19 April, 2024
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Un convegno, sei spettacoli, sette compagnie teatrali e l’apporto di importanti intellettuali della cultura isolana: sono questi gli ingredienti della terza edizione della rassegna “Ziu Paddori e i suoi fratelli – Anno terzo”, organizzata dalla compagnia Figli d’Arte Medas in collaborazione con il Comune e la Pro Loco di Guamaggiore dal 22 ottobre al 20 novembre, nel Teatro Comunale “Efisio Vincenzo Melis” in via Centrale.

La manifestazione, mettendo al centro la popolare figura di Ziu Paddori, si pone l’obiettivo di tracciare un percorso delle possibilità offerte dal teatro in lingua sarda, lavorando al contempo a nuove forme di drammaturgia sul personaggio del pastore trexentese. A tale tema, in particolare, sarà dedicato il convegno dal titolo Paddori e dintorni, in programma per giovedì 22 ottobre alle ore 17.30. Dopo i saluti del sindaco Antonio Cappai, la conversazione tra lo scrittore Giulio Angioni, l’antropologo Francesco Bachis e l’attore Gianluca Medas cercherà, attraverso una rilettura profonda di Ziu Paddori e dei luoghi che lo hanno ispirato e reso immortale e controverso, di iniziare un percorso per la creazione di una maschera autoctona capace di raccontare la nostra Isola senza mediazioni esterne.

Gli spettacoli della rassegna, che si terranno sempre alle ore 21.00, partiranno invece venerdì 23 ottobre con la rappresentazione Ziu Paddori della Compagnia Teatro Marmilla. Il testo di Efisio Vincenzo Melis sarà portato in scena con la regia di Ignazio Atzei e vedrà la partecipazione di Jole Pisano, Gabriele Serra, Maurizio Puxeddu, Cesare Locci, Tonino Loi, Simonetta Lixi, Ignazia Coni e Giorgia Cau. Giovedì 29 ottobre sarà la volta di Iandimironai… Il paese di Paddori – Sentidu live di Gianluca Medas, memoria, personaggi, luoghi e aneddoti del paese di Guamaggiore nei ricordi di chi lo ha vissuto. Sul palcoscenico e in video interviste realizzate da Paolo Medas. Terzo appuntamento, sabato 31 ottobre con la coproduzione Teatro Impossibile e Teatro del Segno dal titolo Predi Antiogu e Sa Perpetua. Sul palco, l’attrice cagliaritana Rossella Faa sarà accompagnata dall’attore Elio Turno Arthemalle. Venerdì 6 novembre sarà di scena la Compagnia teatro La Maschera con lo spettacolo Donne al bivio di…Guamaggiore, atto unico scritto e diretto da Enzo Parodo con le performance di Anna Pia, Fulvia Ibba e Massimo. La Filodrammatica Guspinese sarà invece la protagonista del quinto evento della rassegna, Sa Bon’anima de Babbai, previsto per sabato 14 novembre. I due atti in lingua sarda, scritti e diretti da Ottavio Altea saranno interpretati da Sergio Floris, Maria Lucia Serpi, Davide Pusceddu, Simona Liscia e Mario Serpi. La rassegna si chiuderà venerdì 20 novembre con la produzione targata Antas Teatro dal titolo Not’e Incantu. La rappresentazione, scritta e diretta da Giulio Landis, vedrà in scena gli artisti Stefano Farris, Pino Mameli e Raimonda Mercurio.

L’ingresso è libero per tutti gli eventi.

Medas-foto di Giorgio Russo

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Terzo appuntamento con Storytelling, la rassegna teatrale nata dalla collaborazione tra la compagnia Figli d’Arte Medas e il corso di laurea in Scienze della comunicazione dell’Università di Cagliari con l’obiettivo di raccontare alcuni fatti di cronaca della recente storia nazionale e regionale. Mercoledì 21 ottobre, alle ore 21.00, nella discoteca Il Lido in viale Poetto 41, a Cagliari, andrà scena “Meglio sottoterra che in un’Italia di m…”, spettacolo di narrazione incentrato sull’occupazione di una miniera nel Sulcis nei primi anni Novanta da parte di un gruppo di minatori per protestare contro l’annunciata chiusura di tutte le miniere metallifere. La performance di Gianluca Medas e Mattia Murgia, con i brani dal vivo di Joe Perrino, sarà accompagnata dalle testimonianze video (curate da Fabio Costantino Macis) dei protagonisti della vicenda, per ricostruire quello che è considerato uno degli ultimi grandi scioperi dei minatori.

