raggiungere questi obiettivi è auspicabile la creazione di un ente di natura pubblico-privata che metta insieme tutti i soggetti che operano nel turismo, dalle Camere di commercio alle imprese del settore».

Stefano Tunis (Forza Italia), in apertura del suo intervento, ha denunciato una carenza di motivazione nel provvedimento all’esame del Consiglio. «Perché – ha chiesto Tunis – si discute oggi la soppressione dell’Agenzia “Sardegna Promozione”, istituita dalla Giunta Soru e gestita dal centrosinistra per anni? E’ forse un regolamento di conti all’interno del Pd che esprime la volontà dell’attuale maggioranza di marcare la differenza rispetto alla precedente esperienza del centrosinistra alla guida della Regione?».

L’esponente di Forza Italia ha poi rimarcato l’urgenza di affrontare problemi molto più importanti per la Sardegna. «Ci sono in campo tante questioni ancora irrisolte – ha detto Tunis – come la nuova legge urbanistica, la finanziaria 2015, l’emergenza occupazione e gli interventi a sostegno dell’economia. La priorità invece sembra essere quella di cancellare ciò che ha fatto Soru. Perché non farlo nel corso del dibattito sulle primarie del PD?». Tunis ha infine sollecitato la maggioranza a chiarire come intende affrontare in futuro il problema della promozione locale e della valorizzazione del marchio Sardegna in giro per il mondo.

Secondo Mario Floris (Uds), il provvedimento in discussione non fa che confermare la linea politica adottata dalla Giunta regionale nel suo primo anno di mandato. «L’esecutivo regionale ha preso come esempio il Governo nazionale. Si copia ciò che fa Renzi. E’ la politica dei piccoli passi: si distrugge quello che c’è ma non s’intravede una strategia di lungo termine». Floris ha poi ricordato i risultati ottenuti in passato con l’Esit (Ente Sardo Industrie Turistiche), gli enti provinciali per il turismo e le agenzie collegate per la promozione della Sardegna nel mondo. «Avevamo una struttura meravigliosa che camminava con le sue gambe. Poi si è ritenuto di accentrare tutte le competenze in un’unica agenzia. Ora si vuole cambiare direzione con la cancellazione di Sardegna Promozione». Il leader dell’UDS ha poi definito “contraddittoria” l’azione della Giunta e della sua maggioranza che rivendica più competenze al Consiglio e poi affida alla Presidenza della Giunta e agli assessorati competenti tutto il potere decisionale in materia di promozione turistica.

Roberto Desini, capogruppo del Centro Democratico, ha invece difeso la proposta di soppressione dell’Agenzia. «Anzi – ha detto Desini – questo provvedimento doveva essere approvato all’inizio della legislatura. Se si discute oggi è perché, a più riprese, la minoranza ha chiesto un rinvio dell’esame». Desini ha poi denunciato un uso improprio di Sardegna Promozione: «Lo spirito con cui è stata istituita l’Agenzia è venuto meno. Il centrodestra lo ha trasformato in bancomat elettorale, in strumento politico e propagandistico».

L’esponente della maggioranza ha quindi ricordato il finanziamento di fiction televisive «che non sono servite a migliorare l’immagine della Sardegna», i contributi a società sportive che nulla avevano a che fare con la promozione turistica. «Sardegna Promozione è il modello di gestione del governo della Regione da parte della Giunta Cappellacci. Un modello sbagliato che oggi viene cancellato. L’intenzione di questa maggioranza – ha concluso Desini – è rimettere a posto l’intero sistema Sardegna».

Il presidente ha poi dato la parola al capogruppo del Pd, Pietro Cocco, il quale ha condiviso l’intervento del relatore della maggioranza sul motivo per cui si va verso la chiusura di Sardegna Promozione. Cocco ha spiegato che l’agenzia era nata con uno spirito molto ambizioso: parlare di Sardegna nel mondo coordinando le iniziative con i diversi assessorato. La legge istitutiva era lodevole, ha spiegato l’esponente della maggioranza, ma poi sono gli uomini che hanno il compito di usare gli strumento a disposizione e non lo ha fatto nel giusto modo. Cocco ha poi riversato le responsabilità del fallimento di questa iniziativa  la scorsa maggioranza di centrodestra. «Lo strumento era nobile ma non l’utilizzo che ne è stato fatto», ha affermato, auspicando che le funzioni tornino in capo ai diversi assessorati, così come il personale. E’ poi intervenuta Alessandra Zedda, in qualità di capogruppo di Forza Italia, la quale ha chiarito che Fi non vuole tenere in vita Sardegna promozione, ma ha ribadito la necessità di dotarsi di uno strumento e di una regia unica per la promozione della Sardegna nel mondo. «Ammetto che Sardegna promozione non ha svolto appieno i compiti per cui era stata pensata», spiegando poi che il centrodestra aveva «ereditato un’agenzia vuota, senza personale e con due direzioni generali senza nessuno da dirigere. Il presidente Soru ha avuto una giusta intuizione, ossia un’unica agenzia per la promozione dell’immagine della Sardegna». Per Zedda in questa legge manca un’alternativa all’agenzia: «Avremmo preferito che la soppressione arrivasse nell’ambito di una riorganizzazione generale della Regione». Per il consigliere di forza Italia la regia potrebbe essere trasferita alla Presidenza della Regione e ha esortato la maggioranza a non dimenticare che siamo alle porte dell’Expo 2015.

L’assessore del Turismo, Francesco Morandi, ha ricordato in apertura del suo intervento, le funzioni affidate all’agenzia “Sardegna Promozione”: promozione economica; internazionalizzazione dei prodotti; attrazione degli investimenti. Morandi ha quindi evidenziato come tra tali funzioni non vi sia quella della promozione turistica, sottolineando la complessità dei compiti assegnati a Sardegna promozione. L’assessore ha quindi spiegato che l’agenzia non è mai stata nei fatti un ente autonomo e le sue attività sono state garantite attraverso i trasferimenti effettuati dai diversi assessorati. Tra questi, l’assessore Morandi, ha ricordato i 13 milioni e mezzo di euro in capo al Turismo. «L’agenzia – ha proseguito il membro dell’esecutivo Pigliaru – ha erogato contributi di scopo con un’attività che è tipica degli assessorati regionali». Per quanto attiene i processi gestionali, l’assessore ha definito l’agenzia “una costola dell’amministrazione regionale”. «La Giunta – ha dichiarato Morandi – ha compiuto una valutazione tecnica ed ha accertato la sproporzione dei fini assegnati a Sardegna Promozione, rispetto ai mezzi e agli strumenti messi a disposizione». Il delegato del Turismo ha quindi insistito sulla natura giuridica dell’agenzia di cui si propone la soppressione per affermare che «invece di un’agenzia di promozione sarebbe più utile un’agenzia di sviluppo, sull’esempio di ciò che è stato fatto nella regione Veneto».

«La Giunta – ha proseguito l’assessore – ha quindi deciso con grande sofferenza di riportare le competenze che sono attualmente in capo all’agenzia, all’interno dei singoli assessorati e di procedere con la soppressione di “Sardegna Promozione.»

Il presidente del Consiglio ha quindi posto in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato con scrutinio elettronico (presenti: 47; votanti: 45; favorevoli: 45).

Il presidente Ganau ha annunciato la presentazione di un emendamento sostitutivo parziale (Cocco Pietro e più) all’articolo 1 Soppressione dell’Agenzia governativa regionale Sardegna Promozione del Dl 98 che così recita: «Al comma 1, dopo le parole “è soppressa”, il periodo “trascorsi 30 giorni dall’entrata in vigore della presente legge” è sostituito dal seguente “all’entrata in vigore della presente legge”».

Sono intervenuti nella discussione il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, la consigliera di Fi, Alessandra Zedda e la consigliere del Cd, Anna Maria Busia. L’assessore del Turismo, Francesco Morandi, in risposta ad alcune precisazioni chieste dalla consigliera Zedda, in merito alla conclusione delle pratiche al momento in corso presso l’agenzia “Sardegna Promozione”, ha assicurato che le «funzioni di Sardegna Promozione saranno trasferite automaticamente agli assessorati di riferimento».

Il relatore di maggioranza, Piero Comandini (Pd) ha espresso parere favorevole all’emendamento n. 1 e analogo parere è stato espresso per conto della Giunta dall’assessore Morandi. Il presidente ha quindi proceduto con la votazione dell’emendamento sostitutivo, che è stato approvato,  e con la votazione dell’articolo 1) che è stato approvato.

Il presidente ha quindi aperto la discussione sull’articolo 2 e sugli emendamenti.

Il consigliere Mario Floris (Sardegna) ha ribadito la sua posizione favorevole al provvedimento sottolineando però, a suo avviso, la validità dell’idea originaria. «Se questo validità viene riconosciuta – ha osservato – non si capisce come si possa tornare semplicemente indietro riportando le competenze dell’Agenzia all’interno degli assessorati, fatta eccezione per un non meglio precisato nuovo Ente che dovrebbe fare capo alla presidenza della Giunta; l’emendamento presentato, sotto questo profilo, crea confusione e sovrapposizione di competenze».

Il consigliere Piero Comandini (Pd) ha riaffermato la sostanza del problema centrale, cioè che l’Agenzia non ha svolto le funzioni per le quali era stata costituita. Nel merito, ha tenuto a chiarire che «la parte turistica vene trasferita all’assessorato di riferimento mentre per quella relativa alla promozione economica la Giunta si riserva la costituzione di uno strumento ad hoc che non necessariamente deve essere un nuovo Ente ma un organismo collocato all’interno del sistema-Regione».

Con i pareri favorevoli del relatore e della Giunta, il Consiglio ha approvato l’emendamento sostitutivo parziale (Cocco Pietro e più) presentato all’articolo 2 Successione nelle competenze e nei rapporti giuridici attivi e passivi che così recita: «Il comma 1 dell’articolo 2 è così sostituito: Le competenze dell’agenzia in materia di coordinamento delle attività di promozione economica di sostegno della capacità di esportazione e penetrazione dei prodotti sardi nei mercati esterni e di attrazione degli investimenti, sono attribuite all’amministrazione regionale. Successivamente all’entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale, ai sensi delle legge regionale 25 novembre 2014, n. 24 (disposizioni urgenti in materia di organizzazione della Regione) individua la struttura dell’amministrazione, idonea a svolgere dette competenze».

