19 April, 2024
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Dopo il Vermentino e il Cannonau, presentati domenica e ieri nel Padiglione 8 riservato alla Regione Sardegna nel Veronafiere di Vinitaly, oggi è stata la grande giornata dedicata ai vitigni del Carignano. Circa 17mila ettolitri prodotti ogni anno, sostanzialmente in media nel quinquennio 2010-2014, su 2mila ettari coltivati soprattutto nella provincia storica di Cagliari (1876 ettari) e in particolare nei territori del Sulcis.
La vetrina odierna si è aperta questa mattina con il giornalista enogastronomico e redattore della guida dell’Espresso e di Scatti di Gusto, Stefano Ronconi, che con Pier Paolo Fiori, dell’Agenzia regionale Agris, hanno presentato “Il Carignano e la sabbia: un rapporto antico per un vino moderno”. A seguire si sono tenute le degustazioni di 8 tipologie di Carignano accompagnate da prodotti tipici sardi. All’iniziativa erano presenti diversi giornalisti esperti del settore. L’agronomo di Agris ha poi introdotto i lavori su “Cannonau e Carignano, l’espressione dei grandi rossi”. Pier Paolo Fiori ha illustrato le principali DOP regionali prodotte da vitigni Cannonau e Carignano e i loro territori di espressione. Anche in questo caso è seguita una degustazione guidata di 6 vini, in abbinamento con prodotti di eccellenza della gastronomia tradizionale sarda: formaggi e salumi finemente ricercati. Sui tavoli 3 Carignano e 3 Cannonau. I primi accompagnati da 3 salumi di montagna: di cui uno di capra e uno di pecora. I secondi affiancati da 3 formaggi da latte crudo di breve e media stagionatura: dal vaccino al pecorino passando per il caprino. A chiudere la cornice dei prodotti tipici i pani della tradizione: pistoccu e carasau. Il faccia a faccia con le delegazioni estere, organizzato nel pomeriggio, è stato curato con il Vinitaly Incoming da Luigi Usai dell’assessorato dell’Agricoltura. Una delegazione di 12 statunitensi e 8 canadesi hanno partecipato alla presentazione dei vini. Al primo gruppo sono stati presentati Cannonau, Carignano, Vermentino e Vernaccia, mentre i secondi hanno chiesto di conoscere anche Nuragus e Moscato.
Il Carignano è un vitigno a bacca rossa coltivato prevalentemente nella zona del Sulcis, nella Sardegna sud-occidentale. La sua superficie di coltivazione rappresenta appena il 7% del totale regionale, ma nonostante la sua limitata diffusione il Carignano è certamente uno dei vitigni più interessanti dell’enologia sarda. Si suppone che possa essere stato introdotto sull’isola dai Fenici, attraverso l’antico approdo di Solky, le cui rovine sono ancora visibili nell’isola di Sant’Antioco. L’ipotesi sarebbe supportata dalla presenza del vitigno anche in altre regioni viticole del Mediterraneo interessate da insediamenti fenici, come Tunisia, Marocco e Algeria. Una seconda ipotesi lega la sua introduzione al periodo aragonese, in considerazione del fatto che il vitigno viene denominato anche con il nome dialettale di Axina de Spagna. Il Carignano è presente anche in Spagna e in Francia. In Sardegna viene utilizzato per la vinificazione e la produzione della DOC Carignano del Sulcis (riconosciuta nel 1977) e di diverse IGT. Il vitigno ha una forte resistenza ai venti marini, che gli ha consentito di attecchire e svilupparsi sui terreni sabbiosi e assolati del Sulcis. Ne deriva un vino longevo, dal colore rubino intenso e brillante, caratterizzato da profumi caldi e avvolgenti e sentori leggermente erbacei. Il gusto è secco, sapido, pieno e persistente, leggermente tannico.
L’ultimo giorno del Sardegna Vinitaly sarà dedicato alla Vernaccia. Gli appuntamenti partiranno dalle 10.30 con Giuseppe Carrus, vice curatore della guida Vini buoni d’Italia del Gambero Rosso, che presenterà “La Vernaccia, l’oro di Oristano”, a cui seguiranno degustazioni di 8 tipologie di Vernaccia.

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La campagna solitamente silenziosa, che si estende intorno alla chiesetta millenaria dedicata a Santa Maria, a Palmas vecchio, la notte del 31 agosto, è diventata lo scenario che ha accolto i Tenores di Bitti “Remunnu ‘e Locu”, quali preziosi ospiti per l’anteprima del festival del jazz, che si terrà a Sant’Anna Arresi da oggi al 10 settembre.