Storytelling si concluderà mercoledì 4 novembre con lo spettacolo “Pagina Bianca (Il caso Feltrinelli)”. In scena Gianluca Medas con l’accompagnamento musicale di Mauro Palmas e i contributi audio-video di Fabio Costantino Macis.

Medas-foto di Antonio AruMedas-foto di Matteo ZandaStorytelling Locandina

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Prosegue il cartellone di Storytelling, la rassegna teatrale nata dalla collaborazione tra la compagnia Figli d’Arte Medas e il corso di laurea in Scienze della comunicazione dell’Università di Cagliari con l’obiettivo di raccontare alcuni fatti di cronaca della recente storia nazionale e regionale. Nel secondo appuntamento, previsto per mercoledì 14 ottobre alle ore 21.00 nella discoteca Il Lido in viale Poetto 41 a Cagliari, andrà in scena lo spettacolo I fatti di Pratobello, narrazione della rivolta popolare antimilitarista e non violenta messa in atto dai cittadini di Orgosolo nel giugno del 1969 contro la decisione statale di installare un poligono militare di tiro nel territorio di Pratobello. Sul palco, la testimonianza raccontata da Gianluca Medas sarà accompagnata dalle voci del Coro Tenore Murales di Orgosolo e dalle immagini video curate da Fabio Costantino Macis.

Per prenotazioni è possibile contattare il numero 334 1107807 dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 18.00, o inviare una mail all’indirizzo storytelling.figlidartemedas@gmail.com. Il costo del biglietto è 10 euro.

Gianluca Medas è il narratore dello spettacolo. Artista poliedrico ed erede dell’unica famiglia d’arte della Sardegna, è il direttore artistico dell’Associazione Figli d’Arte Medas. Da anni ha intrapreso un percorso dedicato al teatro di narrazione e alla realizzazione di nuovi progetti ispirati alla cultura popolare. Nato nel 1993, il Tenore Murales di Orgosolo è composto da Franco Corrias e Giovanni Antonio Busio (boghe), Antonio Musina (bassu), Maurizio Bassu (contra), Salvatore Musina (mesuoghe). Tratto distintivo del coro è la capacità di valorizzare il testo poetico cantato, che spesso è composto per l’occasione dal solista o da un componente del coro stesso.

Storytelling tornerà in scena mercoledì 21 ottobre, sempre alle ore 21 nella discoteca Il Lido, con lo spettacolo Meglio sottoterra che in un’Italia di m…. In scena Gianluca Medas, Mattia Murgia, Joe Perrino (musiche dal vivo) e Fabio Costantino Macis (contributi audio-video).

 Medas-foto di Antonio AruMedas Storytelling Locandina

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Medas-foto di Giorgio Russo

Quattro appuntamenti per raccontare altrettanti fatti di cronaca della recente storia nazionale e regionale. È questo, in sintesi, il fulcro di Storytelling, la manifestazione che la compagnia teatrale Figli d’Arte Medas porterà in scena dal 7 ottobre al 4 novembre nei locali della discoteca Il Lido di viale Poetto 41, con la collaborazione degli studenti del corso di laurea in Scienze della comunicazione della Facoltà di studi umanistici dell’Università di Cagliari. L’idea portante è quella di riunire in un unico cartellone una serie di storie incentrate su fatti della contemporaneità, presentate al pubblico anche con l’utilizzo di strumenti multimediali e con l’apporto organizzativo e artistico di un gruppo di studenti universitari, coinvolti nelle fasi che trasformano un progetto culturale in un prodotto per gli spettatori.