L’Aula ha quindi proceduto con l’approvazione dell’articolo 2 e – dopo aver dato il via libera all’emendamento n. 3 (Cocco Pietro e più) all’articolo 3 (Disposizioni in materia di personale), che così recita: al comma 1 dell’articolo 3 le parole «ed è assegnato alla presidenza della Regione» sono sostituite dalle seguenti «ed è inquadrato nei ruoli dell’amministrazione regionale»; ed all’emendamento n. 4 (Pietro Cocco e più) che sopprime l’articolo 3 bis del Dl 98 – ha approvato con 47 voti favorevoli ed un solo astenuto il testo finale della legge.

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha quindi sospeso i lavori e convocato la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori, il presidente Ganau ha comunicato le decisioni della Conferenza dei capigruppo sull’ordine dei lavori. L’assemblea esaminerà nella seduta odierna la mozione n.106, presentata da diversi consiglieri di maggioranza e opposizione, «sulla mancata erogazione dei contributi regionali alle famiglie numerose (bonus famiglia)», mentre domani verranno discussi la proposta di legge 76 “Norme per l’istituzione di un servizio pubblico regionale per l’informazione televisiva locale e per la produzione e diffusione di programmi per la valorizzazione della lingua, della cultura e della identità sarda”, un ordine del giorno sull’istituzione della commissione d’inchiesta sulla sanità, l’autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio e la mozione n.58 sulla caccia. Il presidente ha quindi dato la parola al consigliere Michele Cossa per l’illustrazione della mozione n. 106.

«Questa mozione – ha esordito Cossa – muove da un assunto: la centralità della famiglia nella società. In un momento di così grande difficoltà economica per la Sardegna la coesione sociale è garantita dalla famiglia che costituisce una rete di protezione sopperendo alle carenze delle istituzioni pubbliche». L’esponente dei Riformatori ha denunciato il distacco della politica rispetto a questi temi. «Un disinteresse ormai inaccettabile – ha proseguito Cossa – l’emergenza famiglia rischia di diventare dirompente. La Sardegna è una delle regioni con il più basso tasso di natalità. Serve una legge specifica che rimetta la famiglia al centro dell’azione delle istituzioni». Il consigliere della minoranza ha poi espresso soddisfazione per l’istituzione di un intergruppo in Consiglio che da alcuni mesi sta lavorando a una proposta organica da presentare all’attenzione delle commissioni competenti. «Negli anni scorsi si è cercato di intervenire a sostegno delle famiglie numerose. E’ stato un provvedimento parziale ma efficace, un intervento senza fronzoli con risorse erogate direttamente ai beneficiari senza troppi intralci burocratici, se non quelli delle normali verifiche di legge. Purtroppo lo stanziamento è passato da 3,350 milioni di euro a 600mila euro. Prima si riusciva ad aiutare 4.000 famiglie, nel 2014 poco più di 600. Per questo – ha concluso Cossa – proponiamo il tema all’attenzione della Giunta, affinché nella prossima finanziaria vengano reperite le risorse necessarie a soddisfare i bisogni delle famiglie sarde».

Paolo Truzzu, consigliere del Gruppo “Sardegna” ha espresso soddisfazione per l’approdo in aula della mozione “che consente di dibattere finalmente su un tema di grande importanza». Truzzu ha poi rimarcato la «notevole differenza» tra l’attenzione mostrata verso le famiglie dalla precedente Giunta di centrodestra e quella riservata dall’attuale esecutivo. Rivolgendosi all’assessore alla Sanità, il consigliere di Fratelli d’Italia ha quindi chiesto chiarimenti sui fondi che saranno destinati alle famiglie nella prossima finanziaria. «La famiglia è luogo di crescita e sviluppo dell’individuo. Spesso, però, è pensata come un soggetto debole che va sostenuto perché svolge il ruolo di ammortizzatore sociale e risolve problemi che le istituzioni non sono in grado di affrontare. Adesso – ha concluso Truzzu – è arrivato il momento di pensare alla famiglia come un soggetto attivo in grado di dare importanti risposte alla nostra società».

Il presidente Ganau ha dato la parola al consigliere del Pd, Valter Piscedda, il quale ha condiviso l’obiettivo della mozione: prendere un impegno come Consiglio e come Giunta per approvare al più presto una legge che sostenga non solo le famiglie numerose, ma tutte le famiglie sarde. Piscedda ha evidenziato che ha avuto già rassicurazioni da parte dell’assessore Arru sulla volontà di collaborare attivamente, come assessorato, alla stesura della legge. Attualmente, ha ricordato il consigliere, sono disponibili 270mila euro e ne verranno aggiunti altri 300mila: “una goccia nel mare”, ma un inizio verso la definitiva legge a sostegno delle famiglie. Piscedda ha anche ricordato che il gruppo di lavoro utilizzerà anche le proposte di legge già presentate dai consiglieri Pietro Pittalis (FI) e Michele Cossa (Riformatori sardi). Il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, ha fatto riferimento per quanto riguarda la famiglia al libro “Sottomissione” di Michel Houellebecq, che ripercorre l’attuale debolezza della civiltà occidentale ed europea. «È un problema serio, bisogna ricondurre tutto alla matrice della prima cellula della società: la famiglia, in particolare la famiglia numerosa – ha concluso Dedoni – che può incidere sullo sviluppo della Sardegna, dell’Italia e dell’Europa. I bambini sono il futuro, e noi ci stiamo negando il futuro e questo è grave».

Il presidente Ganau ha dato la parola all’assessore della Salute, Luigi Arru, il quale ha dato ampia disponibilità a trovare la migliore soluzione per sostenere le famiglie sarde, non soltanto quelle numerose. Arru ha spiegato che a causa di problemi di liquidità è stata fatta una scelta dolorosa, ossia ridurre il contributo e le famiglie aventi diritto, ammettendo soltanto quelle che hanno 5 o più figli. In una situazione di difficoltà abbiamo dovuto fare delle scelte, ha spiegato, perché il Fondo nazionale per le Politiche sociali, che può contare su circa 7 milioni di euro, deve essere distribuito fra tutti gli interventi di politiche sociali attive. «Siamo perfettamente d’accordo a fare un discorso complessivo sul sostegno per le famiglie», ha affermato Arru, spiegando che si potrebbe prevedere non solo un’erogazione monetaria ma più servizi a sostegno dell’infanzia e della compatibilità del ruolo genitoriale con l’attività lavorativa.

In sede di replica, il primo firmatario della mozione, Michele Cossa (Riformatori sardi) ha dichiarato di comprendere lo sforzo e l’impegno dell’assessore della Sanità sul tema dei sostegni alle famiglie numerose in Sardegna ma ha invitato l’esecutivo a porre in essere azioni semplici e non complicate. «Bene la proposta di un provvedimento organico – ha proseguito il consigliere della minoranza – ma in questo momento le famiglie hanno bisogno di aiuti concreti e immediati». Cossa ha concluso definendo “molto positiva” l’esperienza del “bonus famiglia”.

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha invitato la presidenza dell’assemblea a porre agli atti la sua sottoscrizione alla mozione 106 ed ha dichiarato di condividere grande parte delle considerazioni fatte nel corso del dibattito dai colleghi della maggioranza e dell’opposizione. «La famiglia è un tema che unisce – ha spiegato Pittalis – ed oggi il Consiglio sta dando una grande prova di maturità». Pittalis ha concluso citando lo scrittore e giornalista statunitense Alex Haley: «La famiglia è un collegamento con il nostro passato e un ponte verso il nostro futuro».

Il capogruppo di Sel, Daniele Cocco, ha ricordato che Sel difende tutte le famiglie, anche quelle non tradizionali ed ha ricordato all’assessore Arru che il bonus varato nella scorsa legislatura è a beneficio soltanto per i nati tra il 1 gennaio e il 31 ottobre 2014. Daniele Cocco ha quindi auspicato che in sede di legge Finanziaria i benefici possano essere estesi anche ai nati a novembre e dicembre.

Non essendoci altri consiglieri iscritti a parlare, il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha posto in votazione la mozione 106 che è stata approvata con 41 voti favorevoli e un astenuto. Il presidente dell’assemblea sarda ha quindi dichiarato conclusi i lavori: il Consiglio si riunisce domani (giovedì 8 gennaio) alle 10.30.

Il Consiglio regionale sta esaminando la mozione 106 (Dedoni e più) sulla mancata erogazione dei contributi regionali alle famiglie numerose (bonus famiglia).

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha detto in aula che si tratta dell’ultimo punto all’ordine del giorno della seduta di oggi.

Il primo punto all’ordine del giorno di domani, dalle 10 e 30 in poi, sarà la proposta di legge 76/A (Gavino Manca e più) “Norme per l’istituzione di un servizio pubblico regionale per l’informazione televisiva locale e per la produzione e diffusione di programmi per la valorizzazione della lingua, della cultura e della identità sarda”.

Seguirà l’esame: della richiesta di istituzione della commissione di inchiesta sull’efficienza del sistema sanitario regionale e sull’adeguatezza dei suoi costi, dell’esercizio provvisorio e della mozione 58 (Fenu e più)  sulla richiesta di una moratoria internazionale sull’attività venatoria verso i turdidi maggiori (Tordo Bottaccio, Tordo Sassello, Storno, Merlo e Cesena) e sulla ridefinizione della normativa regionale in materia venatoria e di governo del territorio.

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Il Consiglio regionale ha approvato l’Integrazione del finanziamento indistinto della spesa sanitaria di parte corrente. La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, l’Assemblea ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno, in base all’articolo 102 del regolamento, con il DL n. 169 – Giunta regionale – “Integrazione del finanziamento indistinto della spesa sanitaria di parte corrente”.

Illustrando il provvedimento, l’assessore delle Finanze Raffaele Paci ha ringraziato il Consiglio per aver consentito la discussione urgente della legge, chiarendo che il provvedimento ha lo scopo di utilizzare economie di amministrazione, finalizzandole alla riduzione del disavanzo specifico del sistema sanitario, tenuto conto del fatto che per l’ultima volta la spesa sanitaria è considerata fuori dal Patto di stabilità.

