28 March, 2024
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Il senatore del Movimento 5 Stelle Gianni Marilotti mercoledì scorso è stato eletto all’unanimità presidente della Commissione per la Biblioteca e per l’Archivio Storico del Senato. Cagliaritano, docente di storia e filosofia in un istituto superiore, studioso, scrittore e operatore culturale, Gianni Marilotti guiderà una delle più prestigiose istituzioni culturali del nostro Paese: la Biblioteca “Giovanni Spadolini” e l’Archivio Storico che custodisce preziose testimonianze della storia italiana. La Biblioteca del Senato, infatti, è stata istituita nel 1848. Nel corso della sua storia, attraverso l’opera e le scelte gestionali e culturali di coloro che si sono succeduti nella sua direzione, ha acquisito una specificità funzionale e una fisionomia culturale del tutto peculiari, che ancor oggi rappresentano il fondamento della sua identità.

Nello sviluppo delle collezioni, la Biblioteca ha coltivato due diverse anime: la prima propriamente parlamentare, con un patrimonio peraltro unico nel suo genere; la seconda orientata alla storia locale italiana, con edizioni di fonti e documenti per la storia politica e giuridica italiana preunitaria, medievale e moderna, e con pregiati e rari fondi speciali, come il Fondo Antico di Storia locale, la Raccolta degli Statuti e le Leggi degli Antichi Stati Italiani.

Nella sua funzione di Presidente, Gianni Marilotti avrà inoltre il compito di deliberare riguardo alle pubblicazioni, alle attività culturali e alle mostre curate dalla Biblioteca. Un ruolo culturale di rilievo, per il quale il senatore isolano è stato eletto all’unanimità.

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Dopo diciotto anni il Parlamento si appresta finalmente a dare il via libera alla Carta europea delle lingue regionali o minoritarie. Approvata a Strasburgo il 5 novembre 1992, la Carta era stata sottoscritta dall’Italia nel 2000 ma da allora non è stata mai ratificata. Ora un disegno di legge che ha come primo firmatario il senatore del Movimento 5 Stelle Gianni Marilotti, spiana la strada a questa importante novità che consentirà di tutelare ulteriormente a tutti i livelli la lingua sarda, nelle scuole come nelle università che nella pubblica amministrazione, sia attraverso una adeguata programmazione nei palinsesti del servizio pubblico che nel web.

«La ratifica della Carta europea è una richiesta che da tempo veniva avanzata da tutto il movimento linguistico sardo – spiega Gianni Marilotti – perché garantisce un più ampio riconoscimento del nostro patrimonio culturale. Grazie alla ratifica, sarà possibile infatti estendere ulteriormente l’uso della lingua sarda nella pubblica amministrazione e nell’ambito dell’istruzione. La ratifica, infatti, dà, più forza alla legge 482 del 1999 sulle minoranze linguistiche e alla legge regionale recentemente approvata.» 

La Carta è già stata firmata da 33 stati membri del Consiglio d’Europa e ha come obiettivo quello di promuovere l’utilizzo delle lingue minoritarie, al fine di salvaguardare l’eredità e le tradizioni culturali europee, nonché il rispetto della volontà dei singoli di poter usare tali lingue nell’ambito delle attività pubbliche o private.

La sua mancata ratifica è stata sanzionata anche recentemente dall’Alto commissario sulle minoranze nazionali dell’Osce (l’Organizzazione sulla sicurezza e cooperazione in Europa) Lamberto Zannier, che lo scorso 16 luglio, a margine della conferenza internazionale sul tema dei rapporti tra Stati in materia di minoranze, aveva ribadito la necessità di «fare dei passi concreti per proteggere il diritto delle minoranze a mantenere viva la loro cultura» e a tal fine aveva invitato il Parlamento italiano ad avviare urgentemente l’iter per la ratifica della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie di Strasburgo.

«Il rispetto dei diritti umani, compresi quelli delle persone appartenenti a minoranze è infatti, come specificato dal Trattato di Lisbona, uno dei principi su cui si fonda l’Unione europea – conclude Gianni Marilotti -. Con questa ratifica, la lingua sarda avrà finalmente un pieno riconoscimento e sarà più facile consentirne l’utilizzo in tutti i contesti, assicurandone così la salvaguardia e lo sviluppo.» 