Gli eventi di Storytelling si terranno sempre di mercoledì alle ore 21.00. Si parte il 7 ottobre con Canale 16 (La tragedia di Moby Prince), spettacolo incentrato sul racconto del drammatico incidente avvenuto tra il traghetto Moby Prince e la petroliera Agip Abruzzo nel porto di Livorno la sera del 10 aprile 1991, costato la vita a 140 persone. Sul palco l’autore del testo, Gianluca Medas e gli attori Mattia Murgia, Filippo Salaris e Alessandro Pani. Musiche dal vivo di Alberto Sanna, immagini e video a cura di Fabio Costantino Macis. Secondo appuntamento mercoledì 14 ottobre con I fatti di Pratobello, narrazione della rivolta popolare antimilitarista e non violenta messa in atto dai cittadini di Orgosolo nel giugno del 1969. In questo caso, la testimonianza raccontata da Medas sarà accompagnata dalle voci del Coro Tenore Murales di Orgosolo e dalle immagini curate da Fabio Costantino Macis. Meglio sottoterra che in un’Italia di m… è invece il titolo dello spettacolo del 21 ottobre, incentrato sul racconto dell’occupazione di una miniera nel Sulcis nei primi anni Novanta da parte di un gruppo di minatori per protestare contro l’annunciata chiusura di tutte le miniere metallifere. La performance di Gianluca Medas e Mattia Murgia, con i brani dal vivo di Joe Perrino, sarà accompagnata dalle testimonianza video (curate da Fabio Costantino Macis) dei protagonisti della vicenda, per ricostruire quello che è considerato uno degli ultimi grandi scioperi dei minatori. Mercoledì 4 novembre è la data dell’ultimo spettacolo, Pagina Bianca (Il caso Feltrinelli). Il racconto della storia di Giangiacomo Feltrinelli, fondatore dell’omonima casa editrice, e del progetto di trasformare la Sardegna in una Cuba del Mediterraneo, è affidato a Gianluca Medas con l’accompagnamento musicale di Mauro Palmas e i contributi audio-video di Fabio Costantino Macis.

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Terra Mobile

Teatro, danza, equilibrismo e movimento per ripercorre l’immaginario culturale della Sardegna attraverso gli scherzi in uso nei suoi paesi. Tutto questo è “Eleilò!” performance transciplinare della Compagnia l’Aquilone di Viviana, con Kyber Teatro, in programma domani (sabato 3 ottobre) alle 21.00 nello Spazio OSC di via Newton 12, a Cagliari. L’appuntamento è uno dei due, inseriti nella rassegna Terra Mobile, saltato la scorsa settimana per motivi tecnici.

“Eleilò!” nasce dal progetto “Geografie sommerse”, festival culturale realizzato dal Gal – SGT nell’estate 2015 nei territori del Gerrei, del Sarrabus e della Trexenta. La performance riporta nella città di Cagliari i saperi tradizionali della cultura rurale del Gerrei, anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie e l’esecuzione di musiche suonate dal vivo utilizzando strumenti come le campane di cristallo e l’armonium. “Eleilò!” è  incentrata sul tema dello scherzo inteso come pratica infantile, ma che è anche attività ludica tra adulti.

La regia è di Ilaria Nina Zedda. In scena: Edoardo Demontis “DoDo”, Camilla Soru, Michela Corrias. Musiche di Luca Nulchis accompagnato da Andrea Muscas.

Domenica 4 ottobre alle 20.30 nei Giardini Pubblici, sempre a Cagliari, viene invece recuperato l’altro appuntamento saltato di Terra Mobile: “Medas. Narrazioni di famiglia in andata e ritorno”, performance/installazione di e con Gianluca e Paolo Medas. I due discendenti della famiglia d’arte Medas (Gianluca, regista e attore, e Paolo, fotografo) riaprono gli archivi della loro famiglia, pioniera del teatro in Sardegna, che già negli anni ’50 raccontava il territorio con l’arte.