A pianificare l’evento è stata l’associazione “Palmas Vecchio”, che si è impegnata tantissimo affinché la serata fosse un successo e la numerosa presenza di pubblico, oltre le più rosee previsioni, ha certamente premiato le loro “fatiche organizzative”.

Prima del concerto, ci sono stati una serie di interventi… il padrone di casa Marco Madeddu ha ringraziato coloro che hanno reso possibile il tutto; quindi sono seguiti i saluti del sindaco Elvira Usai; due rappresentanti dell’associazione culturale Punta Giara, Paolo Sodde ed Enrica Lotta, hanno esposto a grandi linee, in italiano e in inglese, il programma del XXXI festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”; Ponziana Ledda ha invece esposto “Venti Paralleli”, ossia il programma di iniziative di natura archeologica, enogastronomica e legate alle erbe presenti nel territorio, che si svolgeranno nei giorni del Festival.

La dottoressa Sabrina Sabiu ed il professor Jeff Grosh, infine, hanno presentato in italiano e in inglese una sintesi della storia della chiesetta dedicata a Santa Maria.

Una volta delineata la cornice della serata, sono entrati in scena loro… i tanto attesi Tenores di Bitti “Remunnu ‘e Locu” e, in un attimo, si è creata la giusta atmosfera per accogliere sino al profondo dell’anima quella musicalità e quell’armonia tanto legate alla nostra tradizione più lontana.

I primi canti eseguiti erano legati al profano: un solista cantava i versi ed il coro rispondeva con delle sillabe cadenzate e ritmate tanto da risultare di una omogeneità sorprendente. Ogni esecuzione era intercalata da brevi ed accattivanti parole da parte del leader del gruppo, Daniele Cossellu, oche e mesu oche, che con passione e sorrisi ha reso il pubblico partecipe di particolari interessanti legati al coro.

Daniele Cossellu e gli altri membri Dino Ruiu, oche e mesu oche, Mario Pira, bassu e Pierluigi Giorno, contra, hanno, in un secondo momento, deliziato l’udito dei presenti facendo sentire le singole voci per poi fondersi di nuovo insieme regalando un’emozione unica che ben si sposava con la location scelta.

Un breve intervallo dedicato al palato con un assaggio di prodotti tipicamente sardi ed un calice di vino, entrambi offerti dagli sponsor, la Cantina Mesa di Sant’Anna Arresi e il Conad di Giuseppe Carrus di Sant’Antioco, con i dolci preparati dalle donne dell’associazione Palmas Vecchio, hanno quindi reso la scena alla seconda parte del concerto.

Il canto sacro ha preso il posto del profano e sin dalla prima esecuzione si è notata una differenza…il solista cantava i versi che poi venivano ripresi dal gruppo, quindi non più sillabe come avveniva con i canti profani.

Il pubblico, data la spettacolare performance non ha esitato a chiedere il bis, mostrando così di gradire questo tuffo nel passato, questo riecheggiare di melodie antiche gustate ancor più sotto un cielo stellato di una magica notte estiva.

Al termine del concerto i tenores hanno amabilmente risposto alle domande delle persone che una dopo l’altra si sono avvicinate a complimentarsi con loro.

Il gruppo ha ringraziato per l’accoglienza ricevuta e per l’inaspettato dono di un murale realizzato dall’artista Salvatore Filia di Carbonia, noto per le sue tante esposizioni anche nella penisola e non solo. Il soggetto raffigura un gruppo di tenores impegnati in un’esecuzione canora.

Eventi come questi sarebbero da proporre più spesso, perché hanno la facoltà di riportare in vita vecchi ricordi, o di scoprire cose sconosciute del passato, quando le tradizioni non permettevano che nulla venisse scordato…

Questo è importante, insegnare alle nuove generazioni… ricordare per non dimenticare mai… e Daniele Cossellu con le sue parole e quel particolare brillio negli occhi, ha fatto in modo che arrivasse come messaggio dritto al cuore di tutti presenti.

Nadia Pische

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Arrivano da Londra altri prestigiosi riconoscimenti internazionali per i vini della Cantina gallurese Siddùra. Il Cagnulari Bàcco 2014 Isola dei Nuraghi, ha vinto l’oro in uno dei più prestigiosi concorsi internazionali, l’International Wine Challenge 2016. La manifestazione si è svolta a Londra alcuni giorni fa: la giuria, composta da cinque tra i massimi esperti di vino a livello mondiale, ha attestato la medaglia d’oro al Cagnulari in purezza Bàcco dell’annata 2014 prodotto dalla cantina gallurese. Il grande risultato ottenuto dal rosso di Siddùra, non è l’unica sorpresa arrivata da Londra: il Vermentino di Gallura Spèra 2014 e il Cannonau in purezza Fòla 2013 hanno ottenuto la medaglia d’argento.