«Le singole poste non cambiano – ha proseguito l’assessore – si tratta solo di assicurare maggiore liquidità alle aziende sanitarie sotto-finanziate nel 2014 rispetto al fondo indistinto per circa 60 milioni, necessari prevalentemente per provvedere al pagamento dei debiti commerciali». «Per quanto riguarda la suddivisone delle somme – ha detto ancora Paci – avverrà secondo criteri standard, come se fosse un rifinanziamento del fondo indistinto». L’esponente della Giunta ha poi presentato, a voce, un emendamento aggiuntivo che prevede l’incremento del fondo perenzioni per un importo di 2 milioni e 900.000 euro, destinati al alcuni Comuni (Nuoro, Sassari ed Oristano) ed ai settori dei Lavori pubblici e della Pubblica istruzione, che senza questo intervento sarebbero stati costretti a sforare il Patto di stabilità.

Il consigliere Roberto Deriu (Pd) ha sostenuto l’emendamento proposto dalla Giunta, «misura opportuna per alleggerire la pesante situazione degli Enti locali, visto che il denaro pubblico non è della Regione ma di tutte le amministrazioni pubbliche». «Dobbiamo maturare una coscienza diversa – ha continuato esponente del Pd – perché l’insieme della spesa pubblica è di tutto il Consiglio regionale come soggetto responsabile di tutte le politiche che riguardano la Sardegna».

Il consigliere Pietro Pittalis (Forza Italia), dopo aver sottolineato la responsabilità dell’opposizione, che non ha posto questioni procedurali, ha messo l’accento sulle risorse del fondo per l’occupazione che non sono state spese nel corso dell’anno, chiedendo di conoscerne le ragioni. Si è detto infine favorevole allo stralcio riguardante Porto Conte ricerche, aggiungendo che «se la maggioranza non fa opposizione a se stessa possiamo approvare la legge in qualche minuto».

L’assessore Paci, in una breve replica, ha ribadito di aver ringraziato il Consiglio per aver consentito una procedura rapida, precisando che per ciò che concerne il fondo per l’occupazione ci si ripromette di intervenire in modo più tempestivo già a partire dalla legge finanziaria.

Non essendoci iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione il passaggio agli articoli, che l’Aula ha approvato con 27 voti favorevoli e 16 astensioni.

Successivamente si è aperta la discussione sull’articolo 1, al quale sono stati presentati 3 emendamenti: uno della Giunta illustrato oralmente dall’assessore Paci, uno a firma Perra- Arbau (Sardegna Vera) – “Norme di interpretazione autentica della Legge regionale 15 dicembre 2014 relativa agli interventi per la promozione e diffusione della pratica sportiva” ed uno, infine, a firma dei consiglieri Luigi Lotto-Pietro Cocco (Pd) sulle modifiche alla legge istitutiva del Parco di Porto Conte, i cui organismi di gestione svolgeranno la loro funzione a titolo gratutio.

A nome della Giunta, l’assessore Paci ha espresso parere favorevole agli emendamenti.

Subito dopo, l’Aula ha approvato l’articolo 1 della legge, con 28 voti favorevoli e 16 astensioni e, a seguire, sono stati votati ed approvati tutti gli emendamenti presentati.

Io Consiglio ha poi iniziato l’esame dell’articolo 2, che è stato approvato con 27 voti a favore e 17 astensioni e proceduto allo scrutinio finale della legge, approvato con 27 voti favorevoli e 16 astensioni.

Al termine, il presidente Ganau ha dichiarato chiusa la seduta, formulando ai Consiglieri gli auguri di Buon Anno. I lavori del Consiglio riprenderanno mercoledì 7 gennaio, alle ore 16.00.

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Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, interviene in merito alla difficile situazione  che sta attraversando l’emittente televisiva regionale 5Stelle TV  che da ieri ha interrotto tutte le trasmissioni, scelta dettata da un braccio di ferro ormai in atto da diversi mesi con l’editore. «Preoccupa, e non poco, quanto sta accadendo al mondo dell’informazione regionale. Non è certo compito della politica entrare nel merito di scelte imprenditoriali – sottolinea Ganau – ma credo sia necessario lavorare tutti insieme affinché dignità e professionalità dei lavoratori vengano sempre rispettate e salvaguardate.»

La crisi dell’editoria colpisce evidentemente piccole e grandi aziende; è di qualche settimana fa la notizia che anche Videolina sta aprendo le procedura di mobilità con la prospettiva di licenziamento di metà del personale tra giornalisti, impiegati e tecnici di produzione. La redazione di 5StelleTV compreso il personale amministrativo  ha sette mensilità arretrate e ha già chiuso gli uffici di corrispondenza di Sassari, Nuoro e Cagliari  licenziando sette persone tra giornalisti e tecnici.

«Una situazione sempre più drammatica – aggiunge il presidente Ganau – che va lentamente ad impoverire il panorama dell’informazione e del confronto e di conseguenza della democrazia. Il Consiglio regionale proverà a fare la sua parte  per venire incontro alla difficile contingenza economica delle imprese dell’informazione televisiva locale.» 

E’ stata approvata di recente dalla seconda commissione consiliare la proposta di legge sulle “Norme per l’istituzione di un servizio pubblico regionale per l’informazione televisiva locale e per la produzione e diffusione di programmi per la valorizzazione della lingua, della cultura e dell’identità sarda” (primo firmatario l’on. Gavino Manca). L’obiettivo non secondario della legge è anche quello di individuare delle soluzioni utili a sostenere il settore dell’emittenza televisiva locale, attribuendo al Corecom – appena rinnovato – un ruolo strategico nella scelta dei criteri e delle modalità per l’attribuzione dei contributi e, soprattutto, il compito di verificare i requisiti e il pieno rispetto da parte delle aziende degli obblighi previsti, salvaguardando i livelli occupazionali.

«L’impegno – conclude il presidente Ganau – è quello di far approdare in aula al più presto il testo approvato all’unanimità in commissione».

 

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Il Consiglio regionale, presieduto dal presidente Gianfranco Ganau, nella seduta pomeridiana ha approvato il Dl 149/A Disposizioni urgenti per l’eradicazione della peste suina africana, la Pl 165 “Norme di interpretazione autentica della legge regionale n. 32 del 14 dicembre 2014 (Interventi straordinari per la promozione e la diffusione della pratica sportiva a sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche)”, la Pl 160 (Lotto-Sabatini) “Integrazione degli stanziamenti per l’assistenza tecnica in agricoltura per l’anno 2014” e la variazione del bilancio interno del Consiglio regionale.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, l’Aula ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con le dichiarazioni di voto ed il voto sul passaggio agli articoli del DL n. 149/A – “Disposizioni urgenti per l’eradicazione della peste suina africana”. La conferenza dei capigruppo, ha poi comunicato il presidente, ha integrato l’ordine del giorno con la Proposta di legge n. 165 “Norme di interpretazione autentica della legge regionale sulla pratica sportiva”, la n. 160 Lotto-Sabatini ed infine un provvedimento di variazione del bilancio interno del Consiglio regionale per il 2014.

Sul DL 149/A, per dichiarazione di voto, il consigliere Emilio Usula (Soberania e Indipendentzia) ha osservato che «a 9 mesi dalle dichiarazioni programmatiche in cui si auspicava che la Sardegna diventasse una terra liberata da ogni epidemia, oggi si fa una legge. Forse è passato troppo tempo: ci sono stati errori, inefficienze, connivenze, mancanza di coraggio e ritardi, ma è il momento di andare avanti». «In questi mesi – ha ricordato Usula, «ho partecipato a diverse  iniziative su territori per capire, ascoltare e fare proposte su come debellare questo flagello costato oltre 600 milioni di euro in 30 anni». «Anche da questi incontri – ha concluso il consigliere, «è emersa la necessità di avere non norme di polizia ma di fare un lavoro di persuasione, parlando con allevatori, sindaci e cittadini per dire che è conveniente emergere dal pascolo brado e clandestino, premiando chi alleva secondo regole di salute e di benessere animale».

Il consigliere Augusto Cherchi (Soberania e Indipendentzia) ha affermato che «in effetti si sta costituendo una unità di progetto per modificare linea di comando così come ci chiede Italia e l’Europa, proposta che raccoglie un consenso ampio e questo è positivo». «Piuttosto – ha aggiunto – proprio ieri la Giunta ha approvato il piano di eradicazione della peste suina africana e, sotto questo aspetto, vorrei ricordare che il compito più alto dei consiglieri non è solo quello di alzare la mano per approvare o respingere ma di mettere in campo idee, ed è la seconda volta che le nostre proposte vengono ignorate: come consigliere provo fastidio per decisioni calate dall’alto e tuttavia voterò a favore».

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha affermato di aver atteso la replica dell’assessore apprezzando la volontà e la determinazione con cui si è arrivati all’esame della legge in Aula. «Si è discusso per anni – ha continuato – e si è costituita una unità di crisi ma il vero problema è legato alla storia di noi sardi; dal testo, in concreto, non emerge il progetto vero del governo regionale, abbiamo appreso che la Giunta ha approvato un Piano e che la stessa maggioranza ha presentato emendamenti, un quadro che ci dà l’impressione di una legge inadeguata alla grave emergenza della Sardegna, per questo il nostro gruppo si asterrà».

Il consigliere Roberto Deriu (Pd) ha espresso vivo apprezzamento per il lavoro svolto dall’assessore, con l’allestimento di una struttura all’altezza delle richieste nazionali ed europee: finalmente una decisione da tempo molto attesa con la capacità di essere davvero efficace. Sulla forma del provvedimento – secondo Deriu – «il richiamo all’unità di progetto va circoscritto perché nella normativa regionale significa un gruppo di funzionari aggregati attorno ad un obiettivo, mentre in questo caso la struttura è molto più vasta e per certi altri aspetti ha funzione di autorità e relazioni con autorità nazionali ed europee».