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«Se la Regione crede veramente nel progetto Einstein Telsecope di Sos Enattos deve bloccare il progetto di parco eolico a Bitti. Secondo gli esperti, le pale eoliche che sorgerebbero ad appena dodici chilometri di distanza dalle miniere di Lula, con molta probabilità interferirebbero con l’attività scientifica, e questo è un rischio che non possiamo correre.»

Lo afferma il senatore del Movimento Cinquestelle Gianni Marilotti che stamane è intervenuto a Pula al Sigrav 2018, la conferenza internazionale biennale della Società italiana per la relatività generale e la gravitazione, durante la quale è stato presentato il progetto Einstein Telescope (ET). Il progetto vede coinvolte le due università di Cagliari e Sassari, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, insieme al Ministero dell’istruzione, Università e ricerca e alla Regione Sardegna.

Secondo Gianni Marilotti «il progetto merita il massimo sostegno da parte di tutte le istituzioni perché è indubbiamente il migliore tra i tre presentati in ambito europeo». Insieme al progetto italiano, competono per la realizzazione dell’interferometro anche l’Ungheria e una cordata composta da Olanda, Germania e Belgio.

«Si tratta di un progetto di assoluta eccellenza che vedrebbe in prima fila i nostri ricercatori – aggiunge il senatore del Movimento Cinquestelle -. Non solo: in questo modo l’Italia richiamerebbe studiosi da tutto il mondo, potendo contare anche sulla assoluta eccellenza costituta dal radiotelescopio di San Basilio. Inoltre il progetto ET sarebbe una occasione imperdibile per arginare il fenomeno dello spopolamento delle zone interne della Sardegna.»

«La Regione lo deve fermare il parco eolico di Bitti, perché a questo punto non è pensabile mettere a repentaglio in questo modo il progetto scientifico. Il progetto ET – conclude Gianni Marilotti – deve rappresentare un’assoluta priorità per il territorio e la Regione deve fare i passi adeguati perché alla parole di impegno a favore della ricerca seguano i fatti, con lo stop al parco eolico di Bitti.»

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Per rilanciare il polo industriale di Ottana è necessario che il ministero dello Sviluppo economico istituisca un tavolo di confronto istituzionale con la multinazionale Indorama e il Gruppo Clivati, con l’obiettivo di discutere le possibili condizioni per una ripartenza degli impianti del Pet, chiusi dal 2014 e i cui lavoratori sono stati licenziati lo scorso anno. Lo chiede al ministro del Lavoro e delle Attività produttive, Luigi Di Maio, il senatore Cinquestelle Emiliano Fenu, con una interrogazione che è stata sottoscritta anche dagli altri rappresentanti isolani a Palazzo Madama Vittoria Bogo Deledda, Elvira Evangelista, Ettore Licheri e Gianni Marilotti. L’interrogazione sollecita inoltre il vicepremier perché si ricerchino per il polo industriale del centro Sardegna «soluzioni alternative, anche considerando le richieste avanzate dai lavoratori di Ottana Polimeri».

Nell’interrogazione si ricorda come il confronto istituzionale era stato sollecitato dai lavoratori di Ottana già nel 2015 con una lettera (rimasta senza risposta) inviata all’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi e dove si chiedeva «di convocare tempestivamente un tavolo governativo di discussione per addivenire a una soluzione che potesse scongiurare la chiusura degli impianti».

Per Emiliano Fenu e i suoi colleghi anche la condotta delle imprese private ha «messo seriamente in crisi il futuro di lavoratori altamente specializzati, delle loro famiglie e di un territorio, il Nuorese, martoriato dalla perdita di migliaia di posti di lavoro nei comparti della chimica e del tessile». Per questo motivo «sarebbe necessario intervenire con urgenza per creare le condizioni di un rilancio dell’industria ad Ottana salvaguardando i lavoratori coinvolti ed evitando la partenza di altri migranti sardi che non vedono più possibilità di sbocco nella loro regione».