Dino Dini, l’enologo di Siddùra, riguardo ai riconoscimenti ottenuti a Londra, commenta: «Mi emoziona sempre di più vedere vitigni autoctoni della Sardegna salire sui primi gradini del podio di concorsi internazionali come l’International Wine Challenge. I nostri Cagnulari, Cannonau e Vermentino di Gallura sono tutti vini di carattere che hanno un forte legame con il territorio di origine, evocano i profumi e i sapori della nostra regione anche quando ci si trova seduti a un tavolo dall’altra parte del globo. Vini unici ed autentici, composti al 100 per cento dalle varietà di un singolo vitigno».

Il 2015 è stato un anno veramente importante per la giovane azienda di Luogosanto, che sta continuando a mietere successi ed ha ormai intrapreso un percorso di crescita che fa ben sperare per il futuro. Lo scorso settembre, il Vermentino Docg di Gallura Maìa ha ottenuto il massimo riconoscimento in Italia: i Tre bicchieri del Gambero rosso. Un risultato cercato e ottenuto grazie a un lavoro basato sulla ricerca della qualità e della purezza. Come ha sottolineato Giuseppe Carrus, vice curatore della guida dei vini del Gambero Rosso «i Tre Bicchieri non si danno ai vini buoni, ma ai grandi vini». La consegna del premio italiano più prestigioso nell’ambito vinicolo, è stata celebrata a Cagliari martedì 1 dicembre con un evento a cui hanno partecipato lo stesso Carrus; Fabrizio Abis, sommelier dell’Associazione italiana sommelier; Massimo Ruggero, amministratore delegato di Siddùra e Luca Vitaletti, agronomo della Cantina gallurese.

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Penultima giornata, a Neoneli, per la sesta edizione de “Sa festa de sa fregula istuvada e de sa cassola – Licanìas de Barigadu”. In programma una serie di appuntamenti enogastronomici, accompagnati da esposizioni di prodotti tipici e di artigianato sardo, incontri letterari, spettacoli e musica.

Il via al terzo capitolo della quattro giorni promossa dal Comune è alle 10.00, con l’apertura di alcune case storiche del paese e degli stand allestiti nelle strade del centro che ospitano una trentina di espositori di prodotti tipici e di artigianato provenienti dalle diverse regioni della Sardegna.

A mezzogiorno a Casa Cherchi si apre una finestra sulla poesia in limba, in un incontro con il giornalista Paolo Pillonca dedicato alla figura di Gavino Contini, il grande poeta estemporaneo di Siligo, di cui ricorre quest’anno il centenario della scomparsa.

Nel pomeriggio, alle 16.00, in piazza Barigadu, arriva uno dei momenti più attesi: la gara di cucina che ha come protagonista sa fregula, la tradizionale pasta di semola. Coordinata da Elia Saba (chef e presidente dell’Unione Cuochi Regione Sardegna) e da Guido Murtas (Gran Maestro della ristorazione), con la conduzione affidata a Lucia Cossu, la sfida culinaria vede in lizza dodici cuochi con le rispettive ricette: Gianfranco Pulina (dell’hotel ristorante Golden Gate di Bortigiadas), Maurizio Falchi (ristorante Cocco & Dessì di Oristano), Roberto Bertin (ristorante Da Armando di Sedilo), Carlo Masia (responsabile della mensa universitaria ERSU di Sassari), Riccardo Porceddu (albergo diffuso Antica Dimora del Gruccione di Santu Lussurgiu), Angela Poropat (ristorante S’Angelu di Neoneli), Tonino Delrio (ristorante Il Corallo di Alghero), Daniele Tanda (ristorante La Rosa dei Venti di Porto Torres), Giovanni Ferrando (ristorante The White Horse di Norwich, in Gran Bretagna), Roberto Paddeu (bottega Frades di Porto Cervo), Salvatore Ticca (Ristorantino Shardana di Parigi) e Mauro Ladu (ristorante Sant’Andrea di San Pantaleo).

Il compito di decretare i piatti vincitori è affidato alla giuria composta dal giornalista enogastronomico Gilberto Arru, dallo storico della gastronomia Giovanni Fancello, da un referente dell’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino (Onav), da un rappresentante dell’agenzia regionale Laore Sardegna e dal sindaco di uno dei paesi del Barigadu.