Il capogruppo di Sel, Daniele Cocco, ha dichiarato il voto favorevole del gruppo e ha rivolto ringraziamenti agli assessori della Sanità, dell’Agricoltura e dell’Ambiente, il cui lavoro sinergico dimostra – a giudizio di Cocco – la volontà di mettere in atto un’iniziativa efficace per porre fine ad un problema atavico che penalizza la Sardegna. «La legge che ci accingiamo ad approvare – ha dichiarato il capogruppo della maggioranza – non rappresenta la panacea di tutti i mali ma è propedeutica per dare una risposta efficace al problema della peste suina». Pietro Cocco ha dunque espresso soddisfazione per la nomina a coordinatore delle attività di contrasto e per l’ eradicazione della peste suina, «di un esperto di fama internazionale che vanta importanti successi in Spagna». «Non abbassiamo la guardia – ha concluso Daniele Cocco – perché i focolai sono ancora presenti in alcune aree dell’Isola e serve aggredire il problema con corresponsabilità tra le diverse forze e concertazione nei territori».

Il consigliere dei Riformatori, Luigi Crisponi, ha ricordato le recenti dichiarazioni rese alla stampa del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in merito all’eventuale nomina di un commissario governativo per l’eradicazione della peste suina in Sardegna ed ha evidenziato che il costo delle iniziative di contrasto alla Psa è stato, nell’ultimo ventennio pari a circa seicento milioni di euro. Il consigliere della minoranza ha quindi riconosciuto un generale clima di fiducia verso l’operato dell’assessore Luigi Arru ma ha definito “con riserva” la fiducia del gruppo dei Riformatori per l’operato dell’esecutivo in materia di peste suina. «Non basta l’istituzione di una unità di progetto per affermare che il problema sia risolto – ha dichiarato Crisponi – servono le azioni di buona pratica rivolte ai nostri allevatori che scelgono il pascolo brado o semibrado».

Il presidente del Consiglio, non avendo altri consiglieri iscritti a paralare, ha posto in votazione, con procedura elettronica il passaggio agli articoli che è stato approvato con 32 sì su 32 votanti a fonte di 46 consiglieri presenti in Aula.

Il presidente Ganau, constatato che non sono stati presentati emendamenti e non ci sono consiglieri iscritti a parlare ha posto in votazione l’articolo 1 “Finalità” del Dl 149 che è stato approvato per alzata di mano. Il presidente dell’assemblea ha quindi annunciato la presentazione di un emendamento soppressivo totale (n.3) all’articolo 2 “Unità di progetto per l’eradicazione della peste suina africana”. La relatrice Daniela Forma ha espresso il parere favorevole alla modifica proposta dall’esecutivo ed ha quindi spiegato che l’emendamento presentato dalla Giunta si è reso necessario a seguito della deliberazione n. 47/3 del 15 novembre 2014 che ha istituito proprio l’unità di progetto per l’eradicazione della peste suina africana.

L’assessore della Sanità, Luigi Arru, ha espresso il parere favorevole della Giunta.

Il presidente del Consiglio, essendo stato presentato un solo emendamento, soppressivo totale dell’articolo 2, ai sensi del Regolamento interno, ha quindi posto in votazione il testo dell’articolo 2 che non è stato approvato con 30 no e 2 sì su 32 consiglieri presenti in Aula.

Successivamente, il presidente Ganau ha messo in discussione l’articolo 3 che disciplina le competenze dell’Unità di progetto, soggetto al quale la legge demanda il compito di coordinare le azioni di contrasto alla peste suina.

All’articolo sono stati presentati tre emendamenti, uno sostitutivo parziale e due aggiuntivi. Il primo, della Giunta, assegna all’Unità di progetto il potere di ordinare, anziché coordinare come previsto nel testo originario, tutte le attività delle strutture dell’Amministrazione regionale, compresi i Servizi veterinari delle aziende sanitarie locali e dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, impegnati nel contrasto e nell’eradicazione della PSA. L’emendamento è stato votato con 33 voti favorevoli. 14 gli astenuti.

L’Aula ha poi approvato il testo dell’articolo 3 per poi passare all’esame di due emendamenti aggiuntivi. Entrambi hanno avuto il via libera dal Consiglio. Il primo, presentato dal gruppo Pd, primo firmatario Rossella Pinna, individua i sindaci come principali destinatari, insieme agli allevatori, della campagna di informazione per l’eradicazione della peste suina; il secondo stabilisce che l’Unità di progetto sarà istituita con apposita delibera della Giunta regionale.

Si è poi passati all’esame dell’articolo 4 per il quale la Giunta ha presentato un emendamento sostitutivo che disciplina le norme sul responsabile e sul personale dell’Unità di progetto. Il nuovo testo affida al responsabile il ruolo di rappresentare la Regione in materia di eradicazione della PSA nei confronti dei competenti servizi dell’Unione Europea, del ministero della Salute, del Centro nazionale di referenza per le pesti suine degli Istituti zooprofilattici dell’Umbria e delle Marche, del ministero degli Interni e delle prefetture della Regione, del Comando dei Carabinieri per la tutela della salute e delle altre forze di polizia. L’emendamento stabilisce, inoltre, che al personale regionale impegnato nelle azioni di eradicazione della PSA sono riconosciute le indennità introdotte dalla L.R n. 4 del 2006 che disciplina gli interventi di protezione civile e antincendio.

Il presidente Ganau ha aperto la discussione sull’articolo 5 (Attribuzioni di incarichi dirigenziali in materia di sanità veterinaria). Per dichiarazioni di voto è intervenuta Daniela Forma del Pd, la quale ha dichiarato che si tratta del punto qualificante del disegno di legge. Dello stesso parere anche il capogruppo di Forza Italia Sardegna, Pietro Pittalis, il quale ha riconosciuto che si tratta di un elemento nuovo rispetto a quanto fatto in passato e per questo ha annunciato il voto favorevole. Messo in votazione l’articolo 5 è stato approvato all’unanimità con 46 voti favorevoli e 1 astenuto. L’Aula ha poi approvato in rapida successione anche gli articoli 6 (34 si e 14 no), 6 bis (34 si e 14 astenuti). La legge è stata poi approvato con 35 voti favorevoli e 14 astenuti.

 Il presidente Ganau ha poi aperto la discussione sul successivo punto all’ordine del giorno: la proposta di legge 165 di tutti i capigruppo “Norme di interpretazione autentica della legge regionale n. 32 del 14 dicembre 2014 (Interventi straordinari per la promozione e la diffusione della pratica sportiva a sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche)”. Il testo ha l’obiettivo di risolvere alcuni dubbi interpretativi sollevati dagli Uffici competenti dell’assessorato della Pubblica istruzione, sport e spettacolo in merito alla legge 32. Nell’articolo 1 è scritto che tra i beneficiari dei contributi straordinari sono ricomprese anche le società sportive dilettantistiche.

La legge è stata approvata all’unanimità con 44 voti favorevoli e un astenuto.

Il presidente Ganau ha poi aperto la discussione sul successivo punto all’ordine del giorno: la proposta di legge 160 (Lotto-Sabatini) “Integrazione degli stanziamenti per l’assistenza tecnica in agricoltura per l’anno 2014”.

Il presidente ha dato la parola al relatore, Luigi Lotto (Pd), presidente della commissione Attività produttive, il quale ha ringraziato tutti i capigruppo che hanno acconsentito a portare questo testo in Aula oggi, attraverso l’articolo 102 del Regolamento. Il provvedimento ha l’obiettivo di integrare gli stanziamenti di cui dispone l’Agenzia regionale Laore per lo svolgimento, tramite l’associazione Ara Sardegna (Aras) dell’attività di assistenza tecnica in zootecnia. Il testo prevede uno stanziamento di 2 milioni 600mila euro per il 2014. «Questo intervento consente di pagare gli stipendi dei lavoratori dell’Aras».  Favorevole a questo intervento anche l’ex assessore regionale dell’Agricoltura, Oscar Cherchi (FI), il quale ha ricordato che si tratta di un problema ricorrente e che è necessario un intervento definitivo per dare certezze ai lavoratori dell’Aras, che svolgono un servizio importantissimo.

Il presidente ha chiuso la discussione generale e ha messo in votazione, prima il passaggio agli articoli, approvato, e poi l’articolo 1 e 2, approvati all’unanimità (46 si, 1 astenuto), e l’emendamento 1 che prevede l’inserimento dell’articolo 2 bis per l’entrata in vigore della legge dal giorno di pubblicazione sul Buras (46 si e 1 astenuto).  L’Aula ha infine dato il via libera alla legge all’unanimità con 46 voti favorevoli e 1 astenuto.

L’Aula ha quindi iniziato l’esame del successivo punto all’ordine del giorno, relativo ad una variazione del bilancio interno del Consiglio, ed il presidente ha dato la parola al consigliere Giorgio Oppi (Udc), componente dell’Ufficio di presidenza, per l’illustrazione del provvedimento.

Il consigliere Oppi ha comunicato che, rispetto al bilancio del Consiglio approvato il 15 gennaio scorso per complessivi 58 milioni e 500 mila euro, «si è verificato che dopo l’approvazione della legge regionale n.33 del 2013 occorre registrare una riduzione di circa 600.000 euro, somma destinata a favore delle popolazioni colpite dall’alluvione e, di conseguenza, procedere all’adeguamento del bilancio interno».

Non essendoci iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione il provvedimento, che è stato approvato.

Al termine dello scrutinio, il presidente ha dichiarato chiusa la seduta. Il Consiglio sarà riconvocato a domicilio.

Il Consiglio regionale, in apertura di seduta, questa mattina, ha approvato la risoluzione sul riconoscimento del profilo professionale di odontotecnico.

La risoluzione è stata illustrata dal consigliere Fabrizio Anedda (Misto-Sinistra sarda). Dopo aver ricordato la necessità di dare dignità professionale ad una categoria la cui disciplina risale agli anni ‘20, Anedda ha sintetizzato le principali attività svolte dagli operatori del settore a tutela della salute. «Gli odontotecnici – ha proseguito – sono inoltre particolarmente attenti all’aggiornamento professionale ed all’innovazione tecnologica e sono stabilmente inseriti nell’area delle professioni sanitarie sulla base del parere favorevole del Consiglio superiore della sanità e del Ministero attività produttive». Insieme ad altri Consigli regionali, ha concluso Anedda, «abbiamo avviato una iniziativa nei confronti di Governo, Parlamento e conferenza Stato-Regioni, per riprendere l’iter relativo al riconoscimento professionale di una categoria che, fra l’altro, è attivamente impegnata in Sardegna nel settore della ricerca, sia con il Consorzio 21 per un nuovo sistema di certificazione della qualità aziendale, che con Sardegna ricerche per la sperimentazione di nuove tecnologie informatiche».