Nell’interrogazione si ripercorrono le vicissitudini del polo industriale di Ottana, con la nascita del complesso, la successiva privatizzazione e l’attività dell’unica fabbrica di Pet presente in Italia. Il Pet, «è la materia prima delle bottiglie di plastica, principalmente usate per l’acqua minerale e contenitori alimentari; una produzione che in tutta Europa è crescente, florida e in continua espansione». Tuttavia «dal marzo 2014 Ottana Polimeri è chiusa, mentre la società Indorama ha continuato la propria espansione in altri Paesi europei (Spagna, Portogallo, Olanda, Polonia, Lituania) e in Medio Oriente, Turchia e Egitto».

L’interrogazione ricorda come «negli ultimi quattro anni gli ex lavoratori della società hanno tentato di sensibilizzare in ogni modo le istituzioni, sia regionali che nazionali, affinché fossero convocati con urgenza la società Indorama ed il Gruppo Clivati per instaurare un tavolo tecnico per discutere sulle possibilità di riavvio degli impianti. Tuttavia, nel silenzio totale delle istituzioni, a settembre 2017, è stata tolta ai dipendenti ogni speranza a causa del loro licenziamento».

 

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«Il Liceo Michelangelo Pira di Bitti deve restare nella sua sede storica, il trasferimento nei locali dell’ex pretura sarebbe il segnale di una smobilitazione che rischia di impoverire ulteriormente il territorio, accelerando quel processo di spopolamento che Comune e Regione dicono a parole di voler contrastare.»
Lo ha affermato ieri, nel corso di un’affollata assemblea svoltasi a Bitti, il senatore del Movimento Cinquestelle Gianni Marilotti, secondo cui «sarà anche opportuno indagare sul motivo che ha condotto la Provincia a non spendere subito i 51mila euro messi a disposizione per il rifacimento della copertura dello stabile, salvo poi dirottarli ad una struttura, la ex pretura, che non è neanche di sua proprietà».

Per il senatore del Movimento Cinque Stelle «i locali nei quali Comune e Provincia vorrebbero infatti sistemare i ragazzi sono assolutamente inadeguati, essendo privi di spazi per ospitare una palestra, la biblioteca, le aule speciali e perfino un luogo dove passare la ricreazione. Dopo la perdita dell’autonomia, il Liceo Pira è stato quasi abbandonato al suo destino, mentre si sarebbe potuto potenziare diversificando l’offerta formativa e accedendo alle misure di vantaggio che vengono riconosciute alle scuole delle zone montane. In questo modo invece si rischia di accelerare quel processo di spopolamento che l’amministrazione comunale, assente all’assemblea, dice a parole di voler contrastare, e che invece deve essere affrontato mettendo al centro proprio le politiche dell’istruzione e della cultura. È facile, infatti, immaginare che vedendo trasferiti in locali non idonei i loro ragazzi, nel tempo le famiglie preferiranno iscriverli alle scuole di Nuoro».

Per Gianni Marilotti l’Amministrazione comunale ha quindi perso un’occasione per confrontarsi con la popolazione sia sul tema del Liceo che su altre questioni centrali per il futuro del territorio, come il progetto del parco eolico. «L’assemblea era stata chiesta già a maggio e ma si è svolta ieri senza che fossero presenti i rappresentanti del Comune: segno che di alcuni temi – ha concluso Gianni Marilotti – si preferisce parlare nelle segrete stanze per poi far calare dall’alto soluzioni che sembrano inevitabili.»

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«Il bando europeo per garantire la continuità territoriale rischia di lasciare la Sardegna dal mese di ottobre priva di collegamenti aerei, con grave danno per l’economia. Per questo occorre dare esecutività alla Risoluzione sull’insularità del 4 febbraio 2016, secondo cui il Parlamento Europeo chiede che la Commissione avvii una analisi approfondita sui costi supplementari che la condizione di insularità determina a livello dei sistemi dei trasporti di persone e merci e dell’approvvigionamento  energetico, nonché di accesso al mercato, in particolare per le piccole e medie imprese.»

Lo ha affermato oggi, nell’aula di Palazzo Madama, il senatore del Movimento Cinquestelle Gianni Marilotti, che ha preso la parola questo pomeriggio nel dibattito seguito alle dichiarazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sui lavori del prossimo Consiglio europeo.