Terra Mobile, progetto inserito tra le attività di Cagliari 2015 Capitale italiana della cultura, è ideato da un partenariato di associazioni culturali (Carovana SMI, Progetto Barega, Sustanaible Happiness, Progetto contemporaneo, Cherimus, L’Aquilone di Viviana), e vuole festeggiare lo spazio urbano attraverso progetti di contaminazione con la cultura rurale. Sino  dicembre proporrà, in diversi spazi cittadini, arti performative, installazioni, musica, proiezioni, dibattiti e laboratori sensoriali.

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Sono iniziate questa mattina e si concluderanno domenica, a Buggerru, le celebrazioni per ricordare l’eccidio del 1904, gli avvenimenti e la figura di un protagonista della storia sarda, “Giuseppe Cavallera”, in tre giorni di eventi, incontri e spettacoli, lungo i sentieri della memoria. La manifestazione è organizzata dal comune di Buggerru con il contributo dell’assessorato della Cultura della Regione Sardegna. 

Stamane è stata celebrata la Santa Messa in memoria dei caduti  nella Piazza intitolata ai morti dell’eccidio di Buggerru del 1904 ed ha poi avuto inizio il convegno su “Giuseppe Cavallera” nella Sala convegni “La Centrale”. Una giornata dedicata al pioniere del socialismo in Sardegna e al ricordo dei tre minatori uccisi, simbolo della lotta di un’intera isola per il riscatto sociale e l’affermazione dei diritti dei lavoratori per una esistenza libera e dignitosa, valori richiamati in seguito nella nostra Costituzione.

Buggerru, domenica 4 settembre 1904. Due giorni prima i minatori della miniera di Malfidano, gestita da una società francese, la Societé anonime de mines de Malfidano, si erano visti ridurre di  un’ora dalla direzione la pausa tra i due turni di lavoro, quello mattutino e quello pomeridiano: era il  momento più caldo della giornata. La reazione fu immediata, cominciò lo sciopero dei lavoratori.

La “piccola Parigi”, così veniva chiamato allora il paese dell’Iglesiente, perché i dirigenti minerari, francesi e non solo, che si erano trasferiti nel borgo con le rispettive famiglie avevano anche ricreato un certo ambiente culturale. Ma i minatori lavoravano in condizioni disumane, sottopagati e costretti a turni massacranti, spesso vittime di incidenti mortali sul lavoro. Si erano organizzati nella Lega di resistenza di Buggerru, che contava circa 4mila iscritti. Moltissimi erano gli operai addetti all’estrazione dei minerali, senza contare le donne e i bambini impiegati nelle attività collaterali di cernita e lavatura.

Già nei primi mesi del 1904 i minatori, per cercare una risposta alle loro rivendicazioni e ottenere un miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, avevano attuato un’ondata di scioperi. Dirigente della Lega, insieme ad Alcibiade Battelli, era un militante socialista, Giuseppe Cavallera, piemontese, medico, pioniere del socialismo in Sardegna. Quel 4 settembre a trattare con il direttore della miniera, l’ingegnere turco, naturalizzato greco, Achille Georgiades, c’era anche lui. Gli operai si erano riuniti di fronte alla sede della direzione generale, per sostenere i loro delegati. Nel frattempo i titolari della società di gestione chiamarono l’esercito, che fece fuoco sui manifestanti: Salvatore Montixi, Felice Littera, Giustino Pittau morirono sul colpo, molti altri furono feriti. Quella domenica viene ricordata come l’eccidio di Buggerru.

Erano i tempi del secondo Governo Giolitti, che con il suo riformismo moderato non riusciva a rispondere alle esigenze del sempre più emergente proletariato agricolo e industriale, in particolare del Meridione. In seguito a quel tragico episodio le organizzazioni sindacali promossero il 16 settembre del 1904 il primo sciopero generale nazionale, al quale aderirono i lavoratori di tutte le categorie. Fu l’inizio di una nuova era nella storia della rivendicazione dei diritti della classe operaia: la storia del sindacalismo in Italia parte da un piccolo centro dell’Iglesiente, Buggerru. Da quel movimento di lotta e di protesta prese anche avvio il processo che portò tutte le Camere del Lavoro e le Federazioni di settore a unirsi fino alla nascita della Confederazione Generale del Lavoro (CGIL), il primo ottobre del 1906.

