19 April, 2024
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Sabato 15 giugno, dlle 18,30, nel museo Magmma di Villacidro, si svolgerà la serata finale del Premio Marchionni, concorso rivolto ad artisti di tutto il mondo, ideato per ricordare la figura di Dino Marchionni, incisore sopraffino ed insegnante di educazione artistica, che nel 1954 lasciò la sua Urbino per insegnare a Villacidro, dove rimase fino alla morte.

L’iniziativa è del MAGMMA (il Museo d’Arte Grafica del Mediterraneo Marchionni, con sede nel Palazzo Vescovile di via Vittorio Emanuele 15, a Villacidro) che, con l’organizzazione della Fondazione Estetica & Progresso e il sostegno della Fondazione di Sardegna, intende così promuovere e valorizzare l’arte grafica contemporanea.

Quest’anno sono state 750 le opere iscritte al concorso, arrivate da tutto il mondo.  Le 40 finaliste (20 per la sezione Grafica e 20 per la Pittura) saranno esposte sabato e rimarranno visitabili sino al 31 luglio. Insieme a queste saranno in mostra anche le 10 opere finaliste del Premio Rossopassione, concorso multidisciplinare (pittura, grafica, fotografia, scultura) concomitante al Marchionni.

Tra gli artisti arrivati in finale compaiono i nomi di quattro sardi. Si tratta di Marco Mattei, di Sassari, Andrea Zineddu, di Orani, Diego Vargiu, di Ussana (già vincitore targa Oro Premio Arte Mondadori 2018 sezione grafica) e di Laura Fonsa di Porto Torres.

La giuria composta da Umberto Palestini, direttore dell’Accademia di Belle Arti Urbino (tra le istituzioni artistiche più importanti d’Italia), Vittorio Spampinato, direttore artistico del Museo Cà La Ghironda Zola Pedosa città metropolitana Bologna, Alessandra Redaelli, storica e giornalista di Arte Mondadori Milano, Adriano Corsi, direttore dell’Archivio Lazzaro di Milano, Giorgio Sorrentino della Galleria Artesanterasmo di Milano, Vitaliano Angelini, presidente Incisori Urbinati ed Arialdo Ceribelli, direttore antiquario collezionista della Galleria Ceribelli di Bergamo, nominerà il vincitore assoluto delle due sezioni principali, la Grafica e la Pittura, a cui andrà un premio a scelta tra 2.500euro o 1.500 euro più la possibilità di esporre la propria opera nell’Archivio Lazzaro di Milano e di avere con la prestigiosa istituzione artistica una collaorazione.

Per il vincitore del Premio Rossopassione ci sarà invece la possibilità di vedere il proprio lavoro esposto in una prestigiosa sede, ancora da definire.

Sino al 31 luglio le 50 opere finaliste dei due premi resteranno al museo Magmma dove sarà possibile visitarle dal giovedì al sabato dalle 17.00 alle 20.00 (o in altri giorni su appuntamento scrivendo a info@premiomarchionni.it o chiamando al numero +393403473320).

Il concorso dedicato a Dino Marchionni ha avuto la sua appendice il 1° giugno a Olbia con la premiazione di “Venti artisti per Manet”, concorso organizzato in occasione della mostra Verba Volant Scripta Manet (visitabile sino al 31 luglio nel Museo Archeologico Molo Brin), realizzata con il contributo del comune di Olbia.

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La sesta conferenza mondiale su Media e Comunicazione (Medcom) si terrà nel maggio del 2020 in Sardegna, a Cagliari. L’annuncio è stato dato oggi a Kuala Lumpur, in Malesia, dove è in corso la quinta edizione del congresso (5th World Conference on Media and Mass Communication).

L’evento sarà organizzato dall’Istituto internazionale per la gestione della conoscenza (TIIKM), insieme all’Università di Cagliari, all’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, all’Università Tor Vergata di Roma. Gli organizzatori hanno scelto l’Italia e in particolare la Sardegna come scenario per un dibattito che avrà come tema centrale la comunicazione e i cambiamenti culturali e diversi ambiti tra cui la comunicazione sociale e della salute, la comunicazione pubblica e la comunicazione non discriminatoria. Con un occhio di riguardo anche ai cambiamenti in corso nel modo di fare informazione e nell’editoria.

