28 March, 2024
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Il 6 dicembre, a Cagliari, prende il via Marina Family Friendly, luoghi e servizi per la genitorialità, progetto ideato dalla Cooperativa sociale Si Può Fare Onlus, e finanziato dalla Regione Sardegna – Assessorato del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale grazie ai fondi per Progetti innovativi e qualificati in materia di politiche di integrazione degli immigrati non comunitari (L.R. 46/90).

Sino al 20 maggio 2020, il quartiere Marina sarà la base di una serie di iniziative (dall’esperienza del teatro sociale ai seminari sull’intercultura d il dialogo, passando per gli incontri rivolti alle donne, per conoscere meglio il proprio corpo, fino alla produzione di una serie fotografica di ritratti di famiglia in vecchio stile) rivolti, soprattutto, a genitori, ma non solo, con l’obiettivo di creare una rete di supporto, integrazione e nuove forme di conoscenza tra famiglie di tutte le culture.

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Il 6 dicembre, a Cagliari, prende il via Marina Family Friendly, luoghi e servizi per la genitorialità, progetto ideato dalla Cooperativa sociale Si Può Fare Onlus, e finanziato dalla Regione Sardegna – Assessorato del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale grazie ai fondi per Progetti innovativi e qualificati in materia di politiche di integrazione degli immigrati non comunitari (L.R. 46/90).

Sino al 20 maggio il quartiere Marina sarà la base di una serie di iniziative (dall’esperienza del teatro sociale ai seminari sull’intercultura e il dialogo, passando per gli incontri rivolti alle donne, per conoscere meglio il proprio corpo, fino alla produzione di una serie fotografica di ritratti di famiglia in vecchio stile) rivolti soprattutto a genitori, ma non solo, con l’obiettivo di creare una rete di supporto, integrazione e nuove forme di conoscenza tra famiglie di tutte le culture.

I dettagli dell’iniziativa saranno illustrati nella conferenza stampa in programma venerdì 29 novembre, alle 11.00, nell’Hostel Marina (Cagliari, Scalette San Sepolcro). All’incontro con i giornalisti parteciperanno Stefania Russo, presidente di Si Può Fare Onlus, Gisella Congia, coordinatrice del progetto, Valeria Ligas, responsabile dell’associazione Efys e referente del Centro di Quartiere. Sono stati invitati a partecipare i rappresentanti della Regione Autonoma della Sardegna e del comune di Cagliari.

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Un’intera giornata dedicata alle tematiche genitoriali, con la partecipazione di esperti e studiosi e un finale all’insegna dello spettacolo: domenica 14 ottobre, a Cagliari, il teatro Intrepidi Monelli (al civico 100 di viale Sant’Avendrace) ospiterà “Genitori equilibristi tra agili acrobazie e cadute senza rete”, appuntamento promosso dalla cooperativa Vox Day – in collaborazione con l’associazione L’Eptacordio, Il Club dei genitori e la compagnia Intrepidi Monelli – a suggello del Karel Music Expo (dopo il trittico di serate della settimana scorsa all’ex Manifattura Tabacchi) edizione numero dodici: un’edizione che, sotto il titolo “In nome del figlio”, completa il percorso tematico aperto dal festival nel 2016 “In nome del padre” e proseguito l’anno scorso “In nome della madre“. 

La mattinata di domenica è tutta incentrata su una tavola rotonda sul tema della genitorialità tra sociale, cultura e medicina. Titolo: “Cosa si sceglie (non) diventando genitore?”. Intervengono, a partire dalle 10.30, Ester Cois, ricercatrice e professoressa aggregata in Sociologia del Territorio presso il Dipartimento di Scienze Sociali e delle Istituzioni dell’Università di Cagliari, lo psichiatra e psicoterapeuta Gianluca Pillai, dirigente medico presso il Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura del Santissima Trinità di Cagliari, Alessandra Bramante, psicologa, psicoterapeuta perinatale e criminologa clinica, presidente della Società Marcé Italiana per la Salute Mentale Perinatale, e Marilisa Piga, regista e autrice (insieme a Nicoletta Nesler) di Lunàdigas, un film (uscito due anni fa in questi stessi giorni) che racconta le storie di donne, celebri e anonime, che hanno scelto di non avere figli. 

Moderano l’incontro Ignazio Musa, pedagogista e docente di Filosofia e Scienze Umane, e Gisella Congia, psicologa specializzata ed esperta perinatale, autrice di progetti di fotografia psicosociale sul tema della maternità/genitorialità (suoi gli scatti in mostra la settimana scorsa all’ex Manifattura Tabacchi per il Karel Music Expo), cofondatrice del Club dei Genitori e organizzatrice di eventi pubblici sul tema.

I lavori riprendono nel pomeriggio, alle 17.30, con Anna Oliverio Ferraris, psicologa, psicoterapeuta, professore ordinario di Psicologia dello sviluppo alla Sapienza di Roma e autrice di saggi, numerosi articoli scientifici e testi scolastici in cui affronta i temi dello sviluppo normale e patologico, dell’educazione, della famiglia, della scuola, della formazione, della comunicazione in contesti diversi, del rapporto con tv e nuovi media, delle dinamiche identitarie nella società contemporanea. Ha diretto per nove anni la rivista Psicologia Contemporanea, e ha partecipato e organizzato incontri sui temi della famiglia, dell’infanzia, dei giovani, della scuola, dei mass media e della comunicazione. Educare, tra diritti e doveri è l’argomento di cui parlerà nell’incontro pubblico moderato, anche in questo caso, da Gisella Congia e Ignazio Musa.

La giornata si chiude con un’edizione speciale, di beneficenza, di “ArennerA”, spettacolo multidisciplinare firmato dagli Intrepidi Monelli, per la regia di Sergio Piano, in scena a partire dalle 19.15: un varietà popolare, in cui piccoli sketch di artisti affermati e giovani talenti – Rossella Faa, Alberto Sanna, Francesca Morescalchi, Emanuela Mancosu, Silvia Concas, Alfredo Barrago, Albert Huliselan Canapa, Giuseppe Boy e Andrea Melis, tra gli altri – si alternano sul palco incrociando diverse discipline artistiche.

I fondi raccolti attraverso le donazioni nel corso della serata andranno alla realizzazione del progetto “In viaggio con madri sul filo della vita”, delle psicologhe Gisella Congia e Alessandra Bramante: un documento d’arte sul tema dell’uccisione dei figli, a partire da testimonianze dirette di madri figlicide realizzato attraverso un reportage fotografico e ampliato da video testimonianze di altri professionisti che, a vario titolo, lavorano nell’ambito della psicopatologia perinatale.  

Coordinatrice scientifica del progetto, Alessandra Bramante ha condotto nel 2005 un lungo e impegnativo lavoro su uno dei campioni qualitativi più ampi in materia di figlicidio materno che sia stato studiato in Italia, andando oltre la mera elencazione e analisi di fattori quantitativi di ciascun caso studiato, ma compiendo importanti studi a ritroso sulla storia psicopatologica (pre e post infanticidio) di ciascuna di queste donne. Per rendere il progetto più facilmente fruibile e comprensibile dall’ampio pubblico a cui si rivolge, Alessandra Bramante sarà affiancata Gisella Congia, psicologa specializzata nel perinatale e fotografa psico-sociale che da anni si occupa della realizzazione di progetti artistici nell’ambito della sensibilizzazione sociale, su tematiche riguardanti la maternità e la genitorialità, riconoscendo nel documento d’arte lo strumento più adeguato per veicolare i messaggi trattati.