Le ricette, rigorosamente a base di fregula, saranno esaminate tenendo conto anche della loro originalità e innovatività, e della capacità dei concorrenti di utilizzare prodotti “poveri”. I piatti preparati saranno messi in vendita a prezzi modici per essere degustati (dalle 18.00), con il giusto accompagnamento di vini locali, sotto la guida di Dario Cappelloni e Giuseppe Carrus, esperti del “Gambero Rosso”. Alle 19.00 la proclamazione dei vincitori e la cerimonia di premiazione. In palio per ciascuno dei primi tre classificati una ceramica artistica firmata dalla bottega Terrapintada, di Bitti.

Mentre la gara di cucina è in corso, alle 16.30 si tiene un secondo appuntamento nel segno del gusto: un laboratorio di analisi sensoriale dei pani tradizionali a cura di Tommaso Sussarello, esperto in pani a fermentazione naturale e componente della Confraternita Gastronomica Nord-Ovest Sardegna.

Non mancano i momenti dedicati allo spettacolo, nella densa giornata di domani (sabato 3) a Neoneli. Alle 18.00, ecco dunque di scena nelle strade del centro l’attore acrobata Mirko Ariu con lo spettacolo comico “Precario in equilibrio”. Alle 21.30, in piazza Italia, ritorna invece Il diario di Lalla Careddu. A seguire, “Attenti al gorilla! Viaggio nell’Italia di Fabrizio De Andrè”, della compagnia di Ivrea Le voci del tempo: Marco Peroni (storico del costume e scrittore), Mario Congiu (musicista e produttore) e Mao Gurlino (cantante e attore) propongono uno spettacolo fatto di musica, immagini e letture che restituiscono lo spirito dell’epoca in cui le canzoni sono nate, allontanandosi quanto più possibile dall’idea di “tributo”.

Chiudono la serata, alle 23.00, i balli in piazza sulle note della fisarmonica e dell’organetto del musicista di Neoneli Salvatore Corda.

Neoneli - La gara di cucina Neoneli - La gara di cucina (2) Le Voci Del Tempo

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Saranno quasi settantamila le persone che, dall’inaugurazione di venerdì e sino a questo sera, avranno visitato lo spazio Sardegna a Expo Milano 2015. Il grande apprezzamento per l’allestimento e per le iniziative della settimana isolana è stato confermato anche dalle parole di Alberto Mina, responsabile delle relazioni istituzionali ed esterne di Padiglione Italia: «La Sardegna ha centrato profondamente senso e focus dell’Expo “Nutrire il pianeta. Energia per la vita’ e ha sfruttato al meglio lo spazio destinato alle regioni per dare visibilità alla straordinaria qualità della vita dell’isola, declinata nelle sue eccellenze e con una settimana ricca di eventi che hanno coinvolto l’intera Esposizione universale».
Uno degli elementi di successo, in questi primi cinque giorni di esposizione, è stato rappresentato dal filmato ‘Blu senza fine’, il video in 3D di quattro minuti che a turno gli spettatori possono vedere alla fine del percorso conoscitivo all’interno del padiglione. Frutto delle riprese di Roberto Rinaldi con voce di Neri Marcorè e musiche di Marino Derosas, ha ricevuto consensi unanimi. Si tratta di un’esperienza ‘immersiva’ nelle acque delle cinque aree marine protette sarde, attraverso l’immutabilità delle rocce millenarie, la vitalità di migliaia di specie marine, alla scoperta delle radici della Sardegna custodite nei fondali.
Eccezionale riscontro anche per i Tenores “Mialinu Pira” di Bitti: «Hanno rappresentato, con grande intensità e fascino, il senso più profondo dell’identità sarda – ha detto l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi -. I visitatori dell’Esposizione universale hanno così potuto fare esperienza di Sardegna, attraverso una delle molteplici forme in cui si presenta l’eccellenza regionale, consacrata anche dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità. La bellezza del canto e il richiamo a una tradizione ancestrale – ha aggiunto l’esponente della Giunta Pigliaru – si armonizzano perfettamente con la socialità, la sostenibilità e la qualità delle iniziative e dei diversi aspetti dell’Isola senza fine. I quasi 70mila ospiti che a oggi avranno varcato le porte del nostro allestimento hanno avuto concretamente la possibilità di apprezzare, toccare con mano, ascoltare gli elementi identitari e di “immergersi”, specie col video, nello spazio dedicato alla Sardegna». 
Domani, giovedì 17 settembre, conclusione con l’evento “Cibi per la salute della terra dei centenari” organizzato dall’assessorato dell’Agricoltura e dall’agenzia regionale Laore nello spazio Cibus, destinato alle contrattazioni tra aziende sarde e buyer stranieri. Sarà una tavola rotonda con gli interventi dell’assessore Elisabetta Falchi e, tra gli altri, dell’artista Paolo Fresu, testimonial della Sardegna a Expo, Gianluigi Bacchetta, botanico ambientale e docente universitario che parlerà del rapporto tra civiltà nuragica e attività vitivinicola, Luca Deiana, docente universitario che tratterà del tema “vino e longevità“, Donato Lanati, enologo e scienziato, e Giuseppe Carrus, sommelier e giornalista del Gambero Rosso. Nello spazio Sardegna invece si saluterà l’Expo con diverse iniziative, a partire dalla rappresentazione dei Tenores di Neoneli all’interno e all’esterno del Padiglione, sia la mattina sia il pomeriggio.
Sino al 31 ottobre l’impegno della Regione sarà intenso. Dalla prossima settimana l’attenzione si concentrerà sul sostegno alle imprese isolane, agroalimentari, artigianali e turistiche, per iniziare il processo di follow-up e di chiusura dell’aspetto espositivo e per avviare quello di consolidamento delle relazioni, specie nei mercati obiettivo, intessute in questi mesi. Gli aspetti promozionali tuttavia non si concluderanno a settembre. Sino all’ultimo giorno di chiusura dell’Esposizione sono previsti diversi altri eventi, dentro e fuori Expo, in particolare negli spazi di Eataly e di Cibus, e con l’Anci Sardegna, sempre presente nei chiostri di San Barnaba.