Per Gianni Marilotti «non si tratta di avanzare una richiesta a Bruxelles di condizioni di favore, bensì di un diritto sancito dalle norme europee per riequilibrare una situazione chiara di svantaggio. Anche questo è un tema di rilevanza nazionale, un’occasione non solo per la Sardegna ma per tutto il nostro Paese che deve unire le sue energie migliori per raggiungere l’obiettivo. La UE, sempre pronta ad intervenire e a imporre severe prescrizioni in settori quali agricoltura e allevamento che interessano Paesi forti, continua a far finta di niente e a non riconoscere il diritto al riequilibrio nelle Regioni che essa stessa definisce sfavorite, il gioco l’abbiamo capito: l’UE è fortemente matrigna e fa molti pesi e molte misure». 

«Vogliamo competere alla pari e questo è un diritto sancito, oltre che dalla nostra Costituzione, dalle norme europee. La Sardegna guarda con grande speranza il proposito dichiarato da questo Governo di rinegoziare quelle politiche europee che deprimono la nostra economia e di battersi per promuovere quelle azioni che consentano la crescita. Noi sardi tutto vogliamo sentirci dire tranne che problemi più urgenti incombono noi non siamo né ci vogliamo sentire figli di un Dio minore costretti a chiedere eternamente assistenza», ha aggiunto Gianni Marilotti.

Nel suo intervento il senatore Cinquestelle ha inoltre caldeggiato un impegno del Governo perché venga realizzato nella miniera di Sos Enattos a Lula l’Interferometro Virgo per lo studio e la misurazione delle onde gravitazionali. «È essenziale che il progetto rientri ufficialmente nella road map ESFRI (European Strategic Forum for Research Infrastructures) poiché nell’agosto 2019 sarà scelto quello migliore, e il progetto italiano, che ha individuato come localizzazione ideale quella di Lula, certamente lo è»”. 

Per Gianni Marilotti “è essenziale avere il coinvolgimento del Governo, poiché la candidatura di questa importantissima infrastruttura di ricerca viene effettuata dagli enti proponenti (Università, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e Istituto Nazionale di Astrofisica) col supporto di almeno tre Governi, di cui uno si proponga come guida e capofila. I nostri competitori sono due: da una parte Olanda, Germania e Belgio che hanno individuato un sito in una striscia di terra confinante tra le tre nazioni, e dall’altra il progetto ungherese. Le caratteristiche del progetto italiano sono, a detta degli esperti, di gran lunga migliori sotto ogni punto di vista. Ciò nonostante, signor Presidente, non vorremmo assistere ancora una volta impotenti a logiche lobbistiche – ha concluso Gianni Marilotti – che poco hanno a che fare con la qualità dell’iniziativa e finiscono solo col mortificare la comunità scientifica italiana».

 

 

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“Iglesias è cultura: programmazione e prospettive europee”: è il tema di un incontro dibattito che si terrà venerdì 18 maggio, a partire dalle ore 17.00, nella Sala Lepori di via Isonzo, a Iglesias, organizzato dal Movimento 5 Stelle. Interverranno Michele Demontis, esperto in progettazione europea; Federico Garau, candidato a sindaco di Iglesias per il Movimento 5 Stelle; il senatore del M5S Gianni Marilotti e la deputata del M5S Emanuela Corda. I lavori saranno moderati da Carla Cuccu.

 