Giuseppe Cavallera nacque nel 1873 a Villar San Costanzo, in provincia di Cuneo. Aveva aderito giovanissimo alle idee socialiste. Nel 1895 fu costretto a lasciare il Piemonte a causa delle persecuzioni poliziesche a cui fu sottoposto per la sua militanza politica. Si trasferì a Cagliari, dove – come aveva stabilito la direzione del Partito Socialista – avrebbe potuto continuare i suoi studi in Medicina e allo stesso tempo dedicarsi all’attività politica in Sardegna, dove il suo partito era ancora privo di organizzazione e strutture. Vinse una borsa di studio della Facoltà di Medicina dell’Università di Cagliari, dove si laureò nel 1896.

In meno di un anno, in gran parte per la sua azione, nell’Isola erano sorti dieci circoli socialisti. Svolse la sua attività sociale e politico-sindacale soprattutto a Carloforte, a partire dal 1897, dove organizzò la Lega dei Battellieri e portò le idee del socialismo. In seguito fu attivo propagandista del socialismo e dell’organizzazione sindacale tra i minatori del bacino minerario del Sulcis Iglesiente Guspinese, dove ebbe un ruolo determinante nell’organizzare le Leghe dei minatori, associazioni operaie che fondevano gli obiettivi politici dei circoli socialisti con quelli sindacali.

Arrestato nel 1900 per gli scioperi verificatosi a Carloforte tra il 1897 e il 1899, venne condannato dal tribunale di Cagliari a sette mesi di carcere. Nel 1901 costituì le Società riunite dei lavoratori del mare, una sorta di Camera del lavoro alla quale facevano capo tutte le organizzazioni di categoria. Per suo volere, sull’esempio dei marittimi di Carloforte, i minatori dell’Iglesiente si unirono in leghe di resistenza. Nel 1904 fu eletto segretario della Federazione Regionale dei minatori sardi, che aveva sede a Iglesias. Nel 1906 venne eletto sindaco di Carloforte, nel 1913 deputato, e nel 1948, dopo la proclamazione della Repubblica, senatore per il Fronte democratico popolare. Sposatosi con una ragazza carlofortina, Anna Vassallo, ebbe sei figli. A lui è dedicato a Carloforte il Cineteatro Cavallera, costruito dai battellieri a memoria del lungo cammino di riscatto del proletariato. Morì a Roma nel 1952 e fu sepolto a Carloforte.

La giornata odierna proseguirà, alle 17.00, con i Percorsi della Memoria, visite guidate ai luoghi simbolo del 4 settembre 1904: Palazzina Beni Beni (che fungeva da foresteria per gli azionisti, per i dirigenti della miniera o anche per gli ospiti del direttore), Piazza delle Cernitrici (che ricorda la morte sul lavoro nel 1913 di quattro giovani donne addette alla cernita del minerale nella miniera di Gennarenas), il Museo del Minatore (luogo della memoria e dell’identità di Buggerru, ospitato in una struttura restaurata un tempo officina meccanica e falegnameria, scenario della rivolta del 1904, punto di riferimento dei minatori all’arrivo dei soldati) e la Galleria Henry (la più importante opera della grande miniera di Planu Sartu, scavata nel 1865, posta a 50 metri sul livello del mare, che consentiva il trasporto dei minerali per mezzo di una rotaia dai cantieri sotterranei alle laverie). Le visite alle quattro “stazioni” sono curate della Cooperativa Piccola Parigi di Buggerru.

Alle 20.00, narrazione sui piatti tipici della tradizione sulcitana e degustazione di vini  nella Sala delle Macchine del Museo minerario: il racconto della preparazione dei piatti tipici della tradizione locale con la partecipazione di chef esperti e degustazione di vini delle migliori cantine del Sulcis Iglesiente. Sarà proposto un menù degustazione a base di pesce spada pescato da pescatori buggerrai nei mari della Sardegna (costo: 12,00 euro a persona).