Cirronis, Falchi, Melda

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Il vermentino di Gallura superiore Maìa 2014 si è aggiudicato i Tre Bicchieri della guida “Vini d’Italia 2016” della rivista Gambero Rosso. L’importantissimo riconoscimento arriva a premiare uno dei fiori all’occhiello della produzione della cantina di Luogosanto, dopo che i vini Siddùra per due anni di seguito avevano raggiunto la finale del concorso.

«Mi fa piacere che una realtà come Siddùra abbia ottenuto questo riconoscimento – dice Giuseppe Carrus, del Gambero Rosso Sardegna -: fin dal primo anno l’azienda ha lavorato benissimo, cercando di ottenere vini che trasmettessero l’essenza del terroir. Dopo le esperienze con le prime vendemmie, necessarie per entrare in sintonia con le vigne, con l’annata 2014 è avvenuta una cosa normale: il Maìa è andato benissimo in sede regionale degli assaggi, ancor meglio nel confronto con i vini italiani. Il premio è molto importante e prestigioso ma, mi sento di dire, da un’azienda come Siddùra c’era da aspettarselo». Secondo Carrus, l’annata del 2014 è stata molto positiva per la Sardegna e, soprattutto, per il Nord dell’Isola dove si lavora con cura il vino bianco cercando di esaltare non solo l’equilibrio dei profumi ma anche l’essenza del territorio e del sottosuolo.

 giuseppe carrus e massimo ruggero

Arriva in Sardegna un sistema all’avanguardia, proveniente da Israele, che promette di rivoluzionare la storia della viticoltura nell’isola. Il progetto, denominato “Le piante che parlano” sviluppato dalla cantina Siddùra di Luogosanto, consentirà alla pianta di “lanciare l’allarme” quando le proprie riserve idriche stanno per esaurirsi.  In pratica, la vite verrà monitorata continuamente da un sistema tecnologico. Attraverso l’inserimento di alcuni sensori nella stessa pianta e nel suolo, verrà inviato un  segnale a un processore che lo elaborerà creando un tracciato che l’agronomo potrà tenere sotto costante controllo attraverso il pc o lo smartphone.

In caso di carenza di acqua dovuta all’eccessiva secchezza del terreno o alla scarsa piovosità, lo specialista sarà in grado di intervenire immediatamente attraverso l’utilizzo di acqua irrigua.

“Piante che parlano” rappresenta un’innovazione di fondamentale importanza per la Sardegna.  Con la comunicazione diretta tra pianta e agronomo, infatti, si potrà contrastare efficacemente la secchezza dei terreni dovuta al costante aumento della temperatura e aggravato da scarsa piovosità. «Nel nostro clima la valutazione della necessità o meno di irrigare il vigneto è cruciale e al pari complesso», spiega Luca Vitaletti, agronomo di Siddùra. Il progetto è stato ideato dalla società israeliana Netafim, leader mondiale nel settore dell’irrigazione.