A nome della Giunta, l’assessore della sanità Luigi Arru ha espresso parere favorevole sul provvedimento. Non essendoci iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione la risoluzione, che il Consiglio ha approvato. Subito dopo, il presidente ha sospeso la seduta e convocato le commissioni prima e sesta per l’esame del DL n. 149/A.

A conclusione delle riunioni della Prima commissione e della Sesta commissione, il presidente ha riaperto i lavori dell’Aula per procedere con l’esame del disegno di legge n. 149 Disposizioni urgenti per l’eradicazione della peste suina africana”.

La consigliera del Partito democratico, Daniela Forma, ha ricordato in apertura della sua relazione in Aula, le caratteristiche della malattia che dal 1978 è presente in Sardegna. L’esponente della maggioranza ha sottolineato quindi i danni che la mancata eradicazione della Peste suina africana ha prodotto per l’economia dell’Isola ed in particolare per le aziende del settore dell’agroalimentare e in maggior misura per quelle del comparto suinicolo sardo. «La peste suina – ha dichiarato l’onorevole Forma – in Sardegna è diventata endemica e dal 1978 si sono registrati duemila focolai, con quattro picchi epidemici nel ’92, nel ’95, nel 2004 e nel 2012». La consigliera dei democratici ha, dunque, ricordato l’efficacia delle azioni di contrasto alla Psa messe in atto negli anni ’90 «ma – ha affermato – nel 1996 la titubanza delle istituzioni ha impedito la completa eradicazione della peste suina».

Daniela Forma ha definito la peste suina africana “una malattia economica” la cui eradicazione rappresenta un impegno del governo e della maggioranza («è una sfida vincere, in caso contrario saremo sconfitti e con noi perderà l’intera Sardegna»).

La relatrice del Dl 149 ha quindi illustrato i contenuti del testo all’esame dell’Aula, evidenziando, in particolare, le disposizioni dell’articolo 2, laddove si propone la costituzione della “unità di progetto” per garantire il coinvolgimento di tutte le Pubbliche amministrazioni che hanno competenza e ruolo per agire nelle azioni e nel piano di contrasto alla Psa. Daniela Forma ha inoltre ricordato il dettato dell’articolo 5 che, per l’esercizio delle funzioni di direttore del servizio di sanità veterinaria dell’assessorato regionale all’Igiene e alla Sanità, richiede «comprovata esperienza e specifica competenza nella materia, del sistema Regione, comprese le aziende sanitarie locali della Sardegna».

«Con le norme contenute nel Dl 149 – ha concluso Forma – poniamo le basi per sconfiggere definitivamente la malattia che in questi decenni ha causato il fallimento di aziende e operatori dell’agroalimentare ed ha impedito lo sviluppo della suinicoltura sarda, unitamente a quello del commercio dei salumi».

Il consigliere del Pd, Lorenzo Cozzolino, ha evidenziato l’importanza del Dl in discussione ed ha dichiarato che con esso «la Regione ridà speranza perché la peste suina possa essere eradicata dall’Isola». L’esponente della maggioranza ha posto l’accento sulla opportunità di garantire un «improcrastinabile impegno sinergico per fare cessare un’emergenza che non è soltanto di carattere sanitario». A questo proposito, il consigliere dei democratici si è soffermato, sottolineandone l’efficacia, sul dettato degli articoli 3 e 4 del Dl 149, che normano le competenze e i poteri dell’unità di progetto.

A giudizio di Cozzolino la peste suina è stata nel corso degli ultimi decenni “sottovalutata” e i «seppur efficaci interventi di contrasto alla malattia non si sono rivelati decisivi per l’assenza di un adeguato coordinamento tra i diversi enti interessati». Cozzolino ha concluso esprimendo soddisfazione e sostegno al Dl 149 ed ha ricordato come la Peste suina si sia autoalimentata con il pascolo di brado.

Il presidente Ganau ha dato quindi la parola al consigliere di Forza Italia Sardegna, Edoardo Tocco, il quale ha auspicato che questo provvedimento metta fine a tutti i disagi economici del comparto. Per l’esponente della minoranza il testo in discussione è arrivato tardi e «qualunque operatore suinicolo non ha più speranza e voglia di investire in questo settore». Per Tocco il sistema di controllo istituzionale si è dimostrato incapace di gestire questa emergenza. «Il momento è importantissimo perché, con questo intervento, si può riattivare un comparto che per la Sardegna è importantissimo. Assessore lei e la sua Giunta avete in mano una partita delicata e decisiva per il settore suinicolo sardo da gestire a livello regionale, nazionale ed europeo».

Per Oscar Cherchi (FI) nel DL manca il dettaglio degli interventi che la Giunta vuole portare avanti per eradicare la malattia. Per l’ex assessore dell’Agricoltura, che ha annunciato il voto favorevole, non ci sono nel testo particolari novità rispetto alla scorsa legislatura, visto che l’Unità di progetto, anche se non istituzionalizzata, era presente anche precedentemente ed era coordinata dal generale Murgia. Per Cherchi la responsabilità della non eradicazione della peste suina africana è di tutti i governi regionali che si sono succeduti dal 1978 a oggi.

Il presidente del gruppo Sardegna, Modesto Fenu, ha affermato che «per incidere sull’eradicazione è di fondamentale importanza un monitoraggio sull’epizoozia». L’esponente della minoranza ha ricordato che fino ad oggi questo lavoro è stato svolto dalle compagnie di caccia grossa che si sono prestati a fare il prelievo dei tessuti e li hanno consegnati ai laboratori. «Credo che questa collaborazione debba continuare e debba essere anche incrementata. Stiamo parlando di 36mila cacciatori, straordinaria risorsa per l’Isola, che agiscono gratuitamente e che si impegnano a dare una mano alla Sardegna nell’eradicazione della malattia». Per Fenu la collaborazione con i cacciatori dovrebbe essere sviluppata affinché i possano anche occuparsi dello smaltimento delle carcasse senza pericolo di diffusione della peste suina.

E’ poi intervenuto Luigi Lotto (Pd) che ha ribadito il concetto già espresso da alcuni consiglieri della maggioranza: «La peste suina – ha detto – non è solo un’emergenza sanitaria ma rappresenta un grave danno per l’economia isolana. Il rilancio del comparto suinicolo restituirà speranza anche all’agroalimentare e all’artigianato».

Il presidente della Commissione Attività Produttive ha quindi ricordato all’Aula i tanti i tentativi di eradicazione della malattia, a partire dagli anni ’70: «Non si è raggiunto l’obiettivo, alcune misure sono state positive ma se non si riuscirà a debellare la malattia tutto sarà inutile». L’esponente del Pd ha poi manifestato l’auspicio che il risultato possa essere raggiunto entro questo mandato. «Questa legge ha un’importanza politica enorme – ha affermato Lotto – la sconfitta della peste suina qualificherebbe, da sola, un intero mandato politico. Per centrare l’obiettivo serve però un nuovo inizio e un nuovo approccio».

Lotto ha poi sottolineato la necessità di un’azione congiunta che coinvolga tutti i soggetti interessati. Positivo, secondo il consigliere della maggioranza, il coinvolgimento della Presidenza della Giunta e degli assessorati competenti, «serve però anche il contributo dei comuni e una presa di coscienza da parte degli operatori dell’importanza della partita che si va a giocare, capire che gli allevamenti clandestini e il pascolo brado arrecano danni incalcolabili alle aziende serie». Il Presidente della Quinta Commissione ha infine suggerito la predisposizione di affiancare al piano di eradicazione della malattia un piano di sviluppo del comparto suinicolo.

Ha quindi preso la parola il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni che si è subito dichiarato favorevole all’approvazione dell’articolato. «Nessuno però pensi di potersi  appuntare una medaglia sul petto. In passato, molti esecutivi di diverso colore hanno fallito l’obiettivo – ha rimarcato Dedoni – sarei felice se si iniziasse a combattere seriamente una malattia che ha causato danni incalcolabili al sistema produttivo dell’Isola». Dedoni ha poi ricordato le altre emergenze sanitarie che stanno penalizzando agricoltura e pastorizia: dalla Blue Tongue alla Febbre del Nilo fino alle malattie che colpiscono alcune coltivazioni e all’invasione delle nutrie che sta sconvolgendo l’ecosistema di alcune zone fluviali e lacustri della Sardegna. «Bisogna farsi carico anche di queste emergenze – ha detto il capogruppo dei Riformatori – servono controlli più stringenti nei porti della Sardegna per impedire l’arrivo in Sardegna di malattie potenzialmente devastanti. Meglio spendere i soldi per impedire il contagio che intervenire quando il danno è ormai fatto».

Gavino Sale (Irs), in apertura del suo intervento, ha rivolto un augurio all’intero Consiglio: «Spero – ha detto – che questa legislatura venga ricordata come quella che ha debellato la peste suina e che questo risultato sia ricordato dai sardi come la sconfitta della malaria nel dopoguerra». Il leader indipendentista si è poi soffermato sul concetto di sovranità alimentare: «In Sardegna – ha affermato – riusciamo a produrre meno del 40% del nostro fabbisogno, raddoppiare questa percentuale significa produrre migliaia di posti di lavoro». Sale ha poi ricordato gli inutili tentativi del passato di sconfiggere la malattia e auspicato un cambio di rotta negli interventi, a partire da una massiccia campagna di informazione per far capire che un’esigua minoranza (chi continua a tenere maiali al pascolo brado o in allevamenti clandestini) non può condizionare un intero settore. «I giovani vogliono investire in campagna – ha concluso Sale – il comparto suinicolo ha la capacità di garantire un reddito con investimenti irrisori. Le potenzialità del comparto sono enormi ed occorre sfruttarle».

