20 April, 2024
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«La Regione Sardegna partecipa con spirito di adesione nazionale al gemellaggio con la Regione Campania e i Comuni di Napoli e Pompei. In caso di eruzione del Vesuvio potrebbero essere circa 50mila persone a essere trasferite in Sardegna su loro richiesta.»

Lo ha detto l’assessore regionale dell’Ambiente, Gianni Lampis, oggi a Napoli per la firma dei protocolli per i gemellaggi tra i Comuni della zona rossa del Vesuvio e dei Campi Flegrei e le Regioni e le Province autonome, alla presenza anche del Capo del dipartimento nazionale di Protezione civile, Angelo Borrelli. Il protocollo firmato oggi dalla Regione Sardegna è valido per cinque anni e serve a ratificare i luoghi in cui gli abitanti della zona rossa saranno trasferiti in caso di eruzione.

«Ora – ha precisato Gianni Lampis – verrà subito attivato dalla Direzione generale della Protezione civile regionale il tavolo tecnico per l’elaborazione del piano di evacuazione delle popolazioni insediate nel comune di Pompei e nel quartiere Posillipo di Napoli. È questa l’occasione per rafforzare legami istituzionali oltre i confini della nostra Isola affinché anche queste siano occasioni per ridare centralità nazionale alla Sardegna.»

«Con la Regione Campania e con i comuni di Napoli e Pompei – ha aggiunto l’assessore – abbiamo convenuto anche di intraprendere un rapporto di collaborazione ai fini della valorizzazione dei diversi patrimoni storici, archeologici, ambientali e paesaggistici come ulteriore strumento di condivisione di realtà ed esperienze che da sempre hanno reso grande l’Italia. Un ruolo di rilevante importanza ha concluso l’assessore Gianni Lampis – sarà assegnato alle associazioni di volontariato di Protezione civile dislocate fra le due Regioni tra le quali verranno stipulati ulteriori accordi e gemellaggi.»

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Nel corso dell’assemblea generale straordinaria tenutasi oggi nello stabilimento Eurallumina di Portovesme, la Rsu ha relazionato sugli sviluppi delle problematiche che continuano a frapporsi al piano di rilancio dello stabilimento. Due gli aspetti che stanno facendo salire ulteriormente la tensione tra i lavoratori, il primo relativo all’iter autorizzativo per Via ed Aia, lasciato in sospeso dalla Giunta Pigliaru nell’ultimo scorcio di legislatura, ma che anche la nuova Giunta, non ha ancora portato a termine.

«Al lato pratico – si legge in una nota della Rsu – è tutto fermo al 22 febbraio 2019, data in cui la Giunta Pigliaru non concluse la delibera emanata con un definitivo parere positivo. Le varie interlocuzioni avute con esponenti della nuovo corso amministrativo regionale ad oggi 18 giugno, sono state ritenute dall’assemblea assolutamente insufficienti. Si sconta un deficit di chiarezza che confermi l’indirizzo politico di portare a compimento il percorso per il riavvio del primo anello della filiera dell’alluminio (raffinazione di bauxite per produrre allumina) e per le sinergie con i produttori di energia e di alluminio primario. Il solo riavvio di Eurallumina Rusal come occupazione tra diretti e indiretti, genera con il moltiplicatore economico statistico, 1.416 posti di lavoro. Per questo motivo l’assemblea ha recepito la proposta di una nuova iniziativa di mobilitazione, che vedrà le tute verdi sulcitane effettuare un sit-in, presso il titolare del procedimento, ovvero l’assessorato regionale dell’Ambiente, a Cagliari, venerdì 21 giugno a partire dalle ore 9.00.»