La conferenza si terrà dal 28 al 30 maggio e «rappresenta un importante momento di confronto per accademici, ricercatori strutturati e indipendenti, artisti e professionisti che ruotano attorno al mondo della comunicazione e dei media», dice Isanka Gamage, uno degli organizzatori dell’associazione TIIKM. «Ci teniamo in particolar modo – aggiunge Isanka Gamage – che vengano coinvolti anche i professionisti della comunicazione e non solo gli accademici». Medcom è appuntamento «ormai fondamentale nel mondo della comunicazione – spiega Duminda Koralamagage, presidente di TIIKM – perché fa dialogare e confrontare ogni anno centinaia di ricercatori ed esperti da tutto il mondo non solo occidentale ma anche del Sud Est asiatico e Africa. Per il 2020 vogliamo portare il dibattito in Europa».

Per Medcom 2020 gli organizzatori saranno tre: Andrea Volterrani, docente di Comunicazione sociale dell’Università di Tor Vergata, Elisabetta Gola, filosofa del linguaggio e docente nel corso di laurea di Scienze della Comunicazione dell’Università di Cagliari, e Fabrizio Meloni, responsabile Comunicazione e Relazioni esterne dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari.

«Ho proposto la sede di Cagliari – dice Andrea Volterrani – non solo per la bellezza della città e le straordinarietà di questa terra, ma anche per l’efficienza riscontrata in occasione di altre conferenze importanti ospitate dall’Università di Cagliari e per la portata simbolica della Sardegna, al crocevia di tante rotte e al centro del Mediterraneo». La conferenza, spiega Elisabetta Gola, «sarà ospitata nella Facoltà di Studi umanistici e organizzata dal Dipartimento di Pedagogia, psicologia, filosofia dell’Ateneo cagliaritano, dove stiamo sviluppando progetti sulle tematiche del convegno, tra cui la comunicazione sociale sui temi del multiculturalismo».  Un evento importantissimo, dice Fabrizio Meloni, «perché metterà a confronto accademici, ricercatori e professionisti della comunicazione di tutti i settori: dalla pubblica amministrazione all’editoria, alla comunicazione aziendale e a quella sociale. Il mondo della comunicazione corre veloce e bisogna essere sempre pronti a raccogliere le sfide che l’innovazione e i gusti dei cittadini ci pongono davanti».

La decisione di scegliere Cagliari come sede della conferenza è stata annunciate ai partecipanti di MEDCOM 2019, con la visione dei video di invito del Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, del Direttore generale dell’Aou Giorgio Sorrentino, e degli organizzatori Volterrani, Gola e Meloni. «MEDCOM2020 – dicono i promotori dell’evento – sarà un’occasione importante per avvicinare l’Est e l’Ovest del mondo attorno a un tema trasversale e a molte questioni culturali e sociali».

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Il direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino, ha nominato i cinque nuovi capi dipartimento sanitari dell’Aou di Cagliari. I responsabili dei Dipartimenti ad attività integrata (Dai) sono: la professoressa Anna Maria Paoletti (Materno-Infantile), la dottoressa Rosanna Laconi (Emergenze), il professor Roberto Puxeddu (Chirurgia), il professor Francesco Marongiu (Medicina), il dottor Ferdinando Coghe (Servizi). Dei cinque dipartimenti, tre sono a direzione universitaria (Chirurgia, Medicina e Materno-Infantile) e due a direzione ospedaliera (Emergenze e Servizi). Come prevede la legge, le nomine dei capi dipartimento a direzione universitaria sono state fatte di concerto con la Rettrice dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo.