Il capogruppo di Sardegna Vera Efisio Arbau ha individuato la causa dell’insuccesso della campagne di contrasto alla peste suina degli anni precedenti nella mancata assunzione di responsabilità di tutta la classe dirigente. «Ora – ha affermato – si opera con una gestione unitaria e questo è un fatto di grande innovazione perché la questione è economica con risvolti sanitari e sociali e quindi la lotta avrà successo se sapremo parlare nei territori, con allevatori ed enti locali». Quello della suini-coltura, a giudizio di Arbau, «è un pezzo di economia rurale della nostra terra che dà senso al piano regionale di sviluppo con cui abbiamo deciso di puntare sull’agro alimentare che, non dimentichiamolo, nasce e cresce nelle campagne; la suini-cultura è inoltre un modo importante di fare agricoltura in Sardegna, che spesso affianca positivamente l’allevamento degli ovini». Soffermandosi sulla composizione dell’unità di progetto che dovrà essere “sul fronte” contro la peste suina, Arbau ha sostenuto che «serve anche cambiare qualche giocatore cambiando quelli che hanno sbagliato a porta vuota, puntiamo sulle nuove leve che possono avere una marcia in più perchè la responsabilità è politica ma anche gestionale». «Il cuore della legge – ha detto ancora il capogruppo di Sardegna Vera – è l’art. 5, che prevede la possibilità di decidere scegliere i componenti della squadra fra quelli che conoscono e vivono le nostre campagne; è una scelta vincente. Che ci permetterà di convincere quei pochi, in piccole porzioni del nostro territorio, che stanno sbagliando».

Intervenendo a nome della Giunta, l’assessore della Sanità Luigi Arru ha richiamato l’attenzione del Consiglio sul fatto che «con l’Expo 2015 di Milano la Sardegna avrà su di se gli occhi dell’Italia e dell’Europa su di noi; c’è quindi una responsabilità di tutti che deve spingerci ad agire per risolvere un problema sanitario che ha forti risvolti economici». «Con questa legge frutto del lavoro di tre assessorati – ha proseguito – vogliamo dare un segnale preciso, è una delle principali scommesse del governo regionale ma per vincerla sarà fondamentale l’azione concertata di tutti  sardi di buona volontà, superando le esperienze del passato in cui magari c’erano figure autorevoli ma adesso dobbiamo tutti sollevare la testa e riacquistare piena credibilità». «E lo vogliamo fare – ha continuato l’assessore della Sanità – anche con un segnale politico aprendoci alle migliori esperienze europee, quella del prof. Viscaino di Madrid e di esperto sardo di grande livello come Alberto Laddomada, consapevoli del fatto che il tempo e non possiamo permettere che altre autorità di sostituiscano alla Regione». «Anche la Spagna – ha poi ricordato Arru – ci ha messo 30 anni per sconfiggere la peste suina e la Sardegna ora deve andare avanti con la politica, i professionisti, gli allevatori e i cittadini, per dare un concreto segnale di speranza». Soffermandosi infine sul ruolo della comunicazione come fattore di efficacia per tutte le azioni programmate, Arru si è detto convinto che «non è mai stata fatta una buona comunicazione o forse si è parlato con la lingua sbagliata, parlate in sardo mi ha detto recentemente il responsabile di un master in comunicazione sanitaria; lo condivido, è anche un fatto di mediazione culturale, rispetto a certe situazioni dove non c’era solo illegalità ma anche l’attaccamento ad una tradizione che non ha saputo guardare al futuro; ben venga, inoltre, il coinvolgimento cacciatori, che ci potranno dare una grossa mano nella raccolta dei campioni necessari per la campagna epidemiologica». «Non è una scommessa facile – ha concluso l’assessore Arru – ma vogliamo far capire che anche l’economia di sussistenza può essere una risorsa purché fondata su buone pratiche». 

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Consiglio regionale 2 copia

Il Consiglio regionale ha abolito il Crel ed ha approvato gli interventi straordinari a favore delle società sportive dilettantistiche e la legge che semplifica i procedimenti in materia di difesa del suolo.

Il consigliere Anna Maria Busia (Misto-Cd) ha illustrato la proposta di legge n. 64, ricordando le motivazioni che portarono all’istituzione del Crel sottolineando però che, nel tempo, le stesse si sono gradualmente esaurite. «Il Crel – ha aggiunto – si riunisce sporadicamente: l’ultima relazione sintetica è del dicembre 2010, l’ultimo seminario del 2009, l’ultimo quaderno pubblicato del lontano 2005. Inoltre i dati dell’Osservatorio legislativo interregionale ci dicono che alcune Regioni non hanno mai istituito il Crel ed alcune lo hanno già soppresso, in coerenza con un indirizzo nazionale che porterà all’abolizione del Cnel, strumento ormai obsoleto alla luce del nuovo sistema di relazioni sociali». «Con questo provvedimento – ha concluso – la Sardegna non vuole certamente rinunciare all’ascolto parti sociali ma solo eliminare un ente che non ha svolto attività consistente, sia per raggiungere obiettivi di risparmio che per iniziare un percorso di snellimento della burocrazia e della macchina regionale».

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) ha osservato che «approvando questa legge stiamo indubbiamente alleggerendo e sfrondando, ma avremmo fatto meglio ad intervenire in sede di assestamento di bilancio con un semplice tratto di penna approvando il nostro emendamento; così è solo un bizantinismo della politica». «Comunque – ha precisato Tedde – condividiamo la proposta e la sosteniamo; a livello nazionale il Cnel è ormai un elefante che sa di muffa istituzionale, drena risorse pubbliche che, per poche che siano, meritano altra e migliore destinazione. Del resto sarà soppresso anche il Cnel che stranamente si sta mostrando attivissimo in questo periodo, nonostante l’inchiesta della Corte dei conti su 5 milioni di consulenze sospette».

Subito dopo è intervenuto il capogruppo di Sel Daniele Cocco che ha subito annunciato il voto favorevole all’abolizione del Crel ringraziando la prima firmataria della proposta di legge Anna Maria Busia per l’iniziativa assunta.

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente Ganau ha dato la parola all’assessore agli Affari Generali, Gian Mario Demuro, che ha espresso parere favorevole al provvedimento. «Apprezzo il coraggio di questo Consiglio che decide di rivedere le decisioni del passato – ha detto Demuro – il Crel è oggi un organismo lontano dai motivi che ne avevano determinato la costituzione. La Giunta in ogni caso favorirà i presidi di discussione con le parti sociali».

Il presidente Ganau ha quindi posto in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato all’unanimità dall’Aula. Subito dopo il Consiglio ha dato il via libera al testo integrale della legge con 48 voti a favore e uno contrario.

Il presidente del Consiglio ha quindi aperto la discussione sulla proposta di legge n. 141 e il consigliere del Pd, Lorenzo Cozzolino, ha illustrato la Proposta di legge (Cocco Pietro e più) “Interventi straordinari per la promozione e la diffusione della pratica sportiva a sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche per la partecipazione ai campionati nazionali ed europei”. Il provvedimento, ha spiegato il relatore della maggioranza, garantisce un contributo una tantum alle società dilettantistiche sarde per garantire la partecipazione ai campionati federali nazionali ed europei. Partecipazione, così ha dichiarato Cozzolino, che è stata messa a rischio dall’alto costo delle trasferte, dalle spese federali e da tutti gli altri oneri che penalizzano atleti e squadre isolane. «Un supporto straordinario per garantire la prosecuzione dei campionati», ha dichiarato il consigliere del centrosinistra che ha però più volte rimarcato il carattere straordinario dell’intervento della Regione. Cozzolino ha quindi richiamato la funzione sociale della pratica sportiva e lo “spirito” della legge 17 del 1999 che riconosce la funzione educativa dello sport. Il relatore ha proseguito illustrando i tre articoli di legge: il primo prevede, in conformità a quanto stabilito dall’articolo 31 delle legge regionale 17/99, la corresponsione alle associazioni sportive dilettantistiche della Sardegna di un contributo integrativo una tantum per la copertura delle spese sostenute per l’annualità sportiva 2013-2014; il secondo contiene la norma finanziaria prevedendo una copertura finanziaria di un milione di euro e l’ultimo disciplina l’entrata in vigore.

La consigliera di Forza Italia, Alessandra Zedda, ha ribadito che la norma nasce per fare fronte alla crescenti difficoltà cui vanno incontro le società dilettantistiche sarde impegnate nei campionati nazionali ed europei. Zedda ha inoltre rimarcato l’opportunità di interventi adeguati per la promozione della pratica sportiva ed ha definito un «provvedimento doveroso e tempestivo» quello in discussione in Aula. Alessandra Zedda ha quindi auspicato una soluzione anche per l’annualità sportiva in corso (2014-2015) e non solo per quella del 2013-2014, così come previsto nella Pl 141.

L’esponente della minoranza ha quindi invitato l’assessore a procedere con il relativo  impegno di spesa entro il 31 dicembre 2014 e a garantire l’erogazione delle somme immediatamente dopo l’approvazione della finanziaria regionale.

Alessandra Zedda ha ricordato che i benefici della legge riguardano 77 società dilettantistiche e ha concluso con l’augurio che lo stanziamento di un milione di euro a valere sull’articolo 31 della legge 17\99 possa rappresentare un valido sostegno alle compagini sportive e agli atleti della Sardegna.

Il consigliere dei Riformatori sardi, Luigi Crisponi, ha ricordato in apertura del suo intervento il precedente passaggio in Consiglio della proposta di legge per il sostegno alle società dilettantistiche sarde ed in particolare la pregiudiziale, approvata dall’Aula su richiesta del consigliere Pd, Ruggeri, per far tornare in commissione l’intero provvedimento. Crisponi nel dichiarare che quella in esame è una proposta migliore, rispetto alla proposta originaria, ha criticato la copertura finanziaria perché, a suo giudizio, sottrae risorse all’assessorato del Turismo e del Commercio («è un’autentica lotta tra poveri»). L’esponente della minoranza ha inoltre espresso dubbi in ordine all’applicazione delle disposizioni contenute nella Pl 141 ed ha denunciato l’esclusione, tra le 77 società destinatarie dei benefici di legge, della Handball Club Nuoro che partecipa la campionato di A1 di pallamano. «Se non sarà eliminata questa discriminazione – ha concluso Crisponi – preannuncio il voto contrario alla Pl 141».

