24 April, 2024
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Sono iniziati, a Sant’Antioco, con l’inaugurazione di una mostra su Sant’Antioco Martire, i festeggiamenti estivi del Santo protettore della Sardegna. Con il taglio del nastro da parte del vescovo di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda, infatti, è stata inaugurata martedì sera nel Museo Diocesano di Iglesias, ricca di una cinquantina di documenti storici, statue, reliquiari e statue, la mostra intitolata: «Iter sanctitatis gaudium ecclesiae. Fede, tradizione e memoria nello storico pellegrinaggio delle reliquie di Sant’Antioco». «Nel progetto espositivo risulta centrale la riflessione sul significato del viaggio devozionale – ha spiegato Silvia Medde direttrice del Museo Diocesano -. Un viaggio che ha origini ben più antiche del rinvenimento delle reliquie nel 1615, risalendo verosimilmente almeno al XIV secolo».

La visita alla mostra, disposta nelle tre sale della struttura di vico Duomo, offre il confronto con numerosi documenti conservati presso l’Archivio Storico Diocesano e con le opere di maggiore significato fra quelle legate al culto di Antioco sul territorio diocesano, su tutti i simulacri rappresentanti il santo nelle chiese parrocchiali di Fluminimaggiore, Teulada e Villamassargia. Ma, soprattutto, accoglie il visitatore la più antica statua conservata nell’altare ligneo della cappella dedicata a Sant’Antioco nella Cattedrale di Iglesias, presentata nella sua fattezza originale senza i vestiti, probabilmente databili tra la fine del Settecento ed il primo Ottocento ed esposti a parte su un manichino.

Di sicuro interesse, è anche il grande dipinto realizzato intorno al 1766 dal pittore romano Pietro Bombelli sulla base di un originale ormai perduto, ma il pezzo in assoluto di maggior pregio, anche dal punto di vista devozionale, è sicuramente il reliquiario contenente il cranio del Santo, realizzato dopo il rinvenimento delle reliquie dall’argentiere cagliaritano Sisinnio Barrai e dalla sua bottega. Il reliquario è esposto a conclusione del percorso di visita e viene presentato al pubblico per la prima volta dopo il recente restauro che gli ha restituito l’originaria doratura. Completano l’esposizione, interamente curata dall’equipe del Museo Diocesano con la supervisione del Comitato scientifico presieduto dal Vescovo, alcuni pannelli che illustrano gli aspetti più inediti ed originali del culto di Sant’Antioco, a partire dalla sua ricca diffusione nel territorio.

Un’attenzione speciale merita la ricostruzione della solenne processione annuale – la cosiddetta Festa Manna che si svolge quindici giorni dopo la Pasqua – che accompagnava le reliquie alla basilica, presentata in una chiave storica moderna che suggerisce un itinerario di fede e cultura da vivere come un pellegrinaggio sulle orme di Antioco e della storia del cristianesimo in diocesi. L’evento si inquadra nel programma della festa d’agosto del martire sulcitano, quest’anno poi impreziosita dalla coincidenza del IV centenario del ritrovamento delle reliquie del santo.

«Una mostra che segna un momento importante che va oltre le difficoltà di lettura della realtà della vita – ha sottolineato il vescovo dopo il taglio del nastro -, ripercorrere la sua testimonianza è molto preziosa per riscoprire un percorso di fede». Sant’Antioco, la città dove il medico taumaturgo predicò la nuova fede in Cristo e ricevette la palma del martirio, intanto, si prepara a festeggiare il suo patrono e protettore con un programma tutto religioso. Dopo tridui, messe e la processione a mare di venerdì, sabato primo agosto la città sulcitana renderà omaggio al proto martire sardo. Alle 11.00 in Basilica si svolgerà la celebrazione solenne presieduta da monsignor Corrado Melis, nuovo parroco di Ozieri, altra città sarda che ha per patrono Sant’Antioco martire. Alle 17.00, invece, a presiedere sempre in Basilica la Santa Messa, sarà il vescovo di Iglesias, Monsignor Giovanni Paolo Zedda. La celebrazione precederà la solenne processione, che porterà per le vie e le piazze dalla città il simulacro del santo e le sue reliquie, con la partecipazione della banda musicale, numerosi gruppi folk provenienti da tutta l’isola, cavalieri, traccas e suonatori di launeddas. I festeggiamenti si concluderanno martedì in cattedrale dove, alle 2.00, si terrà il concerto “Gloria et honore coronasti, Eum Domine”: melodie dell’antica liturgia e canti in onore di Sant’Antioco Martire.