«Con la nomina dei capi dipartimento – dice il direttore generale dell’Aou di Cagliari, Giorgio Sorrentino – si porta a compimento un pezzo importante dell’organizzazione interna della nostra azienda. I Dipartimenti sono delle strutture fondamentali nel governo clinico e hanno il fine di assicurare l’esercizio integrato delle attività di assistenza, di formazione e di ricerca. Aggregano una pluralità di strutture e di funzioni omogenee e complementari, con lo scopo di garantire una gestione unitaria delle risorse, nel rispetto dei principi di efficienza, di efficacia, nonché l’ottimale coordinamento delle attività di assistenza, di formazione e di ricerca.»

Chi sono i capi dipartimento. 

Anna Maria Paoletti. È professore ordinario dell’Università di Cagliari. Medico e studiosa molto nota, da pochi mesi ha assunto la direzione della Struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia del Policlinico Duilio Casula.

Rosanna Laconi. Direttrice del Pronto Soccorso del Policlinico, è stata consulente dell’assessorato della Sanità dal 1996 al 2000, responsabile delle attività formative del 118 di Cagliari e della fase sperimentale dell’elisoccorso. 

Roberto Puxeddu. Professore ordinario dell’Università di Cagliari, chirurgo di fama internazionale, è primario del reparto di Otorino del Policlinico Duilio Casula. Di recente è stato nominato consigliere dell’Associazione italiana di Oncologia testa e collo.

Francesco Marongiu. Prorettore e professore ordinario dell’Università di Cagliari, dirige la struttura complessa di Medicina Interna del Policlinico Duilio Casula. Insegna Medicina Interna in diversi Corsi di laurea della Facoltà di Medicina.

Ferdinando Coghe. Direttore del Laboratorio centrale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, dirige il laboratorio di riferimento regionale per la diagnostica del West Nile Virus. Ha diretto il dipartimento di Patologia clinica della Asl di Carbonia. 

Giorgio Sorrentino.

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I parenti dei pazienti del Pronto Soccorso del Policlinico Duilio Casula di Monserrato, da oggi potranno usufruire di un nuovo servizio, “Pronto Soccorso Comunica”, un punto di accoglienza dedicato. Si tratta di un progetto sperimentale, il primo del genere in Italia e viene fatto in collaborazione con il corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università di Cagliari.

«Il pool di comunicatori – spiega il direttore generale dell’Aou di Cagliari, Giorgio Sorrentino -, sarà una sorta di ponte tra la sala d’attesa e gli ambulatori e le sale di emergenze del Pronto Soccorso. Mentre i nostri operatori sanitari, medici e infermieri, si dedicheranno ai pazienti, nella sala d’attesa un team si occuperà dei parenti e degli accompagnatori, informandoli passo passo sul percorso che stanno seguendo. Per chi è nella sala d’attesa e aspetta di sapere cosa succede al proprio caro  è importantissimo avere un punto di accoglienza che fa questo servizio.  Ovviamente le notizie strettamente sanitarie saranno date solo dal personale autorizzato a fare questo.»

Secondo la dottoressa Rosanna Laconi, direttore del Pronto Soccorso del Policlinico, si tratta di un «servizio molto importante. Comunicare è fondamentale e bisogna sempre farlo nei dovuti modi: avere un punto di accoglienza di questo tipo di certo  migliorerà il rapporto con i pazienti e i parenti dei pazienti». Per Elisabetta Gola, docente del corso di laurea in Scienze della Comunicazione, sarà un progetto importante anche per gli studenti: «Si tratta – spiega – di un servizio che farà crescere i nostri ragazzi nel rapporto con i pazienti e gli utenti. Per chi si occupa di comunicazione e la studia, questi progetti sono sempre importanti». In via sperimentale il servizio sarà garantito nelle ore centrali della giornata, quando è maggiore il flusso di pazienti e quindi di parenti in attesa.

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In termini di esiti, cioè di rispondenza delle attività agli indicatori fissati da Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, l’Aou di Sassari fa registrare nel complesso dei buoni risultati. È quanto emerso ieri durante l’incontro-convegno che si è svolto nell’aula magna dell’Università di Sassari e dedicato alla presentazione dei risultati del programma nazionale esiti 2017.