«L’obiettivo – ha detto Antonello Pirotto -, è avere urgenti chiarimenti dall’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis, in coordinamento con gli assessori che hanno competenze, come quello della Sanità Mario Nieddu e quello dell’Industria, Anita Pili, che si è proposta di organizzare un tavolo di coordinamento, e dalla Presidenza della Giunta, nel merito della conclusione di un interminabile iter procedurale, che dal momento in cui era stata stralciata la realizzazione di un nuovo impianto di cogenerazione e l’esclusione dell’innalzamento del sito di stoccaggio, non avrebbe più dovuto avere aspetti ostativi a precluderne la realizzazione. Ad essere messi a rischio insieme all’occupazione sono oltre 200 milioni di investimenti – ha aggiunto Antonello Pirotto -. La Rusal ha già dichiarato in tutte le sedi, al Mise, alla Regione, in Confindustria, a tutti i livelli sindacali, che nei piani strategici della multinazionale, deve essere avviata la produzione entro il 2021, e i tempi tecnici per arrivarci viste le opere da realizzare, sono già quasi al limite, pena l’abbandono del progetto e degli investimenti. Se non ci fossero sviluppi positivi a breve, sarà obbligatorio, non essendoci strumenti utilizzabili per il sostegno al reddito aprire
le procedure per il licenziamento collettivo di tutti i lavoratori, che passeranno allo status di disoccupati, vanificando 10 anni di lotte per evitare questo tragico scenario. A questa problematica si somma quella generale per l’energia, con il phase-out stabilito al 2025 per la chiusura delle centrali a carbone. Una mancata proroga almeno sino al 2030 per la Sardegna e la contestuale realizzazione di una rete per il metano/gas (la Sardegna è l’unica regione in Italia ad esserne priva), cancellerebbe ogni possibilità di ripresa delle aziende ancora ferme  e nei prossimi 2/3 anni la definitiva chiusura di quelle ancora in produzione. Si attende la convocazione del tavolo ministeriale al Mise specifico per la Sardegna. Il 7 giugno c’è stato quello che ha interessato il nord Italia, domani 19 ci sarà quello per il Centro, non ci sono ancora date in calendario per il Sud/ Sicilia, l’ultimo sarà quello per la Sardegna. Per quell’occasione – ha sottolineato ancora Antonello Pirotto – si dovrebbero svolgere quelle iniziative unitarie tra istituzioni regionali e locali, con diversi sindaci impegnati a far crescere nelle comunità la consapevolezza della gravità della situazione, e delle organizzazioni sindacali confederali e di categoria a livello unitario, per contrastare con determinazione questo che sarebbe il colpo finale se attuato per l’industria, l’occupazione e per l’economia dell’isola. I lavoratori Eurallumina – ha concluso Antonello Pirotto – sono pronti a dare come sempre fatto il loro contributo al servizio della causa comune, sia nelle iniziative che saranno organizzate a Cagliari, sia a Roma.»

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Il monitoraggio del territorio regionale contro gli incendi è stato potenziato con l’utilizzo degli 11 elicotteri leggeri del servizio regionale. Lo ha disposto l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, con una comunicazione al Corpo forestale e di vigilanza ambientale.

«Il servizio mira ad integrare il sistema regionale di avvistamento e ricognizione al fine di individuare e sopprimere con la massima celerità ed efficacia i principi di incendio che dovessero manifestarsi – ha spiegato l’assessore Gianni Lampis -. Si tratta di una ricognizione e di un presidio armato dall’alto che consentirà una maggiore tempestività di intervento sul sorgere degli incendi.»

L’attività sarà giornaliera e si concentrerà, oltre che nelle zone soggette a maggior criticità, anche nelle località a forte concentrazione turistica durante il periodo estivo.

«Il presidio del territorio e la salvaguardia della vita umana e dell’ambiente sono priorità per la Regione, che le esercitata in particolare attraverso le risorse umane e i mezzi del Corpo forestale e di vigilanza ambientale», ha concluso l’assessore Gianni Lampis.

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«In questo territorio è di estrema importanza provvedere al reclutamento di nuovo personale, considerato che gli ultimi inserimenti in organico risalgono al lontano 2009, ben 10 anni fa.»

Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, che, insieme ai consiglieri regionali del territorio, Francesco Mura e Diego Loi, ed al comandante del Corpo forestale, Antonio Casula, ha visitato le strutture dell’Ispettorato forestale di Oristano.

La visita ha riguardato la base elicotteristica di Fenosu, il Centro operativo provinciale, l’autoparco e la Stazione forestale di Oristano: «Un incontro proficuo e costruttivo con il personale ed i comandanti di stazioni forestali e basi navali», ha aggiunto l’assessore Gianni Lampis, che ha manifestato particolare attenzione per l’organizzazione antincendio, oltre ad un apprezzamento per l’elevata professionalità.

Dallo scorso 15 maggio, nella base di Fenosu è dislocato un elicottero del servizio antincendio regionale e dal prossimo 1° luglio verrà ospitato il ‘Super Puma’, bimotore che supporterà le operazioni antincendio nell’Isola. L’elicottero, operativo per due mesi fino al 31 agosto, è in grado di caricare 4.500 litri, tra acqua e liquido estinguente, è dotato di ‘Bambi Bucket’ (benna per il trasporto dell’acqua) e può imbarcare fino a 15 persone, oltre l’equipaggio.