Alle 21.30 il Concerto musicale del duo “Su scannu sessions”, nel Cortile del Museo minerario. “Su scannu” è il nome di un progetto creato da alcuni ragazzi under 30, un format Web, ora anche live, dedicato all’interazione tra musica live e paesaggio. Un duo di chitarre e voce, Flavio Secchi e “Frank Sinatra”, con un repertorio che parte dalle canzoni di protesta americane di Bob Dylan fino alla musica italiana d’autore di Dalla e De André. Il concerto è organizzato in collaborazione con l’Associazione Enti locali per lo spettacolo.

Sabato 5, dalle 20.00, Artigianato e prodotti del Sulcis Iglesiente“, nel Piazzale del Porto Turistico: una fiera-mercato con espositori dell’artigianato e dei prodotti dell’enogastronomia del territorio, a cura della Cooperativa Piccola Parigi di Buggerru

Alle 21.30 va in scena La Bilancella, nella Banchina del Porto turistico, spettacolo teatrale scritto e interpretato da Gianluca Medas, con Emilio Puggioni, Glenda Cannas e Maurizio Liscia. Un omaggio al duro lavoro svolto dai minatori sulla Bilancella, imbarcazione utilizzata nel secolo scorso per il trasporto del minerale, simbolo fortemente evocativo delle tradizioni minerarie buggerraie, come testimonia la sua doppia figura riportata nel gonfalone del Comune di Buggerru.

Una bilancella al porto, alcuni galanzieri pronti alla partenza, un giovane marinaio, da avviare al mestiere, accolto come si fa con i neofiti, il figlio di Cicciu Rosso, un leggendario (immaginario) marinaio capace di trascinare una bilancella da solo in mare. Un pretesto, questo battesimo dell’acqua, per il racconto corale di un’epopea: quella dei Galanzieri, marinai abili, agili, fortissimi e coraggiosi, perennemente in gara con il tempo, con la fame, con le correnti capricciose, con il vento, con le furberie delle società minerarie, sempre pronte ad inventarsene una pur di pagare qualcosa di meno. Questi marinai con le loro imbarcazioni hanno svezzato migliaia di giovani. Una vita di corsa, senza fiato. Forza e grida: forza per arrivare per primi agli approdi e ai vagoni, poi ai luoghi dello scarico, e grida per difendere la paga dagli estimatori, persone legate alle società, con il compito di calcolare il materiale trasportato e perciò la paga. Le battaglie per la paga, gli scioperi, il Cavallera, la prigione, le fazioni… E poi il mare, mai davvero amico, infido e traditore…

Le tre giornate di “Giuseppe Cavallera a Buggerru” si chiudono domenica 6 settembre. Alle 9.30 Sulla rotta del minerale: dal Porto di Buggerru a Cala Domestica”, evento di ecoturismo con due itinerari diversi, via mare e via terra, per andare incontro a tutti gli appassionati di escursionismo. La partenza per i due percorsi proposti è prevista in contemporanea dal porto di Buggerru: la regata sulla rotta del minerale sarà guidata dall’imbarcazione d’epoca “La Bilancella”; l’altro itinerario seguirà i sentieri dei minatori e potrà essere percorso a piedi, a cavallo e mountain bike. All’arrivo dei gruppi a Cala Domestica è previsto un piccolo ristoro per tutti i partecipanti.

 Locandina

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La vita, gli amori e le scelte della giovane giudicessa Adelasia di Torres verranno narrate nella medioevale Bosa dall’attore e drammaturgo Gianluca Medas accompagnato dalle musiche del chitarrista e compositore Andrea Congia, dai canti della poetessa improvvisatrice Paola Dentoni e dalla partecipazione straordinaria del Coro di Bosa. L’evento, inserito all’interno delle manifestazioni estive del Comune di Bosa, è organizzato dalla Cooperativa L’Antico Tesoro. L’appuntamento è previsto per venerdì 21 agosto, alle ore 21.30. sul piazzale dell’Ex Convento dei Cappuccini a Bosa, sito nel Corso Garibaldi. L’ingresso è libero.