All’attenzione c’erano, per l’Aou di Sassari, una serie di indicatori utili a fornire valutazioni sull’efficacia, la sicurezza, l’efficienza e la qualità delle cure fornite nelle strutture del Santissima Annunziata e delle Cliniche di viale San Pietro. Sotto “esame” le aree cliniche del Cardiocircolatorio, Nervoso, Respiratorio, della Chirurgia generale, della Chirurgia oncologica, della Gravidanza e parto e dell’Osteomuscolare.

In particolare, a destare maggiore attenzione i dati dei parti cesarei primari. Sul programma nazionale 2016, riferito ai dati del 2015, l’Aou mostrava di avere una percentuale del 40,65 per cento contro una media nazionale del 25,11.

I dati presentati ieri mattina, invece, hanno mostrato un miglioramento, con uno spostamento della bilancia del livello di aderenza a standard di qualità da “molto basso” (rosso) del 2015 a “basso” (arancione), con una nuova percentuale per il 2016 del 34,23 per cento, tuttavia ancora distante da quella nazionale pari al 24,52 per cento.

«Per questo motivo l’Azienda, a febbraio 2017, ha adottato un piano di rientro – ha spiegato il direttore generale Antonio D’Urso – che è stato implementato, concentrando il lavoro dei professionisti su due aree: quella dei saperi professionali e quella dei saperi gestionali e organizzativi.»

Questo, intanto, ha consentito di verificare la correttezza della codifica delle schede di dimissione ospedaliera e di correggere alcuni dati, proprio sui parti cesarei. Nella pratica professionale di compilazione delle schede di dimissione ospedaliera è stata introdotta la classificazione di Robson – pratica che consente di suddividere le partorienti in gruppi a diversa complessità assistenziale – quindi è stata implementata la conoscenza di ambito di codifica delle Sdo, anche attraverso l’utilizzo di strumenti informatici di supporto.

«Ancora prima, però, è aumentata la qualità e l’accuratezza nell’indicazione al taglio cesareo – ha detto ancora Antonio D’Urso – che si fa sempre più appropriatamente. Le donne sono state seguite meglio, con maggiore cura e attenzione. Si è scelto inoltre – ha aggiunto il direttore generale – di identificare gli indicatori del Pne con gli obiettivi della contrattazione di budget delle varie strutture dell’azienda. E ancora di implementare la rete con i consultori. Ci resta da avviare la partoanalgesia.»

L’azienda ha avviato una procedura concorsuale, in fase di conclusione, per l’assunzione di tre anestesisti a tempo indeterminato. Il loro inserimento potrà contribuire all’avvio proprio di questa pratica che ancora manca a Sassari.

All’incontro sono intervenuti oltre al direttore generale Antonio D’Urso e all’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, anche il rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli, il direttore sanitario dell’Aou Nicolò Orrù, il direttore generale dell’assessorato regionale della Sanità, Giuseppe Sechi, gli esperti di Agenas Mario Braga e Alice Basiglini, quindi Federico Argiolas ed Antonello Antonelli del servizio assessorato Sanità della Regione Sardegna, quindi i direttori generali di Ats, Fulvio Moirano, dell’Aou di Cagliari, Giuseppe Sorrentino, dell’Ao Brotzu, Graziella Pintus, e dell’Areus, Giorgio Lenzotti.

Il Programma nazionale esiti è un’attività istituzionale del Servizio sanitario italiano e fornisce valutazioni comparative a livello nazionale sull’efficacia, la sicurezza, l’efficienza e la qualità delle cure prodotte nell’ambito del servizio sanitario nazionale. Il programma, sviluppato da Agenas per conto del ministero della Salute, rappresenta uno strumento operativo a disposizione delle Regioni, delle aziende e degli operatori per il miglioramento delle performance e per l’analisi delle criticità, attraverso attività di verifica della correttezza dei dati.

I risultati dell’edizione 2017 del programma nazionale esiti (Pne) sui dati aggiornati al 2016, sono stati ricavati attraverso l’analisi di 166 indicatori, 67 di esito-processo, 70 volumi di attività e 29 indicatori di ospedalizzazione. Secondo Agenas i risultati «confermano il trend di progressivo miglioramento della qualità dell’assistenza nel nostro Paese, già evidenziato negli anni passati».