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Il Corpo forestale sale in cattedra per insegnare alle forze armate e di polizia del Libano come affrontare la lotta agli incendi. «La scrupolosa organizzazione e pianificazione con cui la Regione Sardegna porta avanti e affronta il problema degli incendi boschivi  attraverso la professionalità del Corpo forestale e di vigilanza ambientale è un esempio per le forze di polizia degli altri Paesi», commenta l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, che ha delegato il comandante del Corpo forestale, Antonio Casula, a partecipare a un primo scambio di esperienze e di condivisione sulla pianificazione antincendio e investigazione all’interno di un corso intitolato “Arson and FireInvestigation”, nell’ambito del Master universitario di 2° livello “ForensicMedicalInvestigation and Disaster and Crime Scene Management”, che si è tenuto a Beirut dal 20 al 23 maggio scorsi.

Il corso, indirizzato a personale appartenente alle forze armate libanesi (40 uomini tra cui una rappresentate proveniente dall’Australia) «ha suscitato molto interesse – spiega Gianni Lampis – e ha dimostrato l’alta professionalità degli uomini e delle donne sarde impegnate ogni anno a contrastare nell’Isola la piaga degli incendi boschivi».

«L’attenzione mia particolare, ma di tutta la Regione – assicura Gianni Lampis – è massima su questo tema. Gli incendi sono una minaccia crescente per i valori umani ed ecologici in tutto il mondo, in particolare nelle aree a rischio del bacino del Mediterraneo. Ed è quindi motivo d’orgoglio – conclude l’assessore – che il Corpo forestale venga riconosciuto anche all’estero come una forza d’élite nella prevenzione, nella lotta sul campo e nell’investigazione antincendio.»

 

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Domani, martedì 28 maggio 2019, alle ore 12.00, presso lo YCCS, Yacht Club Costa Smeralda, in via della Marina, a Porto Cervo, verrà firmata la convenzione di cooperazione e collaborazione tra l’assessorato regionale dell’Ambiente e l’Arma dei Carabinieri, Comando Unità Forestali Ambientali ed Agroalimentari (C.U.F.A.). Presenzieranno all’incontro, il presidente della Regione Christian Solinas, il generale Donato Monaco, l’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis, l’assessore dell’Urbanistica, Quirico Sanna.

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La richiesta di riapertura immediata di un tavolo tecnico presso il ministero dello Sviluppo economico con lo scopo di valutare le proposte per la riattivazione del ciclo produttivo della Keller. E’ questo l’elemento caratterizzante del vertice voluto dal presidente della Regione Christian Solinas per fare il punto sull’azienda del Medio Campidano. All’incontro, svoltosi all’assessorato regionale dell’Industria, hanno preso parte, per la Regione, l’assessore Anita Pili, l’assessore del lavoro Alessandra Zedda, il titolare dei trasporti Giorgio Todde e il responsabile della difesa dell’ambiente Gianni Lampis; per il consorzio industriale del Medio Campidano, il presidente Luca Argiolas; per le sigle sindacali erano presenti al tavolo i segretari regionali della Fiom-Cgil e della Fsm-Cisl Roberto Forresu e Marco Angioni e Edoardo Bizzarro, nonché il segretario della Uilm-Uil del Medio Campidano Andrea Farris.

Dopo gli interventi del presidente del consorzio industriale e dei vertici sindacali, che si sono detti soddisfatti per la tempestiva convocazione della riunione, l’assessore del lavoro Alessandra Zedda ha comunicato l’imminente approvazione da parte della giunta regionale del ddl che consentirà di meglio specificare l’articolo della legge di stabilità che di fatto rendeva inapplicabili sia le misure dei  progetti Lavoras, sia l’indennità una tantum.

«A tal proposito – ha specificato Alessandra Zedda – tutti i lavoratori della Keller sono già stati inseriti negli elenchi dei beneficiari profilati dall’agenzia regionale per il lavoro.»

L’assessore della Difesa dell’ambiente Gianni Lampis ha sottolineato “la straordinaria attenzione che l’esecutivo regionale ha da subito voluto riservare alla “questione Keller”, vista la sua rilevanza sociale ancor prima che economica nella prospettiva di una parziale mitigazione della crisi economica che da anni relega il Medio Campidano, per troppi anni ignorato dalla politica, a fanalino di coda in tutte le classifiche nazionali come area più povera d’Italia”. “In quest’ottica – gli ha fatto eco il titolare dei trasporti Giorgio Todde – deve essere letta la forte volontà della giunta guidata da Christian Solinas  di operare in maniera sinergica tra assessorati per salvaguardare l’occupazione e assicurare uno sviluppo concreto al territorio”.