Soddisfazione per l’attività svolta dalla Seconda commissione è stata espressa dal consigliere regionale di Forza Italia, Edoardo Tocco. «Apprendo con dispiacere le parole dell’amico Crisponi», ha affermato spiegando che l’obiettivo della “leggina” è di porre rimedio alle problematiche legate allo sport e che spera in un suo ripensamento. «Plauso va alla commissione per il lavoro svolto, abbiamo discusso anche animatamente, ma abbiamo usato il buonsenso. Credo – ha continuato – che questa sia la cosa più importante perché siamo riusciti a trovare una soluzione». Tocco ha ricordato i grandi sacrifici che le società sportive stanno sostenendo e ha proposto all’assessore un intervento di valorizzazione e promozione della pratica sportiva perché la Sardegna abbia un’immagine importante a livello nazionale.

Per il capogruppo del Centro democratico, Roberto Desini, «con questo dispositivo di legge stiamo andando a sanare la situazione di 77 società. Stiamo ponendo rimedio a un disegno di legge che, magari per la fretta,  non andava bene». La legge 17 del ‘’99, secondo Desini, è una delle migliori leggi sullo sport in tutto territorio nazionale. Con questo provvedimento si pone fine – ha continuato – alla confusione sulle competenze dovuta al fatto che i finanziamenti erano in capo a Sardegna promozione. «Ringrazio per il lavoro fatto l’assessore Morandi». Desini ha poi auspicato che l’applicazione degli articoli della 17 in capo alle Province, «che da due anni non stanno più espletando queste funzioni,  ritorni in capo alla Regione». Per il consigliere dei Riformatori sardi, Michele Cossa, «è evidente che questa legge mette riparo a un pasticcio, che ha origini profonde, e viene incontro a società che hanno già sostenuto spese». Secondo l’esponente dell’opposizione è una situazione del sostegno allo sport da rivedere, perché si sta mischiando la promozione dell’Isola con la promozione dello sport. Non si capisce, ha continuato, quale destino attende tutte le altre società sportive, tutte quelle che non prendono soldi o di quelle che aspettano soldi del 2013 e «se va bene li avranno nelle primavera 2015».

«Assessore lei deve mettere mano a una nuova legge di promozione dell’attività sportiva e non soltanto per le società agonistiche ma per tutte quelle piccole società che non chiedono niente e svolgono una vera attività sociale, educando allo sport centinaia e centinaia di bambini. Il mio voto – ha concluso Cossa –  dipenderà molto dalla risposta che darà l’assessore». (eln)

A nome della Giunta, l’assessore della Pubblica istruzione e Sport Claudia Firino ha apprezzato i numerosi interventi del Consiglio che hanno sottolineato la natura eccezionale del provvedimento, determinata dalle vicende di Sardegna promozione. E’un provvedimento per tutti, ha continuato l’assessore, «e c’è anche la società citata dal consigliere Crisponi, abbiamo operato con correttezza seguendo un indirizzo coerente; sul piano generale è indubbio che il tema dello sport abbia bisogno di innovazione anche se la legge attuale è buona perchè bilancia professionismo dilettantismo e sport di base». «Per quanto riguarda i finanziamenti – ha poi precisato esponente della Giunta, «bisogna accorciare i tempi, ma voglio chiarire che i ritardi sono dovuti anche al fatto che c’era molto arretrato, risalente in qualche caso al 2010». «Dall’anno prossimo – ha concluso – seguiremo con particolare attenzione l’attività sportiva di base con strumenti già presenti nella 17 ed altri che vorrà individuare il Consiglio».

Sull’ordine dei lavori il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, rivolto all’assessore, ha detto che la società di Nuoro che risulterebbe esclusa è l’Hc handball «ed occorre quindi una correzione».

L’assessore Firino ha assicurato una puntuale verifica, fermo restando che non risultano esclusioni di società dotate dei requisiti e che un eventuale inserimento a posteriori non è possibile per via amministrativa.

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori sardi) ha affermato di non capire «se l’allegato fa parte della legge o no; è’un problema di giustizia sportiva, quella di Nuoro è l’unica società di pallamano che milita in A1, nel massimo campionato».

Il presidente Ganau ha tenuto a precisare che «non c’è nessun allegato formale alla legge, le società con requisiti potranno inoltrare apposita domanda».

Il consigliere Angelo Carta (Psd’Az) ha sottolineato che il provvedimento «è stato un parto laborioso con molte contraddizioni, o stiamo rivalutando Sardegna promozione o stiamo facendo altro, è il solito provvedimento eccezionale dove come sempre c’è chi prende e chi non prende, non riesco a votare a favore».

Il consigliere Luigi Ruggeri (Pd) si è detto «un po’ in imbarazzo, è un provvedimento straordinario che riapre la disponibilità della legge 17, con beneficiari individuati dall’art.31 della stessa legge, che hanno risposto ad un bando». «E’ stata solo introdotta – ha precisato – una procedura diversa per la rendicontazione, che fa riferimento alla promozione sportiva e non di marchi; modo per incrementare i contributi a tutte le società che hanno sostenuto spese rilevanti, cosa che giustifica l’intervento straordinario ed irripetibile».

Il consigliere  Giorgio Oppi (Udc) ha espresso dubbi sulla fondatezza della perplessità del consigliere Ruggeri che «ha fatto una specie di patto del Nazareno di serie B: la verità è che 1 milione è una cifra insignificante, fermo restando che le società sportive non possono entrare ed uscire da porte girevoli».

Il consigliere Alessandra Zedda (Forza Italia) ha dichiarato che il consigliere Oppi ha fatto chiarezza; «l’elenco delle società presente nell’allegato è del 2013, le valutazioni saranno fatte sulla base di quanto contenuto nel piano triennale a seconda dell’importanza e dei campionati cui partecipano le diverse società». «La legge – ha concluso – non risolve tutti i problemi ma dà boccata di ossigeno, sono favorevole senza riserve e preciso che, contrariamente a quanto è stato scritto, non sono dirigente di nessuna società sportiva e non lo sono mai stata».

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) anch’egli favorevole, ha sollecitato «una riflessione su vicenda che non ha nulla a che vedere con Sardegna promozione con cui invece si è incrociata in modo strano in Consiglio, che non ha fatto bella figura; non dobbiamo consentire a nessuno di farci la morale, soprattutto a chi non hanno titoli».

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) ha messo l’accento positivamente sul fatto che «tanti colleghi ed alcuni assessori si sono spesi per raggiungere un obiettivo importante, il contesto di riferimento premia le società che hanno i requisiti senza esclusioni, è una legge che va incontro allo sport migliore che ha una grande funzione sociale, nell’educazione e nella formazione dei giovani».

Il consigliere del Psd’Az Angelo Carta ha annunciato che il suo gruppo non parteciperà al voto.

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente Ganau ha messo in votazione il passaggio agli articoli e gli articoli della legge, approvati con 42 voti favorevoli e 2 astensioni.

Prima dello scrutinio finale, per dichiarazione di voto, il consigliere dei Riformatori sardi Michele Cossa ha annunciato voto favorevole, prendendo atto positivamente «delle dichiarazioni dell’assessore; dobbiamo fare giustizia per sanare la situazione venutasi a creare ed è apprezzabile l’impegno per altre società non inserite nel piano triennale, società spesso molto piccole, che svolgono una funzione molto importante ed infine, sullo sfondo, resta la questione dello sport di base».

La legge è stata poi approvata con 42 voti favorevoli e 2 astensioni.

Subito dopo il via libera alla legge  per gli interventi straordinari a favore delle società sportive dilettantistiche, l’Aula è passata all’esame del Testo Unificato di semplificazione amministrativa in materia di difesa del suolo. Il Testo, approvato dalla Quarta Commissione il 26 novembre scorso, è la sintesi di due diversi provvedimenti: la proposta di legge n. 41 (primo firmatario Eugenio Lai) e il disegno di legge n. 100 della Giunta regionale.

Il presidente Ganau ha aperto la discussione generale dando la parola al relatore della maggioranza Eugenio Lai (Sel). «Si tratta di un provvedimento importante che consentirà di arrivare a una semplificazione amministrativa in materia di difesa del suolo – ha esordito Lai – la delicatezza delle problematiche relative all’individuazione delle aree pericolose e a rischio idrogeologico impone sia una costante e precisa opera di pianificazione della mitigazione del rischio sia un’attenta valutazione delle reali emergenze». Tra le priorità indicate dai proponenti, la separazione puntuale delle competenze di Regione e amministrazioni comunali: le strutture regionali si occuperanno delle emergenze mentre ai comuni spetterà l’approvazione degli studi di compatibilità idraulica, geologica e geotecnica.

Lai si è poi soffermato sull’aspetto delle risorse disponibili per dare attuazione alla norma: «Saranno utilizzati i fondi di cui all’articolo 5, comma 3 della legge regionale n. 7 del 2014 – ha detto Lai – e si individuerà uno stanziamento minimo per gli anni successivi eventualmente integrabile con le successive manovre finanziarie. Ciò che è significativo è che la spesa prevista, per quanto certamente non sufficiente, ha carattere permanente e costituisce un chiaro sintomo di una scelta di semplificazione irreversibile». Il relatore di maggioranza ha quindi concluso il suo intervento auspicando il voto favorevole dell’Aula «che consentirà di semplificare la burocrazia attuale, circa 700 pratiche ferme, e di incentivare, attraverso i progetti associati (Unione dei Comuni), la condivisione e l’unità di intenti nel territorio».