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L’aula magna dell’Università di Sassari ospiterà domani la presentazione dei risultati del programma nazionale esiti 2017. Una giornata di studi che vedrà seduti al tavolo dei relatori gli esperti di Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), dell’assessorato regionale della Sanità e i direttori generali delle aziende ospedaliere e sanitarie della Sardegna.

I lavori si apriranno alle 9,30 con i saluti del rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli e del sindaco Nicola Sanna. Spetterà all’assessore regionale della Sanità Luigi Arru e al direttore generale dell’assessorato regionale della Sanità, Giuseppe Sechi, presentare la giornata. Sarà invece il direttore sanitario dell’Aou di Sassari, Nicolò Orrù, a dare il via alla prima sessione di lavori. In primo piano i risultati dell’edizione 2017, da una parte le principali evidenza a livello nazionale che saranno introdotte da Mario Braga, coordinatore delle attività Pne AgeNaS, e dall’altra le principali evidenze in Sardegna che saranno esposte da Alice Basiglini, supporto tecnico-scientifico di Pne AgeNaS.

La seconda sessione, incentrata sui risultati del Pne e le azioni a livello regionale sarà moderata da Federico Argiolas, direttore del servizio assessorato Sanità della Regione Sardegna. Le attività regionali del Pne saranno il tema della relazione di Antonello Antonelli del servizio assessorato Sanità della Regione mentre i risultati del Pne e l’esperienza della Aou di Sassari saranno presentati dal direttore generale dall’Aou di Sassari Antonio D’Urso.

Dopo le relazioni spazio alla tavola rotonda “I risultati Pne nel panorama di riordino del Servizio sanitario regionale”, alla quale parteciperanno l’assessore regionale Luigi Arru, il direttore generale dell’assessorato regionale Giuseppe Sechi, quindi i direttori generali di Ats, Fulvio Moirano, dell’Aou di Sassari, Antonio D’Urso, dell’Aou di Cagliari, Giorgio Sorrentino, dell’Ao Brotzu, Graziella Pintus, e dell’Areus, Giorgio Lenzotti.

L’incontro garantirà crediti formativi Ecm al personale sanitario delle aree specialistiche cardiocircolatorie, nervoso, osteo muscolare, gravidanza e parto, chirurgia generale e chirurgia oncologica della sanità pubblica e privata isolana.

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I risultati dell’edizione 2017 del programma nazionale esiti, quindi le rilevanze a livello nazionale e regionale e poi ancora le esperienze dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari: saranno questi i temi dell’incontro in programma venerdì 26 gennaio a Sassari, nell’aula magna dell’Università di Sassari, in piazza Università. Una giornata di studi che vedrà seduti al tavolo dei relatori gli esperti di Agenas, dell’assessorato regionale della Sanità e i direttori generali delle aziende ospedaliera e sanitarie della Sardegna.

«Il Programma nazionale esiti – affermano da Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali – è un’attività istituzionale del Servizio sanitario italiano e fornisce valutazioni comparative a livello nazionale sull’efficacia, la sicurezza, l’efficienza e la qualità delle cure prodotte nell’ambito del servizio sanitario nazionale». Il programma, sviluppato da Agenas per conto del Ministero della Salute, rappresenta uno strumento operativo a disposizione delle Regioni, delle aziende e degli operatori per il miglioramento delle performance e per l’analisi delle criticità, attraverso attività di verifica della correttezza dei dati.

I risultati dell’edizione 2017 del programma nazionale esiti (Pne) sui dati aggiornati al 2016, sono stati ricavati attraverso l’analisi di 166 indicatori, 67 di esito-processo, 70 volumi di attività e 29 indicatori di ospedalizzazione, e «confermano – fanno sapere da Agenas – il trend di progressivo miglioramento della qualità dell’assistenza nel nostro Paese, già evidenziato negli anni passati».