Tito Siddi

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Venerdì 24 luglio, alle ore 11.00, presso l’Auditorium Vescovile di Piazza Municipio, a Iglesias, si terrà la conferenza stampa di presentazione della mostra “Iter sanctitatis gaudium ecclesiae. Fede, tradizione e memoria nello storico pellegrinaggio delle reliquie di Sant’Antioco”, dedicata al martire sulcitano e al suo culto nel 400° anniversario del ritrovamento delle reliquie del santo.

Parteciperanno alla conferenza stampa il vescovo di Iglesias, mons. Giovanni Paolo Zedda, i curatori della mostra e gli amministratori comunali di Iglesias e Sant’Antioco.

La mostra sarà inaugurata presso il Museo Diocesano di Iglesias, martedì 28 luglio, alle ore 19.00.

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Stamane la Grande Miniera di Serbariu ha ospitato un incontro-dibattito sul “Il ruolo del volontariato nel territorio“, promosso dal Sa.Sol. Point n. 9 di Carbonia del CSV Sardegna Solidale, coordinato dal referente territoriale Andrea Piras.

Ai lavori, coordinati dal giornalista Sandro Mantega, hanno partecipato, tra gli altri, mons. Giovanni Paolo Zedda, vescovo di Iglesias; il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti; i deputati del Partito Democratico Emanuele Cani e Francesco Sanna; il consigliere regionale di Sinistra Ecologia Libertà Luca Pizzuto; Raffaele Callia, responsabile della Caritas diocesana di Iglesias.

Gli interventi degli addetti ai lavori hanno sviscerato quelli che sono i problemi del volontariato, con specifici riferimenti alle normative legislative e alle esigenze di un mondo che in Italia coinvolge cinque milioni di persone e non sempre viene messo nelle condizioni di poter svolgere al meglio il proprio servizio a favore della collettività, spesso composta da persone che soffrono in silenzio ed hanno effettivo bisogno di aiuto.

I lavori sono stati conclusi dall’intervento del prof. Giampiero Farru, presidente CSV Sardegna Solidale e referente Libera Sardegna;

Sardegna Solidale ha 40 sedi sparse in tutta la Sardegna: Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano, Olbia, Macomer, Lanusei, Sanluri, Carbonia, Sinnai, Villaputzu, Iglesias, Gonnosfanadiga, Terralba, Sorgono, Orosei, Bosa, Ozieri, Alghero, Tempio Pausania, La Maddalena, Villacidro, Perfugas, Porto Torres, Bonorva, Bono, Bitti, Gavoi, Isili, Ghilarza, Mogoro, Quartu Sant’Elena, Senorbì, Assemini, Ales, Samugheo e Tortolì.

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Anche la chiesa sarda dice NO al deposito unico nazionale per i rifiuti nucleari in Sardegna. Il vescovo di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda, vescovo delegato e don Giulio Madeddu, direttore dell’ufficio regionale, hanno firmato la nota diffusa stamane che riporta la posizione assunta dalla Delegazione regionale dei direttori degli Uffici diocesani di pastorale sociale e del lavoro, riunitasi a Oristano il 23 marzo scorso, dove ha dedicato la propria attenzione ai problemi ambientali che caratterizzano la nostra Regione, con particolare riferimento alla prossima pubblicazione dell’elenco dei siti in cui si intenderebbe realizzare il deposito unico nazionale per i rifiuti nucleari.