L’opera teatrale e musicale prende spunto dal testo dello scrittore Enrico Costa che racconta la figura della Giudicessa Adelasia, vissuta in una Sardegna divisa in giudicati ma che gode della sua massima autonomia politica. All’interno della performance artistica, s’incontrano le scelte drammaturgiche dell’attore Gianluca Medas supportate dai suoni del musicista Andrea Congia che creano uno scenario su cui si incastonano i canti provenienti da due delle più importanti espressioni della tradizione del popolo sardo: i mutetus improvvisati del Campidano interpretati da Paola Dentoni e il canto polivocale a traggiu proposti dal Coro di Bosa.

2015-08-21 Bosa Adelasia Locandina

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Montessu - Villaperuccio 2

Prosegue la Rassegna NurArcheoFestival – Intrecci nei teatri di pietra, organizzata da Il Crogiuolo, con la direzione artistica di Mario Faticoni, idea e progetto di Rita Atzeri, in collaborazione con e finanziato dai comuni aderenti alla manifestazione (Bitti, Fluminimaggiore, Gonnesa, Ilbono, Macomer, Perdaxius, Portoscuso, Sinnai, Ulassai, Ussassai, Villagrande Strisaili, Villaperuccio) e in sinergia con le cooperative Irei, Mediterranea, Esedra, Bios, Istelai, Associazione del sorriso, ODV Muntangia, giunta alla settima edizione.

Sarà la necropoli prenuragica di Montessu con le sue domus de janas, a Villaperuccio, ad ospitare gli eventi della serata del 20 agosto. Si inizia alle 18.00 con I giganti di Mont’e Prama, di e con Gianluca Medas, musiche originali di Filippo Medas (produzione Figli d’Arte Medas). Il progetto è stato pensato come un insieme di sogni che si intrecciano. Racconta una terra immaginaria e nello stesso tempo reale, un paradiso selvatico, un luogo sacro, quasi divino. Il poema racconta e canta, descrive e spiega, eleva e innalza odi ed elegie, e pianti. È la storia di un popolo che volge il suo sguardo nel cuore della storia, per comprendere i segreti del tempo che passa. Costruisce case di pietra per misurare il proprio coraggio, e i Giganti per indicare che esiste il mistero e che il mistero può essere interpretato.

Si proseguirà con le visite guidate – a cura della Coop. Mediterranea (è prevista anche la cena su prenotazione, info: 333 8136436) – alla Valle dei Menhir (località Terratzu), poi, alle 19.00, al “madau” (località Is Gratzias), e alle 19.30 con lo spettacolo Maria di Eltili. Alle 21 visita alla necropoli di Montessu e alle 21.30 Polvere di stelle. Omaggio al varietà, di e con Lucia Dore e Giuseppe Ligios, rielaborazione delle musiche a cura di Gianfranco Salvio (produzione Teatro d’Inverno). Ispirato al film “Polvere di stelle”, scritto e diretto nel 1973 da Alberto Sordi, che ne era anche interprete insieme a Monica Vitti, “Polvere di Stelle” illustra, in un clima tipico del varietà di quegli anni, la vita scombinata e precaria di due artisti, Dea Dani e Mimmo Adami, coppia non solo nel teatro ma anche nella vita, che per far fronte alla povertà gira per le piazze delle città senza fama né gloria. Dal Quartetto Cetra alla sceneggiata napoletana, da Totò fino ad arrivare a Elio e le storie tese, i due protagonisti, interpretati da Lucia Dore e Giuseppe Ligios, si cimentano nei ruoli di cantanti, attori e ballerini, strizzando l’occhio agli artisti dai quali prendono ispirazione. Lo spettacolo prevede anche la partecipazione straordinaria di Mario Faticoni per un Omaggio a Giorgio Gaber.

Medas-foto di Giorgio Russo

Si chiude lunedì sera, in Piazza Municipio, a Iglesias, il Festival della Storia 2015, la manifestazione organizzata dalla compagnia Figli d’Arte Medas e incentrata quest’anno sulla commemorazione della Prima guerra mondiale.