I lavori si apriranno alle 9,30 con i saluti dell’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, del rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli e del sindaco Nicola Sanna. Spetterà al direttore generale dell’assessorato regionale della Sanità, Giuseppe Sechi, presentare la giornata e al direttore sanitario dell’Aou di Sassari, Nicolò Orrù, a dare il via alla prima sessione di lavori. In primo piano i risultati dell’edizione 2017, da una parte le principali evidenza a livello nazionale che saranno introdotte da Mario Braga, coordinatore delle attività Pne AgeNaS, e dall’altra le principali evidenze in Sardegna che saranno esposte da Alice Basiglini, supporto tecnico-scientifico di Pne AgeNaS.

La seconda sessione, incentrata sui risultati del Pne e le azioni a livello regionale sarà moderata da Federico Argiolas, direttore del servizio assessorato Sanità della Regione Sardegna. Le attività regionali del Pne saranno il tema della relazione di Antonello Antonelli del servizio assessorato Sanità della Regione mentre i risultati del Pne e l’esperienza della Aou di Sassari saranno presentati dal direttore generale dall’Aou di Sassari Antonio D’Urso.

Dopo le relazioni spazio alla tavola rotonda “I risultati Pne nel panorama di riordino del Servizio sanitario regionale”, alla quale parteciperanno l’assessore regionale Luigi Arru, il direttore generale dell’assessorato regionale Giuseppe Sechi, quindi i direttori generali di Ats, Fulvio Moirano, dell’Aou di Sassari, Antonio D’Urso, dell’Aou di Cagliari, Giorgio Sorrentino, dell’Ao Brotzu, Graziella Pintus, e dell’Areus, Giorgio Lenzotti.

L’incontro garantirà crediti formativi Ecm al personale sanitario delle aree specialistiche cardiocircolatorie, nervoso, osteo muscolare, gravidanza e parto, chirurgia generale e chirurgia oncologica della sanità pubblica e privata isolana.

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«Chiedo al Consiglio di supportare le azioni della direzione generale dell’Aou di Sassari, perché l’azienda possa essere il punto di riferimento del Nord Sardegna e, nella sua attività, fare squadra con Ats e con le altre due aziende ospedaliere della Regione e l’Areus.»

Così il direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari, Antonio D’Urso, si è rivolto ai consiglieri regionali della commissione VI sanità, presieduta da Raimondo Perra, dove era stato convocato in audizione, assieme ai direttori generali di Ats Fulvio Moirano, dell’Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari Graziella Pintus e dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari Giorgio Sorrentino.

Per il manager dell’Azienda di viale San Pietro è stata l’occasione per fare il punto della situazione sulla sanità sassarese, a circa 16 mesi di distanza dal suo insediamento. Inoltre, l’occasione per chiedere il supporto di giunta e Consiglio nelle scelte della direzione aziendale, per l’attribuzione di risorse che consentano all’Aou di diventare davvero hub del territorio.

«E per fare questo, a esempio, c’è la necessità di avere una nuova emodinamica – ha sottolineato – perché non possiamo rischiare di restare senza, come avvenuto sotto Natale con la rottura del macchinario.»

L’arrivo dei pezzi di ricambio dall’estero e il noleggio di un macchinario di supporto hanno in parte risolto la situazione, ma l’obiettivo al quale l’azienda sta lavorando è l’acquisto di due nuove macchine che avranno un costo totale di 3 milioni di euro.

«Con la nuova rete è fondamentale fare squadra per dare risposte ai cittadini – ha proseguito – e il sistema sardo deve essere il più possibile autosufficiente.»

Il direttore generale ha ricordato la recente approvazione dell’atto aziendale, una delle grandi novità per l’Aou sassarese che, nonostante i suoi dieci anni di vita, ne era ancora sprovvista. «Ed è stato proprio questo atto – ha detto ancora Antonio D’Urso – a riconoscere, in maniera equilibrata, pari dignità alle “famiglie professionali” dei medici ospedalieri e universitari».

Il direttore ha ricordato che, grazie all’atto aziendale che prevede la presenza di dipartimenti, a fine mese andranno a votare circa 2000 dipendenti che dovranno eleggere i componenti elettivi dei comitati di dipartimento, dando vita a «un esercizio democratico straordinario».