«Si ribadisce, innanzitutto – sottolinea la nota -, un no deciso all’ipotesi che la Sardegna sia sottoposta a quella che i Vescovi sardi, poco meno di un mese fa, hanno definito una servitù insopportabile che rischia di infliggere all’Isola un colpo mortale alla sua naturale e indispensabile economia agro-pastorale e turistica. Si eleverebbe, infatti, un’ulteriore barriera alla creazione di quel futuro più dignitoso e sicuro che la società sarda attende ormai da tempi troppo lunghi.»

«Preoccupa, inoltre, la costatazione di alcuni inspiegabili silenzi su questo delicatissimo tema. Ci si attende che una presa di posizione chiara e decisa non sia riconducibile solo ad alcune componenti partitiche, sindacali e associative, ma goda della partecipazione consapevole e attiva di ogni compagine impegnata nell’animazione culturale, politica e sociale. I problemi relativi all’ambiente sono di tutti e non solo di alcuni. Le stesse comunità cristiane sono sollecitate, soprattutto in questi giorni che precedono la Santa Pasqua, a favorire la riflessione, l’azione e la preghiera – conclude la nota – affinché in ciascuno si sviluppi il senso di responsabilità nella custodia del creato e nel realizzare i presupposti per un’esistenza salubre e serena da assicurare alle future generazioni.»

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Si svolgerà oggi, a partire dalle 17.00, la solenne apertura del Giubileo straordinario per il 400°anniversario del rinvenimento delle spoglie di Sant’Antioco Martire. La Basilica dedicata a Sant’Antioco Martire, dunque, per un anno sarà al centro della cristianità.

Anticipando di qualche mese l’anno santo della misericordia, promulgato da papa Francesco, anche all’isola di Sant’Antioco è stato concesso di celebrare il suo anno santo. Sarà un giubileo straordinario in occasione del IV centenario del ritrovamento nella catacombe, sotto il tempio a Lui dedicato, del corpo di Sant’Antioco Martire. Il medico cristiano perseguitato nella Mauritania romana dall’imperatore Adriano poi martirizzato a Sulci, come si chiamava una volta l’odierna isola di Sant’Antioco.

L’inizio della celebrazione avverrà nella chiesa di Santa Maria Goretti, da dove partirà la processione verso la Basilica che sarà seguita da una solenne concelebrazione presieduta da mons. Giovanni Paolo Zedda, vescovo di Iglesias.  Al termine della messa il vescovo impartirà la benedizione papale con annessa indulgenza plenaria che sarà possibile ottenere per tutto l’anno per coloro che visiteranno la Basilica e seguiranno le funzioni sacre come prescrivono le norme ecclesiali per questi eventi.

Le celebrazioni dell’anno santo straordinario di Sant’Antioco hanno preso inizio il 15 scorso con un triduo di preparazione all’evento dopo l’annuncio in Basilica, domenica scorsa, della decisione papale annunciata durante una messa in basilica da monsignor Carlo Cani, cancelliere della curia vescovile di Iglesias.

Ieri sera invece  dalle 18.30, nell’aula consiliare del comune di Sant’Antioco si è svolta una conferenza sulla “Ricognizione antropologica e conservazione dei resti mortali di Sant’Antioco”, curata da Nazzareno Gabrielli e Vittorio Mazzarello, che non è potuto essere presente per un impegno improvviso, i professori che hanno effettuatola ricognizione delle reliquie.

Il ritrovamento delle reliquie del martire sulcitano avvenne  nel 1615 quando l’arcivescovo cagliaritano Francisco Desquivel promosse la ricerca delle reliquie di Sant’Antioco nelle catacombe, luogo in cui, secondo la tradizione, il martire sarebbe stato sepolto.

Ora, dopo 400 anni, città e diocesi si apprestano festeggiare ancora una volta, con un giubileo straordinario, il loro protettore.