In conclusione, l’assessore dell’industria Anita Pili ha voluto riaffermare l’esigenza, condivisa dai colleghi di giunta e in accordo con i rappresentanti dei lavoratori e con il consorzio industriale, della veloce riapertura di un tavolo tecnico presso il ministero dello Sviluppo economico per «valutare le due proposte in campo per la riattivazione del ciclo produttivo dell’industria di Villacidro: quella di un consorzio di imprese sarde e quella di un gruppo di interesse iraniano. Non è esclusa tra le altre, la valutazione di ipotesi alternative, come quelle già avviate nel territorio regionale siciliano e che ha consentito lo spostamento del personale ex Keller presso l’azienda del trasporto ferroviario».

La sollecitazione al Ministero – è stato concordato al termine dell’incontro – sarà condotta dall’assessorato dell’industria di concerto con gli altri assessorati coinvolti, con il consorzio industriale provinciale del Medio Campidano e con le parti sindacali.

 

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«Siete voi adulti che dovete e potete ancora cambiare le cose e salvare il mondo dalla plastica. Io sono un bambino e ho il diritto di avere un futuro libero dall’inquinamento, e così come me altri milioni di bambini nel mondo. Dobbiamo sentirci in dovere di tutelare l’ambiente e fare qualcosa di concreto. Raccogliamo la plastica, aiutatemi a condividere questo pensiero.»
Si condensa nel breve discorso del piccolo Diego, 9 anni di Stintino, il succo del convegno “Inquinamento da plastica: l’importanza di combatterlo e le strategie per farlo”, organizzato dall’amministrazione comunale stintinese e che si è svolto ieri sera al Museo della tonnara, con la partecipazione dell’assessore regionale della Difesa dell’ambiente Gianni Lampis.

Il piccolo Diego si è presentato al tavolo dei relatori con un secchio colmo di plastica raccolta in 3 metri quadrati di spiaggia. «Voglio lanciare un messaggio importante ha ribadito – perché tutti dobbiamo sentirci in dovere di tutelare l’ambiente e fare qualcosa di concreto».

E la testimonianza del piccolo alunno delle scuole elementari di Stintino ha confermato quanto «una politica di educazione debba partire dai più piccoli, perché ha detto il sindaco di Stintino Antonio Dianasono quelli che vedono il mondo in maniera diversa. Ed è per questo che l’ultima iniziativa, #Stintinoisplasticfree, di pulizia delle spiagge l’abbiamo organizzata proprio con il coinvolgimento e contributo delle scuole».

Il primo cittadino ha ricordato quindi i progetti adottati dal Comune per ridurre l’uso della plastica, a partire dalla fontanelle per l’acqua con la distribuzione di bottiglie di vetro, gli appuntamenti con Spiagge pulite avviate già dal 2016, i progetti sulla Pelosa e il divieto di fumo in spiaggia. Con quest’ultima iniziativa il Comune, a fine stagione turistica 2018, ha raccolto oltre 400mila cicche di sigarette.

«Si deve ragionare per areeha chiuso il sindaco Antonio Diana e per questo ho chiesto la partecipazione del sindaco di Porto Torres. Perché  questo sistema ambientale, con un parco nazionale vicino, un’area marina protetta in ampliamento, le aree Sic e Zps, ci chiede di fare rete.»

Un concetto quest’ultimo ribadito dal primo cittadino di Porto Torres Sean Wheeler che ha anche posto l’accento sul coinvolgimento delle nuove generazioni, rimarcato poi dal direttore dell’Area marina protetta dell’Asinara, Vittorio Gazale, che ha illustrato le azioni adottate dal Parco nella lotta alla plastica. Ancor di più è stato Danilo Pisu, coordinatore del progetto Post Life del comune di Stintino, a sottolineare la strategicità del coinvolgimento delle scuole e il successo del progetto La plastica e il consumo responsabile, realizzato proprio con gli alunni delle scuole di via Lepanto, e al quale ha partecipato anche il piccolo Diego.

«Se oggi abbiamo assunto la consapevolezza della criticità che stiamo ereditando – ha detto l’assessore regionale Gianni Lampis – dobbiamo essere in prima fila per dimostrare che il mondo non cambia con le opinioni ma con i fatti. Quella che abbiamo davanti è una sfida culturale. L’uomo deve essere il principale attore nell’affrontare queste sfide. Partiamo allora da qui e dal ruolo della scuola.»