In evidenza quindi le difficoltà scaturite dall’accorpamento del Santissima Annunziata nella Aou e le problematiche legate alla questione della carenza del personale, in particolare amministrativo, necessario per la gestione di un enorme presidio ospedaliero con oltre 800 posti letto. Una situazione che ha portato in stallo la macchina della gestione gare che, soltanto di recente e dopo un attento lavoro della direzione, ha ripreso a camminare.

In chiusura, tra le altre cose il direttore ha ricordato che l’Aou nel 2017 è riuscita a certificare i fondi contrattuali del personale comparto e che sono in fase di certificazione quelli del personale amministrativo e medico.

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La commissione Sanità del Consiglio regionale presieduta da Raimondo Perra (Cps-Psi) ha approvato le linee di indirizzo per l’avvio dell’Areus, con l’astensione della minoranza e del consigliere del Pds Augusto Cherchi, secondo il quale la stessa commissione non ha potuto incidere concretamente sulle scelte contenute nel documento.

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Dopo Ventotene i burattini di Ernesto Rossi fanno tappa a Cagliari, con una mostra spettacolo nel rifugio antiaereo del San Giovanni di Dio. Si inizia l’11 dicembre, alle 10.00, con l’inaugurazione del percorso “Il messaggio di Ernesto Rossi e dei suoi burattini per l’Europa”: saranno presenti il Rettore dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo, il direttore generale dell’azienda ospedaliero universitaria Giorgio Sorrentino, e Gian Pietro Storari, coordinatore del corso di laurea di Scienze dell’educazione e della formazione.

Uno spettacolo aperto a tutti.  Non solo l’11, ma anche il 12 e il 13 dicembre: la mostra percorso si svolgerà la mattina alle 10,30, e nel pomeriggio alle 16.00,  sempre nel rifugio antiaereo dell’ospedale San Giovanni di Dio. Lo spettacolo, che durerà circa 50 minuti, prevede l’utilizzo di otto pannelli alti due metri e larghi un metro che riproducono le gigantografie di alcune lettere scritte da Rossi durante il confino, alla madre, alla moglie e ai suoi amici più cari: Foa, Bauer, Colorni, Fancello, Mila, Monti, e Spinelli. Nella parte superiore di questi pannelli le immagini dei pupazzi disegnati per eludere la censura e mandare messaggi fuori dal carcere.

Il pubblico, formato da gruppi di 25 persone, verrà accolto da Giulia Sarzi, che nella veste di narratrice racconterà la vita di Ernesto Rossi: ogni volta che verrà citata una lettera, il panello s’illuminerà ed il personaggio al quale è indirizzata la missiva prenderà vita nel teatro delle ombre grazie al maestro burattinaio Mauro Sarzi. Sono previsti anche degli intervalli in cui i burattini originali di Rossi prendono vita. La mostra spettacolo, curata dalla onlus “Le mani dei Sarzi” e con le musiche originali del jazzista Paolo Fresu, fa parte di un progetto europeo più ampio che vede la partecipazione anche della casa editrice Palabanda, con il libro per ragazzi che verrà pubblicato nel 2018 e dove sarà raccontata la vita di Ernesto Rossi.

Chi era Ernesto Rossi. Democratico ribelle, incarcerato dal fascismo negli anni ’30 e confinato politico nell’isola di Ventotene, fu coautore nel 1941, con Eugenio Colorni e Altiero Spinelli, del Manifesto di Ventotene, il substrato della futura Unione europea. Fu nel 1915 che scoprì a Bologna il mondo dei burattini e, aiutato da un burattinaio emiliano e da sua madre Elide, costruì una dozzina di burattini e un teatrino, riscoperti poi in un antico negozio di giocattoli di Firenze nel 1917 dallo storico politico Calamandrei che, rendendosi conto della preziosità degli oggetti, li acquistò e restituì alla famiglia. Una passione che compare anche nelle sue lettere inviate alla madre dal carcere e dal confino, che Rossi concludeva con un burattino disegnato accanto alla sua firma.