Tito Siddi

Sono iniziati, a Sant’Antioco, i festeggiamenti per l’anno santo straordinario, IV centenario del ritrovamento del corpo di Sant’Antioco Martire.

Domani sera, a partire dalle 18.30, nell’aula consiliare del comune di Sant’Antioco si terrà una conferenza sulla “Ricognizione antropologica e conservazione dei resti mortali di Sant’Antioco e interventi effettuati sui Corpi e Reliquie dei Servi di Dio”, curata dai professori Nazzareno Gabrielli e Vittorio Mazzarello.

Mercoledì è in programma la solenne apertura dell’anno santo straordinario con, alle 17.00, l’inizio della celebrazione nella chiesa di Santa Maria Goretti con processione verso la Basilica e una solenne concelebrazione presieduta da mons. Giovanni Paolo Zedda, vescovo di Iglesias, al termine della quale il vescovo impartirà la benedizione papale con annessa indulgenza plenaria; alle 19.00, nella Basilica di Sant’Antioco Martire, meditazione corale “Cantica pangite nunc Domino carmine digna” con la partecipazione di Mauro Palmas, Nando Citarella, Pietro Cernuto, Marcello Peghin, Silvano Lobina, Cuncordu e tenore di Orosei e il gruppo vocale Cantigos diretto da Barbara Mostallino.

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Il 13 marzo la sala conferenze della Grande miniera di Serbariu ospiterà il convegno 13 marzo 2015:  “Verso un Turismo Sociale Sostenibile nel Sud Ovest della Sardegna”. L’iniziativa è organizzata dall’AUSER di Carbonia, con la collaborazione del comune di Carbonia, di CSV Sardegna Solidale, dell’Istituto Tecnico “Cesare Beccaria”, dell’Auser Nazionale e della Sezione Iglesias – Sant’Antioco – Calasetta dell’Associazione Nazionale Carabinieri.

Obiettivo dell’iniziativa, che individua nel Turismo Sociale Sostenibile un’importante possibilità di sviluppo economico, è quello far riflettere gli studenti, che idealmente rappresentano il nostro futuro, su un tema di particolare importanza.

Al convegno parteciperanno: Giuseppe Casti, Sindaco di Carbonia,; Rosa Orecchioni – Presidente Auser Carbonia;

Antonello Scanu – Preside dell’Istituto Superiore Cesare Beccaria Carbonia;

Giovanni Paolo Zedda – Vescovo Diocesi di Iglesias;

Giuseppe Licari – Comandante Compagnia Carabinieri Carbonia, Franca Cherchi – Presidente Regionale Auser, Marica Guiducci – Responsabile Turismo Sociale Auser Nazionale, Marco Antonio Piras – Sindaco di Tratalias, Nino Flore – Imprenditore settore Alberghiero, Walter Secci – Presidente Consorzio Turistico l’Altra Sardegna, Giampiero Farru – Presidente Del CSV Sardegna Solidale, Francesca Barracciu – Sottosegretario del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

Il Programma:

Ore 9.00 – Ritrovo – Sala Convegni, Museo del Carbone – Centro Congressi – Grande Miniera- Carbonia

Saluto ai partecipanti

Giuseppe Casti – Sindaco di Carbonia

Rosa Orecchioni – Presidente Auser Carbonia

Antonello Scanu – Presidente Istituto Superiore Cesare Beccaria Carbonia

Giovanni Paolo Zedda – Vescovo Diocesi di Iglesias

Giuseppe Licari – Comandante Compagnia Carabinieri Carbonia

Franca Cherchi – Presidente Regionale Auser

Coordina i lavori: Sandro Mantega – Giornalista Dell’Unione Sarda

Interventi:

Ore 9.45 – Marica Guiducci – Responsabile Turismo Sociale Auser Nazionale

Ore 10.05 – Marco Antonio Piras – Sindaco di Tratalias

Ore 10.20 – Nino Flore – Imprenditore settore Alberghiero

Ore 10.35 – Sosta per Coffee Break

Ore 10.50 – Walter Secci – Presidente Consorzio Turistico l’Altra Sardegna

Ore 11.05 – Giampiero Farru – Presidente Del CSV Sardegna Solidale

Ore 11.30 – Francesca Barracciu – Sottosegretario di Stato del Ministero Dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

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Dopo l’Incontro Diocesano dei Cresimandi che ha visto coinvolti 318 ragazzi/e provenienti dalle varie foranie della diocesi riunirsi in un clima festoso per pregare e condividere insieme qualche sorriso, il vescovo di Iglesias, mons. Giovanni Paolo Zedda ha pensato ad un Percorso Quaresimale di catechesi rivolto a tutte le realtà diocesane e laiche da svolgersi la domenica pomeriggio in località diverse. Anche i giovani e la Pastorale Giovanile sono chiamati a partecipare. In particolare domenica 8 marzo nella chiesa di Santa Maria Goretti, a Sant’Antioco, il vescovo incontra gli uffici diocesani. La domenica successiva, 15 marzo, a Tratalias, nella vecchia cattedrale, l’incontro è rivolto a tutti i giovani oltre che alle famiglie e gli insegnanti. Per questo motivo l’incontro di preghiera che la Pastorale Giovanile aveva previsto per domenica 2 marzo al colle del Buon Cammino di Iglesias, è stato annullato.

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Domenica tutti i cresimandi della diocesi di Iglesias verranno accolti nella Caserma Trieste, in via Indipendenza, a Iglesias, per vivere insieme, con il vescovo mons. Giovanni Paolo Zedda, un momento di riflessione e di gioco. Gli arrivi sono previsti per le 12.30. Il programma prevede il pranzo al sacco e, successivamente, alle ore 14.30, l’inizio delle attività (non verrà celebrata l’Eucaristia). La serata dovrebbe concludersi intorno alle 17.30.

Lunedì 2 marzo, alle ore 20.00, sul colle del Buon Cammino, ci sarà il secondo incontro di preghiera per operatori pastorali, parrocchiali, uffici diocesani e tutti coloro che vorranno unirsi a questi per proseguire insieme il “cammino per una rinnovata conversione”. 

Si terrà venerdì 28 novembre, presso l’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Commerciale – Geometri e Liceo Scientifico Tecnologico “G. M. Angioy”, in via delle Cernitrici, a Carbonia, l’incontro dibattito “Tra aspirazioni e realtà”, dedicato al Servizio Civile Nazionale.

L’incontro, dedicato al 200° anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri, è organizzato dall’Auser, in collaborazione con il comune di Carbonia, il Csv Sardegna Solidale, l’Istituto “G. M. Angioy” e le sezioni di Sant’Antioco, Calasetta e Iglesias dell’Associazione nazionale carabinieri.

L’inizio è previsto alle 9.15, con i saluti della dirigente scolastica, Antonietta Cuccheddu, del sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, del vescovo della diocesi di Iglesias, mons. Giovanni Paolo Zedda e dalla presidente regionale dell’Auser Sardegna, Franca Cherchi.

Seguiranno gli interventi di Raffaele Callia della Caritas Diocesana e del Capitano Giuseppe Licari, comandante della Compagnia dei carabinieri Carbonia.

Dopo una pausa, i lavori riprenderanno alle ore 10.15 ,con l’intervento di Vincenzo Costa, presidente nazionale dell’Auser e di Caterina Cocco della Segreteria Regionale della CGIL Sardegna.

Al termine degli interventi si darà spazio agli studenti per domande, considerazioni, riflessioni e dibattito con i relatori. Intorno alle 11.35 sono previste le conclusioni affidate a Giampiero Farru, presidente di “Libera” Sardegna e del CSV Sardegna Solidale.

L’incontro sarà presentato da Rosa Orecchioni, presidente dell’Auser di Carbonia e coordinato da Maria Guidotti, esperta di Politiche sociali.