Massimo Ruggero, amministratore delegato di Siddùra, sottolinea: «La possibilità di sopperire con alle carenze meteo comporta investimenti importanti, ma l’azienda Siddurà mira a questo: far stare la pianta bene per produrre uva di qualità». E la qualità deriva dall’intero processo di produzione del vino. Risultati confermati anche di recente al premio internazionale “Mundus Vini” 2015 che hanno visto attribuire la medaglia d’argento al vermentino Spèra 2013. Il riconoscimento risponde alla sfida lanciata da Siddùra: dimostrare che un anno di invecchiamento esalta le qualità del vermentino. Una teoria che trova conferma nel premio Mundus Vini ma anche nelle parole di Giuseppe Carrus, referente in Sardegna del Gambero Rosso: «Chi l’ha detto che il vermentino di Gallura non sa invecchiare? I recenti sondaggi – assicura Carrus – dimostrano che  il meglio di questo vino inizia a emergere l’anno successivo al suo imbottigliamento. È il caso di Spera 2013».

Tra le novità in casa Siddùra ci sono le etichette della nuova annata. Verranno presentate ufficialmente Porto Cervo Wine festival 2015, esclusiva vetrina dedicata ai migliori vini del territorio.

La tavola rotonda “Cannonau, il gusto di saper vivere” ha aperto ieri la seconda giornata di attività promosse dalla Regione Sardegna per Vinitaly 2015. Ad animare il faccia a faccia, nella Sala Respighi del Centro Congressi di Verona, le origini, la storia, gli aspetti enologici e il significato del vino come elemento fondamentale delle abitudini alimentari, con un focus particolare verso il Cannonau che delizia i palati di una platea di consumatori sempre più numerosa.

L’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha dato il via ai lavori facendo il punto sullo stato di salute della commercializzazione della vino più antico e diffuso della Sardegna. «Dobbiamo intercettare il trend di crescita del Cannonau, confermato anche quest’anno, – ha osservato l’assessore Falchi – e puntare sull’export e sulla conquista di nuovi consumatori, valorizzando in modo particolare le produzioni Doc.»

Contributi scientifici di livello hanno caratterizzato la tavola rotonda moderata da Giuseppe Carrus, giornalista del Gambero Rosso. Le origini del Cannonau sono state illustrate da Giovanni Lovicu, ricercatore di Agris Sardegna, mentre Diego Tomasi, ricercatore del Consiglio per la ricerca in agricoltura, si è soffermato nel racconto dei panorami del vitigno più diffuso in Sardegna. Giovanni Pinna, di Assoenologi Sardegna, ha affrontato gli aspetti enologici del Cannonau, mentre Maurizio Memo, professore Ordinario di Farmacologia presso l’Università degli Studi di Brescia, ha illustrato i vantaggi in termini di salute di un buon vino dal punto di vista scientifico. Particolarmente apprezzata la relazione di Jo Ahearne, Masters of wine, che ha sottolineato anche i lati deboli che attualmente vanno risolti in termini di promozione, per arrivare alla definitiva consacrazione dei prodotti del Cannonau.

Nel pomeriggio, si è tenuta la premiazione dei vini sardi vincitori del Concorso internazionale dei Grenaches du Monde (i cannonau e altri vitigni analoghi nel mondo) con i seguenti riconoscimenti: medaglia d’oro a Società agricola F.lli Puddu, Cantina sociale Dorgali, Poderi Atha Ruja, Cantine Deidda, Cantina sociale Ogliastra, Meloni vini; medaglia d’argento all’Agricola Melis e doppio riconoscimento alle Cantine Surrau; medaglia di bronzo a Ferruccio Deiana, Cantina sociale Dorgali e Azienda agricola Deriu.

La giornata si è chiusa, nello Spazio istituzionale della Regione Sardegna, alla presenza dell’assessore Falchi, con il Concorso enologico Wine&Sardinia, giunto quest’anno alla seconda edizione. Il progetto è nato sulle colline del Mandrolisai con lo scopo di proporre un accurato e inedito confronto fra le varietà enologiche della regione, e di promuovere la cultura vitivinicola “made in Sardinia” nel mondo.

Stamane è in corso, presso lo spazio istituzionale della Regione Sardegna, la presentazione dei terroir del Cannonau e degustazione guidata di 7-8 Cannonau di Sardegna caratterizzanti i terroir regionali più significativi (base, classico, riserva, sottozone, ecc). Nel pomeriggio, dalle 15.00 alle 16.30, si terrà un incontro a cura del Consorzio del Vermentino di Gallura.

Vinitaly 2015 si concluderà domani. Dalle 11.30 alle 13.30, sempre nello spazio istituzionale della Regione Sardegna, è in programma una degustazione guidata di 6-7 vini da dessert della Sardegna: declinazione e presentazione delle principali DO regionali (moscato, nasco, malvasia, girò, vernaccia) in abbinamento a prodotti tradizionali di eccellenza.

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Giovanni Boi dell’Atletica Santadi e Giuseppina Cauli della Valore Salute, Forti e Veloci, hanno vinto la terza edizione della #Palmas Corre, 1ª tappa del #Grand Prix del Sulcis, inserita nel programma degli eventi dell’Estate di Palmas 2014. La gara, organizzata dall’Associazione Culturale Palmas Vecchio, in collaborazione con la FIDAL Sardegna e l’Amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu, ha registrato la partecipazione di circa 600 atleti, 161 tesserati Fidal (126 uomini e 35 donne) e circa 450 non tesserati.

Il nuovo percorso di circa 7 km, si è sviluppato con partenza ed arrivo nella Piazza Villaggio Palmas Suergiu. Giovanni Boi ha chiuso la gara in 24’13″, precedendo di 4 secondi Massimiliano Nocco della Zitto e Corri Master Team Carbonia e di 15 secondi Antonio Cogoni dell’Atletica Iglesias; Giuseppina Cauli ha percorso i 7 km in 28’43″, precedendo di 1’36″ Marisa Cau del Gruppo Pol. Dil. Assemini e di 1’57″ Anna Rita Zanda dell’Atletica Cortoghiana.

Al termine della gara sono state effettuate le premiazioni di tutte le categorie, con la partecipazione del sindaco Federico Palmas, del vicesindaco Mauro Trullu, degli assessori Valentina Solinas e Sandro Madeddu; dell’ex maratoneta Gianluigi Curreli; del principale sponsor della manifestazione, Giuseppe Carrus, titolare del Conad di Sant’Antioco e del presidente dell’Auser di San Giovanni Suergiu, Sergio Madeddu.

Sono stati premiati anche gli atleti più anziani: Luigi Serra e Rosa Massaiu.

Le altre due tappe del Grand Prix del Sulcis sono in programma a Perdaxius, il 30 agosto 2014 e a Carloforte, 27 settembre 2014.

Tutti i risultati delle categorie Fidal.

Categoria maschile:

1° Damiano Boi (Atletica Santadi) – Tempo 24’13”

2° Massimiliano Nocco (Zitto e Corri Master Team Carbonia) – 24’17”

3° Antonio Cogoni (Atletica Iglesias) – 24’28”

Categoria femminile:

1ª Giuseppina Cauli (Valore Salute, Forti e Veloci) – 28’43”

2ª Marisa Cau (Gruppo Pol. Dil. Assemini) – 30’19”

3ª Anna Rita Zanda (Atletica Cortoghiana) – 30’40”

Categoria SF:

1ª Silvia Busanca (Pol. Uta 2000) – 30’54”

2ª Silvia Pusceddu (Atletica Villamarese) – 32’15”

3ª Manuela Musu (Atletica Monteponi Iglesias) – 32’53”

Categoria SF 35:

1ª Sabrina Pilia (Gruppo Pol. Dil. Assemini) – 38’28”

2ª Simona Montisci (Gruppo Pol. Dil. Assemini) – 44’14”

3ª Daniela Caddeo (Zitto e Corri Master Team Carbonia) – 45’32”

Categoria SF 40:

1ª Patrizia Bernardini (Sulcis Atletica Carbonia) – 30’45”

2ª Paola Melis (Atletica Selargius) – 31’18”

3ª Paola Pastorini (Sulcis Atletica Carbonia) – 33’19”

Categoria SF 45:

1ª Maia Grazia Piras (Gruppo Pol. Dil. Assemini) – 35’47”

2ª Roberta Miscali (Pol. Guilcer Team La Città) – 37’19”

3ª Roberta Ancis (Gruppo Pol. Dil. Assemini) – 43’19”

Categoria SF 50:

1ª Marina Trudu (Futura Cagliari SoloAtletica) – 31’26”

2ª Donatella Pettosini (Runners Cagliari) – 33’55”

3ª Fausta Puggioni (Atletica Cortoghiana) – 37’30”

Categoria SF 55:

1ª Paoletta Schirru (Atletica Santadi) – 42’03”

Categoria SM:

1° Mattia Gelso (Atletica Santadi) – 25’52”

2° Luca Pirosu (Zitto e Corri Master Team Carbonia) – 26’11”

3° Gianluca Piras (Zitto e Corri Master Team Carbonia) – 26’47”

Categoria SM 35:

1° Angelo Rosas (Zitto e Corri Master Team Carbonia) – 24’39”

2° Emiliano Frongia (Sulcis Atletica Carbonia) – 26’18”

3° Francesco Puddu (Atletica Karalis) – 26’33”

Categoria SM 40:

1° Simone Pes (Cagliari Marathon Club) – 24’55”

2° Francesco Ferraro (Sulcis Atletica Carbonia) – 25’56”

3° Francesco Atzeni (Atletica Vicentina) – 26’53”

Categoria SM 45:

1° Amarildo Serpi (Atyletica Pabillonis) – 26’09”

2° Sandro Piras (Gruppo Pol. Dil. Assemini) – 26’30”

3° Maurizio Puddu (Atletica San Sperate) – 26’32”

Categoria SM 50:

1° Angelo Contu (Atletica San Sperate) – 25’08”

2° Genesio Lusci (Sulcis Atletica Carbonia) – 25’31”

3° Serafino Licheri (Atletica San Sperate) – 26’03”

Categoria SM 55:

1° Sergio Fulgheri (Sulcis Atletica Carbonia) – 26’00”

2° Antonello Vargiu (Futura Cagliari SoloAtletica) – 26’37”

3° Bernardo Camboni (Sulcis Atletica Carbonia) – 27’21”

Categoria SM 60:

1° Efisio Usai (Sulcis Atletica Carbonia) – 27’36”

2° Nando Gallese (Atletica Pod. San Gavino) – 27’59”

3° Raffaele Pisu (Atletica Selargius) – 28’28”

Categoria SM 65:

1° Giuseppe Lai (Atletica Selargius) – 30’28”

2° Dario Siddu (Atletica Villamarese) – 31’43”

3° Giorgio Serventi (Sulcis Atletica Carbonia) – 32’05”

Categoria SM 70:

1° Alessandro Sibiriu (Atletica Iglesias) – 32’36”

2° Giovanni Buonsanti (Silenziosi Lecce) – 34’04”

3° Paolo Putzolu (Atletica Iglesias)

Questi i primi tre classificati delle categorie non competitive maschile e femminile.

Maschile:

1° Mauro Mancosu – 28’03”

2° Francesco Orrù – 29’09”

3° Yuri Uccheddu – 29’12”

Femminile:

1ª Melania Deidda – 36’45”

2ª Arianna Carta – 38’15”

3ª Maria Pia Ippoliti – 41’15”

 

 

Palmas Corre 2014 1 Palmas Corre 2014 2 Giovanni Boi 1 Giovanni Boi 2 Giuseppina Cauli 1 Giuseppina Cauli 2

 

Giovanni Boi dell’Atletica Santadi e Giuseppina Cauli della Valore Salute, Forti e Veloci, hanno vinto la terza edizione della #Palmas Corre, 1ª tappa del #Grand Prix del Sulcis, inserita nel programma degli eventi dell’Estate di Palmas 2014. La gara, organizzata dall’Associazione Culturale Palmas Vecchio, in collaborazione con la FIDAL Sardegna e l’Amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu, ha registrato la partecipazione di circa 600 atleti, 161 tesserati Fidal (126 uomini e 35 donne) e circa 450 non tesserati.

Il nuovo percorso di circa 7 km, si è sviluppato con partenza ed arrivo nella Piazza Villaggio Palmas Suergiu. Giovanni Boi ha chiuso la gara in 24’13”, precedendo di 4 secondi Massimiliano Nocco della Zitto e Corri Master Team Carbonia e di 15 secondi Antonio Cogoni dell’Atletica Iglesias; Giuseppina Cauli ha percorso i 7 km in 28’43”, precedendo di 1’36” Marisa Cau del Gruppo Pol. Dil. Assemini e di 1’57” Anna Rita Zanda dell’Atletica Cortoghiana.

Al termine della gara sono state effettuate le premiazioni di tutte le categorie, con la partecipazione del sindaco Federico Palmas, del vicesindaco Mauro Trullu, degli assessori Valentina Solinas e Sandro Madeddu; dell’ex maratoneta Gianluigi Curreli; del principale sponsor della manifestazione, Giuseppe Carrus, titolare del Conad di Sant’Antioco e del presidente dell’Auser di San Giovanni Suergiu, Sergio Madeddu.

Le altre due tappe del Grand Prix del Sulcis sono in programma a Perdaxius, il 30 agosto 2014 e a Carloforte, 27 settembre 2014.

Lunedì pubblicheremo tutti i risultati delle varie categorie Fidal e i primi tre classificati delle categorie non competitive maschile e femminile, con un’ampia documentazione fotografica.

Palmas Corre 2014 1 Palmas Corre 2014 2 Giovanni Boi 1 Giovanni Boi 2 Giuseppina Cauli 1 Giuseppina Cauli 2