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Circa duecento, uomini e donne, sono convenuti dal Sulcis, da Cagliari e dalla provincia per l’inaugurazione del “Cammino della Libertà”, a Tattinu, vicino a Nuxis. I partecipanti hanno fermato le auto e l’autobus giunto da Cagliari ai bordi del bivio di monte Nieddu e poi si sono inoltrati nel fitto bosco di lecci, in mezzo ad una macchia con gli odori forti della primavera ormai scoppiata. Questo è il cammino fino alla grotta di Conch’e Cerbu, dove fra il novembre del 1812 e la primavera del 1813, Salvatore Cadeddu, il capo della Rivolta di Palabanda, fu nascosto dal capraro del luogo Luigi Impera.
La manifestazione è stata aperta dai canti di Clara Murtas e Roberto Deiana che, in modo suggestivo, hanno fatto giungere dal bosco le loro canzoni popolari di fine settecento e primi dell’Ottocento, per poi presentarsi in “scena”, sotto un secolare e maestoso albero di leccio. Lì hanno recitato poesie e canzoni del periodo rivoluzionario francese di fine ‘700 e le canzoni popolari sarde contro i Savoia e i barones.
Il pubblico si è sparso in cerchio nel prato tutt’intorno e ha seguito con partecipazione, applaudendo e accompagnando gli artisti col canto.
Finiti i canti, Giangiacomo Aru, presidente dell’associazione Le Sorgenti, organizzatrice della manifestazione, e poi Manuela Colaci, consigliere comunale di minoranza, hanno salutato i presenti, facendo esaltare, senza menzionarli, l’assenza degli esponenti dell’Amministrazione comunale.
Andrea Pubusa ha poi messo in luce l’importanza storica della giornata, che inaugura un cammino verso la grotta dei Salvatore Cadeddu a 205 anni dalla latitanza. Questo luogo – come diceva Francesco Cocco, che è qui con noi con lo spirito – deve diventare – ha detto Andrea Pubusa – uno dei luoghi sacri della nostra identità di democratici sardi. Uno dei luoghi dove andare con la mente a ricercare le radici della nostra storia. Dove recarsi anche fisicamente in pellegrinaggio laico per celebrare le basi ideali della nostra autonomia. Ci sono anche altri luoghi sacri per i sardi liberi. La casa di Gramsci a Ghilarza, la casa di Lussu ad Armungia ed altri ancora. Forse dando il giusto valore ideale a questi luoghi ai personaggi e alle vicende che evocano, potremo acquisire maggiore consapevolezza di noi stessi ed orientarci nella grande confusione di idee che domina il tempo presente. Con questo obiettivo civile e ideale – ha proseguito Pubusa -, a Nuxis due anni fa, con l’ausilio della Pro Loco, è stato realizzato uno stupendo murale, opera di Francesco Del Casino, dedicato alla latitanza dell’avv. Salvatore Cadeddu.
Di seguito, sono intervenuti il neo senatore Gianni Marilotti e Tore Cherchi, per lunghi anni rappresentante del Sulcis in Parlamento, che hanno sottolineato il valore simbolico e politico del Cammino della Libertà. La manifestazione si è conclusa al canto de “Procurade e moderare“, l’inno dei democratici sardi.
Finita la parte iniziale della manifestazione, i partecipanti, a gruppi di 20, si sono recati, come in processione, nella grotta, dove hanno sostato con emozione. Poi tutti in allegria alle auto e al pullman. Li aspetta Lele al ristorante Letizia con le sue pietanze prelibate… e la passeggiata ha creato un certo appetito. Lele – come al solito – non ha deluso, con le sue pietanze originali e gustose. Canti anche a pranzo e poi una visita alla chiesetta bizantina di Sant’Elia e al pozzo sacro. Alla fine, ritorno al pullman e alle auto, felici di aver vissuto una giornata speciale fra storia, cultura e buona cucina. Una di quelle che non si dimenticano.

Andrea Pubusa

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Gianni Marilotti, candidato del Movimento 5 Stelle, s’è imposto con ampio margine nel collegio uninominale del Senato di Cagliari. Quando mancano solo 2 sezioni delle 637 complessive, ha ottenuto 130.536 voti, il 41,99%, 10,07 punti avanti a Maria Chiara Basciu, candidata della coalizione di centrodestra, che ha ottenuto 99.247 voti, il 31,792%. Al terzo posto Daniela Porru, del Partito Democratico, con 52.717 voti, il 16,95%.

Di seguito la tabella completa tratta dal sito del ministero dell’Interno.