Il presidente Ganau ha quindi dato la parola al relatore di minoranza Giuseppe Fasolino (Forza Italia) che ha riconosciuto, da subito, l’importanza del provvedimento all’esame dell’Aula chiarendo i motivi dell’astensione in Commissione dei rappresentati dell’opposizione. «Le perplessità – ha affermato Fasolino – erano legate all’esiguità delle risorse finanziarie disponibili, insufficienti a garantire il funzionamento delle strutture incaricate di mandare avanti le istruttorie, e all’aggravamento dei compiti affidati ai comuni. Tuttavia riconosciamo l’importanza di questo Testo Unificato che si propone di invertire la tendenza in un ambito così delicato». Fasolino ha quindi concluso il suo intervento auspicando un’effettiva ed immediata velocizzazione di tutte le procedure autorizzatorie di competenza regionale. «Queste, infatti, sempre più numerose e penetranti, determinano un intollerabile freno alle varie iniziative economiche ed imprenditoriali che vengono programmate nel territorio, spesso con l’input decisivo delle amministrazioni comunali».

Il consigliere del Pd, Salvatore Demontis, ha dichiarato di condividere lo spirito della norma ed ha ribadito l’opportunità del provvedimento che mira a eliminare la sovrapposizione di competenze tra diverse amministrazioni pubbliche. «Ma insieme con le competenze – ha dichiarato l’esponente della maggioranza – serve trasferire ai Comuni le risorse necessarie». Demontis ha quindi definito insufficienti gli stanziamenti indicati nel testo unificato ed ha manifestato perplessità per la copertura finanziaria a valere sul fondo unico per gli Enti Locali. «Con una mano si dà e con l’altra si toglie», ha spiegato il consigliere dei democratici che ha sottolineato come le risorse con tale decisione saranno vincolate nell’utilizzo. «Avrei individuato un’altra copertura – ha concluso Demontis – e auspico che il fondo per gli Enti locali sia presto incrementato degli importi che oggi vengono indicati nel testo unificato all’esame dell’Aula».

Il consigliere dei Riformatori sardi, Michele Cossa, si è dichiarato a favore del provvedimento in discussione perché, a suo giudizio, restituisce ai Comuni competenze e funzioni che gli sono propri e libera l’autorità di bacino di incombenze inutili. L’esponente della minoranza ha affermato di condividere le perplessità espresse dal consigliere Demontis in rodine alla scarsità delle risorse e alla prevista copertura finanziaria. Cossa ha auspicato che ai Comuni sia inoltre garantito anche un opportuno supporto tecnico ed ha preannunciato il voto a favore al testo unificato 41-100.

Il consigliere del Psd’Az, Angelo Carta, ha affermato che la proposta in discussione semplifica e accelera i processi autorizzativi in capo ai Comuni ed ha dichiarato che le norme contenute nel testo approvato in Quarta commissione «vanno nella giusta direzione e restituiscono ai Comuni funzioni che gli competono». Carta ha quindi definito “insufficienti” le coperture finanziarie previste e si è detto sicuro che la Giunta in sede di finanziaria saprà garantire le risorse necessarie agli Enti locali.

Parere positivo alla proposta di legge è stato espresso dal capogruppo di Sel, Daniele Cocco, il quale ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo. «Questa proposta di legge dimostra quanto sia importante la presenza dei sindaci in quest’aula perché conoscono i problemi che vivono i cittadini e i Comuni». Cocco ha evidenziato gli aspetti importanti del testo: la semplificazione dell’attività amministrativa e l’attribuzione delle funzioni ai Comuni per quanto attiene ai Pai. L’esponente della maggioranza ha anche rilevato positivamente la sinergia che c’è stata tra la Giunta e il Consiglio.

Per il capogruppo del Centro democratico, Roberto Desini, «la proposta di legge fa chiarezza in materia di competenze e trasferisce ai Comuni le giuste funzioni». Desini ha spiegato che spesso all’Autorità di bacino, di cui fa parte, arrivano pratiche minime che potrebbero essere gestite dai Comuni velocizzando la risposta da dare agli utenti. Per il consigliere del Centro Democratico i fondi stanziati non sono sufficienti per l’aggiornamento dei Pai e ha proposto un aumento. «Saranno soddisfatti i Comuni – ha detto – ma anche i cittadini perché questa proposta di legge va nei loro interessi».

«Sosteniamo questa proposta di legge e avrà il voto del Partito democratico», ha affermato il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, e ha ricordato che questa legge porterà a una semplificazione e a una velocizzazione dell’approvazione delle pratiche relative al dissesto idrogeologico. Per Cocco la Regione deve mettere a disposizione dei Comuni figure specializzate e una dotazione finanziaria adeguata. «Ho proposto -. ha concluso – un emendamento all’articolo 3 che aumenta l’importo da 200mila euro a 600mila euro, che vanno calcolati come aggiuntivi al Fondo unico».

L’assessore degli Enti Locali Cristiano Erriu ha messo l’accento in apertura che si tratta di un problema già emerso nella precedente legislatura. «Ci sono criticità evidenti nell’agenzia – ha spiegato – un ingorgo che porta i 13 dipendenti ad occuparsi di un po’ di tutto, spesso di cose molto complesse e delicate e, nello stesso tempo, di numerosissime pratiche minute, col risultato che sono circa 800 le pratiche arretrate». Un problema che può essere facilmente risolto, ha aggiunto, «con una delega ai Comuni, relativa peraltro ad interventi inerenti solo il territorio comunale di riferimento, non a studi di caratterizzazione idro-geologica perché su quelle la Giunta ed il Consiglio sono già intervenuti con oltre 2 milioni il 7 novembre scorso, così come per studi relativi ai Puc». «La delega quindi – ha continuato l’assessore Erriu – può essere estesa a Comuni ed alle Unioni di Comuni sia per una migliore organizzazione che per una più elevata qualità dei servizi al cittadino, seguendo una strada simile a quella delle autorizzazioni paesaggistiche». Per quanto riguarda i 600.000 euro aggiuntivi rispetto al Fondo, ha concluso, «servono a potenziare gli uffici tecnici degli enti locali, soprattutto dei Comuni più piccoli dove certe figure non sono presenti e ci sarà un help desk (una sorto di pronto soccorso per situazioni particolari e specifiche), mentre l’Agenzia si potrà specializzare su questioni più complesse, come il Piano contro il rischio-alluvione».

Prima del voto sul passaggio agli articoli, hanno preso la parola diversi consiglieri per dichiarazione di voto.

Il consigliere Giuseppe Fasolino (Forza Italia) ha annunciato il voto favorevole dopo l’ emendamento proposto dal capogruppo del Pd Pietro Cocco. «E’ un buon esempio, ha detto, «di sinergia fra Giunta e Consiglio come ha detto anche il capogruppo di Sel Daniele Cocco, che per quanto ci riguarda ci sarà sempre sulle cose concrete che interessano i cittadini».

Il consigliere Paolo Truzzu (Sardegna-Fdi) si è espresso in modo favorevole, suggerendo di «sfruttare apposite convenzioni con l’ordine dei geologi per sviluppare la pianificazione urbanistica».

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) ha affermato che «si tratta di una legge che meritava da tempo un intervento perché troppo centralista, si prosegue ora l’idea della Giunta Cappellacci del 2013, riducendo i tempi per i cittadini ed aiutando i Comuni a lavorare meglio».

Voto favorevole è stato annunciato anche da Michele Cossa (Riformatori sardi) che ha espresso apprezzamento per la volontà della Giunta di offrite un supporto tecnico ai comuni. «Per i comuni avere una struttura di riferimento sarebbe un passaggio fondamentale – ha detto Cossa – credo che questa sia la migliore soluzione economica e anche la più efficace».

Alessandra Zedda ha manifestato perplessità sulla capacità delle strutture comunale, soprattutto quelle dei centri più piccoli, di esercitare le competenze trasferite dalla legge. «Per questo – ha detto Zedda – ben vengano le Unioni dei Comuni ma sarebbe auspicabile confermare la convenzione con l’Ordine dei Geologi che in passato ha dato risultati importanti.»

Il capogruppo del Centro Democratico, Roberto Desini, dopo aver annunciato il suo voto favorevole ha definito “fondamentale” il provvedimento portato oggi all’esame del Consiglio. «Ci saranno enormi benefici per gli amministrati – ha detto Desini – le somme non intaccheranno il Fondo Unico per gli Enti locali e finalmente si darà vita a una una sburocratizzazione senza precedenti».

Il presidente Ganau ah quindi posto in votazione il passaggio agli articoli che l’Aula ha approvato all’unanimità. Subito dopo l’Assemblea è passata all’esame dell’art.1 al quale è stato presentato un emendamento aggiuntivo che estende le competenze dei Comuni agli interventi per la conduzione delle attività agricole, silvoculturali e pastorali. Articolo ed emendamento hanno ottenuto il via libera del Consiglio. Subito dopo sono stati messi in discussione l’articolo 2 e il relativo emendamento sostitutivo parziale che aumenta la dotazione finanziaria annuale per l’attuazione della legge da 200.000 a 600.000 euro. Anche in questo caso l’Aula ha dato parere favorevole. Si è quindi passati alla votazione finale del Testo Unico che è stato approvato all’unanimità.

Il presidente Ganau ha dichiarato chiusa la seduta. Il Consiglio sarà convocato a domicilio.

Il presidente Gianfranco Ganau ha aperto i lavori del Consiglio regionale. Come concordato nella Conferenza dei capigruppo il primo punto all’ordine del giorno è la proposta di legge n. 64 Abrogazione della legge regionale 3 novembre 2000, n. 19 “Istituzione del Consiglio regionale dell’economia e del lavoro“. Seguiranno la proposta di legge n. 141 Interventi straordinari per la promozione e la diffusione della pratica sportiva a sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche per la partecipazione ai campionati nazionali ed europei” e il Testo unificato (DL 100 – PL 41) in materia di difesa del suolo. I lavori proseguiranno per tutta la giornata.

Il Consiglio regionale si riunirà mercoledì 10 dicembre, alle ore 10.00. L’ha deciso la Conferenza dei capigruppo riunita questa mattina sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau.

Il primo punto all’ordine del giorno è  la Proposta di legge n. 141 Interventi straordinari per la promozione e la diffusione della pratica sportiva a sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche per la partecipazione ai campionati nazionali ed europei”. Seguirà poi il Testo unificato (DL 100 – PL 41) in materia di difesa del suolo e il PL n. 64  Abrogazione della legge regionale 3 novembre 2000, n. 19 “Istituzione del Consiglio regionale dell’economia e del lavoro”.

I lavori proseguiranno per tutta la giornata.

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia