20 April, 2024
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La terza edizione del Festival dell’Altrove, dedicata al celebre antropologo guasilese Giulio Angioni, sarà presentata lunedì 21 ottobre durante una conferenza stampa a Cagliari Via Horta 2, nella sede della Fondazione di Sardegna alle ore 10.30. Saranno presenti il sindaco di Guasila Paola Casula, l’assessore della Cultura Sergio Angioni, l’assessore del Turismo Paola Carta, i consiglieri comunali Elena Sailis ed Alessandro Angioni, il direttore artistico del Festival Gianluca Medas ed il responsabile della Comunicazione e relazioni esterne della Fondazione, Graziano Milia.

Giulio Angioni.

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Forse non tutti sanno che in Europa il primo autore ad utilizzare i termini “indipendentismo”, “indipendentista” e “nazione senza stato” è stato Antonio Simon Mossa, colui che più di altri ha teorizzato e costruito una prospettiva culturale di libertà per il popolo sardo.
Chi, infatti, vuol conoscere le potenzialità della Sardegna e dei sardi, i loro diritti, la loro vocazione storica, non può non conoscere “Le ragioni dell’indipendentismo”, il testamento politico di Antonio Simon Mossa, che in quest’opera simbolo dell’identità sarda elabora originalmente una visione di indipendentismo progressista e rivoluzionario; un indipendentismo capace di oltrepassare i modelli teorici del modello per trasformarsi in un pensiero propositivo e di radicamento concreto.
Ma cosa significa oggi parlare di indipendenza? E a quale indipendenza la Sardegna odierna può e deve guardare?
Per provare ad elaborare una risposta collettiva, ma soprattutto una risposta che possa trovare un riscontro applicativo nelle complesse dinamiche della politica europea contemporanea, tra il risveglio dei nazionalismi e la crisi dei socialismi moderni, questa sera, alle ore 18.00, negli spazi del Lazzaretto Sant’Elia di Cagliari, in via dei Navigatori 1, inizierà un viaggio esplorativo intorno ai temi e gli autori che animano il dibattito sull’indipendenza.
A inaugurare questo percorso, sarà un appuntamento interamente dedicato alla figura di Antonio Simon Mossa: l’uomo, l’opera e il progetto saranno riletti attraverso il racconto autobiografico di uno degli allievi più vicini a Mossa, Giampiero “Zampa” Marras.
Accanto a lui, nell’eclettico spirito della sua prolusione, si affiancherà l’intervento del professor Marcello Muroni e l’introduzione accademica del professor Aldo Berlinguer.
Coordina l’editrice Maria Marongiu.
L’incontro – organizzato da Azione Sardegna, Alfa Editrice, Laras e Comune di Cagliari – sarà arricchito dalle letture dell’attore Gianluca Medas, in “Simon Mossa e Feltrinelli – la Narrazione”. 
In conclusione lo spazio musicale, “S’Arrempellu”.
Un viaggio polifonico attraverso l’indipendentismo e i suoi orizzonti, ma anche un’occasione per riflettere, capire e piantare i semi di una rivoluzione politica della Sardegna nel segno di un’indipendenza possibile.

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Sabato 18 maggio, alle 21.00, il Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4, Cagliari – ospita lo spettacolo “Iddacuada-Paese nascosto”. L’appuntamento della compagnia Medas-Ilos rientra in “1 €uro festival” ed è firmato da Elena Musio e Gianluca Medas, in scena con Marta Proietti Orzella e Paquito Farina. La rassegna coglie e propone spettacoli accattivanti che rientrano nel solco artistico e del percorso creato dalla Compagnia Akròama nel 2000. Appuntamenti ricchi di qualità, arte giovane e con nuove matrici espressive, performance musicali, incursioni nel teatro internazionale e nei classici.

Nell’incontro delle compagnie Ilos Teatro e Figli d’arte Medas che, da anni, con poetiche e linguaggi differenti, portano avanti un discorso culturale importantissimo per la nostra isola, quello identitario, lo spettacolo “Iddacuada” si sviluppa come un format sempre diverso secondo il luogo di esecuzione. Lo spettacolo utilizza, oltre la lingua italiana, due varianti di sardo, barbaricino e campidanese. I temi trattati sono quelli relativi alla vita, in tutte le sue semplici sfaccettature. I due autori-attori diventano simbolo di una storia che è stata, e che, in realtà, un po’ è ancora oggi, la nostra storia, fatta di sorprese, di dolori, ma anche di stupore e di bellezza. A Iddacuada il mondo si riappropria di un tempo dimenticato, quasi perduto, dove vive gente che guarda al futuro come ad una cosa normalmente nascosta, senza esaltarlo ma anche senza maledirlo, perché i saggi sanno, che un giorno finisce con il tramonto del sole, e ricomincia con l’alba. Lo spettacolo utilizza molteplici linguaggi; Teatro, Musica, Cinema, etc. Nella drammaturgia e nel cast, che comprende sempre i due interpreti ed autori, Elena Musio e Gianluca Medas, ci si avvarrà della collaborazione di musicisti e di altri interpreti dal vivo. Un Format che, pur proponendosi con una cornice ed un canovaccio unitari, sarà sempre diverso e sorprendente, sottolineando le specificità e le diverse eccellenze, presenti nelle località interessate.

Una pluralità di proposte tese a fondere le migliori capacità espressive teatrali. Ma anche un fresco spaccato di vivacità creativa, contaminazioni, artisti di grido e musica. Il teatro delle Saline con “1 € festival”, dà vita a una rassegna che vanta il convinto apprezzamento di pubblico e critica. Il festival – oasi di promozione e divulgazione delle produzioni emergenti del teatro sardo – prevede dieci serate con tredici spettacoli su due turni, dal 3 maggio al 5 giugno. Al centro del successo, il riuscito connubio di arte teatrale multidisciplinare, comicità, musica e danza con compagnie di profilo locale e nazionale. La Compagnia Akròama ha un ringraziamento particolare per i partner del progetto: dal ministero per i Beni e le attività culturali turistiche a Regione Sardegna, Comune di Cagliari e Fondazione di Sardegna.

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Per la ventiduesima volta consecutiva l’Associazione di Promozione Sociale, Culturale e Ricreativa “Amedeo Nazzari” e Amici della Sardegna di Bareggio e Cornaredo, precisamente nei giorni 15 e 16 dicembre 2018, ha organizzato due giornate all’insegna della cultura e della solidarietà nell’ambito di una manifestazione che, per il valore morale che la caratterizza, è conosciuta come “Festa delle donazioni”.

In pratica, ogni anno, prima di arrivare al momento finale  della donazione a famiglie e persone disagiate del ricavato della annuale kermesse estiva tenuta nella struttura attrezzata di Cornaredo (undici giorni di lavoro volontario durante i quali un centinaio di socie/soci promuovono  la gastronomia, la musica e la cultura della  Sardegna), il Circolo sardo propone un tema culturale sviluppandolo secondo due assi: quello della spettacolarizzazione il sabato sera, e quello dell’approfondimento conoscitivo la domenica pomeriggio. Così è avvenuto anche quest’anno: il tema “La Grande Guerra 1915-1918” è stato sviluppato nella serata di sabato 15 dicembre, presso l’auditorium comunale “Madre Teresa di Calcutta”, in una narrazione (dal titolo “4 Novembre. ‘La Guerra è vinta’”) svolta, alla maniera di Marco Paolini, dal poliedrico uomo di teatro che risponde al nome di Gianluca Medas, della famosa più antica famiglia sarda di artisti, mentre il convegno sulla Grande Guerra è stato tenuto nel pomeriggio di domenica 16 dicembre presso la sala consiliare “Primo Levi” del comune di Bareggio.

Dopo i saluti del presidente del Circolo sardo Franco Saddi, Gianluca Medas, regista, scrittore e attore, accompagnato musicalmente da Francesco Medas, ha raccontato con maestria affabulatoria come il 4 novembre 2018, data che connota vittoria per l’Italia, parte da lontano, ben prima del 1914, e ha dato una spiegazione dei veri motivi che spinsero le nazioni a dare inizio in quell’anno a un conflitto “assurdo e doloroso”. Naturalmente ha esposto anche le motivazioni per le quali anche il Regno d’Italia, nell’anno successivo, dopo l’iniziale neutralità, pensò bene di entrare in guerra contro l’impero austro-ungarico, pagando però anch’esso un numero impressionante di vite umane. Il narratore di questa storia patria, che vide prima la disfatta di Caporetto e poi la vittoria di Vittorio Veneto, si è concentrato sulle fasi finali della guerra che portarono all’armistizio di Villa Giusti (3 novembre 1918, vicino a Padova). È giusto non far estinguere  la memoria di quella data fatidica (nel Bollettino della Vittoria, scritto dopo l’armistizio di Villa Giusti, il generale Armando Diaz, comandante supremo del Regio Esercito, annunciò, il 4 novembre 1918: “La guerra contro l’Austria-Ungheria è vinta”) ma non ci può essere celebrazione delle ragioni della guerra, che è di per sé un “assurdo insensato”.

Come si è detto, nel pomeriggio di domenica 16 dicembre, si è tenuto il convegno su “La Grande Guerra 1915-1918”, aperto dai saluti istituzionali del presidente Franco Saddi, dell’Amministrazione comunale di Bareggio (sindaco Linda Colombo e assessore della cultura Anna Lisa De Salvo), del sindaco di Cornaredo Yuri Santagostino, della consigliera regionale Silvia Scurati (per la F.A.S.I. era presente Antonello Argiolas, componente del Comitato Esecutivo). Tutti gli amministratori intervenuti hanno avuto parole di elogio per le azioni di solidarietà sociale ma anche per l’offerta di occasioni di divertimento e di degustazione della enogastronomia tipica della Sardegna che il Circolo sardo, grazie ai suoi volontari (uniti sicuramente dall’orgoglio di mantenere le proprie radici isolane), pone in essere permanentemente a favore delle persone e delle comunità residenti nella zona lombarda di adozione.

La relazione per il convegno è stata svolta dal generale di Corpo d’Armata (aus) Enrico Pino, che è stato il 34° Comandante della “Sassari”, dal 5 agosto 2002 al 3 agosto 2003. (Una sua dichiarazione reperibile in Internet: «Quando sono arrivato a Sassari i due Reggimenti della Brigata, 151º e 152°, erano impegnati all’estero. Decisi così di impostare il periodo di comando sulla valorizzazione dell’immagine della Brigata. Nel 2 giugno del 2003 abbiamo riportato alla luce il cimitero di guerra storico dello Zebio, sull’Altipiano dei Sette Comuni»).

Il generale Pino, esperto di storia militare, ha illustrato, con l’ ausilio di numerose diapositive, le varie fasi della Prima Guerra Mondiale e il suo racconto è stato seguito con vivo interesse dal numeroso pubblico, che ha dimostrato ancora più attenzione quando il generale, con le parole e con le immagini, ha ricostruito, scandendole anno per anno, le azioni militari della “Sassari” nella Grande Guerra.

I presenti sono stati manifestamente soddisfatti di aver potuto prendere conoscenza visiva delle caratteristiche orografiche dei luoghi in cui si sono svolte le battaglie in cui i fanti “sassarini” hanno sacrificato “sa vida pro sa Patria”.

Dopo l’applaudita relazione del generale Pino, è seguita la commovente cerimonia delle donazione a persone e famiglie bisognose di sostegno economico e a Enti e associazioni di volontariato che operano per alleviare queste situazioni di fragilità personale o di disagio familiare.

Annunciate dal presidente Franco Saddi e motivate approfonditamente, una per una, dalla segretaria/tesoriera del Circolo Gisa Casu (che conclude così pubblicamente ogni anno un impegnativo lavoro precedente relativo alla  celta dei destinatari degli aiuti da devolvere e alla organizzazione del momento della consegna), le donazioni 2018 sono state destinate ai seguenti soggetti collettivi e individuali:

– all’Ospedale pediatrico microcitemico di Cagliari, che assiste in maniera globale i pazienti talassemici e i loro familiari;

– all’Associazione “Le Rondini” nata nel marzo 2014 ad opera di alcune famiglie del Sulcis spinte dall’esigenza di colmare il vuoto sociale causato da malattie neurodegenerative come la SLA, la distrofia muscolare, la sclerosi multipla e altre.

Da queste famiglie  è nato il progetto “Isola del Cuore” che offre a Maladroxia (nell’Isola di Sant’Antioco) dal giugno 2018 una spiaggia attrezzata per le persone affette da queste malattie;

– alla Protezione Civile di Bareggio-Cornaredo;

– a una ragazza e a un ragazzo assistiti con amorevoli cure dalle famiglie;

– a una famiglia disagiata residente in Sardegna,

– al comune di Cornaredo per l’assegnazione di borse di studio a studenti meritevoli, privilegiando quelli che sono in condizioni economiche meno favorevoli.

Alla scuola dell’infanzia di Bareggio di via Gallina, per una manifestazione annuale rivolta ai piccoli, il contributo era già stato assegnato.

In chiusura della manifestazione, buffet con prodotti tipici sardi (pane carasau e formaggio pecorino) ma anche con dolci sardi preparati dalle donne del Circolo e scambio degli auguri per le feste natalizie.

Paolo Pulina

Foto di Francesco Sanna.

Foto di Francesco Sanna.

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“Approdi letterari” chiude oggi una tre giorni intensa, che ha rappresentato il primo tassello per l’edificazione di un evento che ambisce a crescere e a divenire un punto di riferimento a livello regionale nei prossimi anni. È un forte segnale, con il quale la comunità olbiese, grazie alla volontà dell’amministrazione comunale in collaborazione con l’AES, ha voluto spalancare le porte all’editoria libraria sarda come fondamentale veicolo di promozione e di crescita del territorio.

La seconda serata di appuntamenti, ieri, è stata piuttosto partecipata sia durante gli incontri con gli autori che nel corso degli spettacoli. A trasportare il pubblico nei meandri di una Sardegna atavica, tra personaggi dai nomi surreali e narrazioni dal sapore onirico, è stato lo scrittore Gianluca Medas, con il suo “Mammai Manna. La grande madre”, edito dalla Cuec. Il libro di Medas è un viaggio a cavallo tra realtà e fantasia in un universo in cui si coglie lo spirito di una memoria collettiva ancestrale, quella sarda, tra flashback e salti temporali che ricordano procedimenti narrativi tipici della cinematotrafia. È una realtà dove tutto ruota attorno alla mappa dei sogni, “Sa pedra pintada” di Mamoiada, e nella quale a salvare il mondo finiranno per essere in qualche modo le donne.

Un interessante dibattito è scaturito dalla presentazione de “L’isola delle lusinghe”, romanzo edito da Condaghes e scritto da Sandro Manoni, architetto veneziano che ha trascorso ben dodici anni in Sardegna durante gli anni del boom economico e turistico. È un romanzo-verità nel quale, attraverso una prosa di ampio respiro che descrive i paesaggi costieri quasi poeticamente, emerge la denuncia degli aspetti negativi di una modernità ambigua e dissacrante, alla quale hanno fatto seguito i caratteri della speculazione edilizia e della corruzione. Utilizzando nomi di fantasia, la trama racconta le vicende di una famiglia di possidenti proiettate verso un interessante affare redditizio, interrotto all’improvviso dal dramma di un rapimento.

Alto gradimento in Sala conferenze per le cinque voci dell’evento letterario “Aspittendi a Pinocchju”, un reading in lingua gallurese in cui Andrea Columbano, Maria Paola Mariotti, Francesco Giorgioni, Alessandra Corda e Simone Satta, hanno raccontato le avventure di Pinocchio tratte dal libro “L’avvinturi di Pinocchju”, edito da Taphros con la traduzione di Ivan Ponsano. Il bravissimo illustratore Simone Sanna ha realizzato in diretta una copia delle illustrazioni interne del volume, a corollario delle diverse parti della sceneggiata.

Applauditissimo anche Gavino Murgia per il concerto al sax. Il virtuoso musicista nuorese si è esibito in numerosi brani tratti dal suo repertorio jazz con accompagnamento alla chitarra, uno stile di grande originalità in cui le note afroamericane si fondono alla perfezione con le radici profonde della tradizione.

Per motivi tecnici la proiezione del docu-film “A Tenore” (che lo vede esordire quest’anno come regista), è stata rinviata alle 20.00 di oggi (9 dicembre).

Il programma di oggi (domenica 9 dicembre). L’ultima serata di appuntamenti di Approdi letterari, moderata da Francesco Giorgioni all’Expo, prende il via alle 17 con la prima presentazione assoluta di una pubblicazione molto attesa:  “Déu mi peldonet e santos!” (Paolo Sorba Editore) di Dionigi Pala, un libro realizzato con il patrocinio del Comune di Olbia. L’autore illustrerà i contenuti del volume, che contiene detti e maledizioni in lingua gallurese, ampiamente illustrati, in un dialogo-confronto con Agostino Amucano, che ha curato l’intera collana in cui l’opera è inserita.

La manifestazione prosegue alle 17.45, con lo scrittore Giuseppe Tirotto che presenterà “Piccinni in Castorias”, un romanzo in sardo-gallurese (NOR),  mentre alle 18.00, Tonino Cau assieme all’autrice Ardjana Toska parlerà del volume “Una gioventù distrutta” (Taphros Editrice), il racconto di una terribile storia tutta al femminile senza filtri o edulcorazioni.

Il prossimo ed ultimo appuntamento con “L’Isola dei libri” si terrà a Fonni, dal 14 al 16 dicembre, con la prima edizione di “Libri in Barbagia”.

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La mostra diffusa del libro sardo conquista un nuovo palcoscenico nel nord-est dell’isola. Per la prima volta, il circuito internazionale di promozione “L’isola dei libri”, un fiore all’occhiello dell’Associazione Editori Sardi, fa tappa a Olbia con “Approdi letterari”: dal 7 al 9 dicembre, negli spazi di Expo-Olbia si terranno tre giornate di appuntamenti per accogliere incontri con scrittori, presentazioni di libri, conferenze, reading letterari e proiezioni di docu-film.

Si parte con un omaggio alla figura e all’opera del grande studioso di Bitti, Michelangelo Pira, a novant’anni dalla nascita, un percorso che vedrà impegnato l’antropologo e giornalista Bachisio Bandinu, che proprio nei giorni scorsi a Carbonia ha tenuto una brillante conferenza con l’AES per parlare agli studenti degli inganni della rete. L’incontro fa parte del format “Annales”, sezione felicemente inaugurata a maggio al Salone internazionale di Torino.

Tra le altre iniziative è molto attesa la proiezione, sabato sera, del docufilm “A Tenore”, che vede al suo esordio, come regista, il virtuoso musicista Gavino Murgia. Nell’arco dell’intero evento sono previsti numerosi incontri con gli autori – come il ricordo del compianto Manlio Brigaglia nel libro-intervista postumo “Tutti i libri che ho fatto” – e pubblicazioni tutte da scoprire tra romanzo, saggistica, bilinguismo, narrativa e storia.

Si arricchisce così di un nuovo tassello il progetto nato dalla volontà di diffondere, e rendere più capillare, la presenza delle opere pubblicate in Sardegna anche in aree periferiche dell’isola. Agli eventi sarà affiancata una vetrina completa dell’editoria sarda, una delle poche occasioni in cui scoprire in un unico allestimento le migliori proposte delle trenta case editrici isolane che hanno aderito all’iniziativa.

L’iniziativa, organizzata dall’AES, è interamente patrocinata e promossa dal comune di Olbia, che l’ha voluta fortemente. L’Amministrazione confida infatti che questo appuntamento diventi ricorrente, crescendo nel tempo e radicandosi in città.

L’inaugurazione si svolgerà il 7 dicembre, alle 16.30, nell’area Expo ed Area Marina protetta di Tavolara, con il saluto del sindaco Settimo Nizzi e gli interventi dell’assessore della Cultura di Olbia, Sabrina Serra, e della presidente dell’AES, Simonetta Castia.

Il programma. Venerdì 7 dicembre, la Società Astronomica Turritana porterà i propri telescopi per osservare il sole e la sua atmosfera. Durante la mattinata l’esperto Gian Nicola Cabizza parlerà di Dante e le stelle con gli studenti delle scuole superiori. In contemporanea, gli autori Diego Corraine ed Alessandra Corda incontreranno gli alunni delle scuole elementari per raccontare la storia del Piccolo Principe (Le Petit Prince) di Antoine de Saint Exupery in sardo e in sardo-gallurese.

L’evento prende il via ufficialmente alle 17.00, nell’Area Marina Protetta, accogliendo la conferenza dal titolo “Da Sos sinnos a Il Villaggio elettronico” dedicata a Michelangelo Pira, con l’intervento di Bachisio Bandinu. Il convegno è inserito in “Annales”, format che individua nella Sardegna un importante obiettivo di riflessione grazie allo spunto tratto da libri altrettanto paradigmatici.

Gli incontri con gli autori della sezione “Tra Isola e mondo”, inizieranno alle 18.30, con l’arrivo di Salvatore Tola e Sandro Ruiu, che illustreranno la loro fatica letteraria dedicata a un grande uomo di cultura recentemente scomparso: “Manlio Brigaglia. Tutti i libri che ho fatto” (Mediando Edizioni), in cui emerge sotto forma di intervista, l’immagine dello storico, quella del giornalista e del docente, ma soprattutto, quella di un “facitore di libri”. Alle 19.15 Giancarlo Tusceri, insieme [NO] agli autori Frédéric Bartocchini ed Eric Ruckstuhl presenta “Pasquale Paoli. La Leggenda” (Taphros Editrice), un libro per ragazzi che racconta attraverso il linguaggio del fumetto la storia anticolonialista del grande patriota corso.

La serata si conclude alle 20.00, in compagnia di Filippo Pace, che illustrerà il suo libro “La ballata della regina senza testa” (Condaghes), un romanzo ispirato ad Ariosto che tratta di temi universali in modo anticonformista.

Sabato sarà caratterizzato da tre incontri con gli autori all’Expo. Il primo è alle 17 con Maria Tiziana Putzolu, che presenta “Eva canta” (Aipsa edizioni). Alle 17.45 Gianluca Medas propone il suo “Mammai Manna. La grande madre” (Cuec Editrice) e alle 18.30 Sandro Manoni presenta “L’isola delle lusinghe”(Condaghes).

Alle 19.15 un interessante reading letterario a tre voci in gallurese “Aspittendi Pinocchju”, vedrà protagonisti Ivan Raimondo Ponsano, Andrea Columbano, Maria Paola Mariotti, Francesco Giorgioni, Alessandra Corda e Simone Sanna, accompagnati dalle musiche di Alessandro Mazzullo.

Mentre alle 2.001 il polistrumentista Gavino Murgia presenterà il docu-film “A tenore”, la sua opera d’esordio cinematografico, subito dopo si proseguirà con un concerto a tema. A introdurre le due serate sarà il giornalista Salvatore Taras.

Domenica la manifestazione si conclude all’Expo con una serata moderata da Francesco Giorgioni, dedicata in particolare alle tematiche di carattere linguistico. Alle 17 Dionigi Pala presenterà il suo libro “Déu mi peldonet e santos!” (Paolo Sorba Editore), una interessante raccolta di detti in gallurese. C’è grande attesa per questa pubblicazione, patrocinata dal Comune di Olbia e inserita nella collana curata da Agostino Amucano, che parteciperà all’incontro per dialogare con l’autore. Alle 17.45 lo scrittore Giuseppe Tirotto illustrerà di “Piccinni in Castorias”, un romanzo in sardo-gallurese (NOR) e, alle 18.00, Tonino Cau assieme all’autrice Ardjana Toska, parlerà del volume “Una gioventù distrutta” (Taphros Editrice), il racconto di una terribile storia tutta al femminile senza filtri o edulcorazioni.

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Villamassargia ospita il primo Festival di Letteratura partecipata per ragazzi e ragazzeSi parte il 14 settembre con la conferenza stampa di presentazione “Incontri nella Terra di Mezzo”, alle 17,30, presso la Casa Fenu di via Santa Maria, a seguire alle 18,00  lectio magistralis della dott.ssa Mara Durante, direttore scientifico del Festival, che afferma: «Villamassargia è un luogo che ha portato il soffio delle storie nelle piazze e in natura; è un’intera comunità che si è mossa in modo partecipato per portare la narrazione in altri luoghi da quelli canonicamente preposti. Questa prima edizione vuole caratterizzarsi per la narrazione che esce dalle mura scolastiche e si riappropria di quegli spazi comunitari che hanno fatto sempre germogliare le storie e hanno fatto crescere le comunità, perché là dove circola la parola circola la memoria e là dove circola la memoria circola il senso di appartenenza».

L’iniziativa, orgogliosamente patrocinata e sostenuta dall’amministrazione comunale ed organizzata dall’Associazione AttivaMente, nasce su proposta del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze; tra i punti programmatici, infatti, presentati durante il loro insediamento, i piccoli amministratori chiedevano proprio un festival di letteratura. «Ci auguriamo che questo Festival prosegua nel tempo – dice Fabio Bernardini, assessore della Cultura del comune di Villamassargia – non potevamo non ascoltare una richiesta spontanea ma ricca di significato. È importante che i ragazzi custodiscano le proprie idee e le difendano in modo che la comunità non perda mai l’importanza di questo festival e della cultura in generale».

Villamassargia accoglierà nell’incantevole cornice di S’ortu Mannu, nelle piazze e case storiche, narrazioni all’aperto e laboratori partecipati a tema.

Il 28 e 29 agosto si è tenuta l’anteprima con le narrazioni de Il Signore degli Anelli a cura di Gianluca Medas, Direttore Artistico del Festival: «E’ il punto conclusivo di un percorso durato un anno, un percorso inclusivo, comunitaristico e orizzontale, che coinvolge le persone e le sollecita a dare il meglio di sé per gli altri: cultura che produce cultura».

Il 20 e 21 settembre saranno gli alunni dell’istituto comprensivo “F. Meloni” di Villamassargia i protagonisti dei laboratori teatrali curati da Gianluca Medas, mentre il 22 sarà la giornata dedicata al 111° compleanno di Bilbo Baggings, in collaborazione con l’associazione Attivamente che ne ha curato insieme a Medas l’organizzazione e i costumi,  l’uliveto storico di S’Ortu Mannu diventerà contea della Terra di Mezzo per festeggiare insieme a tanti hobbit con musica balli giochi e tanto cibo!

Il Festival si concluderà  il 19 ottobre 2018. In occasione della Sagra delle Olive, infatti, si terrà a S’Ortu Mannu “Narrando il Bosco”: incontri di lettura, incontri di natura con Mara Durante e le narratrici Valeria Cossu, Giusy Sestu, Alexandra Cabella, Giovanna Saba e con la partecipazione di Gianluca Medas. Alle 16.00 laboratorio aperto con l’autrice Chiara Lorenzoni e a seguire continuano le narrazioni del bosco negli angoli di Fate, Hobbit, Troll e Giganti.

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Da lunedì 10 a lunedì 17 settembre si svolgerà a Carbonia la Festa Patronale della Parrocchia Beata Vergine Addolorata, situata in via Liguria nel cuore del quartiere di Rosmarino. L’evento è stato organizzato con il patrocinio e il contributo economico del Comune di Carbonia. «Si tratta di una bellissima iniziativa che ogni anno dà appuntamento a centinaia di nostri concittadini per commemorare la Beata Vergine Addolorata con una serie di festeggiamenti civili e religiosi organizzati da una delle principali parrocchie cittadine, punto di ritrovo, aggregazione e socializzazione di un’ampia comunità di fedeli», ha detto il sindaco Paola Massidda.

Il ricco programma della Festa Patronale prevede eventi civili e religiosi:

Lunedì 10 settembre: ore 18.00, la prima solenne celebrazione Eucaristica ad opera del novello sacerdote don Marco Olianas.

Martedì 11 settembre: ore 17.30 Santo Rosario e Santa Messa; ore 18.45, nel salone Giovanni Paolo II, incontro dal titolo “Maternità oggi: il Signore mi ha favorita?”, con relatrice la dottoressa Maria Stella Leone.

Mercoledì 12 settembre: ore 17.30 Santo Rosario e Santa Messa; ore 18.45, incontro, nel salone Giovanni Paolo II, intitolato “Conversazione sull’Annunciazione”, relatore il maestro Gianluca Medas.

Giovedì 13 settembre: ore 17.30 Santo Rosario e Santa Messa; relazione di don Roberto Sciolla: “Accostarsi a Maria attraverso i vangeli”. Dalle 17.30 alle 20.30, torneo di calcio “Trofeo Beata Vergine Addolorata” e pesca di beneficenza con estrazione di una serie di premi a scopo sociale.

Venerdì 14 settembre: “Giornata dell’anziano e dell’ammalato”. Ore 17.00 Santa Messa; musica e canto con il Coro polifonico femminile di Portoscuso, il Coro polifonico maschile sulcitano e la partecipazione di Martina Marongiu (flautista) e Ivano Argiolas (chitarrista classico); dalle 17.30 alle 20.30 seconda giornata del “Trofeo di calcio Beata Vergine Addolorata”; cena a base di gnocchetti; alle 21.30 rassegna musicale con l’esibizione di tre gruppi: “I Colpevoli”, “The Elvis Tribute” e “Maluentu”.

Sabato 15 settembre “Giornata della Famiglia”: alle ore 18.00, la Santa Messa presieduta da don Cesare Concas; dalle ore 20.00 sarà attivo un punto di ristoro unitamente ai giochi gonfiabili per bambini. Alle 21.30 concerto musicale del gruppo “Jokers on Air”.

Domenica 16 settembre: Santa Messa alle ore 7.30 e alle ore 10.30; alle 17.30 concelebrazione solenne presieduta da don Salvatorangelo Manca. A seguire la processione, che si snoderà nel seguente percorso stradale: via Liguria, via Gobetti, via Lazio, via Satta, via Trexenta, via Messina, via Abruzzi, via Lombardia, via D’Annunzio e rientro in Chiesa. La processione sarà accompagnata dalla musica della Banda Vincenzo Bellini di Carbonia. Sfileranno alcuni gruppi folk e i Tamburini di Iglesias. Dalle ore 20.00 sarà operativo il punto di ristoro e i bambini potranno dilettarsi con i giochi gonfiabili. Alle 21.30 si terrà il concerto del gruppo “Tribù Mediterranea”.

Lunedì 17 Settembre alle ore 19.00 si svolgerà la Santa Messa per i defunti e benefattori con cui si chiuderà la settimana di festeggiamenti patronali in onore della Beata Vergine Addolorata.

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L’associazione culturale Bacu Abis e Sulcis Iglesiente ha organizzato con il patrocinio del Comune di Carbonia tre serate dalla forte valenza storica, incentrate su Bacu Abis, una delle principali frazioni della città. Il trittico di iniziative è intitolato “Un tuffo nella storia: Bacu Abis, dal carbone, verso i suoi 164 anni” e avrà luogo in piazza Santa Barbara nelle giornate del 31 luglio, 6 agosto e 9 agosto, con inizio alle ore 21.30.

«Si tratta di tre appuntamenti importanti che ci consentiranno di ripercorrere, anche attraverso la voce e le testimonianze dei suoi abitanti – alcuni dei quali centenari – le radici di Bacu Abis. In tale contesto, la memoria storica dei nostri anziani risulta una risorsa preziosa e insostituibile», ha detto il sindaco Paola Massidda.

Questo il calendario delle tre serate:

Martedì 31 luglio, alle ore 21.30, in piazza Santa Barbara: “Il Murale e la sua storia, le nostre radici”;
Lunedì 6 agosto, alle ore 21.30, in piazza Santa Barbara: “Schiavi di miniera…Eppure ho fatto cento anni”, con proiezione delle testimonianze rilasciate dai centenari. Parteciperanno alcuni centenari ed il regista-scrittore Gianluca Medas;
Giovedì 9 agosto, alle ore 21.30, in piazza Santa Barbara: “Gli anziani e i loro racconti di vita”, con proiezione delle testimonianze dei nostri anziani.

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Venerdì 18 maggio, alle 21.00, al Teatro delle Saline di Cagliari, va in scena l’opera “Angeli” dei Figli d’arte Medas. Lo spettacolo, testo e regia di Gianluca Medas, fa parte del calendario di“1 €uro festival” 2018, curato dalla compagnia Akròama.

Uno spettacolo di denuncia, avvincente e crudo, costruito per avviluppare e confondere. La trama si sviluppa con continui colpi di scena, tra disagi ed emarginazione. Nessuna concessione al buonismo di alcun tipo. La trama si sviluppa cambiando continuamente punti di vista, quello pubblico e quello dei media. Due versioni della stessa storia mostrate con immagini proiettate dallo schermo, presente sulla scena, e quello più intimo ed inaspettato dei personaggi coinvolti nella vicenda. “Angeli” è  una storia che si biforca nell’immaginario collettivo, racconta due storie parallele che sono la stessa storia vista da occhi differenti, il tutto attraverso la scelta estetica di una forma ibrida che resta in sospeso continuamente tra cinema e teatro, una forma drammaturgica che da qualche tempo distingue i nostri prodotti più importanti. Uno spettacolo ibrido, costruito con grande profusione di mezzi utilizzando la cinepresa per dare maggiore forza alle immagini, e ponendo l’accento sulla necessità di spezzare le barriere che separano il cinema dal teatro e così consentire alla narrazione di raccontare una difficile vicenda  permettendo al pubblico di scegliere da che parte stare invitandolo ad oltrepassare le coordinate normali del giudizio morale. Lo vicenda è semplice, e racconta di due giovani, appartenenti al microcosmo degli invisibili, uno dei quali con forti disagi personali. Questi due giovani si ritrovano, dopo una serie di scelte sbagliate, dentro una storia più grande di loro. Dopo una sfortunata e maldestra rapina e la conseguente precipitosa fuga, i due, vengono circondati e rinchiusi all’interno di un capannone, assieme ad un ostaggio, un vecchio signore. Lì si scoprono perduti e senza uscita. (…)

Angeli”, testo e regia di Gianluca Medas. Con Noemi Medas, Roberto Pettinau, Alessandro Pani, Piarpaolo Congiu. Nel video Agnese Fois, Filippo Salaris, Jo Perrino, Mauro Sollai, Lisa Zedde, Stefano Curgiolu.

Sabato 19, alle 21.00, al Teatro delle Saline va in scena l’opera “Donne dell’underground” di Marta Proietti Orzella.

“Donne dell’underground” propone una fusione di brevi monologhi brillanti. Piccoli “mostri”, brevi ritratti “maledetti” di donne “al margine”, donne “dell’underground”, alla ricerca di una rivincita, personaggi grotteschi e mostruosi, spesso odiosi e insopportabili. Le protagoniste, Marta Proietti e Carla Orrù, dividono la scena con ironia e leggerezza, offrendo agli spettatori un improbabile (ma non troppo!) “spaccato” femminile. I personaggi appartengono a storie che ci fanno sorridere, ma anche riflettere sulla condizione “underground” della donna. La liberazione da una condizione di sottomissione e di marginalità è l’elemento che accomuna la storia di queste donne alla ricerca di un riscatto personale e sociale. Il ritratto che ne viene fuori è quello di donne vulnerabili e umili, ma non arrendevoli, che si ribellano a una condizione di subordinazione ed inferiorità. Il linguaggio è quello tipico della commedia (qua e là si fa uso sapiente della lingua sarda). Le storie sono arricchite da suoni, musiche e immagini che sottolineano le azioni scena.

Drammaturgia e regia di Marta Proietti Orzella. Con Marta Proietti Orzella e Carla Orrù.