Il programma della seconda e ultima giornata prevede lo spettacolo “La Grande Guerra”, narrazione scritta e interpretata da Gianluca Medas insieme a Noemi Medas, figlia d’arte, con l’accompagnamento delle musiche della Banda comunale “Giuseppe Verdi” di Sinnai, diretta da Lorenzo Pusceddu, e dalle voci della Corale scuola civica di musica Città di Sinnai, diretta da Daniele D’Elia. Apertura del sipario prevista per le ore 21.00. Ingresso libero.

La rappresentazione narra fatti ed eredità politica della Prima guerra mondiale attraverso i testi di autori fondamentali come Giuseppe Dessì, Emilio Lussu e Giuseppe Fiori, e le vicende di personaggi storici isolani quali Raimondo Scintu, Eligio Porcu e Samuele Stochino, senza tralasciare un ricordo Brigata Sassari, protagonista di quei difficili momenti.

Ideato e diretto da Gianluca Medas, prodotto e organizzato dall’Associazione Figli d’Arte Medas, il Festival della Storia nasce con la volontà di avvicinare il pubblico alle tematiche storiche e scientifiche, senza banalizzare i contenuti ma veicolando quest’ultimi attraverso le attività di spettacolo. Tante le tematiche affrontate nelle precedenti edizioni: dalla figura della donna al triennio rivoluzionario sardo, giungendo fino alle riflessioni sulla fine del mondo, sull’identità e sull’amore.

 Medas-foto di Giorgio RussoMedas Noemi Medas-foto di Matteo Zanda

La Prima guerra mondiale: è questo il tema del Festival della Storia 2015, la manifestazione organizzata dalla compagnia Figli d’Arte Medas che si terrà domenica 19 e lunedì 20 luglio in Piazza Municipio a Iglesias. Giunto alla nona edizione, il Festival ha l’obiettivo di fornire un originale contributo di conoscenza in occasione del centenario dallo scoppio del primo conflitto mondiale. Un apporto conoscitivo ma anche fortemente idealizzato, contro ogni guerra e nel rispetto di ogni essere umano. L’evento è organizzato dalla compagnia guasilese in collaborazione con l’assessorato alla cultura e spettacolo del comune di Iglesias e il Centro Internazionale del Fumetto. L’ingresso alla manifestazione è libero.

Si parte domenica 19 luglio, alle ore 21.00, con lo spettacolo “Trincea”, adattamento teatrale dei Figli d’Arte Medas dello sceneggiato televisivo ideato da Giuseppe Dessì nei primi anni Sessanta, incentrato sulla conquista della Trincea dei Razzi da parte della Brigata Sassari durante la Prima guerra mondiale. La rappresentazione, una performance multimediale di narrazione con musiche dal vivo e la proiezione di immagini a fumetti, vedrà in scena il narratore Gianluca Medas supportato dalle musiche originali di Filippo Medas, figlio d’arte, e le illustrazioni di Gildo Atzori. L’evento, organizzato in collaborazione con il festival “NUES Fumetti e Cartoni nel Mediterraneo”, sarà preceduto, alle ore 20.00, da una presentazione tenuta da Gianluca Medas dal titolo “Conversazione sulle cause della guerra”.

“La Grande Guerra” è invece il titolo dello spettacolo della seconda e ultima giornata del Festival. Lunedì 20 luglio, sempre alle ore 21, la narrazione di Gianluca Medas e Noemi Medas, attrice e figlia d’arte, sarà accompagnata dalle musiche della Banda comunale “Giuseppe Verdi” di Sinnai, diretta da Lorenzo Pusceddu, e dalle voci della Corale scuola civica di musica Città di Sinnai, diretta da Daniele D’Elia.

Ideato e diretto da Gianluca Medas, prodotto e organizzato dall’Associazione Figli d’Arte Medas, il Festival della Storia nasce con la volontà di avvicinare il pubblico alle tematiche storiche e scientifiche, senza banalizzare i contenuti ma veicolando quest’ultimi attraverso le attività di spettacolo. Tante le tematiche affrontate nelle precedenti edizioni: dalla figura della donna al triennio rivoluzionario sardo, giungendo fino alle riflessioni sulla fine del mondo, sull’identità e sull’amore.