Sezioni: 635/637
Candidati uninominali e liste Voti %
GIOVANNI MARILOTTI 130.536 41,99
MOVIMENTO 5 STELLE MOVIMENTO 5 STELLE 124.195 41,52
MARIA CHIARA BASCIU 99.247 31,92
FORZA ITALIA FORZA ITALIA 44.055 14,72
LEGA LEGA 36.224 12,11
FRATELLI D'ITALIA CON GIORGIA MELONI FRATELLI D’ITALIA CON GIORGIA MELONI 13.184 4,40
NOI CON L'ITALIA - UDC NOI CON L’ITALIA – UDC 4.282 1,43
DANIELA PORRU 52.717 16,95
PARTITO DEMOCRATICO PARTITO DEMOCRATICO 41.376 13,83
+EUROPA +EUROPA 6.234 2,08
ITALIA EUROPA INSIEME ITALIA EUROPA INSIEME 2.217 0,74
CIVICA POPOLARE LORENZIN CIVICA POPOLARE LORENZIN 1.009 0,33
YURI MARIO MARCIALIS 10.949 3,52
LIBERI E UGUALI LIBERI E UGUALI 10.070 3,36
PAOLO PORCELLA 6.078 1,95
AUTODETERMINATZIONE AUTODETERMINATZIONE 5.602 1,87
MARIANGELA PEDDITZI 3.237 1,04
POTERE AL POPOLO! POTERE AL POPOLO! 3.040 1,01
ENRICO BALLETTO 2.716 0,87
CASAPOUND ITALIA CASAPOUND ITALIA 2.554 0,85
CARLO MARRAS 2.475 0,79
IL POPOLO DELLA FAMIGLIA IL POPOLO DELLA FAMIGLIA 2.322 0,77
GIOVANNA FRANCESCA DELOGU 1.931 0,62
PARTITO COMUNISTA PARTITO COMUNISTA 1.821 0,60
MARIA GIUSTINA ARGIOLAS 972 0,31
PARTITO VALORE UMANO PARTITO VALORE UMANO 922 0,30
TOTALE Uninominale 310.858 100,00
Proporzionale 299.107
Elettori: 478.733 | Dato aggiornato al 05/03/2018 – 14:15

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Il candidato premier del Movimento 5 Stelle ha aperto la campagna elettorale a Cagliari, Carbonia e Nuoro. Nella città mineraria è arrivato a mezzogiorno, dove al Palazzetto dello Sport c’erano ad aspettarlo oltre mille persone, con i candidati nei collegi plurinominali e uninominali della Camera e del Senato, alcuni parlamentari uscenti, il sindaco Paola Massidda, la Giunta ed i consiglieri pentastellati che da un anno e mezzo amministrano il comune di Carbonia

A presentare Luigi Di Maio è stato Mario Puddu, sindaco di Assemini, coordinatore del Movimento 5 Stelle in Sardegna, che prima di dargli la parola, ha dato l’opportunità di presentarsi a tre dei candidati del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni Politiche: Pino Cabras, candidato nel collegio uninominale della Camera nel collegio di Carbonia; Gianni Marilotti, candidato nel collegio uninominale di Cagliari e Carbonia al Senato; e, infine, Andrea Mura, candidato nel collegio uninominale di Cagliari per la Camera. Poi un breve saluto del sindaco Paola Massidda, quindi l’intervento dell’attesissimo Luigi Di Maio.

Il candidato premier ha rilanciato le proposte del Movimento 5 Stelle per il governo del Paese, che passano attraverso un drastico taglio ai costi della politica, il sostegno alla nascita di nuove imprese con le quali si potrebbe frenare la fuga dei nostri migliori giovani all’estero (e far rientrare quelli che se ne sono andati negli ultimi anni), ed il reddito di cittadinanza, strumento indispensabile per restituire dignità a milioni di italiani.

Luigi Di Maio ha chiesto fiducia, quella fiducia che – ha detto -, il Movimento 5 Stelle ha dimostrato di meritare nei cinque anni della legislatura appena conclusa; fiducia che, viceversa, non può chiedere ancora una volta – ha aggiunto – chi, negli ultimi vent’anni, non ha mantenuto gli impegni assunti con gli italiani.

Non sono mancate le frecciate ai principali avversari, centrosinistra e centrodestra, che accusano il Movimento 5 Stelle di avere nelle sue liste candidati impresentabili, mentre sono loro – ha rilanciato – ad aver candidato personaggi che hanno problemi con la giustizia (ed ha letto da un tablet una serie di nomi, prima quelli del centrosinistra, poi quelli del centrodestra).

Luigi Di Maio non ha fatto alcun riferimento alle problematiche del polo industriale di Portovesme, né alla zona franca. Né ha spiegato come sia arrivato alla scelta dei candidati nei collegi uninominali che ha visto escluso il Sulcis Iglesiente.

Concluso il suo intervento, Luigi Di Maio è stato circondato da un centinaio di sostenitori ed ha poi lasciato il Palazzetto dello sport e Carbonia, per proseguire il suo tour in Sardegna che in serata lo ha visto impegnato a Nuoro.