Il convegno ha messo in evidenza quindi la necessità di fare sistema, di lavorare in maniera coordinata, condivisa e attraverso protocolli tra enti pubblici e operatori locali. «È fondamentale che si prenda coscienza del peso del problema dell’inquinamento da plastica – è stato detto – che è diventato importante e che mette a rischio il pianeta. I vari portatori di interesse, allora, devono agire, anche nel loro piccolo perché messo assieme questo può diventare molto».

Al convegno, coordinato dalla docente dell’Università di Sassari Donatella Carboni, sono intervenuti anche Simonetta Fanni direttrice del Servizio Controlli, monitoraggi e valutazione ambientale dell’Arpa Sardegna, Claudia Salvestrini direttore del Consorzio nazionale Polieco, Andrea De Lucia ricercatore del Cnr di Oristano, Matteo Sanna e Giovanni Conti del gruppo Relicta e Giulio Magni di One Ocean Foundation.

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della pubblica istruzione, Andrea Biancareddu, ha approvato il calendario scolastico per l’annualità 2019/2020 ed ha integrato una precedente deliberazione sulla rete scolastica e l’offerta formativa inserendo il comune di Suelli.

Su proposta dell’assessore della Programmazione e bilancio, Giuseppe Fasolino, ha preso atto della parificazione di bilancio 2017 da parte della Corte dei conti e ha dato il via libera al Rendiconto generale per l’esercizio 2018.

Su proposta dell’assessore degli affari generali e personale, Valeria Satta, l’esecutivo ha deliberato l’attribuzione alle direzione generali dei fondi per la retribuzione di rendimento per i dipendenti regionali, relativi all’annualità 2018.

Su proposta dell’assessore della difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, infine, la Giunta ha approvato lo schema di convenzione fra il Corpo forestale e l’Arma dei Carabinieri che prevede una più stringente collaborazione nelle materie di tutela ambientale e forestale; in materia di antincendio, l’esecutivo ha poi dato il via libera all’atto di indirizzo fra la Regione e l’Università libanese teso a sviluppare metodologie condivise nell’ambito della pianificazione antincendio, della ricerca in materia investigativa e nella pianificazione forestale. Sempre su proposta dell’assessore Gianni Lampis la Giunta ha approvato i criteri di assegnazione e le modalità di erogazione dei contributi, per l’annualità 2019, alle organizzazioni di volontariato di protezione civile.

 

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Numerose ricerche a livello mondiale dicono che ogni anno circa 8-15 milioni di tonnellate di plastica finiscono in mare. Un problema enorme che, a causa delle microplastiche che entrano nella catena alimentare, ha ripercussioni negative anche sulla salute dell’uomo. Parte anche da questa preoccupazione l’attività dell’amministrazione comunale di Stintino che, da dicembre scorso, ha avviato la campagna contro l’inquinamento da plastica. Venerdì 24 maggio, quasi a ricordare l’appuntamento con #FridayForFuture, il Comune ribadirà questo impegno in occasione del convegno Inquinamento da plastica: l’importanza di combatterlo e le strategie per farlo“, in programma al Museo della tonnara a partire dalle ore 16.

L’obiettivo della campagna portata avanti dal Comune, in adesione al progetto del ministero dell’Ambiente, #Iosonoambiente e #PlasticFree, è coinvolgere i cittadini, i turisti e le aziende del territorio per informare quali siano i danni provocati dall’inquinamento da plastica e condividere alcune strategie per limitarne l’uso e aumentarne il riciclo.

La giornata coinvolgerà il Parco nazionale dell’Asinara – Area marina protetta, il Consorzio nazionale Polieco, diverse associazioni ambientaliste, le scuole, l’Università, il Dumas con la docente Donatella Carboni che coordinerà i lavori, e altre istituzioni.

Al convegno sono stati invitati anche l’assessore regionale per la difesa dell’Ambiente Gianni Lampis e l’onorevole Paola Deiana.

Due le sessioni previste che consentiranno di far conoscere le iniziative dell’Area marina protetta dell’isola dell’Asinara, di mettere in evidenza gli effetti della plastica negli habitat marini quindi capire come contrastare il fenomeno delle plastiche in mare, l’attività di prevenzione, il riuso e il riciclo.

Saranno poi illustrati il progetto Marine Strategy, l’esperienza delle scuole di Stintino con il progetto sulla plastica e il consumo responsabile e il ruolo del no-profit.